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Campionato italiano di calcio

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Ilcampionato italiano di calcio è un insieme di tornei nazionali e regionali istituiti dallaFederazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).I campionati sono suddivisi e organizzati in nove livelli, di cui i primi tre sono inquadrati nell'area delprofessionismo, mentre i restanti sei sono a carattere non professionale odilettantistico.

LaLega Nazionale Professionisti Serie A organizza e dirige il maggiore livello, laSerie A, mentre laLega Nazionale Professionisti Serie B organizza e dirige laSerie B. LaLega Italiana Calcio Professionistico sovrintende allo svolgimento del campionato diSerie C, il terzo e ultimo livello professionistico. L'organico complessivo delle tre leghe superiori consta di un totale di cento squadre per 97 società, rendendo il settore professionistico italiano il più numeroso delmondo. I diversi campionati a carattere dilettantistico sono organizzati dallaLega Nazionale Dilettanti, il cui campionato più importante, laSerie D, ultima a livello nazionale, rappresenta il quarto livello del calcio italiano e la porta di entrata verso il professionismo.

I campionati sono organizzati in ungirone all'italiana a doppio turno, in cui lesquadre si affrontano due volte a campi invertiti. Il punteggio in classifica è così assegnato: tre punti per la vittoria[1], nessun punto per la sconfitta, un punto a testa per il pareggio.

In caso di arrivo in parità, per la formulazione della classifica finale si terrà conto, nell'ordine, dei seguenti criteri:[2]

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Evoluzione del campionato italiano di calcio, Calcio in Italia e Storia della Serie A.

Dal 1898 al 1919

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I primi sette campionati di calcio si disputarono nell'arco di poche giornate e vi parteciparono da quattro a otto squadre in un meccanismo a eliminazione diretta limitato al riccoTriangolo industriale. Nel1904 la Federazione italiana, appena ammessa nellaFIFA, operò la prima riforma dei campionati, prevedendo dall'anno successivo un nuovo formato a gironi e la possibilità, per le squadre minori, di iscriversi in alternativa al torneo nazionale diSeconda Categoria (dove militavano anche le seconde squadre delle società di Prima Categoria, anzi, l'edizione del1904 fu disputata esclusivamente dalle squadre riserve), mentre nel1906 fu istituita anche unaTerza Categoria, principalmente per terze squadre di età mista (non solo minorenni al di sotto dei 21 anni), ma liberamente aperta anche a formazioni titolari di ancor più limitata levatura.

Alla fine del primo decennio delXX secolo si verificarono importanti cambiamenti. Le stagioni1908 e1909 si caratterizzarono per il tentativo della Federazione di "nazionalizzare" a forza il campionato, favorendo le nostraneUnioni Sportive e Ginniche a discapito degli esterofiliFootball Club. La Prima e la Seconda Categoria (ma non la Terza) furono sdoppiate in due competizioni: una "italiana" autarchica, che assegnava il tradizionale titolo di "Campione d'Italia", e una "federale" aperta a tutti, abbinata al neonato titolo di "Campione Federale d'Italia". La sottrazione agli stranieri del diritto di competere per il titolo di "Campione d'Italia" provocò la tenace reazione dei Football Club: essi dapprima saltarono un'intera stagione, rendendo il torneo "italiano" l'unico ufficiale del 1908, e successivamente boicottarono il solo campionato "italiano" 1909, imponendo alla FIF di riconoscere come titolo tricolore quello "federale". Ad approfittare della situazione fu laPro Vercelli, che vinse i due campionati regolari. Il fallimento del progetto autarchico della Federazione determinò una nuova riforma che, sul modello dellaFirst Division inglese, nella stagione1909-10 portò a un primo esperimento digirone unico, vinto dall'Inter.

La Federazione era a questo punto intenzionata ad allargare gli angusti confini del torneo, onde conferirgli una reale valenza nazionale, nonostante la nettissima differenza di valore fra le squadre provenienti dalle diverse parti del Paese. Nel1910 essa decise dunque di istituire un campionato di Prima Categoria anche per la Seconda Sezione (Italia Nord-Orientale), ammettendovi tre venete e un'emiliana, ilBologna. La vincente della Seconda Sezione avrebbe disputato una finalissima per il titolo nazionale contro il campione della prima sezione (Italia Nord-Occidentale), sfida che rimaneva comunque una formalità, dato il netto divario esistente tra le compagini nord-orientali e quelle del Triangolo Industriale. Per garantire la definitiva patente di nazionalità al titolo, laFIGC aveva però bisogno che il campionato coinvolgesse anche tutto il Centro e il Sud: pertanto, attuò una sfasatura tra l'organizzazione calcistica delle due parti del Paese, elevando d'ufficio i modesti e già esistenti tornei del Centro e del Sud (per lo più di Terza Categoria, anche se per tre stagioni, dal 1909-1910 al 1911-1912, si disputò anche un campionato meridionale di Seconda Categoria) allaPrima Categoria, pur non essendo tali raggruppamenti paragonabili a quelli del Nord. Al campione dell'Italia Centrale, Meridionale e Insulare fu garantito l'accesso alla finalissima per il titolo contro il campione settentrionale, sfida che però rimaneva una formalità, dato il netto divario esistente in favore delle squadre settentrionali.

Se da un lato, però, si era istituito il Campionato diPromozione che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1912-1913, fu subito di fatto abbandonato a suon di riammissioni: nei campionati dal 1912 al 1915 ci fu una vera esplosione di iscritte, in crescendo trenta, quarantacinque e persino cinquantuno squadre nelcampionato 1914-1915, l'ultimo disputato prima dellaGrande guerra. Si tentò a questo punto di ridurre i quadri e nell'agosto 1914 si propose di suddividere la Prima Categoria per l'Italia Settentrionale in unaCategoria A e in unaCategoria B, entrambe a diciotto squadre, a partire dalla stagione 1915-1916. Perciò, fu stabilito che il campionato diPrima Categoria 1914-1915 (a cui parteciparono trentasei squadre per l'Italia Settentrionale) avrebbe avuto carattere di qualificazione: soltanto le prime tre classificate di ognuno dei sei gironi eliminatori sarebbero state ammesse inCategoria A, mentre le rimanenti sarebbero retrocesse nei campionati minori. Tuttavia, in seguito alla sospensione bellica, tale riforma venne annullata e al campionato 1919-1920 furono ammesse ben quarantotto squadre per l'Italia Settentrionale.

Dal 1919 al 1926

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Con la ripresa postbellica del1919, cominciarono intensi dibattiti in vista di una riduzione e razionalizzazione del campionato: fu proposto, in particolare, di ridurre il campionato di massima serie 1920-1921 (ribattezzatoCategoria A) a sole ventiquattro squadre per l'Italia Settentrionale, ammettendovi le prime tre classificate di ogni girone, mentre le rimanenti avrebbero formato laCategoria B. Tuttavia, tali discussioni sfociarono in un nulla di fatto a causa dell'ostruzionismo delle "provinciali", che temevano per il proprio futuro all'interno di un eventuale torneo più elitario. L'Inter nel1920 e la Pro Vercelli nel1921 si laurearono così campioni dopo una lunga serie di gironi e partite: al Campionato 1920-21 parteciparono addirittura ottantotto squadre, di cui sessantaquattro settentrionali.

Situazione nel 1921/22 (scisma)
FIGCCCI
I livelloPrima CategoriaPrima Divisione
II livelloPromozione RegionaleSeconda Divisione Regionale
III livelloTerza Categoria RegionaleTerza Divisione Regionale
Situazione dal 1922 al 1926
I livelloPrima Divisione
II livelloSeconda Divisione
III livelloTerza Divisione Regionale
IV livelloQuarta Divisione Regionale

Vittorio Pozzo, sostenuto dalle grandi società, presentò quindi un piano di riforma che prevedeva l'eliminazione delle eliminatorie regionali, sostituite con grandi gironi estesi all'intero Nord Italia; ciò postulava una decisa decurtazione delle partecipanti al campionato, infatti ci si orientò verso la cifra di ventiquattro partecipanti suddivise in due gruppi, un livello leggermente superiore a quello delle sedici ammesse alle semifinali della stagione in via di conclusione, calcolato in modo da mantenere sostanzialmente invariato il numero di gare disputate dai futuri campioni d'Italia rispetto al recente passato. Il progetto Pozzo prevedeva così:[3]

  1. unaPrima Divisione, oDivisione A, a ventiquattro squadre, così suddivise: sette del Piemonte, cinque della Lombardia, tre della Liguria, quattro dell'Emilia, tre del Veneto e due della Toscana.
  2. unaSeconda Divisione, oDivisione B, a quarantotto squadre, a cui avrebbero partecipato le partecipanti al Campionato di Prima Categoria 1920-21, ma non ammesse alla nuova Prima Divisione, più le vincenti delle Finali di Promozione Regionale.
  3. unaTerza Divisione, oDivisione C, a livello regionale, a cui avrebbero partecipato le squadre di Promozione non ammesse alla Seconda Divisione, più le vincenti dei campionati di Terza Categoria Regionale.
  4. unaQuarta Divisione, oDivisione D, a livello regionale, corrispondente alla vecchia Terza Categoria Regionale.

Fu così che le ventiquattro maggiori società italiane, approvando la riforma di Pozzo, si riunirono a Milano, firmando il cosiddetto "patto di Milano", che stabiliva che le squadre ammesse alla nuova Prima Divisione ridotta a ventiquattro squadre sarebbero state solo loro.[4]

Le società minori si opposero al piano di riforma proposto da Pozzo e proposero all'Assemblea il loro piano di riforma,progetto delle società minori, concordato a Novi e a Milano, che praticamente lasciava tutto invariato:[4]

  1. Prima Categoria a settantadue squadre, suddivise in otto gironi eliminatori.
  2. Promozione, senza cambiamenti e con le sei vincenti promosse.
  3. Terza Categoria, con l'esclusione delle terze squadre.

Il progetto prevedeva, inoltre, la disputa di unaCoppa Italia, riservata per le eliminate dalla Prima Categoria e dalla Promozione.

Fu così che Pozzo arrivò a presentare il suo progetto aTorino, sede dellaFederazione, in un clima di tensione la mattina di domenica 24 luglio, lo stesso giorno dellafinalissima fraPro Vercelli ePisa in programma nel pomeriggio nel capoluogo piemontese, e in occasione della quale il Consiglio Federale era stato convocato. Le piccole società, ritrovatesi a loro volta aNovi Ligure il giorno prima, erano decise a dar battaglia. Infatti, il Consiglio Federale, con 113 voti contro 65, bocciò la riforma Pozzo. L'insofferenza delle società metropolitane era però giunta al culmine: fu così che ventiquattro squadre, le più forti e rappresentative, abbandonarono la federazione, fondando unaConfederazione Calcistica Italiana col compito di organizzare un campionato sul sistema delProgetto Pozzo. Nel1922 si ebbero così due campioni, la sorprendenteNovese e una Pro Vercelli giunta al canto del cigno, mentre la Coppa Italia fu vinta dal sorprendente Vado Ligure, una squadra di Promozione; ma l'insostenibilità della situazione portò le due fazioni a riconciliarsi sulla base delCompromesso Colombo, che stabilì che:

  • le due associazioni sarebbero state riunificate mediante lo scioglimento dellaConfederazione e il reintegro delle società secessioniste nei ranghi federali;
  • il campionato1922-23, ora denominatoPrima Divisione sulla falsariga di quello organizzato dalla C.C.I., sarebbe stato composto datrentasei squadre suddivise in tre gironi;
  • il nuovo torneo sarebbe stato gestito operativamente dallaLega Nord e dallaLega Sud della discioltaConfederazione e ora integrate nell'organigramma dellaFederazione;
  • nel settore meridionale si manteneva la solita struttura dei campionati regionali, riservandosi di operare tutte le misure necessarie per elevarne il tasso tecnico;
  • le vecchie categorie venivano abolite e tutte le squadre affiliate allaFederazione sarebbero state redistribuite su quattro livelli, di cui laSeconda Divisione e laPrima, a carattere nazionale e gestite dalle Leghe Nord e Sud, mentre iComitati Regionalifederali avrebbero continuato a organizzare i campionati regionali dove le precedenti categorie "Promozione" eTerza Categoria" sarebbero state trasformate inTerza eQuarta Divisione;
  • a partire dalla successiva stagione1923-24, il campionato sarebbe stato formato da soleventiquattro squadre mediante la retrocessione di dodici squadre e il bloccouna tantum delle promozioni;
  • laFederazione doveva riconoscere la piena validità del titolo di Campione d'Italia guadagnato dallaPro Vercelli nel concluso torneo confederale.

