Ilcampionato italiano di calcio è un insieme di tornei nazionali e regionali istituiti dallaFederazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).I campionati sono suddivisi e organizzati in nove livelli, di cui i primi tre sono inquadrati nell'area delprofessionismo, mentre i restanti sei sono a carattere non professionale odilettantistico.
LaLega Nazionale Professionisti Serie A organizza e dirige il maggiore livello, laSerie A, mentre laLega Nazionale Professionisti Serie B organizza e dirige laSerie B. LaLega Italiana Calcio Professionistico sovrintende allo svolgimento del campionato diSerie C, il terzo e ultimo livello professionistico. L'organico complessivo delle tre leghe superiori consta di un totale di cento squadre per 97 società, rendendo il settore professionistico italiano il più numeroso delmondo. I diversi campionati a carattere dilettantistico sono organizzati dallaLega Nazionale Dilettanti, il cui campionato più importante, laSerie D, ultima a livello nazionale, rappresenta il quarto livello del calcio italiano e la porta di entrata verso il professionismo.
I campionati sono organizzati in ungirone all'italiana a doppio turno, in cui lesquadre si affrontano due volte a campi invertiti. Il punteggio in classifica è così assegnato: tre punti per la vittoria[1], nessun punto per la sconfitta, un punto a testa per il pareggio.
In caso di arrivo in parità, per la formulazione della classifica finale si terrà conto, nell'ordine, dei seguenti criteri:[2]
I primi sette campionati di calcio si disputarono nell'arco di poche giornate e vi parteciparono da quattro a otto squadre in un meccanismo a eliminazione diretta limitato al riccoTriangolo industriale. Nel1904 la Federazione italiana, appena ammessa nellaFIFA, operò la prima riforma dei campionati, prevedendo dall'anno successivo un nuovo formato a gironi e la possibilità, per le squadre minori, di iscriversi in alternativa al torneo nazionale diSeconda Categoria (dove militavano anche le seconde squadre delle società di Prima Categoria, anzi, l'edizione del1904 fu disputata esclusivamente dalle squadre riserve), mentre nel1906 fu istituita anche unaTerza Categoria, principalmente per terze squadre di età mista (non solo minorenni al di sotto dei 21 anni), ma liberamente aperta anche a formazioni titolari di ancor più limitata levatura.
Alla fine del primo decennio delXX secolo si verificarono importanti cambiamenti. Le stagioni1908 e1909 si caratterizzarono per il tentativo della Federazione di "nazionalizzare" a forza il campionato, favorendo le nostraneUnioni Sportive e Ginniche a discapito degli esterofiliFootball Club. La Prima e la Seconda Categoria (ma non la Terza) furono sdoppiate in due competizioni: una "italiana" autarchica, che assegnava il tradizionale titolo di "Campione d'Italia", e una "federale" aperta a tutti, abbinata al neonato titolo di "Campione Federale d'Italia". La sottrazione agli stranieri del diritto di competere per il titolo di "Campione d'Italia" provocò la tenace reazione dei Football Club: essi dapprima saltarono un'intera stagione, rendendo il torneo "italiano" l'unico ufficiale del 1908, e successivamente boicottarono il solo campionato "italiano" 1909, imponendo alla FIF di riconoscere come titolo tricolore quello "federale". Ad approfittare della situazione fu laPro Vercelli, che vinse i due campionati regolari. Il fallimento del progetto autarchico della Federazione determinò una nuova riforma che, sul modello dellaFirst Division inglese, nella stagione1909-10 portò a un primo esperimento digirone unico, vinto dall'Inter.
La Federazione era a questo punto intenzionata ad allargare gli angusti confini del torneo, onde conferirgli una reale valenza nazionale, nonostante la nettissima differenza di valore fra le squadre provenienti dalle diverse parti del Paese. Nel1910 essa decise dunque di istituire un campionato di Prima Categoria anche per la Seconda Sezione (Italia Nord-Orientale), ammettendovi tre venete e un'emiliana, ilBologna. La vincente della Seconda Sezione avrebbe disputato una finalissima per il titolo nazionale contro il campione della prima sezione (Italia Nord-Occidentale), sfida che rimaneva comunque una formalità, dato il netto divario esistente tra le compagini nord-orientali e quelle del Triangolo Industriale. Per garantire la definitiva patente di nazionalità al titolo, laFIGC aveva però bisogno che il campionato coinvolgesse anche tutto il Centro e il Sud: pertanto, attuò una sfasatura tra l'organizzazione calcistica delle due parti del Paese, elevando d'ufficio i modesti e già esistenti tornei del Centro e del Sud (per lo più di Terza Categoria, anche se per tre stagioni, dal 1909-1910 al 1911-1912, si disputò anche un campionato meridionale di Seconda Categoria) allaPrima Categoria, pur non essendo tali raggruppamenti paragonabili a quelli del Nord. Al campione dell'Italia Centrale, Meridionale e Insulare fu garantito l'accesso alla finalissima per il titolo contro il campione settentrionale, sfida che però rimaneva una formalità, dato il netto divario esistente in favore delle squadre settentrionali.
Se da un lato, però, si era istituito il Campionato diPromozione che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1912-1913, fu subito di fatto abbandonato a suon di riammissioni: nei campionati dal 1912 al 1915 ci fu una vera esplosione di iscritte, in crescendo trenta, quarantacinque e persino cinquantuno squadre nelcampionato 1914-1915, l'ultimo disputato prima dellaGrande guerra. Si tentò a questo punto di ridurre i quadri e nell'agosto 1914 si propose di suddividere la Prima Categoria per l'Italia Settentrionale in unaCategoria A e in unaCategoria B, entrambe a diciotto squadre, a partire dalla stagione 1915-1916. Perciò, fu stabilito che il campionato diPrima Categoria 1914-1915 (a cui parteciparono trentasei squadre per l'Italia Settentrionale) avrebbe avuto carattere di qualificazione: soltanto le prime tre classificate di ognuno dei sei gironi eliminatori sarebbero state ammesse inCategoria A, mentre le rimanenti sarebbero retrocesse nei campionati minori. Tuttavia, in seguito alla sospensione bellica, tale riforma venne annullata e al campionato 1919-1920 furono ammesse ben quarantotto squadre per l'Italia Settentrionale.
Con la ripresa postbellica del1919, cominciarono intensi dibattiti in vista di una riduzione e razionalizzazione del campionato: fu proposto, in particolare, di ridurre il campionato di massima serie 1920-1921 (ribattezzatoCategoria A) a sole ventiquattro squadre per l'Italia Settentrionale, ammettendovi le prime tre classificate di ogni girone, mentre le rimanenti avrebbero formato laCategoria B. Tuttavia, tali discussioni sfociarono in un nulla di fatto a causa dell'ostruzionismo delle "provinciali", che temevano per il proprio futuro all'interno di un eventuale torneo più elitario. L'Inter nel1920 e la Pro Vercelli nel1921 si laurearono così campioni dopo una lunga serie di gironi e partite: al Campionato 1920-21 parteciparono addirittura ottantotto squadre, di cui sessantaquattro settentrionali.
| FIGC | CCI | |
| I livello | Prima Categoria | Prima Divisione |
| II livello | Promozione Regionale | Seconda Divisione Regionale |
| III livello | Terza Categoria Regionale | Terza Divisione Regionale |
| I livello | Prima Divisione |
| II livello | Seconda Divisione |
| III livello | Terza Divisione Regionale |
| IV livello | Quarta Divisione Regionale |
Vittorio Pozzo, sostenuto dalle grandi società, presentò quindi un piano di riforma che prevedeva l'eliminazione delle eliminatorie regionali, sostituite con grandi gironi estesi all'intero Nord Italia; ciò postulava una decisa decurtazione delle partecipanti al campionato, infatti ci si orientò verso la cifra di ventiquattro partecipanti suddivise in due gruppi, un livello leggermente superiore a quello delle sedici ammesse alle semifinali della stagione in via di conclusione, calcolato in modo da mantenere sostanzialmente invariato il numero di gare disputate dai futuri campioni d'Italia rispetto al recente passato. Il progetto Pozzo prevedeva così:[3]
Fu così che le ventiquattro maggiori società italiane, approvando la riforma di Pozzo, si riunirono a Milano, firmando il cosiddetto "patto di Milano", che stabiliva che le squadre ammesse alla nuova Prima Divisione ridotta a ventiquattro squadre sarebbero state solo loro.[4]
Le società minori si opposero al piano di riforma proposto da Pozzo e proposero all'Assemblea il loro piano di riforma,progetto delle società minori, concordato a Novi e a Milano, che praticamente lasciava tutto invariato:[4]
Il progetto prevedeva, inoltre, la disputa di unaCoppa Italia, riservata per le eliminate dalla Prima Categoria e dalla Promozione.
