Cassandre, pseudonimo diAdolphe Jean Marie Mouron (Charkiv,24 gennaio1901 –Parigi,17 giugno1968), è stato unpubblicitario,grafico,litografo,tipografo,decoratore epittorefrancese, nato inUcraina da genitori francesi.
Artefice di uno stile pubblicitario originale, ispirato in generale alle correnti artistiche della prima metà delNovecento e riconducibile in particolare all'Art déco, è stato uno dei più importanticartellonisti pubblicitari francesi.
Adolphe Mouron nasce aCharkiv, nell'Impero russo (attualeUcraina), da una famiglia borghese originaria diBordeaux in Francia.Il padre, Georges, è un uomo d'affari nato aLibourne e trasferitosi quand'era diciottenne in Ucraina per lavorare nella ditta dello zio che commerciavavini a livello internazionale.La madre, Eléonore Poque, proviene da una famiglia benestante: il padre è di origine francese anch'egli migrato nell'Impero russo, la madre invece è di originibaltiche.La coppia ha cinque figli, Adolphe è il più giovane.[1]
Gli anni dell'infanzia di Adolphe sono caratterizzati da frequenti viaggi tra Ucraina e Francia. Il padre, fortemente attaccato alla cultura della propria terra d'origine, fa studiare i propri figli aParigi mentre fa passare loro le vacanze scolastiche a Charkiv.Ciò fino allo scoppio dellaprima guerra mondiale: il fratello più anziano di Adolphe, Henri, muore in battaglia quasi subito. Il padre decide quindi di far rimanere definitivamente la famiglia a Parigi, mentre egli resta nell'Impero russo nella speranza di poter riuscire a curare i propri affari al meglio nonostante le ristrettezze della guerra.Le sue speranze si infrangeranno all'indomani dellaRivoluzione bolscevica.[1]
Nel1918 Adolphe Mouron, una volta diplomatosi al liceo, decide di intraprendere la carriera dell'artista.[1]Inizia a studiarepittura prima presso l'atelier diLucien Simon[1] e successivamente all'Académie de la Grande Chaumière e all'Académie Julian diParigi.[2]
Nel1919 fa la sua prima esperienza da "pubblicitario": partecipa ad un concorso per il restyling dell'Omino della Michelin. Si classificherà terzo.[1] Sempre a partire dal 1919 inizia ad interessarsi allaBauhaus.Appena terminati gli studi inizia a lavorare comegrafico presso latipografia Hachard & Cie.[2]Nel1922 adotta lo pseudonimo diCassandre, che inizialmente userà solo per firmare le opere pubblicitarie.[3][4]Durante glianni venti si impone come uno degli esponenti di spicco della grafica pubblicitaria francese, assieme aCharles Loupot,Jean Carlu,Paul Colin, e all'italianoSepo.[5]
Gli elementi di partenza di Cassandre sono rappresentati: sul piano concettuale da quanto teorizzato dallaGestalt relativamente alla percezione visiva; sul piano formale da un ibrido tra la grande tradizione cartellonistica francese, che aveva come capo-fila il livorneseLeonetto Cappiello, e ilcostruttivismo, in particolare quello diEl Lissitzky eLászló Moholy-Nagy. Sul versante dell'estetica, tuttavia, Cassandre si aprirà ben presto alCubismo, alPurismo (in particolare quello diAmédée Ozenfant e delLe Corbusier pittore) e al SecondoFuturismo italiano (Fortunato Depero).[5]Il risultato è rappresentato da uno stile molto grafico: sintetico, bidimensionale, geometrico, con forti contrasti cromatici. E da una significativa componente simbolica sul piano comunicativo.[5]
Altro elemento stilistico fondamentale di Cassandre è rappresentato dallo studio della parte scritta della pubblicità: la scelta delcarattere tipografico, la collocazione di titolo e testo, il rapporto e l'equilibrio tra tutti gli elementi che vanno a costituire unmanifesto. Cassandre tende a usare la componente tipografica in maniera decorativa e ritmata, prediligendo scritte compatte, armoniose, proporzionate e scegliendo spessofont monumentali e lapidari. Il tutto regolato da un forte senso architettonico.[5]La passione di Cassandre per illettering la si ritroverà evidenziata più tardi quando realizzerà manifesti di sole scritte, come ad esempioA la maison dorée (1926) oJ'achète tout aux Galeries Lafayette (1928), ma soprattutto quando si cimenterà nella progettazione di caratteri tipografici.
