Durante ilMiocene aveva una diffusione ampia, poi ridottasi di molto a causa delleglaciazioni delQuaternario; l'epoca attuale vede di nuovo una fase di espansione dell'areale.
Con la parolaCastanea inlatino si indicava sia il frutto che l'albero ed è probabile che il nome del genere derivi direttamente da questa parola.[2]Alcuni comunque avanzano l'ipotesi che il nome derivi da quello dellacittàgreca diKastania inTessaglia, ma è più probabile che sia stata la città a prendere il nome dall'albero, che viceversa[3].
Lacorteccia è liscia negli alberi giovani conlenticelle ben evidenti; con il tempo però si fessura sviluppando lunghi cordoni longitudinali spesso spiraleggianti.[4] I castagni mostranoramificazione simpodiale perabscissione dellagemma terminale e ciò determina una chioma di forma globosa. I giovanirami possono essere glabri o tomentosi, in genere di colore bruno. Le gemme laterali sono piccole, coperte da 2-3perule. Le cicatrici fogliari sono semicircolari.
Sono piantemonoiche con fiori unisessuali maschili inamenti terminali e fiori femminili in glomeruli di norma alla base degli amenti maschili. Le infiorescenze possono essere composte da soli fiori maschili (amenti maschili) o da amenti maschili e glomeruli femminili alla base (amenti misti).
I fiori maschili sono riuniti in amenti formati da molti gruppi di fiori, hannocalice con 6 lobi, e da 6 a 20stami. I fiori femminili si trovano alla base degli amenti misti, in gruppi (glomeruli) di 1-3 fiori, sono racchiusi completamente in un involucro tipico delle fagaceae lacupola, che in questo genere è provvista dispine ramificate ebrattee squamiformi. Ogni fiore femminile ha unperianzio 6-8 lobato, fuso con l'ovario che è 6-9 loculare. Glistili sono da 6 a 9.
Il frutto è singolo inCastanea pumila,Castanea alnifolia,Castanea ozarkensis eCastanea henryi, in gruppi di 2-3 nelle altre specie, è unachenio, edule, racchiuso completamente in una cupola 2-4 valvata, spinosa chiamata comunemente "riccio".
La più diffusa e importante specie americana,Castanea dentata, è stata quasi completamente annientata durante i primi decenni delNovecento dalcancro corticale del castagno che ha quindi ridotto anche l'areale del genere.
InEuropa il genere è rappresentato dalla sola specieCastanea sativaMiller. In Italia è diffuso in tutta la penisola nei boschi alto-collinari e montani dai 600 a 1300 metri sul livello del mare.
Nonostante l'apparente rapporto suggerito dal nome e dall'apparenza esteriore, il castagno non è in relazione prossima con l'ippocastano comune (Aesculus hippocastanum L.), né con l'interogenere degli ippocastani (Aesculus), che appartiene a un altro ordine del regno vegetale, quello delleSapindales.
Inoltre, dal punto di vista botanico, lacastagna derivata da specie del genereCastanea è unseme contenuto in unachenio, ossia unfrutto indeiscente, mentre la "castagna d'India" è un seme contenuto in unacapsula, cioè un frutto deiscente.
Antonaroli Riccardo,Fitofagi, inIl castagno da frutto,Il Divulgatore, vol. 10, Provincia di Bologna, 1999.
Cherubini Giovanni,L'Italia rurale del basso Medioevo, Bari, Laterza, 1984.
Saltini Antonio,La valle di Ospitale: un'isola di economia naturale a metà del Novecento, in Gruppo di studi Alta Valle del Reno (a cura di),Villaggi, boschi e campi dell'Appennino dal Medioevo all'Età contemporanea, Porretta Terme, Soc. Pistoiese di Storia Patria, 1997.