| Calcio in Italia | |
|---|---|
| Dati | |
| Sport | |
| Paese | |
| Organismo | Federazione Italiana Giuoco Calcio |
| Origine | fineXIX secolo |
| Praticanti | 1 362 695[1](al 2018-2019) |
| Club | 12 127[1](al 2018-2019) |
| Competizioni internazionali | |
| Campionato mondiale Campionato europeo UEFA Nations League FIFA Confederations Cup Campionato mondiale femminile Campionato europeo femminile | |
| Competizioni di club | |
| Campionato Coppa Italia Campionato femminile Coppa Italia femminile UEFA Champions League UEFA Europa League UEFA Europa Conference League UEFA Women's Champions League | |
| Situazione aggiornata al 1 marzo 2022 | |
Ilcalcio in Italia è lo sport più popolare[2] e il più praticato, con circa 1,4 milioni di giocatori e 14000 squadre. Importato dall'Inghilterra sul finire delXIX secolo, è gestito dallaFederazione Italiana Giuoco Calcio che dirige e organizza le varienazionali, oltre a controllare e coordinare le leghe e le divisioni, che organizzano a loro volta i campionati e le coppe (professionistici, dilettantistici e giovanili, sia maschili sia femminili).
Ilcampionato italiano di calcio, la cui massima divisione è chiamataSerie A, è uno dei più seguiti nelmondo, con laLiga spagnola e laPremier League inglese. Inoltre, i principali club calcistici italiani sono ai primi posti per numero di trofei internazionali vinti, con 52 titoli ufficiali (12Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 7Coppe delle Coppe UEFA, 10Coppe UEFA/UEFA Europa League, 1UEFA Conference League, 4Coppe Intertoto UEFA, 9Supercoppe UEFA, 7Coppe Intercontinentali e 2Coppe del mondo per club FIFA), che rendono l'Italia la seconda nazione più vincente a livello europeo dopo laSpagna e davanti all'Inghilterra.
Lanazionale di calcio maschile dell'Italia è tra le più titolate al mondo, con 4campionati mondiali (a pari merito con laGermania e preceduta solo dalBrasile), 2campionati europei, 1torneo olimpico e 2Coppe Internazionali, oltre a numerosi piazzamenti. Anche le nazionali giovanili vantano vittorie nei campionati europei di categoria e medaglie d'oro calcistiche a manifestazioni multisportive, come leUniversiadi e iGiochi del Mediterraneo.
Il terminecalcio fu forse inventato daLuigi Bosisio, nel1907. Nei primi anni, il gioco inItalia veniva chiamatofoot-ball, come in originale. In realtà ilVicenza Calcio, nato nel1902, ebbe fin da subito l'acronimoACIVI, ossia Associazione del Calcio in Vicenza. Comunque, nel 1907, Bosisio propose la sostituzione dell'anglismofoot-ball con l'italico terminecalcio, che in età rinascimentale era un gioco con la palla con regole in parte differenti dal calcio moderno. La proposta ebbe successo e il quotidiano sportivoLa Gazzetta dello Sport, in un articolo del 17 ottobre di quell'anno, dal titolo «Foot-Ball o calcio?», scriveva:[3]
InItalia il gioco del calcio è gestito dallaFederazione Italiana Giuoco Calcio, fondata nel1898 e meglio nota comeFedercalcio o con l'acronimoFIGC, ed è un'associazione riconosciuta, conpersonalità giuridica, federata alComitato Olimpico Nazionale Italiano e unica accreditata nel territorio nazionale a promuovere questo sport, oltre a curarne gli aspetti ad essi connessi.[4] La Federcalcio ha sede aRoma ed è affiliata allaFIFA dal1905[5] e all'UEFA dal1954, in qualità di cofondatrice.[6]
La Federcalcio, direttamente o tramite le sue leghe (Lega Serie A,Lega Serie B,Lega Pro,Lega Nazionale Dilettanti)[5] e divisioni, organizza i campionati e le coppe per professionisti, dilettanti e giovani.[5]
Tra le componenti della Federcalcio, l'Associazione Italiana Arbitri,[5] designa le terne arbitrali degli incontri, l'Associazione Italiana Calciatori e l'Associazione Italiana Allenatori Calcio),[5] sono organizzazioni di tutela e assistenza delle due rispettive categorie di tesserati, mentre ilSettore Tecnico e ilSettore Giovanile e Scolastico curano l'attività di formazione, al fine di migliorare il livello del gioco ad ogni livello, e dei giovani.[5]
Infine, tramite ilClub Italia, la FIGC coordina la gestione delle attività delle squadre nazionali di calcio.[7]

Sebbene gli storici parlino di giochi molto simili alcalcio risalenti al Medioevo, la storia del calcio moderno in Italia incominciò alla fine del XIX secolo dopo intensi traffici commerciali con l'Inghilterra. Furono infatti le città portuali che videro nascere i primi«Football Club», società prevalentemente calcistiche e formate in gran parte da soci britannici. La più antica formazione italiana tra quelle che conservano tuttora il proprio atto fondativo è ilGenoa, fondato il 7 settembre1893, sebbene alcune testimonianze sostengano che in tale data fosse già attivo l'Internazionale Torino (1891), a sua volta frutto della fusione di due precedenti sodalizi: ilTorino FCC (1887) e ilNobili Torino (1889).
Nonostante i pionieri del nuovosport fossero diffusi in tutto il Paese, era solo nell'Italia nord-occidentale che si aveva una concentrazione di squadre tale da poter disputare stabilmente degli incontri. Già dal 1896 laFederazione Ginnastica Nazionale Italiana organizzò uncampionato nazionale, nella prima edizione vinto dall'Udinese, cui seguì l'anno dopo l'affermazione dell'Unione Pro Sport Alessandria.
LaFederazione Italiana del Football (FIF) fu invece fondata a Torino il 26 marzo1898 e subito organizzò il primoCampionato Italiano di Football riconosciuto come ufficiale, vinto dalGenoa, che si aggiudicò anche il campionato successivo, nel 1899.

A partire dal 1900 a primi turni di carattere regionale, in caso di qualificazione seguivano semifinali e finali su base nazionale, queste ultime concepite come atto conclusivo della manifestazione a cui accedevano due sole squadre. In questo periodo solo tre regioni potevano schierare squadre in grado di combattersi in maniera equilibrata: ilPiemonte, laLiguria e laLombardia. Le formazioni delle altre regioni, persino nelle amichevoli rimediavano spesso pesanti sconfitte da squadre del Nord-Ovest, anche non di primo piano. IlGenoa fu la prima «grande» del calcio italiano: dopo i due titoli del secolo precedente, vinse quattro dei primi cinque campionati del Novecento, lasciando per la prima volta la vittoria a un'altra formazione nel 1901, quando ilMilan riuscì nell'impresa di battere i liguri. Un'ulteriore prima volta si ebbe nel 1905, quando fu laJuventus a vincere il titolo di campione d'Italia in un torneo che dalla stagione precedente aveva preso il nome diPrima Categoria, e alla quale seguirono due nuove vittorie del Milan, a conferma della forza anche calcistica deltriangolo industriale.
Sul finire del decennio vi fu il tentativo della Federazione di nazionalizzare forzatamente il campionato, in quanto le big erano piene di stranieri, con due competizioni: una italiana che assegnava il tradizionale titolo di "Campione d'Italia", e una federale aperta a tutti. La sottrazione agli stranieri del diritto di competere per il titolo portò a un boicottaggio dei club maggiori, e ne approfittò laPro Vercelli, che vinse i due campionati regolari del 1908 e 1909.
Il 15 maggio 1910, all'Arena Civica diMilano, avvenne l'esordio assoluto della nazionale di calcio dell'Italia, contro laFrancia, vincendo per 6-2.[8]
Sempre nel 1910, in occasione della prima sperimentale introduzione sul modello della First Division inglese di un girone unico che avrebbe direttamente assegnato la vittoria alla squadra prima classificata, un'altra formazione di Milano, l'Inter, conquistò il suo primo titolo nazionale. I bianchi dellaPro Vercelli seppero però rifarsi nei tre anni successivi, quando conquistarono altri tre titoli consecutivi (1911, 1912 e 1913), finendo per insidiare il primato delGenoa nell'albo d'oro. Il 1914 invece verrà ricordato come l'anno nel quale vinse il campionato ilCasale, formazione della cittadina piemontese.
Il campionato del 1915 venne interrotto a causa dell'intervento italiano nellaprima guerra mondiale e successivamente, al Genoa che era in prima posizione del girone finale della Lega Nord, fu assegnata la vittoria finale in quel torneo. Nei restanti anni del decennio il calcio rimase fermo a causa del prolungarsi del conflitto bellico, terminato nel 1918.

Con la ripresa postbellica cominciarono intensi dibattiti in vista di una razionalizzazione del campionato, ma tali discussioni sfociarono in un nulla di fatto a causa dell'ostruzionismo delle piccole formazioni di provincia, le quali temevano per il loro futuro all'interno di un eventuale torneo più elitario. L'Inter nel 1920 e laPro Vercelli nel 1921 si laurearono così campioni dopo una lunga serie di gironi e partite. L'insofferenza delle società metropolitane giunse al culmine quando un progetto di riforma presentato daVittorio Pozzo fu respinto dal Consiglio Federale: fu così che le ventiquattro squadre più forti e rappresentative abbandonarono la federazione fondando laConfederazione Calcistica Italiana, col compito di organizzare un campionato sul sistema del progetto Pozzo. Nel 1922 si ebbero così due campioni: da una parte la semisconosciutaNovese nel torneo federale di Prima Categoria, e dall'altra la big Pro Vercelli, che giunse al suo canto del cigno, nel torneo CCI denominatoPrima Divisione. Tuttavia l'insostenibilità della situazione portò le due fazioni a riconciliarsi sulla base delcompromesso Colombo, che consacrava la nuova massima categoria nella Prima Divisione, composta delle Leghe Nord e Sud, che stabilivano ognuna un club vincitore, sfidandosi successivamente per il titolo nazionale.

Nel 1923 e 1924 ilGenoa ottenne gli ultimi due dei suoi nove titoli, facendo in tempo a divenire la prima società a fregiarsi delloscudetto, da allora simbolo dei detentori del titolo. Nel corso del decennio alcuni industriali qualiEdoardo Agnelli (1923),Senatore Borletti (1926) eRenato Sacerdoti (1927) cominciarono a investire in squadre di calcio italiane qualiJuventus, Inter eRoma, rispettivamente.

Nel 1925 ilBologna, con il sospetto di forti ingerenze da parte del Partito Nazionale Fascista, vinse il suo primo scudetto, dopo una lunga e controversa serie di finali contro il Genoa, segnate da contestate decisioni arbitrali e conseguenti gravi disordini di ordine pubblico. Nel 1926 trionfò invece la Juventus degli Agnelli, che portarono nel calcio italiano nuovi metodi gestionali mutuati dall'esperienza nelle aziende, dall'organizzazione interna del club alla modernizzazione delle proprie infrastrutture. Nell'estate del 1926, con lacarta di Viareggio, il governo fascista riorganizzò il campionato abolendo la divisione tra nord e sud, ritenuta inaccettabile secondo gli ideali nazionalistici del regime, che la consideravano un motivo di divisione per il Paese: nacque la nuovaDivisione Nazionale che apriva ufficialmente le porte al professionismo.
Con la nuova formula del torneo, primeggiò nelle prime due stagioni ilTorino allestito dal presidente e conteEnrico Marone Cinzano, grazie anche al contributo del cosiddetto «Trio delle Meraviglie» composto daJulio Libonatti,Adolfo Baloncieri eGino Rossetti. I granata però incapparono nello scandalo delcaso Allemandi, venendo accusati di avere avvicinato e corrotto il terzino juventinoLuigi Allemandi, fatto che costò la revoca del loro primo scudetto. L'ultimo scudetto del decennio fu vinto dal Bologna, che superò il Torino nello spareggio finale disputato allostadio Flaminio diRoma.
La nazionale italiana ebbe in questo periodo il suo primo risultato importante della sua storia, conquistando la medaglia di bronzo olimpica adAmsterdam 1928.

Gli anni trenta sono il primo decennio di gloria per il calcio italiano e iniziarono con la novità epocale del primo campionato agirone unico, denominato "Serie A" e voluto nel 1928 dal presidente federaleLeandro Arpinati. Il torneo venne vinto dall'Inter del bomberGiuseppe Meazza, con il club che era stato rinominato inAmbrosiana dal regime fascista perragioni politiche.

