| Casale del Pozzo Rione | |
|---|---|
| Casale del Pozzo | |
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Comune | |
| Territorio | |
| Coordinate | 40°44′31″N 14°38′10″E40°44′31″N,14°38′10″E (Casale del Pozzo) |
| Altitudine | 47 m s.l.m. |
| Superficie | 0,05km² |
| Abitanti | 700[1] |
| Densità | 14 000 ab./km² |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 84014 |
| Prefisso | (+39) 081 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Nome abitanti | casalesi/pozzesi |
| Patrono | san Rocco |
| Giorno festivo | 16 agosto |
| Cartografia | |
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(Giampiero Marrazzo[2].)
IlCasale del Pozzo, anticamentedei Pozzi, (indialetto localeO' Casale d'o' puzzo), è un antico rione diNocera Inferiore, chiamato così per il pozzo ubicato nell'antico portone di "Casa Tortora"; in passato c'erano anche altri pozzi ora coperti e non più visibili. Il rione conta circa 700 abitanti.Forma con i rioni diCapocasale eCasale Nuovo, il quartiere diCapocasale.Il rione, inoltre, è citato nei romanzi diDomenico Rea.

Il rione si è sviluppato lungo l'asse delcorso vecchio è come il vicinoCapocasale, diviso in zona pedemontana e rione, quindi ha la caratteristica di essere costruito in spiovenza ed anch'esso è tagliato in due dallaSS18, che divide la zona pedemontana dal rione appunto.Data la strategica posizione ai piedi del monte, dispone della presenza di giardini e piccoli appezzamenti di terra coltivabile.Il nome è senza dubbio indicativo, infatti nel sottosuolo del rione sono presenti numerose falde acquifere, un tempo usate appunto come pozzi.
Il rione è strettamente confinante coi rioni diCapocasale,Marrata eCasale Nuovo.
Il rione si divide idealmente in quattro zone:Mmiez' o' puzzo (In mezzo al pozzo), che sta ad indicare la "porta" del Casale e coincide appunto con l'incrocio di via Francesco Federici e diCorso Vittorio Emanuele, facente parte dellaMarrata.
Ngopp o' Casale (Sopra al Casale), che coincide con lo sbocco pervia Atzori, è la parte più rialzata del rione.
Ncopp' Sant'Angelo, comprendente tutta via Ovidio Forino ed il nucleo dell'ex chiesa di Sant'Angelo in Grotta.
Monte d'o' Casale d'o' puzzo (Montalbino di Casale del Pozzo), che comprende la zona pedemontana del rione appartenente alla localitàMontalbino, questa zona comprende via dei Pozzi, parte di via San Pasquale e via dei Ciliegi: in questa zona è presente una cisterna chiamata dai noceriniCasa dell'acqua.
Nella zona sono presenti diverse attività ristorative, tra le più rinomate della città, una palestra e diverse attività etniche.

La fondazione del casale può legarsi alla nascita ed alla costruzione dell'insediamento cavense diSant'Angelo in Grotta nella zona settentrionale del rione, avvenuta intorno al1079. In realtà già dal1023 si hanno notizie di Sant'Angelo e della sua grottamaggiore.[3]. A testimonianza di ciò, sarebbe riconducibile la donazione del principeGiordano di Capua e di sua moglieGaitelgrima, almonastero della Trinità, di alcuni vassalli delvillaggio vicino e di proprietà anche ai piedi delcastello nocerino, sui quali il Priore di Sant'Angelo in Grotta eserciterà, per alcuni secoli, anche la giurisdizione civile.[4]. Nel1111, l'allora signore di NoceraGiordano, terzogenito diGiordano I, confermò tali privilegi al Priore, garantendo anche la difesa di tali possedimenti.
Già dal1470 l'area della chiesa (oggi via Forino e parte di via Federici) avrebbe dato vita all'Università autonoma di Sant'Angelo in Grotta, legata alla Prioria, qui un documento dell'abazzia cavense riporta che gli abitanti delgruppo di case attorno alla propria fossero dediti alla coltura di viti e castagni. L'università restò autonoma fino al passaggio di consegne, nel1592, tra la Badia di Cava ed il Vescovo di Nocera riguardo al possesso di Sant'Angelo.[5]
Nel1507, una rivolta aCava guidata dai Longo, costrinse i benedettini della Badia a spostarsi e rifugiarsi per diverso tempo, pressoSant'Angelo.
La costruzione dell'insediamento attorno all'area del grande pozzo diCasa Tortora e dell'attuale Via Federici sono stati per anni una pertinenza del vicinoCapo Casale.
Dalla fine delXV secolo e lungo tutto ilXVI secolo, esisteva un complesso maggiore noto comeSei Casali. Comprendeva, infatti, anche le aree detteCrocifisso (oggi piazzetta Pagliara), il nucleo dell'ex Università autonoma di Sant'Angelo in Grotta, appunto, e la cosiddettaStrettola di Capo Casale (oggi via Sellitti).Tale complesso era già noto nella conta deifuochi del1532,1545 (ciò fa intuire la forte autonomia di tale università, in quanto fino al1547 gran parte di Nocera dettasoprana era parte delCorpo di Nocera) e1561[6], la cui Università a capo restava probabilmente ancora quella di Sant'Angelo.

