| Calcio Padova Calcio | |
|---|---|
| Biancoscudati,Euganei,Patavini | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Gattamelata |
| Inno | Ma quando torno a Padova Mannaz[1] |
| Dati societari | |
| Città | Padova |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie B |
| Fondazione | 1910 |
| Rifondazione | 2014 |
| Proprietario | |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Euganeo (32 420 posti) |
| Sito web | www.padovacalcio.it |
| Palmarès | |
| Trofei nazionali | 2Coppe Italia Serie C/Lega Pro 1Supercoppa di Serie C |
| Si invita a seguire ilmodello di voce | |
IlCalcio Padova,[6] meglio noto comePadova, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diPadova. Milita inSerie B, la seconda divisione delcampionato italiano.
Il sodalizio attuale è nato il 24 luglio 2014 comeBiancoscudati Padova dopo la non iscrizione ai campionati della precedenteAssociazione Calcio Padova fondata nel 1910, della cuitradizione calcistica cittadina si fa portatore.
Fra i migliori risultati della formazione veneta figurano il terzo posto nel campionato diSerie A 1957-1958, la finale diCoppa Italia 1966-1967, la vittoria dellaCoppa Italia Semiprofessionisti 1979-1980 e dellaCoppa Italia Serie C 2021-2022 oltreché le finali diCoppa Rappan 1962-1963 e dellaCoppa Anglo-Italiana 1983; in ambito giovanile, il successo nelCampionato Primavera 1965-1966 riservato ai cadetti. Occupa il 22º posto nellatradizione sportiva dei club che hanno giocato in A e il 29º posto nellaclassifica perpetua, vantando 16 presenze nella massima serie italiana da quando esiste ilgirone unico, l'ultima nel1996.
La classica maglia della formazione padovana è bianca con dettagli rossi; sul petto reca lo scudo cittadino, una croce rossa su sfondo bianco, da cui il soprannome dibiancoscudati dei suoi giocatori.
(Primo articolo dell'atto costitutivo del Padova, approvato il 29 gennaio 1910 dall'Assemblea dei soci tenutasi nella sede dellaRari Nantes Patavium in Piazzetta del Teatro Garibaldi, 3)

L'Associazione Calcio Padova viene fondata il 29 gennaio 1910 nella sede dellaRari Nantes Patavium, nell'odierna Piazzetta della Garzeria, scegliendo subito ilbianco e ilrosso come propri colori sociali, nonché colori della città diPadova come detto nell'articolo 4 dell'atto costitutivo. Dopo l'approvazione dello Statuto, i cinquanta soci eleggono il direttivo: presidente fu nominato il baroneGiorgio Treves de' Bonfili e come vicepresidente il marchese Giuseppe Corradi. Il 20 febbraio successivo, a nemmeno un mese dalla nascita, la formazione biancoscudata fece il suo esordio in amichevole contro l'Hellas con un pareggio a reti bianche sul campo "Giovan Battista Belzoni", l'odiernoWalter Petron. La prima rete fu segnata nell'incontro contro ilVicenza il 6 marzo seguente, con l'autorete di Vallesella nella sconfitta per 3-1. La prima vittoria arrivò il 22 maggio, battendo per 2-1 i cugini berici nell'ambito della Coppa Esposizione, manifestazione organizzata nell'ambito della fiera diPontevigodarzere.[7]
Nella stagione successiva, la società rimane inattiva a causa dell'antagonismo delPetrarca del padregesuita Giulio Roi che riesce ad accasarsi molti giocatori biancoscudati a seguito delle difficoltà iniziali del Calcio Padova, che riprende la sua attività il 25 novembre 1912. Lastagione seguente vede l'arrivo di trena nuovi soci che rifondano la società nominando Gastone Rossi nuovo presidente eMario Malagoli come vicepresidente. Partecipa al campionato di Promozione insieme alPetrarca e all'Udinese raccogliendo un solo punto. Nella stagione 1913-1914 viene eletto come nuovo presidenteGiuseppe Valenzini gettando le basi per il passaggio nei campionati Nazionali vincendo prima il Girone Veneto del campionato di Promozione contro l'Hellas per un totale di 4-3 e poi ha la meglio nella finale Veneto-Emiliana contro l'Audax Modena per un totale di 10-1. La stagione successiva vede la nomina di nuovo presidente adEugenio Vianello e per la prima volta il Padova inPrima Categoria venendo inserito nel Girone F che si conclude conclude con un dignitoso quarto posto alle spalle delVicenza,Hellas eVenezia.[8] Il Padova si appresta anche ad inaugurare il nuovo il nuovoCampo Comunale, poi intitolato all'ex giocatoreGiovanni Monti ma lo scoppio dellaPrima Guerra Mondiale sospende tutti i campionati. Il 20 ottobre 1915 perde la vita sulCarso il giovane volontario ed attaccante biancoscudatoSilvio Appiani, autore di 18 reti in 14 partite nel campionato appena concluso.[9] Negli anni successivi, complice la guerra, i biancoscudati si limiteranno a gare amichevole e nel 1916 partecipano allaCoppa Federale Veneta che vede le vittorie su Treviso e Petrarca nella fase a gironi qualificandosi per la doppia finale contro l' che viene sconfitto per un totale di 8-4 diventando campioni regionali.[10]

