| Campionato mondiale di Formula 1 1983 | |
|---|---|
| Edizione n. 34 delCampionato mondiale di Formula 1 | |
| Dati generali | |
| Inizio | 13 marzo |
| Termine | 15 ottobre |
| Prove | 15 |
| Titoli in palio | |
| Piloti | suBrabham BT52 |
| Costruttori | suFerrari 126 C2B eFerrari 126 C3 |
| Altre edizioni | |
| Precedente - Successiva | |
| Edizione in corso | |
Ilcampionato mondiale di Formula 1 1983 organizzato dallaFIA è stato, nella storia della categoria, il 34° ad assegnare ilcampionato piloti e il 26° ad assegnare ilcampionato costruttori. È iniziato il 13 marzo e terminato il 15 ottobre, dopo 15 gare, una in meno della stagione precedente. Il titolo dei piloti è andato per la seconda volta aNelson Piquet e il titolo costruttori per l'ottava volta allaFerrari.
Nella stagione venne disputato l'ultimo Gran Premio della storia non valido per il mondiale: laRace of Champions.
Il 4 novembre 1982 venne presentato il progetto di calendario per la stagione 1983. IlGran Premio del Brasile diveniva la prima gara stagionale, dopo che si era deciso di posticipare al 29 ottobre ilGran Premio del Sudafrica.[1] IlGran Premio di Francia veniva spostato ad aprile, dalla sua tradizionale data estiva, mentre ilGran Premio di Monaco veniva anteposto a quello delGran Premio del Belgio. IlGran Premio di Svizzera scambiava il posizionamento con la gara inOlanda, che veniva inserita a fine agosto, dopo le gare di Gran Bretagna, Germania e Austria. Era prevista una gara aNew York, a settembre, prima di una aLas Vegas.[2]
Successivamente vennero cancellati il GP di Svizzera, ma con la possibilità che nella stessa data, e sempre a Digione, si potesse tenere un Gran Premio d'Europa,[3] il GP di New York, e quello di Las Vegas. Solo a fine giugno venne inserito in calendario ilGran Premio d'Europa, da tenersi però sulCircuito di Brands Hatch, il 25 settembre; venne anche anticipata al 15 ottobre, vista l'assenza della gara di Las Vegas del 9 ottobre, la gara del Sudafrica, prevista inizialmente per il 29.[4]

La grande competitività dimostrata negli anni dai motori turbo spinse molti costruttori a cercare una fornitura di questo tipo di propulsori, al fine di sostituire i tradizionaliFord Cosworth DFV, che ancora equipaggiavano la maggior parte delle scuderie.
DalGran Premio di Gran Bretagna laHonda rientrò nel mondiale di F1 (da cui mancava dalGran Premio del Messico 1968), quale fornitrice dei motori per il teamSpirit, anch'esso esordiente nel mondiale. La casa nipponica preparò un motore turbo, denominatoRA163, V6 da 1.500cm³.[8]
LaTechniques d'Avant Garde, società lussemburghese di proprietà dell'uomo d'affariMansour Ojjeh, annunciò la realizzazione di un nuovo propulsore turbo, in collaborazione con laPorsche, utilizzato, per la stagione 1983, dallaMcLaren. L'impiego divenne effettivo solo dalGran Premio d'Olanda, dodicesima prova stagionale.[9][10] LaRenault, dal suo canto, rese noto che dal 1983 avrebbe fornito i suoi motori turbo anche allaLotus. Per la prima volta la casa francese diventava fornitrice per un altro costruttore. La Lotus aveva compiuto dei colloqui anche con laToyota.[11][12] Anche laBMW, che già supportava laBrabham, decise di ampliare la sua fornitura di motori turbo alla scuderia tedescaATS.[13]

LaMatra uscì definitivamente dalla Formula 1, non rifornendo più il motore allaLigier. La Matra aveva esordito nel1968 come motorista, abbandonando la categoria, e rientrandovi, a più riprese. In 114 GP aveva ottenuto 3 vittorie, 4pole position e 5 giri veloci. LaLigier cercò di appoggiarsi anch'essa alla Renault, ma dovette ripiegare sul Ford Cosworth.[14]
L'Osella, da questa stagione, ottenne la fornitura di motori V12, aspirati non turbo, da parte dell'Alfa Romeo, anche se per le prime gare, fino a quella diImola, il costruttore italiano proseguì a impiegare solo il Ford Cosworth.[15]
In merito alla fornitura degli pneumatici laBrabham abbandonò leGoodyear per passare alleMichelin, mentre laLotus scelse lePirelli, in luogo anch'essa delle coperture statunitensi. L'Arrows seguì il percorso inverso, utilizzando le Goodyear. Anche l'Osella cambiò fornitore, abbandonando la Pirelli e scegliendo laMichelin.
LaTyrrell ottenne la sponsorizzazione della casa italiana d'abbigliamentoBenetton, con la scuderia che venne ribattezzataBenetton Tyrrell.[16]
Poco prima del termine della stagione 1982 l'Alfa Romeo mise in dubbio la prosecuzione del suo impegno in F1, almeno come costruttore, per la stagione seguente. La casa italiana era infatti propensa solo a rifornire i propri motori, a scuderie qualiLigier,Tyrrell oWilliams.[17] La casa italiana rimase nel campionato ma affidò la gestione sportiva a una scuderia privata, l'Euroracing, che si impegnava a partecipare ai campionati 1983 e 1984, con un'opzione per la fornitura di motori anche per la stagione 1985. L'Euroracing, guidata da Giampaolo Pavanello, aveva iniziato la sua carriera motoristica nel 1975, e aveva conquistato a più riprese i titoli europei inFormula 3.[18]
Chi non si iscrisse più al campionato fu la scuderia brasilianaFittipaldi Automotive, che abbandonò il mondiale dopo 8 stagioni. Dopo l'esordio, nelGran Premio d'Argentina 1975 comeCopersucar, dal nome dello sponsor, utilizzò, dal 1980, la denominazione Fittipaldi. Corse in totale 103 gran premi, conquistando tre podi.[19]
LaRAM, scuderia inglese che aveva partecipato al campionato tra il1976 e il1980, utilizzando telai costruiti dallaMarch, dallaBrabham e dallaWilliams, e che dal 1981 aveva stretto un rapporto di collaborazione proprio con la March, decise di costruire, per la prima volta, una propria monoposto. La vettura venne denominataRAM-March.[20]
LaTheodore Racing e l'Ensign giunsero a una sorta di fusione. La Theodore che, aveva già utilizzato un telaio dell'Ensign nel1977,[21] rilevò il progetto della vettura (ribattezzata ET183) e il titolare della Ensign, Mo Nunn e il progettista Nigel Bennett rimasero nel nuovo team con i rispettivi ruoli.
Fece il suo esordio, dalla gara diSilverstone la scuderia britannicaSpirit. Ilteam fu fondato nel 1981 daJohn Wickham eGordon Coppuck, quest'ultimo progettista di assoluta fama. Dopo aver partecipato al campionato europeo diF2 1982, in stretta collaborazione con laHonda, accompagnò il costruttore nipponico anche nella massima categoria. L'esordio assoluto avvenne nellaRace of Champions, gara non titolata, disputata in primavera aBrands Hatch.[8]
All'ultima gara della stagione, in Sudafrica, non parteciparono laTheodore Racing, che così abbandonò definitivamente la Formula 1, e laSpirit, che invece proseguì l'impegno in F1 nel 1984.
Prima delGran Premio d'Italia 1982 laScuderia Ferrari annunciò cheRené Arnoux, pilota dellaRenault, avrebbe fatto coppia conPatrick Tambay per la stagione 1983. La scuderia italiana si riservò di fare correre una terza vettura, nel caso in cuiDidier Pironi, infortunatosi nel corso delle prove delGran Premio di Germania, avesse potuto tornare a competere. Inoltre venne prospettato anche l'ingaggio di un pilota di riserva, al fine di coprire eventuali indisponibilità dei piloti titolari. La casa italiana, infine, svelò come la sua volontà di ingaggiareMichele Alboreto era stata bloccata dal contratto che legava il pilota milanese allaTyrrell.[22] Al posto di Arnoux la Renault ingaggiavaEddie Cheever, pilota statunitense dellaLigier.[23]
Anche l'altro pilota della Ligier, il franceseJacques Laffite, passava ad altra scuderia, laWilliams. Laffite abbandonava laLigier dopo 7 stagioni e 108 gran premi, che per l'epoca rappresentava il record di gare corse in F1 per un pilota con uno stesso costruttore. La Ligier li sostituì conJean-Pierre Jarier, proveniente dall'Osella,[24] eRaul Boesel, ex dellaMarch.
LaTyrrell ingaggiò, al posto diBrian Henton, il giovane statunitenseDanny Sullivan, con esperienza in Indycar e CanAm.[25] L'ATS iscrisse una sola vettura al campionato: ciò liberòEliseo Salazar che trovò il volante dellaMarch, da questa stagione ribattezzataRAM-March.[26]
L'Alfa Romeo sostituìBruno Giacomelli conMauro Baldi, proveniente dall'Arrows.[27] Giacomelli trovò un volante allaToleman, dove prese il posto diTeo Fabi.[28]
L'Arrows iscrisse il campione del mondo1980, l'australianoAlan Jones.[28] Per la prima gara stagionale, in Brasile, Jones non era in condizioni fisiche adeguate, essendosi fratturato una gamba cadendo da cavallo; venne perciò sostituito daChico Serra, ex pilota della Fittipaldi.[29]
L'Osella aveva, in un primo momento, iscrittoCorrado Fabi, fratello diTeo, all'esordio nel mondiale, eBeppe Gabbiani, al ritorno nel mondiale dopo due stagioni.[28] Prima dell'inizio della stagione però la scuderia piemontese lo sostituì conPiercarlo Ghinzani, già impiegato nel 1981.[15]
LaTheodore Racing, fusa con l'Ensing, confermò uno dei piloti di quest'ultima,Roberto Guerrero, e fece esordire nel mondialeJohnny Cecotto. Il venezuelano, che era stato vicino all'impiego, nel 1982, da parte della Fittipaldi e dell'Osella, proveniva dal motociclismo, ove aveva vinto ilmotomondiale nel 1975 nella classe 350.
