| Capo Marrargiu | |
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| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Comune | |
| Massa d'acqua | Mar di Sardegna |
| Coordinate | 40°20′26.13″N 8°23′13.42″E40°20′26.13″N,8°23′13.42″E |
| Mappa di localizzazione | |
Capo Marrargiu (o Marargiu) è unpromontorio della costa nord-occidentale dellaSardegna situato nel comune diBosa, a sud diAlghero, nella cosiddetta costa dei Grifoni, per via dei rarissimi esemplari di questa specie diavvoltoio che vi nidificano.
Il capo era noto in tempi antichi col nome diErmaeum akron (colle diMercurio) e le cale marine nelle sue circostanze sono presumibilmente state usate da molti popoli antichi come approdi per naviglio di ridotte dimensioni anche grazie alle numerose grotte, formatesi dall'erosione operata dalmoto ondoso delmare, nelle pareti rocciose a strapiombo sul mare. Si è anche avanzata l'ipotesi che iFenici avessero trovato il modo di estrarne dell'oro e che parte di questo sia stato usato nella costruzione della non distante città diTharros.
È al centro di unariserva naturalistica che ne prende il nome ed è anche stato sede di una struttura militare (Centro addestramento guastatori) che acquisì una certa notorietà alla fine deglianni sessanta. Sino a tempi recenti, inoltre, vi si praticava lapesca delcorallo, effettuata da corallari algheresi e bosani col metodo dell'apnea.
Capo Marrargiu è al centro di una riserva naturalistica regionale per la protezione faunistica, di circa 160 ettari, e riveste particolare importanza per la qualità e la quantità di specie protette e rare che ospita.
L'avvoltoiogrifone nidifica in queste coste impervie che rappresentano le sue colonie più importanti interritorio nazionale. Fra gli altri uccelli è notevole la presenza di specie ormai rare come l'aquila reale e l'aquila del Bonelli, oltre alfalco pellegrino, algabbiano corso, almartin pescatore ed alnibbio reale.
La zona è caratterizzata geologicamente da una cospicua presenza diroccia di originevulcanica e da una costellazione di grotte erosive, molte delle quali con apertura sul mare. In alcune di queste venne segnalato l'avvistamento di esemplari difoca monaca, ma non si sono mai avuti dati certi sulla presenza di questo animale.
La riserva comprende un parco biomarino, che si estende dall'isolotto di Sa Pagliosa, a nord, fino al fiumeTemo (che attraversa la città diBosa), a sud.
In prossimità del capo, con cui viene da sempre erroneamente associata (si trova in realtà in località Torre Poglina, a ben 18 km di distanza a nord, in linea d'aria), fu realizzata intorno al1960 una base militare segreta che alla fine degli anni sessanta divenne nota in relazione alPiano Solo e neglianni ottanta tornò agli onori delle cronache per ilcaso Gladio. Non si esclude che questa errata identificazione geografica (Torre Poglina-Capo Marrargiu) fosse voluta, allo scopo di depistaggio.[1]
I terreni erano stati acquistati da unasocietà a responsabilità limitata di copertura, i cui soci erano esponenti di alto livello delSIFAR (Servizio informazioni forze armate), ilservizio segreto militare, e nella massima segretezza fu allestita la base, adibita a sede del CAG, (Centro addestramento guastatori), ed in seguito considerata la principale base di addestramento della struttura clandestinaoperazione Gladio.
In occasione dell'eventuale attuazione delPiano Solo, progetto dicolpo di Stato che prevedeva l'impiego "solo" dell'Arma dei Carabinieri per prendere il controllo delloStato, la base di Poglina avrebbe dovuto ospitare 731enucleandi, ovvero persone del mondo dellapolitica e delsindacato considerate pericolose e secondo questo programma da detenere presso la base sino ad emergenza cessata. La lista degli enucleandi era stata redatta sulla base di risultanze reperite dai cosiddettifascicoli SIFAR, rapporti analitici di una certa profondità sulla vita pubblica e privata di circa 157.000 persone, prodotti dal SIFAR per ordine del generaleGiovanni De Lorenzo, organizzatore delPiano Solo.
La base, estesa su una superficie di 229,822 m², è ancora in funzione. È situata sulla strada provinciale nº 105 Alghero - Bosa, al km 6+300, in località Poglina. Ospita il Distaccamento operativo tipo C delRaggruppamento unità difesa ed è gestita dall'AISE[2][3][4].
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