Fu così che Pozzo arrivò a presentare il suo progetto aTorino, sede dellaFederazione, in un clima di tensione la mattina di domenica 24 luglio, lo stesso giorno dellafinalissima fraPro Vercelli ePisa in programma nel pomeriggio nel capoluogo piemontese, e in occasione della quale il Consiglio Federale era stato convocato. Le piccole società, ritrovatesi a loro volta aNovi Ligure il giorno prima, erano decise a dar battaglia. Infatti, il Consiglio Federale, con 113 voti contro 65, bocciò la riforma Pozzo. L'insofferenza delle società metropolitane era però giunta al culmine: fu così che ventiquattro squadre, le più forti e rappresentative, abbandonarono la federazione, fondando unaConfederazione Calcistica Italiana col compito di organizzare un campionato sul sistema delProgetto Pozzo. Nel1922 si ebbero così due campioni, la sorprendenteNovese e una Pro Vercelli giunta al canto del cigno, mentre la Coppa Italia fu vinta dal sorprendente Vado Ligure, una squadra di Promozione; ma l'insostenibilità della situazione portò le due fazioni a riconciliarsi sulla base delCompromesso Colombo, che stabilì che:
Il Compromesso Colombo consacrava così la nuova massima categoria, laPrima Divisione, composta da una Lega Nord a trentasei società, da ridursi a ventiquattro a partire dalla stagione successiva, più unaLega Sud che, invece, continuava coi vecchi gironi regionali. La nuova Seconda Divisione comprendeva invece quarantotto società, suddivise in sei gironi da otto partecipanti, così stabilite:[5]
In seguito allo scioglimento o la mancata iscrizione di ben dieci delle aventi diritto a parteciparvi, furono ammesse al loro posto le seconde classificate dei campionati regionali di Promozione FIGC e Seconda Divisione CCI.[8]
I vincenti dei gironi di finale di Terza Divisione venivano inoltre promosse, in caso di vittoria nello spareggio con squadre della categoria superiore, in Seconda Divisione.
Dalla stagione 1922-23 a quella 1925-26, il campionato fu quindi strutturato in tal modo:
La riforma era quindi perfettamente riuscita, spacchettando le 64 squadre settentrionali della defunta Prima Categoria nelle due divisioni della Lega Nord, passando quindi da un sistema a tre a uno a quattro livelli. Gli epiloghi dei campionati1924 e1925, nei quali le doppie finali per l'assegnazione delloscudetto erano giunte a un livello di tensione tale da comportare ingestibili problemi di ordine pubblico, obbligarono tuttavia a riconsiderare la struttura delProgetto Pozzo. Si fece dunque largo l'idea dell'istituzione di unadivisione d'onore a girone unico a sedici squadre; tale proposta aveva anche il pregio di aumentare gli scontri diretti fra le maggiori società nazionali, ridottisi dopo la divisione in due gironi separati. L'attuazione di tale piano imponeva, tuttavia, la riduzione del numero delle partecipanti al torneo: venne dunque deciso, all'assemblea federale del 17 agosto1925, che, a fine stagione, sarebbero state ben quattro le retrocessioni per ogni girone della Lega Nord.[9] Per definire nei dettagli la prevista riforma e modificare pesantemente lo statuto federale, la FIGC istituì all'uopo la cosiddetta "Commissione dei tredici", che nel settembre 1925 deliberò che i campionati 1926-27 si sarebbero disputati secondo la seguente piramide:[10]
La Prima e la Seconda Divisione sarebbero state gestite dalla Lega Nord delle Società Maggiori, mentre i campionati regionali di Terza e Quarta Divisione sarebbero stati coordinati dalla Lega Nord delle Società Minori, che avrebbe organizzato direttamente le finali per la promozione in Seconda Divisione.[10] Era prevista l'istituzione delle leghe delle società maggiori e delle società minori anche al Sud.[10] Si noti la decisione di escludere dalla Divisione Nazionale 1926-27 le squadre della Lega Sud, il cui campionato, a partire dalla stagione 1926-27, avrebbe dovuto essere parificato al nuovo secondo livello calcistico. Inoltre, solo la vincente della finalissima tra le squadre campioni della Prima Divisione Nord e della Prima Divisione Sud sarebbe stata promossa in Divisione Nazionale, sostituendo l'ultima classificata nel girone unico. L'esclusione delle squadre centro-meridionali dalla Divisione Nazionale suscitò le proteste dell'Alba, la quale chiese l'allargamento della Divisione Nazionale 1926-27 da sedici a diciassette squadre con l'inclusione in soprannumero del campione della Lega Sud 1925-1926.[11] Questa proposta fu accolta ben prima della Carta di Viareggio.[12]
Anche questa stagione si concluse in modo confuso, con diverse gare rinviate per problemi di ordine pubblico, i dirigenti federali divisi sul da farsi e le grandi società a spingere per una nuova riforma del campionato, confacente ai loro interessi. La crisi gestionale del mondo delcalcio italiano si aggravò fra maggio e giugno, quando scoppiò unosciopero arbitrale. Ilregime fascista, interessato alla sottomissione dello sport nazionale al suo disegno totalitario, reagì duramente a questa forma di protesta, già bandita dalgoverno in altri settori. Il 27 giugno l'intera dirigenza dellaFederazione rassegnò le dimissioni ma, anziché indire nuove elezioni, demandò i propri poteri alCONI, già controllato dal regime tramite il suo presidenteLando Ferretti; costui nominò a sua volta tre importanti personalità, il presidente dellaFortitudo RomaItalo Foschi, il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri ex vicepresidente dell'InterGiovanni Mauro e il presidente delBolognaPaolo Graziani, a formare una Commissione di Riforma dell'ordinamento dellaFIGC. Ritiratisi inVersilia, il 2 agosto i tre dirigenti emanarono laCarta di Viareggio, documento che aprì il calcio italiano al professionismo, ma sancì il definitivo assoggettamento dellaFederazione al totalitarismo fascista.