Nell'immediatoprimo dopoguerra venne nominatoRaimondo Flores nuovo presidente e con l'elveticoErnesto Peyer alla guida, nella stagione1919-1920 i biancoscudati vincono laSezione Veneta qualificandosi alle Semifinali Nazionali dove arriva ultima nel Gruppo B. In questa stagione disputa una gara come difensore anche il capitano dei bersaglieriRino Corso Fougier che volava nella87ª Squadriglia Aeroplani. Nella stagione successiva il copione resta uguale arrivando prima seconda nel Girone B dellaSezione Veneta e poi vincendo il Girone Finale accedendo alle Semifinali Nazionali dove conclude terza nel Girone C. Il Padova diventò così una delle migliori e temibili squadre della regione. Nel1921-22 fu tra le secessioniste che si staccarono dallaFIGC fondando una federazione e un campionato indipendenti (CCI): il Padova concluse al 5º posto nel girone B diPrima Divisione CCI, qualificandosi senza problemi al torneo successivo di massima serie nonostante la riconciliazione tra FIGC e secessioniste e conseguente riduzione dei quadri. Nella stagione1922-23 arrivò sulla panchina biancoscudata l'ingleseHerbert Burgess che riuscì a portare la vittoria del Girone C della Lega Nord diPrima Divisione con 32 punti a pari merito con l'Alessandria e qualificandosi per le Finali di Lega dove arrivò ultimo alle spalle diGenoa ePro Vercelli, vincitrici degli altri due girone della Lega Nord, mentreFeliciano Monti esordì nel marzo 1923 con laNazionale Italiana diventando il primo giocatore del Padova a vestire la maglia azzurra.[11] Nellastagione 1923-24, il Padova conferma le ottime annate precedenti chiudendo il Girone A di Lega Nord al secondo posto alle spalle del soloGenoa, successivamente campione d'Italia. Lastagione successiva si apre con il debutto sul nuovoStadio Silvio Appiani, intitolato all'ex attaccante biancoscudato, il 12 ottobre 1924 con la vittoria per 6-1 sull'Andrea Doria, con il campionato che si concluse con un quarto posto nel Girone B, con le affermazioni degli attaccantiAntonio Busini eGiovanni Vecchina con quindici gol a testa per quelli che sono ancora oggi rispettivamente il terzo ed il primo marcatore della storia del Padova.[12] Le stagioni seguenti si confermarono su un buon livello riuscendo sempre a rimanere nella massima serie così come nellastagione 1928-1929 conquistando l'ottavo posto, l'ultimo valido per partecipare al primo campionato diSerie A a girone unico. La prima stagione inSerie A, l'unica sotto la presidenza diFederico Bevilacqua, si rivelò però infausta chiudendo il campionato in penultima posizione, retrocedendo nonostante le diciassette reti di Vecchina prossimo alla cessione allaJuventus.[13] Al termine della prima stagione inSerie B, che vide diventare presidente l'ingegnerFerruccio Hellmann, perse la vita l'ex centravantiGiovanni Monti, secondo attaccante più prolifico nella storia della squadra con 58 reti, precipitando con unidrovolante nelLago di Garda il 2 agosto 1931, solo un anno dopo il ritiro dal calcio giocato.[14]
Lastagione 1931-1932 si apre con l'addio diGastone Prendato per laFiorentina, ma Hellmann riesce a disposizione dell'unghereseLajos Kovács i giovani friulaniAnnibale Frossi edAlfredo Foni, entrambicampioni olimpici nel 1936 con Foni capitano, mentre per l'attacco viene compratoMario Perazzolo, con quest'ultimo che diventerannoCampioni del mondo 1938 insieme a Foni. Questi tre nuovi innesti, con le diciassette reti di Perazzolo contribuirono al raggiungimento del secondo posto inSerie B, alle spalle del soloPalermo, che valse la promozione, tornando nella categoria massima dopo due anni di assenza. Nellastagione successiva la panchina viene affidata ad un altro ungherese,János Vanicsek, che grazie soprattutto ad un ottimo rendimento casalingo conquista la salvezza chiudendo ilcampionato in quattordicesima posizione. Nellastagione 1933-1934 le retrocessioni dirette salgono a tre con la squadra di Vanicsek, indebolita dalle cessioni di Frossi e Perazzolo, che chiude il propriocampionato in terz'ultima posizione che condanna i biancoscudati alla retrocessione. Anche la Serie B vive un momento di modifica tanto che nellastagione 1934-1935 ilcampionato venne diviso in due gironi con otto retrocessioni ciascuno con il Padova che, nonostante continui a mantenere un grande rendimento davanti al proprio pubblico, chiude al decimo posto nel girone B retrocedendo inSerie C. La primastagione nella terza serie si conclude con un quarto posto, mentre nellastagione successiva arriva sulla panchina biancoscudataWilmas Wilhelm riuscendo a conquistare la promozione in solitaria con sette punti di vantaggio sulTreviso, secondo.

