Lo stemma e il gonfalone del comune di Carpinone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 4153 del 2 settembre 1988.[5] È raffigurato, su sfondo oro, un uccello posato su un ramo fiorito, posto in palo e nascente dalla punta. Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Il centro è provvisto di una doppia fortificazione muraria di diverse epoche, aventi un perimetro a forma di U, che si adatta alla conformazione della roccia sopra cui sorge il borgo stesso; la parte nord della roccia risulta inaccessibile, da cui questa disposizione a doppio braccio delle case. La prima cinta è posta a difesa del castello Caldora, e di un gruppo di case della cosiddetta "cittadella". La seconda ingloba una zona che si trova al confine con l'abitato moderno dell'Ottocento. Tra queste due cinte murarie si sviluppa il borgo carpinonese, le stradine sono in pietra, le case rivestite di lisce, i vicoli conservano l'antico aspetto medievale.
Cascata di Carpinone
Nei pressi del centro storico sono situate le cascate di Carpinone, raggiungibili e visitabili a piedi, una più grande e parzialmente artificiale (a causa di una diga per unacentrale idroelettrica vicina) e una più piccola e naturale, derivante dall'unione dei fiumi Carpino e Tura.[6][7]
Fu eretta nelXVI secolo sopra un'antica cappella dedicata all'Arcangelo Michele; ebbe un restauro nel1725 e poi dopo il sisma del1805, sicché fu ricostruita in stile neoclassico. Ha pianta a tre navate, alta 10 metri, con abside semicircolare e transetto rialzato, raccordato a padiglione. Il campanile risale al 1725.
Fu eretta nel1610 da Biagio Martella, presso un'antica chiesa del1356. Si narra che la Madonna gli apparve in sogno e gli indicò il luogo sopra cui edificare la nuova chiesa. Essa è a navata unica, in fondo vi è l'altare maggiore con la scultura della Vergine. Ai lati ci sono due cappelle, della Sacra Famiglia e di San Leonardo: il soffitto della volta è in legno intagliato e dorato, con accenni di azzurro turchese. Il campanile è a torretta.
Il castello fu eretto nell'XI secolo, a forma di pentagono irregolare, delimitato da 5 torri, sopra il burrone che dà sul fiume Carpino. Nel1223 per volere diFederico II di Svevia il castello fu distrutto da Ruggero da Pescolanciano e ricostruito poi nelXIV secolo dalla famigliad'Evoli. Nel primo ventennio delXV secolo fu abitato daJacopo Caldora e poi dal figlioAntonio, che vi stabilì la propria residenza, sino alla guerra controAlfonso V d'Aragona e suo figlioFerrante, che gli confiscarono i feudi in Abruzzo e Molise. Nel1442 Antonio perse gran parte dei suoi domini nellabattaglia di Sessano e il castello di Carpinone finì in mano ad altri feudatari, tra cui i Pandone, iCarafa, i De Regina, i Grimaldi e i De Riso. Nel1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, fece ricostruire il piano nobile, adattandolo alle esigenze abitative dei suoi tempi. L'entrata al castello era difesa in passato dalponte levatoio e da una porta che dava sul cortile, tirata da catene. Al suo interno si trovano il cortile centrale del piano terra, le stanze delle scuderie, i magazzini e gli alloggi della servitù. Il piano nobile era costituito da ambienti di rappresentanza, resi confortevoli già all'epoca di Jacopo ed Antonio Caldora, al fine di accogliere gli emissari e i sovrani; vi era anche una cappella gentilizia. Il castello oggi è alquanto modificato, soprattutto negli esterni, a causa dei rifacimenti dopo i terremoti del1456 e del1805; le torri si presentano ancora intatte, benché intonacate.