NelGP Usa OvestAlan Jones riprese il suo volante all'Arrows, ove era stato sostituito daChico Serra nella prima gara inBrasile. Jones, che aveva vinto il titolo nel1980, rientrava nella massima formula dopo un anno di assenza. La sua ultima gara era stato ilGran Premio di Las Vegas 1981 (tra l'altro vinto dall'australiano), disputato con laWilliams. Il contratto era a gettone, e avrebbe dovuto essere rinegoziato dopo la gara di Imola.[30] DalGP di Francia, all'Arrows,Chico Serra subentrò nuovamente adAlan Jones, che aveva disputato ilGP di Long Beach e laRace of Champions. LaRAM portò, per la prima volta nella stagione iridata, una seconda vettura, affidata al franceseJean-Louis Schlesser, all'esordio nel mondiale di F1, dopo aver presto parte anch'egli alla Race of Champions. DalGp di Spa il pilota belgaThierry Boutsen sostituì, sempre allaArrows, Serra. Il belga, all'esordio nella massima formula, aveva colto, nelle stagioni precedenti, diversi piazzamenti nel Campionato europeo di Formula 2, cogliendo due volte il secondo posto nel campionato e una volta il terzo.[31]
DalGP di Silverstone laSpirit riportò nel mondialeStefan Johansson, pilota svedese che aveva già tentato, senza successo, nel1980 di qualificarsi a due gran premi al volante dellaShadow. Johansson era stato anche iscritto, senza poi presentarsi al gran premio, anche alGran Premio di Gran Bretagna 1981, dallaMarch. Lo svedese utilizzò il numero 40, che mancava nel mondiale di F1 dalGran Premio di Gran Bretagna 1978, usato daTony Trimmer, pilota però non qualificato per la gara. Da questo gran premio, per alcune gare, l'ATS iscrisse alle corse una seconda vettura, affidata aStefan Bellof. L'iscrizione non venne poi confermata. Prima delGP di Zandvoort, a seguito delle critiche espresse daManfred Winkelhock in merito alla qualità della suaATS, il patron della scuderia, Günther Schmidt, decise di licenziare il pilota. La scuderia tedesca si rivolse così aStefan Bellof, che era già stato iscritto agli ultimi due gran premi, senza però prendere parte alle qualificazioni. Il rifiuto di Bellof di guidare per l'ATS costrinse il team a riassumere Winkelhock. La scuderia non confermò nemmeno l'impiego di una seconda vettura, inizialmente destinata al pilota di casaJo Gartner.[32]
Un'altra novità fu quella dell'esordiente britannicoKenny Acheson, quarto pilota stagionale dellaRAM dopoEliseo Salazar,Jean-Louis Schlesser eJacques Villeneuve Sr.. Acheson era giunto secondo nel campionato 1982 diF3 inglese.[8]
NelGran Premio d'Europa laTheodore Racing presentò una sola vettura, quella diRoberto Guerrero. In compenso laWilliams iscrisse una terza vettura, per il neo campione diF2Jonathan Palmer. Era dalGran Premio d'Olanda 1982 che un team non iscriveva più di due vetture a una gara (ai tempi era stata laMarch).[33] Palmer utilizzò il numero 42, non presente in F1 dalGran Premio d'Italia 1976, utilizzato daLoris Kessel.
I seguenti piloti e costruttori presero parte al campionato del mondo diFormula 1 nella stagione 1983.
Uscì dal calendario, dopo due stagioni e dopo esservi stato inizialmente inserito, ilCircuito del Caesars Palace aLas Vegas, pur in presenza di un accordo tra gli organizzatori e laNBC per la trasmissione della gara sia per il 1983 che per il 1984.[35] Saltò anche, dopo l'edizione 1982, ilGran Premio di Svizzera, corso sul tracciato francese diDigione. L'Automobile Club de Suisse rinunciò alla sua organizzazione.[3][36] Nel calendario venne inserito anche un gran premio da disputarsi aNew York, su un tracciato ricavato attorno alMeadow Lake, posto nelFlushing Meadows Park.[37] A giugno però le autorità newyorchesi dichiararono l'impossibilità di dar vita al progetto per la stagione 1983, e rimandarono le speranze alla stagione seguente.[38] A seguito di questiforfait, i gran premi scendevano così, dai programmati 17 a solo 14.

Anche a causa delle pressioni degli sponsor, che ritenevano questo un numero troppo basso di gare, il 27 giugno laFISA decise di inserire, per il 25 settembre, ilGran Premio d'Europa, da tenersi sul tracciato britannico diBrands Hatch, che aveva già ospitato laRace of Champions, gara non valida per il mondiale, ad aprile. Brands Hatch così si trovò ad ospitare due gare di F1 nella stessa annata, cosa che non capitava dal 1976; inoltre, per la prima volta nella storia, ilRegno Unito ospitava due gare valide per il mondiale nello stesso anno.[39]
IlGran Premio di Gran Bretagna, nella solita alternanza tra i due tracciati, era stato già programmato alCircuito di Silverstone.
Per la prima volta ilGran Premio d'Europa veniva così disputato come gara a sé stante, e non era solo una denominazione onorifica, attribuita di anno in anno a uno dei gran premi disputati sul continente. L'ultimo gran premio che aveva potuto effigiarsi del nome era stato ilGran Premio di Gran Bretagna 1977, disputatosi aSilverstone. Per ospitare la gara si era candidato anche ilCircuito di Misano.[40]
Ilcircuito di Long Beach venne nuovamente modificato e, rispetto alle alterazioni del 1982, in maniera molto più profonda. Il tratto dopo il via rimase inalterato ma, dopo la curva 5, si abbandonò il tratto sull'Ocean Boulevard, girando suPine Avenue, passando sotto loHyatt Hotel e ilConvention Center seguendo poi laSeaside Way, parallela all'Ocean Boulevard, e riprendendo il vecchio tracciato dopo la curva 9. La curva 12 venne modificata per permettere una migliore entrata nei nuovi box, ora posti sullaBridgestone Bend. Sempre su questo punto, da questa edizione, veniva dato sia il via che la bandiera a scacchi (l'arrivo era prima posto sull'Ocean Boulevard). Ciò consentiva di evitare i forti saliscendi che caratterizzavano la vecchia versione del tracciato. La lunghezza di questa conformazione era di 3.275 metri.[41][42] Questa nuova versione però veniva considerata più pericolosa della precedente, per la sua più alta velocità.[43]
Solo a febbraio venne confermato ilCircuito di Spa-Francorchamps quale sede delGran Premio del Belgio, al posto del tracciato diZolder. Spa aveva già ospitato il gran premio tra il 1950 e il 1970, su un tracciato da oltre 14 chilometri, prima di essere sostituito daNivelles, in due occasioni, e da Zolder. Ora la gara veniva disputata su un tracciato accorciato a 6,949 km.[44]
Nel corso del 1982 era stata avanzata l'ipotesi di disputare un gran premio inUnione Sovietica, tanto cheBernie Ecclestone si recò, a fine giugno, aMosca per incontrare i massimi dirigenti della Federazione Motoristica sovietica. Il tracciato sarebbe stato disegnato nei viali attorno all'università.[45][46] La gara però non fu nemmeno inserita nella bozza di calendario, pubblicata nel novembre 1982.[2]
IlRace Promoters' Trophy, riconoscimento per il gran premio meglio organizzato in stagione, venne vinto dalGran Premio d'Italia, corso aMonza: era il terzo successo (e per ora ultimo) per la manifestazione italiana, dopo i successi del1979 e1980 (edizione questa disputata aImola).
In una riunione dellaFederazione Internazionale Sport Automobilistico del 13 ottobre 1982 venne decisa una forte modifica del regolamento tecnico che introduceva l'obbligo di fondo piatto tra le ruote anteriori e quelle posteriori (impedendo quindi ogni ulteriore uso delle minigonne), portava a 540 kg il peso minimo delle monoposto, vietava la trazione integrale e la presenza di vetture con oltre 4 ruote, introduceva nuove prescrizioni per la sicurezza del pilota, poneva un limite alla portata del serbatoio a 250 kg e autorizzava il rifornimento in corsa. Queste decisioni, appoggiate anche dai piloti, avrebbero costretto le case a modificare le vetture già progettate per la stagione 1983 e, di fatto, superava ilPatto della Concordia che aveva congelato il regolamento tecnico fino al 31 dicembre 1984.[47] Dopo una riunione, tenuta a Modena, il 23 ottobre le case costruttrici decisero di elaborare un pacchetto di controproposte, che sarebbe stato esaminato dalla Commissione Formula 1 il 3 novembre.[48]
In questa riunione venne trovato l'accordo tra federazione e scuderie. Per dare maggior tempo a queste ultime di modificare le monoposto, al fine di rispettare i nuovi canoni tecnici, si decise di iniziare la stagione il 13 marzo colGran Premio del Brasile, e di spostare ad ottobre la gara delSudafrica. In cambio dell'accettazione della norma che aboliva le "minigonne", la FISA accettò di non modificare il regolamento sui motori almeno fino al termine della stagione 1985.[1]
In ogni caso tali modifiche misero in difficoltà i costruttori che adattarono per lo più le vetture dell'anno precedente al nuovo regolamento: anche presentando nuove sigle, esse erano quasi tutte costruite sulle monoscocche dell'anno precedente, come nel caso della Ferrari 126C2B. Al gran premio del Brasile, gara inaugurale l'unica vettura completamente nuova era laBrabham BT52 nata da un foglio bianco dopo che le modifiche regolamentari avevano reso non adeguabile la BT51 testata ad ottobre 1982. Ad essa si aggiunse dal secondo gran premio laRenault RE40. Solo al Gran Premio d'Inghilterra, Ferrari, Lotus, Osella presentarono delle vetture integralmente nuove.

IlpolemanKeke Rosberg si mantenne al comando, seguito daAlain Prost, e dalle dueBrabham diNelson Piquet eRiccardo Patrese. Il francese però, venne presto passato da entrambi, scalando così in quarta posizione. Sulla vettura di Patrese si ruppe subito il turbocompressore, tanto che il pilota padovano perse lentamente potenza.
Già al settimo giro Piquet s'impossessò del comando della gara, passando Rosberg. Nelle retrovie si fece largoJohn Watson: partito dalla sedicesima piazza, si trovò, già al termine del primo passaggio, in undicesima posizione. Superò poi Baldi, Cheever, e le dueFerrari, portandosi in quinta posizione, al giro 11. Il problema tecnico sullaBrabham di Patrese divenne ingovernabile, e il pilota si ritirò al ventesimo giro. Tre giri prima Watson aveva passato anche Prost, stabilendosi in terza posizione, dietro a Piquet e Rosberg. Al ventitreesimo passaggioMauro Baldi, nel difendersi da un attacco di Lauda, per la sesta piazza, lasciò un varco, ove s'inserìDerek Warwick: laToleman toccò l'Alfa Romeo, che fu costretta al ritiro.
Al giro 28 Rosberg passò ai box per il rifornimento di benzina: all'apertura però del bocchettone i gas provenienti dal serbatoio s'infiammarono immediatamente, a causa del calore sprigionato dal motore. Il finlandese riuscì a uscire indenne dall'abitacolo: la vettura però dovette essere rimessa in moto a spinta dai meccanici. Rosberg riuscì a ripartire, ma dopo aver perso un giro rispetto agli altri, e scendendo al nono posto. la classifica vedeva sempre al comando Piquet, seguito da Watson, Prost, Tambay, Lauda e Warwick.
Al giro 34Niki Lauda sorpassòPatrick Tambay, mentre un giro dopo, il suo compagno di team Watson, terminò la sua gara, per la rottura del propulsore: Lauda così in due giri scalò in terza posizione. Al giro 40Nelson Piquet effettuò il rifornimento di carburante: l'operazione durò 16 secondi, e il brasiliano mantenne il comando del gran premio. Al quarantaduesimo passaggio l'austriaco ebbe la meglio anche su Prost. Nel frattempoKeke Rosberg recuperava posizioni, prima superandoDerek Warwick, poi Tambay e Prost: al giro 46 il finlandese dellaWilliams era nuovamente terzo. Entrava in zona punti ancheMarc Surer, che aveva superato Warwick.
Al giro 51 Tambay passò Prost (per tutta la gara penalizzato da un guasto a un ammortizzatore) per la quarta posizione, mentre tre giri dopo, Rosberg passò anche Lauda per la seconda piazza. Al giro 56Jacques Laffite, in rimonta, passò sia Surer che Prost, prendendosi il quinto posto. Il pilota dellaWilliams, nella parte finale del gran premio, ebbe la meglio anche su Tambay (con gomme degradate), e colse il quarto posto.