Alla presidenza del Padova arrivaBruno Pollazzi con lastagione del ritorno nella serie cadetta che si conclude con un ottimo quarto posto, a soli tre punti dalla vetta, ed in questo biennio si mette in mostra con le sure reti l'attaccanteWalter Petron che, tuttavia, morirà nel1945 a causa di una scheggia durante un bombardamento e al quale verrà intitolato il campo "Giovan Battista Belzoni", prima sede delle partite del Padova alla sua nascita.[15] Nelle stagioni successive il Padova occupa stabilmente le posizioni di centro classifica ma soprattutto nell'estate del 1938 giunge alla corte di Pollazzi il diciottenneGino Cappello che si mette subito in luce con dieci reti nella sua prima stagione mentre nellastagione successiva andrà a segno per ben ventinove volte in ventotto presenze, prima di venire ceduto alMilano. La stagione seguente arriva in biancoscudato anche la mezzalaNereo Rocco, reduce dall'esperienza alNapoli, che diventerà in futuro allenatore nell'epoca d'oro dei biancoscudati.
Nel settembre del 1943 itedeschi occupano Padova mentre l'attività calcistica della squadra della città si reduce alla disputa dellaDivisione Nazionale dove viene inserito nel girone A che termina al terzo posto, a pari con ilTreviso secondo, mentre nella stagione successiva non si svolge nessuna attività di tipo sportivo.
L'attività sportiva riprende, se pur lentamente, nellastagione 1945-1946 conGiovanni Mazzucato come presidente ed il Padova che disputa il campionato diSerie B-C Alta Italia, dove vengono accorpate squadra di Serie B e Serie C, venendo inserito nel girone C, concluso al primo posto a pari merito con laReggiana mentre il girone finale si chiuse con il sesto ed ultimo posto.[16] Nella stagione successiva i biancoscudati sfiorano la promozione chiudendo il campionato diSerie B al secondo posto dietro solo allaLucchese. La vittoria del campionato viene rimandata di solo un anno, arrivando nellastagione 1947-1948 che vedeValentino Cesarin nuovo presidente con la squadra diPietro Serantoni, arrivato a metà campionato dopo aver già allenato il Padova nella passata stagione, che viene trascinata verso la vittoria del girone B dalle reti diCharles Adcock eGiancarlo Vitali.[17]
Lastagione del ritorno inSerie A si conclude con un buon dodicesimo posto finale ed una salvezza tranquilla, mentre è da segnalare il pareggio all'Appiani del 20 febbraio 1949 contro ilGrande Torino, campione d'Italia, nella gara giocata due mesi prima dellatragedia di Superga.[18] Lastagione successiva si apre conBéla Guttmann come nuovo allenatore, allenerà poi anche ilBenfica con cui vincerà dueCoppe dei campioni, seguendo lo stesso copione della precedente migliorando il risultato finale, decimo posto, ed il 20 novembre 1949 gioca il derby in casa del Venezia che termina per 0-8 in quella che è ancora oggi la vittoria in trasferta più larga nella storia della Serie A.[19]
Lastagione successiva si rivela piuttosto travagliata soprattutto dal punto di vista finanziario e durante la stagione si alternano quattro allenatori concludendo la stagione conFrank Soo in panchina che riesce ad agguantare la salvezza all'ultima giornata grazie alla vittoria sulNapoli per 2-0, con la doppietta diEnrique Martegani, riuscendo a mettersi dietroRoma eGenoa. Nellastagione seguente la dirigenza si sforza di modificare profondamente i connotati della squadra durante il mercato estivo, correndo nuovamente ai ripari ingaggiando a novembre il centrocampista norvegeseKnut Andersen,[20] ma, nonostante un girone d'andata concluse dignitosamente con anche una vittoria per 5-2 sul Milan,[21] il campionato si conclude con il diciannovesimo e penultimo posto che condanna i biancoscudati alla retrocessione.
Il ritorno nellaserie cadetta si apre con il ritorno di Pollazzi alla presidenza del Padova ma la crisi di risultati continua vedendo la salvezza solamente all'ultima giornata grazie alla vittoria per 3-1 sullaLucchese, mantenendo la categoria. Nellastagione 1953-1954, la squadra continua a faticare ed il 7 marzo 1954, mentre è in penultima posizione in campionato, Pollazzi decide di esonerare il tecnicoPietro Rava sostituendolo conNereo Rocco, appena esonerato dallaTriestina nella massima serie e che sta anche meditando sulla possibilità di lasciare il calcio per dedicarsi all'azienda di famiglia, tornando al Padova dopo la parentesi da calciatore e riesce a traghettare capitanGastone Zanon e compagni verso la salvezza, chiudendo il campionato in tredicesima posizione.[22] Ilparòn viene riconfermato anche per lastagione successiva che vede il rinforzo in attacco diAmedeo Bonistalli che insieme aGiorgio Stivanello fanno mettere a referto venticinque reti. Ilcampionato vede il dominio dei conterranei deiLanerossi Vicenza, ma il Padova lotta per la promozione diretta con ilLegnano quando il 12 giugno 1955 arriva lo scontro diretto all'ultima giornata davanti a 22.000 mila tifosi padovani accorsi all'Appiani per la sfida vinta dai biancoscudati per 3-0 con la doppietta, su rigore, diCorrado Zorzin e la rete diSergio Pison, conquistando il secondo posto ed un'insperata promozione che scatena la festa in città tornando nella massima serie.