Alla fine delXVI secolo si costituì dunque come autonoma l'Universitas Nucerina Trium Casalium, che comprendeva larga parte del centro storico di Nocera Inferiore, nota ancora oggi comeTre Casali (Capocasale, Casale del Pozzo eCasale Nuovo). Nella prima conta deifuochi (censimento che raggruppa a 5 elementi in una famiglia per formare un fuoco) del1595 in questa nuova Università, risultavano circa 232 fuochi (più o meno 1 160 abitanti). In quella del1648 la popolazione restò invariata.[7]
Dopo la pestilenza che nel1656 colpìNocera dei Pagani, nel Casale fu eretta una cappella comeex voto aSan Rocco. Dalla successiva conta dei fuochi (1669), la popolazione sembrerebbe essere incrementata a 246 fuochi.
Formatasi lungo l'asse del cosiddettocorso vecchio, occupò la via commercialmente più interessante permettendo lo sviluppo di famiglie ricche come gli Spera, i Marrazzo, i Guerritore, i Fronda e i Del Pozzo. Tra i cognomi più frequentemente riscontrati negli archivi parrocchiali troviamo gli stessi Del Pozzo, i Tortora, i Cuomo, i Petrosino, i Marrazzo e i Vicidomini.
Tra la fine delXVII e l'inizio delXVIII secolo, il casale vide un enorme implemento palaziale da parte delle famiglie facoltose del luogo, delle strutture imponenti sono visibili ancora oggi le date di costruzione o rifacimento, alcuni di questi palazzi, divenuti veri e propri cortili, presentavano sui fregi dei loro portali, oltre all'araldo della famiglia che lo possedeva o allo stemma universitario (come nel caso del Portone deiSeminelle), anche pregiati manufatti decorativi, quasi tutti andati perduti o trafugati nel post sisma deglianni '80 delXX secolo.
Nel1799 si stabilì nel rione il generale cetareseFrancesco Federici, nella residenza di sua cognata Caterina Fronda e suo fratello Nicola[8], che fu catturato e giustiziato nell'ottobre dello stesso anno per aver aderito aimoti napoletani. A lui sono dedicate la via principale del rione e una targa commemorativa.
L'Università faceva capo alla parrocchia diSan Matteo, con la quale formò, nelXVIII secolo l'Università di San Matteo Tre Casali.
In quest'epoca, dagli archivi il casale è noto comestrada dei Pozzi,Pozzo oppure col toponimo attuale.[9][10][11]
Il Casale divenne parte diNocera San Matteo nel1806, nel1834 le due Nocera si riunirono e dal1851 fa parte del comune diNocera Inferiore.
In questi anni si attesta la presenza di famiglie di latifondisti come i Rocco (dal ramo di Lettere), ed i Giannelli, che dispongono di ampi spazi ai piedi del Monte Albino.[12]
Nel1909 lopsichiatra calabreseDomenico Ventra, legato alla storia delVittorio Emanuele, entra in possesso di una settecentesca villa nei pressi del rione a ridosso di Sant'Angelo in Grotta, insieme al facoltoso nocerino Raffaele Canger, fondando la casa di curaVilla Chiarugi, tutt'ora attiva.
Nel'900, il rione ha vissuto la crescita e la decaduta industriale diNocera Inferiore, infatti a ridosso del rione furono costruite diverse industrie (delle famiglieCuomo eSpera), nonché l'imponentepastificio, appartenente alla famiglia deiGabola del vicino rione dellaMarrata, divenuto successivamente un istituto Superiore.
Durante laseconda guerra mondiale, la grotta diNgopp' Sant'Angelo fu usata come ricovero dai bombardamenti.
A seguito delcatastrofico sisma del1980, alcuni palazzi del rione subirono gravi danni e crolli.
A partire dall'inizio deglianni 2000, il rione, come tutti gli altri nell'area delCorso vecchio, è stato oggetto di un'imponente opera di recupero da parte dell'amministrazione locale.