Nelson Piquet vinse per l'ottava volta in carriera: era il primo successo per un pilota che aveva effettuato la tecnica del rifornimento in gara. Piquet fu il primo pilota brasiliano ad imporsi nella gara nazionale dal1975, ai tempi diCarlos Pace. Rosberg chiuse secondo, Lauda al terzo posto: le decisioni della giuria privarono poi il finlandese, come l'anno precedente, del risultato.Elio De Angelis venne squalificato per aver sostituito la vettura dopo le qualifiche con una vettura di diverso tipo, mentreKeke Rosberg fu squalificato perché la vettura venne spinta ai box, dopo la ripartenza dalpit stop. Il secondo posto non venne riassegnato.

Patrick Tambay mantenne il comando al via della gara;Keke Rosberg, partito dalla seconda fila, cercò subito di infilarsi dietro al duo francese dellaFerrari: il finnico toccò anche la vettura diRené Arnoux. Quest'ultimo scese in quarta posizione, preceduto, oltre che da Rosberg, anche daJacques Laffite.
Dietro s'installarono le dueTyrrell e le dueRenault. Rosberg fu autore di un testacoda nel corso del primo giro, nel tentativo di passare Tambay, ma poté proseguire, mantenendo la posizione. Sempre nel corso del primo giro Arnoux dovette cedere una posizione anche aMichele Alboreto.
Nel secondo giroDanny Sullivan, sesto, fu passato daRiccardo Patrese. Lo statunitense, il giro seguente, perse altre due posizioni, venendo sopravanzato dalle Renault.Alain Prost, penalizzato da un problema all'accensione, perse però diverse posizioni, fino a quando, al sedicesimo passaggio, si portò ai box per il cambio gomme. Anche Arnoux fu penalizzato dal decadimento degli pneumatici, e retrocesse in classifica.
Al giro 16 perciò la classifica, sempre guidata daPatrick Tambay, vedeva al secondo postoKeke Rosberg, seguito daJacques Laffite,Michele Alboreto,Eddie Cheever,Riccardo Patrese,Jean-Pierre Jarier eRené Arnoux. Anche l'altro pilota della Renault, Cheever, si recò al cambio gomme, ma trovò i meccanici ancora impegnati con Prost, e così fu costretto a proseguire la gara, ma ormai fuori dalla zona dei punti.
Le prime sei vetture erano racchiuse in uno spazio ridotto, con Rosberg che pressava Tambay, essendo a sua volta pressato da Laffite. Al ventiduesimo giroJean-Pierre Jarier centrò la vettura di Alboreto, in un tentativo di sorpasso: il milanese fu costretto ai box con una sospensione danneggiata. Al ventiseiesimo giro Rosberg tentò l'attacco a Tambay, i due andarono a contatto, col francese che finì in testacoda, fermandosi in mezzo al tracciato. Rosberg riuscì a evitare la vettura di Tambay ma, giunto all'ultimachicane, si trovò sia la vettura diJacques Laffite che quella diJean-Pierre Jarier (che aveva passato Patrese) molto vicine. Prima collisero le dueWilliams, poi la vettura di Rosberg venne colpita da quella di Jarier, finendo a muro. Il finnico si ritirò subito, e poco dopo anche Jarier dovette abbandonare la gara con un alettone danneggiato.
La gara vedeva ora al comandoJacques Laffite, seguito daRiccardo Patrese,Marc Surer e il duo dellaMcLarenNiki Lauda-John Watson, che pur essendo partiti dalla retrovie, avevano sfruttato i molti ritiri e ipit stop degli altri concorrenti per risalire la graduatoria.
Già al ventottesimo passaggio i due della McLaren passarono anche Surer, mentre cinque giri dopo Watson, al termine dellaShoreline Drive, sorpassava Lauda, ponendosi in terza posizione. DietroJohnny Cecotto aveva la meglio su Surer, posizionandosi quinto.
Al giro 44, sfruttando un errore di Patrese, sia Watson che Lauda, passarono davanti al padovano, e solo un giro dopo, con Laffite in crisi con gli pneumatici, si trovarono a condurre. Il francese della Williams fu poi facile preda anche di Patrese al giro 52. Anche Cecotto perse alcune posizioni (sullaTheodore si era allentata la leva del cambio), a favore di Cheever, Arnoux e Surer.
René Arnoux, era risalito in zona punti, dopo essere sceso in classifica per un secondo cambio gomme, e si trovò a lottare con Cheever per la quinta piazza. I due si avvicinarono a Laffite al giro 67, e il ferrarista fu capace di passare entrambi e porsi in quarta posizione: ancheEddie Cheever passò Laffite. Un giro dopo però Cheever fu costretto al ritiro per un guasto al cambio. A tre giri dal termine la classifica mutò ancora per il ritiro di Patrese, che era terzo.
Nella parte finale della garaNiki Lauda soffrì di crampi e non fu capace di attaccareJohn Watson, che così vinse per la quinta e ultima volta nel mondiale. Nessuno è mai riuscito a vincere una gara valida per il mondiale di F1 partendo così arretrato come il nordirlandese, ventiduesimo.René Arnoux completò il podio.Johnny Cecotto chiuse sesto, primo pilota venezuelano a punti in una gara valida per il mondiale. Lauda non solo centrò il secondo podio di fila ad inizio stagione e grazie al secondo posto a long beach ritornò in testa al campionato dopo un digiuno di 6 anni dal1977.
Al viaAlain Prost mantiene il comando del gran premio, seguito daRiccardo Patrese,Eddie Cheever,Nelson Piquet, le dueFerrari diRené Arnoux ePatrick Tambay, poiElio De AngelisDerek Warwick eKeke Rosberg. Già nel corso del secondo passaggio Tambay si scambiò di posizione con Arnoux.
Patrese perse, nei primi giri due posizioni, mentre risalì in classifica Rosberg, che prima superò Warwick quindi De Angelis, dopo un bel duello e, infine, anche Arnoux. Nei giri successivi De Angelis perse diverse posizioni, finendo lontano dalla zona dei punti. Al sesto giro abbandonòNigel Mansell per dei dolori a un piede infortunatosi prima della gara, quando i meccanici dellaLotus colpirono accidentalmente il pilota spostando la vettura.
Al giro 18 Cheever cedette la seconda piazza a Piquet mentre, un giro dopo,Riccardo Patrese, abbandonò la gara. Al ventiquattresimo giroRené Arnoux perse la sesta posizione, passato daJacques Laffite. Il ferrarista, poco dopo, entrò ai box per il cambio gomme e il rabbocco del carburante, rientrando in classifica all'ottavo posto. Al giro 25 toccò il cambio gomme anche a Cheever: allaRenault però non fissarono bene una ruota, tanto che lo statunitense perse del tempo, rientrando solo quarto, dietro aPatrick Tambay. Quinto era ancora Rosberg, sempre seguito dall'altro pilota della Williams, Laffite.
Al ventottesimo giro fu il turno del cambio delle gomme per Rosberg, che rientrò ottavo, e, un giro dopo, anche il leaderAlain Prost effettuò la sosta. Passò così a condurreNelson Piquet. Il brasiliano comandò la gara fino al giro 31, quando anche lui fu richiamato al box per il cambio degli pneumatici. Ciò permise a Prost di ritornare a condurre. Un giro prima vi era stato il ritiro, per incidente, diMauro Baldi, senza conseguenze fisiche per il pilota dell'Alfa Romeo.
La classifica vedeva, dietro a Prost e Piquet,Eddie Cheever,Patrick Tambay,Jacques Laffite eKeke Rosberg. I due della Williams si scambiarono le posizioni quando, poco dopo, anche Laffite andò al cambio gomme.
Negli ultimi giri Cheever s'avvicinò a Piquet, ma senza essere capace di superarlo.Alain Prost vinse così per la sesta volta nel mondiale di F1.
Sulla griglia di partenzaNelson Piquet rimase fermo e, dopo che furono sfilati tutti gli altri piloti, poté prendere la gara, con un minuto di ritardo, grazie all'aiuto dei commissari. In testa si portarono i due piloti dellaFerrari, conRené Arnoux davanti aPatrick Tambay, che aveva passatoRiccardo Patrese. Quarto eraAlain Prost, che precedevaAndrea De Cesaris,Manfred Winkelhock eElio De Angelis.
Al terzo giro Patrese si portò al secondo posto, mentre più dietro,Mauro Baldi si pose al sesto posto, seguito nella rimonta daKeke Rosberg, settimo. Patrese completò la rincorsa, ponendosi al comando, al giro 5, grazie anche ai problemi di gomma di Arnoux. Nello stesso giro Rosberg passò Baldi, entrando in zona punti.

Arnoux effettuò la sua sosta al giro 21, scendendo al quinto posto, mentre l'altro ferrarista attese il giro 32, mantenendo la piazza d'onore grazie al rapido intervento dei meccanici della sua scuderia. Al giro 33 anche Patrese effettuò il cambio gomme, ma perse oltre ventitré secondi, contro i 15 impiegati da Tambay. Il pilota dellaBrabham cedette così la prima posizione. Arnoux, nel frattempo, era risalito al terzo posto.
Nel corso della gara fu imponente la ricorsa di Piquet che, dopo essere transitato ultimo al primo giro, riuscì a scalare la classifica, ponendosi al quinto posto al giro 31. Il brasiliano fu poi costretto al ritiro per il cedimento del propulsore della sua vettura al giro 41.
Quattro giri dopo ancheAndrea De Cesaris, quinto, fu costretto ad abbandonare il gran premio per un guasto allo spinterogeno. Rientrò così in zona puntiKeke Rosberg, seguito daJohn Watson.
Al giro 55 Patrese si avvicinò aPatrick Tambay (che scontava anche problemi al motore), riuscendo a strappargli la prima posizione: poco dopo però, arrivato alle "Acque Minerali", uscì di pista. Tambay tornò in vetta della classifica, che mantenne fino alla barriera scacchi.Nell'approcciarsi allo stesso puntoRené Arnoux andò in testacoda, consentendo adAlain Prost di ottenere il secondo posto.Mauro Baldi, mentre era sesto, a due giri dalla fine, abbandonò la gara per la rottura del motore della sua Alfa Romeo.

Una forte pioggia colpì il tracciato in mattinata, per poi ripresentarsi, anche se in maniera modesta, fino a circa mezz'ora prima del via. Dopo il giro di ricognizione, alcuni piloti (tra cui le dueWilliams), decisero di montare gommeslick, pur non essendo il tracciato ancora del tutto asciutto.
Al viaAlain Prost (che, come la maggioranza dei piloti su delle vetture turbo, montava gomme da bagnato per evitare che l'eccesso di potenza facesse slittare le gomme lisce sull'asfalto umido) mantenne la testa, mentreRené Arnoux venne subito passato daEddie Cheever e daKeke Rosberg. Il finlandese, già nel corso del primo giro, prese il comando del gran premio, davanti alle dueRenault, alle dueFerrari, seguite daAndrea De Cesaris, e dell'altro pilota della Williams,Jacques Laffite. Quest'ultimo recuperò subito diverse posizioni, portandosi al quarto posto, dietro ad Arnoux, che aveva comunque sopravanzato Cheever.
