| Carlo Stelluti | |
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| Deputato della Repubblica Italiana | |
| Durata mandato | 9 maggio 1996 – 29 maggio 2001 |
| Legislatura | XIII |
| Gruppo parlamentare | Democratici di Sinistra |
| Circoscrizione | III (Lombardia 1) |
| Collegio | 21 - Arese-Garbagnate-Bollate-Lainate-Novate |
| Incarichi parlamentari | |
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| Sito istituzionale | |
| Sindaco di Bollate | |
| Durata mandato | 23 aprile2005 – 28 marzo2010 |
| Predecessore | Commissario prefettizio |
| Successore | Stefania Clara Lorusso |
| Dati generali | |
| Partito politico | Cristiano Sociali (fino al 1998) Democratici di Sinistra (1998-2007) Partito Democratico (dal 2007) |
| Titolo di studio | Laurea in sociologia |
| Professione | Tecnico |
Carlo Giuseppe Stelluti (Busto Arsizio,2 giugno1944 –Busto Arsizio,1º marzo2023[1]) è stato unsindacalista epoliticoitaliano.
Figlio di operai, iniziò a lavorare a 14 anni come impiegato, magazziniere di stoffe, apprendista elettromeccanico. A diciannove anni venne assunto alla Vizzola S.p.A. (futuraEnel). Proseguì gli studi alle scuole serali e conseguì il diploma di Perito Elettrotecnico. Nel 1967 fu a Milano, all'Ufficio Manutenzione Elettromeccanica delle Centrali Idroelettriche. Nel frattempo studiò presso la Facoltà di Scienze Sociali all'Università di Trento. Nel giugno del 1975 si laureò in Sociologia delle relazioni industriali con una tesi sul ruolo dei sindacati nella nazionalizzazione dell'energia elettrica.
L'impegno nel sindacato lo portò a diventare Segretario provinciale di Milano dei lavoratori elettrici dellaCISL. Successivamente venne eletto nella Segreteria Confederale di Milano, dove si occupò di industria, di pubblico impiego, delle società a partecipazione comunale e della formazione dei sindacalisti. Nel 1986 venne eletto Segretario Generale della CISL Provinciale di Milano, incarico che mantenne per otto anni. Nel 1994 tornò in ENEL come tecnico addetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel 1995 aderì al movimento deiCristiano Sociali e nel 1996 fu candidato allaCamera dei deputati perL'Ulivo. Venne eletto nel collegio di Arese-Lainate-Garbagnate-Bollate-Novate. Fu componente della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera e venne nominato Segretario della commissione bicamerale di controllo degli enti gestori dei fondi di previdenza. Presentò e sostenne 72 progetti di legge, tra cui quello per l’abolizione del cumulo fra pensioni e reddito da lavoro, per l’assistenza agli anziani non più autosufficienti, per la riforma degli orari di lavoro, per la tutela degli invalidi civili e di guerra, per la sicurezza sul lavoro. Nel 1999 fu relatore della legge nº68 che sancì il diritto al lavoro per i disabili.[2] Nel 1998 confluì neiDemocratici di Sinistra.
Chiusa nel 2001 l’esperienza parlamentare, entrò a far parte della presidenza provinciale delleACLI di Milano e collaboró con la Pastorale del lavoro della Diocesi Ambrosiana guidata daCarlo Maria Martini. Nel 2005 venne eletto col centrosinistra a sindaco diBollate: esperienza complessa e tormentata, in un territorio dove le inchieste dimostreranno l’interesse della'Ndrangheta a infiltrarsi nei partiti e nelle istituzioni. Il magistratoIlda Boccassini sottolineò il ruolo di Stelluti nel non cedere a minacce e lusinghe di qualsiasi tipo.[3][4] Nel 2010 mancò la rielezione per poche centinaia di voti, cui seguono accuse giudiziarie e amministrative risultate poi destituite di qualsiasi fondamento. Nella primavera 2011 venne chiamato dal centro-sinistra a sostenere una nuova candidatura a sindaco, nella città natale di Busto Arsizio; non venne eletto ma ottenne oltre 1220 voti in più della stessa coalizione che lo propose. Ricoprì fino al gennaio 2012 il ruolo di consigliere comunale per ilPD.
Per anni fu impegnato a Busto Arsizio nel volontariato, come insegnante nella Scuola di italiano per stranieri "Don Tonino Bello"[5] e come Presidente dell’associazione “Aiuto ai carcerati e alle loro famiglie". I maestri del suo pensiero politico e sociale di ispirazione cristiana furonoCarlo Donat-Cattin,Pierre Carniti,Ermanno Gorrieri,Mario Colombo.
Sposato con Rosalba, ebbe due figli, Paolo e Ivo, e tre nipoti: Anna, Marta e Angelo. Praticò losci e l’alpinismo: fu socio delClub Alpino Italiano per oltre cinquant’anni e scalò numerose cime delle Alpi tra cui sei volte ilMonte Bianco.
Nel 2020 pubblicòIl coraggio di vivere i valori, accorata autobiografia e testimonianza di vita.[6]
Morì all'età di 78 anni il 1º marzo 2023.
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