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Casa Savoia

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Savoia
fert
Dirosso allacroce d'argento.
StatoContea di Savoia

Ducato di Savoia
Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
vedasi sezione

Titoli
FondatoreUmberto Biancamano
Ultimo sovranoUmberto II
Attuale capodisputa dinastica
Data di fondazione1003
Data di deposizione18 giugno1946[N 1]
Etniaitaliana
Rami cadetti vedasi sezione
Manuale
Grande stemma di Casa Savoia

LaCasa Savoia è una tra le più antichedinastie d'Europa, attestata sin dalla fine delX secolo nel territorio delRegno di Borgogna. Nel secolo successivo la famiglia venne infeudata dellaContea di Savoia, elevata poi aducato nelXV secolo. A partire dal 1485 la casata impose la propriarivendicazione delle corone deiregni crociati diCipro,Gerusalemme eArmenia[1] sebbene sul primo di questi regnasseCaterina Corner.

NelXVI secolo i Savoia spostarono i propri interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso lapenisola italiana (come testimoniato dallo spostamento dellacapitale del ducato daChambéry aTorino nel 1563). Agli inizi delXVIII secolo, a conclusione dellaguerra di successione spagnola, ottennero l'effettiva dignità regia, dapprima sulRegno di Sicilia (1713) e poi, a seguito di una permuta, su quello diSardegna (1720). Secondo lasuccessione giacobita, nel 1807 reCarlo Emanuele IV di Savoia ereditò inoltre dall'ultimo principe Stuart, il cardinaleEnrico Benedetto Stuart, i diritti di pretensione ai troni diInghilterra,Scozia eIrlanda, oltre che diFrancia, ma nessun sovrano sabaudo fece uso dei titoli finché restarono nella Casa.

NelXIX secolo, conCarlo Alberto e soprattuttoVittorio Emanuele II di Savoia, il casato si pose a capo delmovimento di unificazione nazionale italiano, che condusse allaproclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data e fino al giugno del 1946, quando ilreferendum sulla forma istituzionale dello Stato sancì l'abolizione della monarchia in favore della repubblica, Casa Savoia fu lafamiglia reale d'Italia. Al di fuori della penisola italiana, il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu inoltrere di Spagna dal 1870 al 1873, con il nome diAmedeo I di Spagna.

Durante il regime totalitario diBenito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente conVittorio Emanuele III le corone diEtiopia (1936) e diAlbania (1939) inunione personale, e nel 1941, col ducaAimone di Savoia-Aosta, anche la corona diCroazia. Questi ultimi titoli cessarono tuttavia nel 1943, in seguito allacaduta del fascismo in Italia e all'armistizio di Cassibile.

Ilreferendum istituzionale del 2 giugno 1946 sancì l'abolizione della monarchia in Italia, con il conseguente esilio diUmberto II e della sua famiglia in Portogallo. Nel 1947 la XIIIdisposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana dispose l'esilio degli ex re e dei loro discendenti maschi.[2]

Nel 2002, in vista della cancellazione della XIII disposizione,Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlioEmanuele Filiberto di Savoia giurarono per iscritto «fedeltà alla Costituzione repubblicana e al nostro presidente della Repubblica».[3] Nel 2003 i discendenti maschi di re Umberto II poterono rientrare in Italia.

Storia

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Origini

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I pochi documenti che riguardano le origini di Casa Savoia sono soggetti a varie interpretazioni e dall'epoca diAmedeo VIII (XV secolo), fino alXIX secolo vennero sempre escogitati criteri di giustificazione di tipo politico, con l'avallo digenealogisti compiacenti:

Tra il XIX e il XX secolo storici e genealogisti produssero nuove teorie:

  • Una soluzione locale, borgognona, ideata daDomenico Carutti nelXIX secolo e fondata sull'esistenza di alcuni individui di nome Amedeo e Umberto, resta ipotetica.
  • Georges de Manteyer fa del Biancamano un nipote di Guarnieri, conte di Troyes, il di cui figlio, Ugo, aveva ricevuto parte della contea diVienne e, probabilmente, anche del vicinopagus savogiensis. I Savoia discenderebbero così, per linea femminile, dall'imperatoreLotario II di Supplimburgo;
  • Carlo Baudi di Vesme eFerdinando Gabotto cercano l'origine di Casa Savoia neiBosonidi, re di Provenza, collegati ad un carolingio;
  • Charles William Previté-Orton teorizzò anche che il padre di Umberto fosse un Amedeo, vivo intorno al 976, conte di Belley o di Savoia, uscito verosimilmente da una famiglia locale di origine gallo-romana.

Molti dei più importanti studiosi[4] ritengono queste ipotesi non verificabili. Infatti le ricorrenti distruzioni degli archivi da parte di armate nemiche o ad opera di incendi[5] non permettono di accertare la paternità di Umberto Biancamano. Ciononostante, tramite alcuni atti, per lo più di donazione, è possibile ricostruire un'ipotesi per la famiglia acquisita del primoconte di Savoia[6]

Carolingi
Guelfi[7]
concubinato
Matilde di Francia
*943981~992
Corrado III di Borgogna
*925993
Aldiude
fl.1019
Anselmo ?
*? †?
parentela
Burcardo II
*~9651031[8]
Rodolfo III di Borgogna
*9701032
Ermengarda
*? † postago.1057
Umberto I Biancamano
*970~9801047~1048[9]
Ausilia
X-XI secolo
Anselmo I
*? †1026[10]
Beato Burchard
*? †1029~1030[11]
nessuna discendenza

Conti di Savoia

Conti di Savoia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Contea di Savoia.
La contea nei secoli XII/XIII

Punto sicuro di partenza della dinastia è ilconteUmberto I Biancamano (†1048), che, già signore delle contee di Savoia (1003), diBelley,Sion eAosta, al disgregarsi delregno di Borgogna (1032) si schierò dalla parte diCorrado II ottenendone in premio la contea diMoriana inVal d'Isère e ilChiablese (ca. 1034).

A lui succedettero i figliAmedeo I (†~1051) eOddone (†1060) che, sposandoAdelaide di Susa, figlia ed erede diOlderico Manfredi II, signore diTorino,Susa,Ivrea,Pinerolo eCaraglio, espanse notevolmente i suoi domini inPiemonte. Da lui nacqueroBerta (*1051 †1087) eAdelaide (†1079), future mogli rispettivamente diEnrico IV e diRodolfo di Svevia, e i successoriPietro I (*~1048 †1078) eAmedeo II (†1080) che esercitarono però un potere più che altro nominale, giacché l'effettivo governo della contea rimase nelle salde mani di Adelaide fino alla sua morte.

La Corona passò quindi in linea diretta maschile a:

Alla morte di Tommaso I gli antagonismi da tempo serpeggianti tra i membri della famiglia portarono (1233) alla divisione dei possedimenti traAmedeo IV (*~1197 †1253) - che mantenne, oltre al dominio diretto sui beni d'Oltralpe, la superiorità feudale e il titolo diconte di Savoia - eTommaso II, suo fratello, che ricevette dal primo le terre d'Italia daAvigliana in giù e assunse il titolo disignore di Piemonte.

  • Il fondatore della casata, Umberto I "Biancamano"
    Il fondatore della casata, Umberto I "Biancamano"
  • Tommaso I
    Tommaso I
  • Filippo I
    Filippo I
  • Edoardo il Liberale
    Edoardo il Liberale
  • Amedeo VI
    Amedeo VI
  • Amedeo VII
    Amedeo VII
  • L'ultimo conte e primo duca Amedeo VIII
    L'ultimo conte e primo duca Amedeo VIII

Ad Amedeo IV, la cui figlia primogenita Beatrice (*ante 1259) aveva sposato nel 1247Manfredi di Hohenstaufen poire di Sicilia, succedetteBonifacio (*1244 †1263), sotto reggenza della madreCecilia del Balzo sino al 1259; alla sua morte gli subentrò (contro la volontà del padre che aveva stabilito gli succedesseroTommaso II, figlio primogenito di Tommaso I) prima lo zioPietro II detto il PiccoloCarlo Magno (*1203 †1268) e poiFilippo I (*1207 †1285), fratello del precedente.

Dopo di lui salì al trono nel 1285Amedeo V il Grande, (*1252/53 †1323), figlio secondogenito di Tommaso II, ma le opposizioni dei parenti a lui contrari vennero sopite soltanto in seguito a una decisione arbitrale del 1285 che portò a un'ulteriore divisione dei beni della casa. In base a essa ad Amedeo V e ai suoi discendenti maschi venne infatti riconosciuta la contea di Savoia e la superiorità feudale su ogni ramo della famiglia; il paese diVaud venne assegnato al fratello di Amedeo,Ludovico I (*1250 †1302), che diede in tal modo origine alla linea deiSavoia-Vaud - estintasi poi nel 1359 quandoCaterina (m. 1373), figlia diLudovico II (+~1269 †1348), cedette per denaro i suoi possessi adAmedeo VI -, e una parte del Piemonte (gli altri due terzi rimasero nominalmente ad Amedeo V) venne confermata al nipote di Tommaso II, Filippo I (*1274 †1334), iniziatore della linea che fu detta deiSavoia-Acaia in seguito al suo matrimonio (*1301) conIsabella di Villehardouin erede delPrincipato d'Acaia.

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: primaEdoardo il Liberale (*1284 †1329) e poiAimone il Pacifico (*1291 †1343), mentre una delle loro sorelle, Anna, nel 1326 andò in moglie adAndronico III Paleologoimperatore bizantino.

Dopo Aimone, la cui secondogenita Bianca nel 1350 sposòGaleazzo II Visconti, salì al potere nel 1343Amedeo VI detto il Conte Verde (*1334 †1383), marito diBona di Borbone e abile politico che nel 1359 riuscì a riannettere alla Corona le terre di Vaud.

Duchi di Savoia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ducato di Savoia.
Gli Stati italiani nel 1494

A lui succedettero in linea direttaAmedeo VII detto il Conte Rosso (*1360 †1391), la cui tragica morte determinò violente lotte tra la madre e la moglieBona di Berry;Amedeo VIII detto il Pacifico (*1383 †1451), che ottenne dall'Imperatore Sigismondo la promozione da Conte a Duca di Savoia (*1416), e che dopo l'estinzione delramo di Acaia (*1418) annesse definitivamente il Piemonte al ducato;Ludovico (*1413 †1465), luogotenente per conto del padre dal 1434 e vano pretendente alla successione diFilippo Maria Visconti che nel 1428 aveva sposato sua sorella Maria (*1411 †1469);Amedeo IX il Beato (*1435 †1472), una sorella del quale,Carlotta (*1445 †1483), sposò nel 1451 ildelfino di Francia, il futuro reLuigi XI; e infineFiliberto I il Cacciatore (*1465 †1482) sotto reggenza della madreIolanda di Valois, sorella di Luigi XI; questi fu continuamente insidiato dai parenti che si impadronirono a più riprese delle sue terre.

A Filiberto subentrò il fratelloCarlo I il Guerriero (*1468 †1490) che nel 1485 assunse anche il titolo dire di Cipro,re di Gerusalemme e di Armenia cedutogli in cambio di una pensione di 4 300 fiorini annui[12] daCarlotta di Lusignano moglie del fratello di Amedeo IX,Luigi di Savoia, che si considerava ancora regina nonostante avesse perso tali titoli nel 1464, quando fu spodestata dal fratellastroGiacomo II di Cipro.