Il Compromesso Colombo consacrava così la nuova massima categoria, laPrima Divisione, composta da una Lega Nord a trentasei società, da ridursi a ventiquattro a partire dalla stagione successiva, più unaLega Sud che, invece, continuava coi vecchi gironi regionali. La nuova Seconda Divisione comprendeva invece quarantotto società, suddivise in sei gironi da otto partecipanti, così stabilite:[5]

  • quattro perdenti gli spareggi previsti dalCompromesso Colombo, più le due perdenti gli spareggi-salvezza del torneo CCI[6][7]
  • ventotto provenienti dalla Prima Categoria FIGC;
  • quattro provenienti dalla Seconda Divisione CCI (i quattro campioni regionali);
  • sei provenienti dalla Promozione FIGC (i sei campioni regionali);
  • due provenienti dalla Venezia Giulia;
  • una indicata dalla CCI;
  • una indicata dalla FIGC;

In seguito allo scioglimento o la mancata iscrizione di ben dieci delle aventi diritto a parteciparvi, furono ammesse al loro posto le seconde classificate dei campionati regionali di Promozione FIGC e Seconda Divisione CCI.[8]

I vincenti dei gironi di finale di Terza Divisione venivano inoltre promosse, in caso di vittoria nello spareggio con squadre della categoria superiore, in Seconda Divisione.

Dalla stagione 1922-23 a quella 1925-26, il campionato fu quindi strutturato in tal modo:

  • Nord
    • Prima Divisione (tre gironi da dodici per un totale di trentasei squadre, ridotte a ventiquattro suddivise in due gironi da dodici a partire dal 1923-24): Subnazionale, con gironi estesi a tutto il Nord Italia. Era prevista una finale tra le vincenti dei gironi, più la retrocessione per l'ultima di ogni girone.
    • Seconda Divisione (sei gironi da otto squadre, poi ridotti a quattro da dieci a partire dal 1924-25): Interregionale, con finali subnazionali tra le vincenti dei gironi con due posti in palio per la Prima Divisione. Retrocessione per le ultime di ogni girone.
    • Terza Divisione: Regionale, con finali regionali o interregionali tra le vincenti dei gironi, con un posto in palio per la Seconda Divisione per ogni girone finale. Non esistono retrocessioni in Quarta Divisione.
    • Quarta Divisione: Regionale. Le migliori promosse in Terza Divisione.
  • Sud
    • Prima Divisione: Regionale, con le prime due di ogni girone regionale (tranne per Marche e Sicilia, dove solo il campione regionale è ammesso) ammesse ai due gironi di semifinale. Le vincenti dei due gironi di semifinale si scontrano alla Finale di Lega Sud.
    • Seconda Divisione: Regionale, con un numero variabile di promozioni in Prima Divisione.
    • Terza Divisione: Regionale, con le migliori promosse in Seconda Divisione.
    • Quarta Divisione: Regionale, con le migliori promosse in Terza Divisione.

La riforma era quindi perfettamente riuscita, spacchettando le 64 squadre settentrionali della defunta Prima Categoria nelle due divisioni della Lega Nord, passando quindi da un sistema a tre a uno a quattro livelli. Gli epiloghi dei campionati1924 e1925, nei quali le doppie finali per l'assegnazione delloscudetto erano giunte a un livello di tensione tale da comportare ingestibili problemi di ordine pubblico, obbligarono tuttavia a riconsiderare la struttura delProgetto Pozzo. Si fece dunque largo l'idea dell'istituzione di unadivisione d'onore a girone unico a sedici squadre; tale proposta aveva anche il pregio di aumentare gli scontri diretti fra le maggiori società nazionali, ridottisi dopo la divisione in due gironi separati. L'attuazione di tale piano imponeva, tuttavia, la riduzione del numero delle partecipanti al torneo: venne dunque deciso, all'assemblea federale del 17 agosto1925, che, a fine stagione, sarebbero state ben quattro le retrocessioni per ogni girone della Lega Nord.[9] Per definire nei dettagli la prevista riforma e modificare pesantemente lo statuto federale, la FIGC istituì all'uopo la cosiddetta "Commissione dei tredici", che nel settembre 1925 deliberò che i campionati 1926-27 si sarebbero disputati secondo la seguente piramide:[10]

  1. Divisione Nazionale a sedici squadre (girone unico): «le sedici squadre della Divisione Nazionale saranno le prime otto classificate nei due gironi della I Divisione del Campionato 1925-1926».
  2. Prima Divisione (Nord) a ventiquattro squadre (due gironi interregionali da dodici): «le ventiquattro squadre saranno costituite dalle otto eliminate dalla Divisione Nazionale e dalle sedici prime classificate (quattro per ognuno dei quattro gironi) nel Campionato di II Divisione 1925-1926».
  3. Seconda Divisione (Nord) a ventiquattro squadre (due gironi interregionali da 12): «le ventiquattro squadre saranno costituite dalle classificate dalla quinta all'ottava nei quattro gironi del campionato di II Divisione 1925-1926 e dalle otto prime classificate nel campionato di III Divisione 1925-1926, le quali si sostituiranno alle ultime dodici classificate (tre per ogni girone) nella II Divisione 1925-1926 (portata a undici squadre) che dovranno retrocedere».

La Prima e la Seconda Divisione sarebbero state gestite dalla Lega Nord delle Società Maggiori, mentre i campionati regionali di Terza e Quarta Divisione sarebbero stati coordinati dalla Lega Nord delle Società Minori, che avrebbe organizzato direttamente le finali per la promozione in Seconda Divisione.[10] Era prevista l'istituzione delle leghe delle società maggiori e delle società minori anche al Sud.[10] Si noti la decisione di escludere dalla Divisione Nazionale 1926-27 le squadre della Lega Sud, il cui campionato, a partire dalla stagione 1926-27, avrebbe dovuto essere parificato al nuovo secondo livello calcistico. Inoltre, solo la vincente della finalissima tra le squadre campioni della Prima Divisione Nord e della Prima Divisione Sud sarebbe stata promossa in Divisione Nazionale, sostituendo l'ultima classificata nel girone unico. L'esclusione delle squadre centro-meridionali dalla Divisione Nazionale suscitò le proteste dell'Alba, la quale chiese l'allargamento della Divisione Nazionale 1926-27 da sedici a diciassette squadre con l'inclusione in soprannumero del campione della Lega Sud 1925-1926.[11] Questa proposta fu accolta ben prima della Carta di Viareggio.[12]

Anche questa stagione si concluse in modo confuso, con diverse gare rinviate per problemi di ordine pubblico, i dirigenti federali divisi sul da farsi e le grandi società a spingere per una nuova riforma del campionato, confacente ai loro interessi. La crisi gestionale del mondo delcalcio italiano si aggravò fra maggio e giugno, quando scoppiò unosciopero arbitrale. Ilregime fascista, interessato alla sottomissione dello sport nazionale al suo disegno totalitario, reagì duramente a questa forma di protesta, già bandita dalgoverno in altri settori. Il 27 giugno l'intera dirigenza dellaFederazione rassegnò le dimissioni ma, anziché indire nuove elezioni, demandò i propri poteri alCONI, già controllato dal regime tramite il suo presidenteLando Ferretti; costui nominò a sua volta tre importanti personalità, il presidente dellaFortitudo RomaItalo Foschi, il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri ex vicepresidente dell'InterGiovanni Mauro e il presidente delBolognaPaolo Graziani, a formare una Commissione di Riforma dell'ordinamento dellaFIGC. Ritiratisi inVersilia, il 2 agosto i tre dirigenti emanarono laCarta di Viareggio, documento che aprì il calcio italiano al professionismo, ma sancì il definitivo assoggettamento dellaFederazione al totalitarismo fascista.

Dal 1926 al 1929

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Situazione dal 1926 al 1928
I livelloDDS
Divisione Nazionale
Nazionale
a gironi nazionali
II livelloDDS
Prima Divisione
Nazionale
a gironi interregionali
III livelloDDIN & DDIS
Seconda Divisione
Subnazionale
a gironi interregionali
IV livelloDirettori Regionali
Terza Divisione
Regionale
a gironi unici o interprovinciali
Situazione nel 1928/29
I livelloDDS
Divisione Nazionale
Nazionale
a gironi nazionali
II livelloDDS
Prima Divisione Nord
Subnazionale
a gironi interregionali
DM
Campionato Meridionale
Subnazionale
a gironi interregionali
III livelloDDIN
Seconda Divisione Nord
Subnazionale
a gironi regionali
IV livelloDirettori Regionali
Terza Divisione
Regionale
a gironi unici o interprovinciali


La carta di Viareggio, oltre a stabilire l'apertura al professionismo e il blocco degli stranieri, segnò inoltre il secondo decisivo passo, dopo ilProgetto Pozzo, verso l'introduzione di un girone unico nel campionato italiano. I princìpi di unità nazionale portati avanti dal fascismo mal si rispecchiavano in un torneo che fin dalla sua nascita era stato nettamente suddiviso fra un campionato del Nord al quale afferivano tutte le importanti società calcistiche italiane, e uno del Sud contraddistinto dal miserrimo livello tecnico e le cui vincitrici ricevevano sistematicamente pesanti cappotti nellefinalissime nazionali. Venne quindi disposta:

  1. la creazione di unaDivisione Nazionale unica per tutta Italia per l'assegnazione delloscudetto, formata da due raggruppamenti per un totale di venti squadre. Di queste, tenendo inevitabilmente conto dell'abissale differenza di valore sportivo fra i sodalizi delle due metà della Penisola, diciassette sarebbero giunte dallaex Lega Nord, e tre dallaex Lega Sud. In particolare, le squadre del Nord sarebbero state le sedici aventi diritto alla partecipazione al massimo campionato della nuova stagione, più un'ultima da individuarsi grazie a un torneo di spareggio fra le otto retrocesse dell'annata appena conclusa. Per quanto riguarda il Sud, due posti vennero attribuiti alle due fresche finaliste di Lega, l'Internaples e l'Alba, mentre il terzo fu assegnato d'ufficio alla romanaFortitudo: tale atto d'imperio fu giustificato con la necessità di dare adeguata visibilità allaCapitale con due squadre diverse nel campionato come accadeva alle grandi città del Nord, ma non può passare inosservato il fatto che presidente della Fortitudo era proprioItalo Foschi, cioè uno dei tre redattori della Carta stessa.
  2. Il secondo gradino nella nuova piramide calcistica fu preso dalla vecchia e ora degradataPrima Divisione. In un primo momento si era pensato di strutturare il torneo su gironi di otto squadre, mentre poi, per analogia con la serie superiore, i ranghi di ogni raggruppamento furono elevati a dieci. Furono dunque istituiti un Gruppo Nord da trenta squadre, ulteriormente frazionato in tre gironi equivalenti, e un Gruppo Sud da dieci. Le società del Nord sarebbero state le sette retrocesse dagli spareggi per l'ammissione allaDivisione Nazionale, più ventidue formazioni d'élite dellaSeconda Divisione 1925-26, e con l'aggiunta infine dellamarchigianaAnconitana che veniva aggregata al torneo settentrionale. Le società del Sud, inquadrate in un girone unico, furono invece scelte fra quelle intermedie nelle classifiche dellascorsa Prima Divisione, tolte le tre ammesse alla Divisione Nazionale e le retrocesse nellaSeconda Divisione.
  3. Al di sotto il terzo gradino consistette nellaSeconda Divisione, con un Gruppo Nord strutturato in maniera identica a quello della categoria cadetta, e un Gruppo Sud che raccoglieva invece quella trentina di società appartenenti alla disciolta Lega Sud che non erano riuscite a trovar spazio nelle serie superiori.
  4. Scendendo ulteriormente, i Direttori Regionali avrebbero organizzato, a seconda del numero delle società a essi affiliate, unaTerza Divisione mentre laQuarta Divisione veniva definitivamente abolita attraverso l'ammissione d'ufficio di tutte le società aventi almeno due anni di anzianità in seno allaFIGC (e per questo motivo a due regioni, alla Lombardia e all'Emilia, fu concesso di organizzarla fino al 1927-28 per poter progressivamente ammettere alla Terza Divisione le società di più recente affiliazione).