Lastagione 1955-1956 si apre con l'arrivo diIvano Blason in biancoscudato mentre il campionato inizia in maniera disastrosa con tre sconfitte nelle prime tre gare tra cui la sconfitta casalinga per 1-5 dalMilan. In questo momento di difficoltà, tuttavia, Rocco ha un'intuizione che si rivelerà vincente spostando il terzino Blason a libero affianco adAurelio Scagnellato e Gastone Zanon conquistando nella gara successiva il primo punto stagionale nella gara contro iLanerossi Vicenza. Come amava dire il tecnicotriestino, "una casa solida si comincia dalle fondamenta" e la squadra punta le proprie possibilità su un dispositivo difensivo potenziato: ilcatenaccio, che diventa una vera filosofia calcistica, capace di influenzare tutto il calcio italiano. Nel corso della stagione l'Appiani si conferma il fortino dei biancoscudati che chiudono la stagione con un sorprendente ottavo posto. È iniziata la cosiddetta "era Rocco".[23] Lastagione 1956-1957 vede arrivare nel calciomercato estivo il portiereAntonio Pin e i centrocampistiGiacomo Mari edHumberto Rosa, tutti e tre dalla Sampdoria in cambio diAgnoletto eMori con la squadra che ottiene una salvezza tranquilla, terminando il campionato all'undicesimo posto.
Tuttavia, la situazione economica del Padova è ancora critica e la società sembra ad un passo dal fallimento con Pollazzi che rassegna le dimissioni e al suo posto viene eletto come commissario straordinarioGino Vescovi. Rocco rimane come allenatore ma deve scontare, seppur giudicato innocente, una squalifica di sei mesi a seguito di un'inchiesta su una presunta combine avvenuta nel 1955 e per tutto il girone d'andata èElvio Matè, gia giocatore con 230 presenze in biancoscudo, a sedersi in panchina al posto delparòn. Sul lato mercato viene ceduto allaJuventus il giovane diciassettenneBruno Nicolè in cambio del prestito dello svedeseKurt Hamrin e viene acquistato dell'attaccanteSergio Brighenti. L'inizio dicampionato è incoraggiante, seppur alternando vittorie a sconfitte, ma il punto di svolta arriva nel derby vinto per 1-0 contro iLanerossi Vicenza con rete di Hamrin e nelle successive dieci giornate i biancoscudati non vengono mai sconfitti, mentre nel dicembre 1957, Pollazzi torna alla carica di presidente con il Padova che si trova in seconda posizione al termine del girone d'andata a due lunghezze dallaJuventus, capolista. Lo scontro diretto arriva il 23 febbraio 1958 all'Appiani con la rete d'apertura di Rosa che viene pareggiata daGino Stacchini e la gara termina 1-1. Nel corso della stagione l'Appiani è un fortino quasi inespugnabile: cadono, tra le altre,Fiorentina,Milan,Napoli,Roma,Lazio,Torino eBologna, per un totale di 13 vittorie a fronte di una sola sconfitta contro l'Atalanta.[24] Il sogno scudetto sfuma ma al termine della stagione il Padova termina il campionato al terzo – miglior risultato di sempre in massima divisione – grazie all'undici titolare formato da: Pin, Blason, Scagnellato, Pison,Azzini,Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari (talvolta sostituito daChiumento) eBoscolo.
Lastagione 1958-59 vede il Padova privato di Hamrin, che prende la via diFirenze, venendo sostituito daAmos Mariani dalMilan. Il Padova è ormai acquartierato nelle zone nobili della classifica e l'Appiani (violato solo daMilan eJuventus) è un campo che fa paura a tutti ed il campionato si conclude in settima posizione. Altro capolavoro di Rocco, con la sua coppia di attacco formata da Brighenti, diciotto reti, e Marini, nove reti, che viene convocata per la storica amichevole contro l'Inghilterra aWembley del 6 maggio 1959 dove proprio la coppia patavina va in rete nel pareggio 2-2, con l'Italia che torna a casa imbattuta contro la nazionale deitre leoni per la prima volta nella sua storia.[25] Il decennio si conclude con il quinto posto incampionato nellastagione 1959-1960 a pari merito conBologna eSPAL mentre inCoppa Italia il cammino si interrompe agli ottavi con una sconfitta a tavolino, vinta sul campo, contro ilTorino.[26]
Ma il sogno termina l'estate del1961 quando, dopo aver resistito più di una volta, ilparòn cede alle sirene di un grande club: lo chiama il Milan diGipo Viani e l'appuntamento con gli obiettivi di vertice, nazionali e internazionali, non può più essere rimandato. Rocco se ne va e con lui il pezzo più glorioso della storia della società biancoscudata.
Gli anni 1960 si rivelano avari di soddisfazioni calcistiche. Nel1961-62, orfano di Rocco e alle prese con una rosa da rinnovare, il Padova retrocede in B dopo sei anni nella massima serie. Dal 1962 la squadra disputa sette stagioni consecutive in seconda serie, sfiorando la promozione inserie A soltanto nella stagione1963-64, sotto la guida dell'argentinoOscar Montez.
Nel 1961 il Padova prende parte allaterza edizione della "Coppa dell'Amicizia" italo-francese nella selezione rappresentante l'Italia composta anche daSPAL,Lanerossi Vicenza,Atalanta,Milan,Venezia,Prato,Mantova,Como eGenoa. Gli italiani battono la selezionefrancese per 22 punti a 18[27].