Al sesto giro la vettura di Arnoux toccò quella di Laffite: la Ferrari finì contro un marciapiede, tanto che ne risultò danneggiato lo pneumatico posteriore sinistro. Ciò mise in tilt la centralina elettronica, così cheRené Arnoux fu costretto al ritiro. Laffite proseguì la sua rimonta, installandosi al secondo posto, al giro 8, approfittando anche del cambio gomme effettuato da Prost. Al terzo posto, intanto, si era portatoPatrick Tambay, che però, poco dopo, fu anch'egli costretto a montare gomme da asciutto, e scendere al di fuori della zona dei punti. Tra l'altro il francese dovette attende alcuni giri per poter effettuare il cambio-gomme. Scalava così al terzo postoMarc Surer (Arrows), che precedevaDerek Warwick (suToleman) edAlain Prost.
Prost, che guidava una vettura in cui la quarta marcia era andata fuori uso, resistette al quinto posto fino al giro 22, quando venne passato daNelson Piquet. La graduatoria rimase, almeno nelle prime posizioni, invariata fino al giro 49, quando Warwick assaltò la terza posizione di Surer. Il britannico però centrò la vettura dell'elvetico, ed entrambi furono costretti all'abbandono. Davanti, le Williams stavano dominando la gara ma al giro 53Keke Rosberg subì una perdita di potenza del propulsore, tanto che il motore si spense all'altezza dellachicane delle Piscine: il finlandese fu capace di far ripartire la vettura, riuscendo anche a far sì che la monoposto non sbandasse, finendo contro iguard-rail;Jacques Laffite, al secondo posto, invece si ritirò al cinquantacinquesimo passaggio, per un guasto al cambio. Ora Piquet era secondo, seguito da Prost, Patrese, Tambay eDanny Sullivan.
Anche la gara diRiccardo Patrese s'interruppe anzitempo (al giro 65), per un problema elettrico della suaBrabham. Entrò in zona puntiMauro Baldi, che chiuse sesto, conquistando così i primi punti in carriera, così come Sullivan (quinto).Keke Rosberg riuscì a vincere, per la seconda volta nel mondiale, davanti aNelson Piquet eAlain Prost.
Il cielo era nuvoloso alla partenza, ma la temuta pioggia non fece la sua comparsa durante la gara. Poco prima del via i commissari sventolarono bandiere gialle per indicare i problemi tecnici diEddie Cheever eKeke Rosberg. I piloti delle prime file però presero il via comunque, conAndrea De Cesaris presto al comando, davanti aAlain Prost ePatrick Tambay. La partenza venne annullata e tutte le vetture si riportarono lentamente sulla griglia di partenza. La corsa riprese dopo 5 minuti, accorciata, nella lunghezza, di due giri, vista la necessità di compiere un nuovo giro di formazione.
Al secondo via De Cesaris fu ancora lesto a porsi al comando al primo tornante, precedendoAlain Prost,Patrick Tambay eRené Arnoux. Nel corso del primo giro si ritiròRiccardo Patrese, partito sesto, per un problema al motore. De Cesaris manteneva comodamente la testa, mentre Arnoux si vide messo sotto pressione daNelson Piquet eManfred Winkelhock. Il tedesco però, al 12 giro, fu costretto a una sosta ai box, per dei problemi tecnici, e scivolò fuori dalla zona dei punti.
Al giro 17Nelson Piquet passò Arnoux all'Eau Rouge. Iniziano anche i primi cambi gomme. De Cesaris però fu penalizzato da alcune difficoltà dei suoi meccanici, e ripartì solo sesto, a venticinque secondi da Prost. Dopo di lui toccò anche ad Arnoux, che ripartì settimo. Un giro dopo andarono ai box anche Rosberg e Cheever, che rientrarono ottavo e sesto, conJacques Laffite, in mezzo a loro.
La gara diManfred Winkelhock terminò al ventunesimo passaggio, quando la suaATS perse la ruota posteriore destra prima della curvaPouhon. La vettura uscì di pista, ma il pilota rimase illeso. AnchePatrick Tambay effettuò il suo cambio gomme, e rientrò quarto.Alain Prost comandava la gara, davanti aNelson Piquet eAndrea De Cesaris. Prost perse il comando per un solo giro, dopo il suopit stop: ritornò in pista comunque secondo. Nello stesso passaggio, al giro 23, si ritirò Arnoux.
Un giro dopo, vi fu il cambio gomme di Piquet: il brasiliano dellaBrabham recuperò, al rientro in pista, il terzo posto, dietro a De Cesaris, ma davanti a Tambay. La corsa dell'italiano dell'Alfa Romeo terminò poco dopo, per un guasto al motore, mentre Prost rischiò di uscire di pista, nel tentativo di doppiareDanny Sullivan.
La classifica rimase immutata fino al giro 34, quando, per un problema al cambio,Nelson Piquet dovette cedere la posizione aPatrick Tambay, e si trovò minacciato daEddie Cheever. Quattro giri dopo anche il pilota dellaRenault passò il brasiliano, sul lungo rettilineo delKemmel.
Alain Prost conquistò la sua settima vittoria, davanti aPatrick Tambay edEddie Cheever. All'ultimo giroDerek Warwick strappò la settima posizione aBruno Giacomelli, che si era anche fermato a bordo pista per problemi tecnici, prima di riuscire a chiudere la gara.Andrea De Cesaris si consolò col suo primo e unico giro veloce in carriera, quattordicesimo, e ultimo, per l'Alfa Romeo. La casa italiana non otteneva tale risultato dalGran Premio di Spagna 1951.
Dopo il giro di formazioneAndrea De Cesaris segnalò che la suaAlfa Romeo si era spenta, sulla griglia di partenza. La procedura venne così interrotta, e venne lanciato un nuovo giro di formazione, mentre la gara venne accorciata di una tornata.
Al viaPatrick Tambay rimase fermo in griglia, e venne fortunatamente evitato da tutti gli altri partecipanti.Nelson Piquet si pose al comando, precedendoRené Arnoux, e un trio di piloti italianiElio De Angelis,Michele Alboreto eAndrea De Cesaris. Dal problema di Tambay venne penalizzato ancheMarc Surer, che partito dietro di lui, venne rallentato dalla Ferrari ferma, perdendo cinque posizioni. La scuderia italiana chiese, invano, il rifacimento della procedura di partenza, nella speranza di far ripartire Tambay. Nel corso del primo giro, intanto, De Cesaris passò Alboreto.
La gara di De Angelis s'interruppe al sesto giro, per un guasto al cambio: il pilota romano era stato comunque penalizzato per partenza anticipata. Nello stesso giro si ritirò ancheEddie Cheever, che fermò la sua monoposto all'entrata del tunnel, in posizione alquanto pericolosa. Due giri dopo Alboreto cedette la quarta piazza aKeke Rosberg.
Favorito da una diversa strategia di gara, che prevedeva il rifornimento a metà gara,René Arnoux conquistò la testa della gara al decimo giro. Il giro seguente Rosberg scalò ancora una posizione, passando De Cesaris, per il terzo posto. Al giro 12 Surer raccolse un detrito che, infilatosi nel radiatore, ne surriscaldò l'acqua, che iniziò a cadere sulla pista. I commissari esposero la bandiera di segnalazione, che costrinse il pilota elvetico ai box. Un De Cesaris in crisi perse ancora due posizioni, a favore di Alboreto eDerek Warwick.
Al giro 20Keke Rosberg conquistò il secondo posto, passando Piquet. La gara di Warwick venne interrotta al giro 25, quando, al momento del rifornimento, il suo motore iniziò a perdere potenza. Al trentesimo passaggio vi furono i rifornimenti per Arnoux, Rosberg e De Cesaris. La sosta del francese fu molto rapida, tanto che Arnoux rientrò in pista ancora primo; il finlandese invece sperimentò dei problemi per una ruota, e venne rimandato in pista quinto. La classifica vedeva perciòRené Arnoux primo, poiNelson Piquet,Michele Alboreto,Jacques Laffite,Keke Rosberg eJohn Watson.
Il colpo di scena di presentò al giro 32 quando Arnoux si trovò costretto al ritiro per un problema all'iniezione. Nello stesso passaggio De Cesaris, nel tentativo di passareThierry Boutsen terminò in una via di fuga, e chiese l'aiuto dei commissari per riprendere la pista, scendendo in undicesima posizione.Jacques Laffite effettuò la sua sosta, rientrando quinto.
La gara diNelson Piquet fu regolare fino al giro 51, quando una foratura alla posteriore sinistra lo levò dai piani della graduatoria. Passò a condurreMichele Alboreto, seguito daKeke Rosberg eJohn Watson. Dopo la sosta, per la sostituzione dello pneumatico, il brasiliano dellaBrabham rientrò in gara quarto.
La classifica rimase congelata negli ultimi giri. Alboreto conquistò così la sua seconda vittoria nel mondiale, la ventitreesima e ultima per laTyrrell. Essa fu anche la sola del motoreFord Cosworth DFY.
Il Gran Premio partì in ritardo di trenta minuti per un guasto all'impianto elettrico di tutta l'area metropolitana. Alla partenzaRené Arnoux mantenne la testa della corsa, seguito daRiccardo Patrese,Alain Prost,Nelson Piquet ePatrick Tambay. Già nel corso dei primi giri si registrano i ritiri diJean-Pierre Jarier,Marc Surer eElio De Angelis. Nel frattempo Piquet si portò in terza posizione, mentreRosberg, dopo aver superatoGiacomelli, si portò all'ottavo posto, iniziando un lungo duello conAndrea De Cesaris, con grande partecipazione ed apprezzamento del pubblico.
Arnoux, intanto, riusciva a guadagnare circa mezzo secondo al giro sugli inseguitori, imponendo un ritmo gara elevatissimo. Prost, attorno al decimo giro, cominciò ad accusare un calo di potenza del motore, così Tambay eEddie Cheever riuscirono ad avere la meglio su di lui. Contemporaneamente Rosberg rischiò di spegnere il propulsore, perdendo dieci secondi nei confronti di De Cesaris, ma riuscì comunque a recuperarli nel giro di poche tornate, complice un calo di potenza di mille giri del motore del pilota romano, ed effettuò il sorpasso nel corso del sedicesimo giro. Due tornate più tardi il romano venne superato pure daJacques Laffite. Intanto, Piquet fu costretto al ritiro. Nel corso del ventesimo giro, poi, Tambay cominciò ad accusare problemi dialimentazione, forse dovuti ad un violento salto su un cordolo, e venne superato da Cheever. Il problema, però, si risolse da solo alcuni passaggi più tardi.
Al trentacinquesimo giro cominciarono le soste ai box, con Prost e De Cesaris che rifornirono per primi, seguiti da Arnoux, che lasciò il comando della corsa a Patrese, rientrato per il pit stop due giri dopo. Terminate le soste, il francese della Ferrari riprese la testa della gara, seguito dall'italiano dellaBrabham, in duello con Cheever. Contemporaneamente De Cesaris, Giacomelli eDerek Warwick furono costretti al ritiro. Patrese, in difficoltà con il cambio, venne superato da Tambay e Prost, venendo poi costretto ad abbandonare nel corso del cinquantaseiesimo giro. Rosberg, intanto, era riuscito a rimontare fino al quarto posto, mentre per l'ultimo posto disponibile si scatena un duello traJohn Watson eThierry Boutsen, con il belga che ebbe la peggio danneggiando la propria vettura. Le posizioni rimasero quindi invariate con Arnoux che vinse davanti a Cheever, Tambay, Rosberg, Prost e Watson.