Il Casale è costituito da molti cortili, spesso comunicati tra loro. Vista la posizione a ridosso della montagna e dei vicini flussi d'acqua, ogni cortile disponeva di un pozzo, il pozzo principale (e presumibilmente il più antico) si trova nel cortile diCasa Tortora. Alcuni cortili, oportoni, recano nomi folcloristici e dialettali come:Paccuni; il cortile deiTre Dita; quello deiMezzarecchia, quello de'E' Musulin (oMusollino), quello de'i Seminelle il portone dellaMadonnina e le due corti diSan Rocco, adiacenti all'omonima cappella, le quali un tempo erano un ampio spiazzo attorno alla cappella.Oltre ai pozzi, ogni cortile aveva anche un "fermo" per i carri da traino, in passato ogni portone si occupava della produzione del vino, della creazione di tele e della vendita dellaNeve.Ogni cortile disponeva di un forno (in maggior parte ancora visibili), davanti a questi forni in pieno inverno venivano spesso abbandonati i neonati. Il Comune, nell'800, pensò di istituire laruota, in via Strettola (sita in Capocasale), era appunto una ruota girevole, come quella dei conventi di clausura, dove si deponeva il bambino avvertendo i custodi con una campanella.
I cortili ed i giardini del rione sono comunicanti con quelli del rione diCapocasale e viceversa.
| Cappella di San Rocco | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | Campania |
| Località | Nocera Inferiore |
| Religione | cattolica dirito romano |
| Diocesi | Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno |
| Inizio costruzione | tra il1656 ed il1867-1888 |
| Completamento | XX secolo |
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Il primo nucleo della cappella di San Rocco (comprendente il portale ed il campanile) risale al1656, comeex voto alsanto dopo una pestilenza che colpì la città diNocera dei Pagani. Tra il1867 ed il1888, le ricche famiglie del posto ampliarono la struttura, donandole un piccolo altare. Nel1911 la cappella fu decorata da una statua marmorea proveniente daNapoli.[13]Neldopoguerra, obliterando un antico pozzo ed inglobando alcuni caseggiati adiacenti, vennero costruite la sagrestia, una piccola navata laterale ed una struttura sopraelevata che serviva da alloggio e rettoria.La cappella è considerata un luogo sacro dagli abitanti del casale, che ne hanno curato più volte il restauro a proprie spese.La struttura è una pertinenza dellachiesa Madre di San Matteo.Il16 agosto tutto il casale festeggia ilsanto titolare della parrocchia, nel rione avviene la benedizione dei cani, in quanto lo stesso santo ne è il protettore. I festeggiamenti prevedono poi la processione tra le strade dell'anticaUniversitas Trium Casalium, toccando dunque ancheCapocasale ed ilCasale Nuovo, oltre che alla preparazione di un piatto locale chiamatofasuli cò' russo forte (fagioli al peperoncino), tale funzione si svolge solitamente la prima o la seconda domenica successiva al giorno 16.Invece il16 luglio viene innalzato il quadro del santo dopo che è stato portato in processione nel rione.

Nella zona settentrionale del rione è presente un ex convento:Sant'Angelo in Grotta, eretto intorno al1079 daPietro Pappacarbone, rappresenta il primo nucleo storico del casale. Prima ospizio, poi rettoria dipendente dallaBadia della Trinità di Cava, nel1507 ospitò i monaci cavensi, in fuga da una rivolta. Restò sotto la giurisdizione dell'Abbazia cavense fino al1592, quando fu ceduto al vescovo di Nocera.Dismesso, attualmente è proprietà privata.