La ristrutturazione su scala nazionale dei campionati non poteva avvenire in molte realtà locali sulla base delle società esistenti. Specialmente nelle città del Sud vi era una pletora di piccolissime squadre insignificanti dal punto di vista tecnico, ciascuna rispecchiante un singolo quartiere o una particolare classe sociale. In particolare, i tre maggiori nuclei urbani del Centro-Sud,Firenze,Roma eNapoli, non avevano una singola società che potesse neanche lontanamente competere con i grandiclub del Nord. Il regime fascista decise quindi di creare una squadra competitiva per ognuna delle città citate (e anche per altre), costringendo quelle esistenti a fondersi tra loro: così, a Firenze, dalla fusione delClub Sportivo Firenze con laPalestra Ginnastica Fiorentina Libertas, nacque laFiorentina (1926); a Roma, con la fusione tra Alba, Fortitudo eRoman, sorse laRoma (1927); a Napoli, invece, già da quattro anni si aveva una rappresentante unica, l'Internaples. Anche qui però il livello tecnico era oltremodo basso e fu così che l'imprenditoreGiorgio Ascarelli convinse i soci dell'Internaples a sciogliere la società e a formare un rinnovato sodalizio con l'apporto di forze nuove: nacque così ilNapoli. Le fusioni societarie continuarono negli anni immediatamente successivi, sempre su spinta del regime, che vedeva di cattivo occhio rivalità all'interno delle città, contrastanti con le sue finalità di pace sociale. Fu così che nel1928 laLiberty e l'Ideale formarono ilBari F.C., mentre simili iniziative si diffusero in tutta Italia, come, ad esempio, aTaranto e aFiume. Un minor numero di squadre avrebbe inoltre dato la possibilità a un maggior numero di città di partecipare ai più importanti campionati: in tal senso va letta la creazione della Dominante, in pratica la prima versione dellaSampdoria, dall'unione fraAndrea Doria eSampierdarenese, e quella dell'Ambrosiana dalla fusione fraInter eUS Milanese.

La nuova formula della Divisione Nazionale prevedeva ora, in luogo della serie di finali, un raggruppamento conclusivo con le migliori squadre sei squadre (tre per girone) della fase eliminatoria, mentre le escluse avrebbero partecipato a un torneo di consolazione, detto "Coppa CONI", e le peggiori quattro (due per girone) sarebbero state retrocesse in Prima Divisione (il campionato cadetto). Il Torino, allestito dal presidenteconteEnrico Marone di Cinzano, vinse il proprio girone e, trascinato dal cosiddettoTrio delle Meraviglie composto daJulio Libonatti,Adolfo Baloncieri eGino Rossetti, spiccò il volo, tagliando in testa il traguardo. La gioia dei granata fu però di breve durata, poiché nell'autunno successivo il sodaliziopiemontese incappò nello scandalo delCaso Allemandi, in cui venne accusato di aver avvicinato e corrotto il terzinojuventinoLuigi Allemandi, e che gli costò la revoca dello scudetto. La reazione psicologica alla condanna, avvenuta al termine di un procedimento giudiziario controverso, fu comunque la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente un po' appagati nella nuova stagione. La sorte volle che la nuova annata divenisse quasi la copia della precedente, e il 22 luglio, allo stadiostadio San Siro di Milano, il Torino si riaggiudicò nuovamente un titolo, che questa volta non gli tolse nessuno.

Il deciso attivismo del presidente federaleLeandro Arpinati partorì nell'estate del1928 una novità che divenne tappa storica per il calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella delcampionato inglese e fu così decisa quella svolta che portò all'introduzione anche in Italia della formula delGirone Unico, tra le proteste deiclub più piccoli, spaventati all'idea di venire inghiottiti, come puntualmente avvenne, dalle categorie inferiori. Il 18 marzo una deliberazione del Direttorio Federale annunciava che:

«...nella stagione 1929-30 avremo in Divisione Nazionale trentadue squadre delle quali sedici parteciperanno alla Serie A e sedici alla Serie B... Questo sistema in sostanza porta a quel girone unico da tanto tempo atteso, mentre crea tra la massima categoria e la Prima Divisione un utile cuscinetto. Nella stagione 1928-29 si avrà invece un campionato di transizione: verrà giocato su due gironi di dodici squadre ciascuno, cioè le attuali meno l'Hellas e la Reggiana, oltre ovviamente alle vincenti dei quattro gironi della Prima Divisione. Le prime quattro classificate di ogni girone (totale otto squadre) disputeranno un girone finale per il titolo di campione d'Italia 1928-1929, mentre le sedici escluse disputeranno la Coppa CONI. Le prime quattro classificate di ogni girone della Coppa CONI (totale otto squadre) andranno per la stagione 1929-30 a completare la Serie A con le otto finaliste, mentre le ultime quattro classificate di ogni girone, più le prime due classificate di ogni girone di Prima Divisione (totale sedici squadre) formeranno la Serie B della Divisione Nazionale.»

(Deliberazione della FIGC riportato daLa Stampa del 19 marzo 1928, p. 2.)

Il nuovo campionato sarebbe stato quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta nel1921, mentre dalla stagione successiva le grandi squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, laSerie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto ineditaSerie B. Tuttavia, successivamente, Arpinati decise di allargare ulteriormente l'ultimo campionato di Divisione Nazionale. Con decreto del 28 giugno, deliberò che:

«Nella prossima stagione al campionato di Divisione Nazionale parteciperanno trentadue squadre, che giuocheranno in due gironi di sedici ciascuna... Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 10 luglio. In base alle medesime pervenute, il Direttorio Federale stabilirà i gironi fissando di conseguenza le varie squadre da promuovere. Tuttavia possiamo finora comunicarvi che in Divisione Nazionale entreranno otto squadre più delle previste seguendo nella scelta criteri politici oltre che sportivi. Oltre alle ventiquattro che già hanno diritto, andranno dunque nella massima categoria le seguenti squadre: Hellas, Reggiana, Triestina (indipendentemente quest'ultima dal posto che occupa in classifica, ma in omaggio agli altri titoli della nobilissima Trieste), la Fiorentina, il Legnano, la Milanese, la Venezia e la Prato, tenendo per questa in conto che la cittadina toscana ha ben centocinquantacinque giuocatori tesserati...»

(Deliberazione della FIGC riportato daLa Stampa del 29 giugno 1928, p. 5.)

Ripescò quindi anche le due ultime classificate del campionato di Divisione Nazionale appena concluso (Verona e Reggiana) e vennero quindi promosse d'ufficio le seconde classificate dei quattro gironi dellaPrima Divisioneappena conclusa, tra cui spiccavano due società rappresentanti capoluoghi regionali, cioè ilVenezia e la giovanissimaFiorentina. A completare l'organico venne iscritta d'ufficio laTriestina, con l'evidente obiettivo politico di inserire nel giro del grande calcio quei territori orientali annessi dall'Italia nel1919 con la vittoria nellaGrande Guerra, ma che fino a quel punto non erano riusciti a scalfire le gerarchie del consolidato calcio della Penisola. Fu promossa a tavolino anche la US Milanese, che tuttavia prima dell'inizio del campionato fu costretta dalle autorità fasciste a fondersi con l'Inter, formando la nuova società dell'Ambrosiana; essendo rimasto un posto vacante a causa della fusione, fu ammessa in extremis in Divisione Nazionale laFiumana, sempre con l'intento di inserire nel giro del grande calcio squadre provenienti dalla Venezia Giulia.

Tale allargamentouna tantum dell'ultimo torneo di Divisione Nazionale, ottenuto ripescando tutte le retrocesse e includendovi varie squadre cadette, era finalizzato a dare maggiore rappresentatività geografica alla manifestazione. Le trentadue società partecipanti al Campionato di Divisione Nazionale sarebbero state suddivise in due serie:

  1. le prime otto classificate di ogni girone avrebbe formato la Divisione Nazionale Serie A;
  2. quelle intermedie tra la nona e la quattordicesima posizione sarebbero state ammesse alla Divisione Nazionale Serie B insieme con le quattro vincenti della Prima Divisione;
  3. le ultime due classificate sarebbero state retrocesse in terza serie (Prima Divisione).

A campionato concluso, Arpinati decise tuttavia di allargare il primo campionato di Serie A a diciotto squadre, ammettendovi quindi anche Napoli, Lazio e Triestina, e anche il campionato di Serie B venne allargato a diciotto squadre, ripescando nel campionato cadetto le quattro retrocedende in Prima Divisione. La finale tra le due vincenti dei gironi vide i granata soccombere al Bologna nello spareggio disputato alFlaminio diRoma.

Il 6 ottobre 1929 si disputarono dunque le prime nove partite del campionato1929-30 che alla fine vide il successo della nuovaAmbrosiana diGiuseppe Meazza, una squadra creata dal regime fondendo d'autorità l'Inter con l'Unione Sportiva Milanese.

