
Carlo Buzzi (Varese,1585 circa –23 settembre1658) è stato unarchitettoitaliano.

Secondo alcune fonti, suo padre fu l'architetto Lelio Buzzi,[1] capostipite di unafamiglia di architetti, invece secondo altre fu solamente omonimo del figlio di Lelio Buzzi.[2]
Carlo Buzzi fu attivo in un'epoca di transizione fra ilmanierismo delPellegrini e ilBarocco.
Carlo Buzzi, secondo alcune fonti, dopo una fase di studio e di apprendistato svolta assieme al padre,[1] oppure secondo altre fonti, dopo essere stato allievo diFabio Mangone di cui era probabilmente cognato,[3] iniziò la sua carriera autonoma nel1638 ottenendo la carica di architetto dellaFabbrica del Duomo in sostituzione diRichini.
Buzzi rimase coinvolto nella diatriba artistica fra i fautori della linea di costruzione in stilegotico e gli oppositori che aderirono alla scuola manierista.[4]
Buzzi propose il ritorno al modello gotico e l'abbandono di quello definito "romano", però a causa delle grandi incertezze e tentennamenti, il suo progetto concesse ampi spazi ai compromessi, poiché incluse alcune soluzioni pellegriniane, quali la parte inferiore della facciata e delle porte.[4]
Nel1647 Buzzi elaborò due nuovi progetti, uno dei quali comprese campanili fiancheggianti la facciata. Sei anni dopo, Buzzi presentò il suo ultimo progetto, che anche dopo l'intervento diBernini, rimase praticamente accettato fino alSettecento e persino la realizzazione finale del1805 rispettò per buona parte le sue direttive.[1]
Buzzi, inoltre si occupò della ricostruzione dellaScuole Palatine inpiazza dei Mercanti (1644), ricevette dal Comune l'incarico di preparare le strutture architettoniche per celebrare l'ingresso in città diMaria Anna d'Austria, diresse i lavori per la cappella della Madonna dell'Albero (1640), ricostruì dal1642 il campanile diSanto Stefano in Brolo, operò per l'Ospedale Maggiore (1644-1658), coordinò nel 1658 le celebrazioni per la nascita del principe Filippo Prospero.[2]
Inoltre realizzò a Milano iltabernacolo della cappella di San Tommaso nellabasilica di Sant'Eustorgio (1643), il coro nellachiesa di Santa Maria del Carmine, la cappella di san Matroniano (1653), l'ancona dell'altare dei santi Ippolito e Cassiano in San Lorenzo (1654-1655).[2]
Al di fuori della città diMilano lavorò per la chiesa del santuario della Caravina aCressogno (1639), per la chiesa di San Bartolomeo aLoggio (1647); all'espansione della parrocchiale diMerate (1648), alla costruzione delSantuario della Madonna del Bosco aImbersago, per labasilica di Monza, per ilduomo di Como (1653-1669).
Carlo Buzzi sposò Giulia Mangoni ed ebbe un figlio, Giulio, di professione ingegnere.
Carlo Buzzi morì a Milano il 23 settembre1658.[3]
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