Dall'anno seguente, in campionato, andò in scena il primo ciclo vincente dellaJuventus, il cosiddetto «Quinquennio d'oro», grazie all'apporto di elementi comeGiovanni Ferrari,Raimundo Orsi,Luis Monti e iltrio difensivo Combi-Rosetta-Caligaris, quando tra il1931 e il1935 arrivarono cinque scudetti consecutivi; allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fuCarlo Carcano, uno dei precursori del «metodo». Molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana che, parallelamente, aprì l'unico ciclo di vittorie nella storia degliAzzurri.
L'Italia del «Periodo d'oro», guidata daVittorio Pozzo, vinse i suoi primi trofei ufficiali della sua storia. Pur rinunciando a partecipare al primocampionato mondiale di calcio diUruguay 1930, l'Italia guidata daVittorio Pozzo in panchina e daGiuseppe Meazza in campo si aggiudicò laseconda edizione dellaCoppa Internazionale e, nel 1934, la squadra partecipò alcampionato del mondo 1934 da padrona di casa. SconfittiStati Uniti,Spagna eAustria, a gettare ombre sul trionfo azzurro, consumatosi nella capitale contro unaCecoslovacchia arresasi solamente nei supplementari 2-1, furono polemiche relative agli arbitri, il cui operato venne giudicato favorevole agliAzzurri per la pressione esercitata dalregime fascista.[9] Nello stesso anno la squadra disputò un'amichevole contro l'Inghilterra, persa per 3-2 ma rimasta negli annali come «battaglia di Highbury».


Confermato il successo in Coppa Internazionale nel 1935, la nazionale rimpinguò ulteriormente la sua bacheca con l'oro olimpico aBerlino 1936. Decisivo fu il contributo diAnnibale Frossi, autore di una doppietta contro l'Austria nella finalissima. Nel 1938 fu poi bissato il titolo mondiale nell'edizione diFrancia 1938: l'Italia eliminò in sequenzaNorvegia,Francia eBrasile fino all'atto conclusivo dove regolarono per 4-2 l'Ungheria, con doppiette diSilvio Piola eGino Colaussi.
In quel periodo arrivarono anche i primi successi in campo internazionale per un club italiano: ilBologna diGianni Bonaveri vinse nel 1932 e nel 1934 laCoppa dell'Europa Centrale, la più antica competizione calcistica europea per squadre di club. Successivamente, l'assunzione della presidenza degli emiliani da parte diRenato Dall'Ara e la prematura morte diEdoardo Agnelli, avvenuta nel 1935, coincise con la fine delle vittorie bianconere e l'inizio di un ciclo deifelsinei. Il Bologna vinse tre scudetti (1936, 1937, 1939).[10] Quel gruppo, guidato daÁrpád Weisz prima e di nuovo da Felsner poi, divenne noto come «Lo squadrone che tremare il mondo fa». Il ciclo bolognese della seconda parte degli anni trenta venne interrotto solo nel 1938, con lo scudetto dell'Ambrosiana-Inter diFerdinando Pozzani, conArmando Castellazzi in panchina, il più giovane allenatore di sempre a vincere un campionato di Serie A.


Gli anni quaranta furono contraddistinti dall'epopea del «Grande Torino» e dall'interruzione bellica dal calcio per laseconda guerra mondiale.
Anche questo decennio, come il precedente, iniziò con uno scudetto dell'Ambrosiana-Inter nel 1940, sotto la gestione dell'austriacoTony Cargnelli, al quale seguirono l'ultimo campionato vinto dalBologna diRenato Dall'Ara ma, soprattutto, il primo e storico titolo di campione d'Italia per una squadra della capitale: laRoma diEdgardo Bazzini e dell'allenatore unghereseAlfréd Schaffer vinse nel 1942, trascinata dal bomberAmedeo Amadei.
L'anno seguente iniziò il ciclo delTorino capace di vincere cinque titoli nazionali consecutivi (non considerando l'interruzione della serie nel transitorioCampionato Alta Italia del 1944, a cui laFIGC nel 2002 ha riconosciuto soltanto valore onorifico, vinto dai42º Corpo VVFF La Spezia) tra il 1943 e il 1949, e unaCoppa Italia nel 1943[11]: grazie a questo successo, il Torino fu la prima squadra a centrare ildouble scudetto-coppa nazionale nella stessa stagione. Asse portante dellanazionale italiana di quegli anni, il «Grande Torino» riuscì a portare anche dieci giocatori contemporaneamente in campo in azzurro. I granata del presidenteFerruccio Novo e del capitano e leader indiscussoValentino Mazzola videro interrotto il loro ciclo il 4 maggio1949, nella sciagura aerea nota come «tragedia di Superga», nella quale l'intera squadra perse la vita.[12]
La tragedia di Superga fu un passaggio importante per il calcio italiano, che segnò il tramonto delle vecchie gerarchie e diede inizio all'era moderna del campionato italiano. Al di là delle singole stagioni, il palcoscenico dellaSerie A sarà, da quel giorno, occupato dalle «tre grandi»: laJuventus degli Agnelli, ilMilan e l'Inter, che lasceranno a tutte le altre società solo un ruolo da comprimarie o meteore, destinate a brevi e mai stabili passaggi ai vertici delle classifiche. Anche la nazionale risentì degli echi di Superga: nel timore di nuovi incidenti aerei, la squadra si recò per via marittima inBrasile per partecipare alcampionato del mondo 1950, ma durante la traversata non poté svolgere un'adeguata preparazione e, pertanto, da campione in carica venne eliminata nel girone iniziale.

In campionato, le tre squadre sopra citate vinceranno tutti gli scudetti del decennio, lasciando solo un campionato, nel 1956, allaFiorentina diFulvio Bernardini, al primo titolo nazionale al quale fece seguito, l'anno successivo, la prima finale di un club italiano inCoppa dei Campioni, neonatamanifestazione UEFA.

La Juventus, sotto la presidenza diGianni Agnelli e in seguito di suo fratelloUmberto, tornò alla ribalta dopo tre lustri con uno scudetto nel 1950, il primo post Superga, a guida dell'ingleseJesse Carver. Nel 1952, con in campoGiampiero Boniperti e i tre danesiJohn Hansen,Karl Aage Hansen eKarl Aage Præst, arrivò un nuovo titolo italiano, mentre lo scudetto del 1958, grazie anche all'arrivo diOmar Sívori eJohn Charles, che insieme a Boniperti formarono il «Trio Magico»,[13] portò i bianconeri al decimo titolo, che valse il diritto a poter esporre sulle maglie lastella.
Il Milan invece, negli anni cinquanta, vinse quattro scudetti:Umberto Trabattoni riportò il titolo nel 1951, dopo quarantaquattro anni, grazie alle gesta del trio svedeseGre-No-Li, formato daGunnar Gren,Gunnar Nordahl eNils Liedholm, mentre il suo successore,Andrea Rizzoli, vinse nel 1955, 1957 e 1959 con vari campioni qualiJuan Alberto Schiaffino,José Altafini e ancora Nils Liedholm. Grazie a questi elementi, i rossoneri ottennero i loro primi successi internazionali aggiudicandosi due edizioni dellaCoppa Latina nel1951 e nel1956, diventando l'unica squadra italiana a vincere questa competizione antesignana della Coppa dei Campioni riservata alle vincitrici del titolo nazionale di Italia, Spagna, Francia e Portogallo. Dopo la Fiorentina furono inoltre il secondo club tricolore, nel1958, a giungere fino all'atto conclusivo della Coppa dei Campioni, perdendo anch'essi contro ilReal Madrid aBruxelles.
Infine, l'Inter diCarlo Masseroni primeggiò nel biennio 1953-1954, allenata daAlfredo Foni e l'anno seguente la società venne acquistata dal petroliereAngelo Moratti che ebbe nei primi anni risultati non all'altezza delle aspettative.
A tener banco nelle cronache dell'epoca fu anche il tema degli oriundi, calciatori d'origine straniera (perlopiù sudamericana) naturalizzati per difendere la maglia azzurra[14]: del gruppo fecero parteJuan Alberto Schiaffino,Alcide Ghiggia,Miguel Montuori,Dino da Costa eAntonio Angelillo. Concludendo un decennio pressoché fallimentare, gliAzzurri mancarono l'appuntamento alcampionato del mondo 1958 e, per tale esclusione, fu decisiva la sconfitta aBelfast per 2-1 contro l'Irlanda del Nord.


Il decennio fu contraddistinto da un ulteriore rafforzamento delle «tre grandi», con altre formazioni che comunque riuscirono a vincere dei titoli nazionali e internazionali.
Difatti, gli anni sessanta iniziarono con un mini ciclo di vittorie dellaJuventus: due scudetti e unaCoppa Italia, conOmar Sívori che divenne il primo calciatore proveniente dallaSerie A a vincere ilPallone d'oro[15] Un ulteriore scudetto verrà conquistato dai bianconeri, in questo decennio, nel 1967.
Il 1961 fu però la stagione dei primi trionfi europei, nel dopoguerra, per i club italiani: laRoma vinse laCoppa delle Fiere, superando ilBirmingham City, e laFiorentina conquistò laCoppa delle Coppe in una doppia sfida finale contro gli scozzesi delRangers. I viola torneranno in finale del torneo anche la stagione successiva, perdendo contro l'Atlético Madrid.
La nazionale invece, alcampionato del mondo 1962, venne eliminata nel girone iniziale perdendo la sfida decisiva per il passaggio del turno ad opera dei padroni di casa delCile, nella gara definita come la «battaglia di Santiago», poiché fu un duro incontro nel quale pesò la direzione di gara del britannicoKen Aston, con l'espulsione di due italiani e l'impunità verso la violenza dei cileni.


Nel 1962 ilMilan diNereo Rocco conquistò il suo ottavo scudetto, quarto titolo perAndrea Rizzoli, ma soprattutto l'anno seguente vinse laCoppa dei Campioni superando aLondra ilBenfica, divenendo il primo club italiano a vincere la competizione. Con questo titolo Rizzoli lasciò la guida del club, spianando la strada al ciclo vincente dell'Inter del presidenteAngelo Moratti, che nel 1960 aveva scelto di affidare la panchina all'argentinoHelenio Herrera: fu l'inizio dell'epopea della «Grande Inter», che nel giro di quattro anni vinse tre scudetti, compreso quello dellastella nel 1966, dueCoppe dei Campioni e dueCoppe Intercontinentali consecutive, prima squadra europea a riuscirci.[16] La prima Coppa dei Campioni fu conquistata nel 1964, battendo nella finale diVienna ilReal Madrid, mentre la seconda arrivò l'anno seguente sconfiggendo aSan Siro il Benfica. I due successi continentali furono seguiti in entrambi i casi dall'affermazione mondiale, rendendo così l'Inter la prima squadra italiana «campione del mondo».Le pochedébâcle dei nerazzurri avvennero nello spareggio scudetto del 1964, perso in favore delBologna al suo settimo titolo (e unico dal dopoguerra), nel campionato 1966-1967, perso in favore dei rivali della Juventus a seguito di una papera del portiereGiuliano Sarti nell'ultima giornata contro ilMantova, e in finale di Coppa dei Campioni nel 1967, persa aLisbona contro gli scozzesi delCeltic.
La parte finale del decennio ebbe un nuovo mini ciclo del Milan diFranco Carraro e diGianni Rivera, primo pallone d'oro italiano, con uno scudetto vinto, una seconda Coppa dei Campioni conquistata a Madrid contro l'Ajax e, per la prima volta, le vittorie in Coppa delle Coppe, superando l'Amburgo in finale aRotterdam, e nella Coppa Intercontinentale. Il decennio si concluse con l'inaspettato secondo scudetto, nel 1969, della Fiorentina del tecnico argentinoBruno Pesaola.
La seconda parte del decennio sono anni nei quali la nazionale ebbe degli alti e dei bassi, che passeranno alla storia del calcio italiano: alcampionato del mondo 1966, inInghilterra, gliAzzurri furono eliminati dai semi-professionisti dellaCorea del Nord, grazie a un gol diPak Doo Ik,[17] mentre due anni dopo, guidati daFerruccio Valcareggi, tornarono ai vertici del calcio mondiale, con la vittoria delcampionato d'Europa 1968 giocato in casa. La semifinale contro l'Unione Sovietica terminò senza gol, con il passaggio alla finale deciso da una monetina: il lancio premiò l'Italia, permettendo ai padroni di casa di contendere allaJugoslavia il titolo continentale. L'incontro si risolse in parità, con reti diDragan Džajić eAngelo Domenghini, portando allaripetizione della gara a 48 ore di distanza. Nel secondo incontro gliAzzurri vinsero per 2-0, con gol diGigi Riva ePietro Anastasi, conquistando il primo titolo europeo della loro storia.

