Nel territorio comunale si eleva ilMonte Calamita, ricco di giacimenti minerari; vi è ubicato anche illaghetto di Sassi Neri, di origine mineraria, lungo la costa orientale della penisola bagnata dalcanale di Piombino. Il tratto costiero che si affaccia a sud è bagnato invece dalMar Tirreno.
Il nome del paese è ampiamente attestato durante ilMedioevo; una delle prime menzioni è nella formaCapolibero[6] (1260). Successivamente sono documentate le formeCapoliveri in un trattato mercantile genovese[7] eCapolivri[8] (1289 e1291) ed infineCapolivro[9] (1343).All'epoca romana risalirebbero, benché in assenza di fonti documentarie, i nomiCaput Liberum,Capitis Ilvae eCaput Liveri.[10] Il significato deltoponimo non è certo. Forse il nome sta in rapporto con il dioLiber oBacco, in allusione alla viticoltura già presente in età romana, oppure più verosimilmente dalla conformazione stessa del settore dell'isola dove sorge Capoliveri («libero» in quanto circondato dal mare).[11]
Co(mun)e de Capolibero, documento del 1260Capoliveri in un disegno di Antonio Sarri (1728-1732)
«[Nel 1544] per la prima cosa i barbari assaltarono Capo Libero, con tal prestezza che pigliarono quasi tutti i terrazzani, e datisi per tutto a rubare, a uso di cacciatori diedero la caccia agli habitatori, i quali indarno si fuggivano per balze spinose e per boschi.»
La zona era già popolata nell'epoca etrusco-romana come dimostra lanecropoli ellenistica.Dall'XI al XIV secolo, l'Elba fece parte dellaRepubblica di Pisa e, in tale periodo, Capoliveri fu sede dell'importanteCapitanato dell'Elba. Nel XIV secolo[12] sono attestati i nomi di alcunirioni del paese: Borgo, Castello e Porta a Staldo; quest'ultimo è di derivazionelongobarda, dagastald («amministratore»).[13] Dal 1399 l'Elba fu governata dagliAppiano. Nel 1548 fu ceduta aCosimo I de' Medici (1519-1574), primoGranduca di Toscana. Capoliveri, nel giugno 1544, fu pesantemente colpita daKhayr al-Din Barbarossa e nell'agosto del 1553 daDragut.Filippo III di Spagna conquistòPorto Longone nel 1596, entrando a fare parte delloStato dei Presidi fino al 1801. Fino al 1906 Capoliveri apparteneva al comune di Porto Longone, oggiPorto Azzurro.
Oggi una delle risorse economiche più importanti per Capoliveri è il turismo.
«D'argento, aldelfino di verde, attorcigliato intorno ad un'ancora di nero, col capo in giù. Ornamenti esteriori da Comune.[14]»
Le origini dello stemma di Capoliveri risalgono al 1906 quando il Comune, nato dall'aggregazione di due frazioni, si rese autonomo dalla comunità di Longone (poi Porto Longone e oraPorto Azzurro) di cui faceva parte dal XVII secolo. Da quella data Capoliveri poté riprendere l'antico emblema di cui la comunità si fregiava prima dell'aggregazione anche se bisognò attendere l'aprile del 1910 per l'atto ufficiale di adozione definitiva dello stemma.
«Drappo di rosso alla bordura di azzurro, con tre api d'oro, al rombo di bianco caricato di un plinto di verde, sul tutto lo stemma comunale nudo di oro.[14]»
La bandiera è stata adottata nel 2014 a seguito di una consultazione popolare.[15] È costituita da un drappo rettangolare con i colori della bandiera nazionale, il verde, il bianco e il rosso su cui campeggiano le tre api, simbolo napoleonico, ricordo di un nobile e glorioso passato. La bordura azzurra è un omaggio all'Unione Europea ma soprattutto richiama il mare che bagna la costa di Capoliveri.[16]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione di Capoliveri è per circa l'81,41% di cittadinanzaitaliana. La popolazione straniera residente ammontava a 752 persone, il 18,59% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente[18] erano:
Un edificio di culto demolito nel 1894 era lachiesa di San Mamiliano, di origine romanica, che si trovava presso l'attuale piazzaGiacomo Matteotti. Nei pressi, sino alla metà del XX secolo, erano visibili le fondamenta della vasta "Chiesa Nuova", progettata nel1752 dall'architetto Grazzini e mai portata a compimento.
Pieve di San Michele, del XII secolo, instile romanico. La leggenda dice che nel 1376 ilpapa Gregorio XI, di ritorno dallacattività avignonese, si rifugiò qui dopo una tempesta e disse la messa alla popolazione del paese. Dopo la distruzione da parte delle truppe diDragut nel XVI secolo, è rimasta solo l'abside.
Borgo medievale fortificato, con piccoli vicoli con archi, sottopassi e scalette che si trovano attorno alla piazza centrale in collina; i rioni, attestati dalXIV secolo, erano Borgo, Castello e Porta a Staldo.[19]
Santuario della Madonna delle Grazie, vicino a Morcone, del XVII secolo. Nel 1792 fu rifugio per dei monaci francesi durante larivoluzione francese. Al centro dell'altare c'è un quadro, laMadonna del Silenzio diMarcello Venusti, seguace diMichelangelo. Gli affreschi furono eseguiti daEugenio Allori. Un restauratore tedesco, Gustav Blankenagel daColonia, intonacò le mura negli anni sessanta del Novecento e rimosse le stuccature barocche dall'altare per ripristinare lo stato primigenio in pietra. Il santuario è circondato da un paesaggio pittoresco di pinete e vigne.
Strada panoramica sopra il golfo della Stella; il percorso va dal centro storico per le frazioni Morcone e Pareti fino alla Cala dell'Innamorata. Questa spiaggia è chiamata così dalla storia tragica di due innamorati, Lorenzo e Maria. Una tradizione dell'anno 1534 dice che gli innamorati trovavano sempre il loro rifugio segreto in questa spiaggia, di nascosto dalla famiglia dell'uomo che voleva impedire questo amore. Quando, il pomeriggio del 14 luglio, Lorenzo fu assalito e ucciso da dei pirati, anche Maria si gettò in mare. Perché gli innamorati si erano fidanzati quel giorno, ancora oggi il 14 luglio è il giorno della festa dell'Innamorata a Capoliveri. La vecchia leggenda fu riscoperta nel Settecento quando Domingo Cardenas, un nobile spagnolo, ebbe una visione di una bella ragazza in questa cala. La festa è celebrata con un corteo e con una grande fiaccolata in mare.
Santuario della Madonna della Neve vicino aLacona. Fu costruita nel Cinquecento sulle fondamenta di un edificio precedente. Ancora nell'Ottocento ci visse un eremita, Giuseppe Tosi. Abitò in uno spazio strettissimo, però ebbe la sua propria vigna. Nella chiesa è conservata un'immagine della Madonna.
Forte Focardo, una fortezza d'epoca spagnola. Fu edificato nel1678 da Don Ferdinando Foxardo, governatore di Longone durante il regno di ReCarlo II di Spagna.
Faro di Capo Focardo, torre semaforica ottocentesca edificata dallaRegia Marina per l'illuminazione notturna del corrispondente tratto costiero.