Il primo lavoro importante dell'artista francese è rappresentato dal manifesto per il negozio di mobiliAu Bûcheron del1923, che riceverà poi la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne del1925.[6] Già in queste prime opere è possibile ravvisare alcuni criteri compositivi che caratterizzeranno diversa della sua produzione successiva: l'impiego di piani ortogonali su cui s'innestano piani obliqui e su cui si collocano elementi figurativi, in modo da ottenere un risultato dinamico.[5]
Nel1924 Cassandre si sposa con Madeleine Cauvet, nipote diGeorges Richard, uno dei pionieri dell'industria automobilistica francese (avranno un figlio che si chiamerà Henri, come lo zio morto in guerra).[6]E sempre nel 1924 firma un contratto con la Hachard che s'impegnerà a stampare i manifesti di Cassandre fino al1927.[2] Nel1925 realizza uno dei suoiposter più celebri, quello per il quotidianoL'Intransigeant. All'interno di un'area rettangolare e orizzontale (il lato lungo del rettangolo rappresenta la base, mentre il corto l'altezza) i fili di untelegrafo partono da un'estremità e convergono prospetticamente nell'orecchio della testa di un uomo raffigurata insilhouette. Illogotipo dell'Intransigeant è posto in diagonale sulla fronte dell'uomo ed esce al di fuori dell'area visiva del poster (è troncato!). Il tutto è su fondo nero ed è realizzato impiegando solo varianti del colore giallo. Questa soluzione grafica, sintetica e costruita su una rigorosa geometria, verrà poi adottata in qualità di marchio dal giornale stesso.[5]
Nel1926 Cassandre lascia la Hachard e inizia a lavorare per quello che diventerà uno dei suoi amici più stretti: Maurice Moyrand, agente della tipografia Danel diLilla.[2][6] E sempre in questo periodo inizia a formulare le sue teorie sull'"arte della strada", e che in più di un'occasione verranno pubblicate su riviste di settore.Secondo Cassandre ilcartellone pubblicitario deve essere in grado di risolvere al contempo le seguenti questioni:[5]
Il cartellonista pubblicitario è solo un mezzo, un tramite che collega il commercio al possibile cliente. Cassandre usa la metafora deltelegrafo: il cartellonista è come l'operatore: l'operatore non devecreare il messaggio, ma deve solotrasmetterlo. Non è richiesta la sua opinione, ci si aspetta solo che egli stabilisca una connessione: chiara, potente e precisa.Il lavoro del cartellonista pubblicitario richiede ad un pittore di rinunciare ad esprimere se stesso: anche se potrebbe farlo, non ne ha il diritto.[7]
Sul finire degli anni venti Cassandre realizza altri tra i suoi manifesti più celebri, quelli per i treniEtoile du Nord (1927),Nord Express (1927),LMS (1928), eWagon-Bar (1932, ultimo del ciclo dedicato alleferrovie) frutto delle sue sperimentazioni sullo spazio e sulla velocità in campo grafico.[2]In particolare quello del Nord Express, ritenuto uno dei suoi capolavori, è giocato ancora una volta sull'innesto, su piani ortogonali, di rette oblique che convergono nei punti di fuga. In questo manifesto si vede unalocomotiva a vapore ripresa all'altezza delle rotaie che corre verso l'orizzonte seguendo la linea elettrica del telegrafo e lasciando uno sbuffo bianco. L'esasperazione prospettica, la composizione e l'uso del colore sono tali da rendere un efficace effetto dinamico.[5]Parallelamente alla serie di manifesti pubblicitari dedicati alle ferrovie, dal 1927 al 1935 Cassandre realizza anche una serie dedicata alle compagnie dinavigazione marittima e allecrociere. Tra questi i manifesti più celebri resteranno quello per il transatlanticoL'Atlantique (1931) e quello per il transatlanticoNormandie (1935).