Gli anni settanta iniziarono con lo storico scudetto delCagliari diGigi Riva eAngelo Domenghini, primo titolo di campione d'Italia per una società del Mezzogiorno, e con il secondo posto alcampionato del mondo 1970 della nazionale italiana allenata ancora daFerruccio Valcareggi, che perse in finale per 4-1 contro ilBrasile diPelé, in una gara che assegnava definitivamente laCoppa Rimet, avendo entrambe le nazioni già due mondiali in bacheca. In precedenza, nella semifinale del torneo, gliAzzurri avevano superato laGermania Ovest ai tempi supplementari, per 4-3 in quella che verrà definita la «partita del secolo».

In questo decennio laJuventus degli Agnelli, sotto la presidenza diGiampiero Boniperti, conquistò la metà degli scudetti disponibili, cinque, allenata prima daČestmír Vycpálek, poi diCarlo Parola e infine daGiovanni Trapattoni. I bianconeri, oltre a dueCoppe Italia, arrivarono per la prima volta nella loro storia in finale diCoppa dei Campioni nel 1973, perdendo aBelgrado contro l'Ajax diJohan Cruijff, mentre conquistarono nel 1977 il loro primo successo europeo, la CoppaUEFA, in finale contro l'Athletic Bilbao.[18]
Gli altri titoli di campione d'Italia del decennio furono appannaggio di:Inter diIvanoe Fraizzoli, nel 1971 (questo scudetto comporterà, l'anno seguente, l'approdo anche per i nerazzurri in finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax, sconfitti sul campo diRotterdam);Lazio diTommaso Maestrelli e del bomberGiorgio Chinaglia nel 1974, primo titolo per i capitolini;Torino deigemelli del golFrancesco Graziani ePaolo Pulici, nel 1976, settimo scudetto e primo dopo la tragedia di Superga del 1949;Milan, nel 1979, decimo scudetto con assegnazione della stella. Tra l'altro i rossoneri, nel 1973, avevano conquistato la loro secondaCoppa delle Coppe battendo ilLeeds Utd nella finale di Salonicco, ma non riuscirono a difendere il titolo l'anno seguente, venendo battuti nell'atto conclusivo dai tedeschi delMagdeburgo.
Per la nazionale, dopo la non esaltante esperienza alcampionato del mondo 1974 eliminata nel girone iniziale, nella seconda metà degli anni settanta vi fu un profondo ricambio generazionale, portato avanti dal nuovo commissario tecnicoEnzo Bearzot, che diede agliAzzurri il risultato del quarto posto finale al mondiale diArgentina 1978.

Il decennio portò il calcio italiano sul «tetto del mondo». Gli anni ottanta iniziarono nel segno dellanazionale guidata daEnzo Bearzot, che giocò in casa ilcampionato d'Europa 1980, piazzandosi a un deludente quarto posto finale.

Due anni dopo gliAzzurri vinsero il campionato mondiale diSpagna 1982, con la conquista del terzo titolo mondiale. La nazionale passò il primo turno nel girone con tre pareggi conPolonia,Perù eCamerun. Nella seconda fase a gironi, l'Italia si ritrovò conArgentina eBrasile: la squadra vinse 2-1 contro i biancocelesti e 3-2 con i verdeoro, decisa dalla tattica contropiedista imposta da Bearzot che consentì aPaolo Rossi di realizzare una tripletta. Rossi fu protagonista anche della semifinale vinta 2-0 contro laPolonia, segnando anche in finale contro laGermania Ovest. Il secondo e il terzo gol per l'Italia portano la firma rispettivamente diMarco Tardelli e diAlessandro Altobelli; a tempo ormai scaduto, i tedeschi siglarono il gol della bandiera. Rossi vinse anche il pallone d'oro nello stesso anno.
La vittoria italiana aMadrid portò tutto il movimento calcistico nazionale a una rinascita, con laSerie A che divenne il «campionato più bello del mondo». Arrivarono nuovi sponsor e nuovi investitori, e la possibilità di acquistare nuovamente giocatori stranieri da parte dei club italiani, permise l'arrivo in Italia di tutti i più grandi campioni di quel periodo.
Dopo lo scudetto del 1980 vinto dall'Inter diEugenio Bersellini, l'ultimo appannaggio di una squadra composta interamente da giocatori italiani, la prima metà del decennio fu contraddistinta dalla sfida infinita tra laJuventus diMichel Platini (pallone d'oro per tre anni consecutivi in bianconero) eZbigniew Boniek, guidata daGiovanni Trapattoni, e laRoma diBruno ContiPaulo Roberto Falcão, allenata daNils Liedholm. I capitolini del patronDino Viola nel 1983 ottennero il loro secondo titolo di campioni d'Italia (oltre a quattroCoppe Italia), perdendo l'anno successivo la finale di Coppa dei Campioni, disputata proprio in casa all'Olimpico, ai calci di rigore contro ilLiverpool. I bianconeri, invece oltre a quattro scudetti e una Coppa Italia, vinsero nel 1984 laCoppa delle Coppe, superando aBasilea ilPorto, e nel 1985 la loro primaCoppa dei Campioni (dopo aver perso in finale adAtene nel 1983 contro i tedeschi dell'Amburgo), laSupercoppa UEFA e laCoppa Intercontinale, divenendo quindi la prima società al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club. Il titolo di campioni d'Europa del 1985, conseguito a Bruxelles sulLiverpool, fu oscurato da gravi incidenti pre-gara generati daglihooligan britannici che portarono alla cosiddetta «Strage dell'Heysel» e alla morte di 39 spettatori bianconeri.


Comunque anche altre società italiane acquisirono campioni in quel periodo, comeKarl-Heinz Rummenigge all'Inter,Daniel Passarella eSócrates allaFiorentina,Júnior alTorino,Zico all'Udinese,Ramón Díaz all'Avellino,Graeme Souness eTrevor Francis allaSampdoria,Hans-Peter Briegel ePreben Elkjær Larsen alVerona (che conquistò nel 1985 il suo primo, storico scudetto),Glenn Strömberg all'Atalanta e, soprattutto,Diego Armando Maradona alNapoli. Proprio gli azzurri del «pibe de oro» caratterizzarono la seconda parte del decennio, con ilMilan del nuovo proprietarioSilvio Berlusconi e l'Inter dello «scudetto dei record» vinto nel 1989 con Trapattoni in panchina e con i due tedeschiLothar Matthäus eAndreas Brehme in campo. I partenopei trascinati da Maradona eCareca vinsero lo scudetto e la Coppa Italia nel 1987 e nel 1988 il primo trofeo internazionale per un club del Mezzogiorno, laCoppa UEFA, superando loStoccarda nella doppia finale. I rossoneri guidati daArrigo Sacchi in panchina e in campo dal trio olandeseRuud Gullit-Frank Rijkaard-Marco Van Basten conquistarono lo scudetto nel 1988 che portò alla successiva vittoria nel 1989 della Coppa dei Campioni, dove vinse alCamp Nou loSteaua Bucarest, della Supercoppa UEFA e della Coppa Intercontinentale. Nel 1989 i rossoneri vinsero anche la prima edizione dellaSupercoppa italiana. Anche la Sampdoria del patronPaolo Mantovani, in quegli anni, diede inizio a una serie di conquiste di trofei, con la vittoria di tre Coppe Italia e il raggiungimento della finale di Coppa delle Coppe, persa contro ilBarcellona aBerna.


Gli anni novanta furono un ulteriore decennio storico per il calcio italiano, inaugurati dalcampionato del mondo 1990, disputato inItalia e vinto dallaGermania Ovest in finale contro l'Argentina, con gliAzzurri diAzeglio Vicini piazzatisi al terzo posto[17] dopo una cavalcata, fino alla semifinale, di sole vittorie senza subire neanche una rete, e dalla conquista, da parte dei club italiani, nella stessa stagione di tutti i trofei ufficiali internazionali: ilMilan «olandese» diArrigo Sacchi bissò il successo inCoppa dei Campioni (vincendo aVienna contro ilBenfica), inSupercoppa UEFA e inCoppa Intercontinentale; laSampdoria vinse laCoppa delle Coppe sconfiggendo l'Anderlecht aGöteborg; laJuventus primeggiò inCoppa UEFA superando laFiorentina, in quella che fu la prima finale tutta italiana in una coppa europea.
La Sampdoria diPaolo Mantovani, con l'apporto determinante deigemelli del golGianluca Vialli eRoberto Mancini, andò a conquistare nel 1991 anche lo scudetto, al quale seguì una sfortunata finale della primaUEFA Champions League, torneo che sostituiva la vecchia Coppa dei Campioni, perdendo contro ilBarcellona. Sempre nel 1991 l'Inter diGiovanni Trapattoni vinse la Coppa UEFA, sconfiggendo laRoma in una nuova doppia finale italiana, in quella che ormai era una coppa dal dominio italiano. Difatti, anche se nel 1992 il trofeo andò all'Ajax che ebbe la meglio all'ultimo atto sulTorino, nel 1993 la coppa prese la strada del capoluogo piemontese, con la Juventus dell'astro nascente del calcio italianoRoberto Baggio, pallone d'oro, che se l'aggiudicò superando ilBorussia Dortmund e nel 1994 figurò nuovamente nell'albo d'oro l'Inter, che batté ilSalisburgo in finale.

Si affacciò in quegli anni nella élite del calcio italiano anche il Parma dellafamiglia Tanzi, che riuscì a vincere la sua prima storicaCoppa Italia nel 1992, alla quale seguirono unaCoppa delle Coppe nel 1993, battendo l'Anversa nell'atto conclusivo del torneo aWembley (i ducali perderanno il titolo l'anno successivo, nuovamente in finale, aCopenaghen contro l'Arsenal), una Supercoppa UEFA e una Coppa UEFA nel 1995 sconfiggendo rispettivamente nel 1993 Milan e nel 1995 la Juventus, in sfide tutte italiane. Il ciclo dei Tanzi si concluderà nel 1999 con la conquista della seconda Coppa UEFA, aMosca contro l'Olympique Marsiglia.
Ma la squadra dominatrice della prima parte del decennio fu il Milan diFabio Capello, che era subentrato a Sacchi in panchina. I rossoneri vinsero quattro scudetti in cinque anni, disputando inoltre tre finali consecutive di Champions League, che si conclusero con una vittoria nel 1994 superando adAtene il Barcellona, e due sconfitte, 1993 e 1995 rispettivamente con Marsiglia aMonaco di Baviera e Ajax a Vienna.

La nazionale maggiore, conArrigo Sacchi commissario tecnico dopo l'esperienza rossonera, arrivò in finale delcampionato del mondo 1994, negliStati Uniti, perdendo ai rigori contro ilBrasile, dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari. A livello di nazionali questo decennio verrà ricordato anche per le tre vittorie consecutive dellanazionale Under-21, allenata daCesare Maldini, alcampionato europeo di categoria (1992, 1994, 1996).

