Camillo Pacetti (Roma,2 maggio1758 –Milano,16 luglio1826) è stato unoscultoreitaliano.
Fratello diVincenzo Pacetti e studente dell'Accademia di San Luca, dopo aver lavorato in diverse chieseromane, nel1804, su indicazione diAntonio Canova, ricevette una proposta per subentrare aGiuseppe Franchi allacattedra discultura dell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Oltre all'impegno didattico, Pacetti accettò anche commissioni pubbliche. Per la facciata delDuomo di Milano elaborò lastatua dellaLegge Nuova (1810). La straordinaria somiglianza di quest'ultima con laStatua della Libertà (realizzata alcuni decenni dopo daFrédéric-Auguste Bartholdi) fa pensare che essa sia stata il modello cui si sia ispirato l'autore di quest'ultima[1]. Fu anche attivo in diverse chiese milanesi.
Scolpì alcuni rilievi[2] per l'arco della Pace diMilano, opera progettata daLuigi Cagnola, cui presero parte altri scultori tra cuiLuigi Canonica. La diversificata produzione del Pacetti spaziò dai ritratti a soggetti mitologici e allegorici: sua laMinerva infonde l'anima all'automa di Prometeo (1806), gruppo in marmo esposto allaGalleria d'Arte Moderna di Milano.
Tra i suoi allievi si segnalano:Abbondio Sangiorgio,Luigi Scorzini,Gaetano Manfredini,Stefano Girola e il generoBenedetto Cacciatori, suo prediletto.
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