[5]Si cimenta inoltre nella progettazione deicaratteri tipografici Bifur (1929) e Acier (1930), realizzati poi dalla fonderiaDeberny et Peignot.[2]E proprio per Deberny et Peignot realizza, nel 1929, uno dei suoi manifesti più emblematici tra quelli composti di sole scritte. Per quest'opera Cassandre in parte recupera un'idea già sperimentata in precedenza, quella delle scritte caratterizzate da una variazione cromatica e luminosa in grado di far "vibrare" la composizione, e in parte introduce una vista assonometrica di tipo speculare in modo da creare l'illusione ottica di unafigura impossibile.[5]
Sempre in questo periodo Cassandre inizia a lavorare anche per alcune committenze straniere: McCorquodale & Co. diLondra, Bemrose & Sons diDerby e Nijgh en Van Ditmar diRotterdam.[6]
Più in generale, tuttavia, glianni trenta sono caratterizzati da un'intensa attività.Nel1930 Cassandre aderisce alla UAM (Union des Artistes Modernes).[8]Sempre a partire dall'anno 1930 partecipa conCharles Loupot all'effimero progetto di Marcel Moyrand: l'Alliance Graphique (il progetto consisteva in linea di massima nel far lavorare i due artisti su un medesimo soggetto, sebbene la maggior parte di tali lavori rimase allo stadio di bozzetto).Il progetto si dissolverà all'indomani dell'improvvisa morte di Moyrant, avvenuta nel1934.[9]
Parallelamente all'attività svolta per l'Alliance Graphique, Cassandre cura le pubblicazioni della Nicolas in qualità di responsabile deilayout e porta avanti il lavoro di pubblicitario.[6]Nel1932 realizza quella che resterà probabilmente la sua opera più famosa, il trittico di manifesti per ilvermouthDubonnet. I tre manifesti sono strettamente correlati tra loro e vanno letti in sequenza: nel primo manifesto si vede lasilhouette bianca di un omino seduto ad un tavolino che alza un calice perplesso (solo il braccio che tiene in mano il Dubonnet e il volto sono colorati, e solo le lettere D-U-B-O della scritta in calce sono colorate); nel secondo manifesto lo stesso omino assaggia il contenuto del calice (adesso è colorato fino alla pancia, e le lettere colorate sono D-U-B-O-N); nel terzo manifesto l'omino si versa un altro bicchiere (finalmente è tutto colorato, così come le lettere D-U-B-O-N-N-E-T). Questa trovata pubblicitaria ebbe una grande presa sul pubblico e segnò in qualche modo l'inizio di una nuova fase nella carriera di Cassandre.[5]
Nel1933 viene nominato professore di grafica pubblicitaria prima all'École nationale supérieure des arts décoratifs e successivamente all'École supérieure d'arts graphiques. Tra i suoi allievi annoveraRaymond Savignac,Bernard Villemot eAndré François.[2]Sempre nel 1933, su invito diLouis Jouvet, fa la sua prima esperienza nel mondo del teatro in qualità didecoratore.[6] E nel1934 crea lescenografie e i costumi per l'operaAmphytryon 38 diJean Giraudoux.[7]Nel1935 firma un contratto in esclusiva con la Draeger per le edizioni francesi dei propri manifesti.[6]Ma realizza, soprattutto, uno dei suoi lavori più particolari e sperimentali, il poster per il produttore di vini Nicolas, giocato sulla raffigurazione di bande concentriche e colorate che s'irradiano dall'interno verso l'esterno, e sul contrasto tra toni caldi e toni freddi. Se da un lato questo lavoro appare come evidentemente influenzato dalFuturismo (in particolare quello diSeverini eDepero), dall'altro offre l'occasione per sottolineare il fatto che è rischioso tentare di categorizzare un artista eclettico come Cassandre, perché spesso egli non solo è in grado di passare da uno stile all'altro ma è anche in grado di proporre differenti interpretazioni all'interno di una medesima opera.[5]