La seconda metà degli anni novanta sarà incentrato sulle cosiddette «sette sorelle» (Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Parma e Roma) con i bianconeri nuovamente alla guida del calcio italiano, nel quarto ciclo societario, allenati daMarcello Lippi e con la «triade» dirigenzialeLuciano Moggi-Antonio Giraudo-Roberto Bettega. La Juventus della nuova stellaAlessandro Del Piero e del franceseZinédine Zidane (pallone d'oro 1998) vincerà tre scudetti, una Coppa Italia (con double), ed eguaglierà il Milan, disputando anch'essa tre finali di Champions consecutive. Anche in questo caso solo una sarà vincente: nel 1996 superando aRoma, ai calci di rigore, l'Ajax. Nelle due edizioni successive i bianconeri furono sconfitti dal Borussia Dortmund, a Monaco di Baviera, e dalReal Madrid, adAmsterdam. La Champions vinta porterà alla conquista anche della Supercoppa UEFA e della Coppa Intercontinentale.
In questo periodo storico le rivali della Juventus furono soprattutto: l'Inter del presidenteMassimo Moratti, trascinata in campo dal «fenomeno»Ronaldo (prelevato dal Barcellona in quello che fu l'acquisto allora più costoso della storia del calcio), che dopo aver perso la finale di Coppa UEFA nel 1997 con loSchalke 04, l'anno seguente vinse la coppa superando in finale aParigi la Lazio; i biancocelesti del patronSergio Cragnotti, che sotto la guida tecnica diSven Goran Eriksson vinsero la Coppa Italia e la Supercoppa italiana nel 1998 e nel 1999 si aggiudicarono l'ultima edizione della Coppa delle Coppe, sconfiggendo ilMaiorca aBirmingham, e la Supercoppa UEFA contro ilManchester Utd diAlex Ferguson, reduce da untreble. La Fiorentina diVittorio Cecchi Gori, trascinata in campo dal bomberGabriel Omar Batistuta e dal fantasistaManuel Rui Costa, vinse la Coppa Italia nel 1996, conquistando anche la Supercoppa italiana (prima volta nell'albo d'oro per i titolari della coppa nazionale) ai danni del Milan, che allenato nel 1999 daAlberto Zaccheroni, vincerà l'ultimo scudetto del secolo. Da segnalare anche le vittorie delBologna diCarlo Mazzone nel 1998, e della Juventus diCarlo Ancelotti nel 1999, nellaCoppa Intertoto UEFA, manifestazione passata dal 1995 sotto l'egida della confederazione europea e divenuta accessoria alla Coppa UEFA.

Il nuovo millennio iniziò con gli scudetti diLazio eRoma. I biancocelesti diSergio Cragnotti conclusero il ciclo di vittorie cominciato nelle stagione precedenti con la conquista delcampionato, dellaCoppa Italia e dellaSupercoppa italiana nello stesso anno, mentre i giallorossi diFranco Sensi, che avevano affidato la panchina aFabio Capello con una campagna acquisti assai dispendiosa, vinsero il titolo e la Supercoppa l'anno successivo.
La spedizione della nazionale guidata daDino Zoff, nelcampionato d'Europa 2000, arrivò in finale contro laFrancia, dove era stata in vantaggio a lungo ma subendo il pareggio transalpino nei minuti di recupero, e la rete della definitiva sconfitta con il «golden gol» nei supplementari.[19]

In campionato, dopo la doppia parentesi capitolina, si ripropose nuovamente il classico duelloJuventus-Milan. I bianconeri, guidati daMarcello Lippi, vinsero due campionati italiani mentre i rossoneri di misterCarlo Ancelotti uno scudetto. Nel 2003 ebbe luogo la prima finale tutta italiana diUEFA Champions League, aManchester, dove la compagine milanese (che tra l'altro aveva eliminato in semifinale i concittadini dell'Inter) ebbe la meglio aitiri di rigore sui torinesi. La vittoria della coppa portò i rossoneri anche al successo inSupercoppa UEFA. Curiosamente, nello stesso anno le due compagini si riaffrontarono in Supercoppa italiana finendo ancora ai rigori, con esito opposto e vittoria bianconera. Nel 2000 e 2003 si segnalarono anche le ultime vittorie italiane in Intertoto, rispettivamente conUdinese ePerugia, prima della sopressione della competizione nel 2008.
La nazionale ebbe un quadriennio con allenatoreGiovanni Trapattoni: al mondiale diCorea del Sud-Giappone 2002, gliAzzurri furono eliminati negli ottavi di finale dallaCorea del Sud, con polemiche riguardanti l'arbitraggio dell'ecuadorianoByron Moreno, per controverse decisioni arbitrali che parsero favorire i padroni di casa e che portano a un'indagine da parte dellaFIFA, che non rivelò alcun illecito; alcampionato d'Europa 2004, la nazionale venne eliminata nel girone iniziale, anche in questo caso con sospetti dicombine subite e mai provate, dovute alla sfida traDanimarca eSvezia, che terminò con l'unico risultato, il 2-2, che garantiva a entrambe il passaggio del turno ai danni dell'Italia. In quella stagione, lanazionale olimpica di calcio diClaudio Gentile, riportò l'Italia sul podio a sessantotto anni di distanza da Berlino 1936: arrivò la medaglia di bronzo adAtene 2004.

In campionato duello tra la Juventus e il Milan, rispettivamente dei Palloni d'oroPavel Nedvěd eAndrij Ševčenko, continuò anche nelle successive tre stagioni, con un campionato vinto dalla squadra di Ancelotti (che perse contro ilLiverpool in modo clamoroso nel 2005 la finale di Champions League) e due dai bianconeri guidati da Fabio Capello, ma la sfida venne interrotta nel 2006 dallo scandalo denominatoCalciopoli, che portò alla retrocessione d'ufficio della Juventus inSerie B (con revoca del primo scudetto e non assegnazione del secondo, quest'ultimo attribuito poi all'Inter) e a forti penalizzazioni per Milan,Lazio eFiorentina, tutte società coinvolte nel processo.
Mentre in Italia deflagravaCalciopoli, la nazionale maschile, guidata dal 2004 da Marcello Lippi, conquistò il quarto titolo mondiale vincendo ilcampionato del mondo 2006 inGermania. GliAzzurri, superata la fase a gironi conGhana,Stati Uniti eRep. Ceca e nella fase a eliminazione diretta l'Australia e l'Ucraina, affrontarono in semifinale aDortmund i padroni di casa dellaGermania, vincendo 2-0.[20][21] Approdati in finale contro la Francia, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, i supplementari furono segnati dall'espulsione del franceseZinédine Zidane per la testata in petto aMarco Materazzi. Ai calci di rigore, dopo l'errore del franceseDavid Trezeguet, fu decisivo il quinto penalty calciato daFabio Grosso, che regalò all'Italia la coppa.[22] A fine anno il capitanoFabio Cannavaro, tra i protagonisti del successo diBerlino, vinse ilPallone d'oro e ilFIFA World Player.[23]
Gli effetti diCalciopoli provocarono un forte scossone nellaSerie A, con l'Inter di Moratti che aprì un ciclo di successi, vincendo tre scudetti consecutivi sotto la guida tecnica diRoberto Mancini. La forza dei nerazzurri in Italia fu contrasta solamente dalla Roma, che vinse solo due Coppe Italia e una Supercoppa, mentre il Milan diKaká Pallone d'oro, nel 2007 vinse la sua settima UEFA Champions League, nella riedizione della finale di due anni prima contro il Liverpool, la Supercoppa UEFA e, per la prima volta da parte di un club italiano, laCoppa del mondo per club FIFA (torneo che sostituiva la Coppa Intercontinentale). L'ultimo scudetto del decennio fu ancora dell'Inter, guidata dal portogheseJosé Mourinho.

Gli anni duemiladieci iniziarono nel segno dell'Inter diJosé Mourinho, che portò i nerazzurri, nel 2010, a vincere il primotreble della storia del calcio italiano (UEFA Champions League,Campionato eCoppa Italia), lasciando la guida tecnica nella stagione successiva aRafa Benitez, che aggiunse le vittorie inSupercoppa italiana eCoppa del mondo per club FIFA, completando ilquintuple del club interista. Il 2011 fu l'anno dell'ultimo trofeo vinto dall'Inter sotto la presidenza diMassimo Moratti, la Coppa Italia.Nel nuovo decennio ebbe luogo l'ultimo scudetto conquistato dalMilan di proprietà diSilvio Berlusconi: sia lui che Moratti passarono la mano, rispettivamente nel 2017 e nel 2013.

Nel 2012 iniziò quindi un dominio incontrastato dellaJuventus diAndrea Agnelli, quarto esponente della dinastia torinese, che inanellò tutti i restanti nove scudetti consecutivi del decennio, dal 2012 al 2020, ai quali si aggiunsero anche quattro Coppe Italia consecutive condouble nazionale,[24] e quattro Supercoppe italiane, con i bianconeri allenati per tre stagioni daAntonio Conte e per cinque daMassimiliano Allegri. Nello stesso periodo solo ilNapoli diAurelio De Laurentiis e laLazio diClaudio Lotito furono capaci di vincere due Coppe Italia a testa. In campo internazionale, però, il massimo traguardo raggiunto dai bianconeri fu la disputa di due finali di Champions League, perse nel 2015 con ilBarcellona aBerlino e nel 2017 con ilReal Madrid aCardiff. Il ciclo bianconero fu impreziosito dall'ingaggio del fuoriclasse portogheseCristiano Ronaldo nell'estate del 2018.
Per gliAzzurri gli anni duemiladieci furono un decennio da dimenticare. Ai mondiali diSudafrica 2010, allenata nuovamente daMarcello Lippi, eBrasile 2014, sotto la guida diCesare Prandelli, la nazionale venne eliminata in entrambe le occasioni nel girone iniziale. Le due spedizioni furono comunque intervallate da un buoncampionato d'Europa 2012, perso in finale contro laSpagna per 4-0,[25] e dal terzo posto allaFIFA Confederations Cup 2013, battendo ai rigori l'Uruguay. Entrambi i risultati furono ottenuti sotto la guida tecnica di Prandelli. Anche ilcampionato d'Europa 2016 vide delle buone prestazioni della nazionale allenata daAntonio Conte, che comunque non si tradussero in un risultato di prestigio, per l'eliminazione nei quarti di finale del torneo. I risultati peggiori però furono nella parte finale del decennio, dove la nazionale allenata daGian Piero Ventura mancò addirittura la qualificazione alcampionato del mondo 2018, con l'eliminazione subita dallaSvezia negli spareggi. La ricostruzione della nazionale fu affidata aRoberto Mancini.
Il decennio finì con il nono scudetto consecutivo dellaJuventus allenata daMaurizio Sarri, ma la stagione passò alla storia per lapandemia di COVID-19, che costrinse il campionato a fermarsi per tre mesi e concludersi in piena estate (l'unico torneo sospeso in precedenza era quello del1914-1915, interrotto dallaGrande Guerra).[26] Nella stessa stagione l'Inter allenata daAntonio Conte arrivò in finale diUEFA Europa League, perdendo contro gli spagnoli delSiviglia ma riportando una squadra italiana in una finale di una competizione europea dopo tre anni.

