Il calendario sacro azteco era tenuto dagli scribi e dai sacerdoti.In realtà esistevano 3 calendari tra i quali uno dei sacerdoti, uno sacro per l'intera comunità e uno dei contadini basato sulla vita nei campi[senza fonte].
Il calendario indica il celebrelungo computo e le relazioni fra il nostro sistema solare e l'universo. Strutturato in cerchi concentrici, l'anello più esterno è costituito da due serpenti con la testa di esseri umani (che per lacultura nahuatl rappresentano appunto il lungo computo). Secondo alcuni, esso abbraccia un periodo di 26000 anni, mentre per altri di 26500. Le piume sulla testa dei serpenti alludono al dioQuetzalcoatl (una entità che nel Messico antico rappresentava, tra altre cose, la conoscenza).Fra gli elementi del cerchio più interno, sono raffigurati sette cerchi piccoli e uno più grande: quest'ultimo riferito al sole, i primi allePleiadi, a illustrare il rapporto fra questi corpi celesti e anche il loro moto reciproco, che si ripete in cicli lunghi migliaia di anni. La moderna scienza occidentale li conosce come cicli delmoto di precessione dell'asse terrestre oprecessione degli equinozi.[1]
Vi sono alcune varianti nel modo in cui i segni dei giorni sono disegnati o scolpiti. Quelli che seguono qui provengono dalCodex Magliabechiano (XVI secolo).
Il calendario sacro veniva contato secondo il ciclo dei 20 segni che avevano un circolo di soli 260 giorni; per tanto queste cerimonie un anno cadevano in un mese l'anno dopo un altro, quindi variavano sempre e venivano dette feste non fisse.
Il calendario dei contadini è basato sul ciclo delle stagioni, sui periodi di semina di mais, pomodori e fagioli e di raccolta e sulle principali ricorrenze campestri. L'anno dei contadini durava 365 giorni come ilcalendario gregoriano, ma era composto da 18 mesi da 20 giorni ciascuno più 5 giorni aggiuntivi di fine anno considerati speciali. I 5 giorni rimanenti che erano gli ultimi 4 di gennaio e il primo di febbraio (poiché il primo giorno dell'anno per gli aztechi era il 2 di febbraio) venivano chiamatinemontemi cioègiorni inutili; erano considerati giorni sfortunati e quando nascevano dei bambini in questi giorni si diceva che non avrebbero avuto fortuna nella vita e perciò vivevano in povertà e miseria, ed erano perciò dettinemo.
Spesso gli aztechi vi vietavano di fare cerimonie e qualunque attività importante.Gli Aztechi credevano che durante i cinque giorni di differenza il mondo potesse terminare. I sacerdoti allora celebravano una cerimonia apposita.
Dopo 18.980 giorni (minimo comune multiplo dei 260 giorni rituali ed i 365 giorni del calendario contadino) i due calendari finivano quasi contemporaneamente con 73 anni sacri e 52 anni contadini.