Alla partenza vi fu subito un duello tra le dueFerrari, dovePatrick Tambay riuscì a prevalere suRené Arnoux; terzo si poseAlain Prost, seguito daRiccardo Patrese,Eddie Cheever eNelson Piquet;Elio De Angelis, autore di una cattiva partenza, era solo settimo. L'italiano passerà però Piquet nel corso del primo giro. La gara di De Angelis si interruppe già al secondo giro, quando fu costretto al ritiro per la rottura del condotto dell'alimentazione: la benzina provocò un incendio al motore.
Al quarto giro anche Cheever fu costretto all'abbandono, per la rottura di un giunto. La gara proseguì nei giri seguenti con le Ferrari che, veloci sul dritto, perdevano nei confronti delle altre nelle curve.Alain Prost si avvicinò aRené Arnoux, mentre al nono giro,Riccardo Patrese, quarto, fu costretto al ritiro, nono su nove gare, per un motore in panne.
Arnoux venne passato da Prost al giro 14: il pilota dellaRenault sorprese il connazionale allaCopse. Dietro al ferrarista, intanto, si fece minaccioso anche Piquet. Il brasiliano, approfittando del doppiaggio di Arnoux suThierry Boutsen, passò il francese, e s'installò al terzo posto. La gara era sempre comandata da Tambay, che però vedeva vicino Prost.
Al ventesimo giroAlain Prost passò Tambay, ancora una volta allaCopse, e s'involò al primo posto, mentre, dietroRené Arnoux soffriva il deperimento delle prestazioni degli pneumatici. Le coperture dellaGoodyear, utilizzate dalla Ferrari, non riuscivano a garantire una buona tenuta, stante il grande caldo in cui si effettuò la gara.
Al trentunesimo passaggio ancheNelson Piquet passòPatrick Tambay: prima tentò di sorprenderlo allaBecketts, in seguito allaStowe, infine ebbe la meglio all'altezza della curvaWoodcote. La classifica vedeva sempre in testa Prost, seguito da Piquet, Tambay, Arnoux, De Cesaris, Mansell, Lauda, Baldi e Watson.
Al giro 32René Arnoux si fermò per il cambio gomme, e il rabbocco di carburante. Rientrò in pista settimo. Due giri dopo toccò anche adAndrea De Cesaris: un problema alla frizione non gli permise però di rientrare in gara velocemente, tanto da scalare al dodicesimo posto.
Dopo le soste di Prost e Tambay,Nelson Piquet si trovò in testa alla gara, seguito da Prost, ma conNigel Mansell scalato al terzo posto, davanti a Tambay, Arnoux e Winkelhock. Il brasiliano fece la sua sosta al quarantaduesimo giro: uscendo dai box però trovò la vettura diRaul Boesel, che procendendo lentamente nella corsia dei box, ne rallentò il rientro in pista. Piquet scalò perciò terzo, dietro adAlain Prost e Mansell. Dopo la sosta del pilota inglese dellaLotus, lo stesso scalò quinto, dietro aPatrick Tambay eRené Arnoux.
Arnoux era di nuovo alle prese con problemi alle gomme, tanto che Mansell gli si avvicinò presto. Dovette rinunciare al sorpasso al giro 47, per la presenza di un doppiato, ma ebbe successo solo un giro dopo. Sempre al giro 47Manfred Winkelhock, che scontava problemi tecnici alla suaATS-BMW, venne passato daNiki Lauda, prima di abbandonare il gran premio due giri dopo.Nigel Mansell, intanto, riuscì a ridurre le distanze anche da Tambay, fino a quando, negli ultimi giri, fu rallentato da alcuni doppiaggi.
Alain Prost vinse per la terza volta in stagione, precedendoNelson Piquet ePatrick Tambay;Nigel Mansell giunse quarto, mentreNiki Lauda, sesto, fu il primo pilota a guidare una vettura non con motore turbo, distanziato però di un giro dal vincitore.
Patrick Tambay mantenne il comando della gara, davanti al compagno di scuderiaRené Arnoux, poiAndrea De Cesaris,Nelson Piquet e le dueRenault; la difficile partenza delleToleman provocò confusione nella pancia del gruppo, tanto cheKeke Rosberg dovette sorpassarle passando sull'erba. Già nel corso del primo passaggio Piquet passò De Cesaris.
René Arnoux prese il comando della gara al secondo giro; dietro,Andrea De Cesaris, venne passato prima daAlain Prost, poi, dopo un bel duello, anche daEddie Cheever. Il pilota dell'Alfa Romeo cedette, al settimo giro, ancora una posizione, questa volta aRiccardo Patrese.
Al decimo giro, dei problemi al motore, costrinseroPatrick Tambay a fermarsi ai box: gli vennero montate nuove candele, ma la gara del francese terminò dopo poco. Anche Prost soffriva di noie tecniche; sulla sua vettura era mancata la prima marcia.
Al diciassettesimo giro terminò anche la gara perDerek Warwick. L'inglese, che era settimo, si ritirò per un guasto al propulsoreHart. Tre giri dopo Prost, a cui erano sorti problemi anche per l'uso della quinta marcia, si fermò per il rabbocco di carburante e il cambio degli pneumatici: rientrò in pista sesto. Al ventitreesimo giro fu il turno, della sosta, delleader della gara, Arnoux. La velocità dei meccanici della Ferrari permisero al pilota di rientrare in pista secondo, alle spalle del soloNelson Piquet. Dietro al francese c'era inveceAndrea De Cesaris, che aveva ripassato Patrese.
Al giro 24 vi fu la sosta per Cheever, seguito, al giro 26 da De Cesaris. Piquet rimaneva al comando, davanti ad Arnoux, Patrese, Cheever, Prost, De Cesaris.Riccardo Patrese si fermò al ventinovesimo passaggio, ma rientrò in pista davanti a De Cesaris. Nello stesso giro effettuò la sosta ancheNiki Lauda, che però giunse lungo alla sua piazzola, e venne aiutato dai meccanici a fermare la monoposto nel punto migliore per il rifornimento.
Nelson Piquet si fermò al giro 31; la velocità dei suoi meccanici non fu sufficiente per consentire di fargli mantenere la prima posizione, in cui tornòRené Arnoux. Nello stesso giroAndrea De Cesaris passò nuovamente Patrese, mentre, poco dopo, il pilota dell'Alfa approfittò dei guai al cambio di Prost, per salire in quarta posizione. Il francese fece passare, al giro 33, anche Patrese.
La gara diEddie Cheever si interruppe al giro 39, quando un problema alla pompa della benzina lo costrinse all'abbandono. De Cesaris scalò così in terza posizione. Al quarantaduesimo giro, dalla vettura diNelson Piquet, iniziò a fuoriuscire della benzina, a causa della rottura del filtro del carburante. Il motore turboBMW del brasiliano andò in fiamma, costringendolo ad abbandonare il gran premio.
Negli ultimi giri si verificarono dei problemi sia sulla vettura diRené Arnoux (al motore) che su quella di De Cesaris (rottura di una guarnizione). Ciò non impedì al francese di vincere per la sesta volta nel mondiale. Due italiani,Andrea De Cesaris eRiccardo Patrese, completarono il podio. Per Patrese fu il primo arrivo a punti in stagione, dopo 9 ritiri (anche se era stato classificato in una gara).
Patrick Tambay mantenne il comando del gran premio al via, mentreAlain Prost attaccò, ma senza successo,René Arnoux; più dietro,Nigel Mansell riuscì a passare sia il pilota della Renault cheRiccardo Patrese, mentreNelson Piquet era terzo; l'altro pilota dellaLotus,Elio De Angelis fu vittima di un incidente, e costretto al ritiro. Nel corso del primo giro vi fu un contatto tra la vettura diJacques Laffite e quella diPiercarlo Ghinzani; l'Osella, a sua volta, colpì l'Arrows diMarc Surer che, finendo in testacoda, venne colpita dalla monoposto diDanny Sullivan.Corrado Fabi fu perciò costretto a una brusca frenata, tanto da non poter essere evitato daJohn Watson, che danneggiò l'alettone anteriore. Surer e Sullivan si ritirarono. Sempre nel corso del primo giro Prost prese il quarto posto a Mansell. L'inglese cedette, nel giro seguente, anche a Patrese.
Al nono giro, nelle retrovie,Michele Alboreto, in un tentativo di sorpasso, mandò in testacoda la vettura di Johansson. Lo svedese poté ripartire, mentre l'italiano, con una sospensione rotta, fu costretto all'abbandono. Al giro 14 anche l'altro pilota italiano,Mauro Baldi, mentre era ottavo, dovette gettare la spugna, per un problema tecnico.
Sfruttando dei doppiaggi, al sedicesimo giro,Alain Prost attaccòNelson Piquet, allachicane Parmalat. Le due auto vennero a contatto, ma Prost fu comunque in grado di sopravanzare il brasiliano, che però, si rifece dopo poche centinaia di metri, allaBosch. Il giro seguente, l'altro pilota della Renault,Eddie Cheever, strappò il sesto posto a Mansell, che scontava problemi di degrado sugli pneumatici. Al ventiduesimo giro,Patrick Tambay, penalizzato da un lento doppiggio suJean-Pierre Jarier, fu prima passato daRené Arnoux, poi daNelson Piquet. Nello stesso giro Prost si fermò ai box, mentreAndrea De Cesaris passò Mansell.
Al giro 27 si fermò anche Cheever, mentre al giro 28 fu il turno per illeader della corsa,René Arnoux e per Patrese. La classifica vedeva al comandoNelson Piquet, seguito da Tambay, Arnoux, De Cesaris, Prost, Cheever e Mansell.
Nei giri seguenti Tambay mise sotto pressione Piquet, costringendolo anche a mettere una ruota sull'erba, prima di passarlo allaGlatzkurve al trentunesimo giro. La gara del ferrarista terminò pochi metri dopo, quando una perdita d'olio lo costrinse all'abbandono. Nello stesso giro terminò la gara anche Patrese, per la mancanza d'acqua nel motore. Sempre al giro 31Nigel Mansell effettuò la sua sosta.
Piquet attese il giro 32 per il cambio gomme: rientrò in pista primo, ma a gomme fredde, venne attaccato da Arnoux, che però non riuscì a cogliere il sorpasso.Andrea De Cesaris non riuscì a raggiungere i box, per la sua sosta, per la mancanza di benzina, e abbandonò così la gara. Dietro ai due battistrada si trovarono, perciò, le dueRenault di Prost e Cheever, seguite da Mansell, Lauda e Jarier.
Dal trentasettesimo giro laBrabham di Piquet subì una perdita di potenza del motoreBMW, col brasiliano che dovette ridurre la pressione di sovralimentazione. Nei due giri successivi Piquet dovette cedere prima ad Arnoux, poi, dopo un duro duello, anche a Prost.
Al quarantottesimo giroRené Arnoux ebbe un'esitazione allaFlatschach (anche a causa di un problema alla quarta marcia), e venne passato daAlain Prost, che condivideva lo stesso problema tecnico del ferrarista.Alain Prost s'impose, per la nona volta nel mondiale, precedendoRené Arnoux, che vide cedere il suo motore pochi metri dopo il traguardo. Terzo terminò Piquet, che seppe resistere, con la vettura limitata dai problemi al turbo, al ritorno di Cheever.