Nella stagione 2020-2021 furono proprio i nerazzurri di Conte ad interrompere quella striscia di scudetti consecutivi juventini a cui proprio il tecnico salentino aveva dato il là,[27] conquistando il diciannovesimo titolo della loro storia[28] e il primo della famiglia Zhang, che diventò la prima proprietà straniera a vincere il campionato italiano.[29]
Sempre nel 2021, a causa dello slittamento di un anno dovuto alla pandemia, la nazionale maschile dell'Italia tornò al successo in un grande torneo internazionale. GliAzzurri, allenati daRoberto Mancini, inaugurarono ilcampionato europeo 2020 all'Olimpico diRoma battendo 3-0 laTurchia e, successivamente, laSvizzera ed ilGalles. Dopo aver superato nella fase ad eliminazione direttaAustria,Belgio eSpagna, affrontarono in finale allostadio di Wembley i padroni di casa dell'Inghilterra. Dopo l'1-1 nei tempi regolamentari, la nazionale italiana vinse l'incontro per 3-2 ai tiri di rigore, conquistando per la seconda volta il titolo di campione d'Europa.[30] Il successo continentale, tuttavia, fu seguito da una grossa delusione: gliAzzurri, infatti, uscirono sconfitti contro laMacedonia del Nord nello spareggio per la qualificazione alcampionato del mondo 2022 e mancarono l'accesso alla rassegna iridata per la seconda edizione consecutiva.[31]
Nella stagione 2021-2022 si assistette a un passaggio di testimone tra le due squadre meneghine, con il Milan diStefano Pioli che si prese la rivincita sui rivali cittadini e li agganciò nell'albo d'oro.[32] Nella stessa annata arrivò anche il primo successo nelle competizioni UEFA della Roma, che vinse l'edizione inaugurale dellaUEFA Europa Conference League e riportò un club italiano a vincere in Europa adodici anni di distanza dall'ultima affermazione (quella dell'Inter in UEFA Champions League nel 2010).[33]
Nell'annata successiva fu il Napoli diLuciano Spalletti a conquistare il campionato, a trentatré anni dalla voltaprecedente: per gli azzurri si trattò del terzo scudetto della loro storia.[34] Nella stessa stagione l'Inter diSimone Inzaghi si qualificò alla finale di Champions League dopo tredici anni, uscendo sconfitta contro ilManchester City aIstanbul.[35] Come i nerazzurri, anche la Roma diJosé Mourinho e la Fiorentina diVincenzo Italiano raggiunsero una finale europea, venendo battute rispettivamente dalSiviglia in Europa League (ai tiri di rigore)[36] e dalWest Ham Utd in Europa Conference League.[37]
Nella stagione 2023-2024 l'Inter tornò a vincere lo scudetto, a tre anni dallavolta precedente.[38] Il successo fu particolarmente significativo, visto che permise ai nerazzurri di fregiarsi dellaseconda stella, conquistata a cinquantotto anni di distanza dallaprima.[39] Nella stessa annata l'Atalanta diGian Piero Gasperini vinse l'Europa League, venticinque anni dopo il successo delParma nell'alloraCoppa UEFA, battendo in finale ilBayer Leverkusen.[40] LaFiorentina di Italiano, invece, raggiunse la seconda finale consecutiva di Europa Conference League ma uscì sconfitta contro l'Olympiacos.[41]
Ilcampionato italiano di calcio è una competizione formata da un insieme di tornei nazionali e regionali annuali istituiti dallaFIGC e organizzati in nove livelli, con sistema di promozione e retrocessione dei club a seconda dei risultati. La vincitrice del livello più alto, chiamatoSerie A, può fregiarsi del titolode iure di «campione d'Italia»FIGC (denominato per esteso «campione assoluto d'Italia»),[42] e le viene assegnata laCoppa Campioni d'Italia,[43] oltre a poter utilizzare sulle proprie maglie la stagione successiva un distintivotricolore a forma discudo, chiamato appuntoscudetto. Ogni dieci titoli italiani conquistati è inoltre concessa la possibilità ai club di fregiarsi permanentemente di unastella celebrativa sulla propria divisa di gioco.
Il primo campionato italiano di calcio, vinto dalGenoa (così come i due successivi), venne giocato nel1898, per essere disputato regolarmente ogni anno, fino ai giorni nostri, con l'esclusione del periodo delle dueGuerre Mondiali (dal1915 al1919 e dal1943 al1945).
I primi tre livelli (Serie A,Serie B eSerie C) sono inquadrati nell'area delprofessionismo mentre i restanti sei (Serie D,Eccellenza,Promozione,Prima Categoria,Seconda Categoria eTerza Categoria) sono a caratteredilettantistico. LaLega Nazionale Professionisti Serie A organizza e dirige il maggiore campionato, laLega Nazionale Professionisti B organizza e dirige la Serie B mentre laLega Italiana Calcio Professionistico sovrintende allo svolgimento del campionato di Serie C. I diversi campionati a carattere dilettantistico sono organizzati dallaLega Nazionale Dilettanti, il cui campionato più importante, laSerie D, assegna ogni anno a un club il titolo di «campione d'Italia dilettanti».
I vari livelli sono disputati in piùgironi all'italiana a doppio turno (con l'eccezione del primo e secondo livello a girone unico), in cui lesquadre si affrontano due volte a campi invertiti. Il punteggio in classifica è così assegnato: tre punti per la vittoria[44], nessun punto per la sconfitta, un punto a testa per il pareggio. Con l'eccezione della Serie A, tutti gli altri livelli prevedono sistemi diplay-off e/oplay-out per stabilire alcune promozioni/retrocessioni dei club.
Il primo e più importante livello professionistico del campionato italiano di calcio, dal1929 è disputato a girone unico e assume la denominazione diSerie A. In precedenza il primo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Campionato Italiano di Football (1898-1903), Prima Categoria (1904-1922), Prima Divisione (1921-1926) e Divisione Nazionale (1926-1929 e1945-1946).
Al termine della stagione 2020-2021, la Serie A occupa il terzo posto nelranking UEFA per i campionati europei, dopo laPremier Leagueinglese e laPrimera Divisiónspagnola.[45] e ha guidato questa speciale graduatoria dal1986 al1988 e dal1990 al1999.[46] Il torneo è inoltre uno dei campionati di calcio più famosi al mondo. Dei cento più grandi calciatori nella storia scelti dalla rivistaFourFourTwo nel2017, quarantadue giocatori hanno giocato in Serie A, più di qualsiasi altro campionato al mondo.[47]
Il numero dei club partecipanti alla Serie A è più volte variato nel tempo. Dal2004 a ogni edizione partecipano venti club.[48]
Al termine del torneo la prima classificata vince, dallastagione 1960-1961, come detto laCoppa Campioni d'Italia, ed è ammessa allaChampions League.[N 1] Anche le formazioni giunte dal secondo al quarto posto sono qualificate per la fase a gironi della competizione.[49] All'Europa League partecipano invece due squadre: la quinta classificata e la vincitrice dellaCoppa Italia. La sesta classificata, dalla stagione 2020-2021, accede all'Europa Conference League. Retrocedono nel secondo livello, laSerie B, le ultime tre squadre della classifica, sostituite da altrettante formazioni promosse dal campionato cadetto.
Il secondo livello professionistico del campionato italiano di calcio, è disputato anch'esso a girone unico e dal1929 assume la denominazione diSerie B. Istituito nel1904, in precedenza il secondo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Seconda Categoria (1904-1912), Promozione (1912-1922), Seconda Divisione (1921-1926), Prima Divisione (1926-1929), Serie B-C Alta Italia (1945-1946).
Il numero dei club partecipanti alla Serie B è più volte variato nel tempo. Dal2019 a ogni edizione partecipano venti club.[50] Al termine del torneo vengono promosse in Serie A le prime tre classificate (la terza decisa tramite i play-off).[51] Il regolamento prevede anche quattro retrocessioni inSerie C. Le ultime tre in classifica retrocedono direttamente, mentre l'ultima retrocessione viene assegnata attraverso i play-out.[51]

Il terzo livello professionistico del campionato italiano di calcio, disputato in tre gironi, assume dal2017 la denominazione diSerie C. Istituito nel1905, in precedenza il terzo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Terza Categoria (1905-1922), Terza Divisione (1921-1926), Seconda Divisione (1926-1929), Prima Divisione (1929-1935), Serie C (1935-1978), Serie C1 (1978-2008), Lega Pro Prima Divisione (2008-2014), Lega Pro (2014-2017). Dal1978 al2014 la Serie C era suddivisa in due livelli. Al primo sopra citato (Serie C1 e Lega Pro Prima Divisione) seguiva un quarto livello, sempre professionistico, denominato prima Serie C2 (1978-2008) e in seguito Lega Pro Seconda Divisione(2008-2014).
Il regolamento del campionato di Serie C prevede un totale di sessanta squadre divise in tre gironi da venti squadre ciascuno, su base geografica. La composizione dei gironi è determinata all'inizio di ogni stagione. Al termine del campionato vengono promosse inSerie B le vincitrici dei tre gironi e la squadra vincitrice deiplay-off, ai quali accedono le migliori squadre piazzate in ciascun girone più la vincitrice dellaCoppa Italia di Lega Pro. Retrocedono inSerie D un totale di nove squadre: le ultime classificate di ogni girone retrocedono direttamente, mentre si disputano iplay-out per stabilire la retrocessione di due ulteriori squadre per girone.
La Serie D è il quarto livello delcampionato italiano di calcio, nonché il primo a caratteredilettantistico. Il campionato è gestito dallaLega Nazionale Dilettanti e dal suo Dipartimento Interregionale. Le società partecipanti alla Serie D sono ripartite in novegironi organizzati in base a criteri geografici. Istituito nel1948, e chiamato dal 2000 a oggi Serie D, in precedenza il massimo livello dilettantistico aveva avuto le seguenti denominazioni: Promozione Interregionale (1948-1952), IV Serie (1952-1959), Serie D (1959-1981), Interregionale (1981-1992), Campionato Nazionale Dilettanti (1992-2000).
La prima classificata di ogni girone è promossa inSerie C e accede allo Scudetto Serie D per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia della Lega Nazionale Dilettanti.[52] Le squadre giunte dal secondo al quinto posto partecipano invece aiplay-off, per stilare una graduatoria delle eventuali candidate a subentrare in Serie C, nel caso di rinuncia o di mancata iscrizione al campionato di altri club. Per ogni girone sono previste quattro retrocessioni nel campionato diEccellenza: le ultime due direttamente, le altre attraverso iplay-out tra le squadre classificate dal terzultimo al sestultimo posto.

LaCoppa Italia è la principale coppacalcisticaitaliana, nonché la seconda competizione professionistica nazionale perprestigio dopo il campionato italiano. Si disputa sotto la giurisdizione dellaFIGC ed è organizzata annualmente, dall'edizione2010-2011, dallaLega Serie A.
La squadra detentrice della Coppa Italia, che prende in consegna il trofeo per un anno intero, prima di essere restituito alla Lega per ricevere in cambio una copia di minor valore,[53] può sfoggiare sulle proprie divise ufficiali una piccolacoccarda tricolore, e ottiene la qualificazione alla fase a gironi dellaUEFA Europa League per la stagione seguente, qualora non sia già qualificata per una delle due competizioni europee tramite il campionato. Inoltre, sino allastagione 2020-2021, alla vincitrice della Coppa Italia spettava, quale riconoscimento accessorio, laCoppa Renato Dall'Ara; mentre per la solastagione 2010-2011, la squadra vincente è stata premiata, oltre con le summenzionate, anche con laCoppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.
La formula del torneo, salvo variazioni nel corso degli anni, è strutturata solitamente con la partecipazioni di tutte le squadre diSerie A e diSerie B, talvolta con l'aggiunta di formazioni diSerie C eSerie D. Il tabellone è formato da turni a eliminazione diretta e la finale è giocata in gara unica allostadio Olimpico diRoma, alla presenza delPresidente della Repubblica Italiana che premia le squadre a fine partita.
Parallelamente alla coppa maggiore, le leghe inferiori dellaFIGC organizzano proprie coppe nazionali di categoria: laCoppa Italia Serie C, laCoppa Italia Serie D e laCoppa Italia Dilettanti.

La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,[54] è una competizionecalcistica istituita nel1988 e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore dellaCoppa Italia. Nel caso in cui nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputa tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia. Si disputa sotto la giurisdizione dellaFIGC ed è organizzata annualmente dallaLega Serie A.
Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È accaduto sovente però che laLega Serie A derogasse a questa consuetudine: qualora si presenti l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negliStati Uniti, inLibia, inCina, inQatar e inArabia Saudita) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.[55]
Anche laLega Italiana Calcio Professionistico, che gestisce il campionato diSerie C, organizza annualmente laSupercoppa di Serie C, che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.
I club calcistici italiani partecipano, in ambito internazionale, alle competizioni ufficiali organizzate dall'UEFA e dallaFIFA. La confederazione calcistica europea, l'UEFA, organizza annualmente laUEFA Champions League (il cui vincitore ède facto campione d'Europa), laUEFA Europa League, laUEFA Conference League e laSupercoppa UEFA, mentre la FIFA gestisce laCoppa del mondo per club FIFA (che assegna il titolo di campione del mondo FIFA). Tornei internazionali ufficiali del passato sono stati anche laCoppa delle Coppe UEFA, laCoppa Intertoto UEFA e laCoppa Intercontinentale.
Alla stagione 2025-2026, all'Italia spettano quattro posti in ogni edizione della Champions League, che vengono assegnati alle prime quattro società classificate inSerie A nella stagione precedente, due posti in Europa League, che vengono assegnati alla quinta classificata e alla vincitrice dellaCoppa Italia, e un posto in Europa Conference League, che viene assegnato alla sesta classificata. La partecipazione alla Supercoppa UEFA spetta nel caso di vittoria della Champions League o dell'Europa League nello stesso anno, mentre l'accesso allaCoppa del mondo per club FIFA è riservato in caso di vittoria della Champions League.
I club italiani, al 2025, hanno vinto 52 trofei ufficiali UEFA e FIFA che collocano le società affiliate allaFIGC al secondo posto europeo per numero di titoli dietro allaSpagna e davanti all'Inghilterra e allaGermania.
Il club italiano più titolato è ilMilan con 18 trofei (7 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 2 Coppe delle Coppe UEFA, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA) che lo pongono al secondo posto in Europa, dietro alReal Madrid, e terzo nel mondo, dietro anche agli egiziani dell'Al-Ahly e a pari merito con gli argentini delBoca Juniors e dell'Independiente. Segue laJuventus con 11 trofei internazionali (2 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 1 Coppa delle Coppe UEFA, 3 Coppe UEFA, 1 Coppa Intertoto UEFA, 2 Supercoppe UEFA e 2 Coppe Intercontinentali). La società torinese vanta il primato di essere stato il primo club europeo ad avere vinto tutti itre maggiori trofei confederali,[56][57] nonché, neldicembre 1985, la prima al mondo ad avere vinto tutte lecompetizioni ufficiali per club maschili organizzate dallaconfederazione di appartenenza,[58] record migliorato nell'agosto 1999[59] e rimasto in vigore fino al 2022, anno di assegnazione del titolo della Europa Conference League. L'altra società italiana plurititolata a livello internazionale è l'Inter con 9 trofei (3 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA). La squadra nerazzurra è l'unica italiana ad essersi aggiudicata untreble classico (UEFA Champions League,Serie A eCoppa Italia).[60] I successi di entrambe le squadre meneghine nella massima competizione continentale rendono Milano una delle due città europee a poter vantare due club a ottenere il titolo, insieme a Manchester.[61] Hanno vinto più di un titolo internazionale anche ilParma (1 Coppa delle Coppe UEFA, 2 Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA) e laLazio (1 Coppa delle Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA). Nella lista dei club italiani vincitori di competizioni UEFA vi sono laFiorentina con 1 Coppa delle Coppe UEFA (prima squadra italiana a vincere una competizione UEFA e unico club del Paese, assieme alla Juventus, ad aver disputato una finale di tutte le tre principali competizioni continentali), laSampdoria con 1 Coppa della Coppe UEFA, ilNapoli con 1 Coppa UEFA, l'Atalanta con 1 Europa League, laRoma con 1 UEFA Europa Conference League e ilBologna, l'Udinese e ilPerugia con 1 Coppa Intertoto UEFA ciascuno.
In passato sono stati disputati altri tornei non ufficiali, come laCoppa delle Fiere – considerata dalla stessaUEFA come l'antesignana della Coppa UEFA/Europa League – vinta in Italia dalla Roma, o tornei ufficiali ma organizzati dallaFIGC con altre federazioni nazionali, come ad esempio laCoppa dell'Europa Centrale, laCoppa Latina o laCoppa delle Alpi.
Nel campo femminile i club calcistici italiani partecipano, in ambito internazionale, allaChampions League organizzata dall'UEFA. Alla stagione 2025-2026, all'Italia spettano due posti in ogni edizione del torneo, che vengono assegnati alle prime tre società classificate inSerie A nella stagione precedente e, al 2025, nessun club ha mai vinto la competizione.

