Ilcalendario è un sistema adottato dall'uomo per suddividere, calcolare e identificare precisi periodi ditempo. Questi periodi, suddivisi generalmente ingiorni, costituiscono le date del calendario.
Il terminecalendario identifica inoltre lo strumento materiale utilizzato per illustrare tale sistema di calcolo cronologico (ad esempio, uncalendario a muro oda scrivania).Più in generale, il terminecalendario è anche usato per denotare una lista di eventi stabiliti o pianificati in maniera dettagliata.
Ciascuna nazione adotta un proprio calendario ufficiale per definire le festività e identificare le date in modo univoco; quasi tutti i paesi del mondo, nonché le organizzazioni sovranazionali come l'ONU adottano ilcalendario gregoriano; molti paesi affiancano a questo altri calendari:
Diversi altri calendari sono stati usati, ufficialmente o no, in passato. Alcuni di essi rimangono in uso soprattutto per motivireligiosi oliturgici; ad esempio leChiese ortodosse utilizzano ilcalendario giuliano.
Poiché però unanno solare non corrisponde a un numero intero dimesi lunari (13 mesi, il rapporto è di circa 12,3683), i calendari seguono in genere o l'uno o l'altro dei due cicli. Essi si distinguono quindi in:
calendari solari: sono basati sulla durata dell'anno solare, oanno tropico, di circa 365 giorni. In questi calendari le stagioni cominciano sempre nelle stesse date (queste date tuttavia possonospostarsi molto lentamente, nel volgere dei secoli), ma i mesinon seguono esattamente il ciclo delle fasi lunari. Esempi di calendari solari sono ilcalendario gregoriano e ilcalendario giuliano.
calendari lunari: sono basati sulla durata delmese lunare, di circa 29 giorni e mezzo. In questi calendari il mese comincia sempre con laLuna nuova, ma la data d'inizio delle stagioni si sposta in avanti da un anno all'altro (in media di circa 11 giorni). Un esempio è ilcalendario islamico.
calendari lunisolari: sono sincronizzati sia con la durata dell'anno tropico, sia con quella delmese lunare. Per poter mantenere questa sincronia, occorre alternare anni di 12 e di 13 mesi (vediCiclo metonico). In questi calendari, la data d'inizio delle stagioni si sposta in avanti o indietro da un anno all'altro, ma si mantiene sempre vicina (entro 12-13 giorni) a una data fissa. Un esempio è ilcalendario ebraico o, in passato, ilcalendario celtico rivelato dallalamina bronzea di Coligny.
Riproduzione dellaPiedra del Sol, un calendario azteco del XV secolo
Anche la durata media di una fase lunare non è esattamente di sette giorni (precisamente è di circa 7,3826 giorni): per questo motivo le fasinon cominciano sempre lo stesso giorno della settimana.
I calendari basati su eventi astronomici necessitano periodicamente di intercalare nell'anno periodi di tempo extra per mantenere la sincronizzazione con l'evento astronomico di riferimento.
Alcuni tipi di intercalazione calendariale ben noti sono il giorno aggiuntivo introdotto neglianni bisestili, il tredicesimo mese intercalare introdotto periodicamente nei calendari lunisolari (come quelliebraico ecinese), e ilsecondo intercalare aggiunto periodicamente al tempo segnato dagliorologi atomici.
Calendario religioso greco (Torikòs (500-530 a.C.). Per ogni mese sono indicati isacrifici comandati in onore diDioniso.
Per distinguere i vari anni tra loro, si usa assegnare a ciascuno di essi un numero progressivo.
Nelcalendario gregoriano e in quellogiuliano la numerazione attualmente in uso inizia dalladata di nascita di Gesù calcolata nelVI secolo dal monacoDionigi il Piccolo. Gli anni successivi a tale data sono denominati "dopo Cristo", in sigla d.C.; gli anni precedenti "avanti Cristo", in sigla a.C. Non esiste l'anno zero: l'1 d.C. segue immediatamente l'1 a.C. Gli astronomi usano tuttavia, per semplicità di calcolo, una numerazione che comprende lo zero (corrispondente all'1 a.C.) e in cui gli anni precedenti all'1 a.C. sono indicati da numeri negativi.
In tempi passati si sono usati sistemi di numerazione basati su altri eventi storici: i più diffusi sono stati quelli che facevano riferimento allafondazione di Roma e all'inizio dell'impero diDiocleziano.
Per evitare il riferimento alla religione cristiana, si sta diffondendo, soprattutto nei paesi anglosassoni, l'uso di sostituire le locuzioni "prima di Cristo" (a. C.) e "dopo Cristo" (d. C.) con le equivalenti: "anteera volgare" (a.e.v.) ed "era volgare" (e.v.).
Durante ilMedioevo, tutti gli stati e le città dell'Europa occidentale seguirono il calendario giuliano, ma si differenziarono riguardo al giorno d'inizio dell'anno: tra le differenti date adottate vi furono il1º marzo, il25 marzo, il giorno diPasqua, il1º settembre, il25 dicembre . La numerazione degli anni variava di conseguenza, per cui lo stesso giorno poteva corrispondere in diversi paesi ad anni diversi.
In seguito, a partire dalla promulgazione del calendario gregoriano (1582), progressivamente si ritornò alla data del1º gennaio, originariamente fissata daGaio Giulio Cesare, e oggi adottata universalmente.
(EN) E.J. Bickerman, John D. Schmidt, Nicola Abdo Ziadeh, Chao Lin, J.A.B. van Buitenen, Colin Alistair Ronan, E.J. Wiesenberg e Tatiana Proskouriakoff,calendar, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.