Ognidomenica delle palme dal santuario vengono portate in processione le statue dellaVergine Maria, diSant'Eligio eSant'Emidio. Le effigi vengono riposte nella cappella di San Rocco che vi rimangono fino allunedì in albis, quando vengono portate in processione lungo la zona pedemontana dei tre casali e riposti nellachiesa di Santa Maria del Presepe.Ilmartedì in albis, nella cosiddettapasquetta nocerina i santi risalgono alsantuario dove, nei giorni successivi, riceveranno la visita dei fedeli dell'Agro. Lungo le volte e gli spiazzi della salita al santuario, i fedeli si riuniscono per suonare e ballare musiche popolari.I santi sono accompagnati al santuario con carri adornati trainati da cavalli, seguiti da cani e altri animali. Il culto degli animali è legato, infatti, alla figura di Sant'Eligio. Nel 2023 vista l'impossibilità di raggiungere il santuario per la chiusura della strada, causa frane del costone roccioso, si è deciso di celebrare la tradizionale festa presso lacattedrale di San Prisco; le celebrazioni religiose si sono svolte sul sagrato della cattedrale. Le statue partite in processione dalla cappella di San Rocco, illunedì in albis, sono arrivate in cattedrale, così come ilmartedì in albis, in processione per le strade di Nocera Inferiore, partendo e ritornando sempre in cattedrale, dove resteranno nella cappella del Rosario in attesa della riapertura del santuario.

Nel rione era presente un'associazione di sbandieratori e musici. Nato nel1995 il gruppo era parte dell'Associazione per l'Elezione dei Sindaci Universali della Città di Nocera, si è poi unita nel2004 algruppo annesso alconvento di Sant'Antonio sempre aNocera Inferiore, cessando le attività nel2012.
La religiosità nel rione ha un valore molto importante, così come il folklore.Ogni14 agosto, corti e cortili si adornano a festa ed espongono piccole nicchie dove sono presenti effigi dellaVergine di Materdomini, inoltre in ci si riunisce per degustare la tradizionalepalatella e lampupata, il cocomero ed altre specialità locali.Tale usanza è abbastanza frequente nelle due Nocera e dintorni.Fino al2000, nel rione veniva organizzato ilPresepe Vivente, dal2014, il nuovo comitato di quartiere, ha riavviato l'iniziativa, insieme allo storico falò dedicato aSanta Lucia, dettoScassaria oScasseria, che si tiene ogni12 dicembre.[14]Nei primianni 2000 il rione era anche teatro della rievocazione storica dei sindaci particolari di Nocera Tre Casali, nell'ambito del più vasto corteo storico per l'elezione dei Sindaci universali di Nocera dei Pagani, patrocinata dell'Associazione per l'Elezione dei Sindaci Universali della Città di Nocera.
Originari del rione sono il giornalistaJoe Marrazzo ed il cantautoreNando Citarella.
Il rione è interessato dalnero corteo delvenerdì santo, dove una folta schiera di donne in nero, seguono l'effigie delCristo morto.
Molto sentito in passato nel rione, ripreso da qualche anno è l'allegoricofunerale di Carnevale. Questa antica tradizione campana era diffusa maggiormente tra i comuni diNocera Inferiore,Pagani eSant'Egidio del Monte Albino e si tiene ogni martedì grasso. Carnevale è rappresentato da un fantoccio, posto su di un baldacchino funebre trasportato da giovani portantini, il corteo è accompagnato dalle pantomime farsesche dellevedove piangenti il Carnevale.
Di rilievo anche l'usanza di incendiare l'effigie delCarnevalone, che trovava maggior riscontro aCapocasale e alCasale Nuovo.
Dal rione si può raggiungere facilmente la vicinaStazione di Nocera Inferiore, nonché l'ingresso autostradale dell'A3.Inoltre, parallelamente alcorso, il rione segue, nella parte superiore, un tratto dellaStrada statale 18 Tirrena Inferiore, nota in quel tratto comeVia Giuseppe Atzori, in precedenzaVia Nazionale, toponimo usato ancora oggi in maniera gergale.Facendo parte del centrocittà, anche il rione è unazona a traffico limitato.
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