Lanazionale di calcio dell'Italia,selezione maggiore maschile dellaFedercalcio, il cui nome ufficiale è nazionale A,[62] rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate alle squadre nazionali ed è una delle formazioni più titolate del mondo.
È una delle nazionali di calcio più titolate del mondo: gliAzzurri annoverano nel loro palmarès quattrocampionati mondiali (Italia 1934,Francia 1938,Spagna 1982 eGermania 2006, secondi al mondo dopo ilBrasile, a pari merito con laGermania) oltre a duecampionati europei (Italia 1968 eEuropa 2020). È inoltre una delle cinque nazionali maggiori (assieme a quelle diBelgio,Svezia,Uruguay eRegno Unito) a potersi fregiare del titolo di "olimpionica", essendosi aggiudicata iltorneo a cinque cerchi del1936 (uno dei sette riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948), mentre nellaConfederations Cup, ultimo trofeo internazionale riconosciuto dallaFIFA, vanta come miglior risultato un terzo posto, ottenuto nel2013. In bacheca infine, annovera anche dueCoppe Internazionali, competizione continentale riconosciuta quale ufficiosa antesignana del campionato d'Europa. Al Mondiale si è classificata tra le prime quattro in otto edizioni (sei le finali) e cinque volte all'europeo (tre le finali). Dopo la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di piazzamenti nei primi quattro posti nelle due competizioni. È inoltre l'unica selezione, insieme a quella brasiliana, ad essersi aggiudicata due titoli mondiali consecutivi, nel 1934 e 1938.
Nel dettaglio il palmarès della nazionale maggiore maschile è il seguente:
| Competizione | Risultati |
| Campionato Mondiale |
|
| Campionato Europeo |
|
| Torneo Olimpico |
|
| FIFA Confederations Cup |
|
| Coppa Internazionale |

Le nazionali maschili minori dellaFedercalcio sono selezioni che rappresentano, o hanno rappresentato nel corso degli anni, determinate categorie o fasce d'età.
Tra le selezioni minori vi sono lanazionale olimpica, che partecipa dal1952 al torneo di calcio deiGiochi olimpici, ottenendo quale miglior risultato una medaglia di bronzo nell'edizione diAtene 2004 e lanazionale militare, che vanta 8 vittorie aiCampionati mondiali militari di calcio più una medaglia di bronzo aiGiochi mondiali militari (2003).
Le selezioni minori per fascia d'età sono invece le seguenti:
Lanazionale italiana di calcio Under-23, rappresentativa che ha partecipato ad alcune edizioni del torneo di calcio deiGiochi del Mediterraneo, conquistando la medaglia d'oro nell'edizione del 1997.
Lanazionale italiana di calcio Under-21, la più importante e seguita tra quelle minori costituendo il principale serbatoio giovanile per la Nazionale A.[63] È, a livello di Under-21, tra le squadre europee più titolate avendo vinto in 5 occasioni ilcampionato continentale di categoria (1992, 1994, 1996, 2000, 2004).[64] Nel torneo conta inoltre due secondi posti (1986, 2013) e cinque semifinali (1984, 1990, 2002, 2009 e 2017). La selezione annovera anche tre medaglie d'oro aiGiochi del Mediterraneo (1959, 1963, 1967), e una d'argento (2001).
Lanazionale italiana di calcio Under-20, rappresentativa che partecipa almondiale di categoria. Il miglior risultato ottenuto è il terzo posto nell'edizione del 2017. Inoltre vanta una medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo del 2009.
Lanazionale italiana di calcio Under-19, rappresentativa nata nel 2002 con l'istituzione delCampionato europeo di categoria, nel quale ha ottenuto una vittoria (2003) e tre secondi posti (2008, 2016 e 2018).
Lanazionale italiana di calcio Under-18, rappresentativa che partecipa ai campionati europei di categoria, ottenendo due vittorie (1958 e 1966) e quattro secondi posti (1959, 1986, 1995 e 1999).
Lanazionale italiana di calcio Under-17, rappresentativa che partecipa al campionato mondiale di categoria, senza particolari risultati, e alCampionato europeo di categoria, dove invece ha conseguito tre secondi posti (2013, 2018 e 2019).
Lanazionale italiana di calcio Under-16, rappresentativa che partecipa alCampionato europeo di categoria, nel quale ha ottenuto una vittoria (1982) e tre secondi posti (1986, 1993 e 1998).
Nel dettaglio il palmarès delle nazionali minori maschili è il seguente:
| Nazionale | Trofeo |
| Nazionali minori maschili | 8Campionati mondiali militari (1950, 1951, 1956, 1959, 1973, 1987, 1989, 1991) 2Universiadi (1997,2015) |
| Nazionali giovanili maschili | 4Giochi del Mediterraneo (1959,1963,1967,1997) 5Campionati europei Under-21 (1992,1994,1996,2000,2004) 1Campionato europeo Under-19 (2003) 2Campionati europei Under-18 (1958, 1966) 1Campionato europeo Under-16 (1982) |

Lanazionale di calcio femminile dell'Italia,selezione maggiore femminile dellaFedercalcio, rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali.
Neicampionati mondiali non ha ottenuto particolari risultati, avendo raggiunto i quarti di finale in due occasioni, partecipando tra l'altro solamente a tre edizioni del torneo, mentre aicampionati europei ha conseguito due secondi posti (1993,[65]1997) e due semifinali (1984,1987). Non ha mai partecipato aiGiochi olimpici.
Tra le rappresentative minori o di categoria, nel calcio femminile, l'unico risultato di rilievo è stata la vittoria dellaNazionale Under-19 femminile alcampionato europeo di categoria del2008.
Nel dettaglio il palmarès delle nazionali femminili è il seguente:
| Nazionale | Trofeo |
| Nazionali giovanili femminili | 1Campionato europeo Under-19 (2008) |

Nel corso della sua storia, laFIGC si è candidata per ospitare la fase finale delcampionato mondiale di calcio in tre edizioni, ed esattamente per quelle del1930, del1934 e del1990, disputando inItalia le ultime due citate.
La prima candidatura italiana si ebbe nel1929 in occasione delprimo campionato mondiale del 1930, in concorrenza alle candidature diUngheria,Paesi Bassi,Spagna eSvezia,Argentina eUruguay.[66] LaFIGC e tutte le altre federazioni nazionali candidate, con l'eccezione dell'Uruguay, ritirarono le loro candidature prima della votazione finale delCongresso FIFA, riunito aBarcellona il 18 maggio1929, poiché la nazione sudamericana era ampiamente favorita per molteplici fattori. Infatti la scelta dell'Uruguay quale paese ospitante del torneo avvenne all'unanimità.[67]
LaFIGC ottenne invece l'incarico di ospitare l'edizione del 1934, la prima inEuropa, a seguito del ritiro dalla corsa dellaSvezia, unica candidata oltre all'Italia, prima del voto. La decisione venne ratificata nel Congresso FIFA diStoccolma e resa pubblica aZurigo il14 maggio1932.[68] LaFIGC però accettò l'incarico con riserva, sciogliendola ufficialmente solo il9 ottobre.Benito Mussolini sin dagli inizi delregime fascista aveva promosso lo sport, e in particolare il gioco del calcio, anche a scopi propagandistici e nazionalistici: in un'Italia rurale e caratterizzata ancora dal campanilismo, il calcio era visto come strumento per favorire l'unità nazionale. L'evento venne ospitato nei seguenti stadi:Littoriale diBologna,Giovanni Berta diFirenze,Via del Piano diGenova,San Siro diMilano,Partenopeo diNapoli,Nazionale del PNF diRoma,Littorio diTrieste eMunicipale Benito Mussolini diTorino. La finale del torneo venne giocata allo Stadio Nazionale del PNF di Roma.

La terza e ultima candidatura italiana avvenne per ospitare l'edizione del 1990, quando laFIGC si candidò contro l'Inghilterra, laGrecia e l'Unione Sovietica. Inglesi e greci ritirarono in seguito la loro candidatura, lasciando solo Italia e URSS in lizza alCongresso FIFA diZurigo del 19 giugno1984. La candidatura italiana risultò vincente, su quella sovietica, per 11 voti a 5 e, pertanto, ilBel Paese organizzò l'edizione del 1990.[69] Il comitato organizzatore fu guidato daLuca Cordero di Montezemolo, manager dellaFerrari.[70][71] LaFIGC dovette affrontare la questione degli stadi, la maggior parte dei quali erano inadeguati.[72] Alcuni vennero riammodernati, mentre altri furono costruiti appositamente (Bari e Torino). Non mancarono polemiche e inchieste al riguardo,[73] dovendosi registrare costi elevati.[74] L'evento venne ospitato nei seguenti stadi:Stadio San Nicola diBari,Renato Dall'Ara di Bologna,Sant'Elia diCagliari,Artemio Franchi di Firenze,Luigi Ferraris di Genova,Giuseppe Meazza di Milano,San Paolo di Napoli,La Favorita diPalermo,Olimpico di Roma,Delle Alpi di Torino,Friuli diUdine eMarcantonio Bentegodi diVerona. La cerimonia di apertura e la gara inaugurale furono svolte al Giuseppe Meazza di Milano mentre la finale del torneo venne giocata allo Stadio Olimpico di Roma.
LaFIGC si è invece candidata per ospitare la fase finale delcampionato europeo di calcio in tre edizioni, ed esattamente per quelle del1980, del2012 e del2016, disputando inItalia la prima citata. Inoltre l'Italia venne scelta dell'UEFA per ospitare la fase finale dell'edizione del1968, poiché si era qualificata la nazionale italiana, e per partecipare all'edizione itinerante del2021.