Al viaNelson Piquet mantenne il comando della gara, seguito dalle dueRenault,Riccardo Patrese,Andrea De Cesaris,Elio De Angelis eRené Arnoux.Nigel Mansell, nel tentativo di passare Patrese, uscì di pista, perdendo diverse posizioni. Chi fu autore di una partenza ben peggiore fuPatrick Tambay, che si ritrovò solo ventunesimo. Arnoux, al giro 2, passò De Angelis.
Al quinto giro Prost prese la seconda posizione al compagno di team Cheever, mentre si ritirò De Cesaris, per l'esplosione del turbo. All'ottavo giro Cheever, che scontava dei problemi al propulsore, cedette un'altra posizione, questa volta a Patrese. Lo statunitense tentò, senza successo, di riprendersi la terza posizione, al giro seguente. Poco dopo si ritirò anche De Angelis, mentre era al settimo posto.
Al giro 15, alla prima curva del tracciato,René Arnoux sorpassò Cheever, che così scalò quinto.Nelson Piquet continuava a comandare il gran premio, con sei secondi e sei decimi di vantaggio suAlain Prost e oltre quattordici sull'altro pilota dellaBrabham, Patrese. Al giro 21, sfruttando un doppiaggio, Arnoux cercò di sorprendere Patrese, ma il pilota padovano riuscì a mantenere il terzo posto. Il ferrarista si rifece, però, il giro dopo.
Al ventisettesimo giroNigel Mansell errò nella frenata, al momento di un tentativo di sorpasso aDerek Warwick, andò in testacoda, e terminò la sua gara nella via di fuga. Al giro 32, un errore di cambiata di Patrese, permise aEddie Cheever di recuperare il quarto posto. Un giro dopo, Warwick, che era sesto, effettuò una lunga sosta per il rabbocco di carburante: ciò lo fece scendere al dodicesimo posto.
Nei giri successivi Prost si avvicinò a Piquet, mentre, al giro 38, fu il turno della sosta per Cheever. Ciò consentì aPatrick Tambay di entrare in zona punti, dopo una lunga rimonta. Il giro seguente, l'altro ferrarista, Arnoux, effettuò il suopit stop: fu così rapido che rientrò in gara sempre terzo.
Al giro 40 Cheever decise di ritirarsi, per i problemi al motore. Giunto ai box venne invitato a proseguire la gara dai membri della sua scuderia: uscendo dai box lo statunitense colpì il tecnico dellaATS Gustav Brunner; Cheever proseguì il gran premio, mentre Brunner venne soccorso dai meccanici della ATS. La gara di Cheever terminò dopo un giro. Anche Patrese effettuò una sosta rapida, rientrando sesto, dietro a Tambay.
Al quarantaduesimo giro vi fu la svolta della gara:Alain Prost attaccòNelson Piquet alla curvaTarzan, bloccò però le ruote anteriori: la vettura si intraversò e colpì quella di Piquet. Il brasiliano perse il controllo della sua Brabham, e terminò nella via di fuga, ritirandosi. Prost proseguì, ma poche centinaia di metri dopo, un nuovo bloccaggio delle ruote lo costrinse all'uscita di pista, e al primo abbandono della stagione.
René Arnoux si trovò al comando della gara, davanti aRiccardo Patrese,Patrick Tambay,John Watson eDerek Warwick. Le soste di Tambay e Watson non modificarono la classifica.
Al cinquantunesimo giroManfred Winkelhock venne fermato dai commissari con le bandiere nere, per i sorpassi effettuati durante il giro di formazione. Arnoux comandava la gara con un ampio margine, anche se si lamentò, durante un doppiaggio diBruno Giacomelli, dell'atteggiamento del pilota dellaToleman.
Negli ultimi giri, approfittando della perdita di potenza del motoreBMW della vettura di Patrese,Patrick Tambay si avvicinò all'italiano, passandolo al giro 67. La situazione del pilota padovano era al limite del ritiro: scelse però di proseguire, dovendo però cedere diverse posizioni negli ultimi giri.
René Arnoux vinse per la settima, e ultima volta, nel mondiale di F1. Precedette il compagno di teamPatrick Tambay, con laScuderia Ferrari che colse la sua trentaseiesima doppietta.John Watson colse il ventesimo, e ultimo podio, in F1.Derek Warwick chiuse quarto cogliendo i primi punti per lui, per laToleman e per i motoriHart.

Al termine delwarm up, Alain Prost decise di affrontare la gara col muletto, che gli aveva consentito di essere il più rapido nelle libere della domenica mattina.
Riccardo Patrese mantenne il comando della gara al via, seguito daNelson Piquet, che aveva passato le due Ferrari. AncheEddie Cheever fu autore di un'ottima partenza, che lo portò quinto. Seguivano De Cesaris, Prost e De Angelis. Nelle retrovie la dueToleman ebbero un cattivo start;Keke Rosberg, al fine di evitareBruno Giacomelli, dovette portare la sua vettura oltre la linea bianca che delimitava la pista.
Tambay venne passato nel secondo giro da Arnoux, e venne attaccato da Cheever, il giro dopo. Il sopraggiungente De Cesaris mancò la frenata, colpendo l'auto del francese. Il pilota dell'Alfa Romeo terminò la gara nella via di fuga, mentre sia Tambay, cheAlain Prost, che aveva sfiorato la collisione con De Cesaris, poterono proseguire il gran premio. Chi, invece, fu costretto ad abbandonare, fuRiccardo Patrese, che si trovò col motore fuori uso.Nelson Piquet si trovò così al comando, seguito daRené Arnoux,Eddie Cheever,Patrick Tambay eAlain Prost.
Al quinto giro si ritirò ancheMauro Baldi, mentre era settimo. La classifica, almeno nelle prime posizioni, rimase invariata fino all'undicesimo passaggio, quandoElio De Angelis passò Prost, che subiva degli pneumatici deteriorati dalla manovra che il francese aveva fatto per evitare l'incidente con De Cesaris.
Tre giri dopo il pilota romano passò anche Tambay, anche lui limitato, da un problema al motore. Il ferrarista, al giro 23, sbagliò una manovra di doppiaggio, e terminò nella via di fuga, senza però essere costretto al ritiro. Non ne approfittò però Prost, che rimase alle spalle del connazionale. Al giro 25 sia Cheever che De Angelis effettuarono il loro rifornimento. Un giro dopo toccò ad Arnoux e Prost. Il pilota dellaRenault aveva però rotto una turbina del suo turbo: decise così di ritirarsi il giro seguente.
La gara era sempre comandata daNelson Piquet, che precedeva Arnoux, Cheever, Tambay, De Angelis eBruno Giacomelli. Cheever tentò un sorpasso, senza successo, alla primachicane su Arnoux, mentre Piquet entrò ai box per la sua sosta. PurtroppoNiki Lauda, che aveva appena rifornito, si fermò proprio sulla piazzola dellaBrabham: i meccanici della scuderia britannica, con l'aiuto dello stessoBernie Ecclestone, spinsero la vettura dell'austriaco, che poté ripartire e consentire a Piquet di effettuare il rifornimento.
Piquet rimase in testa al gran premio, riducendo però la pressione del suo turbo, per evitare avarie nella parte finale della gara; questo permise ad Arnoux e Cheever (che continuavano a duellare vicini) di avvicinarsi al brasiliano. La lotta tra il ferrarista e il pilota Renault si chetò nei giri seguenti, in quantoEddie Cheever perse l'uso della quarta marcia. AncheElio De Angelis scontava problemi al cambio.
Nelson Piquet conquistò la sua seconda vittoria in stagione, davanti aRené Arnoux edEddie Cheever.Elio De Angelis conquistò i primi punti della stagione, mentreNigel Mansell cedette la settima posizione a Giacomelli, allaParabolica, impaurito dai tifosi che stavano già cominciando a invadere la pista per i festeggiamenti del dopo gara.
Prima del viaRiccardo Patrese ebbe un problema al motore della suaBrabham, e decise di partire col muletto, adattato però alle esigenze del suo compagno di team,Nelson Piquet.
Il pilota padovano alla partenza fu più rapido del connazionaleElio De Angelis, e si pose al comando della gara. AncheNigel Mansell tentò di passare De Angelis allaDruids, ma senza successo; pureEddie Cheever ebbe un buon spunto al via, ove passò le dueFerrari, e tentò anche di mettersi davanti aNelson Piquet, che resistette all'attacco.Manfred Winkelhock si pose davanti aRené Arnoux, mentre Tambay fu passato anche dall'altro pilota della Renault,Alain Prost. Al termine del primo giro la classifica recitava Patrese, De Angelis, Mansell, Piquet, Cheever, Winkelhock, Arnoux, Prost e Tambay.
Al secondo giro Prost passò sia Winkelhock che Arnoux, col tedesco che dovette cedere anche ad Arnoux. Davanti, intanto, Mansell subiva dei problemi nel mettere a temperatura gli pneumatici con Piquet e Cheever che passarono il britannico. Le difficoltà del pilota dellaLotus proseguirono anche nel giro successivo, ove fu costretto a cedere anche a Prost e Arnoux.
De Angelis si pose all'attacco di Patrese, così come Prost si avvicinò a Cheever, che passò al nono giro. I primi sei avevano un buon margine sul resto del gruppo, guidato da un lento Mansell.
All'undicesimo passaggio ci fu un contatto tra i primi due; la vettura di De Angelis toccò quella di Patrese, in un tentativo di sorpasso: entrambi finirono sull'erba. Patrese ripartì subito, secondo dietro aNelson Piquet, mentre De Angelis scalò sesto. La gara del pilota romano durò ancora due giri, quando fu costretto al ritiro col motore fuori uso.
Alain Prost si trovò, per qualche giro, dietro a Patrese, che così favoriva la fuga del compagno di team Piquet. Il francese passò il pilota dellaBrabham al giro 15. Cinque giri dopoRené Arnoux terminò in testacoda, fermandosi sui cordoli della curvaStirling. Aiutato dai commissari rientrò in pista, ormai però staccato dalla zona dei punti.
Piquet comandava la gara davanti a Prost, staccato di dieci secondi: si era poi formato un trenino, che vedeva al comando Patrese, seguito da Cheever, Mansell, Tambay, De Cesaris e Winkelhock.
Al ventottesimo giro si ruppe una canalizzazione dell'olio sullaTyrrell diDanny Sullivan; il pilota statunitense si accorse subito dell'incendio che stava propagandosi alla vettura, e si fermò in una via di fuga, ove i commissari poterono spegnere le fiamme.
Eddie Cheever si fermò per la sosta al giro 35, rientrando undicesimo. Nei giri seguenti si fermarono anche De Cesaris, Winkelhock e Arnoux. Al giro 38 si staccò un alettone anteriore sullaMcLaren diJohn Watson, già danneggiato in precedenza. Il pilota britannico perse il controllo della monoposto, e sbatté contro le barriere.
Al giro 39 una lunga sosta di Patrese ai box, dovuta alle difficoltà dei meccanici a sostituirgli uno pneumatico lo fece scendere in decima posizione. Nei giri seguenti toccò anche a Prost e Mansell fermarsi per cambiare le gomme, senza particolari problemi. Al giro 43 toccò aPatrick Tambay, e al giro 44 al leader Piquet: anche in questo caso alla Brabham vi furono dei problemi nel fissaggio di una ruota, ma il brasiliano rientrò in gara primo. Dietro al brasiliano vi eraAlain Prost, poiPatrick Tambay,Nigel Mansell,Eddie Cheever,Andrea De Cesaris,Derek Warwick,Bruno Giacomelli eRiccardo Patrese.
