Il calendario bizantino ricalcava ilcalendario giuliano, in uso nell'Impero romano, differenziandosi solo per la data d'inizio dell'anno e la numerazione degli anni.
L'anno iniziava il 23 settembre, dal 462Anno Salutis il 1º settembre (da notare che tuttora inSardegna il mese disettembre inlingua sarda è chiamatoCabudanni ovvero "inizio dell'anno", un chiaro caso di eredità culturale delladominazione bizantina nell'isola) e finiva il31 agosto.
La numerazione degli anni iniziava da quella che secondo i bizantini era ladata della creazione: l'anno 1 bizantino iniziava il 1º settembre del 5509 a.C. Quindi, ad esempio, lacaduta di Costantinopoli (29 maggio1453) avvenne secondo il calendario bizantino nell'anno 6961, mentre nel settembre2025 è iniziato l'anno bizantino 7534. Per ottenere l'anno bizantino da quello giuliano o gregoriano occorre aggiungere 5508 per le date fino al 31 agosto, 5509 per quelle dal 1º settembre in poi: infatti, tenendo conto che nella numerazione basata sulla nascita di Cristo non esiste l'anno zero (si passa direttamente dall'1 a.C. all'1 d.C.), l'anno 1 d.C. corrisponde agli anni bizantini 5509-5510.
Dopo l'introduzione delcalendario gregoriano, tra quest'ultimo e il calendario bizantino vi è uno sfasamento di date che attualmente è di tredici giorni, come tra i calendari gregoriano e giuliano. Quindi il capodanno bizantino (1º settembre) cade il 14 settembre delcalendario gregoriano.
Nel calendario bizantino vi erano dei periodi lunghi quindici anni che erano chiamatiindizioni.
Il calendario bizantino entrò in uso nel312 nell'Impero romano, ma già sappiamo che alla metà delVI secolo aRoma venne rimosso, così fu anche in molte parti dell'Occidente, ma non in tutte.
^Giovanni Battista de Rossi,Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores, tomo I, Roma, ex Officina libraria Pontificia, [poi] ex Officina libraria Ph. Cuggiani, 1857, pp. C-CI., cit. inCelestino Cavedoni,Tre lettere greco-latine una di Costantino Paleologo ultimo imperatore bizantino e due di Demetrio Paleologo despota del Peloponneso dirette a Borso marchese d'Este signore di Ferrara, inAtti e memorie / Deputazione di Storia Patria per le antiche province modenesi, vol. 3, 1865, p. 288. L'articolo di Cavedoni e la citazione sono trascritti anche nel numero monograficoL'ultima dinastia di Bisanzio: i Paleologi. 1259-1453, inPorphyra. International Academic Journal in Byzantine Studies, vol. 3, n. 7, aprile 2006, p. 93.Scaricabile online
Agostino Pertusi (a cura di).La caduta di Costantinopoli. Le testimonianze dei contemporanei. Milano, Mondadori (Fondazione Valla), 1976.[1]Archiviato il 27 settembre 2007 inInternet Archive.