Nelle prime cinque edizioni del torneo la fase finale veniva disputata da solo quattro nazionali, che giocavano semifinali e finali in una nazione scelta dall'UEFA tra le stesse qualificate. L'Italia arrivò in semifinale, tramite le qualificazioni, solamente nell'edizione del 1968 e la UEFA scelse proprio ilBel Paese per ospitare la fase finale di quel torneo. L'evento venne ospitato nei seguenti stadi:Comunale diFirenze,San Paolo diNapoli eOlimpico di Roma, dove venne disputata la finale per il primo posto.
Nel1977 l'UEFA decise l'allargamento della fase finale del torneo a otto nazionali, a partire dall'edizione del 1980, con il paese ospitante stabilito prima delle qualificazioni. Il 17 ottobre 1977 la UEFA rese note le candidature diInghilterra,Grecia,Italia,Paesi Bassi,Svizzera eGermania Occidentale. Il 19 ottobre il Comitato Organizzatore dell'UEFA decise di assegnare l'evento o all'Inghilterra o all'Italia, e il 12 novembre la federazione europea annunciò che l'Italia era stata scelta all'unanimità per ospitare l'edizione del 1980. L'evento venne ospitato negli stadi:Giuseppe Meazza diMilano, San Paolo di Napoli,Comunale diTorino eOlimpico di Roma, dove venne disputata anche in questo caso la finale del torneo.

25 anni dopo, nel2005 laFIGC si candidò ufficialmente per ospitare l'edizione del 2012, contro le candidature diCroazia-Ungheria,Polonia-Ucraina,Turchia eGrecia. Nel dossier consegnato all'UEFA, il torneo si sarebbe svolto in otto città: Roma, Milano, Napoli, Torino,Palermo,Udine, Firenze eBari, più quattro riserve (Bologna,Cagliari,Verona eGenova) nel caso la fase finale fosse stata allargata a ventiquattro nazionali, anziché le sedici previste. Durante l'assemblea del Comitato Esecutivo UEFA dell'8 novembre2005 aLa Valletta vennero selezionate le tre candidate ufficiali all'organizzazione del campionato: Italia, Croazia-Ungheria e Polonia-Ucraina.[75] Il 18 aprile2007 l'UEFA si riunì aCardiff per assegnare l'organizzazione del torneo. La votazione, con la candidatura italiana favorita, ebbe a sorpresa il seguente risultato: Polonia-Ucraina 8 voti, Italia 4 voti, Croazia-Ungheria 0 voti. Pertanto il torneo venne disputato in Polonia e Ucraina.[76]
LaFIGC ripropose la propria candidatura anche per l'edizione del 2016, contro le candidature diFrancia eTurchia. In questo nuovo dossier consegnato all'UEFA, le città interessate eventualmente dal torneo sarebbero state dodici: Bari, Cagliari,Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo,Parma, Roma, Torino, Udine e Verona. La scelta della nazione ospitante venne effettuata il 28 maggio2010 aGinevra e l'Italia venne esclusa alla prima votazione (23 voti) contro i 43 voti della Francia e i 38 della Turchia. Nella seconda votazione prevalsero i francesi sui turchi per 7 voti a 6.
Solo per l'edizione del 2020 laUEFA rese noto che il torneo sarebbe stato svolto in tutto ilcontinente europeo, anziché in un'unica nazione. LaFIGC formalizzò l'interesse per ospitare gare del torneo a Roma o Milano, candidando però ufficialmente la capitale. Il 19 settembre2014, l'UEFA annunciò le tredici città europee prescelte, tra le quali Roma con loStadio Olimpico, nel quale sarebbe stata giocata la gara inaugurale e la cerimonia di apertura.[77]

Iltorneo olimpico di calcio è stato ospitato inItalia solamente nell'unica edizione dei Giochi svolta nelloStivale, e cioèRoma 1960. Come da tradizione, il calcio è l'unico sport olimpico a non coinvolgere solamente la città ospitante i Giochi ma anche altre località della stessa nazione e, pertanto, gli incontri di calcio del torneo olimpico furono giocati nei seguenti stadi:Comunale diFirenze,Comunale diGrosseto,Comunale dell'Aquila,Ardenza diLivorno,Fuorigrotta diNapoli,Flaminio eOlimpico diRoma. Alla capitale erano stati assegnati anche i Giochi dell'edizione del 1908 (nei quali si sarebbe svolto il primo torneo olimpico di calcio della storia), ma l'Italia rinunciò a causa dell'eruzione del Vesuvio del 1906, che si accompagnava alla crisi economica che la nazione stava attraversando, determinando l'impossibilità di finanziare l'evento. IlCONI propose, senza successo, la capitale italiana anche per ospitare altre edizioni dei Giochi arrivando alla fase finale di selezione nel 1924, nel 1936 e nel 2004, o ritirando prima la candidatura, per vari motivi, nel 2020 e nel 2024. Nei dossier di Roma consegnati alCIO per queste ultime due candidature, il torneo di calcio avrebbe interessato tutte le grandi città italiane con i relativi impianti principali.[78]
Nelle manifestazioni multidisciplinari, oltre alle Olimpiadi, che prevedono la disciplina del calcio, l'Italia ha ospitato il torneo calcistico: aiGiochi del Mediterraneo nellaIV edizione aNapoli nel 1963, nellaXIII edizione aBari nel 1997 e nellaXVI edizione aPescara nel 2009; aiGiochi mondiali militari nellaI edizione aRoma nel 1995 e nellaIII edizione aCatania nel 2003; all'Universiade nellaXIX edizione inSicilia nel 1997 e nellaXXX edizione a Napoli nel 2019.
Nelle competizioni giovanili, l'Italia ha ospitato ilCampionato europeo di calcio Under-21 2019, giocato negli stadiDall'Ara diBologna,Mapei Stadium diReggio Emilia,Dino Manuzzi diCesena,Nereo Rocco diTrieste eFriuli diUdine. In quest'ultimo è stata disputata la finale del torneo.[79]
In precedenza furono ospitati in Italia ilCampionato europeo di calcio Under-18 1955,[80] ilCampionato europeo di calcio Under-18 1973,[81] ilCampionato europeo di calcio Under-16 1982,[82] ilCampionato mondiale di calcio Under-17 1991[83] e ilCampionato europeo di calcio Under-17 2005,[84] tutti disputati inToscana, con l'eccezione del torneo del 1982 giocato nelleMarche.
In ambito del calcio femminile, l'Italia non ha mai ospitato ilCampionato mondiale femminile di calcio e nessun'altra competizioneFIFA per categorie giovanili. Ha ospitato invece ilCampionato europeo femminile di calcio 1993 (disputato aSanta Sofia,Rimini,Cesenatico, con finale alDino Manuzzi diCesena)[65] e ilCampionato europeo femminile Under 19 di calcio 2011 (giocato inRomagna).[85]

Gli eventi internazionali principali per club corrispondono alle competizioniFIFA eUEFA riservate alle società calcistiche. L'Italia non ha mai organizzato un evento per club dellaFIFA, mentre ha ospitato numerose finali dei tornei dell'UEFA, sia in campo maschile sia femminile.
Il principale torneo per club europeo, laUEFA Champions League (in precedenza denominata Coppa dei Campioni) disputa gli incontri negli stadi dei club partecipanti. La finale invece, fin dalla prima edizione del1956, è svolta in uno stadio designato dall'UEFA prima dell'inizio del torneo stesso. Gli stadi italiani hanno ospitato nove finali.[86] Ne sono state disputate quattro sia alloStadio Olimpico diRoma (1977,1984,1996 e2009) sia alloStadio Giuseppe Meazza diMilano (1965,1970,2001 e2016), mentre una è stata giocata alloStadio San Nicola diBari (1991).[86]
La seconda coppa europea, l'UEFA Europa League, disputa la finale unica in campo "neutro" dal1998, mentre in precedenza la finale veniva giocata con gare di andata e ritorno negli stadi delle squadre finaliste. La finale unica è stata disputata in Italia solo una volta, alloJuventus Stadium diTorino (2014).[87]
Anche laSupercoppa UEFA viene disputata in gara unica e campo neutro dal 1998: sotto questoformat è stata ospitata inItalia nell'edizione2025, allostadio Friuli diUdine.
La defuntaCoppa delle Coppe UEFA svolgeva anch'essa la finale in uno stadio designato per l'occasione, con l'eccezione della prima edizione, e gli stadi italiani non hanno mai ospitato l'evento.
IlMapei Stadium diReggio Emilia e l'Allianz Stadium diTorino hanno infine ospitato la finale dellaUEFA Women's Champions League, rispettivamente nel2016[88] e nel2022.[89]

Quasi tutti i principali stadi di calcio italiani sono di proprietà pubblica[90] e circa la metà è stata costruita prima del1949, con un'età media di 64 anni.[90] L'ultimo rinnovamento architettonico generale dei maggiori stadi risale aItalia 1990, quando gli impianti coinvolti nell'evento subirono una ristrutturazione generale.[90] La metodologia di conservazione del costruito, con restyling periodico, che fa differire l'Italia dal resto d'Europa (dove gli impianti obsoleti vengono sostituiti con altri di nuova concezione), è dettata dal fatto che circa il 70% degli stadi italiani sia sottoposto a vincolo architettonico, cosa che ne impedisce la demolizione e ricostruzione.[90] Il primo stadio moderno d’Italia, nonché primo monumento sportivo delregime fascista, fu ilLittoriale diBologna, inaugurato nel1926.[90] Il primo stadio moderno di proprietà privata è stato invece l'attualeMapei Stadium diReggio Emilia, costruito nel1995 dallaReggiana e dal2013 di proprietà dell'aziendaMapei, proprietaria delSassuolo.[91]

I primi cinque stadi italiani, per ordine di capienza, sono ilGiuseppe Meazza diMilano (soprannominatoLa Scala del calcio), di proprietà del Comune di Milano e utilizzato regolarmente daInter eMilan, l'Olimpico diRoma, di proprietà delCONI[90] nel quale giocano la Roma e la Lazio, ilSan Nicola diBari, ilDiego Armando Maradona diNapoli e l'Artemio Franchi diFirenze, questi ultimi anch'essi di proprietà comunale e utilizzati dalle rispettive squadre cittadine: ilBari, ilNapoli e laFiorentina. Al sesto posto per capienza vi è invece il più grande stadio italiano privato, loJuventus Stadium aTorino, di proprietà della società bianconera e, al momento, l'unico impianto italiano sul "modello inglese" dove accanto allo stadio sorgono un centro commerciale, il museo del club, un centro poliambulatoriale[92] e ilJ-Village, struttura civile, sportiva e multifunzionale di proprietà della Juventus. Sono di proprietà dei club anche gli stadi dell'Atalanta (Gewiss stadium), delBologna (Renato Dall'Ara), delFrosinone (Benito Stirpe) e dell'Udinese (Dacia Arena).
Le nazionali maggiori maschile e femminile, come anche le nazionali giovanili, non dispongono di uno stadio nazionale fisso. Giocano le loro partite a rotazione nei vari impianti italiani, scegliendoli di volta in volta a seconda dell'importanza della partita, dell'avversario che si incontra e dell'eventuale affluenza di pubblico.
L'UEFA classifica gli stadi in categorie, a seconda delle loro caratteristiche. Gli impianti italiani dicategoria 4 (la maggiore) sono quattro: l'Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, lo Juventus Stadium e lostadio Olimpico Grande Torino di Torino. Questa classificazione permette a questi impianti di ospitare una finale di una competizione europea e partite del campionato europeo.[93]

GliAzzurri e tutte le selezioni svolgono la loro preparazione alCentro tecnico federale Luigi Ridolfi, noto comeCoverciano,[94] dal nome del quartiere diFirenze dove ha sede. Oltre a essere la "Casa degli Azzurri" fin dal1958, il centro ospita i corsi di maggiore livello per il mondo professionistico del calcio. A Coverciano sono infatti tenuti corsi per direttore sportivo, allenatore professionista UEFA Pro e UEFA A, allenatore di calcio a 5 di primo livello, preparatore atletico, osservatore calcistico, corsi di specializzazione per allenatore dei portieri e corsi per match analyst. Inoltre laFIGC dispone di cinquanta Centri Federali Territoriali[95] e di decine di scuole calcio "élite", sparsi in tutte le regioni italiane, per la formazione tecnico-sportiva di giovani calciatori e calciatrici.[96]
Nellacapitale i principali centri sportivi sono i seguenti: ilCentro sportivo Giulio Onesti, costruito nel1954 dalCONI per la pratica di numerosi sport tra i quali appunto il calcio; ilCentro sportivo La Borghesiana, realizzato nel1990, che in passato ha ospitato il ritiro della Nazionale maggiore, in alternativa a Coverciano, oltre a varie nazionali straniere e squadre di club impegnate a Roma;[97] ilCentro sportivo Fulvio Bernardini, sorto nel1979 e noto comeTrigoria dal nome della località dov'è ubicato, di proprietà dellaRoma; ilCentro sportivo di Formello, alla porte della città, realizzato nel1997 e di proprietà dellaLazio.