Dal 1929 al 1943

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Situazione nel 1929/30
I livelloDDS - Div.Naz.
Serie A
Nazionale
a girone unico
II livelloDDS - Div.Naz.
Serie B
Nazionale
a girone unico
III livelloDDS &DM
Prima Divisione
Nazionale
a gironi interregionali
IV livelloDDIN & DM
Seconda Divisione
Subnazionale
a gironi regionali
V livelloDirettori Regionali
Terza Divisione
Regionale
a gironi unici o interprovinciali
Situazione dal 1930 al 1935
I livelloDDS - Div.Naz.
Serie A
Nazionale
a girone unico
II livelloDDS - Div.Naz.
Serie B
Nazionale
a girone unico
III livelloDDS
Prima Divisione
Interregionale
a gironi interregionali
IV livelloDirettori Regionali
Seconda Divisione
Regionale
a gironi unici o interprovinciali
V livelloDirettori Regionali
Terza Divisione
Regionale
a gironi unici o interprovinciali
Situazione dal 1935 al 1943
I livelloSerie A
II livelloSerie B
III livelloSerie C
IV livelloPrima Divisione Regionale
V livelloSeconda Divisione Regionale

La Serie A come la conosciamo oggi nacque nel1929, in seguito alla riforma voluta da Arpinati, che stabilì la seguente gerarchia:

  1. Divisione Nazionale, ulteriormente suddivisa in:
    1. Serie A (girone unico a diciotto squadre, la prima classificata vince lo scudetto, le ultime due retrocedono)
    2. Serie B (girone unico a diciotto squadre, le prime due vengono promosse, le ultime quattro retrocedono)
  2. Divisioni non nazionali (interregionali o regionali), ovvero:
    1. Prima Divisione (quattro gironi da quindici squadre, in ogni girone la prima classificata viene promossa e le ultime due retrocedono)
    2. Seconda Divisione (gironi interregionali, con gironi di finale Nord e Sud; otto squadre vengono promosse, l'ultima retrocede)
    3. Terza Divisione (gironi regionali, con finali interregionali con in palio la promozione per la vincente di ogni girone)

In otto anni di riforme la Prima Categoria del 1921 era stata spacchettata in tre serie, mantenendo approssimativamente i rapporti numerici fra nord e sud e passando complessivamente da tre a cinque divisioni.[13] A partire dalla stagione 1930-31, la Seconda Divisione diventò un campionato regionale, mentre la Prima Divisione subì un progressivo allargamento: si salì a sei gironi nella stagione 1930-31, addirittura a nove nella stagione 1932-33, per poi scendere a otto nelle stagioni 1933-34 e 1934-35. Tutto ciò fu conseguenza dell'aumento dei gironi e che la promozione in Serie B non era più garantita alla vincente del girone, che per ottenere la promozione in cadetteria doveva vincere un ulteriore girone di finale contro le vincenti degli altri gironi. È da notare, inoltre, la partecipazione delle squadre riserve delle squadre di Serie A alla Prima Divisione, anche se non facevano classifica: non avevano diritto alla promozione, essendo squadre "B" o "II", secondo il gergo dell'epoca.

Nel 1934 la FIGC decise di creare il campionato di Serie C a partire dalla stagione 1935-36. Questo fu quindi la gerarchia dei campionati nella stagione 1935-36:

  1. Divisione Nazionale, ulteriormente suddivisa in:
    1. Serie A (girone unico a sedici squadre, la prima classificata vince lo scudetto, le ultime due retrocedono)
    2. Serie B (girone unico a diciotto squadre, le prime due vengono promosse, le ultime quattro retrocedono)
    3. Serie C (quattro gironi da sedici squadre, in ogni girone la prima classificata viene promossa e le peggiori retrocedono)
  2. Divisioni regionali, ovvero:
    1. Prima Divisione (gironi regionali, con le migliori promosse)
    2. Seconda Divisione (gironi regionali, con le migliori promosse)

La piramide era stata quindi semplicemente riportata alla situazione del 1929, e anche i rapporti numerici fra nord e sud non erano molto cambiati.[14] Questa gerarchia rimase in vigore fino alla stagione 1942-43, salvo un allargamento della Serie C a otto gironi, con conseguente introduzione di gironi di finale tra le vincenti dei gironi che mettevano in palio quattro promozioni in Serie B. Nella stagione 1942-43, per via della guerra, i gironi della Serie C aumentarono ulteriormente.

Dal 1943 al 1952

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Situazione straordinaria 1945-46
NordCentro-Sud
I livelloLega Alta Italia
Serie A
Lega Centro-Sud
Serie A-B
II livelloLega Alta Italia
Serie B-C
Lega Centro-Sud
Serie C
III livelloLega Alta Italia
Serie C
Leghe Regionali
Prima Divisione
IV livelloLeghe Regionali
Prima Divisione
Leghe Regionali
Seconda Divisione
V livelloLeghe Regionali
Seconda Divisione
Situazione dal 1946 al 1948
I livelloLNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
II livelloLNP
Serie B
Subnazionale
a gironi interregionali
III livelloLIN & LIC & LIS
Serie C
Subnazionale
a gironi regionali
IV livelloLeghe Regionali
Prima Divisione
Regionale
a gironi interprovinciali
V livelloLeghe Regionali
Seconda Divisione
Regionale
a gironi interprovinciali
Situazione dal 1948 al 1952
I livelloSerie A
II livelloSerie B
III livelloSerie C
IV livelloPromozione Interregionale
V livelloPrima Divisione Regionale
VI livelloSeconda Divisione Regionale o Provinciale
AmatoriCampionato senza promozioni.

Nell'estate 1943, a causa del caos provocato dalla guerra, non essendo possibile organizzare campionati a girone unico, si pensò di organizzare per il 1943-44 un campionato misto di Serie A-B in tre gironi, ma il progetto fu abbandonato dopo l'armistizio dell'8 settembre.

Nel1944, con l'Italia spaccata in due a causa dellaseconda guerra mondiale, nel Settentrione, voluto dal Min.Cul.Pop., venne comunque organizzato un torneonon ufficiale (essendo in atto il periodo di inattività ufficiale stabilito nel1943 dallaFIGC), che fu vinto dai VV.FF. dellaSpezia. Tale torneo prese il nome diCampionato Alta Italia e il titolo venne riconosciuto dallaFIGC, seppure solo in via onorifica, nel2002.

Per la stagione 1945-46, non essendo ancora possibile ritornare al girone unico, la struttura dei campionati fu la seguente:

  1. Campionato misto Serie A-B, composto dal Campionato Alta Italia (con sole squadre di A), il Campionato Sud A-B (con le squadre del Sud di A e B) e il girone finale nazionale a cui si qualificavano le migliori quattro dei due tornei Nord/Sud.
  2. Campionato Alta Italia B-C, campionato misto di B e C organizzato nell'Alta Italia.
  3. Serie C, suddivisa in Lega Nazionale Alta Italia e Lega Nazionale Centro-Sud.
  4. Prima Divisione Regionale.
  5. Seconda Divisione Regionale.

Con la stagione 1946-47, si tornò al girone unico per la Serie A, mentre la B fu riorganizzata in tre gironi con una promozione in A per girone. Invece, la Serie C, suddivisa in Lega Nord, Lega Centro e Lega Sud, subì un allargamento talmente consistente da comprendere addirittura diciotto gironi per la stagione 1947-48, al punto che qualcuno incominciò provocatoriamente a definirlaSerie C Regionale. Nel 1947 si pensò di riorganizzare i tornei in senso più elitario, prevedendo, per la stagione 1948-49:

  1. Serie A (girone unico)
  2. Serie B (girone unico)
  3. Serie C (tre gironi)
  4. Promozione (diversi gironi interregionali, gestiti da Lega Nord, Lega Centro e Lega Sud)
  5. Prima Divisione (regionale)
  6. Seconda Divisione (regionale)

In seguito alcaso Napoli, la FIGC stabilì di allargare la nuova Serie C a quattro gironi, ripescando diverse società inizialmente retrocesse. Nel 1951, tuttavia, la FIGC deliberò di rendere anche il campionato di Serie C un torneo a girone unico, istituendo un nuovo torneo interregionale, la IV Serie, al di sotto della C.

Dal 1952 al 1959

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Situazione dal 1952 al 1957
I livelloSerie A
II livelloSerie B
III livelloSerie C
IV livelloIV Serie
V livelloPromozione Regionale
VI livelloPrima Divisione Regionale
VII livelloSeconda Divisione Provinciale
Situazione nel 1957/58
I livelloSerie A
II livelloSerie B
III livelloSerie C
IV livelloInterregionale I Serie o Eccellenza
Interregionale II Serie
V livelloCampionato Nazionale Dilettanti a livello Regionale
VI livelloPrima Divisione Regionale
VII livelloSeconda Divisione Provinciale

Dal 1952-53 al 1956-57 la struttura del campionato fu la seguente:

  1. Serie A a girone unico: la prima classificata vince lo scudetto, le ultime due retrocedono.
  2. Serie B a girone unico: le prime due classificate vengono promosse, le ultime due retrocedono.
  3. Serie C a girone unico: le prime due classificate vengono promosse, le ultime quattro retrocedono.
  4. IV Serie a otto gironi: le vincenti di ogni girone vengono ammesse ai due gironi di semifinale con in palio quattro promozioni; le vincenti dei due gironi di semifinale si contendono in finale il titolo diCampione d'Italia di IV Serie.
  5. Promozione a livello regionale.
  6. Prima Divisione a livello regionale.
  7. Seconda Divisione a livello provinciale.
Situazione nel 1958/59
I livelloSerie A
II livelloSerie B
III livelloSerie C
IV livelloIV Serie
V livelloCampionato Nazionale Dilettanti a livello Regionale
VI livelloPrima Divisione Regionale
VII livelloSeconda Divisione Regionale

Nel 1957 la FIGC decise di abolire il girone unico in Serie C, allargandola prima a due gironi (1958-59) e poi a tre gironi (dal 1959-60). La IV Serie venne prima scissa in due livelli e poi soppressa, sostituita dalla Serie D. LaPromozione si trasformò nelCampionato Nazionale Dilettanti, che, a dispetto del nome, era gestito dai Comitati Regionali, nonostante i campioni regionali si contendessero loscudetto Dilettanti nella fase finale nazionale.

Dal 1959 a oggi

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Nel 1959 laLega Nazionale si tramutò inLega Nazionale Professionisti, che andò a gestire i campionati di Serie A e di Serie B. Nello stesso anno fu fondata la Lega Nazionale Semiprofessionisti, con l'incarico di gestire i campionati di Serie C e di Serie D. La Lega Nazionale Dilettanti avrebbe avuto invece l'incarico di coordinare l'attività dei Comitati Regionali. Dal 1959 al 1978 la struttura dei campionati era la seguente:

  • Tornei gestiti dalla Lega Nazionale Professionisti
  1. Serie A a girone unico
  2. Serie B a girone unico
  • Tornei gestiti dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti
  1. Serie C a tre gironi
  2. Serie D a gironi plurimi
  • Campionati regionali dilettantistici
  1. Prima Categoria (dal 1967 Promozione)
  2. Seconda Categoria (dal 1967 Prima Categoria)
  3. Terza Categoria (dal 1967 Seconda Categoria)
  4. Terza Categoria (dal 1967 VIII livello del campionato italiano)

Dal 1978-79 la Serie C è scissa in Serie C1 e C2, mentre nel 1981 la Serie D (ribattezzata prima Campionato Interregionale, poi Campionato Nazionale Dilettanti, prima di riprendere la denominazione di Serie D nel 2000) si trasformò da semiprofessionistica a dilettantistica. Nello stesso anno la Lega Nazionale Semiprofessionisti cambiò nome in Lega Nazionale Serie C. Nel 1986 le Serie C1 e Serie C2 divennero campionati professionisti (prima erano semiprofessionisti) e nel 2007 cambiarono denominazione inLega Pro Prima Divisione eLega Pro Seconda Divisione; in concomitanza, la Lega Nazionale Serie C cambiò denominazione in Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro). Nel 2010 la Lega Nazionale Professionisti si sciolse per dare vita a due Leghe distinte per categoria, la LNP Serie A e la LNP B. Nel 2014 i due campionati gestiti dalla Lega Pro si sono riunificati in una divisione unica denominataLega Pro, per poi nel 2017 cambiare denominazione e tornare alla denominazione originariaSerie C. In ambito regionale è da segnalare la creazione nel 1992 del Campionato di Eccellenza Regionale tra la Serie D e la Promozione Regionale.