| I livello | DDS Divisione Nazionale Nazionale a gironi nazionali |
| II livello | DDS Prima Divisione Nazionale a gironi interregionali |
| III livello | DDIN & DDIS Seconda Divisione Subnazionale a gironi interregionali |
| IV livello | Direttori Regionali Terza Divisione Regionale a gironi unici o interprovinciali |
| I livello | DDS Divisione Nazionale Nazionale a gironi nazionali | |
| II livello | DDS Prima Divisione Nord Subnazionale a gironi interregionali | DM Campionato Meridionale Subnazionale a gironi interregionali |
| III livello | DDIN Seconda Divisione Nord Subnazionale a gironi regionali | |
| IV livello | Direttori Regionali Terza Divisione Regionale a gironi unici o interprovinciali | |
La carta di Viareggio, oltre a stabilire l'apertura al professionismo e il blocco degli stranieri, segnò inoltre il secondo decisivo passo, dopo ilProgetto Pozzo, verso l'introduzione di un girone unico nel campionato italiano. I princìpi di unità nazionale portati avanti dal fascismo mal si rispecchiavano in un torneo che fin dalla sua nascita era stato nettamente suddiviso fra un campionato del Nord al quale afferivano tutte le importanti società calcistiche italiane, e uno del Sud contraddistinto dal miserrimo livello tecnico e le cui vincitrici ricevevano sistematicamente pesanti cappotti nellefinalissime nazionali. Venne quindi disposta:
La ristrutturazione su scala nazionale dei campionati non poteva avvenire in molte realtà locali sulla base delle società esistenti. Specialmente nelle città del Sud vi era una pletora di piccolissime squadre insignificanti dal punto di vista tecnico, ciascuna rispecchiante un singolo quartiere o una particolare classe sociale. In particolare, i tre maggiori nuclei urbani del Centro-Sud,Firenze,Roma eNapoli, non avevano una singola società che potesse neanche lontanamente competere con i grandiclub del Nord. Il regime fascista decise quindi di creare una squadra competitiva per ognuna delle città citate (e anche per altre), costringendo quelle esistenti a fondersi tra loro: così, a Firenze, dalla fusione delClub Sportivo Firenze con laPalestra Ginnastica Fiorentina Libertas, nacque laFiorentina (1926); a Roma, con la fusione tra Alba, Fortitudo eRoman, sorse laRoma (1927); a Napoli, invece, già da quattro anni si aveva una rappresentante unica, l'Internaples. Anche qui però il livello tecnico era oltremodo basso e fu così che l'imprenditoreGiorgio Ascarelli convinse i soci dell'Internaples a sciogliere la società e a formare un rinnovato sodalizio con l'apporto di forze nuove: nacque così ilNapoli. Le fusioni societarie continuarono negli anni immediatamente successivi, sempre su spinta del regime, che vedeva di cattivo occhio rivalità all'interno delle città, contrastanti con le sue finalità di pace sociale. Fu così che nel1928 laLiberty e l'Ideale formarono ilBari F.C., mentre simili iniziative si diffusero in tutta Italia, come, ad esempio, aTaranto e aFiume. Un minor numero di squadre avrebbe inoltre dato la possibilità a un maggior numero di città di partecipare ai più importanti campionati: in tal senso va letta la creazione della Dominante, in pratica la prima versione dellaSampdoria, dall'unione fraAndrea Doria eSampierdarenese, e quella dell'Ambrosiana dalla fusione fraInter eUS Milanese.
La nuova formula della Divisione Nazionale prevedeva ora, in luogo della serie di finali, un raggruppamento conclusivo con le migliori squadre sei squadre (tre per girone) della fase eliminatoria, mentre le escluse avrebbero partecipato a un torneo di consolazione, detto "Coppa CONI", e le peggiori quattro (due per girone) sarebbero state retrocesse in Prima Divisione (il campionato cadetto). Il Torino, allestito dal presidenteconteEnrico Marone di Cinzano, vinse il proprio girone e, trascinato dal cosiddettoTrio delle Meraviglie composto daJulio Libonatti,Adolfo Baloncieri eGino Rossetti, spiccò il volo, tagliando in testa il traguardo. La gioia dei granata fu però di breve durata, poiché nell'autunno successivo il sodaliziopiemontese incappò nello scandalo delCaso Allemandi, in cui venne accusato di aver avvicinato e corrotto il terzinojuventinoLuigi Allemandi, e che gli costò la revoca dello scudetto. La reazione psicologica alla condanna, avvenuta al termine di un procedimento giudiziario controverso, fu comunque la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente un po' appagati nella nuova stagione. La sorte volle che la nuova annata divenisse quasi la copia della precedente, e il 22 luglio, allo stadiostadio San Siro di Milano, il Torino si riaggiudicò nuovamente un titolo, che questa volta non gli tolse nessuno.
Il deciso attivismo del presidente federaleLeandro Arpinati partorì nell'estate del1928 una novità che divenne tappa storica per il calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella delcampionato inglese e fu così decisa quella svolta che portò all'introduzione anche in Italia della formula delGirone Unico, tra le proteste deiclub più piccoli, spaventati all'idea di venire inghiottiti, come puntualmente avvenne, dalle categorie inferiori. Il 18 marzo una deliberazione del Direttorio Federale annunciava che:
(Deliberazione della FIGC riportato daLa Stampa del 19 marzo 1928, p. 2.)
Il nuovo campionato sarebbe stato quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta nel1921, mentre dalla stagione successiva le grandi squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, laSerie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto ineditaSerie B. Tuttavia, successivamente, Arpinati decise di allargare ulteriormente l'ultimo campionato di Divisione Nazionale. Con decreto del 28 giugno, deliberò che:
(Deliberazione della FIGC riportato daLa Stampa del 29 giugno 1928, p. 5.)
Ripescò quindi anche le due ultime classificate del campionato di Divisione Nazionale appena concluso (Verona e Reggiana) e vennero quindi promosse d'ufficio le seconde classificate dei quattro gironi dellaPrima Divisioneappena conclusa, tra cui spiccavano due società rappresentanti capoluoghi regionali, cioè ilVenezia e la giovanissimaFiorentina. A completare l'organico venne iscritta d'ufficio laTriestina, con l'evidente obiettivo politico di inserire nel giro del grande calcio quei territori orientali annessi dall'Italia nel1919 con la vittoria nellaGrande Guerra, ma che fino a quel punto non erano riusciti a scalfire le gerarchie del consolidato calcio della Penisola. Fu promossa a tavolino anche la US Milanese, che tuttavia prima dell'inizio del campionato fu costretta dalle autorità fasciste a fondersi con l'Inter, formando la nuova società dell'Ambrosiana; essendo rimasto un posto vacante a causa della fusione, fu ammessa in extremis in Divisione Nazionale laFiumana, sempre con l'intento di inserire nel giro del grande calcio squadre provenienti dalla Venezia Giulia.
Tale allargamentouna tantum dell'ultimo torneo di Divisione Nazionale, ottenuto ripescando tutte le retrocesse e includendovi varie squadre cadette, era finalizzato a dare maggiore rappresentatività geografica alla manifestazione. Le trentadue società partecipanti al Campionato di Divisione Nazionale sarebbero state suddivise in due serie:
A campionato concluso, Arpinati decise tuttavia di allargare il primo campionato di Serie A a diciotto squadre, ammettendovi quindi anche Napoli, Lazio e Triestina, e anche il campionato di Serie B venne allargato a diciotto squadre, ripescando nel campionato cadetto le quattro retrocedende in Prima Divisione. La finale tra le due vincenti dei gironi vide i granata soccombere al Bologna nello spareggio disputato alFlaminio diRoma.
Il 6 ottobre 1929 si disputarono dunque le prime nove partite del campionato1929-30 che alla fine vide il successo della nuovaAmbrosiana diGiuseppe Meazza, una squadra creata dal regime fondendo d'autorità l'Inter con l'Unione Sportiva Milanese.
| I livello | DDS - Div.Naz. Serie A Nazionale a girone unico |
| II livello | DDS - Div.Naz. Serie B Nazionale a girone unico |
| III livello | DDS &DM Prima Divisione Nazionale a gironi interregionali |
| IV livello | DDIN & DM Seconda Divisione Subnazionale a gironi regionali |
| V livello | Direttori Regionali Terza Divisione Regionale a gironi unici o interprovinciali |
| I livello | DDS - Div.Naz. Serie A Nazionale a girone unico |
| II livello | DDS - Div.Naz. Serie B Nazionale a girone unico |
| III livello | DDS Prima Divisione Interregionale a gironi interregionali |
| IV livello | Direttori Regionali Seconda Divisione Regionale a gironi unici o interprovinciali |
| V livello | Direttori Regionali Terza Divisione Regionale a gironi unici o interprovinciali |
| I livello | Serie A |
| II livello | Serie B |
| III livello | Serie C |
| IV livello | Prima Divisione Regionale |
| V livello | Seconda Divisione Regionale |
La Serie A come la conosciamo oggi nacque nel1929, in seguito alla riforma voluta da Arpinati, che stabilì la seguente gerarchia:
In otto anni di riforme la Prima Categoria del 1921 era stata spacchettata in tre serie, mantenendo approssimativamente i rapporti numerici fra nord e sud e passando complessivamente da tre a cinque divisioni.[13] A partire dalla stagione 1930-31, la Seconda Divisione diventò un campionato regionale, mentre la Prima Divisione subì un progressivo allargamento: si salì a sei gironi nella stagione 1930-31, addirittura a nove nella stagione 1932-33, per poi scendere a otto nelle stagioni 1933-34 e 1934-35. Tutto ciò fu conseguenza dell'aumento dei gironi e che la promozione in Serie B non era più garantita alla vincente del girone, che per ottenere la promozione in cadetteria doveva vincere un ulteriore girone di finale contro le vincenti degli altri gironi. È da notare, inoltre, la partecipazione delle squadre riserve delle squadre di Serie A alla Prima Divisione, anche se non facevano classifica: non avevano diritto alla promozione, essendo squadre "B" o "II", secondo il gergo dell'epoca.