I centri sportivi delle due squadre diMilano sono invece tra i più antichi e sorgono lontani dal capoluogo lombardo. È del1960 la realizzazione dell'attualeCentro Sportivo Suning di proprietà dell'Inter e localizzato adAppiano Gentile (Como), mentre nel1963 venne costruitoMilanello, di proprietà delMilan, ubicato aCarnago (VA).
La societàJuventus dispone invece da pochi anni di due centri sportivi all'avanguardia, gliJuventus Training Center realizzati nel2006 aVinovo (TO) e in aggiunta nel2018 a Torino, per gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili, con il secondo all'interno delJ-Village, più ampia struttura con centri d'istruzione sportiva per giovani. IlTorino invece ha ristrutturato da poco il glorioso Stadio Filadelfia, facendone unmoderno centro sportivo.
Altri famosi centri sportivi dei club professionistici di calcio sono ilCentro sportivo di Castel Volturno, realizzato nel 2006 dalNapoli nell'omonima cittadina inprovincia di Caserta; ilCentro sportivo Gianluca Signorini (1951) e ilCentro sportivo Gloriano Mugnaini (1980, noto comeBogliasco) localizzati aGenova e centri rispettivamente diGenoa eSampdoria; ilCentro tecnico Niccolò Galli diBologna, dal1976 sede di allenamento della squadra cittadina; ilTorre del Grifo Village, edificato nel2011 aMascalucia (CT) dalCatania; ilNovarello - Villaggio Azzurro, aGranozzo con Monticello (NO), realizzato nel2007 dalNovara; ilCentro Sportivo Bortolotti dell'Atalanta, localizzato aZingonia (BG); ilMapei Football Center aSassuolo (MO). Ultimo in ordine di realizzazione è il nuovo centro sportivo dellaFiorentina, il "Rocco B. Commisso" Viola Park, noto semplicemente comeViola Park, inaugurato nel2023 e ritenuto ad oggi il centro sportivo più grande d'Italia e tra i più all'avanguardia d'Europa. L'Udinese svolge i propri allenamenti in strutture adiacenti il rispettivo stadio.
InItalia sorgono alcunimusei calcistici, creati quasi esclusivamente dalle società professionistiche, alle quali si aggiunge il museo dellaFIGC, e sono riuniti nellaFederazione dei musei del calcio, con sede aFirenze. Sempre a Firenze, a Coverciano all'interno delCentro tecnico federale, è ubicato dal2000 ilMuseo del Calcio della FIGC, luogo di documentazione storica sul gioco del calcio in Italia, nel quale sono esposti palloni, medaglie, scarpe, coppe, maglie della federazione italiana dal1934 a oggi, e dispone di un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati. Inoltre nel museo ha la sua sede laHall of Fame del calcio italiano, con cimeli dei giocatori che ne fanno parte.
Sempre nel capoluogo toscano si trova ilMuseo della Fiorentina, dedicato alla storia della squadra cittadina, fondatore della suddetta federazione con ilMuseo del Grande Torino e della Leggenda Granata, ilGenoa Museum and Store e ilCalcio Padova Museum. Hanno aderito in seguito ilPisa 1909 Football Museum, ilPro Patria Museum, ilMuseo del Parma Calcio Ernesto Ceresini, ilAC Perugia Calcio Museo e ilJ-Museum, dedicato allaJuventus e collocato nel complesso delloJuventus Stadium. Quest'ultimo museo fa parte anche dell'International Council of Museums[98] e risulta il primo museo sportivo nel Paese per numero di visitatori[99] nonché l'unico del suo genere inserito nella classifica annuale dei cinquanta siti d'interesse più visitati a livello nazionale stilata dalMinistero dei beni e delle attività culturali e del turismo.[100] Non facenti parte della federazione, sono da segnalare il museoMondo Milan, dedicato alla squadra rossonera, e ilMuseo San Siro, con cimeli di ogni genere appartenenti alle due squadre di Milano.[101]
La prima partita di calcio in Italia con radiocronaca fu l'incontroItalia-Ungheria 4-3 del25 marzo1928,[102] trasmesso dall'EIAR.[103] Nel1959 inRai, in modo sperimentale con esordio ufficiale il 10 gennaio1960, prese il via suRadiouno uno spazio radiofonico chiamatoTutto il calcio minuto per minuto, con la radiocronaca di diversi eventi in contemporanea, in preparazione deiGiochi della XVII Olimpiade diRoma del 1960, evento globale trasmesso televisivamente e radiofonicamente dalla stessa Rai.[102] Dopo l'Olimpiade, il programma continuò proponendo solo le radiocronache dei secondi tempi delle partite e, a partire dal1987,[103] fu introdotta la copertura dell'intera partita. La struttura di base, rimasta inalterata nel corso dei decenni, prevede collegamenti a turno dai varistadi con segnalazioni immediate per eventi di particolare rilievo (variazioni del punteggio e altro) da ogni campo. Neglianni settanta eottanta, non essendovi ancora presente una concorrenzatelevisiva, la trasmissione toccò punte di 25 milioni di radioascoltatori.
Dopo laliberalizzazione dell'etere sancita dallaCorte costituzionale, nacquero decine di emittenti radiofoniche locali e nazionali, chiamate "radio libere", che trasmettevano in diretta l'incontro delle squadre locali di calcio. Dall'ottobre1975Radiolina incominciò a trasmettere flash in diretta delle partite di calcio delCagliari.[104] È però dell'11 gennaio1976 la prima radiocronaca diretta integrale di un incontro di calcio,Arezzo–Parma trasmesso sulla radio privataRadio Emilia Uno.[104]
Con l'avvento dei "diritti radio", i diritti per la radiocronaca di tutti i più importanti eventi calcistici sono sempre stati appannaggio della Rai, salvo casi di diritti acquisiti daMediaset oRTL 102.5.[105]

La prima partita di calcio trasmessa in televisione in Italia fu l'incontro diSerie AJuventus-Milan, il5 febbraio1950,[106] trasmessa solo aTorino. LaRai aveva incominciato le trasmissioni sperimentali e quella gara fu il primo programma realizzato in esterna con le telecamere.[107] Successivamente incominciò il programmaLa Domenica Sportiva, l'11 novembre1953,[106] e le prime immagini furono dell'incontroInter-Fiorentina.[108] Poco dopo, il 13 dicembre,[106] venne trasmesso sperimentalmente il primo incontro della nazionale italiana, contro laCecoslovacchia.[109] La prima partita della televisione italiana fu però la gara di qualificazione per ilcampionato del mondo 1954Italia-Egitto 5-1, il 24 gennaio1954, trasmessa dalla Rai che aveva dato avvio ufficialmente alle trasmissioni televisive il 3 gennaio.[109]IFK Norrköping-Fiorentina 0-1, secondo turno diCoppa dei Campioni 1956-1957, fu la prima gara internazionale di un club italiano a essere trasmessa in televisione.[110]

Il 27 settembre1970 nacque90º minuto,[106] programma Rai che mandava in onda risultati e highlight di tutte le gare di Serie A.[111] Il 5 dicembre1971 fu giocata invece la prima partita di calcio trasmessa da una emittente privata, l'incontro diSerie CRimini-SPAL trasmesso da Babelis TV.[112]
Il monopolio calcistico della Rai, a livello nazionale, fu interrotto sul finire degli anni settanta, quando alcune emittenti straniere (tra le qualiTelemontecarlo eTV Koper-Capodistria) incominciarono a trasmettere in lingua italiana, su buona parte del territorio, molti e importanti eventi sportivi.[106] Ma soprattutto il cambiamento epocale ebbe inizio nel1980 quandoCanale 5, di proprietà diSilvio Berlusconi, si aggiudicò i diritti delMundialito.[106] Infatti, neglianni ottanta, era nato in Italia l'istituto giuridico dei "diritti televisivi in vendita". Il primo accordo per il campionato venne siglato nel1981 tra la Rai e laLega Calcio, inerente ai diritti dellaSerie A.[113]
Nel1993, con l'accordo tra la Lega Calcio e la piattaforma televisiva a pagamentoTelepiù, fu importato dall'Inghilterra l'istituto giuridico dei "diritti televisivi criptati", facendo divenire l'originario istituto del 1981 quale "diritti televisivi in chiaro". Il28 agosto 1993 venne trasmessa la prima partita di calcio a pagamento, la gara diSerie BMonza-Padova, suTELE+2.[114] Da quel momento i diritti a pagamento viaggeranno prima sul terrestre analogico (poi digitale) e in seguito anche su piattaforme satellitari (conSky Italia), fino ad arrivare allo streaming conDAZN nel2018.[106]
Con il nuovo millennio nacque anche il fenomeno deicanali televisivitematicia pagamento di proprietà dei maggiori club, tra i qualiInter TV,Lazio Style Channel,Milan TV,Roma TV,Torino Channel eJuventus TV (quest'ultimo in streaming). È invece gratuita, sul digitale terrestre, Udinese TV.
Dal2011 per la legislazione italiana vi è una lista di eventi sportivi considerati di «particolare rilevanza per la società» per i quali deve essere garantita la possibilità, da parte della popolazione, di seguirli sui palinsesti televisivi in modo gratuito. Gli eventi calcistici presenti nella lista sono i seguenti: la finale e tutte le partite dellanazionale italiana nelcampionato del mondo di calcio; la finale e tutte le partite della nazionale italiana nelcampionato europeo di calcio; tutte le partite della nazionale italiana di calcio, in casa e fuori casa, in competizioni ufficiali; la finale e le semifinali dellaChampions League e dell'Europa League qualora vi siano coinvolte squadre italiane.[115]
Al 2022 i diritti televisivi calcistici in Italia sono distribuiti come segue:
| Competizione | Diritti in chiaro | Diritti a pagamento |
| Serie A | Rai,Mediaset,OneFootball | Sky Italia,DAZN |
| Serie B | OneFootball | Sky Italia, DAZN, Helbiz Live |
| Coppa Italia | Mediaset | - |
| Supercoppa italiana | Mediaset | - |
| UEFA Champions League | Mediaset | Sky Italia,Mediaset Infinity ePrime Video |
| UEFA Europa League | TV8 | Sky Italia, DAZN |
| UEFA Europa Conference League | TV8 | Sky Italia, DAZN |
| Supercoppa UEFA | - | Prime Video |
| Coppa del mondo per club FIFA | - | - |
| UEFA Nations League | Rai, Mediaset | - |
| Nazionale italiana | Rai | - |

Tutti i principali quotidiani a diffusione nazionale hanno una sezione dedicata allo sport, nella quale quasi sempre il calcio occupa il maggior spazio. Ovviamente allo stesso modo il calcio detiene l'attenzione, in copertina e nelle prime pagine, anche neiquotidiani sportivi italiani, che sonoLa Gazzetta dello Sport (fondata aMilano nel1896), ilCorriere dello Sport - Stadio (nato aRoma nel1924 comeCorriere dello Sport e unito nel1977 aStadio, a sua volta fondato aBologna nel1945) eTuttosport (creato aTorino nel1945). La Gazzetta è il terzo quotidiano italiano per diffusione, nonché il primo quotidiano sportivo del Paese[116] e il più antico d'Europa nel suo genere. Il Corriere risulta al quarto posto generale e primo nel suo genere per numero di lettori nell'Italia centro-meridionale.[117] Tuttosport infine, al terzo posto nei quotidiani sportivi, si caratterizza per una maggior preponderanza di temi legati alle due maggiori squadre del capoluogo piemontese, laJuventus e ilTorino. Il quarto quotidiano sportivo italiano, di carattere locale, èIl Romanista, nato nel2004 e primo quotidiano al mondo interamente dedicato a una società di calcio, laRoma.[118]
Tra i periodici ilGuerin Sportivo, in edicola dal1912, è al2019 la pubblicazione sportiva più longeva del mondo,[119] che dedica gran parte della sua pubblicazione al gioco del pallone. Invece tra i periodici dedicati esclusivamente al calcio, nacque nel1931 la rivistaIl Calcio Illustrato (pubblicata fino al1973) alla quale ha fatto seguito nel1997 la rivistaCalcio 2000. Altre riviste calcistiche sono le pubblicazioni ufficiali dei principali club italiani, comeHurrà Juventus[120] eLazio Style 1900 Official Magazine, o lo sono state in passato comeForza Milan! Inoltre riviste dedicate in maniera non ufficiale a un club sono ad esempioLaRoma,Lazialità eInter Football Club. La rivistaSupertifo è invece dedicata in particolare alle tifoserie italiane ed estere.
Altri progetti