Qui sotto una tabella con i vari cambiamenti dal 1959 a oggi:

Situazione dal
1959 al 1968
Situazione dal
1968 al 1978
Situazione dal
1978 al 1981
Situazione dal
1981 al 1991
Situazione dal
1991 al 2000
Situazione dal
2000 al 2008
Situazione dal
2008 al 2014
Situazione dal
2014 al 2017
Situazione dal
2017
I livelloLNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie A
Nazionale
a girone unico
Lega Serie A
Serie A
Nazionale
a girone unico
Lega Serie A
Serie A
Nazionale
a girone unico
Lega Serie A
Serie A
Nazionale
a girone unico
II livelloLNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
LNP
Serie B
Nazionale
a girone unico
Lega Serie B
Serie B
Nazionale
a girone unico
Lega Serie B
Serie B
Nazionale
a girone unico
Lega Serie B
Serie B
Nazionale
a girone unico
III livelloLNSP
Serie C
Interregionale
a gironi singoli
LNSP
Serie C
Interregionale
a gironi singoli
LNSP
Serie C1
Interregionale
a gironi singoli
LNSC
Serie C1
Interregionale
a gironi singoli
LPSC
Serie C1
Interregionale
a gironi singoli
LPSC
Serie C1
Nazionale
a gironi interregionali
Lega Pro
Lega Pro Prima Divisione
Nazionale
a gironi interregionali
Lega Pro
Lega Pro
Nazionale
a gironi interregionali
Lega Pro
Serie C
Nazionale
a gironi interregionali
IV livelloLNSP
Serie D
Interregionale
a gironi singoli
LNSP
Serie D
Interregionale
a gironi singoli
LNSP
Serie C2
Interregionale
a gironi singoli
LNSC
Serie C2
Interregionale
a gironi singoli
LPSC
Serie C2
Interregionale
a gironi singoli
LPSC
Serie C2
Interregionale
a gironi singoli
Lega Pro
Lega Pro Seconda Divisione
Nazionale
a gironi interregionali
LND
Serie D
Nazionale
a gironi interregionali
LND
Serie D
Nazionale
a gironi interregionali
V livelloPrima Categoria
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LNSP
Serie D
Interregionale
a gironi singoli
LND
Interregionale
Interregionale
a gironi singoli
LND
Camp. Naz. Dilettanti
Nazionale
a gironi interregionali
LND
Serie D
Nazionale
a gironi interregionali
LND
Serie D
Nazionale
a gironi interregionali
LND
Eccellenza
Regionale
LND
Eccellenza
Regionale
VI livello
LND
Prima Cat.
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LND
Eccellenza
Regionale
LND
Eccellenza
Regionale
LND
Eccellenza
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LND
Promozione
Regionale
VII livello
LND
Terza Cat.
Provinciale
LND
Prima Cat.
Regionale
LND
Prima Cat.
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LND
Promozione
Regionale
LND
Promozione
Regionale
VIII livello
LND
Terza Cat.
Provinciale
IX livello
LND
Terza Cat.
Provinciale
LND
Terza Cat.
Provinciale
X livello

I campionati professionistici

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Torneo della Lega Nazionale Professionisti Serie A

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È un torneo che si svolge tra venti squadre dalla stagione2004-05. La squadra che ottiene il maggior numero di punti nellaSerie A si aggiudica il titolo di Campione d'Italia, denominato e contraddistinto da un appositoscudetto introdotto per la prima volta in Italia dalGenoa nella stagione1924-25, quando la compagine genovese lo appuntò sulle proprie maglie, e da allora rimase fino ai tempi odierni. LaCoppa Campioni d'Italia, il trofeo del campionato, si assegna dalla stagione1960-61 e, dalla stagione2004-05, si consegna sul campo alla squadra campione, con una cerimonia di premiazione. Le prime quattro squadre classificate ottengono la qualificazione alla fase a gironi dellaUEFA Champions League. La quinta si qualifica alla fase a gironi dellaUEFA Europa League, insieme alla vincitrice dellaCoppa Italia; se, però, quest'ultima risulta già qualificata per lecoppe europee tramite il campionato, è la sesta classificata a qualificarsi direttamente alla fase gironi della Europa League, mentre la settima classificata si qualifica al playoff diConference League - se la vincitrice di Coppa Italia non arriva tra le prime sei in campionato, è la sesta classificata a disputare il playoff di Conference League. Le ultime tre squadre in graduatoria vengono invece retrocesse inSerie B.

Torneo della Lega Nazionale Professionisti Serie B

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È un torneo che si svolge tra venti squadre dalla stagione2019-20. Alla fine del torneo, tre squadre vengono promosse nella categoria superiore (Serie A), mentre quattro squadre vengono retrocesse nella categoria inferiore (Serie C). Il trofeo del campionato, denominatoCoppa Ali della Vittoria dal 2006 al 2020, si assegna dalla stagione1960-61 e, dalla stagione2006-07, si consegna sul campo alla squadra prima classificata, con una cerimonia di premiazione. Attualmente, le prime due squadre classificate vengono promosse direttamente alla categoria superiore, mentre la terza classificata viene promossa direttamente solo se il suo distacco dalla quarta in classifica è pari o superiore a quindici punti. Se la squadra terza classificata ha, invece, meno di quindici punti di vantaggio sulla quarta, la restante promozione viene decisa con un girone di spareggi dettoplay-off, al quale prendono parte le squadre classificate dalla terza all'ottava posizione. Per quanto riguarda le retrocessioni, le ultime tre squadre classificate retrocedono direttamente e si procede con unplay-out tra la sedicesima e la diciassettesima classificata che viene disputato con gare di andata e ritorno se la sedicesima ha meno di cinque punti di vantaggio sulla diciassettesima.

Torneo della Lega Italiana Calcio Professionistico

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L'ultima serie del calcio professionistico è suddivisa geograficamente in tre gironi: A, B e C, ciascuno con venti partecipanti. La prima di ogni girone viene promossa direttamente nella categoria superiore (Serie B), mentre la quarta promozione è decisa daiplay-off nazionali in cui partecipano le squadre classificatesi dalla seconda alla decima di ciascun girone, insieme con la vincente della Coppa Italia di categoria, per un totale di ventotto squadre. Per quanto riguarda le retrocessioni, nove squadre vengono retrocesse nella categoria inferiore (Serie D): l'ultima classificata di ogni girone viene retrocessa direttamente, mentre penultima, terzultima, quartultima e quintultima disputano iplay-out per altre due retrocessioni per girone. Se la vincente della Coppa Italia di categoria si posiziona dalla prima alla decima posizione (quindi è promossa in Serie B o è già qualificata ai play-off) oppure dalla sedicesima alla ventesima posizione (quindi deve disputare i play-out o è retrocessa in Serie D), viene ammessa ai play-off la squadra che si è posizionata undicesima nello stesso girone della squadra vincitrice della Coppa.

I campionati dilettantistici

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I tornei amatoriali del calcio italiano sono gestiti dallaLega Nazionale Dilettanti per il tramite degli organismi che essa coordina: il Comitato Interregionale e i diciannoveComitati Regionali.

Tornei della Lega Nazionale Dilettanti

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Essendo l'unica serie dilettantistica di livello nazionale, gode di statuto e regolamenti speciali; essa rappresenta l'anello di congiunzione tra il calcio dilettantistico e quello professionistico dellaFIGC. La Serie D è oggi di norma articolata in nove gironi da diciotto o da venti squadre: le nove squadre vincitrici dei propri gironi vengono promosse direttamente inSerie C, fra i professionisti. A fine stagione, inoltre, queste nove squadre si contendono il titolo di campione d'Italia di categoria in una poule scudetto a eliminazione diretta. Un così ampio ricambio fra settore professionistico e dilettantistico è un caso unico al mondo: in nessun'altranazione si assiste annualmente alla permuta di ben nove squadre tra i due regimi calcistici. Le squadre classificate dal secondo al quinto posto di ogni girone disputano iplay-off, il cui esito incide sui punteggi della graduatoria di ripescaggio. Le ultime due classificate di ogni girone retrocedono direttamente nei campionati regionali, mentre le quattro squadre che le precedono disputano iplay-out, a condizione però che il distacco in graduatoria non sia pari o superiore a otto punti, nel qual caso le posizioni divengono subito definitive. Alla Serie D vengono inoltre iscritte in soprannumero le squadre già professionistiche che, fallendo, abbiano perso tale status.

I campionati regionali

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La restante struttura del campionato di calcio italiano si articola in ulteriori cinque livelli regionali a cui possono giocare le squadre a vario titolo con differenti organizzazioni, oneri, doveri, regole e casi particolari. Le prime di ciascuna serie sono promosse a quella superiore, come pure le vincitrici deiplay-off, sebbene l'ascesa di queste ultime sia subordinata alla disponibilità di posti liberi nei tornei superiori di ciascuna Regione.

Eccole in successione:

Le serie in questione sono organizzate dai Comitati Regionali dellaFIGC, tranne l'ultima, che viene gestita dai rispettivi comitati provinciali.

I campionati giovanili

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I campionati giovanili sono disputati dalle squadre ragazzi delle varie società affiliate alla Federazione, e sono suddivisi sia per età sia per inquadramento.

Giovani professionisti

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IGiovani di Serie sono i giocatori Under-19 (Under-20 per alcune squadre del Campionato Primavera 1) delle società professionistiche italiane che disputano i massimi campionati giovanili. Sono attualmente divisi in quattro tornei:

Giovani dilettanti

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InItalia esistono altri sei campionati organizzati dalle delegazioni provinciali e regionali della FIGC sotto l'egida del Settore Giovanile e Scolastico. I campionati, tutti di carattere giovanile, sono:

Nei campionati Juniores, Under-17 e Under-15, l'arbitraggio delle gare è riservato ad arbitriAIA, mentre l'arbitraggio delle altre categorie è affidato ai dirigenti delle società.

Piramide attuale

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LivelloSerie
Pro-1Lega Nazionale Professionisti Serie A
Serie A

20 squadre
Pro-2Lega Nazionale Professionisti Serie B
Serie B

20 squadre
Pro-3Lega Italiana Calcio Professionistico
Serie C girone A

20 squadre
Lega Italiana Calcio Professionistico
Serie C girone B

20 squadre
Lega Italiana Calcio Professionistico
Serie C girone C

20 squadre
Non p.LND
Serie D
girone A

18 squadre
LND
Serie D
girone B

18 squadre
LND
Serie D
girone C

18 squadre
LND
Serie D
girone D

18 squadre
LND
Serie D
girone E

18 squadre
LND
Serie D
girone F

18 squadre
LND
Serie D
girone G

18 squadre
LND
Serie D
girone H

18 squadre
LND
Serie D
girone I

18 squadre
Dil-1Eccellenza
(28 gironi regionali, 474 squadre)
Dil-2Promozione
(53 gironi regionali, 870 squadre)
Dil-3Prima Categoria
(102 gironi regionali, 1573squadre)
Dil-4Seconda Categoria
(152 gironi regionali o provinciali, 2198squadre)
Dil-5Terza Categoria
(143 gironi provinciali, 1901 squadre)

Totale: 7282 squadre

Campionati regionali

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RegioneEccellenza RegionalePromozione RegionalePrima CategoriaSeconda CategoriaTerza CategoriaTotale Campionati Regionali
  Abruzzo1244718
  Basilicata1123-7
  Calabria1245719
  Campania248101438
  Emilia-Romagna248141341
  Friuli-Venezia Giulia1234313
  Lazio24910631
  Liguria1246215
  Lombardia3612242166
  Marche1248722
  Molise1123-7
  Piemonte-  Valle d'Aosta24781334
  Puglia1233514
  Sardegna1248621
Sicilia (bandiera)Sicilia24671332
  Toscana236111335
  Trentino-Alto Adige1245315
  Umbria1243-10
  Veneto248161040
Totali2853102152143478

Squadre non italiane iscritte alla FIGC

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In vari periodi squadre estere hanno partecipato ad alcune edizioni del campionato italiano.