Nel 1934 la FIGC decise di creare il campionato di Serie C a partire dalla stagione 1935-36. Questo fu quindi la gerarchia dei campionati nella stagione 1935-36:
La piramide era stata quindi semplicemente riportata alla situazione del 1929, e anche i rapporti numerici fra nord e sud non erano molto cambiati.[14] Questa gerarchia rimase in vigore fino alla stagione 1942-43, salvo un allargamento della Serie C a otto gironi, con conseguente introduzione di gironi di finale tra le vincenti dei gironi che mettevano in palio quattro promozioni in Serie B. Nella stagione 1942-43, per via della guerra, i gironi della Serie C aumentarono ulteriormente.
| Nord | Centro-Sud | |
| I livello | Lega Alta Italia Serie A | Lega Centro-Sud Serie A-B |
| II livello | Lega Alta Italia Serie B-C | Lega Centro-Sud Serie C |
| III livello | Lega Alta Italia Serie C | Leghe Regionali Prima Divisione |
| IV livello | Leghe Regionali Prima Divisione | Leghe Regionali Seconda Divisione |
| V livello | Leghe Regionali Seconda Divisione |
| I livello | LNP Serie A Nazionale a girone unico |
| II livello | LNP Serie B Subnazionale a gironi interregionali |
| III livello | LIN & LIC & LIS Serie C Subnazionale a gironi regionali |
| IV livello | Leghe Regionali Prima Divisione Regionale a gironi interprovinciali |
| V livello | Leghe Regionali Seconda Divisione Regionale a gironi interprovinciali |
| I livello | Serie A |
| II livello | Serie B |
| III livello | Serie C |
| IV livello | Promozione Interregionale |
| V livello | Prima Divisione Regionale |
| VI livello | Seconda Divisione Regionale o Provinciale |
| Amatori | Campionato senza promozioni. |
Nell'estate 1943, a causa del caos provocato dalla guerra, non essendo possibile organizzare campionati a girone unico, si pensò di organizzare per il 1943-44 un campionato misto di Serie A-B in tre gironi, ma il progetto fu abbandonato dopo l'armistizio dell'8 settembre.
Nel1944, con l'Italia spaccata in due a causa dellaseconda guerra mondiale, nel Settentrione, voluto dal Min.Cul.Pop., venne comunque organizzato un torneonon ufficiale (essendo in atto il periodo di inattività ufficiale stabilito nel1943 dallaFIGC), che fu vinto dai VV.FF. dellaSpezia. Tale torneo prese il nome diCampionato Alta Italia e il titolo venne riconosciuto dallaFIGC, seppure solo in via onorifica, nel2002.
Per la stagione 1945-46, non essendo ancora possibile ritornare al girone unico, la struttura dei campionati fu la seguente:
Con la stagione 1946-47, si tornò al girone unico per la Serie A, mentre la B fu riorganizzata in tre gironi con una promozione in A per girone. Invece, la Serie C, suddivisa in Lega Nord, Lega Centro e Lega Sud, subì un allargamento talmente consistente da comprendere addirittura diciotto gironi per la stagione 1947-48, al punto che qualcuno incominciò provocatoriamente a definirlaSerie C Regionale. Nel 1947 si pensò di riorganizzare i tornei in senso più elitario, prevedendo, per la stagione 1948-49:
In seguito alcaso Napoli, la FIGC stabilì di allargare la nuova Serie C a quattro gironi, ripescando diverse società inizialmente retrocesse. Nel 1951, tuttavia, la FIGC deliberò di rendere anche il campionato di Serie C un torneo a girone unico, istituendo un nuovo torneo interregionale, la IV Serie, al di sotto della C.
| I livello | Serie A |
| II livello | Serie B |
| III livello | Serie C |
| IV livello | IV Serie |
| V livello | Promozione Regionale |
| VI livello | Prima Divisione Regionale |
| VII livello | Seconda Divisione Provinciale |
| I livello | Serie A |
| II livello | Serie B |
| III livello | Serie C |
| IV livello | Interregionale I Serie o Eccellenza Interregionale II Serie |
| V livello | Campionato Nazionale Dilettanti a livello Regionale |
| VI livello | Prima Divisione Regionale |
| VII livello | Seconda Divisione Provinciale |
Dal 1952-53 al 1956-57 la struttura del campionato fu la seguente:
| I livello | Serie A |
| II livello | Serie B |
| III livello | Serie C |
| IV livello | IV Serie |
| V livello | Campionato Nazionale Dilettanti a livello Regionale |
| VI livello | Prima Divisione Regionale |
| VII livello | Seconda Divisione Regionale |
Nel 1957 la FIGC decise di abolire il girone unico in Serie C, allargandola prima a due gironi (1958-59) e poi a tre gironi (dal 1959-60). La IV Serie venne prima scissa in due livelli e poi soppressa, sostituita dalla Serie D. LaPromozione si trasformò nelCampionato Nazionale Dilettanti, che, a dispetto del nome, era gestito dai Comitati Regionali, nonostante i campioni regionali si contendessero loscudetto Dilettanti nella fase finale nazionale.
Nel 1959 laLega Nazionale si tramutò inLega Nazionale Professionisti, che andò a gestire i campionati di Serie A e di Serie B. Nello stesso anno fu fondata la Lega Nazionale Semiprofessionisti, con l'incarico di gestire i campionati di Serie C e di Serie D. La Lega Nazionale Dilettanti avrebbe avuto invece l'incarico di coordinare l'attività dei Comitati Regionali. Dal 1959 al 1978 la struttura dei campionati era la seguente:
Dal 1978-79 la Serie C è scissa in Serie C1 e C2, mentre nel 1981 la Serie D (ribattezzata prima Campionato Interregionale, poi Campionato Nazionale Dilettanti, prima di riprendere la denominazione di Serie D nel 2000) si trasformò da semiprofessionistica a dilettantistica. Nello stesso anno la Lega Nazionale Semiprofessionisti cambiò nome in Lega Nazionale Serie C. Nel 1986 le Serie C1 e Serie C2 divennero campionati professionisti (prima erano semiprofessionisti) e nel 2007 cambiarono denominazione inLega Pro Prima Divisione eLega Pro Seconda Divisione; in concomitanza, la Lega Nazionale Serie C cambiò denominazione in Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro). Nel 2010 la Lega Nazionale Professionisti si sciolse per dare vita a due Leghe distinte per categoria, la LNP Serie A e la LNP B. Nel 2014 i due campionati gestiti dalla Lega Pro si sono riunificati in una divisione unica denominataLega Pro, per poi nel 2017 cambiare denominazione e tornare alla denominazione originariaSerie C. In ambito regionale è da segnalare la creazione nel 1992 del Campionato di Eccellenza Regionale tra la Serie D e la Promozione Regionale.