L'anno seguente la squadra partecipa allaCoppa Piano Karl Rappan, torneo ufficiale tra le Nazioni dellaMitteleuropa[28]. In questa edizione i biancoscudati vincono il loro girone battendo il Dorogi Bányász SE, l'FC La Chaux-de-Fonds e loSpartak Plzen. Ai quarti di finale superano 7-1 all'Appiani gli jugoslavi dell'OFK Belgrado dopo la sconfitta esterna per 4-3 all'andata; vincono entrambe le gare di semifinale con gli ungheresi delPécs con un 4-3 in casa e 3-0 esterno. La finale del 3 aprile1963 in casa aPadova viene però persa contro i cecoslovacchi delloSlovnaft Bratislava per 1-0.
Nella stagione diserie B 1963-64 la squadra resta a lungo nelle posizioni di vertice, classificandosi al 4º posto al termine della stagione e vedendo sfumare la promozione in serie A per un solo punto alle spalle delFoggia & Incedit[29].
È nell'anno1967, invece, una delle migliori prestazioni di sempre nella storia del club biancoscudato, all'epoca allenato daHumberto Rosa. Dopo aver sconfitto ai quarti di finale ilNapoli per 2-1 e in semifinale l'Inter per 3-2, il Padova gioca la finale diCoppa Italia alloStadio Olimpico diRoma contro ilMilan diTrapattoni eRivera, perdendola per 1-0[30].
Nel1968-69, invece, dopo aver ceduto i pezzi migliori della rosa (tra cui il bomberPaolo Morelli) a causa di una precaria situazione economica, il Padova chiude la stagione all'ultimo posto in classifica e viene retrocesso in Serie C.

Per tutti gli anni 1970 la squadra naviga in terza serie, senza alcun risultato di rilievo. Il miglior piazzamento è il terzo posto dellastagione 1970-71, impreziosito dalle 19 reti del capocannoniere della serie CFlaviano Zandoli ma inutile ai fini della promozione. Nel corso del decennio né l'avvicendarsi in panchina di allenatori-bandiera comeElvio Matè,Humberto Rosa eMario Perazzolo, né la presenza per due stagioni (dal1975 al1977) di un giocatore di classe comeEzio Vendrame riescono a far risalire il Padova tra i cadetti. Il pubblico cala attestandosi a una media di tremila presenze nelle gare in casa[31] e la società passa più volte di mano. Il decennio si conclude con la retrocessione inSerie C2 nella stagione1978-79 durante la proprietà diGiussy Farina e la presidenzaPastorello: si tratta del punto più basso della storia del club.
La prima stagione in C2 si conclude con l'amaro epilogo della sconfitta aitiri di rigore con ilTrento nello spareggio promozione di Verona, davanti a ben ventimila tifosi biancoscudati[32]. L'anno seguente la squadra allenata daMario Caciagli centra il ritorno inserie C1 dominando il proprio girone[33] e si aggiudica laCoppa Italia Semiprofessionisti battendo nella doppia finale laSalernitana. Al termine della stagione1982-83, alla guida diBruno Giorgi e trascinato dalle reti diCina Pezzato, il Padova conclude al secondo posto alle spalle dellaTriestina e riesce infine a fare ritorno inserie B[34], categoria lasciata nel1969.
Nel 1983 il Padova perde la finale dellaCoppa Anglo-Italiana colCosenza. In una tre giorni disputata tra il 23 e il 25 aprile aCosenza, i biancoscudati si impongono in semifinale per 4-2 contro ilChelmsford. Nella finale del 25 aprile i padroni di casa si assicurano il titolo battendo il Padova diBruno Giorgi per 2-0. Il Padova partecipa alla competizione anche nel1993-94 affrontandoPortsmouth,West Bromwich Albion,Stoke City eSouthend United.

Una vicenda di illecito sportivo (Caso Padova) fa precipitare nuovamente la squadra in terza serie. Questa volta, però, il purgatorio ha breve durata: dopo una stagione anonima chiusa al settimo posto, nell'estate del1986 il nuovo presidenteMarino Puggina chiama misterAdriano Buffoni sulla panchina biancoscudata e costruisce una squadra che punta alla promozione, con gli innesti degli attaccantiStefano Mariani,Mauro Gibellini e dell'alaAlessandro Bianchi. Dopo un inizio sprint (cinque vittorie nelle primecinque partite), il Padova scivola al secondo posto, ma dai primi di dicembre (vittoria con ilMonza in casa) ad aprile la squadra inanella una serie di risultati utili che la riporta a duellare per la vetta con ilPiacenza. Lo scontro diretto avviene il 18 aprile all'Appiani e si conclude con la vittoria per 2-1 dei piacentini, che a fine stagione vinceranno il campionato. Il Padova riesce a respingere gli assalti finali dellaReggiana terza in classifica e chiude al secondo posto, l'ultimo valido per il ritorno inSerie B[35].
Seguono tre stagioni tra i cadetti che si concludono in posizioni di metà classifica. Si segnala anche l'arrivo, nel1987, del centrocampistaDamiano Longhi, al quinto posto assoluto di presenze con i biancoscudati, e nell'autunno del1989 dell'attaccanteGiuseppe Galderisi, che giocherà a Padova per sette stagioni mettendo a segno 50 reti[36].