La prima a farlo fu il Chiasso, squadra svizzera che nel1913, trovando insufficiente l'attività calcistica su suolo elvetico, decise di iscriversi al campionato italiano. Non fu un'impresa facile per i dirigenti di allora, ma, grazie anche all'appoggio di uno dei più illustri personaggi del calcio della vicina penisola, l'avvocato Giovanni Mauro, presidente del Comitato Regionale Lombardo dellaFederazione Italiana Giuoco Calcio, le pratiche ebbero esito positivo. Nel maggio1914 il Chiasso venne chiamato a disputare due gare, due vere e proprie partite di test, contro le prime classificate dellaPromozione (il secondo livello della scala dei valori dell'epoca), appena promosse dalla federazione italiana in Prima Categoria, per definire il livello tecnico-agonistico acquisito dai rossoblù e stabilire con quali possibilità avrebbe potuto competere con le squadre di categoria superiore la stagione successiva. Sul campo di Mornello diCernobbio, che sarà teatro di tutti gli incontri casalinghi del Chiasso durante il periodo italiano, i rossoblù sconfissero laCremonese e ilSavoia di Milano. Grazie a queste vittorie il Chiasso fu ammesso inPrima Categoria, la massima categoria calcistica italiana, dove rimase fino al 1922, anno in cui la squadra retrocesse. La parentesi italiana si concluse l'anno successivo, nel1923, anno durante il quale si decise il rientro nei ranghi della federazione elvetica.

Dal 1920 al 1924 le società fiumane, benché facessero parte delloStato libero di Fiume costituito nel 1920 in virtù deltrattato di Rapallo, presero parte ai campionati italiani. Nella stagione 1923-24, in particolare, l'Olympia di Fiume, avendo vinto il campionato giuliano di Terza Divisione la stagione precedente, disputò il campionato italiano di Seconda Divisione, sfiorando la promozione nel massimo campionato. Nel 1924 Fiume fu annessa all'Italia, e conseguentemente l'Olympia di Fiume divenne una squadra italiana a tutti gli effetti. Si fuse nel 1926 con i concittadini del Gloria, fondando la Fiumana, che militò in massima serie nel 1928-29 e in Serie B nel 1929-30 e nel 1941-42. Nel 1945 la Fiumana fu sciolta dalle autorità di occupazione titine ben prima dell'annessione alla Jugoslavia sancita nel 1947, anche se il Rijeka attuale (fondato nel 1946) si ritiene il legittimo successore della Fiumana e dell'Olympia.

Dal 1945-46 fino al 1953-54 si venne a creare un'altra situazione del tutto particolare. Nel 1945, al termine dellaseconda guerra mondiale da cui l'Italia era uscita sconfitta (mentre la Jugoslavia era tra le potenze vincitrici), la Venezia Giulia era stata suddivisa dallaLinea Morgan in due zone di occupazione, una angloamericana e l'altra jugoslava, conTito che mirava ad annettersi la quasi totalità del territorio, comprese Trieste, Gorizia, Monfalcone e la Slavia veneta. Riassumendo, nelle due zone la situazione tra il 1945 e il 1947 era la seguente:

  • Nella zona B sotto occupazione militare titina la partecipazione ai campionati della FIGC fu ostacolata, se non addirittura proibita: al termine della stagione 1945-1946 le residue due società della zona B affiliate alla FIGC (l'Ampelea di Isola d'Istria in Serie C e la Capodistriana in Prima Divisione Giuliana) vennero sciolte dai titini e immediatamente ricostituite come società sindacali di cultura fisica affiliate all'UCEF (Unione dei Circoli di Educazione Fisica). Si trattava di un'organizzazione filoslava istituita dai titini allo scopo di usare lo sport come strumento di propaganda per mobilitare le popolazioni locali in favore della Jugoslavia: le maggiori società dell'UCEF (sia della zona A sia della zona B) prendevano parte al campionato regionale mentre le minori ai campionati di zona. Una società della zona B, il Kvarner/Quarnero di Fiume, prese parte al massimo campionato jugoslavo nella stagione 1946-47.
  • Le società della zona A sotto l'amministrazione dell'AMGOT, che comprendeva l'enclave di Pola, poterono continuare a militare nei campionati della FIGC (compresi quelli dellaSezione Propaganda) senza particolari problemi, anche se le società di orientamento filoslavo preferirono affiliarsi all'UCEF se non addirittura alla FSJ. Nella stagione 1946-1947 due società della zona A presero parte ai campionati della FSJ: l'U.S. Operaia di Pola disputò il campionato repubblicano croato, mentre l'Amatori Ponziana[16] di Trieste fu ammessa perragioni politiche al massimo campionato jugoslavo, finanziata dal governo di Belgrado. Al termine della stagione 1946-47, la Triestina retrocesse in Serie B, ma il ripescaggio dell'Amatori Ponziana in Jugoslavia a fine stagione fu visto in Italia come un segno di sfida nella tesissima situazione politica in cui versava in quel periodo la città di Trieste e quindi la FIGC decise, di par suo, di applicare la stessa misura di ripescaggio alla Triestina.[17]

Nel settembre 1947 entrò in vigore il trattato di pace che sancì la cessione alla Jugoslavia di gran parte dei territori giuliani da essa rivendicati e la costituzione delTerritorio Libero di Trieste, suddiviso in una zona A (corrispondente all'odiernaProvincia di Trieste) occupata militarmente dagli angloamericani e in una zona B (comprendente l'Istria nord-occidentale daCapodistria aCittanova), occupata militarmente dalla Jugoslavia. L'UCEF, che organizzava il cosiddetto "campionato del TLT", cercò invano di essere inserito tra i membri permanenti del CIO: il Comitato Olimpico Internazionale respinse la richiesta, sposando le tesi del CONI secondo cui gli atleti del TLT, da non riconoscere come nazione autonoma in quanto non ancora legalmente costituito, avrebbero dovuto concorrere o per l'Italia o per la Jugoslavia in base alla loro libera scelta. Anche sulla base di tale sentenza le società del TLT potevano prendere parte al campionato italiano o a quello jugoslavo:[18]

  • Nella zona A le società non affiliate all'UCEF prendevano parte ai campionati della FIGC (la Triestina in Serie A, le minori in Serie C e nei campionati regionali). Alcune società di orientamento filoslavo decisero, però, di affiliarsi alla FSJ. Il caso più eclatante è quello già citato dell'Amatori Ponziana che militò per tre stagioni nel massimo campionato jugoslavo (1946-1949) prima di cessare definitivamente l'attività nel 1949 a causa del mutare della situazione politica (la sua esistenza era considerata un ostacolo alla distensione dei rapporti tra FIGC e FSJ).[19] Successivamente, nell'autunno del 1952 tre società della zona A (l'Ilirija diProsecco-Contovello, lo Zarja diBasovizza e il Primorje di Trieste, rappresentanti frazioni a maggioranza slovena) si iscrissero al campionato delLitorale Sloveno (Primorje).[20][21] La militanza delle tre società nelle serie minori del campionato jugoslavo terminò nell'autunno 1953 a causa della chiusura delle frontiere conseguente alla crisi triestina.
  • Le squadre della zona B invece disputarono i soli campionati locali dell'Unione dei Circoli di Educazione Fisica, scontrandosi anche con squadre della zona A, fino all'autunno 1951, allorquando si affiliarono allaFederazione calcistica della Jugoslavia: di conseguenza, a decorrere dalla stagione 1951-52, il campionato circondariale della zona B fu integrato nel sistema calcistico jugoslavo, con la possibilità per le migliori classificate di essere promosse nelle leghe repubblicaneslovena ocroata delcampionato jugoslavo di calcio; inoltre, le squadre della zona jugoslava del TLT furono ammesse alle qualificazioni allaCoppa di Jugoslavia a partire dall'edizione 1952.[22] Nell'autunno 1953 le società del distretto di Buie, essendo considerate croate, furono trasferite dal campionato della Sottolega di Capodistria a quello della Sottolega di Pola.

Nel 1954 Trieste tornò a far parte dell'Italia, portando alla dissoluzione del Territorio Libero di Trieste, spartito tra Italia (che annesse la zona A) e Jugoslavia (a cui spettò la zona B).

Nel1960 laFedercalcio sammarinese si assunse l'incarico di allestire una formazione sammarinese che potesse militare nel campionato italiano, dopo che nella stagione precedente era stata la Libertas-Tre Penne a giocare nelle divisioni italiane. Nacque così, nell'estate del1960, laSocietà Sportiva Serenissima, che ereditò dalla Libertas-Tre Penne i colori sociali, il bianco e l'azzurro, e il primo campo da gioco, sito aFiorentino. La squadra partì dallaSeconda Categoria emiliana, poiché in quel Comitato Regionale non esisteva ancora laTerza Categoria.[23] Già nel1962 arrivò la prima promozione, dopo il successo contro l'A.C. Chiavicone diForlì. Cambiata denominazione in San Marino, la squadra sammarinese scalò le gerarchie del calcio italiano fino alla promozione in Serie C1 (dal 2007 Lega Pro Prima Divisione). Una seconda squadra sammarinese, laJuvenes/Dogana, pur continuando a militare nel campionato sammarinese, disputò il campionato regionale italiano di Promozione fino al 2007. Nel 2021 si iscrisse al campionato diEccellenza Emilia-Romagna ilVictor San Marino[24].

Di seguito l'elenco delle squadre straniere che hanno militato in passato nel campionato italiano:

Di seguito l'elenco delle squadre straniere che militano attualmente nel campionato italiano:

Squadre italiane non iscritte alla FIGC

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Il campionato italiano e gli scandali

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Revoche dei titoli dicampione d'Italia: ilcaso Allemandi eCalciopoli

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Il Torino che rivinse lo scudetto nel 1928, dopo la revoca del precedente per illecito

Nella stagione1926-27 ilTorino, allestito dal presidenteconteEnrico Marone Cinzano, vinse il proprio girone eliminatorio e, trascinato dal cosiddettoTrio delle Meraviglie composto daJulio Libonatti,Adolfo Baloncieri eGino Rossetti, conquistò il suo primo scudetto nella fase finale del campionato. La gioia dei granata fu però di breve durata, poiché nell'autunno 1927 il sodaliziopiemontese incappò in unoscandalo in cui venne accusato di aver corrotto il terzinojuventinoLuigi Allemandi e subì la revoca del titolo. La reazione psicologica alla condanna fu la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente un po' appagati nella nuova stagione, spingendoli a vincere il campionato1927-1928. I dubbi sulla regolarità del procedimento giudiziario produssero, nel corso dei decenni successivi, vari tentativi di riaprire l'inchiesta da parte sia del Torino, sia delBologna, secondo classificato.

Nel 2006, quasi ottant'anni dopo il caso Allemandi, il calcio italiano fu travolto daCalciopoli, uno scandalo relativo acombine arbitrali. Tra le molte squadre coinvolte spiccavanoJuventus,Lazio,Fiorentina eMilan. Le prime tre furono retrocesse in primo grado in Serie B, mentre al Milan vennero inflitti trenta punti di penalizzazione nel campionato 2005-06 e otto punti di penalizzazione nel campionato2006-07. In appello, Lazio e Fiorentina evitarono l'onta della retrocessione, mentre alla Juventus fu confermata la relegazione in Serie B con diciassette punti di penalizzazione, ridotti infine a 9 nell'ultimo grado di giudizio. Al club bianconero venne anche revocato lo scudetto2004-05, mentre il campionato2005-06 fu dapprima "non assegnato" e, in seguito, concesso a tavolino all'Inter, divenuta prima in classifica grazie alle penalizzazioni subite da Juventus e Milan.

