Il nome particolare di Caresanablot derivò in antichità dalla necessità di distinguere questa zona meridionale da quella diCaresana che, pur facendo parte della medesima proprietà fondiaria, si trovavano poste ai rispettivi confini dei grandi terreni feudali. In particolare, dal Cinquecento Caresanablot è registrata (come Caresana) assieme alla località Albellione: quando quest'ultimo insediamento, agli inizi del cinquecento, declinò e poi scomparve, se ne perse la memoria del nome[4] ma rimase quello di una famiglia rappresentativa, i Bellotto. La comunità è infatti menzionata con la formula “Carezana e Belotto” nella misura generale del 1710, contratto poi nella forma Blot almeno dal 1744.
Le prime notizie storiche risalenti al borgo sono relative all'anno1621 quando l'abitato venne infeudato a FlaminioAvogadro i cui discendenti ne mantennero la proprietà sino al1695 quando cedettero il feudo ad Antonio Francesco Bulgaro.
Nel1724 il feudo passò al conte Gaspare Giuseppe Arborio Biamino, nelle mani della cui famiglia rimase sino alla cessazione della feudalità in Piemonte.
Lo stemma comunale concesso, insieme al gonfalone, con D.P.R. in data 3 febbraio 1989[5], è uno scudod'argento, al leone di rosso, coronato all'antica d'oro, posto sulla campagna verde. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Dedicata a Santa Cecilia, la chiesa si trova nel cuore del paese davanti al Municipio.
L'interno della chiesa è a 3 navate con due cappelle laterali, le volte a crociera poggiano su colonne a base quadrangolare
L'interno è diviso in tre navate ed ha due cappelle laterali.Ricostruita nel 1601 da una precedente chiesa del 1169, nel 1219 era già parrocchia autonoma.
Di fronte all'ingresso del cimitero cittadino si trova la scultura dedicata al beato DonSecondo Pollo, nativo di Caresanablot.
Monumento dedicato al beato Don Secondo Pollo (1908-1941)