Le possibilità di arrivo ai punti per Cheever sfumarono pochi giri dopo, quando fu costretto a una sosta imprevista per un problema alla visiera del casco, che venne aggiustata con del nastro adesivo dai suoi meccanici. Lo statunitense sprofondò in classifica in quattordicesima posizione.
Prost subiva dei problemi agli pneumatici e non godeva di un motore performante, ciò che gli impedì di attaccare Piquet per il primo posto. AncheRené Arnoux fu nuovamente costretto al cambio delle gomme, abbandonando così le speranze residue di marcare punti iridati. Al giro 56 entrò in azione, inavvertitamente, l'estintore sulla vettura di Warwick. Il britannico riuscì a proseguire anche se con problemi di visibilità e di sensibilità al braccio destro.
Al sessantesimo giro Mansell ebbe la meglio su Tambay, per il terzo posto allaPaddock Hill; il ferrarista aveva degli pneumatici rovinati e dei freni ormai al limite di rottura. Due giri dopo il francese uscì di pista allaDruids, a causa del bloccaggio di una ruota.
Nelson Piquet conquistò la sua decima vittoria nel mondiale di F1, davanti adAlain Prost eNigel Mansell. Prost comandava la classifica del mondiale piloti, con due punti di vantaggio su Piquet.
Al via leBrabham diNelson Piquet eRiccardo Patrese presero il comando, rubando la prima posizione aPatrick Tambay; allaCrowthorneAndrea De Cesaris passòAlain Prost, per il quarto posto. SeguivanoKeke Rosberg,René Arnoux eElio De Angelis. Nel secondo giro Tambay dovette cedere anche a De Cesaris e Prost. Sempre al giro 2Jacques Laffite finì la sua gara, per un incidente, dopo essere stato tamponato daEddie Cheever.
Al quinto giroNiki Lauda prese la settima posizione ad Arnoux e, un giro dopo, passò ancheKeke Rosberg. De Angelis, nel frattempo, viene passato da diverse vetture, a causa di un guasto al propulsore. Al nono giro Prost passò De Cesaris, mentre Lauda sorpassò anche l'altro ferrarista, Tambay, che aveva dei problemi con gli pneumatici. Nello stesso giro terminò la sua garaRené Arnoux, uno dei tre piloti in lizza per il titolo, col motore fuori uso.
La rincorsa di Lauda proseguì al giro 12, quando superò De Cesaris e si trovò quarto, dietro alle due Brabham e Prost. Con questa classifica Piquet si sarebbe assicurato il titolo, con 3 punti di margine sul francese dellaRenault. Al giro 18 Lauda entrò sul podio virtuale, passando Prost. Al ventesimo giro viene esposta la bandiera nera per Watson.
Al ventottesimo passaggioNelson Piquet andò ai box per il cambio gomme: rientrò in pista sempre primo, davanti a Patrese e Lauda. Al trentaquattresimo passaggio anche Lauda andò al cambio gomme, rientrando in gara solo settimo. Due giri dopoAlain Prost si ritirò, per un problema al turbo. Ormai solo un ritiro poteva levare a Piquet il suo secondo titolo mondiale. Piquet guidava sempre il gran premio, davanti a Patrese, De Cesaris, Tambay, Lauda e Warwick.
Tra il giro 41 e il 47 fecero la loro sosta De Cesaris, Tambay e Patrese. Ciò permise a Lauda di scalare terzo, dietro alle due Brabham.Keke Rosberg settimo, al giro 48, riuscì a sdoppiarsi, in quanto Piquet aveva rallentato il ritmo di gara. Al giro 56 si fermò anchePatrick Tambay, anche lui fermato da un guasto al turbo. Poco dopo ancheBruno Giacomelli fu costretto all'abbandono, con le fiamme che si levavano dal motore della suaToleman.
Al sessantesimo giroRiccardo Patrese venne lasciato passare da Piquet, portandosi in testa alla gara. Al giro 69Niki Lauda prese il secondo posto al brasiliano, allaThe Kink. Piquet ora si trovava vicino anche De Cesaris, mentre proseguiva la lotta tra Rosberg e Cheever per la sesta posizione.
Negli ultimi giriNiki Lauda si lanciò all'inseguimento di Patrese, ma dovette desistere per un corto circuito della sua batteria, ritirandosi. Piquet riconquistò così la seconda posizione, che però perse presto, passato daAndrea De Cesaris.
La classifica non mutò fino al termine. Dietro alla doppietta di piloti italiani,Nelson Piquet, col terzo posto, si aggiudicò il suo secondo titolo mondiale.Derek Warwick chiuse quarto davanti a Rosberg.
Nel dicembre 1983 venne rese pubblica una lettera, inviata daBernie Ecclestone, patron dellaBrabham, aRenault eFerrari, in cui riconosceva che la benzina utilizzata dal team superava il numero di ottani permesso. Il valore era di 102,90, contro il 102,51, massimo livello tollerato. Ecclestone affermava che l'errore era stato fatto in buona fede, e che ciò non avrebbe inciso sulle prestazioni delle monoposto. LaFISA si difese affermando che i test effettuati, nel corso delGp d'Italia dall'Institut français du pétrole, confermavano che il carburante aveva un numero di ottani all'interno della forchetta di ammissibilità, stabilita dai criteri tecnici.
LaRenault decise però di non procedere con un reclamo.[49] Anche se in tutto quell'anno ci furono molte polemiche sulle benzine. Risultò che la Brabham utilizzasse benzina irregolare a causa delnumero di ottano superiore alla norma. Ma emersero dei dubbi anche sui metodi di verifica delle benzine e sullo stesso regolamento che ammetteva benzine di diverso tipo per le gare extraeuropee, si veniva al paradosso che nelGran Premio del Sudafrica le Brabham usassero benzina con numero di ottano superiore alla norma, ma altri concorrenti usavano benzina avio, ammessa dal regolamento per quelle gare, con numero di ottano ancora maggiore. Alla fineEcclestone ammise l'uso di benzina irregolare ma dichiarando la buona fede e scusandosi con i principali avversariFerrari eRenault, che non sporsero reclamo permettendo la convalida del titolo. A distanza di anni Ecclestone ha dichiarato che quella lettera di scuse fu voluta in particolare dalla Renault anche per giustificare la loro sconfitta. In effetti lo smacco per i francesi fu enorme dopo essere stati vicini a vincere per la prima volta il mondiale, con una vettura tutta costruita in Francia e con un pilota francese. Va anche detto che anche la Ferrari era stata messa sotto accusa per un sistema (poi vietato) che miscelava acqua alla benzina.
| Nº | Pilota | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | NED | ITA | EUR | ZAF |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | 16 | 11 | 5 | 9 | 12 | 9 | 13 | 12 | 15 | 23 | 16 | 16 | 6 | |
| 2 | 19 | 4 | 18 | 16 | 8 | 11 | 20 | 13 | 20 | 15 | 24 | 17 | NQ | NQ | 10 | |
| 3 | 11 | 7 | 15 | 13 | 11 | 17 | 6 | 17 | 16 | 16 | 18 | 18 | 24 | 28 | 18 | |
| 4 | 21 | 9 | 24 | 22 | 20 | 23 | 16 | 22 | 23 | 21 | 23 | 26 | 22 | 20 | 19 | |
| 5 | 4 | 20 | 6 | 2 | 6 | 4 | 2 | 3 | 6 | 4 | 4 | 1 | 4 | 4 | 2 | |
| 6 | 7 | 11 | 3 | 5 | 17 | 6 | 15 | 5 | 5 | 8 | 6 | 6 | 1 | 2 | 3 | |
| 7 | 16 | 22 | 14 | 24 | NQ | 20 | 21 | 20 | 24 | 23 | 17 | 15 | 15 | 10 | 15 | |
| 8 | 9 | 23 | 12 | 18 | NQ | 15 | 18 | 19 | 15 | 18 | 14 | 19 | 13 | 13 | 12 | |
| 9 | 25 | 24 | 10 | 7 | 16 | 7 | 22 | 7 | 8 | NQ | 13 | 9 | 9 | 9 | 8 | |
| 11 | P[50] | 5 | 5 | 9 | 19 | 13 | 4 | 11 | 4 | 11 | 12 | 13 | 8 | 1 | 11 | |
| 12 | 22 | 13 | 18 | 15 | 14 | 19 | 14 | 18 | 18 | 17 | 3 | 5 | 11 | 3 | 7 | |
| 15 | 2 | 8 | 1 | 4 | 1 | 1 | 13 | 2 | 3 | 5 | 5 | 4 | 5 | 8 | 5 | |
| 16 | 8 | 15 | 2 | 6 | 3 | 8 | 7 | 6 | 7 | 6 | 8 | 11 | 7 | 7 | 14 | |
| 17 | 26[51] | 25 | NQ | NQ | NQ | NQ | ||||||||||
| 18 | NQ | |||||||||||||||
| NQ | ||||||||||||||||
| NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 24 | ||||||||||
| 22 | 16[51] | 19 | 7 | 8 | 7 | 3 | 8 | 8 | 9 | 3 | 11 | 8 | 6 | 14 | 9 | |
| 23 | 10 | 21 | 8 | 10 | 13 | 12 | 25 | 26 | 11 | 7 | 9 | 12 | 10 | 15 | 17 | |
| 25 | 12 | 10 | 20 | 19 | 9 | 21 | 19 | 16 | 25 | 19 | 20 | 22 | 19 | 22 | 21 | |
| 26 | 17 | 26 | 25 | 25 | 18 | 26 | 23 | 24 | 22 | 25 | NQ | 24 | NQ | 23 | 23 | |
| 27 | 3 | 1 | 11 | 3 | 4 | 2 | 3 | 4 | 2 | 1 | 1 | 2 | 2 | 6 | 1 | |
| 28 | 6 | 2 | 4 | 1 | 2 | 5 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 10 | 3 | 5 | 4 | |
| 29 | 20 | 16 | 21 | 12 | 12 | 10 | 5 | 14 | 19 | 20 | 22 | 14 | 20 | 17 | 22 | |
| 30 | 23 | 26 | 20 | 15 | ||||||||||||
| 12 | ||||||||||||||||
| 18 | 10 | 15 | 17 | 14 | 19 | 21 | 18 | 18 | 20 | |||||||
| 31 | 24 | NQ | 23 | 26 | NQ | 24 | NQ | 25 | NQ | NQ | 26 | 25 | 25 | NQ | 25[52] | |
| 32 | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 24 | NQ | P[53] | 26 | 25 | NQ | 23 | 24 | 26[52] | |
| 33 | 14 | 18 | 22 | 21 | NPQ | 14 | 11 | 21 | 21 | 24 | 21 | 20 | 21 | 21 | ||
| 34 | 19 | 17 | 17 | 23 | NPQ | 25 | 26 | 23 | NQ | 22 | NQ | NQ | 26 | |||
| 35 | 5 | 6 | 9 | 14 | 10 | 22 | 9 | 12 | 10 | 9 | 10 | 7 | 12 | 11 | 13 | |
| 36 | 15 | 14 | 13 | 17 | NQ | 16 | 17 | 10 | 12 | 10 | 7 | 13 | 14 | 12 | 16 | |
| 40 | 14 | 13 | 16 | 16 | 17 | 19 | ||||||||||
| 42 | 25 | |||||||||||||||
| Nº | Pilota | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | NED | ITA | EUR | ZAF |
I punti erano attribuiti con il seguente metodo: 9 al primo classificato, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto. Per l'assegnazione del Campionato erano validi gli 11 migliori risultati.