A lui succedetteCarlo Giovanni Amedeo (*1489 †1496) che, morto ancora bambino, lasciò il ducato al prozio, conte diBresse,Filippo II il Senza Terra (*1443 †1497), cui seguirono i figliFiliberto II il Bello (*1480 †1504) che lasciò l'amministrazione dello Stato al fratellastro Renato detto il Gran Bastardo eCarlo II di Savoia detto il Buono (*1486 †1553) che perse quasi tutti i suoi possessi durante le guerre traFrancia eSpagna.

Uno dei fratelli di quest'ultimo,Filippo di Savoia-Nemours (*1490 †1533), venne investito daFrancesco I di Francia del ducato diNemours (*1528) e diede inizio al ramo deiSavoia-Nemours, che fu reso illustre da Giacomo e da Enrico e che si estinse nel 1659 con suo nipote Enrico (*1625 †1659).

A Carlo II succedette il figlioEmanuele Filiberto di Savoia, dettoTesta di Ferro (*1528 †1580), marito diMargherita di Valois e restauratore delloStato sabaudo. Dopo la sua morte ebbe il ducato dal 1580 il figlioCarlo Emanuele I (*1562 †1630) da cui nacquero, tra gli altri, Emanuele Filippo (*1586 †1605), morto precocemente;Vittorio Amedeo I (*1587 †1637), suo successore dal 1630; Filiberto (*1588 †1624), valoroso generale al servizio della Spagna, che nel 1614 sventò il tentativo di sbarco in Sicilia dei Turchi;Maurizio,cardinale; eTommaso Francesco, capostipite delle lineeSavoia-Carignano eSavoia-Soissons.

Alla morte di Vittorio Amedeo I, che lasciò lo Stato praticamentevassallo diLuigi XIII, tenne la reggenza la vedovaCristina di Borbone-Francia detta Madama reale, che dovette combattere accanitamente con Maurizio e Tommaso Francesco per conservare la Corona ai figliFrancesco Giacinto (*1632 †1638) eCarlo Emanuele II (*1634 †1675).

  • L'ultimo conte e primo duca Amedeo VIII
    L'ultimo conte e primo duca Amedeo VIII
  • Carlo II, perse quasi tutti i territori del ducato
    Carlo II, perse quasi tutti i territori del ducato
  • Emanuele Filiberto I, Testa di Ferro, che ristabilì il potere della dinastia
    Emanuele Filiberto I, Testa di Ferro, che ristabilì il potere della dinastia
  • Carlo Emanuele I
    Carlo Emanuele I
  • Vittorio Amedeo I
    Vittorio Amedeo I
  • Carlo Emanuele II
    Carlo Emanuele II
  • Il primo re non solamente titolare di Casa Savoia, Vittorio Amedeo II
    Il primo re non solamente titolare di Casa Savoia, Vittorio Amedeo II

Reali di Sicilia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Sicilia sabauda.
I duchi di Savoia salpano daNizza perPalermo il 3 ottobre 1713 per essere incoronati reali di Sicilia.

I Savoia agognavano da tempo al titolo regio. Anche se dalla fine del XV secolo rivendicavano la Corona diCipro,Gerusalemme eArmenia, avendo formalmente ereditato questi domini dallaCasa di Lusignano, l'effettiva occasione per trasformare il Ducato in Regno si presentò soltanto conVittorio Amedeo II (*1666 †1732), figlio e successore di Carlo Emanuele II, il quale, attraverso la partecipazione allaguerra di successione spagnola rafforzò i suoi domini. Nel 1713 cosìFilippo V di Spagna (Filippo IV di Sicilia) cedette ilregno di Sicilia al duca di SavoiaVittorio Amedeo II. Il 27 luglio, Vittorio Amedeo II, in procinto di partire per la Sicilia, nominò suo figlio Carlo Emanuele, principe del Piemonte, luogotenente degli Stati di terraferma; ma il ragazzo non aveva che sedici anni e fu dunque assistito da un Consiglio di Reggenza. Il 23 ottobre il nuovo re arrivò aPalermo, e il 24 dicembre, dopo una sontuosa cerimonia nellaCattedrale di Palermo, Vittorio Amedeo II e la moglieAnna Maria di Borbone-Orléans ricevettero la corona dire di Sicilia. Restarono in Sicilia fino al 7 settembre 1714 e poi tornarono a Torino. Da Vienna intanto arrivò la proposta di aderire alla ormai siglataQuadruplice Alleanza in cambio del titolo di Re di Sardegna. Con ilTrattato dell'Aia del 1720 scambiò così la Sicilia con la Sardegna.

Reali di Sardegna

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Lo stesso argomento in dettaglio:Regno di Sardegna (1720-1861).
Gli stati italiani nel 1796

Nel 1720 i Savoia poterono finalmente prendere possesso dell'isola e Vittorio Amedeo II venne incoronatoRe di Sardegna. Tuttavia la capitale rimaseTorino[13] e il baricentro dello stato inPiemonte.

Nel 1730, in seguito all'abdicazione di Vittorio Amedeo II, ascese al tronoCarlo Emanuele III (*1701 †1773), il quale allargò i confini dello Stato sino alTicino e le cui sorelleAdelaide (*1685 †1712) eMaria Luisa Gabriella (*1688 †1714) sposarono rispettivamente nel 1697Luigi di Borbone-Francia e, nel 1701,Filippo Vre di Spagna.

Dal 1773 fu ReVittorio Amedeo III (*1726 †1796), che venne sconfitto daNapoleone e dovette assoggettarsi all'umilianteArmistizio di Cherasco; salirono poi al trono l'uno dopo l'altro i figliCarlo Emanuele IV (*1751 †1819), privato di tutti i possessi eccetto la Sardegna,Vittorio Emanuele I (*1759 †1824), costretto ad abdicare dai moti rivoluzionari liberali nel 1821, eCarlo Felice (*1756 †1831) regnante dal 1821, ultimo sovrano del ramo diretto.

Le principesse di questo periodo, invece, si segnalarono per illustri matrimoni. Tra le figlie di Vittorio Amedeo III, infatti,Maria Giuseppina (*1753 †1810) sposò nel 1771 ilconte di Provenza, poire di Francia col nome diLuigi XVIII, eMaria Teresa (*1756 †1805) andò in moglie nel 1773 alconte di Artois poiCarlo X; mentre le figlie di Vittorio Emanuele I,Maria Beatrice Vittoria (*1792 †1840),Maria Anna (*18031884) eMaria Cristina (*1812 †1836) sposarono rispettivamente nel1821Francesco IVduca di Modena, nel 1831Ferdinando IImperatore d'Austria e, nel 1832,Ferdinando II di Borbonere delle due Sicilie. L'ultimogenita, Maria Teresa, sposò Carlo IIduca di Lucca e poi diParma.

Dopo la morte diCarlo Felice che, come s'è accennato, non lasciò discendenza, la successione al trono passò alla linea laterale più prossima e cioè a quella deiSavoia-Carignano rappresentata daCarlo Alberto (*1798 †1849) che abdicò dopo laprima guerra d'indipendenza contro l'Austria, mentre sua sorellaMaria Elisabetta (*1800 †1856) aveva sposato nel 1820 l'arciducaRanieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena viceré del Lombardo-Veneto.

  • Vittorio Amedeo II, re di Sicilia prima e Sardegna dopo
    Vittorio Amedeo II, re di Sicilia prima e Sardegna dopo
  • Carlo Emanuele III
    Carlo Emanuele III
  • Vittorio Amedeo III
    Vittorio Amedeo III
  • Carlo Emanuele IV
    Carlo Emanuele IV
  • Vittorio Emanuele I
    Vittorio Emanuele I
  • Carlo Felice, ultimo esponente del ramo principale dei Savoia
    Carlo Felice, ultimo esponente del ramo principale dei Savoia
  • Carlo Alberto, padre dell'ultimo re di Sardegna Vittorio Emanuele II
    Carlo Alberto, padre dell'ultimo re di Sardegna Vittorio Emanuele II

Unità e Reali d'Italia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Famiglia reale italiana e Regno d'Italia (1861-1946).
L'Italia nel 1861

ACarlo Alberto di Savoia, esponente del ramoSavoia-Carignano (originatosi dal citatoTommaso Francesco (*1596 †1656), figlio diCarlo Emanuele I e fratello diVittorio Amedeo I), succedettero:

Iolanda (*1901 †1988), sposata col conteGiorgio Carlo Calvi di Bergolo,
Mafalda (*1902 †1944), sposata col principeFilippo d'Assia,
Umberto II (*1904 †1983), luogotenente del regno dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946, ultimore d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno1946, sposato conMaria José del Belgio (*1906 †2001)
Giovanna (*1907 †2000), sposata con lo zar di BulgariaBoris III,
Maria (*1914 †2001), sposata col principe Luigi di Borbone-Parma.
  • Vittorio Emanuele II, "Padre della Patria" e primo re d'Italia, il "Galantuomo"
    Vittorio Emanuele II, "Padre della Patria" e primo re d'Italia, il "Galantuomo"
  • Umberto I il "Re Buono"
    Umberto I il "Re Buono"
  • Margherita di Savoia, prima regina consorte d'Italia e moglie di Umberto I
    Margherita di Savoia, prima regina consorte d'Italia e moglie di Umberto I
  • Vittorio Emanuele III, il "Re Soldato"
    Vittorio Emanuele III, il "Re Soldato"
  • Elena del Montenegro
    Elena del Montenegro
  • Umberto II, ultimo sovrano di Casa Savoia, il “Re di Maggio”
    Umberto II, ultimo sovrano di Casa Savoia, il “Re di Maggio”
  • Maria José del Belgio, ultima regina consorte d'Italia, famosa per il suo antifascismo
    Maria José del Belgio, ultima regina consorte d'Italia, famosa per il suo antifascismo

Dopo la nascita della Repubblica Italiana

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Da Umberto II e Maria José nacquero:

Emanuele Filiberto (*1972), sposato conClotilde Courau e padre di Vittoria (*2003) e Luisa (*2006);
  • Maria Gabriella (*1940), sposata con il finanziere Robert de Balkany e madre di Maria Elisabetta Zellinger de Balkany;
  • Maria Beatrice (*1943), sposata con il diplomatico messicano Luis Reyna e madre di Raffaello (*1971 †1994) e Asaea (*1973).
  • Maria Pia
    Maria Pia
  • Vittorio Emanuele
    Vittorio Emanuele
  • Maria Gabriella
    Maria Gabriella
  • Maria Beatrice
    Maria Beatrice

Rami cadetti

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Savoia-Aosta

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Lo stesso argomento in dettaglio:Savoia-Aosta.
Albero genealogico dei Savoia Aosta

DaAmedeo Ferdinando Maria (*1845 †1890), duca d'Aosta ere di Spagna dal 1870 al 1873, figlio diVittorio Emanuele II, derivò infine la linea deiSavoia-Aosta.

Da lui nacquero infattiEmanuele Filiberto (*1869 †1931),Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (*1870 †1946), comandante generale dell'arma di cavalleria nellaGrande guerra,Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, duca degli Abruzzi, eUmberto, conte di Salemi (*1889 †1918).