Qui sotto una tabella con i vari cambiamenti dal 1959 a oggi:
| Situazione dal 1959 al 1968 | Situazione dal 1968 al 1978 | Situazione dal 1978 al 1981 | Situazione dal 1981 al 1991 | Situazione dal 1991 al 2000 | Situazione dal 2000 al 2008 | Situazione dal 2008 al 2014 | Situazione dal 2014 al 2017 | Situazione dal 2017 | |
| I livello | LNP Serie A Nazionale a girone unico | LNP Serie A Nazionale a girone unico | LNP Serie A Nazionale a girone unico | LNP Serie A Nazionale a girone unico | LNP Serie A Nazionale a girone unico | LNP Serie A Nazionale a girone unico | Lega Serie A Serie A Nazionale a girone unico | Lega Serie A Serie A Nazionale a girone unico | Lega Serie A Serie A Nazionale a girone unico |
| II livello | LNP Serie B Nazionale a girone unico | LNP Serie B Nazionale a girone unico | LNP Serie B Nazionale a girone unico | LNP Serie B Nazionale a girone unico | LNP Serie B Nazionale a girone unico | LNP Serie B Nazionale a girone unico | Lega Serie B Serie B Nazionale a girone unico | Lega Serie B Serie B Nazionale a girone unico | Lega Serie B Serie B Nazionale a girone unico |
| III livello | LNSP Serie C Interregionale a gironi singoli | LNSP Serie C Interregionale a gironi singoli | LNSP Serie C1 Interregionale a gironi singoli | LNSC Serie C1 Interregionale a gironi singoli | LPSC Serie C1 Interregionale a gironi singoli | LPSC Serie C1 Nazionale a gironi interregionali | Lega Pro Lega Pro Prima Divisione Nazionale a gironi interregionali | Lega Pro Lega Pro Nazionale a gironi interregionali | Lega Pro Serie C Nazionale a gironi interregionali |
| IV livello | LNSP Serie D Interregionale a gironi singoli | LNSP Serie D Interregionale a gironi singoli | LNSP Serie C2 Interregionale a gironi singoli | LNSC Serie C2 Interregionale a gironi singoli | LPSC Serie C2 Interregionale a gironi singoli | LPSC Serie C2 Interregionale a gironi singoli | Lega Pro Lega Pro Seconda Divisione Nazionale a gironi interregionali | LND Serie D Nazionale a gironi interregionali | LND Serie D Nazionale a gironi interregionali |
| V livello | Prima Categoria Regionale | LND Promozione Regionale | LNSP Serie D Interregionale a gironi singoli | LND Interregionale Interregionale a gironi singoli | LND Camp. Naz. Dilettanti Nazionale a gironi interregionali | LND Serie D Nazionale a gironi interregionali | LND Serie D Nazionale a gironi interregionali | LND Eccellenza Regionale | LND Eccellenza Regionale |
| VI livello | |||||||||
| VII livello | |||||||||
| VIII livello | |||||||||
| IX livello | |||||||||
| X livello |
È un torneo che si svolge tra venti squadre dalla stagione2004-05. La squadra che ottiene il maggior numero di punti nellaSerie A si aggiudica il titolo di Campione d'Italia, denominato e contraddistinto da un appositoscudetto introdotto per la prima volta in Italia dalGenoa nella stagione1924-25, quando la compagine genovese lo appuntò sulle proprie maglie, e da allora rimase fino ai tempi odierni. LaCoppa Campioni d'Italia, il trofeo del campionato, si assegna dalla stagione1960-61 e, dalla stagione2004-05, si consegna sul campo alla squadra campione, con una cerimonia di premiazione. Le prime quattro squadre classificate ottengono la qualificazione alla fase a gironi dellaUEFA Champions League. La quinta si qualifica alla fase a gironi dellaUEFA Europa League, insieme alla vincitrice dellaCoppa Italia; se, però, quest'ultima risulta già qualificata per lecoppe europee tramite il campionato, è la sesta classificata a qualificarsi direttamente alla fase gironi della Europa League, mentre la settima classificata si qualifica al playoff diConference League - se la vincitrice di Coppa Italia non arriva tra le prime sei in campionato, è la sesta classificata a disputare il playoff di Conference League. Le ultime tre squadre in graduatoria vengono invece retrocesse inSerie B.
È un torneo che si svolge tra venti squadre dalla stagione2019-20. Alla fine del torneo, tre squadre vengono promosse nella categoria superiore (Serie A), mentre quattro squadre vengono retrocesse nella categoria inferiore (Serie C). Il trofeo del campionato, denominatoCoppa Ali della Vittoria dal 2006 al 2020, si assegna dalla stagione1960-61 e, dalla stagione2006-07, si consegna sul campo alla squadra prima classificata, con una cerimonia di premiazione. Attualmente, le prime due squadre classificate vengono promosse direttamente alla categoria superiore, mentre la terza classificata viene promossa direttamente solo se il suo distacco dalla quarta in classifica è pari o superiore a quindici punti. Se la squadra terza classificata ha, invece, meno di quindici punti di vantaggio sulla quarta, la restante promozione viene decisa con un girone di spareggi dettoplay-off, al quale prendono parte le squadre classificate dalla terza all'ottava posizione. Per quanto riguarda le retrocessioni, le ultime tre squadre classificate retrocedono direttamente e si procede con unplay-out tra la sedicesima e la diciassettesima classificata che viene disputato con gare di andata e ritorno se la sedicesima ha meno di cinque punti di vantaggio sulla diciassettesima.
L'ultima serie del calcio professionistico è suddivisa geograficamente in tre gironi: A, B e C, ciascuno con venti partecipanti. La prima di ogni girone viene promossa direttamente nella categoria superiore (Serie B), mentre la quarta promozione è decisa daiplay-off nazionali in cui partecipano le squadre classificatesi dalla seconda alla decima di ciascun girone, insieme con la vincente della Coppa Italia di categoria, per un totale di ventotto squadre. Per quanto riguarda le retrocessioni, nove squadre vengono retrocesse nella categoria inferiore (Serie D): l'ultima classificata di ogni girone viene retrocessa direttamente, mentre penultima, terzultima, quartultima e quintultima disputano iplay-out per altre due retrocessioni per girone. Se la vincente della Coppa Italia di categoria si posiziona dalla prima alla decima posizione (quindi è promossa in Serie B o è già qualificata ai play-off) oppure dalla sedicesima alla ventesima posizione (quindi deve disputare i play-out o è retrocessa in Serie D), viene ammessa ai play-off la squadra che si è posizionata undicesima nello stesso girone della squadra vincitrice della Coppa.
I tornei amatoriali del calcio italiano sono gestiti dallaLega Nazionale Dilettanti per il tramite degli organismi che essa coordina: il Comitato Interregionale e i diciannoveComitati Regionali.
Essendo l'unica serie dilettantistica di livello nazionale, gode di statuto e regolamenti speciali; essa rappresenta l'anello di congiunzione tra il calcio dilettantistico e quello professionistico dellaFIGC. La Serie D è oggi di norma articolata in nove gironi da diciotto o da venti squadre: le nove squadre vincitrici dei propri gironi vengono promosse direttamente inSerie C, fra i professionisti. A fine stagione, inoltre, queste nove squadre si contendono il titolo di campione d'Italia di categoria in una poule scudetto a eliminazione diretta. Un così ampio ricambio fra settore professionistico e dilettantistico è un caso unico al mondo: in nessun'altranazione si assiste annualmente alla permuta di ben nove squadre tra i due regimi calcistici. Le squadre classificate dal secondo al quinto posto di ogni girone disputano iplay-off, il cui esito incide sui punteggi della graduatoria di ripescaggio. Le ultime due classificate di ogni girone retrocedono direttamente nei campionati regionali, mentre le quattro squadre che le precedono disputano iplay-out, a condizione però che il distacco in graduatoria non sia pari o superiore a otto punti, nel qual caso le posizioni divengono subito definitive. Alla Serie D vengono inoltre iscritte in soprannumero le squadre già professionistiche che, fallendo, abbiano perso tale status.