Calcioscommesse

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Scandalo del 1980

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Il 1º marzo1980 un commerciante, Massimo Cruciani, presentò un esposto allaprocura della Repubblica diRoma, sostenendo di essere stato truffato. Egli, tramite Alvaro Trinca, proprietario di un ristorante di cui era fornitore, era venuto in contatto con alcuni giocatori dellaLazio, che lo avevano indotto a scommettere su alcune partite diSerie A che erano state combinate. Tuttavia, non tutti i risultati concordati si erano verificati, facendo perdere a Cruciani somme ingenti (centinaia di milioni dilire). In seguito alla denuncia di Cruciani e di Trinca, il 23 marzo1980 (ventiquattresima giornata di Serie A e ventisettesima giornata di Serie B) lamagistratura fece effettuare una serie di arresti proprio sui campi di gioco, a fine incontri. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cuiPaolo Rossi delPerugia,Giuseppe Dossena eGiuseppe Savoldi delBologna eOscar Damiani delNapoli. DiGiorgio Morini si accertò la consegna a Roma di venti milioni, forniti dal presidente rossoneroFelice Colombo, avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani a seguito della partita contro laLazio, giocata il 6 gennaio e vinta dalMilan per 2-1[25], mentre Paolo Rossi venne accusato d'aver concordato il pareggio dell'incontroAvellino-Perugia, giocato il 30 dicembre1979 e finito 2-2. Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva90º minuto[26]. Il 23 dicembre1980 tutti gli indagati vennero prosciolti poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l'accusa di illecito sportivo[27].

Milan e Lazio vennero così retrocesse a tavolino in Serie B per illecito sportivo. Per ilMilan la retrocessione del 1980 fu la prima nella sua storia. Dopo aver vinto il Campionato diSerie B 1980-1981, retrocesse nuovamente tra i cadetti, al termine della stagione1981-1982, ma questa volta con il verdetto sancito dal campo a causa del terzultimo posto in classifica. LaLazio tornò inSerie B dopo otto anni (e dopo aver vinto uno Scudetto nel1973-1974), ma dovette aspettare la stagione1982-1983 per ritornare inSerie A. L'Avellino, ilBologna e ilPerugia non risentirono in partenza dei cinque punti di penalizzazione; la squadra umbra retrocesse in Serie B al termine della stagione successiva e sarebbe tornata in Serie A quindici anni dopo. Il giocatore Paolo Rossi, a causa della squalifica, non disputò l'Europeo '80. Tornò a giocare il 29 aprile1982, disputando solo le ultime tre partite di campionato con laJuventus; nonostante lo scarso numero di gare giocate, il lungimirante CTazzurroEnzo Bearzot lo inserì nella lista dei convocati per ilMondiale spagnolo[28], dove risultò capocannoniere del torneo ed elemento fondamentale per la vittoria del titolo.

Scandalo del 1986

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Il 2 maggio1986 si costituiva e veniva arrestatoArmando Carbone, braccio destro diItalo Allodi (a quell'epoca dirigente delNapoli), che confessò l'esistenza di un giro di scommesse riguardanti alcune partite di calcio nei campionati professionistici, dalla Serie A fino alla Serie C2, dal1984 al1986. Dario Maraschin, all'epoca presidente delLanerossi Vicenza, confessò di aver versato centoventi milioni di lire per vincere la partita contro l'Asti e lo spareggio contro ilPiacenza nel Campionato di1984-1985, ma di non aver truccato nessun incontro nel1985-1986 in Serie B. In realtà, vennero raccolte varie intercettazioni telefoniche che dimostrarono il contrario, soprattutto negli incontri controMonza ePerugia. Successivamente, anche il presidente del Perugia, Spartaco Ghini, ammise che la sua società, unica tra quelle inquisite a preferire la retrocessione piuttosto che una forte penalizzazione, aveva commesso illeciti sportivi. Vennero deferite alla procura federale dellaFIGC, gestita daCorrado De Biase, le seguenti società:Bari (*),Napoli (*),Udinese inSerie A,Brescia (*),Cagliari,Empoli (*),Lazio,Monza (*),Palermo,Perugia,Sambenedettese (*),Triestina,Lanerossi Vicenza inSerie B,Cavese,Foggia,Reggiana (*),Carrarese, (*)Salernitana (*) inSerie C1 ePro Vercelli (*) inSerie C2. Alcune di loro vennero prosciolte dall'inchiesta (società indicate con l'asterisco), mentre le altre subirono diverse penalizzazioni.

La penalizzazione di nove punti costò molto aUdinese eLazio; i friulani retrocessero in Serie B al termine della stagione 1986-1987, mentre i biancocelesti riuscirono a salvarsi dalla Serie C1 dopo aver vinto gli spareggi contro Taranto (salvo) e Campobasso (retrocesso) per l'ultimo posto disponibile; senza la penalizzazione, l'Udinese sarebbe rimasta in A (a svantaggio dell'Empoli), mentre la Lazio sarebbe arrivata sesta in classifica, a pari punti con il Genoa. IlCagliari retrocesse in Serie C1, ma sarebbe retrocesso anche senza penalizzazione. IlLanerossi Vicenza, che si era visto revocare la promozione in Serie A, retrocesse in Serie C1 al termine di una stagione negativa. Per laTriestina i quattro punti in meno non furono determinanti in quella stagione, ma senza il punto tolto nel campionato 1985-1986 i giuliani sarebbero stati promossi in A al posto del Vicenza. Successivamente, venne penalizzata di cinque punti nella stagione1987-1988 per aver combinato una partita contro l'Empoli nella stagione 1985-1986 e, a causa di questa nuova penalizzazione, venne retrocessa in Serie C1 al termine della stagione seguente. IlPerugia, laCavese e ilFoggia non furono influenzati dalle penalizzazioni.

Scandalo del 2011

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Un ulteriore scandalo calcioscommesse venne alla luce il 1º giugno2011, quando, a seguito di indagini condotte dalla procura diCremona nell'ambito dell'inchiesta denominataLast bet, furono eseguiti numerosi provvedimenti dicustodia cautelare nei confronti di varie persone legate al mondo del calcio e a quello delle scommesse sportive. La procura di Cremona si avvalse sin dall'inizio delle informazioni fornite ai media e denunciate alle autorità competenti dall'operatore austriacoSKS365 Group. Fra i nomi più noti, spiccavano quelli del capitano dell'AtalantaCristiano Doni e degli ex calciatoriStefano Bettarini eGiuseppe Signori. Nell'indagine sportiva, condotta dal procuratore federaleStefano Palazzi, furono deferiti alla Commissione Disciplinare della Federcalcio 26 tesserati e diciotto società, con accuse che spaziavano dall'illecito sportivo alla semplice violazione del divieto di scommettere per i tesserati. I processi sportivi svoltisi nell'agosto2011 videro gli organi giudicanti della FIGC accogliere sostanzialmente l'impianto accusatorio di Palazzi: furono irrogate pesanti squalifiche nei confronti di molti tesserati, ritenuti colpevoli di illecito sportivo, e diversi punti di penalizzazione nei confronti delle società coinvolte per responsabilità oggettiva o presunta. Due società (Alessandria eRavenna) furono ritenute direttamente responsabili e, pertanto, furono retrocesse di categoria.

Il 19 dicembre2011 furono eseguiti nuovi arresti nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona. Fra gli altri, furono arrestati l'ex calciatoreLuigi Sartor e l'ex capitano dell'AtalantaDoni, già squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva. Doni, che cercò di sottrarsi all'arresto con un tentativo di fuga, fu accusato di tentato inquinamento delle prove. Finirono sotto inchiesta diverse partite (anche diSerie A e diCoppa Italia) non solo della stagione 2010-2011, ma anche di quella precedente (2009-2010) e di quella successiva (2011-2012). Il 4 febbraio2012 fu arrestato il portiere del PiacenzaMario Cassano, mentre il 2 aprile2012 finì agli arresti, nell'ambito di un'inchiesta parallela condotta dalla procura diBari, l'ex difensore bareseAndrea Masiello, nel frattempo trasferitosi all'Atalanta.

Durante la seconda fase, la procura di Cremona ha rivelato che si è giunti all'arresto dei nuovi indagati in seguito a un'inchiesta transnazionale sul calcio scommesse che parte daSingapore, in particolare grazie alle dichiarazioni di Wilson Raj Perumal, cittadino di Singapore arrestato inFinlandia. L'organizzazione sarebbe stata gestita da Eng See Tan detto "Dan". L'organizzazione aveva poi diramazioni in tutto il mondo e, in particolare, in Italia, tramite il gruppo dei "bolognesi", riconducibile aSignori, e quello degli "zingari", riconducibile aGegic eGervasoni. La forza economica e corruttiva del "Dan" sarebbe stata tale da arrivare a ipotizzare l'acquisto dell'AlbinoLeffe al fine di truccare le partite.

Il 28 maggio2012 una nuova ondata di provvedimenti restrittivi colpisce, fra gli altri, il capitano dellaLazioStefano Mauri e l'ex giocatore delGenoaOmar Milanetto, nel frattempo trasferitosi al Padova. Fra gli indagati non sottoposti a provvedimenti restrittivi compare anche il nome dell'ex allenatore delSienaAntonio Conte, nel frattempo passato alla Juventus con cui ha appena vinto lo scudetto, del quale viene disposta la perquisizione dell'abitazione, nonché quelli di due difensori della nazionale italiana in ritiro preEuropeo 2012: l'ex bareseLeonardo Bonucci, anch'egli fresco scudettato con la Juventus, e l'ex genoanoDomenico Criscito, passato nel frattempo alloZenit San Pietroburgo. Quest'ultimo subisce la perquisizione della propria camera d'albergo aCoverciano e, a differenza di Bonucci, viene immediatamente escluso dalla lista definitiva dei convocati per l'Europeo, in quanto destinatario diavviso di garanzia. L'accusa per tutti gli indagati è sempre quella diassociazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Con le medesime accuse e con l'aggravante delriciclaggio di denaro, è indagato ancoraGiuseppe Signori, già radiato dalla giustizia sportiva.

Tra maggio e luglio2012, nel frattempo, si sono svolti i processi sportivo di primo e secondo grado per sessantuno tesserati e ventidue società deferiti dal procuratore Palazzi in relazione al secondo filone dell'inchiesta diCremona. Alcuni dei deferiti erano già stati giudicati e sanzionati nel primo filone di indagini. Le partite sotto inchiesta hanno riguardato laSerie B 2010-2011, più alcuni incontri diCoppa Italia delle edizioni2010-11 e2011-12 e un incontro dellaCoppa Italia Lega Pro 2010-2011. Alle società coinvolte sono state inflitte penalizzazioni in classifica di varie entità per responsabilità oggettiva negli illeciti contestati ai propri tesserati. Le penalità sono state scontate nella stagione 2012-2013.

Qualificazioni alle coppe europee

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UEFA Champions League

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A partire dalla stagione 2017-18, per laUEFA Champions League si qualificano le prime quattro squadre in classifica, direttamente alla fase campionato.

Nella stagione 2023-2024, vista la riforma della massima competizione europea e al regolamento che consente alle due Federazioni che totalizzano nella stagione in corso il maggior punteggio delcoefficiente UEFA, per la prima volta anche la quinta classificata si è qualificata per la fase campionato.

UEFA Europa League

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La qualificazione allaUEFA Europa League è ad appannaggio di norma della quinta classificata e della vincitrice dellaCoppa Italia, che si qualificano direttamente alla fase campionato. Qualora quest'ultime siano già qualificate allecoppe europee, subentra la sesta ed eventualmente la settima classificata del campionato.

UEFA Conference League

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Per laUEFA Conference League, introdotta nella stagione 2021-2022, si qualifica la sesta classificata, che parte dagli spareggi. Qualora essa dovesse subentrare per il posto in UEFA Europa League, sarebbe la settima classificata a prendere parte alla UEFA Conference League.