Nel 1895 Emanuele Filiberto sposòElena d'Orléans, da cui ebbeAmedeo, duca d'Aosta eviceré d'Etiopia dal 1937, eAimone (*1900 †1948), duca prima diSpoleto e poi, nel 1942 d'Aosta, nominalmentere di Croazia dal 1941 al 1943, sposato con la principessaIrene di Grecia. Suo figlioAmedeo (*1943 †2021), si è sposato in prime nozze con la principessaClaudia d’Orléans e in seconde nozze conSilvia Paternò dei marchesi di Regiovanni. Amedeo ha un figlio,Aimone, nato nel 1967, e sposato con la principessa Olga di Grecia, da cui ha avuto Umberto nato aParigi il 7 marzo 2009, Amedeo, nato aParigi il 24 maggio 2011 e Isabella, nata aParigi il 14 dicembre 2012.

  • Amedeo, I duca d'Aosta e re di Spagna
    Amedeo, I duca d'Aosta e re di Spagna
  • Emanuele Filiberto, II duca d'Aosta, il duca "Invitto"
    Emanuele Filiberto, II duca d'Aosta, il duca "Invitto"
  • Amedeo, III duca d'Aosta ed eroe dell'Amba Alagi
    Amedeo, III duca d'Aosta ed eroe dell'Amba Alagi
  • Aimone, IV duca d'Aosta e re di Croazia come Tomislavo II durante la II guerra mondiale
    Aimone, IV duca d'Aosta e re di Croazia come Tomislavo II durante la II guerra mondiale
  • Amedeo
    Amedeo
  • Aimone, attualmente al centro della disputa dinastica
    Aimone, attualmente al centro della disputa dinastica

Savoia-Genova

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Lo stesso argomento in dettaglio:Savoia-Genova.
Albero genealogico in cui figurano i Savoia-Genova

DaFerdinando di Savoia, secondogenito diCarlo Alberto, padre diMargherita (1851-1926), prima regina d'Italia, e padre diTommaso di Savoia-Genova, secondo duca di Genova (*1854 †1931), ebbe origine la linea dei Savoia-Genova, proseguita dai numerosi figli di Tommaso:Ferdinando, terzo duca di Genova (*1884 †1963),Filiberto (*1895-1990),Maria Bona (*1896 †1971),Adalberto, duca di Bergamo (*1898 †1982),Maria Adelaide (*1904 †1979),Eugenio (*1906 †1996). Alla morte di quest'ultimo senza figli maschi, poiché in Casa Savoia vige lasuccessione salica, il ramo ducale di Genova si estinse.Maria Isabella, unica figlia diEugenio, è l'ultima discendente con il cognome di Savoia-Genova.

  • Ferdinando, I duca di Genova, fratello di Vittorio Emanuele II
    Ferdinando, I duca di Genova, fratello di Vittorio Emanuele II
  • Tommaso, II duca di Genova
    Tommaso, II duca di Genova
  • Ferdinando, III duca di Genova
    Ferdinando, III duca di Genova
  • Filiberto
    Filiberto
  • Eugenio
    Eugenio
  • Maria Isabella, unica figlia di Eugenio
    Maria Isabella, unica figlia di Eugenio

Savoia-Villafranca-Soissons

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Lo stesso argomento in dettaglio:Savoia-Carignano, Savoia-Soissons e Savoia-Villafranca.

Oltre alle linee già ricordate deiSavoia-Acaia, deiSavoia-Vaud e deiSavoia-Nemours vanno ricordati altri rami importanti della famiglia. Il ramo Savoia-Soissons iniziato conEugenio Maurizio (*1634 †1673) fratello di Emanuele Filiberto fu reso illustre daEugenio di Savoia ilGran Capitano, famoso generale al servizio dell'impero, si estinse conEugenio Giovanni Francesco (*1714 †1734), figlio diEmanuele Tommaso (*1687 †1729) nipoteex patre del predettoEugenio Maurizio; daEugenio Ilarione (*1753 †1785) conte di Villafranca, secondogenito del predettoLuigi Vittorio di Carignano, ebbe inoltre origine un ulteriore ramo morganatico, quello deiSavoia-Villafranca al quale appartenne il figlio,Giuseppe Maria (*1783 †1825), che a sua volta ebbe un solo figlio,Eugenio (*1816 †1888), che fu comandante generale della marina da guerra sarda e luogotenente generale delRegno di Sardegna durante le tre guerre di indipendenza.

Questi, insieme alle due sorelle, con regia patente firmata daCarlo Alberto di Savoia datata 28 aprile 1834, fu insignito del titolo di principe di Savoia-Carignano e riammesso nella linea di successione.

Il principe Eugenio nel 1843 strinse un forte legame sentimentale con Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, sorella maggiore diMaria Adelaide d'Asburgo-Lorena; nel settembre dello stesso anno re Carlo Alberto, approvando la scelta, chiese ufficialmente la mano della ragazza all'Imperatore d'Austria. Tuttavia le condizioni di salute della principessa Maria Carolina peggiorarono repentinamente, sino a portare alla morte prematura nel gennaio del 1844. La perdita della futura sposa gettò nel più totale sconforto il principe Eugenio, che da allora non volle più unirsi con nessun'altra principessa per ragion di stato, finendo infine per sposare una borghese, Felicita Canestro.[15]

Le Regie Lettere Patenti del 14 settembre 1888, concesse daUmberto I, convalidarono come morganatico il matrimonio del Principe Eugenio Emanuele di Savoia-Villafranca con Felicita Crosio Canestro e riconobbero alla FamigliaVillafranca Soissons il titolo di Conti, trasmissibile per linea diretta maschile.[16]

La famiglia esiste tutt’oggi e rappresenta l’unico ramolegittimoagnatizio sussistente di Casa Savoia, pur essendo come dettomorganatico.

  • Eugenio Maurizio, I conte di Soissons
    Eugenio Maurizio, I conte di Soissons
  • Eugenio, feldmaresciallo del Sacro Romano Impero
    Eugenio, feldmaresciallo del Sacro Romano Impero
  • Eugenio Ilarione, I conte di Villafranca, capostipite dell'omonimo ramo
    Eugenio Ilarione, I conte di Villafranca, capostipite dell'omonimo ramo
  • Eugenio, III conte di Villafranca, da cui discende un ramo morganatico della casata
    Eugenio, III conte di Villafranca, da cui discende un ramo morganatico della casata

Rami morganatici e illegittimi

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Vanno infine citati almeno alcuni dei numerosi rami illegittimi della casata. Da Anselmo (Lantelmo) detto “il Bastardo d’Acaia” (†post 1369), figlio naturale diFilippo I di Savoia-Acaia, ebbe inizio il ramo dei Signori di Collegno e Altezzano Inferiore che si estinse nel 1598; daRenato di Savoia-Villars detto il Gran Bastardo (*~1470 †1525), figlio adulterino diFilippo II il Senza Terra (*1443 †1497), ebbe origine il ramo deiconti di Villars, dal quale venne anche quello dei conti di Tenda, reso illustre daClaudio (*1507 †1566), capitano al servizio dei francesi distintosi alla battaglia diPavia nel 1525, nella difesa dellaProvenza nel 1536 e all'assedio di Nizza del 1543. A seguito del matrimonio morganatico conRosa Vercellana,Vittorio Emanuele II di Savoia (*1820 †1878) le conferì il titolo di contessa di Mirafiori e Fontanafredda, trasmesso al figlioEmanuele Alberto Guerrieri di Mirafiori, poi ai figli di questi Vittorio Emanuele (*1873 †1896) eGastone (*1878 †1943). La linea di Mirafiori terminò con l'unica figlia di Gastone, Vittoria Margherita (*1901 †1970).

I Savoia e la Repubblica italiana

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Il rapporto fra lo Stato italiano e gli ex sovrani d'Italia venne sancito dalla XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 5 dicembre 1947, con 214 voti favorevoli e 145 contrari su 359 votanti. Tale disposizione recitava:

«1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.
2. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.
3. I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.»

(Costituzione della Repubblica Italiana)

Nel 1987 ilConsiglio di Stato accolse la richiesta diMaria José di fare rientro inItalia, considerandola non più "consorte" ma "vedova" di un ex re, mentre nel 2002Camera dei deputati eSenato della Repubblica approvarono lalegge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, facendo esaurire gli effetti giuridici dei primi due commi della suddetta XIII disposizione transitoria e finale.[17] Nel novembre 2007 i legali di Casa Savoia inviarono al Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano e al Presidente del ConsiglioRomano Prodi una richiesta di risarcimento per l'esilio di circa 260 milioni dieuro.[18] Emanuele Filiberto dichiarò che tutta la somma sarebbe stata usata per creare una fondazione volta all'aiuto dei bisognosi. Il ducaAmedeo di Savoia-Aosta, che non era stato interessato dall'esilio, si dichiarò contrario all'iniziativa, dissociandosene. Successivamente, anche il ramo primogenito riconobbe l'inopportunità dell'iniziativa. Essa d'altronde si fondava sullaConvenzione europea dei diritti dell'uomo che vieta, fra le altre, la pena dell'esilio e che aveva costituito la base giuridica per analoghe richieste, giudicate legittime; tuttavia nel caso dell'Italia la norma relativa non sarebbe stata applicabile perché la Repubblica Italiana ha aderito alla Convenzione con la riserva esplicita che non fosse applicabile il divieto dell'esilio nel caso specifico dei Savoia.[19]

Controversia sul titolo di Capo di Casa Savoia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Linea di successione al trono d'Italia.
Amedeo di Savoia-Aosta e Vittorio Emanuele di Savoia nel 1964

Alla fine degli anni cinquanta alcuni rotocalchi italiani e stranieri iniziarono a dare notizia di avventure sentimentali fraVittorio Emanuele di Savoia e l'attrice Dominique Claudel, ventilando anche l'ipotesi di possibili nozze.[20] Il re Umberto II, in una lettera a Vittorio Emanuele del 25 gennaio 1960, preannunciò il proprio rifiuto alla concessione del regio assenso qualora Vittorio Emanuele avesse contratto matrimonio diseguale ed espose il proprio punto di vista sulla questione: «Il tuo matrimonio con la sig.na Claudel porterebbe come conseguenza la tua decadenza da qualsiasi diritto di successione come Capo della Casa di Savoia e di pretensione al trono d'Italia, perdendo i tuoi titoli e il tuo rango e riducendoti alla situazione di privato cittadino».[21] Inoltre, il re precisò che la decadenza automatica di un principe che contrae matrimonio non autorizzato con una sposa di rango inferiore «si richiama alla legge della nostra Casa, vigente da ben 29 generazioni e rispettata dai 43 Capi Famiglia, miei predecessori, succedutisi secondo la legge Salica attraverso matrimoni contratti con famiglie di Sovrani. Tale legge, io 44º Capo Famiglia, non intendo e non ho diritto di mutare, nonostante l'affetto per te».[21]

Ancora, il 18 luglio 1963, a seguito di un articolo pubblicato sul periodicoOggi[22] che dava per imminente il matrimonio fra Vittorio Emanuele e la sua nuova fidanzata, la campionessa di sci d'acquaMarina Doria, Umberto II chiese per iscritto al figlio chiarimenti sui suoi progetti matrimoniali, ricordandogli l'avvertimento contenuto nella lettera del 1960: «Ho letto - per caso - la tua intervista su "Oggi": se essa rispecchia fedelmente il tuo pensiero - e questo ti chiedo di farmelo sapere al più presto, con assoluta chiarezza - mi rincresce soprattutto che tu non abbia sentito il bisogno di parlarmi o di scrivermi prima, anche perché tratti di questioni che riguardano direttamente me. Nell'attesa di avere una tua lettera devo, circa i tuoi progetti matrimoniali, ripeterti, parola per parola, quanto ebbi a scriverti il 25 gennaio 1960, in una simile circostanza».[23]