La restante struttura del campionato di calcio italiano si articola in ulteriori cinque livelli regionali a cui possono giocare le squadre a vario titolo con differenti organizzazioni, oneri, doveri, regole e casi particolari. Le prime di ciascuna serie sono promosse a quella superiore, come pure le vincitrici deiplay-off, sebbene l'ascesa di queste ultime sia subordinata alla disponibilità di posti liberi nei tornei superiori di ciascuna Regione.
Eccole in successione:
Le serie in questione sono organizzate dai Comitati Regionali dellaFIGC, tranne l'ultima, che viene gestita dai rispettivi comitati provinciali.
I campionati giovanili sono disputati dalle squadre ragazzi delle varie società affiliate alla Federazione, e sono suddivisi sia per età sia per inquadramento.
IGiovani di Serie sono i giocatori Under-19 (Under-20 per alcune squadre del Campionato Primavera 1) delle società professionistiche italiane che disputano i massimi campionati giovanili. Sono attualmente divisi in quattro tornei:
InItalia esistono altri sei campionati organizzati dalle delegazioni provinciali e regionali della FIGC sotto l'egida del Settore Giovanile e Scolastico. I campionati, tutti di carattere giovanile, sono:
Nei campionati Juniores, Under-17 e Under-15, l'arbitraggio delle gare è riservato ad arbitriAIA, mentre l'arbitraggio delle altre categorie è affidato ai dirigenti delle società.
| Livello | Serie | ||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Pro-1 | Lega Nazionale Professionisti Serie A Serie A 20 squadre | ||||||||||||||||||
| Pro-2 | Lega Nazionale Professionisti Serie B Serie B 20 squadre | ||||||||||||||||||
| Pro-3 | Lega Italiana Calcio Professionistico Serie C girone A 20 squadre | Lega Italiana Calcio Professionistico Serie C girone B 20 squadre | Lega Italiana Calcio Professionistico Serie C girone C 20 squadre | ||||||||||||||||
| Non p. | LND Serie D girone A 18 squadre | LND Serie D girone B 18 squadre | LND Serie D girone C 18 squadre | LND Serie D girone D 18 squadre | LND Serie D girone E 18 squadre | LND Serie D girone F 18 squadre | LND Serie D girone G 18 squadre | LND Serie D girone H 18 squadre | LND Serie D girone I 18 squadre | ||||||||||
| Dil-1 | Eccellenza (28 gironi regionali, 474 squadre) | ||||||||||||||||||
| Dil-2 | Promozione (53 gironi regionali, 870 squadre) | ||||||||||||||||||
| Dil-3 | Prima Categoria (102 gironi regionali, 1573squadre) | ||||||||||||||||||
| Dil-4 | Seconda Categoria (152 gironi regionali o provinciali, 2198squadre) | ||||||||||||||||||
| Dil-5 | Terza Categoria (143 gironi provinciali, 1901 squadre) | ||||||||||||||||||
Totale: 7282 squadre
| Regione | Eccellenza Regionale | Promozione Regionale | Prima Categoria | Seconda Categoria | Terza Categoria | Totale Campionati Regionali |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | 2 | 4 | 4 | 7 | 18 | |
| 1 | 1 | 2 | 3 | - | 7 | |
| 1 | 2 | 4 | 5 | 7 | 19 | |
| 2 | 4 | 8 | 10 | 14 | 38 | |
| 2 | 4 | 8 | 14 | 13 | 41 | |
| 1 | 2 | 3 | 4 | 3 | 13 | |
| 2 | 4 | 9 | 10 | 6 | 31 | |
| 1 | 2 | 4 | 6 | 2 | 15 | |
| 3 | 6 | 12 | 24 | 21 | 66 | |
| 1 | 2 | 4 | 8 | 7 | 22 | |
| 1 | 1 | 2 | 3 | - | 7 | |
| 2 | 4 | 7 | 8 | 13 | 34 | |
| 1 | 2 | 3 | 3 | 5 | 14 | |
| 1 | 2 | 4 | 8 | 6 | 21 | |
| 2 | 4 | 6 | 7 | 13 | 32 | |
| 2 | 3 | 6 | 11 | 13 | 35 | |
| 1 | 2 | 4 | 5 | 3 | 15 | |
| 1 | 2 | 4 | 3 | - | 10 | |
| 2 | 4 | 8 | 16 | 10 | 40 | |
| Totali | 28 | 53 | 102 | 152 | 143 | 478 |
In vari periodi squadre estere hanno partecipato ad alcune edizioni del campionato italiano.
La prima a farlo fu il Chiasso, squadra svizzera che nel1913, trovando insufficiente l'attività calcistica su suolo elvetico, decise di iscriversi al campionato italiano. Non fu un'impresa facile per i dirigenti di allora, ma, grazie anche all'appoggio di uno dei più illustri personaggi del calcio della vicina penisola, l'avvocato Giovanni Mauro, presidente del Comitato Regionale Lombardo dellaFederazione Italiana Giuoco Calcio, le pratiche ebbero esito positivo. Nel maggio1914 il Chiasso venne chiamato a disputare due gare, due vere e proprie partite di test, contro le prime classificate dellaPromozione (il secondo livello della scala dei valori dell'epoca), appena promosse dalla federazione italiana in Prima Categoria, per definire il livello tecnico-agonistico acquisito dai rossoblù e stabilire con quali possibilità avrebbe potuto competere con le squadre di categoria superiore la stagione successiva. Sul campo di Mornello diCernobbio, che sarà teatro di tutti gli incontri casalinghi del Chiasso durante il periodo italiano, i rossoblù sconfissero laCremonese e ilSavoia di Milano. Grazie a queste vittorie il Chiasso fu ammesso inPrima Categoria, la massima categoria calcistica italiana, dove rimase fino al 1922, anno in cui la squadra retrocesse. La parentesi italiana si concluse l'anno successivo, nel1923, anno durante il quale si decise il rientro nei ranghi della federazione elvetica.
Dal 1920 al 1924 le società fiumane, benché facessero parte delloStato libero di Fiume costituito nel 1920 in virtù deltrattato di Rapallo, presero parte ai campionati italiani. Nella stagione 1923-24, in particolare, l'Olympia di Fiume, avendo vinto il campionato giuliano di Terza Divisione la stagione precedente, disputò il campionato italiano di Seconda Divisione, sfiorando la promozione nel massimo campionato. Nel 1924 Fiume fu annessa all'Italia, e conseguentemente l'Olympia di Fiume divenne una squadra italiana a tutti gli effetti. Si fuse nel 1926 con i concittadini del Gloria, fondando la Fiumana, che militò in massima serie nel 1928-29 e in Serie B nel 1929-30 e nel 1941-42. Nel 1945 la Fiumana fu sciolta dalle autorità di occupazione titine ben prima dell'annessione alla Jugoslavia sancita nel 1947, anche se il Rijeka attuale (fondato nel 1946) si ritiene il legittimo successore della Fiumana e dell'Olympia.
Dal 1945-46 fino al 1953-54 si venne a creare un'altra situazione del tutto particolare. Nel 1945, al termine dellaseconda guerra mondiale da cui l'Italia era uscita sconfitta (mentre la Jugoslavia era tra le potenze vincitrici), la Venezia Giulia era stata suddivisa dallaLinea Morgan in due zone di occupazione, una angloamericana e l'altra jugoslava, conTito che mirava ad annettersi la quasi totalità del territorio, comprese Trieste, Gorizia, Monfalcone e la Slavia veneta. Riassumendo, nelle due zone la situazione tra il 1945 e il 1947 era la seguente:
Nel settembre 1947 entrò in vigore il trattato di pace che sancì la cessione alla Jugoslavia di gran parte dei territori giuliani da essa rivendicati e la costituzione delTerritorio Libero di Trieste, suddiviso in una zona A (corrispondente all'odiernaProvincia di Trieste) occupata militarmente dagli angloamericani e in una zona B (comprendente l'Istria nord-occidentale daCapodistria aCittanova), occupata militarmente dalla Jugoslavia. L'UCEF, che organizzava il cosiddetto "campionato del TLT", cercò invano di essere inserito tra i membri permanenti del CIO: il Comitato Olimpico Internazionale respinse la richiesta, sposando le tesi del CONI secondo cui gli atleti del TLT, da non riconoscere come nazione autonoma in quanto non ancora legalmente costituito, avrebbero dovuto concorrere o per l'Italia o per la Jugoslavia in base alla loro libera scelta. Anche sulla base di tale sentenza le società del TLT potevano prendere parte al campionato italiano o a quello jugoslavo:[18]
Nel 1954 Trieste tornò a far parte dell'Italia, portando alla dissoluzione del Territorio Libero di Trieste, spartito tra Italia (che annesse la zona A) e Jugoslavia (a cui spettò la zona B).