Nel corso della stagione1990-91, alla guida diMario Colautti, il Padova sfiora il ritorno in massima serie, concludendo al quinto posto a un punto dall'Ascoli: fatale, per una squadra che vede protagonisti futuri punti fermi dellaNazionale italiana qualiAngelo Di Livio,Antonio Benarrivo eDemetrio Albertini, è la sconfitta per 2-1 contro laLucchese all'ultima giornata[37]. La stagione successiva riesce, sempre all'ultima giornata, a conquistare il punto decisivo che consente di ottenere la salvezza (1-1 a Pescara), senza rientrare nel gruppo di squadre con 35 punti coinvolte nella classifica avulsa.

Anche nella stagione 1992-93, con in panchinaMauro Sandreani e la presenza in rosa del giovanissimo attaccanteAlessandro Del Piero, cresciuto negli Allievi della società, la promozione svanisce di un soffio. Durante il girone di ritorno i veneti compiono una rincorsa che riesce a far raggiungere alla terzultima giornata il quarto posto, dopo aver battuto 2-0 il già retrocesso Taranto, e agganciando il Lecce (fermato in casa sul pari dalla SPAL) e l'Ascoli (1-1 ad Andria), mentre il Piacenza allunga; la domenica successiva avviene la beffa: i biancoscudati pareggiano 1-1 a Lucca, mentre i salentini espugnano per 3-2 il Dall'Ara (spedendo il Bologna in C1) e si riportano a un punto di vantaggio insieme all'Ascoli, che supera agevolmente il Cesena (3-0). Unico spiraglio viene dal pareggio casalingo degli emiliani, fermati 0-0 in casa dalla Fidelis Andria. All'ultima giornata, nello scontro diretto dell'Appiani, i marchigiani vengono sconfitti per 3-2, ma le contemporanee vittorie del Lecce sulla Lucchese (2-1) e del Piacenza a Cosenza (1-0), vanificano tutto[38].
Per il ritorno dei biancoscudati inSerie A occorre attendere il campionato1993-94. Al termine della stagione, sotto la presidenza del commendatorMarino Puggina, uno spareggio vinto 2-1 contro ilCesena il 15 giugno sul neutro diCremona[39] permette alla squadra veneta di risalire in massima serie dopo trentadue anni di assenza.

Il Padova resiste due stagioni tra le grandi della Serie A, guidato dal nuovo presidenteSergio Giordani e dal tecnicoMauro Sandreani. Le gare in casa si disputano nel nuovostadio Euganeo, inaugurato nel settembre1994. Dopo un campionato caratterizzato da risultati importanti contro le "grandi" (vittorie in casa conMilan,Inter e un prestigioso successo alDelle Alpi diTorino ai danni dellaJuventus[40]) ma modesti contro le piccole, il Padova si salva grazie allo spareggio con ilGenoa, giocato aFirenze e deciso aitiri di rigore. Tra i giocatori di quell'anno c'è il difensorestatunitenseAlexi Lalas[41]: anche grazie alla sua altezza (191 cm) la difesa subisce pochissimi goal di testa. Nel1996 la squadra non riesce a bissare l'impresa, nonostante la prolifica coppia golGoran Vlaović-Nicola Amoruso, e retrocede inSerie B.
La società passa in mano all'imprenditore brianzoloCesare Viganò che affida la panchina aGiuseppe Materazzi, ma nonostante una ricca campagna acquisti (arrivano, tra gli altri,Walter Zenga,Massimiliano Allegri eCristiano Lucarelli), la squadra chiude ad un deludente11º posto in Serie B. L'anno seguente si conclude ancora peggio, quando il Padova termina la stagione al 19º posto ed è retrocesso inSerie C1.
Per i biancoscudati la discesa sembra inarrestabile: allaprima stagione in Serie C1 la squadra allenata daAdriano Fedele perde lo spareggio play-out contro ilLecco e retrocede in quarta serie[42]. In soli quattro anni di presidenza Viganò il Padova è riuscito a precipitare dalla Serie A alla C2.

Nel gennaio 2000 la società viene ceduta adAlberto Mazzocco, e nel 2001 la squadra, guidata daFranco Varrella e trascinata daFelice Centofanti,vince il campionato e risale in C1[43]. Nella stagione2002-2003, guidata daPierluigi Frosio, sfiora invece la promozione inSerie B perdendo con l'Albinoleffe in semifinale diplay-off. Il 18 ottobre del 2004 il cavalierMarcello Cestaro diventa ufficialmente presidente della Società[44]. I biancoscudati sfiorano i play-off conRenzo Ulivieri nel2004-05, ma al termine della stagione il tecnico toscano si dimette[45] e la squadra passa sotto la direzione diMaurizio Pellegrino. Nella stagione2006-07 i patavini non partono benissimo per poi riprendersi nel girone di ritorno con l'arrivo alla guida diAndrea Mandorlini, subentrato a Maurizio Pellegrino. La squadra, però, conclude la stagione al settimo posto, ancora una volta fuori dalla zona play-off.
Il 18 marzo 2008Ezio Rossi viene esonerato a causa degli scarsi risultati. Viene chiamato il tecnico della Berretti,Carlo Sabatini. A fine stagione2007-08 il Padova si classifica sesto a un solo punto dalFoggia e daiplay-off pur avendo il miglior attacco di tutta laSerie C1 con 58 gol realizzati[46].
Nella stagione2008-09 il Padova gioca il suo undicesimo campionato diLega Pro (exSerie C) – di cui 9 inPrima Divisione (l'ottavo consecutivo in Prima Divisione dalla stagione2001-2002) e 2 inSeconda Divisione – e prende parte insieme ad altre squadre di Lega Pro eSerie D allaCoppa Italia con le squadre diSerie A e B (come nell'edizione2005-06).