Nel1936, in seguito ad un'esposizione delle sue opere presso ilMuseum of Modern Art diNew York, a Cassandre viene proposto di firmare un contratto con la rivistaHarper's Bazaar per la realizzazione di alcuni lavori. L'artista francese si trasferisce così negliStati Uniti d'America. Vi rimarrà, in maniera discontinua, per un paio d'anni.[2]
Nel1937 progetta il carattere Peignot, ispirandosi alla scritturaonciale esemionciale (dove alcune lettere minuscole sono realizzate impiegando lettere maiuscole rimpicciolite a misura delle minuscole).[5] Ilfont è dedicato all'amico, collega epatron della fonderia francese con la quale aveva collaborato tanti anni:Charles Peignot,[7] conosciuto in occasione dell'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne del1925.[6]
Oltre a progettare alcune copertine per la rivistaHarper's Bazaar (su invito diAlexey Brodovitch), Cassandre collabora con laN. W. Ayer & Son, all'epoca una delleagenzie pubblicitarie più importanti del mondo.[3][4] Tra i manifesti creati su commissione della Ayer è possibile citare quelli per il succo d'ananas hawaiiano Dole e per la Container Corporation of America. Ma il più celebre resterà il poster del 1937 per laFord V8: in questo poster non si vede l'automobile reclamizzata, bensì l'occhio che guarda tale automobile. Inscritto nella pupilla vi è il marchio "V8", mentre lo slogan sotto recita «Guarda passare le Ford».[8]
Nonostante una brillante carriera, che proprio in questi anni andava assumendo fama internazionale, Cassandre decide di abbandonare il mondo dellapubblicità. È probabile che di base vi sia stata un'insoddisfazione nei confronti delposter design così com'era concepito negli Stati Uniti.[7] Si ricorda, per inciso, che in quegli anni la pubblicità in America era in una fase di transizione e si stava passando dall'impiego dell'illustrazione realistica a quello dellafotografia: i dipinti d'ispirazione cubista di Cassandre, in questo senso, rappresentarono una vera e propria eccezione.[8] Ma è probabile che anche altri eventi più specifici abbiano contribuito a far maturare tale decisione: da un lato la ferita mai rimarginata dovuta alla tragica morte dell'amico e collega Marcel Moyrand, avvenuta pochi anni prima; dall'altro il crescente interesse per altre forme espressive che non fossero la grafica pubblicitaria.[7]
Ritornato inEuropa alla vigilia dellaseconda guerra mondiale Cassandre divorzia dalla moglie.[6] E, dopo aver assolto ad un breve periodo di ferma militare, inizia a dedicarsi allapittura e alteatro.Nel1942 espone i propri dipinti alla galleria Rene Drouin diParigi.Nello stesso periodo, sebbene la pittura rappresenti la sua principale attività, realizzadecorazioni,scenografie e costumi per l'Opéra e ilThéâtre des Champs-Élysées diParigi e per l'Opéra diMonte Carlo.[2][3][4]Da notare il fatto che lo stile del secondo periodo francese di Cassandre è del tutto opposto allo stile del primo periodo: il sintetico rigore geometrico dei suoi manifestiArt déco lascia infatti spazio ad un lirico e riccamente ornatoRomanticismo.[7]
