
Emile Martin Charles Schwabe, meglio conosciuto comeCarlos (Altona,21 luglio1866 –Avon,26 gennaio1926), è stato unpittore eincisoretedesconaturalizzatosvizzero appartenente allacorrente simbolista. È considerato uno dei precursori dell'Art Nouveau[1]..


Nato adAltona, un sobborgo diAmburgo, il 21 luglio1866 dal commerciante Georges Henri Charles Auguste e da Jeanne Christine Henriette, nel 1870 si trasferisce con la famiglia aGinevra dove frequenta per due anni la Scuola d'Arte Industriale dedicandosi prevalentemente allo studio dei motivi floreali per le decorazioni. Attratto dallearti visive, dallamusica e dallaletteratura, nel1884 si trasferisce aParigi dove trova lavoro come disegnatore di carte da parati. In quegli anni realizza le sue prime opere, perfezionando da autodidatta il proprio stile pittorico che risulta fortemente influenzato dagli ambientisimbolisti che la capitale francese gli permette di frequentare.
Nel1891 inizia la convivenza con Marie-Adélaïde Vari e in quello stesso anno nasce sua figlia Charlotte. È proprio in questo periodo che il suo dipintoLe campane della sera viene notato daJoséphin Péladan, scrittore ed esoterista rosacrociano che gli commissiona la realizzazione del manifesto per il primoSalon de la Rose Croix, tenutosi nella primavera del 1892. L'opera, caratterizzata da un misticismo ieratico[2], suscita interesse nell'ambiente artistico ed offre a Schwabe una discreta visibilità che gli consentirà di lavorare nel campo dell'editoria e di realizzare illustrazioni per opere di letterati comeÉmile Zola,Charles Baudelaire,Stéphane Mallarmé,Maurice Maeterlinck eAlbert Samain.
Nel 1893 si trasferisce aBarbizon dove resterà fino al1902, nel corso di questi anni intensi si sposa ufficialmente con Marie, realizza numerose illustrazioni per libri e riviste, comeL'évangile de l'enfance[3] e laRevue illustrée, riceve la medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi, espone con successo presso la Società Nazionale delle Belle Arti, viene insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e vede nascere i suoi figli Odette, Anne-Marie, Pierre e Marie.
Nel1905 si trasferisce aNeuilly[non chiaro] e nello stesso anno espone una serie di acquerelli presso ilSalon d'Automne. Due anni dopo si trasferisce nuovamente nella capitale francese. Nel1909 divorzia da Marie-Adélaïde e si lega sentimentalmente a Ombra Renée d'Ornjhelm con la quale si unisce in matrimonio nel1913. In questi anni continua ad esporre e a ricevere critiche incoraggianti, tuttavia i lavori su commissione diminuiscono sensibilmente anche a causa delle cattive condizioni di salute dell'artista. Per far fronte ai problemi economici, Schwabe viene sostenuto dalla famiglia di Ombra e da un suo amico, il filosofoGabriel Séailles. Nel1923 si ammala di una grave forma diulcera. Ricoverato all'ospedale diAvon, muore il 22 gennaio1926.

Fin dai suoi esordi come giovane disegnatore di fiori stilizzati, Schwabe ha sempre percepito il mondo della natura come costante e inesauribile fonte di ispirazione, che negli anni della maturità artistica si è tramutata nel veicolo mediante il quale ha potuto affrontare i grandi temi esistenziali e spirituali, caricando gli elementi floreali di forti valenze simboliche ed evocative.
Sedotto dalle recenti esperienzesimboliste epreraffaellite ed avendo rintracciato nelle tradizionirinascimentali i punti cardine della propria formazione stilistica, Schwabe ha elaborato da autodidatta una minuziosa ricerca nel tratto che esprime al meglio nel disegno, più che nella pittura, il raffinamento di una sapiente tecnica personale già visibile nelle opere del primo periodo parigino e maturata negli anni nell'assidua ricerca di una purezza formale con evidenti rimandi alDürer e aMantegna[4].
Influenzato dagli ambienti esoteristi e dalla letteratura mitologica, Schwabe ha tradotto il proprio talento visionario in un mondo di figure fantastiche e allegorie ieratiche, indirizzando le proprie ossessioni verso l'elemento dominante dell'archetipo femminile, entità emblematica ricorrente, spesso concepita come immagine sacrale di purezza e incarnazione fascinosa della morte.
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