Il 12 gennaio 2009, dopo il pareggio per 0-0 contro ilLegnano seguito da una contestazione dei tifosi nel fine partita, la società decide per l'esonero deldirettore sportivo Mauro Meluso e dell'allenatoreCarlo Sabatini. Al loro posto vengono chiamati Doriano Tosi (nuovo direttore sportivo) eAttilio Tesser (nuovo allenatore). Tuttavia il 22 febbraio dopo aver raccolto solo 4 punti in 5 partite,Tesser viene esonerato. Al suo posto viene richiamatoCarlo Sabatini[47]. Il ritorno di Sabatini sembra risvegliare la squadra, che da quel momento ricomincia a risalire la china. Un filotto di cinque vittorie consecutive permette ai biancoscudati di raggiungere i play-off di Prima Divisione al quarto posto in classifica finale.

Il 17 maggio il Padova affronta nella semifinale play-off ilRavenna, pareggiando 1-1 all'Euganeo e vincendo per 2-1 fuori casa con i gol diPătraşcu eFalsini. Nella finale d'andata arriva il pareggio interno per 0-0 contro laPro Patria, dove i veneti sbagliano anche un rigore conRabito. Alla fine della gara di ritorno, grazie alla vittoria per 2-1 con doppietta diAntonio Di Nardo, il Padova torna inSerie B dopo undici anni di assenza[48].
La squadra inizia bene la sua avventura nel campionato cadetto, rimanendo imbattuta fino all'ottava giornata, quando perde per 1-2 aCrotone, e dopo nove giornate è al 2º posto, in zona play-off, insieme alCesena, altra rivelazione del torneo. In seguito arrivano le prime sconfitte, che progressivamente fanno scivolare il Padova in zona play-out. L'8 febbraio2010, in seguito alla sconfitta con ilPiacenza per 1-0 (undicesima sconfitta), viene esonerato il tecnicoCarlo Sabatini[49]. Il 9 febbraio il suo posto viene preso daNello Di Costanzo[50]. Dopo due mesi Sabatini torna alla guida della squadra. Il 30 maggio 2010 dopo la vittoria per 2-1 in casa contro ilBrescia ilPadova si trova a disputare iplay-out contro laTriestina in due sfide che si tengono il 4 giugno e il 12 giugno. La gara di andata giocata in casa termina senza reti e dunque occorre una vittoria per salvarsi: il 12 giugno i biancoscudati restano inSerie B grazie a un secco 3-0, con le reti diVantaggiato,Cuffa eBonaventura[51].
Nella stagione2010-2011 dopo il cambio di allenatore e con un nuovo direttore sportivo, il Padova parte bene trascinato dalla coppia d'attaccoSucci-Vantaggiato e dal trequartistaDavide Di Gennaro che, grazie ai punti ottenuti soprattutto in casa, portano la squadra a ridosso della zona play-off. Tuttavia i numerosi infortuni occorsi durante la stagione fanno ripiombare la squadra nella zona di centro classifica. Il 15 marzo 2011 dopo la sconfitta nel derby contro ilCittadella l'allenatoreAlessandro Calori viene esonerato[52]. Lo stesso giorno la guida della squadra viene affidata al tecnico della Primavera,Alessandro Dal Canto, che al suo debutto in panchina il 19 marzo vince per (2-0) contro ilPescara. Nell'ultimo turno di campionato del 29 maggio la squadra di Dal Canto, trascinata nella fase finale del torneo daStephan El Shaarawy, batte ilTorino 2-0 in trasferta e conquista così un posto nei play-off. Dal 15 marzo al 29 maggio la squadra non ha mai perso. Alle semifinali dei play-off, il Padova supera ilVarese con una vittoria in casa per 1-0 seguita da un pareggio per 3-3 fuori casa. La finale per laSerie A vede il Padova affrontare ilNovara. Dopo un pareggio per 0-0 in casa, il 12 giugno la squadra veneta perde la finale di ritorno per 2-0[53], vedendo così svanire il sogno di un ritorno in massima serie.

La stagione2011-2012 inizia con la conferma del duoFoschi-Dal Canto. Dopo una buona partenza (nelle prime sette giornate conquista 17 punti su 21), nel corso della stagione la squadra ha un continuo calo, che la fa uscire dalle posizioni di vertice per concludere al settimo posto.
Il quarto campionato di fila in serie cadetta inizia conFabrizio Salvatori come direttore sportivo[54] eFulvio Pea in panchina[55]. Anche la squadra è fortemente rinnovata, con l'innesto di diversi giovani e la riduzione complessiva del budget di mercato. Con il coinvolgimento nelloscandalo scommesse del 2011 della società, riconosciuta colpevole diresponsabilità oggettiva per le violazioni di un suo tesserato, la squadra deve iniziare la stagione con 2 punti di penalità,[56] provvedimento revocato durante la stagione. Il 17 dicembre, a seguito della sconfitta casalinga per 1-3 contro la capolistaSassuolo,Fulvio Pea viene esonerato e al suo posto subentraFranco Colomba. Il 20 marzo2013, dopo la sconfitta per 3-0 subita in trasferta contro ilBari,Franco Colomba viene sollevato dall'incarico e rientraFulvio Pea[57], che traghetta la formazione biancoscudata a una tranquilla salvezza.