Nel1960 laFedercalcio sammarinese si assunse l'incarico di allestire una formazione sammarinese che potesse militare nel campionato italiano, dopo che nella stagione precedente era stata la Libertas-Tre Penne a giocare nelle divisioni italiane. Nacque così, nell'estate del1960, laSocietà Sportiva Serenissima, che ereditò dalla Libertas-Tre Penne i colori sociali, il bianco e l'azzurro, e il primo campo da gioco, sito aFiorentino. La squadra partì dallaSeconda Categoria emiliana, poiché in quel Comitato Regionale non esisteva ancora laTerza Categoria.[23] Già nel1962 arrivò la prima promozione, dopo il successo contro l'A.C. Chiavicone diForlì. Cambiata denominazione in San Marino, la squadra sammarinese scalò le gerarchie del calcio italiano fino alla promozione in Serie C1 (dal 2007 Lega Pro Prima Divisione). Una seconda squadra sammarinese, laJuvenes/Dogana, pur continuando a militare nel campionato sammarinese, disputò il campionato regionale italiano di Promozione fino al 2007. Nel 2021 si iscrisse al campionato diEccellenza Emilia-Romagna ilVictor San Marino[24].
Di seguito l'elenco delle squadre straniere che hanno militato in passato nel campionato italiano:
Di seguito l'elenco delle squadre straniere che militano attualmente nel campionato italiano:
Nella stagione1926-27 ilTorino, allestito dal presidenteconteEnrico Marone Cinzano, vinse il proprio girone eliminatorio e, trascinato dal cosiddettoTrio delle Meraviglie composto daJulio Libonatti,Adolfo Baloncieri eGino Rossetti, conquistò il suo primo scudetto nella fase finale del campionato. La gioia dei granata fu però di breve durata, poiché nell'autunno 1927 il sodaliziopiemontese incappò in unoscandalo in cui venne accusato di aver corrotto il terzinojuventinoLuigi Allemandi e subì la revoca del titolo. La reazione psicologica alla condanna fu la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente un po' appagati nella nuova stagione, spingendoli a vincere il campionato1927-1928. I dubbi sulla regolarità del procedimento giudiziario produssero, nel corso dei decenni successivi, vari tentativi di riaprire l'inchiesta da parte sia del Torino, sia delBologna, secondo classificato.
Nel 2006, quasi ottant'anni dopo il caso Allemandi, il calcio italiano fu travolto daCalciopoli, uno scandalo relativo acombine arbitrali. Tra le molte squadre coinvolte spiccavanoJuventus,Lazio,Fiorentina eMilan. Le prime tre furono retrocesse in primo grado in Serie B, mentre al Milan vennero inflitti trenta punti di penalizzazione nel campionato 2005-06 e otto punti di penalizzazione nel campionato2006-07. In appello, Lazio e Fiorentina evitarono l'onta della retrocessione, mentre alla Juventus fu confermata la relegazione in Serie B con diciassette punti di penalizzazione, ridotti infine a 9 nell'ultimo grado di giudizio. Al club bianconero venne anche revocato lo scudetto2004-05, mentre il campionato2005-06 fu dapprima "non assegnato" e, in seguito, concesso a tavolino all'Inter, divenuta prima in classifica grazie alle penalizzazioni subite da Juventus e Milan.
Il 1º marzo1980 un commerciante, Massimo Cruciani, presentò un esposto allaprocura della Repubblica diRoma, sostenendo di essere stato truffato. Egli, tramite Alvaro Trinca, proprietario di un ristorante di cui era fornitore, era venuto in contatto con alcuni giocatori dellaLazio, che lo avevano indotto a scommettere su alcune partite diSerie A che erano state combinate. Tuttavia, non tutti i risultati concordati si erano verificati, facendo perdere a Cruciani somme ingenti (centinaia di milioni dilire). In seguito alla denuncia di Cruciani e di Trinca, il 23 marzo1980 (ventiquattresima giornata di Serie A e ventisettesima giornata di Serie B) lamagistratura fece effettuare una serie di arresti proprio sui campi di gioco, a fine incontri. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cuiPaolo Rossi delPerugia,Giuseppe Dossena eGiuseppe Savoldi delBologna eOscar Damiani delNapoli. DiGiorgio Morini si accertò la consegna a Roma di venti milioni, forniti dal presidente rossoneroFelice Colombo, avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani a seguito della partita contro laLazio, giocata il 6 gennaio e vinta dalMilan per 2-1[25], mentre Paolo Rossi venne accusato d'aver concordato il pareggio dell'incontroAvellino-Perugia, giocato il 30 dicembre1979 e finito 2-2. Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva90º minuto[26]. Il 23 dicembre1980 tutti gli indagati vennero prosciolti poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l'accusa di illecito sportivo[27].
Milan e Lazio vennero così retrocesse a tavolino in Serie B per illecito sportivo. Per ilMilan la retrocessione del 1980 fu la prima nella sua storia. Dopo aver vinto il Campionato diSerie B 1980-1981, retrocesse nuovamente tra i cadetti, al termine della stagione1981-1982, ma questa volta con il verdetto sancito dal campo a causa del terzultimo posto in classifica. LaLazio tornò inSerie B dopo otto anni (e dopo aver vinto uno Scudetto nel1973-1974), ma dovette aspettare la stagione1982-1983 per ritornare inSerie A. L'Avellino, ilBologna e ilPerugia non risentirono in partenza dei cinque punti di penalizzazione; la squadra umbra retrocesse in Serie B al termine della stagione successiva e sarebbe tornata in Serie A quindici anni dopo. Il giocatore Paolo Rossi, a causa della squalifica, non disputò l'Europeo '80. Tornò a giocare il 29 aprile1982, disputando solo le ultime tre partite di campionato con laJuventus; nonostante lo scarso numero di gare giocate, il lungimirante CTazzurroEnzo Bearzot lo inserì nella lista dei convocati per ilMondiale spagnolo[28], dove risultò capocannoniere del torneo ed elemento fondamentale per la vittoria del titolo.
Il 2 maggio1986 si costituiva e veniva arrestatoArmando Carbone, braccio destro diItalo Allodi (a quell'epoca dirigente delNapoli), che confessò l'esistenza di un giro di scommesse riguardanti alcune partite di calcio nei campionati professionistici, dalla Serie A fino alla Serie C2, dal1984 al1986. Dario Maraschin, all'epoca presidente delLanerossi Vicenza, confessò di aver versato centoventi milioni di lire per vincere la partita contro l'Asti e lo spareggio contro ilPiacenza nel Campionato di1984-1985, ma di non aver truccato nessun incontro nel1985-1986 in Serie B. In realtà, vennero raccolte varie intercettazioni telefoniche che dimostrarono il contrario, soprattutto negli incontri controMonza ePerugia. Successivamente, anche il presidente del Perugia, Spartaco Ghini, ammise che la sua società, unica tra quelle inquisite a preferire la retrocessione piuttosto che una forte penalizzazione, aveva commesso illeciti sportivi. Vennero deferite alla procura federale dellaFIGC, gestita daCorrado De Biase, le seguenti società:Bari (*),Napoli (*),Udinese inSerie A,Brescia (*),Cagliari,Empoli (*),Lazio,Monza (*),Palermo,Perugia,Sambenedettese (*),Triestina,Lanerossi Vicenza inSerie B,Cavese,Foggia,Reggiana (*),Carrarese, (*)Salernitana (*) inSerie C1 ePro Vercelli (*) inSerie C2. Alcune di loro vennero prosciolte dall'inchiesta (società indicate con l'asterisco), mentre le altre subirono diverse penalizzazioni.