Inoltre, Umberto II avvertì il figlio che un matrimonio non autorizzato avrebbe comportato anche risvolti patrimoniali, dal momento che l'eredità dello stesso Umberto II sarebbe in futuro stata divisa in parti uguali fraMaria Pia, Vittorio Emanuele,Maria Gabriella eMaria Beatrice, anziché riservare una quota più consistente all'erede dinastico.[21] In più, Umberto II avvisò il figlio che l'inosservanza agli ammonimenti avrebbe comportato anche la sospensione dell'appannaggio di duemila franchi svizzeri che Vittorio Emanuele percepiva mensilmente, cosa che effettivamente avvenne.[24] Vittorio Emanuele, in pratica, sarebbe rimasto erede civile di Umberto II, equiparato alle proprie sorelle nell'asse ereditario «giacché non vi sarebbe più alcuna ragione per un particolare trattamento» a suo favore, ma non sarebbe più stato erede dinastico e successore.[21] Qualora Vittorio Emanuele avesse deciso di non osservare le regole indicategli dal padre, il successore dinastico di Umberto II sarebbe diventato per automatismo «il parente maschio più prossimo»,[25] in questo caso il duca d'AostaAmedeo.[26]

In conseguenza delle nozze civili di Vittorio Emanuele con Marina Doria, celebrate aLas Vegas nel 1970,[N 2] Umberto II prese atto dell'automatica decadenza dinastica del figlio a norma delle regie lettere patenti del 13 settembre 1780 («tanto i contraenti che i discendenti da tale matrimonio si intenderanno senz'altro decaduti dal possesso dei beni e dei diritti provenienti dalla Corona e dalla ragione di succedere nei medesimi»)[N 3][27] e, coerentemente a quanto notificato il 25 gennaio 1960, irrogò le seguenti sanzioni:[N 4]

  1. Equa ripartizione testamentaria della propria eredità fra tutti i figli, senza la quota maggiore che era originariamente prevista per il principe ereditario.[28]
  2. Divieto di partecipazione dei membri di Casa Savoia, consistenti nei principi e nelle principesse delle CaseSavoia-Genova eSavoia-Aosta, al matrimonio religioso celebrato aTeheran nel 1971 e al successivo ricevimento tenuto aGinevra.[29][N 5]

Le sanzioni furono comminate da Umberto II con discrezione, senza proclami pubblici che avrebbero potuto mettere in cattiva luce la Casa, il figlio (già esposto a note vicende di natura legale), e il successore dinastico[senza fonte]. Inoltre Umberto II, benché nutrisse sentimenti di affetto verso Vittorio Emanuele e verso il nipote Emanuele Filiberto, e nonostante avesse partecipato ad alcuni eventi familiari come il battesimo dello stesso Emanuele Filiberto,[21] non riconobbe la nascita di quest'ultimo come significativa da un punto di vista dinastico e, come diretta conseguenza, non conferì a Emanuele Filiberto alcuntitolo, né onorificenza, né iltrattamento dialtezza reale,[30] che gli sarebbe spettato di diritto qualora Vittorio Emanuele non fosse decaduto dalla sua posizione di successore dinastico[31] (nell'integrale deiProvvedimenti Nobiliari di Grazia e di Giustizia di Umberto di Savoia non risulta alcuna concessione firmata da Umberto II relativa ai titoli diprincipe di Piemonte e diprincipe di Venezia, nonostante questi titoli siano correntemente utilizzati da Emanuele Filiberto).[32]

Dopo la morte di Umberto II

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Le condizioni di salute di Umberto II, colpito da untumore alle ossa, ebbero un notevole peggioramento nell'autunno del 1982. Nel tentativo di salvargli la vita venne trasferito daCascais, dove si trovava in esilio, allaLondon Clinic diLondra. Secondo la testimonianza della figliaMaria Beatrice di Savoia: «Vittorio passeggiava freneticamente per i corridoi della clinica con un foglio in mano. Scoprii poi che si trattava del decreto di nomina nobiliare in favore della moglie Marina. Lo aveva preparato da tanto tempo e sperava che almeno in punto di morte lo firmasse. Ma non ci riuscì».[33]

All'inizio del 1983, nella fase terminale della malattia, Umberto II venne trasferito da Londra all'ospedale diGinevra per fare in modo che fosse più vicino ai familiari. Dopo la sua morte, avvenuta il 18 marzo dello stesso anno, Vittorio Emanuele agì da Capo di Casa Savoia assumendone titoli[N 6] e prerogative, benché le questioni relative al suo matrimonio non autorizzato e alla conseguente decadenza automatica dalla successione dividessero i monarchici italiani.[34] Suo figlio Emanuele Filiberto, nonostante Umberto II non gli avesse concesso alcun titolo, né trattamento, né onorificenza, iniziò a utilizzare i titoli diprincipe di Piemonte e diprincipe di Venezia, nonché ad attribuirsi il trattamento dialtezza reale.[35][N 6]

La XIII disposizione transitoria e finale dellaCostituzione del 1948 aveva precluso a tutti i membri e ai discendenti di Casa Savoia l'esercizio del diritto di elettorato attivo e passivo e la possibilità di ricoprire uffici pubblici. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi era stato inoltre interdetto l'ingresso e il soggiorno nel territorio italiano ed era prescritta l'avocazione allo Stato dei loro beni.[36] Con il possibile ritorno in patria dall'esilio di Vittorio Emanuele e di Emanuele Filiberto, accompagnato questo da un giuramento di fedeltà allaRepubblica italiana, la successione dinastica a Umberto II fu al centro di aspri dibattiti.

Nel 2001, per dirimere la questione, fu chiamata in causa laConsulta dei senatori del Regno, un'associazione costituita nel 1955 da circa 160 ex senatori del vecchioSenato del Regno d'Italia, riconosciuta da Umberto II come la più alta autorità monarchica esistente in Italia, ma i membri della Consulta non trovarono né un accordo unanime, né una soluzione di compromesso accettata da tutti. Ne seguì la nascita di due diverse organizzazioni che da allora pretendono di essere l'autentica Consulta dei senatori del Regno: una favorevole alla tesi di Vittorio Emanuele, con presidente Pier Luigi Duvina, e una favorevole alla tesi di Amedeo, con presidenteAldo Alessandro Mola.

L'articolo 1 della legge costituzionale n. 1 del 23 ottobre 2002[37] fece cessare in parte gli effetti delle disposizioni transitorie e, da quella data, i discendenti di Casa Savoia poterono ricoprire cariche elettive o pubblici uffici ed entrare e soggiornare nel territorio nazionale. Vittorio Emanuele di Savoia e la sua famiglia rientrarono così in Italia nel 2003. La questione dinastica, nel 2004, generò un alterco fra i due cugini durante le nozze diFelipe di Spagna, con Vittorio Emanuele che colpì al volto Amedeo con un pugno.[38] Amedeo, nel 2006, venne proclamato Capo della Casa dalla Consulta dei senatori del Regno presieduta daAldo Alessandro Mola, e contestualmente lasciò il titolo diduca d'Aosta per quello diduca di Savoia.[39][N 6] Il 1º giugno 2021, alla morte di Amedeo, la pretesa al titolo di duca di Savoia passò al figlio Aimone, che divenne così il nuovo Capo di Casa Savoia in contrasto con Vittorio Emanuele.

La tesi favorevole a Emanuele Filiberto di Savoia

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Emanuele Filiberto di Savoia

Vittorio Emanuele prima e, oggi, Emanuele Filiberto e i loro sostenitori tendono a ridimensionare gli atti e i fatti citati. Inoltre, Vittorio Emanuele ritenne che le leggi che regolano Casa Savoia, ma solo quelle relative ai matrimoni, fossero decadute con la proclamazione della forma repubblicana dello Stato nel 1946, o che comunque fossero state modificate dall'entrata in vigore delloStatuto Albertino nel 1848.

In particolare vengono sostenuti i seguenti punti:

  • Lo Statuto Albertino ha abrogato le precedenti disposizioni
Vittorio Emanuele riteneva che lo Statuto Albertino avesse completamente abrogato le precedenti disposizioni, vale a dire le regie lettere patenti e il regio editto di Vittorio Amedeo III, cosicché in materia dinastica varrebbe esclusivamente l'art. 2 dello Statuto stesso: «Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo lalegge salica». Il pretesto giuridico per l'invalidità delle regie lettere patenti del 1780 riposerebbe nell'articolo 81 dello Statuto, che stabilisce: «Ogni legge contraria al presente Statuto è abrogata».[40] Secondo l'interpretazione di Vittorio Emanuele, leleggi dinastiche precedenti allo Statuto sono a esso contrarie, e quindi abrogate.[41]
  • Il regime repubblicano ha abrogato le leggi di successione sui matrimoni
Vittorio Emanuele sosteneva che le norme sui matrimoni reali, che richiedono il necessario regio assenso da parte del Capo della Casa, fossero decadute con l'entrata in vigore dellaCostituzione Repubblicana e quindi non producano più effetti civili nei riguardi della Casa Reale.
  • Umberto II non avrebbe mai esplicitato l'esclusione dalla successione di Vittorio Emanuele
Vittorio Emanuele sosteneva che Umberto II avrebbe dovuto rendere pubblica la sua decisione di escluderlo dalla successione, contraddittoriamente a quanto prescritto dalle Regie Patenti che, invece, prevedono l'automatismo dell'esclusione. A fondamento della sua tesi, Vittorio Emanuele richiamò la lettera di avvertimento scrittagli dal padre il 25 gennaio 1960 in merito alle voci circolanti relative alla relazione del giovane principe con Dominique Claudel e resa pubblica nel 2006 da Amedeo di Savoia-Aosta.
Scrive Umberto II in questa lettera: «Siffatta irrevocabile decisione, a cui dovrei giungere con dolore, ma con fermezza, sarebbe da me comunicata ai singoli componenti della nostra casa, a tutti i Sovrani e ai Capi delle famiglie Reali, nonché portata a conoscenza degli Italiani, relativamente anche alla tua decadenza dall'attuale titolo di principe di Napoli».[42] Condizione, secondo Vittorio Emanuele, mai verificatasi.
Secondo la tesi favorevole ad Amedeo di Savoia-Aosta, invece, dopo il matrimonio di Vittorio Emanuele con Marina Doria, Umberto II sarebbe giunto alla conclusione che, nel caso di mancato assenso a un matrimonio diseguale, non sarebbe stato necessario alcun provvedimento o atto da parte del Capo della Casa per sancire la perdita di qualsiasi diritto dinastico del contraente.
  • Umberto II legittimò Emanuele Filiberto
Secondo Vittorio Emanuele, il re Umberto II avrebbe riconosciuto come dinasticamente valida la nascita di Emanuele Filiberto conferendogli oralmente, senza alcun documento verificabile o atto firmato, il titolo diprincipe di Venezia.[43]
  • Ogni matrimonio religiosamente valido è un matrimonio dinastico
Secondo Sandro Gherro, professore ordinario di diritto ecclesiastico, il mancato assenso del Capo della Casa non può produrre alcun effetto sulla linea di successione al trono perché ogni matrimonio canonicamente valido dal punto di vista religioso sarebbe un matrimonio dinastico, e solo il Papa potrebbe porre degli impedimenti a un matrimonio religioso.[44] Secondo questa tesi, le ripetute ammonizioni[26] diUmberto II circa la decadenza automatica a seguito di un matrimonio diseguale non autorizzato, non hanno valore.[41]
  • Le contraddizioni di Amedeo di Savoia-Aosta
Vittorio Emanuele sosteneva che le dichiarazioni a volte contraddittorie diAmedeo di Savoia-Aosta avessero favorito il consolidamento del suo status di Capo della Casa. Amedeo infatti, in alcuni contesti, in passato sostenne con alcune dichiarazioni le tesi di Vittorio Emanuele, anche ponendosi in contrasto con laConsulta dei Senatori del Regno presieduta daAldo Alessandro Mola. In un'intervista alCorriere della Sera nel 2002 egli dichiarava, alla domanda di Giuliano Gallo di proporsi come candidato all'ipotetico trono d'Italia: «Se il popolo italiano dovesse chiedermeloe mio cugino rinunciasse ai suoi diritti sarei pronto ad assumere anche le mie responsabilità dinastiche».[45] Sempre nel 2002, nel suo libro-intervista, Amedeo dichiarava: «il Capo della Casa è mio cugino Vittorio Emanuele e dopo di lui, l'erede è suo figlio Emanuele Filiberto».[46]
  • L'esilio subìto legittima la successione di Vittorio Emanuele
Vittorio Emanuele sosteneva che la prova per eccellenza del fatto che fosse lui il Capo della Casa è data dall'esilio inflitto a lui e a suo figlio fino al 2002 dall'ordinamento repubblicano.[N 7] La XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione sanciva infatti, al secondo comma, che: «Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale».[36]
  • Validità della tentata deposizione di Umberto II da parte di Vittorio Emanuele
Poiché leleggi dinastiche di Casa Savoia riguardano i matrimoni dei principi, ma non i matrimoni dei re, il 15 dicembre 1969Vittorio Emanuele di Savoia, essendo consapevole delle vigenti leggi e del rifiuto delpadre di acconsentire al suo matrimonio conMarina Doria, su consiglio del gran maestro dellamassoneriaGiordano Gamberini aggirò l'ostacolo ed emanò un "decreto reale" nel quale si elevava a re, autoproclamandosiVittorio Emanuele IV re d'Italia,[47][48][49] in quanto, secondo lui, succedutoipso jure al padre nel 1946 come conseguenza della sua partenza per l'esilio, considerata da Vittorio Emanuele come un'implicitaabdicazione. «Per effetto della avvenuta successione, Ci competono anche i diritti di Capo legittimo della dinastia sabauda e tali diritti eserciteremo d'ora innanzi, solo temperati dalla discrezione che lo stato fisico e morale di S.M. l'ex Re Umberto II detta alla Nostra coscienza di figlio».[50] Il giorno successivo, 16 dicembre, al fine di sanare la condizione borghese della fidanzata, Vittorio Emanuele, in qualità di "re d'Italia", emanò un secondo (e ultimo) "decreto reale",[51] col quale conferiva a Marina Doria il titolo di duchessa di Sant'Anna di Valdieri.[52] Pochi giorni dopo, l'11 gennaio 1970, sposò civilmente aLas Vegas Marina Doria, contraendo in seguito anche le nozze religiose aTeheran. Non tutti i sostenitori di Vittorio Emanuele ritengono legittimi questi atti.
  • La normativa matrimoniale di Casa Savoia è arcaica, non ha valore o non è mai esistita
Un'argomentazione ricorrente di Emanuele Filiberto è quella relativa al fatto che la normativa matrimoniale di Casa Savoia sia molto antica e, quindi, ormai superata e priva di valore. In altri casi, Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto hanno sostenuto in pubblico che Casa Savoia non ha mai avuto leggi di successione relative al matrimonio e al regio assenso.
  • Il riconoscimento degli eredi civili e degli esecutori testamentari di Umberto II
Vittorio Emanuele sosteneva che la sua posizione di Capo della Casa sarebbe stata riconosciuta con un documento del 5 dicembre 1983 dagli eredi civili di Umberto II, cioè daMaria José,Maria Gabriella,Maria Beatrice eMaria Pia, nonché dagli esecutori testamentariSimeone II di Bulgaria eMaurizio d'Assia.[53][54] Tuttavia, poiché tale documento veniva strumentalizzato dai sostenitori delle pretese dinastiche di Vittorio Emanuele, gli stessi firmatari successivamente affermarono per iscritto che lo scopo di tale documento riguardava solo l'identificazione di Vittorio Emanuele come erede civile di Umberto II, non come successore dinastico, in quanto era richiesto un documento che indicasse una persona fisica qualificata come erede per il ritiro dei grandi collari dell'Annunziata, che erano custoditi nel caveau di una banca, da destinare all'Altare della Patria.[55]
  • Riconoscimento da parte di altri soggetti
Vittorio Emanuele sosteneva che il suo status di Capo della Casa si sarebbe consolidato a seguito del riconoscimento di alcune persone per molti anni vicine al padre Umberto II, fra cui la madreMaria José,[56]Falcone Lucifero,[57] Piero Santoro, Luigi Solaro di Monasterolo, Carlo Pianzola,[58] Andrea Fraghy e Umberto Provana di Collegno.[59]

La successione secondo Emanuele Filiberto di Savoia

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Vittorio Emanuele, pur nella sua interpretazione della validità delle regole dinastiche di Casa Savoia, aveva sempre riconosciuto lalegge salica come pilastro della successione, sancita dall'articolo 2 delloStatuto Albertino.[41] Di conseguenza, almeno fino a fine 2019, questo era l'ordine di successione secondo la tesi a lui favorevole:

  1. Emanuele Filiberto di Savoia (1972), principe di Piemonte.[N 6]
  2. Amedeo di Savoia-Aosta (1943-2021), quinto duca d'Aosta.[N 6]
  3. Aimone di Savoia-Aosta (1967), duca delle Puglie.[N 6]
  4. Umberto di Savoia-Aosta (2009), principe del sangue.[60][N 6]
  5. Amedeo di Savoia-Aosta (2011), principe del sangue.[N 6]

Vittorio Emanuele, con un decreto del 28 dicembre 2019, aveva «adeguato alle norme comunitarie sull'uguaglianza di genere» la legge salica,[61] perifrasi che di fatto implica l'abolizione della legge salica stessa in favore della primogenitura semplice. Inoltre, Vittorio Emanuele aveva circoscritto la linea di successione esclusivamente alla propria discendenza e, contestualmente, aveva conferito alla nipote Vittoria iltrattamento dialtezza reale, la qualità di principessa reale e il titolo di principessa di Carignano, seguito dal titolo di marchesa d'Ivrea; alla nipote Luisa aveva conferito il trattamento di altezza reale, la qualità di principessa reale e il titolo di principessa di Chieri, seguito dal titolo di contessa di Salemi.[62] La linea di successione dinastica, secondo il suo nuovo decreto, sarebbe pertanto la seguente:[63]

  1. Vittoria di Savoia (2003), principessa di Carignano.[N 6]
  2. Luisa di Savoia (2006), principessa di Chieri.[N 6]

La tesi favorevole ad Aimone di Savoia-Aosta

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Aimone di Savoia-Aosta

Requisito fondamentale per la successione in Casa Savoia è quello relativo al regio assenso per i matrimoni: nel caso di mancato assenso a un matrimonio diseguale (un principe con una borghese, come nel caso di Vittorio Emanuele di Savoia e Marina Doria), il contraente perde immediatamente, cioè senza necessità di alcun provvedimento o di atto da parte del Capo della Casa, qualsiasi diritto dinastico.

Vittorio Emanuele, essendosi sposato senza l'assenso di suo padreUmberto II, il quale, secondo quanto dichiarato anni dopo da Amedeo di Savoia-Aosta in un libro intervista, sarebbe stato contrario al matrimonio al punto da consigliare all'Unione Monarchica Italiana e ai suoi sostenitori di non inviare auguri o regali agli sposi,[N 5] avrebbe perciò infranto le leggi di successione della sua Casa e si sarebbe così portato automaticamente al di fuori dalla successione per sé stesso e per i suoi discendenti. Ripetutamente Vittorio Emanuele era stato avvisato dal padre della perdurante validità delle leggi di successione in Casa Savoia.[64] In base a questo matrimonio non autorizzato, contrario alle leggi dinastiche, Amedeo di Savoia-Aosta giustificò la sua pretesa di Capo della Casa.

Secondo i sostenitori di Aimone, quale successore del padre Amedeo, le leggi di successione dinastica possono essere modificate solo in due modi: con l'esercizio effettivo combinato dei poteri della Corona e del Parlamento,[65] oppure con un accordo preventivo scritto e firmato da tutti i principi maggiorenni della famiglia la cui posizione in linea di successione verrebbe alterata.[N 8][63] Mancando queste condizioni, stante l'attuale ordinamento repubblicano dello Stato e non essendo stato redatto alcun accordo preventivo fra tutti i principi maggiorenni di Casa Savoia, sempre secondo i sostenitori di Aimone non sarebbe possibile, per Vittorio Emanuele, compiere modifiche unilaterali alle leggi di successione.[66]

In base a questo, i sostenitori di Aimone ritengono illegittimo e privo di valore l'atto con cui, il 28 dicembre 2019, Vittorio Emanuele ha «adeguato alle norme comunitarie sull'uguaglianza di genere» la legge salica, di fatto abrogandola in favore di Vittoria, figlia primogenita di Emanuele Filiberto. Inoltre, i sostenitori di Aimone ritengono illegittimi e privi di valore i titoli che Vittorio Emanuele ha concesso alle proprie nipoti, in quanto decaduto e senza alcuna facoltà di concedere titoli.[63]

La successione secondo Aimone di Savoia-Aosta

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L'attuale linea di successione dinastica, secondo i sostenitori di Aimone, sarebbe la seguente:

  1. Umberto di Savoia-Aosta (2009), principe di Piemonte.[N 6]
  2. Amedeo di Savoia-Aosta (2011), duca degli Abruzzi.[N 6]

Conti di Savoia

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Ramo principale
Branca comitale
Branca ducale

Duchi di Savoia

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Branca ducale
Branca di Bresse

Re di Sicilia

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Re di Sardegna

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RamoSavoia-Carignano

Re d'Italia

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Capi della Real Casa

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Titoli

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Corona ferrea deire d'Italia

I titoli di Casa Savoia accumulati nel corso dei secoli e portati dall'ultimo capo della casa regnante,Umberto II,[70] erano i seguenti:

Sua Maestà (nome), per grazia di Dio e per volontà della Nazione,

ecc. ecc. ecc.

