| Burgo Group spa | |
|---|---|
| Stato | |
| Forma societaria | società per azioni |
| Fondazione | 1905 aVerzuolo (CN) |
| Fondata da | Luigi Burgo |
| Sede principale | Altavilla Vicentina |
| Persone chiave |
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| Settore | industria cartaria |
| Prodotti | cartotecnica, carta, energia |
| Fatturato | 2 miliardi di€[1], (2017) |
| Utile netto | 8,7 milioni di€[1] (2017) |
| Dipendenti | 3.670 (2016) |
| Sito web | www.burgo.it |
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LeCartiere Burgo, dal 2004Burgo Group, è un'azienda cartaria fondata nel 1905 daLuigi Burgo e quotata in Borsa a Milano dal 1929 al 2001. Dal 2004 è controllata dal gruppo vicentino Marchi.
Quando la fondòLuigi Burgo, poi diventatoSenatore del Regno, era un giovane ingegnere elettrotecnico che realizzò aVerzuolo, inprovincia di Cuneo, unimpianto idroelettrico.
Lacartiera, che all'inizio aveva 56 dipendenti, fu pensata per utilizzare l'abbondanza di acqua e di energia fornita dalla centrale. Nel1906 assicurava, con il nome diCartiera di Verzuolo Ing. L.Burgo & C., 60 quintali al giorno di carta utilizzando una macchina di 35 metri chiamata "continua uno".
Già nel1918 la cartiera Burgo era una delle più importanti d'Italia, nel1924 produceva 400.000 quintali annui (all'epoca aveva già cambiato il nome inSocietà Anonima Cartiere Burgo) e nel1936 un milione di tonnellate di carta. La sede fu trasferita a Torino, la società prese il nome diCartiere Burgo SpA e in collaborazione con l'IRI costituì anche la aziendaCellulosa d'ItaliaCELDIT.
Nelsecondo dopoguerra Luigi Burgo fu estromesso, solo negli anni cinquanta l'azienda tornò ai livelli produttivi anteguerra e all'inizio degli anni sessanta passò sotto la guida della famiglia Adler:Lionello Adler, ingegnere chimico rifugiatosi in Svizzera per motivi razziali, quindi emigrato in Venezuela e Argentina, diventò nel 1960 vicedirettore e nel 1962 amministratore delegato. La Burgo aveva sette stabilimenti di carta e quattro di produzionecellulosa. In collaborazione con il gruppo Scott Paper Co. (nel 1963 fu creata anche la Burgo Scott con Lionello Adler presidente) realizzò una serie di stabilimenti per la produzione di carta per uso sanitario e domestico:Villanovetta,Maslianico,Maraino e aRomagnano Sesia.
Negli anni settanta, dopo l'incursione diGiovanni Fabbri, definito dai giornali "il re della carta" prima del suo fallimento, l'azienda si trovò in difficoltà dal punto di vista proprietario costringendoMediobanca edEnrico Cuccia a promuovere nel1981 un sindacato di controllo formato da nomi importanti dell'imprenditoria italiana: oltre a Mediobanca (azionista con una quota del 14%), ne fecero partePirelli con il 7,1%,Gemina (quindi gliAgnelli) con all'inizio il 2,99% per poi aumentare poco a poco, l'Italmobiliare di Giampiero Pesenti con l'1,7%, la Fineurop Gaic diCamillo De Benedetti con l'1,4% e leGenerali. Di fatto la Burgo si trasformò in una public company, la seconda in Italia dopo le Generali.[2]
Nell seconda metà degli anni ottanta, con Lionello Adler presidente (sarà anche presidente dellaComit privatizzata) e Giuseppe Lignana (classe 1937, esperienze alla Ceat, Union Cavi, Sirti) nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale, Cuccia ebbe anche l'idea (ma il progetto rimase sulla carta e le trattative furono anche smentite) di dare vita ad una "grande Burgo" insieme al gruppo canadese Mac Millan Bhedel, il maggiore produttore di legname, cellulosa e carta del Nord America.[3] Da lì a poco l'azienda entrò in crisi con una sovracapacità produttiva che portò ad avviare una guerra di sconti: nel1992 il bilancio presentò una perdita record di 136 miliardi di lire.
La pesante crisi industriale del settore comportò importanti ristrutturazioni. Nel 2004 la Burgo (chiamata da alloraBurgo Group) fu integrata nel gruppo cartario Marchi, realizzando una concentrazione di 15 stabilimenti.
Nel 2011 ha chiuso la sede dirigenziale e amministrativa diSan Mauro Torinese, disegnata daOscar Niemeyer[4], seguita il 9 febbraio 2013 dallo stabilimento diMantova, la "fabbrica sospesa"[5] realizzata daPier Luigi Nervi[6], motivando tale decisione per le perdite di un milione di euro al mese.[7] Sarà poi ceduto nel 2015 al gruppo trevigiano Pro Gest per essere riconvertito dalla produzione di carta per giornali in carta riciclata per imballaggi.
Nel gennaio 2014 è stata fermata la produzione di carta nello stabilimento diAvezzano che ha ripreso nel 2018 per produrre cartone e cartoncino per imballaggi[8], nel dicembre 2016 analoga decisione di chiusura della "linea due" nello stabilimento diDuino (nell'estate 2017 emerge l'interesse della cartiera diFerrara),[9] alla fine del2017 è decisa la chiusura della "linea ottava" nello stabilimento diVerzuolo.[10]Si è tenuto giovedì 21 marzo 2019 alle 14,30 presso il municipio di Verzuolo, la firma del protocollo di intesa tra Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, comune di Verzuolo e Burgo Group, per la riconversione della linea produttiva 9 dello stabilimento diVerzuolo dalla produzione di carte patinate a carta per ondulatori. Già a inizio 2020 la linea 9 ha incominciato a produrre carta per ondulatori.
Il 28 luglio 2021 è stato siglato l'accordo per la cessione delle attività produttive dello stabilimento Burgo di Verzuolo a Smurfit Kappa Group plc, quotata alLondon Stock Exchange.
Nel 2017 i ricavi raggiungono i 2 miliardi di euro (erano 1,9 nel 2016), l'Ebitda è a 132 milioni, l'utile netto di 8,7 milioni. L'indebitamento (900 milioni) è sceso di circa 155 milioni in due anni. La composizione dei ricavi vede l'11% di carte speciali, il 41% di carte patinate meccaniche, il 48% di carte senza legno. Nel piano di riconversione delle cartiere è previsto lo sviluppo delle carte speciali e da imballaggio.[1]
La sede legale del Burgo Group è adAltavilla Vicentina, sede secondaria era aSan Mauro Torinese nell'edificio progettato daOscar Niemeyer[11].
Fonte:bilancio 2023 del Burgo Group reperibile sul sito aziendale.
10.https://www.lastampa.it/cuneo/2021/07/28/news/venduto-lo-stabilimento-burgo-di-verzuolo-1.40543970
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