La penalizzazione di nove punti costò molto aUdinese eLazio; i friulani retrocessero in Serie B al termine della stagione 1986-1987, mentre i biancocelesti riuscirono a salvarsi dalla Serie C1 dopo aver vinto gli spareggi contro Taranto (salvo) e Campobasso (retrocesso) per l'ultimo posto disponibile; senza la penalizzazione, l'Udinese sarebbe rimasta in A (a svantaggio dell'Empoli), mentre la Lazio sarebbe arrivata sesta in classifica, a pari punti con il Genoa. IlCagliari retrocesse in Serie C1, ma sarebbe retrocesso anche senza penalizzazione. IlLanerossi Vicenza, che si era visto revocare la promozione in Serie A, retrocesse in Serie C1 al termine di una stagione negativa. Per laTriestina i quattro punti in meno non furono determinanti in quella stagione, ma senza il punto tolto nel campionato 1985-1986 i giuliani sarebbero stati promossi in A al posto del Vicenza. Successivamente, venne penalizzata di cinque punti nella stagione1987-1988 per aver combinato una partita contro l'Empoli nella stagione 1985-1986 e, a causa di questa nuova penalizzazione, venne retrocessa in Serie C1 al termine della stagione seguente. IlPerugia, laCavese e ilFoggia non furono influenzati dalle penalizzazioni.
Un ulteriore scandalo calcioscommesse venne alla luce il 1º giugno2011, quando, a seguito di indagini condotte dalla procura diCremona nell'ambito dell'inchiesta denominataLast bet, furono eseguiti numerosi provvedimenti dicustodia cautelare nei confronti di varie persone legate al mondo del calcio e a quello delle scommesse sportive. La procura di Cremona si avvalse sin dall'inizio delle informazioni fornite ai media e denunciate alle autorità competenti dall'operatore austriacoSKS365 Group. Fra i nomi più noti, spiccavano quelli del capitano dell'AtalantaCristiano Doni e degli ex calciatoriStefano Bettarini eGiuseppe Signori. Nell'indagine sportiva, condotta dal procuratore federaleStefano Palazzi, furono deferiti alla Commissione Disciplinare della Federcalcio 26 tesserati e diciotto società, con accuse che spaziavano dall'illecito sportivo alla semplice violazione del divieto di scommettere per i tesserati. I processi sportivi svoltisi nell'agosto2011 videro gli organi giudicanti della FIGC accogliere sostanzialmente l'impianto accusatorio di Palazzi: furono irrogate pesanti squalifiche nei confronti di molti tesserati, ritenuti colpevoli di illecito sportivo, e diversi punti di penalizzazione nei confronti delle società coinvolte per responsabilità oggettiva o presunta. Due società (Alessandria eRavenna) furono ritenute direttamente responsabili e, pertanto, furono retrocesse di categoria.
Il 19 dicembre2011 furono eseguiti nuovi arresti nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona. Fra gli altri, furono arrestati l'ex calciatoreLuigi Sartor e l'ex capitano dell'AtalantaDoni, già squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva. Doni, che cercò di sottrarsi all'arresto con un tentativo di fuga, fu accusato di tentato inquinamento delle prove. Finirono sotto inchiesta diverse partite (anche diSerie A e diCoppa Italia) non solo della stagione 2010-2011, ma anche di quella precedente (2009-2010) e di quella successiva (2011-2012). Il 4 febbraio2012 fu arrestato il portiere del PiacenzaMario Cassano, mentre il 2 aprile2012 finì agli arresti, nell'ambito di un'inchiesta parallela condotta dalla procura diBari, l'ex difensore bareseAndrea Masiello, nel frattempo trasferitosi all'Atalanta.
Durante la seconda fase, la procura di Cremona ha rivelato che si è giunti all'arresto dei nuovi indagati in seguito a un'inchiesta transnazionale sul calcio scommesse che parte daSingapore, in particolare grazie alle dichiarazioni di Wilson Raj Perumal, cittadino di Singapore arrestato inFinlandia. L'organizzazione sarebbe stata gestita da Eng See Tan detto "Dan". L'organizzazione aveva poi diramazioni in tutto il mondo e, in particolare, in Italia, tramite il gruppo dei "bolognesi", riconducibile aSignori, e quello degli "zingari", riconducibile aGegic eGervasoni. La forza economica e corruttiva del "Dan" sarebbe stata tale da arrivare a ipotizzare l'acquisto dell'AlbinoLeffe al fine di truccare le partite.
Il 28 maggio2012 una nuova ondata di provvedimenti restrittivi colpisce, fra gli altri, il capitano dellaLazioStefano Mauri e l'ex giocatore delGenoaOmar Milanetto, nel frattempo trasferitosi al Padova. Fra gli indagati non sottoposti a provvedimenti restrittivi compare anche il nome dell'ex allenatore delSienaAntonio Conte, nel frattempo passato alla Juventus con cui ha appena vinto lo scudetto, del quale viene disposta la perquisizione dell'abitazione, nonché quelli di due difensori della nazionale italiana in ritiro preEuropeo 2012: l'ex bareseLeonardo Bonucci, anch'egli fresco scudettato con la Juventus, e l'ex genoanoDomenico Criscito, passato nel frattempo alloZenit San Pietroburgo. Quest'ultimo subisce la perquisizione della propria camera d'albergo aCoverciano e, a differenza di Bonucci, viene immediatamente escluso dalla lista definitiva dei convocati per l'Europeo, in quanto destinatario diavviso di garanzia. L'accusa per tutti gli indagati è sempre quella diassociazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Con le medesime accuse e con l'aggravante delriciclaggio di denaro, è indagato ancoraGiuseppe Signori, già radiato dalla giustizia sportiva.
Tra maggio e luglio2012, nel frattempo, si sono svolti i processi sportivo di primo e secondo grado per sessantuno tesserati e ventidue società deferiti dal procuratore Palazzi in relazione al secondo filone dell'inchiesta diCremona. Alcuni dei deferiti erano già stati giudicati e sanzionati nel primo filone di indagini. Le partite sotto inchiesta hanno riguardato laSerie B 2010-2011, più alcuni incontri diCoppa Italia delle edizioni2010-11 e2011-12 e un incontro dellaCoppa Italia Lega Pro 2010-2011. Alle società coinvolte sono state inflitte penalizzazioni in classifica di varie entità per responsabilità oggettiva negli illeciti contestati ai propri tesserati. Le penalità sono state scontate nella stagione 2012-2013.
A partire dalla stagione 2017-18, per laUEFA Champions League si qualificano le prime quattro squadre in classifica, direttamente alla fase campionato.
Nella stagione 2023-2024, vista la riforma della massima competizione europea e al regolamento che consente alle due Federazioni che totalizzano nella stagione in corso il maggior punteggio delcoefficiente UEFA, per la prima volta anche la quinta classificata si è qualificata per la fase campionato.
La qualificazione allaUEFA Europa League è ad appannaggio di norma della quinta classificata e della vincitrice dellaCoppa Italia, che si qualificano direttamente alla fase campionato. Qualora quest'ultime siano già qualificate allecoppe europee, subentra la sesta ed eventualmente la settima classificata del campionato.
Per laUEFA Conference League, introdotta nella stagione 2021-2022, si qualifica la sesta classificata, che parte dagli spareggi. Qualora essa dovesse subentrare per il posto in UEFA Europa League, sarebbe la settima classificata a prendere parte alla UEFA Conference League.
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