Altri titoli:

Trattamenti d'onore, qualità, titoli, predicati

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Itrattamenti d'onore, qualità,titoli,predicati della Casa Savoia sono stati descritti nel Regio Decreto del 1º gennaio1890 "Titoli e Stemmi della Famiglia Reale".[71]

PersonaTrattamento d'onoreQualitàTitoloPredicato
1SovranoSua maestàReRed'Italia
2Moglie del sovranoSua maestàReginaReginad'Italia
3Figlioprimogenito del sovranoSua Altezza RealePrincipe RealeEreditarioPrincipedi Piemonte
di Napoli
4Moglie del figlio primogenito
del sovrano
Sua Altezza RealePrincipessa RealePrincipessadi Piemonte
di Napoli
5Altri figli del sovranoSua Altezza RealePrincipe RealePrincipe(ereditabilem.p.)
6Figlie del sovranoSua Altezza RealePrincipessa RealePrincipessadi Savoia
7Figli del figlio primogenito
del sovrano
Sua Altezza RealePrincipe RealePrincipedi Piemonte
di Napoli
8Figlie del figlio primogenito
del sovrano
Sua Altezza RealePrincipessa RealePrincipessadi Savoia
9Nipoti del sovrano,
figli di principe fratello
Sua Altezza SerenissimaPrincipe/Principessa Realedel SanguePrincipe/Principessadi Savoia
10Figli e discendenti dei nipoti
del sovrano
Sua Altezza SerenissimaPrincipe/Principessa Realedel SanguePrincipe/Principessadi Savoia
11Figli e discendenti dei nipoti
delprincipe ereditario
Sua Altezza SerenissimaPrincipe/Principessa Realedel SanguePrincipe/Principessadi Savoia

Governanti di altre Nazioni

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  • Luigi di Savoia, re di Cipro
    Luigi di Savoia, re di Cipro
  • Amedeo I, re di Spagna
    Amedeo I, re di Spagna
  • Tomislavo II, re di Croazia
    Tomislavo II, re di Croazia

Stati e aree di governo

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Di seguito l'elenco degli stati, o regioni, in cui i vari rami del casato hanno regnato a diverso titolo.

Contea di Savoia
Contea di Moriana
Contea del Genevese
Contea di Nizza
Marca di Torino
Contea di Aosta
Ducato di Aosta
Ducato del Chiablese
Principato d'Acaia
Ducato di Savoia
Regno di Cipro
Regno di Gerusalemme
Regno d'Armenia
Regno di Sicilia
Regno di Sardegna
Regno di Spagna[N 9]
Regno d'Italia
Eritrea
Somalia
Tripolitania
Cirenaica
Libia
Etiopia
Africa Orientale Italiana
Dodecaneso
Tientsin
Regno d'Albania[N 10]
Stato Indipendente di Croazia[N 11]
Regno del Montenegro

Imperatrici e regine di Casa Savoia

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Nel corso dei secoli le figlie dei vari conti, duchi e re di Casa Savoia, ricoprirono molti ed importanti ruoli in qualità di consorti dei vari sovrani europei, imparentandosi così con le più importanti casate d'Europa.

Di seguito è riportato un elenco delle donne appartenentiper sangue (e nonper matrimonio) a Casa Savoia e che ricoprirono i più importanti ruoli, ovvero leimperatrici e leregine. Sono anche incluse, però, coloro che svolsero ruoli di potere e governo, come lareggenza di uno Stato per il proprio figlio, e anche coloro che ricoprirono titoli minori come leduchesse, ledefine e leprincipesse ereditarie.

Per tanto, sono escluse da questa lista tutte quelle donne che appartennero a Casa Savoia a seguito del loro matrimonio con un membro maschile appartenente per sangue alla casata. E, anche per praticità, sono escluse tutte quelle donne che ricoprirono ruoli minori in qualità disignore,contesse,marchese, ecc.

Imperatrici

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SovranaRitrattoStemmaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Sacro Romano Impero
Berta di Savoia
21 settembre105131 marzo108427 dicembre1087ImperatoreEnrico IV di Franconia
Impero Romano d'Oriente
Anna di Savoia
1306132613411365ImperatoreAndronico III Paleologo
Impero d'Austria
Maria Anna di Savoia
19 settembre18032 marzo18352 dicembre18484 maggio1884ImperatoreFerdinando I d'Asburgo-Lorena

Regine

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SovranaRitrattoStemma o MonogrammaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Germania,Italia eBorgogna
Berta di Savoia
21 settembre105113 luglio106627 dicembre1087Enrico IV di Franconia, re di Germania, d'Italia e di Borgogna
Francia
Adelaide di Savoia
1092/1100 circa25-30 marzo11151º agosto113718 novembre1154Luigi VI il Grosso, re di Francia
Carlotta di Savoia
1441/43 circa22 luglio146130 agosto14831º dicembre1483Luigi XI di Valois, re di Francia
Maria Giuseppina di Savoia (regina titolare)
2 settembre17538 giugno179513 novembre1810Luigi XVIII, re di Francia
Portogallo
Mafalda di Savoia
1125 circa11464 dicembre1157Alfonso I il Conquistatore, re del Portogallo
Maria Francesca di Savoia-Nemours
22 giugno1646(1) 2 agosto1666
(2) 12 settembre1683
(1) 24 marzo1668
(2) 27 dicembre1683
27 dicembre1683Alfonso VI di Braganza, re del Portogallo
(matrimonio annullato)
Pietro II di Braganza, re del Portogallo
Maria Pia di Savoia
16 ottobre18476 ottobre186219 ottobre18895 luglio1911Luigi I di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha, re del Portogallo
Sicilia
Beatrice di Savoia123312581259Manfredi di Svevia, re di Sicilia
Maria Luisa di Savoia
17 settembre16882 novembre170111 aprile171314 febbraio1714Filippo IV di Borbone, re di Sicilia
Spagna,Napoli eSardegna
Maria Luisa di Savoia
17 settembre16882 novembre170114 febbraio1714Filippo V di Borbone, re di Spagna, Sardegna e Napoli
Due Sicilie
Maria Cristina di Savoia
14 novembre181221 novembre183221 gennaio1836Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie
Ungheria,Croazia,Boemia,Dalmazia,Lombardia-Venetia,Galizia e Lodomiria
Maria Anna di Savoia
19 settembre18032 marzo18352 dicembre18484 maggio1884Ferdinando V & I d'Asburgo-Lorena, re di Ungheria, Croazia, Boemia, Dalmazia, Lombardia-Venetia, Galizia e Lodomiria
Italia
Margherita di Savoia
20 novembre18519 gennaio187829 luglio19004 gennaio1926Umberto I di Savoia, re d'Italia
Bulgaria
Giovanna di Savoia
13 novembre190725 ottobre193028 agosto194326 febbraio2000Boris III di Sassonia-Coburgo-Gotha, zar di Bulgaria

Regine titolari

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SovranaRitrattoStemma o MonogrammaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Gerusalemme,Cipro edArmenia
Iolanda di Savoia
11 luglio14877 novembre149712 settembre1499Filiberto II di Savoia, retitolare di Gerusalemme, Cipro ed Armenia
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
11 aprile164420 maggio166512 giugno167515 marzo1724Carlo Emanuele II di Savoia, retitolare di Gerusalemme, Cipro ed Armenia
Margherita di Savoia
20 novembre18519 gennaio187829 luglio19004 gennaio1926Umberto I di Savoia, retitolare di Gerusalemme, Cipro ed Armenia
Francia
Maria Giuseppina di Savoia
2 settembre17538 giugno179513 novembre1810Luigi XVIII di Borbone, retitolare di Francia
(poi Re regnante)

Delfine

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SovranaRitrattoStemmaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Delfine del Viennois
Bona di Savoia1275 circa1280 circa24 settembre12821293-1300 circaGiovanni I, delfino del Viennois
Delfine di Francia
(comeconsorti dell'erede al trono)
Carlotta di Savoia
1441-43 circa9 marzo145122 luglio1461
(diventò Regina)
1º dicembre1483Luigi di Valois
(poiLuigi XI)
Maria Adelaide di Savoia
6 dicembre168514 aprile171112 febbraio1712Luigi di Borbone-Francia

Duchesse

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SovranaRitrattoStemma o MonogrammaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Svevia
Adelaide di Savoia1050-52 circa1060-62 circa1079 circaRodolfo di Rheinfelden, duca di Svevia
Austria eStiria
Caterina di Savoia
1300 circa1315 circa28 febbraio132630 settembre1336Leopoldo I d'Asburgo, duca d'Austria e di Stiria
Carinzia
Beatrice di Savoia1310 circa8 giugno132820 dicembre1331Enrico di Gorizia, duca di Carinzia
Bretagna
Giovanna di Savoia1310 circa21 marzo133030 aprile134129 giugno1344Giovanni III di Dreux, duca di Bretagna
Milano
Maria di Savoia
1411 circa2 dicembre142712 agosto144722 febbraio1469Filippo Maria Visconti, duca di Milano
Bona di Savoia
10 agosto144922 luglio146826 dicembre147623 novembre1503Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano
Maria Luisa di Savoia
17 settembre16882 novembre170124 settembre170614 febbraio1714Filippo IV di Borbone, duca di Milano
Angiò
Margherita di Savoia
7 agosto142031 marzo143112 novembre143430 settembre1479Luigi III, duca d'Angiò
Maria Giuseppina di Savoia
2 settembre175316 aprile1771179013 novembre1810Luigi Stanislao Saverio di Borbone, duca d'Angiò
(poiLuigi XVIII)
Savoia
Iolanda di Savoia11 luglio14877 novembre149712 settembre1499Filiberto II il Bello, duca di Savoia
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
11 aprile164420 maggio166512 giugno167515 marzo1724Carlo Emanuele II, duca di Savoia
Nemours
Filiberta di Savoia1498151517 marzo15161524Giuliano de' Medici, duca di Nemours
Mantova eMonferrato
Margherita di Savoia
28 aprile15899 febbraio161222 dicembre161226 giugno1655Francesco IV & II Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato
Parma e Piacenza
Margherita Violante di Savoia
15 novembre163529 aprile166029 aprile1663Ranuccio II Farnese, duca di Parma e Piacenza
Maria Teresa di Savoia
19 settembre180317 dicembre184719 aprile184916 luglio1879Carlo II di Borbone-Parma, duca di Parma e Piacenza
Borgogna
Maria Adelaide di Savoia
6 dicembre16857 dicembre169714 aprile1711
(diventò Delfina)
12 febbraio1712Luigi di Borbone-Francia
Chiablese
Maria Anna di Savoia
17 dicembre175719 marzo17754 gennaio180811 ottobre1824Benedetto di Savoia, duca di Chiablese
Modena e Reggio
Maria Beatrice di Savoia
6 dicembre179215 luglio181415 settembre1840Francesco IV d'Asburgo-Este, duca di Modena e Reggio
Lucca
Maria Teresa di Savoia
19 settembre180313 marzo182417 dicembre184716 luglio1879Carlo I di Borbone-Parma, duca di Lucca

Elettrici

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SovranaRitrattoStemmaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Elettrici Palatine
Matilde di Savoia
139030 novembre141730 dicembre143614 marzo1438Ludovico III di Wittelsbach, elettore palatino
Margherita di Savoia
7 agosto142018 ottobre144513 agosto144930 settembre1479Ludovico IV di Wittelsbach, elettore palatino
Elettrici di Baviera
Enrichetta Adelaide di Savoia
6 novembre163627 settembre165113 giugno1676Ferdinando Maria di Wittelsbach, elettore di Baviera

Principesse ereditarie

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NomeRitrattoStemmaNascitaIn caricaMorteConsorte diN.
DalAl
Modena e Reggio
Isabella di Savoia
2-11 marzo159122 febbraio160822-28 agosto1626Alfonso III d'Este, principe ereditario di Modena e Reggio
(poi Duca)
Sassonia
Maria Carolina di Savoia
17 gennaio176429 settembre178128 dicembre1782Antonio di Wettin, principe ereditario di Sassonia
(poi Re)

Reggenti

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NomeRitrattoStemma o MonogrammaNascitaIn caricaMorteReggente per suo figlioN.
DalAl
Impero Romano d'Oriente
Anna di Savoia
1306134113471365Giovanni V Paleologo
Ducato di Milano
Bona di Savoia
10 agosto14491476148123 novembre1503Gian Galeazzo Maria Sforza
Regno di Francia
Luisa di Savoia
11 settembre1476(1) 15 luglio1515
(2) 12 agosto1524
(1) 18 febbraio1516
(2) 21 marzo1526
22 settembre1531Francesco I di Francia
Ducato di Savoia
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
11 aprile164412 giugno167514 marzo168415 marzo1724Vittorio Amedeo II di Savoia

Viceregine

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NomeRitrattoStemmaNascitaIn caricaMorteN.
DalAl
Portogallo
Margherita di Savoia
28 aprile158923 dicembre16341º dicembre164025 giugno1655

Genealogia e araldica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Tavole genealogiche di Casa Savoia.