| Pos. | Pilota | Punti | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | 1 | Rit | 2 | Rit | 2 | 4 | 4 | Rit | 2 | 13* | 3 | Rit | 1 | 1 | 3 | 59 | |
| 2 | 7 | 11 | 1 | 2 | 3 | 1 | 8 | 5 | 1 | 4 | 1 | Rit | Rit | 2 | Rit | 57 | |
| 3 | 10 | 3 | 7 | 3 | Rit | Rit | Rit | 1 | 5 | 1 | 2 | 1 | 2 | 9 | Rit | 49 | |
| 4 | 5 | Rit | 4 | 1 | 4 | 2 | Rit | 3 | 3 | Rit | Rit | 2 | 4 | Rit | Rit | 40 | |
| 5 | SQ | Rit | 5 | 4 | 1 | 5 | 2 | 4 | 11 | 10 | 8 | Rit | 11 | Rit | 5 | 27 | |
| 6 | Rit | 1 | Rit | 5 | NQ | Rit | 3 | 6 | 9 | 5 | 9 | 3 | Rit | Rit | SQ | 22 | |
| 7 | Rit | 13* | 3 | Rit | Rit | 3 | Rit | 2 | Rit | Rit | 4 | Rit | 3 | 10 | 6 | 22 | |
| 8 | ES | Rit | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 8 | 2 | Rit | Rit | Rit | 4 | 2 | 15 | |
| 9 | Rit | 10* | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 3 | Rit | 9 | Rit | 7 | 1 | 13 | |
| 10 | 3 | 2 | Rit | Rit | NQ | Rit | 13* | Rit | 6 | SQ | 6 | Rit | Rit | Rit | 11* | 12 | |
| 11 | 4 | 4 | 6 | 7 | Rit | 6 | 5 | Rit | 12 | 6 | Rit | Rit | NQ | NQ | Rit | 11 | |
| 12 | Rit | 9 | 8 | Rit | Rit | 14 | 1 | 8 | 13 | Rit | Rit | 6 | Rit | Rit | Rit | 10 | |
| 13 | 12 | 12 | Rit | 12* | Rit | Rit | 6 | Rit | 4 | Rit | 5 | Rit | 8 | 3 | NC | 10 | |
| 14 | 8 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | 6 | 5 | 4 | 9 | |
| 15 | 6 | 5 | 10 | 6 | Rit | 11 | 11 | Rit | 17 | 7 | Rit | 8 | 10 | Rit | 8 | 4 | |
| 16 | Rit | Rit | Rit | 10* | 6 | Rit | 12 | 10 | 7 | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | Rit | 3 | |
| 17 | 11 | 8 | Rit | Rit | 5 | 12 | Rit | SQ | 14 | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | 2 | |
| 18 | SQ | Rit | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | 2 | |
| 19 | Rit | Rit | 13* | Rit | NQ | 8 | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | 13* | 7 | 6 | Rit | 1 | |
| 20 | 13 | 6 | 11 | Rit | NPQ | 10 | Rit | Rit | NQ | 11 | NQ | NQ | 12 | 1 | |||
| - | Rit | 7 | 7 | 15 | 9 | 13 | 14* | Rit | 11 | 9 | 0 | ||||||
| - | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 10 | 8 | 7 | Rit | 9 | Rit | 10 | 0 | |
| - | 9 | Rit | 8 | 7 | 0 | ||||||||||||
| - | Rit | 7 | Rit | 9 | Rit | 13 | 10 | Rit | Rit | Rit | NQ | 10 | NQ | 15 | NC | 0 | |
| - | Rit | Rit | 12 | 7 | Rit | 14 | 0 | ||||||||||
| - | 15 | Rit | Rit | 11 | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | NQ | Rit | Rit | Rit | 8 | Rit | 0 | |
| - | Rit | NQ | Rit | Rit | NQ | Rit | Rit | Rit | NQ | NQ | 10 | 11* | Rit | NQ | Rit | 0 | |
| - | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | Rit | NQ | Rit | Rit | 11 | NQ | Rit | Rit | Rit | 0 | |
| - | NC | Rit | Rit | Rit | NPQ | Rit | NC | Rit | 16 | Rit | Rit | 12 | 13 | 12 | 0 | ||
| - | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 12 | 0 | |||||||||
| - | 13 | 0 | |||||||||||||||
| - | 14 | Rit | NQ | NQ | NQ | NQ | 0 | ||||||||||
| - | Rit | 0 | |||||||||||||||
| - | NQ | NA | NA | 0 | |||||||||||||
| - | NQ | 0 | |||||||||||||||
| - | NA | NA | NA | 0 | |||||||||||||
| - | NA | 0 | |||||||||||||||
| Pos. | Pilota | Punti |
| Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce |
| Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota |
* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.
Vengono sommati i punti delle prime due vetture al traguardo. I piazzamenti ottenuti dallo stesso costruttore con motori diversi sono conteggiati separatamente[54]. Non vi sono scarti.
| Pos. | Costruttore | Pilota | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | HOL | ITA | EUR | SAF | Punti |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Tambay | 5 | Rit | 4 | 1 | 4 | 2 | Rit | 3 | 3 | Rit | Rit | 2 | 4 | Rit | Rit | 89 | |
| Arnoux | 10 | 3 | 7 | 3 | Rit | Rit | Rit | 1 | 5 | 1 | 2 | 1 | 2 | 9 | Rit | |||
| 2 | Prost | 7 | 11 | 1 | 2 | 3 | 1 | 8 | 5 | 1 | 4 | 1 | Rit | Rit | 2 | Rit | 79 | |
| Cheever | Rit | 13 | 3 | Rit | Rit | 3 | Rit | 2 | Rit | Rit | 4 | Rit | 3 | 10 | 6 | |||
| 3 | Piquet | 1 | Rit | 2 | Rit | 2 | 4 | 4 | Rit | 2 | 13 | 3 | Rit | 1 | 1 | 3 | 72 | |
| Patrese | Rit | 10 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 3 | Rit | 9 | Rit | 7 | 1 | |||
| 4 | Rosberg | SQ | Rit | 5 | 4 | 1 | 5 | 2 | 4 | 11 | 10 | 8 | Rit | 11 | Rit | 36 | ||
| Laffite | 4 | 4 | 6 | 7 | Rit | 6 | 5 | Rit | 12 | 6 | Rit | Rit | NQ | NQ | ||||
| Palmer | 13 | |||||||||||||||||
| 5 | Watson | Rit | 1 | Rit | 5 | NQ | Rit | 3 | 6 | 9 | 5 | 9 | 3 | 34 | ||||
| Lauda | 3 | 2 | Rit | Rit | NQ | Rit | Rit | Rit | 6 | SQ | 6 | |||||||
| 6 | De Cesaris | ES | Rit | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 8 | 2 | Rit | Rit | Rit | 4 | 2 | 18 | |
| Baldi | Rit | Rit | Rit | 10 | 6 | Rit | 12 | 10 | 7 | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | Rit | |||
| 7 | Alboreto | Rit | 9 | 8 | Rit | Rit | 14 | 1 | 8 | 13 | Rit | Rit | 6 | Rit | Rit | Rit | 12 | |
| Sullivan | 11 | 8 | Rit | Rit | 5 | 12 | Rit | SQ | 14 | 12 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | |||
| 8 | De Angelis | Rit | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 5 | Rit | Rit | 11 | ||
| Mansell | 4 | Rit | 5 | Rit | 8 | 3 | NC | |||||||||||
| 9 | Warwick | 8 | Rit | Rit | Rit | Rit | 7 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | 6 | 5 | 4 | 10 | |
| Giacomelli | Rit | Rit | 13 | Rit | NQ | 8 | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | 13 | 7 | 6 | Rit | |||
| 10 | Surer | 6 | 5 | 10 | 6 | Rit | 11 | 11 | Rit | 17 | 7 | Rit | 8 | 10 | Rit | 8 | 4 | |
| Serra | 9 | Rit | 8 | 7 | ||||||||||||||
| Jones | Rit | |||||||||||||||||
| Boutsen | Rit | 7 | 7 | 15 | 9 | 13 | 14 | Rit | 11 | 9 | ||||||||
| 11 | Rosberg | 5 | 2 | |||||||||||||||
| Laffite | Rit | |||||||||||||||||
| 12 | Guerrero | NC | Rit | Rit | Rit | NPQ | Ret | NC | Rit | 16 | Rit | Rit | 12 | 13 | 12 | 1 | ||
| Cecotto | 13 | 6 | 11 | Rit | NPQ | 10 | Rit | Rit | NQ | 11 | NQ | NQ | 12 | |||||
| = | De Angelis | SQ | 1 | |||||||||||||||
| Mansell | 12 | 12 | Rit | 12 | Rit | Rit | 6 | Rit | ||||||||||
| — | Jarier | Rit | Rit | 9 | Rit | Rit | Rit | Rit | Rit | 10 | 8 | 7 | Rit | 9 | Rit | 10 | 0 | |
| Boesel | Rit | 7 | Rit | 9 | Rit | 13 | 10 | Rit | Rit | Rit | NQ | 10 | NQ | 15 | NC | |||
| — | Johansson | Rit | Rit | 12 | 7 | Rit | 14 | 0 | ||||||||||
| — | M. Winkelhock | 15 | Rit | Rit | 11 | Rit | Rit | Rit | 9 | Rit | NQ | Rit | SQ | Rit | 8 | Rit | 0 | |
| Bellof | NA | NA | NA | |||||||||||||||
| Gartner | NA | |||||||||||||||||
| — | C. Fabi | NQ | NQ | 10 | 11 | Rit | NQ | Rit | 0 | |||||||||
| Ghinzani | NQ | NQ | NQ | Rit | NQ | Rit | Rit | 11 | NQ | Rit | Rit | Rit | ||||||
| — | Watson | Rit | Rit | SQ | 0 | |||||||||||||
| Lauda | Rit | Rit | Rit | 11 | ||||||||||||||
| — | Salazar | 14 | Rit | NQ | NQ | NQ | NQ | 0 | ||||||||||
| J. Villeneuve Sr. | NQ | |||||||||||||||||
| Acheson | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | 12 | |||||||||||
| Schlesser | NQ | NA | NA | |||||||||||||||
| — | C. Fabi | Rit | NQ | Rit | Rit | NQ | Rit | NQ | Rit | 0 | ||||||||
| Ghinzani | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | NQ | Rit | NQ | ||||||||||
| Pos. | Costruttore | Pilota | BRA | USW | FRA | SMR | MON | BEL | USE | CAN | GBR | GER | AUT | HOL | ITA | EUR | SAF | Punti |
In stagione venne disputata l'ultima gara di F1, non valida quale prova del campionato del mondo. Si trattò dellaRace of Champions, disputata sulCircuito di Brands Hatch. Il tracciato britannico ospitò, sempre in stagione, anche ilGran Premio d'Europa. Nel 1983 venne prevista anche ilCampionato britannico di Formula 1, su cinque gare, ma dopo la gara inaugurale, tenuta il 1º aprile aOulton Park e vinta daMike Wilds suWilliams FW07, il campionato verrà cancellato, per la mancanza di partecipanti.[55]
| Rnd | Gran Premio | Data | Circuito | Pole Position | GPV | Vincitore | Costruttore | Resoconto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | 10 aprile | Brands Hatch | Resoconto |
Altri progetti
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