Percampanilismo s'intende l'attaccamento «esagerato ed esclusivo»[1] alla propriacittà o paese, ai suoi usi e alle suetradizioni «che induce spesso a un'ostilitàpreconcetta verso paesi e costumi diversi».[1] Ebbe la sua origine nellapenisola italica nel XII secolo[2][3] e la propria denominazione deriva dalcampanile, la struttura che allora caratterizzava lo specifico aspetto di ciascuna città e/o paese, motivo per cui è usato specialmente insociologia per sintetizzare le divisioni socio-culturali, ideologiche, economiche nonché sportive tra località rivali; alcune delle quali sono rimaste pressoché invariabili anche dopo l'Unità d'Italia (1861).[4]
L'uso del termine s'è ulteriormente esteso per segnalare antagonismi consolidati all'interno della stessa località come nel caso di quelle esistenti tra iquartieri e/ocontrade, oltreché personaggi quali artisti o sportivi e anche organizzazioni politiche e associazioni sportive indipendentemente della distanza geografica.[5][6]
Il termine «campanilismo» deriverebbe da un episodio aneddotico della rivalità fra due comuni limitrofi dellapianura campana:San Gennaro Vesuviano ePalma Campania. Il quadrante del campanile di San Gennaro Vesuviano che volgeva a levante (cioè verso Palma Campania) fu volutamente progettato e costruito senza orologio, proprio perché i cittadini di Palma Campania non potessero usufruirne per conoscere l'ora del giorno.[7][6]
Oltre alle rivalità in diversi ambiti includendo l'artistico sorte «per l'orgoglio locale» nelMedioevo tra città vicine qualiFirenze controPisa[2] e, in ambito sportivo, sia nell'inimicizia deiquartieri coinvolti nelcalcio fiorentino,[5] che tracontrade che contraddistingue eventi cittadini come ilPalio di Siena;[6] sono frequentemente descritte come casi di campanilismo l'opposizione a livello politico-finanziario tradinastie quali iMedici contro iBorgia,[8] quella traLorenzo Ghiberti eFilippo Brunelleschi nel XV secolo — ritenuta la prima nellastoria dell'arte[2] — o, a livello letterario, tra le famiglie nobili veronesi deiMontecchi e Capuleti, che sono sfociati spesso inguerre efaide.
D'importanza storica tra i casi d'inimicizia all'interno della stessa località sono degne di nota quella tra le fazioni politiche deiguelfi e ghibellini a Firenze, e quella altrettanto accesa tra due fazioni dei guelfi, iguelfi bianchi e neri, che diede origine a unalotta armata a cavallo tra il XII e il XIII secolo, che costrinse numerosi membri di entrambi i gruppi, tra cuiDante Alighieri allora legato alla fazione bianca, all'esilio.
Nel XX secolo, il campanilismo si è evidenziato fortemente anche nelle diverse rivalità sportive, soprattutto quellecalcistiche, talvolta indipendentemente della distanza tra le città d'origine dei club coinvolti,[4] attraverso l'estrema passione verso la propria squadra da parte dellatifoseria organizzata — principalmente nelle città in cui non esistono altre squadre con cui un'opposizione sia sorta e/o si sia consolidata nel tempo — in quanto essa è spesso vissuta come un'estensione della propria località d'origine[9] da difendere a tutti i costi dai «nemici», (la formazione rivale) anche con mezzi violenti.[5]
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