Struttura del Casato

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 Ramo Principale
10031831
 
 
 
Conti di Savoia
10031416
 
   

Vaud
12851359

Acaia
13011418
 
Duchi di Savoia
14161713
  
       

Collegno e Altessano Inferiore
13201598
[ramo morganatico]

Racconigi
14141605

Busca
14181613
[ramo morganatico]

Villars-Tenda
14971751
[ramo morganatico]

Nemours
15141659

Carignano
dal1620

Re di Sardegna
17201831
  
    
 
Della Morea
1613–post1841
 
Soissons
16561734
Villafranca
17801888
 
Re d'Italia
18611946
  
    
 Villafranca-Soissons
dal1888
[ramo morganatico]

Genova
18311996

Aosta
dal1845
Mirafiori e Fontanafredda
18591970
[ramo morganatico]

Armoriale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Armoriale di Casa Savoia.

Data la lunghissima storia del casato, i Savoia poterono arricchire tantissimo il proprio armoriale. Gli stemmi usati dai Savoia furono tra i più svariati e molteplici tra le casate d'Europa, sebbene il segno distintivo rimase comunque la "croce d'argento in camporosso", simbolo per eccellenza della famiglia sin dalXII secolo.

Qui di seguito sono elencati cronologicamente i principali stemmi dei Sovrani del Casato e dei tre rami cadetti più illustri.

Bandiere

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Ducato di Savoia
Regno di Sardegna
Regno d'Italia
Altro

Ordini e onorificenze

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ordine Supremo della Santissima Annunziata, Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Ordine militare di Savoia, Ordine civile di Savoia, Ordine della Corona d'Italia, Ordine al merito del lavoro, Ordine coloniale della Stella d'Italia e Ordine civile e militare dell'Aquila romana.
Collare e placca dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata

Come tutte le monarchie europee anche il Ducato di Savoia e poi gli stati che gli succedettero ebbe dei propriordini cavallereschi, con cui promuovere la pace o essere una distinzione militare o avere una vocazione ospedaliera. La loro attribuzione a soggetti era prerogativa personale del Sovrano, per poi essere condivisa con il Presidente del Consiglio dei Ministri. Con il susseguirsi dei secoli due ordini dinastici vennero a identificarsi con i Savoia:

Ordine supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Queste due decorazioni vennero costituite con bolla papale in diversi tempi durante la storia e attribuite alla persona del Conte e poi Duca di Savoia. Per tale motivo, gli ordini sono poi diventati ordini dinastici e non statali. In seguito alla parentesi napoleonica nel Regno di Sardegna si avvertì la necessità di costituire una serie di onorificenze per rimpiazzare quelle decorazioni napoleoniche che erano attribuite a chiunque, senza distinzione di classe o censo. Questi ordini “nuovi” erano quindi di natura statale e divennero poi parte dell’ordinamento italiano. Con la nascita dello Stato unitario e l’aumento di popolazione soggetta alla legislazione sardo-sabauda, si è avuta la necessità di creare sempre nuove distinzioni di merito, per campi culturali, militari, economici o amministrativi:

Ordine civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine al merito del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Intitolazioni

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Città

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Toponimi

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Monumenti

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Vittorio Emanuele II di Savoia
Umberto I di Savoia
Vittorio Emanuele III di Savoia
Il Vittoriano a Roma
La Galleria Umberto I a Napoli
La Galleria Vittorio Emanuele III a Messina

Influenza culturale

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Arte

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Gastronomia

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Usi e costumi

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Moda

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  • Capelli alla Umberto oall'Umberta, taglio di capelli ispirato a Umberto I.[75]
  • "Margherita - giornale delle Signore italiane di gran lusso di mode e letteratura", rivista edita dal 1878 al 1921 e dedicata alla prima Regina d'Italia.

Detti popolari

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  • "Anche la regina Margherita mangiava il pollo con le dita".[76]
  • "Avanti Savoia", come incoraggiamento o in senso ironico.[77][78]
  • "Bianca Croce di Savoia, Dio ti salvi e salvi il Re!"[79]

Simboli

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  • Blu Savoia, colore della nazionale italiana nelle competizioni sportive e delle fasce degli ufficiali delle forze armate italiane.
  • Nodo savoia, anche detto Nodo d'Amore.

Note

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Annotazioni

  1. ^Il 2 giugno 1946 l'Italia votò per ilreferendum istituzionale tra monarchia e repubblica, nel quale vinse la repubblica. Il 13 giugno successivo il reUmberto II di Savoia, senza mai abdicare, lasciò l'Italia e il 18 dello stesso mese venne ufficialmente proclamata laRepubblica Italiana.
  2. ^«Con Corrado Agusta, ed il suo segretario Franco Chiesa, in un negozio abbiamo comprato due fedi, in un altro un bouquet preconfezionato, poi siamo andati davanti ad un giudice di pace, il quale ci ha sposato. Era l'11 gennaio del 1970, a Las Vegas, Nevada, Usa. Matrimonio civile di cui non informai nessuno, neanche i miei genitori», tratto daLampi di vita, storia di un principe in esilio, di Vittorio Emanuele di Savoia, Rizzoli, pagina 187.
  3. ^L'obbligo di contrarre matrimonio fra pari, il diritto di primogenitura e l'esclusione delle linee femminili caratterizzano la successione in Casa Savoia sin dalla fondazione della dinastia, intorno all'anno 1000, e con ogni probabilità erano regole già presenti, ereditate da dinastie precedenti e tramandate da tempi immemorabili. Vittorio Amedeo III, nel XVIII secolo, non modificò queste disposizioni, ma si limitò a codificarle nelle regie lettere patenti. Esemplificativa è l'opinione che Umberto II aveva delle leggi dinastiche: «Tale precisazione si richiama alla legge della nostra Casa, vigente da ben 29 generazioni e rispettata dai 43 Capi Famiglia, miei predecessori, succedutisi secondo la legge Salica attraverso matrimoni contratti con famiglie di Sovrani. Tale legge, io 44º Capo Famiglia, non intendo e non ho diritto di mutare, nonostante l'affetto per te» (dalla lettera di Umberto II a Vittorio Emanuele del 1960).
  4. ^Nella lettera, ricordando che le nozze non dinastiche avrebbero comportato automaticamente la riduzione allo stato di privato cittadino, Umberto II prevedeva altre conseguenze accessorie: modifiche all'asse ereditario civile e comunicazioni ai membri della Casa sabauda e di altre Case reali.
  5. ^ab«Sua Maestà il Re Umberto II invitò noi Savoia-Aosta e i Savoia-Genova a non intervenire né al matrimonio a Teheran, né al successivo ricevimento a Ginevra. Sua Maestà ne soffrì moltissimo e l'Unione Monarchica Italiana venne consigliata da Cascais di non inviare auguri e regali agli sposi», dall'intervista di Gigi Speroni ad Amedeo di Savoia-Aosta nel libroIn nome del Re, Rusconi editore, 1986, pagg. 9, 10 e 11.
  6. ^abcdefghijklmnopqrSebbene i Savoia continuino ad esistere, i titoli nobiliari in Italia non sono riconosciuti (XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione); Come conseguenza della disposizione venne soppressa nel 1 gennaio 1948 laConsulta araldica ente predisposto alla gestione dei titoli nobiliari e degli armoriali.Ad oggi i membri della famiglia Savoia possono mantenere il cognome derivato dal titolo nobiliare: es. "Umberto IIdi Savoia" ma non del titolo associato o dello stemma.
  7. ^UnaCopia archiviata, susavoia.blastness.com.URL consultato l'8 gennaio 2011(archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2010). La nota parla di «inequivocabili specificazioni interpretative che la stessa Costituzione Repubblicana ha reso nell'individuare siffatta successione: laddove ha comminato l'esilio ad Umberto II, a suo figlio e al non ancora nato figlio di suo figlio».
  8. ^Un caso esemplificativo fu quello diAmedeo di Savoia, re abdicatario di Spagna. Per il suo reintegro nella linea di successione al trono d'Italia fu necessario chiedere, il 13 marzo 1873, l'assenso scritto dei principi della CasaSavoia-Genova, che gli erano subentrati nel 1870 quando aveva assunto la corona di Spagna.
  9. ^Amedeo I di Savoia, 1ºduca d'Aosta (18451890), secondo figlio maschio di reVittorio Emanuele II d'Italia, fure di Spagna dal1870 al1873, anno in cui abdicò a favore dellaRepubblica.
  10. ^Vittorio Emanuele III di Savoia (18691947), già re d'Italia dal1900 e imperatore d'Etiopia dal1936, fu anche re degli Albanesi (Mbret i Shqiptarëve) dal1939 al1943 e chiamatoViktor Emanueli III inalbanese.
  11. ^Aimone di Savoia, 4ºduca d'Aosta (19001948) fu re di Croazia, con il nome diTomislavo II, dal1941 al1943.