Nell'immediatodopoguerra riprende anche l'attività digrafico realizzando pubblicità, copertine, illustrazioni, carte da gioco, eccetera.Nel1947 si sposa in seconde nozze con Nadine Robinson, unastilista di moda che all'epoca collaborava conLucien Lelong.[6]Nel1948 si trasferisce inItalia per un periodo di sei mesi. Qui realizza alcuni manifesti per l'editore milanese Augusto Coen (Calcografia e Cartevalori) e compie alcuni esperimenti d'incisione sulle lastre dirame solitamente impiegate per la stampa delle banconote. Continua parallelamente la sua attività dedicata al teatro realizzando i bozzetti per le scenografie delMonsieur de Pourceaugnac diMolière, che andrà in scena a Parigi alla fine dello stesso anno.[6]
Appena ritornato inFrancia, nell'inverno del 1948, Cassandre viene cooptato dal comitato organizzatore del festival internazionale di musica diAix-en-Provence e gli viene commissionato un palcoscenico all'aperto da situare nel cortile del palazzo del arcivescovado e da disegnare in stile "italiano". Gli viene inoltre chiesto di realizzare decorazioni e costumi per l'opera che andrà rappresentata in tale struttura, ilDon Giovanni diMozart. Il lavoro ottiene un successo con risonanza a livello internazionale, e Cassandre, ormai noto anche come designer teatrale, viene premiato con laLegion d'onore.[6]
Nel1950 viene organizzata una retrospettiva al Museo delle Arti Decorative che riassume un quarto di secolo di lavori.[2]Nel1954 divorzia dalla sua seconda moglie.[6]Durante la seconda metà deglianni cinquanta realizza le scenografie per laComédie-Française, per ilMaggio Musicale Fiorentino, per laBayerische Staatsoper diMonaco e per il Festival de l'oeuvre du XXe Siecle di Parigi. Disegna inoltre scenografie e costumi per la rappresentazione delle tragedie diRacine (sempre Comédie-Française).[6]
Durante la seconda metà degli anni cinquanta porta avanti, inoltre, la propria attività di grafico, tipografo e pittore. Da citare, in particolare, la progettazione dei caratteri per le macchine da scrivere dell'Olivetti.[6]
Nel1962 Cassandre viene elevato al grado di Ufficiale dellaLegione d'onore francese.[6]Nel1963 disegna illogotipo della maison diYves Saint Laurent.[3][4]Più in generale, tuttavia, la prima metà deglianni sessanta è caratterizzata da vari cambi di residenza. Lasciato lo storico studio di Rue de BeIlechasse diParigi, dove aveva vissuto per circa un ventennio, Cassandre si trasferisce dapprima nei pressi di Place Malesherbes, e successivamente si ritira in campagna, vicinoBelley (Bugey, regione orientale diLione, dove già viveva il suo amico François Michel). Qui inizia a lavorare al progetto di fondare un istituto d'arte internazionale, e porta avanti l'idea per un paio d'anni ma resosi conti dell'impossibilità di realizzare tale progetto fa ritorno a Parigi, sconfortato, nel1965.[6]
Tornato nella capitale inizia a selezionare i propri manifesti pubblicitari per organizzare alcune retrospettive che si terranno nel1966 alla galleria Motte diGinevra e alla galleria Janine Hao diParigi, e nel1967 alla Rijksakademie diAmsterdam.[6]Inizia a lavorare inoltre a vari dipinti ma, fatta eccezione per una tela raffigurante un paesaggio di Bugey eseguito a memoria, non ne completerà nemmeno uno. Riesce invece a progettare il suo ultimo carattere tipografico, appositamente ideato per lafotocomposizione, ma che verrà reso pubblico postumo.[6]
Cassandre muore suicida nell'estate del '68.[6]
Nel1925 Adolphe Jean Marie Mouron, in arte Cassandre, ha vinto la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi.[6]
Nel1962 è stato insignito del grado di Ufficiale della Legione d'Onore francese (nel1948 era già stato insignito del titolo di Cavaliere).[6]
Nel1972 è stato annoverato, postumo, nella Art Directors Club Hall of Fame.[7]
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