Note

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  1. ^Fino al1994, erano assegnati due punti per la vittoria.
  2. ^Comunicato ufficiale della FIGC[collegamento interrotto] (PDF), su213.215.145.251.
  3. ^La Cronaca sportiva del lodigiano e del cremasco (08/lug/1921, Fasc. 25), suemeroteca.braidense.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  4. ^abLa Cronaca sportiva del lodigiano e del cremasco (15/lug/1921, Fasc. 26), suemeroteca.braidense.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  5. ^La Cronaca sportiva (07/lug/1922, Fasc. 25), suemeroteca.braidense.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  6. ^ Stefano Olivari,Lo stile di Rosetta, inblog.guerinsportivo.it, 15 febbraio 2011.URL consultato il 13 gennaio 2012(archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2013).
  7. ^Storia del Campionato di Calcio: 1921-1922, incalciomagazine.net, 21 marzo 2010.URL consultato il 15 maggio 2013(archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013).
  8. ^La Cronaca sportiva (03/nov/1922, Fasc. 36), suemeroteca.braidense.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  9. ^Le due assemblee della federazione calcistica, La Stampa, 17 agosto 1925.URL consultato il 3 novembre 2010.
  10. ^abcIl Mare di Rapallo, annata 1925, p. 264.
  11. ^Visore - Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sudigitale.bnc.roma.sbn.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  12. ^Secondo un articolo del settimanaleTutti gli Sports del 1926: «Delle società centro-meridionali una sola [...] aveva diritto inoppugnabile alla Divisione d'Onore: era questa l'Alba di Roma campione centro-meridionale. Tutte le altre avrebbero dovuto venir parificate alle escluse dalle sedici».
  13. ^La Prima Categoria 1920/21 aveva 64 squadre del Nord e 24 del Sud, per un totale di 88. La Venezia Giulia non era stata ancora integrata nel campionato, e negli anni successivi fornirà altre 6 squadre al Nord. L’organigramma delle tre serie nazionali del 1929/30 fu di 96 squadre, 75 del Nord e 21 del Sud: i rapporti numerici di otto anni prima erano dunque stati complessivamente rispettati.
  14. ^Ripristinato, anche a causa di qualche defezione, l’organico delle tre serie del DDS a 96 squadre, il numero di squadre del Nord era di 72 e del Sud di 24: la numerosità complessiva dei club era dunque sempre praticamente quella della Prima Categoria 1920/21.
  15. ^Primavera 2, suwww.legab.it.URL consultato il 1º novembre 2022.
  16. ^Società sorta da uno scisma interno al C.S. Ponziana. Nel 1946 diversi dirigenti del Ponziana, indispettiti per il mancato ripescaggio nella Serie B italiana, si batterono per iscrivere la compagine al campionato jugoslavo, arrivando a fondare una nuova squadra, l'Amatori Ponziana, che dal 1946 al 1949 militò nel massimo campionato jugoslavo, finanziata dal governo di Belgrado, mentre il C.S. Ponziana originario, fortemente indebolito dalla scissione, continuò a militare nella Serie C italiana.
  17. ^Nell'interrogazione parlamentare del 26 luglio 1947, con cui si chiedeva alla FIGC di ripescare la Triestina in Serie A, viene affermato che «l'Amatori Ponziana, aiutata con larghezza di mezzi e potenziata in ogni modo, parteciperà anche il prossimo anno al più importante campionato di calcio jugoslavo, per cui le manifestazioni di quest'ultima società, qualora si verificasse la deprecabile retrocessione dell'Unione Sportiva Triestina, risulteranno le più importanti di Trieste».
  18. ^Il Lavoratore del 1 novembre 1952.
  19. ^L'Amatori Ponziana, nell'autunno 1949, chiese di poter iscriversi ai campionati della FIGC, ma si dovette scontrare con l'ostilità delle altre società triestine che minacciarono il ritiro qualora la richiesta dell'Amatori fosse stata accolta. La FIGC era ben lieta di togliersi la spina costituita dalla Ponziana jugoslava e avviò delle negoziazioni con le altre società affinché acconsentissero all'ammissione dell'Amatori. La vicenda si concluse con il riassorbimento dell'Amatori nel C.S. Ponziana militante in Promozione e con la squalifica semestrale di tutti i giocatori dell'Amatori che si erano tesserati nella FSJ.
  20. ^Primorski dnevnik del 28 ottobre 1952.
  21. ^Primorski dnevnik del 2 novembre 1952.
  22. ^La nostra lotta del 17 ottobre 1951 per l'affiliazione alla federcalcio jugoslava e la possibilità per le migliori classificate del campionato della zona B di essere promosse nelle leghe repubblicane slovena o croata.La nostra lotta del 9 giugno 1952 per l'ammissione alla Coppa di Jugoslavia ("Coppa Maresciallo Tito").
  23. ^Dal libro "Dai Prati di Caprara a Internet un cammino lungo 90 anni" (C.R.Emilia-Romagna dal 1910 al 2000) di Daniele Cacozza (Bologna 31-12-2000).
  24. ^Una squadra straniera giocherà nel campionato italiano, sucronachedispogliatoio.it, 16 settembre 2021.URL consultato il 2 dicembre 2022.
  25. ^Quando il calcio fini' in carcere Nel 1980 Lazio e Milan in B, 20 squalificati, suarchivio.lastampa.it(archiviato dall'url originale l'11 novembre 2013).
  26. ^E quel giorno dell'80 il pallone finì in galera - la Repubblica.it, suArchivio - la Repubblica.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  27. ^IL CALCIO HA DECISO RITORNA LO STRANIERO - la Repubblica.it, suArchivio - la Repubblica.it.URL consultato il 12 febbraio 2022.
  28. ^ Matt Lawton,UEFA target betting mob, suMail Online.URL consultato il 12 febbraio 2022.

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Campionati nazionali di calcio europei -UEFA
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Calcio in Italia
FIGC ·Lega Serie A ·Lega Serie B ·Lega Pro ·LND ·AIA ·AIC ·AIAC
Soppresse:Lega Nord ·DDS ·DDIN ·Lega Calcio ·Lega IV Serie ·Lega Nord ·Lega Centro ·Lega Sud ·ULIC
 Campionato italiano di calcio
StoriaEvoluzione strutturale (1898–presente) ·Evoluzione della massima serie (1898–presente) ·Era pionieristica (1887–1900) ·Finalissima (1913–1926) · Periodi interbellici (1915–1916 ·1916–1917 ·1917–1918 ·1918–1919 ·1943–1945) ·Sponsorizzazioni (1925–presente) ·Diritti televisivi (1980–presente)
Divisioni nazionali
professionistiche
Lega Serie A:Serie A
Lega Serie B:Serie B
Lega Pro:Serie C
Divisioni nazionali
dilettantistiche
LND:Serie D
Divisioni regionali
e provinciali
Eccellenza ·Promozione ·Prima Categoria ·Seconda Categoria ·Terza Categoria
Divisioni aboliteCampionato Italiano di Football ·Prima Categoria ·Seconda Categoria ·Terza Categoria ·Prima Divisione ·Seconda Divisione ·Terza Divisione ·Quarta Divisione ·Divisione Nazionale ·IV Serie ·Serie C1/Lega Pro Prima Divisione ·Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione
CoppeLega Serie A:Coppa Italia ·Supercoppa italiana
Lega Pro:Coppa Italia Serie C ·Supercoppa Serie C
LND:Coppa Italia Serie D ·Coppa Italia Dilettanti
Coppe aboliteCoppa Federale 1915-1916 ·Coppa CONI ·Coppa Aldo Fiorini ·Divisione Nazionale 1943-1944 ·Coppa Ottorino Mattei ·Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi ·Torneo di Capodanno 1980-1981 ·Torneo Estivo ·Trofeo Jacinto ·Supercoppa di Lega di Seconda Divisione
Competizioni
alternative
FGNI ·Campionato Federale di Prima Categoria 1908 ·Campionato Italiano di Prima Categoria 1909
Albi d'oroSerie A ·Serie B ·Serie C ·Serie C1/Lega Pro Prima Divisione ·Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione ·Serie D ·Coppa Italia ·Coppa Italia Serie C
ListeCapocannonieri ·Capocannonieri della Coppa Italia ·Classifica marcatori Serie A ·Classifica marcatori Coppa Italia ·Classifica marcatori Supercoppa italiana ·Classifica presenze Serie A ·Classifica presenze Coppa Italia ·Classifica calciatori scudettati ·Stadi di calcio in Italia
StatisticheClassifica perpetua del massimo campionato nazionale (1898–1929 e1929–) e delsecondo campionato nazionale ·Statistiche della Serie A ·Statistiche della Serie B ·Statistiche della Serie C ·Incontri di spareggio ·Tradizione sportiva ·Società vincitrici di competizioni nazionali e internazionali ·Statistiche delle squadre italiane nelle coppe europee 
Vicende
extrasportive
Caso Rosetta ·Scudetto delle pistole ·Caso Allemandi ·Caso Savoia-Fiorentina ·Caso Napoli ·Scandali del girone D di Serie C ·Caso Gaggiotti ·Confessione di Settembrino ·Scandalo Scaramella ·Caso Piacenza ·Caso Padova (1957) ·Caso Azzini ·Caso Cappello ·Rivolta del pallone ·Scandalo della telefonata ·Totonero ·Caso Padova (1985) ·Secondo Totonero ·Caso Siracusa-Perugia ·Caso Catania ·Passaporti falsi ·Caso Genoa ·Calciopoli ·Scommessopoli 2011 ·Scommessopoli 2015
RiconoscimentiOscar del calcio AIC ·Gran Galà del calcio AIC ·Hall of Fame del calcio italiano ·Pallone Azzurro ·Premi Lega Serie A ·Serie A Player of the Month ·Serie A Coach of the Month ·Serie A Goal of the Month ·Serie A Rising Star of the Month
Cultura sportivaEupalla ·Metodo ·Zona Cesarini ·Vianema ·Clamoroso al Cibali! ·Catenaccio ·Zona mista
SimboliScudetto ·Coccarda ·Stella ·Maglia azzurra ·Inno della Serie A
Lodi arbitrali, decreti
e progetti organizzativi
Carta di Viareggio ·Compromesso Colombo ·Decreto salva-calcio ·Lodo Barassi ·Lodo Pasquale ·Lodo Petrucci ·Progetto Baraldi-Baruffini ·Progetto Pozzo ·Progetto Valvassori-Faroppa
RivalitàCampanilismo ·Derby e altri antagonismi
NazionaliNazionale A ·Nazionale B ·Nazionale olimpica ·B Italia ·Nazionale universitaria ·Nazionale militare
Settore giovanile
 Campionati italiani di calcio giovanile
Divisioni odierneLega Serie A:Campionato Primavera 1
Lega Serie B:Campionato Primavera 2
Lega Pro:Campionato Primavera 3 ·Campionato Primavera 4
LND:Campionato Nazionale Juniores ·Campionato Juniores Dilettanti
SGS:Campionato Nazionale Under-18 ·Campionato Nazionale Under-17 ·Campionato Nazionale Under-16 ·Campionato Nazionale Under-15 ·Campionato Esordienti ·Pulcini
Divisioni aboliteCampionato Cadetti ·Campionato Ragazzi ·Campionato De Martino ·Campionato Berretti
CoppeCoppa Italia Primavera ·Supercoppa Primavera ·Supercoppa Primavera 2
Altre:Torneo di Viareggio
Abolite:Supercoppa Berretti
NazionaliNazionale Under-23 ·Nazionale Under-21 ·Nazionale Under-20 ·Nazionale Under-19 ·Nazionale Under-18 ·Nazionale Under-17 ·Nazionale Under-16 ·Nazionale Under-15
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