Fonti

  1. ^ Litta, Pompeo (1781-1851). Auteur du texte,Famiglie celebri di Italia. Duchi di Savoia / P. Litta, suGallica.URL consultato il 28 novembre 2021.
  2. ^Disposizioni transitorie e finali, sugoverno.it, 4 giugno 2019.URL consultato il 28 novembre 2021.
  3. ^Vittorio Emanuele di Savoia: "Fedeltà alla Costituzione", surepubblica.it, GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., 3 febbraio 2002.URL consultato il 5 novembre 2019.
  4. ^Francesco Cognasso,Maria José del Belgio.
  5. ^Charles Cawley I.
  6. ^Il progetto riproduce una serie di fonti primarie che permettono di ricostruire le intricate relazioni tra la famiglia reale di Borgogna e alcune case della nobiltà di quel Regno: si veda in particolare Aldiude come madre di Ausilia e già concubina di Rodolfo III, con le conseguenti inferenze sui tre fratelli vescovi. Per Ermengarda parente di Umberto si sottolinea il ruolo di quest'ultimo in veste di suoadvocatus.Si veda:Charles Cawley II.
  7. ^Linea borgognona.
  8. ^Arcivescovo di Lione.
  9. ^Advocatus di Ermengarda.
  10. ^Vescovo d'Aosta.
  11. ^Arcivescovo di Vienne (ante1011-1029~1030).
  12. ^(FR)Histoire de l'île de Chypre sous le règne des princes de la maison de Lusignan, volume 3, pag. 151.
  13. ^Torino rimase sede della casata, ma il regno di Sardegna formalmente mantenne la sua capitale storica, Cagliari.
  14. ^I primi a fregiarsi del titolo di re d'Italia sono i sovranilongobardi da cui deriva la tradizione dell'incoronazione aPavia, allora capitale delRegno longobardo, con laCorona ferrea. A questi fecero seguitoBerengario eArduino d'Ivrea. Dopo il titolo viene ripreso dagli imperatori delSacro Romano Impero che lo associano appunto al titolo imperiale. L'incoronazione continua ad avvenire a Pavia. Caduto poi in disuso il titolo viene "recuperato" daNapoleone Bonaparte, che viene incoronato con la Corona Ferrea nelDuomo di Milano, il 26 maggio1805.
  15. ^ Mauro Ferranti,Eugenio di Savoia-Carignano, Umberto Soletti Editore, 2013, pp. 70-76.
  16. ^ Mauro Ferranti,Eugenio di Savoia-Carignano, Umberto Soletti Editore, 2013, p. 432.
  17. ^Rientro dei Savoia, sì definitivo della Camera, sucorriere.it, 11 luglio 2002.URL consultato il 5 novembre 2019.
  18. ^I Savoia chiedono all'Italia 260 milioni "È il risarcimento per 54 anni di esilio", suRepubblica.it, 20 novembre 2007.URL consultato il 2 settembre 2017.
  19. ^ Giampiero Buonomo,Sull'esilio dei Savoia, inDiritto & Giustizia online, anno II, n. 36, Milano, Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A., 2001.URL consultato il 5 novembre 2019.
  20. ^Vittorio Emanuele di Savoia compie 80 anni, sumemorie.secolo-trentino.com.URL consultato l'8 febbraio 2020(archiviato dall'url originale il 12 luglio 2022).
  21. ^abcdeCorrispondenza da Cascais, 25 gennaio 1960, sucrocerealedisavoia.org.URL consultato il 2 luglio 2015(archiviato dall'url originale il 2 giugno 2021).
  22. ^Da due anni ci vogliamo bene e nessuno riuscirà a ostacolare i nostri progetti (PDF), sucrocerealedisavoia.org.URL consultato il 4 agosto 2021.
  23. ^Lettera di Sua Maestà il Re Umberto II a Vittorio Emanuele del 18 luglio 1963, sucrocerealedisavoia.org.URL consultato il 7 febbraio 2020.
  24. ^Vittorio Emanuele di Savoia,Lampi di vita. Storia di un principe in esilio, Milano, Rizzoli, 2002, p. 97.
  25. ^Oreste Ranelletti,Istituzioni di diritto pubblico, 1934, p. 175.
  26. ^abLe lettere di Umberto II sui matrimoni in Casa Savoia, sucrocerealedisavoia.org.URL consultato il 24 gennaio 2020.
  27. ^Emilio Crosa,La Monarchia nel diritto pubblico italiano, 1922, p. 20.
  28. ^Maria Josè a Ronchey "farò rispettare il testamento di Umberto"., suricerca.repubblica.it, La Repubblica, 28 aprile 1993.URL consultato il 16 febbraio 2020.
  29. ^Ho 16 tatuaggi, 11 nipoti, ho fatto il giro del mondo e, se fossi stato re, non mi sarei divertito tanto, sucorriere.it, Corriere della Sera, 16 settembre 2016.URL consultato il 16 febbraio 2020.
  30. ^Annuario della Nobiltà Italiana, voce "Real Casa di Savoia", edizione XXXII (2014) e precedenti.
  31. ^Regio decreto del 1º gennaio 1890 - Titoli e stemmi della Famiglia Reale, sucnicg.net.URL consultato il 9 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
  32. ^Provvedimenti Nobiliari di Grazia e di Giustizia di Umberto di Savoia, sucnicg.net.URL consultato il 6 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 23 novembre 2013).
  33. ^Gigi Speroni,Umberto II. Il dramma segreto dell'ultimo re, Milano, Bompiani, 2004, pag. 338.
  34. ^Busto per Umberto, gli eredi non c'erano, suricerca.repubblica.it.URL consultato il 26 gennaio 2020.
  35. ^Biografia ufficiale di Emanuele Filiberto di Savoia, suemanuelefiliberto.eu.URL consultato il 14 febbraio 2020.
  36. ^abCostituzione della Repubblica Italiana, XIII disposizione transitoria e finale, susenato.it.URL consultato il 26 gennaio 2020.
  37. ^Legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, suparlamento.it.URL consultato il 26 gennaio 2020.
  38. ^Zuffa Savoia alle nozze di Madrid Vittorio Emanuele colpisce Amedeo, suricerca.repubblica.it.URL consultato il 18 gennaio 2020.
  39. ^Detronizzato Vittorio Emanuele di Savoia in favore del cugino, sulagazzettadelmezzogiorno.it.URL consultato il 18 gennaio 2020.
  40. ^Il testo dello Statuto Albertino.
  41. ^abcComunicato del portavoce di Emanuele Filiberto, sudiesis.it.URL consultato il 31 luglio 2006(archiviato dall'url originale il 16 giugno 2009).
  42. ^Lettera di Umberto II a Vittorio Emanuele del 25 gennaio 1960 (PDF), suconsultadeisenatoridelregno.it.
  43. ^Savoia: Vittorio Emanuele compie 70 anni, festa di compleanno in famiglia, suwww1.adnkronos.com.URL consultato il 18 febbraio 2020.
  44. ^Libero,Intervista al prof. Gherro, susavoia.blastness.com.URL consultato il 6 agosto 2006(archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2010).
  45. ^Amedeo di Savoia: pronto alla politica, il mio modello è Simeone di Bulgaria, su Il Corriere della Sera del 9 ottobre 2002.
  46. ^Amedeo di Savoia,Proposta per l'Italia, a cura di Fabio Torriero, Edizioni Il Minotauro, 2002, p. 88.
  47. ^Copia archiviata (JPG), surealcasadisavoia.it.URL consultato il 16 novembre 2010(archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  48. ^Copia archiviata (PDF), surealcasadisavoia.it.URL consultato il 5 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  49. ^Copia archiviata (PDF), surealcasadisavoia.it.URL consultato il 16 novembre 2010(archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  50. ^Decreto Reale n. 1 (PDF)(archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  51. ^Trascrizione del decreto reale n.1; trascrizione e originale del decreto reale n.2, sudrive.google.com.URL consultato il 14 febbraio 2020.
  52. ^Macchè Principessa di Venezia, suricerca.gelocal.it.URL consultato il 13 febbraio 2020.
  53. ^http://consulta.altervista.org/1RICONOSCIMENTOVE.pdf
  54. ^Fine della querelle dinastica, Emanuele Filiberto mostrerà un documento in tv, suwww1.adnkronos.com.URL consultato il 9 agosto 2021.
  55. ^Si veda: Andrea Borella,Annuario della Nobiltà Italiana, di Andrea Borella e altri, Teglio, Annuario della Nobiltà Foundation Trust, 2020, pp. XLIII-XLIV,ISBN 978-88-942861-06.
  56. ^Point de Vue n. 3026, luglio 2006.
  57. ^https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ca/Lettera_Lucifero.jpg
  58. ^Dichiarazione sottoscritta da Luigi Solaro di Monasterolo, Piero Santoro e Carlo Pianzola e indirizzata a Vittorio Emanuele di Savoia. (PDF), suupload.wikimedia.org.
  59. ^Lettera di Umberto Provana di Collegno a Vittorio Emanuele di Savoia datata Torino 20 maggio 1983 (PDF), suupload.wikimedia.org.
  60. ^Chiarificazioni sulla posizione dinastica del Duca d'Aosta e della sua discendenza (PDF), susavoia.blastness.com.URL consultato il 18 gennaio 2020(archiviato dall'url originale il 17 giugno 2009).
  61. ^Decreto legge di successione del 28 dicembre 2019 (PDF), suconsulta.altervista.org.URL consultato il 18 gennaio 2020(archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2020).
  62. ^Decreto titoli del 28 dicembre 2019, sudrive.google.com.URL consultato l'8 agosto 2021.
  63. ^abcL'annuncio di Vittorio Emanuele circa il mutamento delle leggi dinastiche di Casa Savoia e l'abolizione della Legge Salica: brevissime considerazioni di diritto dinastico sabaudo, susites.google.com.URL consultato il 24 luglio 2021.
  64. ^Lettera di Umberto II al figlio Vittorio Emanuele del 25 gennaio 1960 (PDF), suconsultadeisenatoridelregno.it.
  65. ^Senatori Savoia, legge salica immutabile, suansa.it.URL consultato l'8 febbraio 2020.
  66. ^Comunicato stampa del 15 gennaio 2020, sucrocerealedisavoia.org.URL consultato il 24 gennaio 2020(archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2021).
  67. ^Con il figlioTommaso Francesco, principe di Carignano, ha inizio il ramo deiSavoia-Carignano.
  68. ^Estinzione ramo principale; estinzioneSavoia-Branca di Bresse.
  69. ^Luogotenente del Regno dal 5 giugno1944 al 9 maggio1946 ere d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno1946, data delreferendum istituzionale. La data di fine regno, nonostante il forte significato simbolico, risulta arbitraria: la repubblica venne dichiarata soltanto il 18 giugno e fino al 13 Umberto II agì, di diritto e di fatto, da capo dello Stato. Lasciando l'Italia quello stesso giorno egli, pur sciogliendo dal giuramento di fedeltà chi lo aveva prestato, non abdicò.
  70. ^Vittorio Amedeo II di Savoia, prima di ottenere la corona di Sardegna fu nominatore di Sicilia, titolo che mantenne dal1713 al1720.Vittorio Emanuele III, invece, in virtù alle conquiste delRegime fascista, assunse anche i titoli diImperatore d'Etiopia eRe d'Albania.
  71. ^Regio Decreto del 1º Gennaio 1890 - "Titoli e Stemmi della Famiglia Reale", sucnicg.net, Corpo della Nobiltà Italiana - Circolo Giovanile.URL consultato il 5 novembre 2019(archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2013).
  72. ^Sostanzialmente consiste nella Bandiera nazionale con una corona che sormonta la croce all'interno del cantone.
  73. ^Aspect ratio 31:76.
  74. ^Vittorio Emanuele III detenne il titolo diPrincipe di Napoli e fu ospite della città partenopea prima di ascendere al trono.
  75. ^Umbèrta - Significato ed etimologia - Vocabolario, suTreccani.URL consultato il 12 gennaio 2025.
  76. ^La regina Margherita mangiava il pollo con le dita, luglio 2011.URL consultato il 5 novembre 2019.
  77. ^ C.A. de Sonnaz,Cenni storici sul grido di guerra "Savoia!" (PDF), inBollettino dell’Associazione fra Oriundi Savoiardi e Nizzardi Italiani, n. 2, dicembre 1912, pp. 71-77.URL consultato il 5 novembre 2019.. Dalla pagina del Gruppo Milano Centro "Giulio Bedeschi", sezione Associazione Nazionale Alpini di Milano. Attribuisce alla regina Margherita l'adattamento del grido di guerra dell'esercito sabaudo «Savoia!» a «Sempre avanti Savoia», poi semplificato in «Avanti Savoia!».
  78. ^ Paolo Spolaore,Proverbi e detti veneti, inSito personale.URL consultato il 5 novembre 2019.
  79. ^Giosuè Carducci,Alla Croce di Savoia, inPoesie, Juvenilia, VI, 5ª ed.,Bologna, Ditta Nicola Zanichelli, 1906[1850], p. 222.

Bibliografia

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