La stagione2013-2014 inizia con la vendita del club da parte di Cestaro aDiego Penocchio, proprietario del gruppo Ormis e reduce da una negativa esperienza alParma con relativi strascichi giudiziari.[58] Il nuovo presidente conferisce un nuovo assetto alla società nominando Andrea Valentini amministratore delegato,Alessio Secco direttore sportivo eDario Marcolin allenatore. Dopo un avvio di campionato in cui i biancoscudati hanno collezionato un solo punto in sei partite, il 28 settembre l'allenatore Marcolin è sollevato dall'incarico.[59] Al suo posto subentraBortolo Mutti. Il 29 dicembre, il Padova chiude il girone di andata terzultimo con quattro vittorie, sei pareggi, dieci sconfitte, 16 gol segnati e 27 subiti all'attivo. Il2014 si apre con la cessione del restante 52% del pacchetto azionario da parte di Cestaro aDiego Penocchio, che diventa così proprietario unico della S.p.A. biancoscudata.[60][61] Il 2 febbraio, dopo aver collezionato un solo punto nelle ultime cinque partite, l'allenatoreBortolo Mutti è sollevato dall'incarico.[62] Al suo posto subentraMichele Serena.[63] Il 25 maggio2014, la sconfitta per 2-0 aSiena sancisce, con una giornata di anticipo, la matematica retrocessione del Padova inLega Pro, dopo cinque consecutivi campionati inSerie B[64]. Ma il peggio deve ancora venire.
La stagione 2014-2015 del Padova si apre con la presentazione della domanda di iscrizione al campionato diLega Pro, incompleta.[65] Il 15 luglio 2014, a causa della mancata presentazione del ricorso allaCovisoc, il Padova non viene iscritto al campionato di Lega Pro. Successivamente la proprietà comunica in un primo momento che ilCalcio Padova proseguirà l'attività sportiva concentrandosi sul settore giovanile[66] e in un secondo momento che la squadra ha ufficialmente e formalmente richiesto l'ammissione al campionato diSerie D.[67] Nei giorni successivi la domanda non viene accolta in seguito alle indicazioni ricevute dallaFIGC da parte del sindaco diPadovaMassimo Bitonci su quale debba essere la squadra autorizzata a chiedere l'ammissione inSerie D.[68]
A seguito dell'esclusione delCalcio Padova dai campionati nazionali, il 24 luglio2014 viene iscritta al girone C dellaSerie D la nuovaSocietà Sportiva Dilettantistica Biancoscudati Padova, nata per dare continuità sportiva alla storica società cittadina. Il sodalizio, fondato dagli imprenditori padovani Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, debutta ufficialmente, sotto la guida tecnica di Carmine Parlato, il 24 agosto nella sfida diCoppa Italia Serie D contro laCastellana, vinta 2-0. Il 19 aprile2015, in virtù del successo 2-1 sul campo delLegnago, la squadra veneta raggiunge la matematica promozione inLega Pro. Chiude il campionato a 85 punti e 27 vittorie, andando a battere il record precedente di successi (21 vittorie nella stagione1947-1948).
Il 6 luglio 2015, in vista del ritorno tra i professionisti, la società assume nuovamente la denominazione "Calcio Padova".[69] L'avvio del campionato diLega Pro - girone A comincia con il Padova tra le prime in classifica, ma una serie di risultati negativi portano a fine novembre 2015 all'esonero di mister Parlato[70], avvicendato in panchina daGiuseppe Pillon. Nonostante un buon girone di ritorno la squadra conclude la stagione al quinto posto, fuori dalla qualificazione ai play-off.
La stagione2016-2017 inizia con la nomina del nuovodirettore sportivo, Giorgio Zamuner;[71] per la panchina viene invece ingaggiatoOscar Brevi.[72] La squadra si piazza quarta in campionato, qualificandosi per i play-off, dove viene eliminata al primo turno a causa della sconfitta interna contro l'AlbinoLeffe (1-3). A seguito della prematura eliminazione ai play-off la società conferma il direttore sportivo, ma solleva dall'incarico l'allenatore: per il nuovo campionato viene ingaggiatoPierpaolo Bisoli. È modificato anche l'assetto societario e la presidenza passa da Giuseppe Bergamin a Roberto Bonetto.
Lastagione 2017-2018 culmina con la vittoria del girone B dellaSerie C, conseguita il 23 aprile 2018 in seguito al successo dell'AlbinoLeffe sullaReggiana. Il Padova ritorna così inSerie B dopo quattro anni di assenza e chiude la stagione aggiudicandosi anche laSupercoppa di Serie C, ottenuta battendo ilLivorno in casa e ilLecce alVia del Mare.[73]
La stagione 2018-2019, in serie cadetta, si rivela per il Padova più complicata: dopo aver ottenuto una sola vittoria nelle prime undici giornate, Bisoli è esonerato per lasciare il posto aClaudio Foscarini.[74] Dopo la diciottesima giornata, mancati i risultati sperati dal cambio di allenatore, Foscarini è esonerato e l'incarico ridato a Bisoli[75], ma dopo la ventinovesima giornata la società esonera nuovamente Bisoli per ingaggiareMatteo Centurioni[76], che tuttavia non riesce ad evitare la retrocessione, sancita dall'aritmetica alla penultima giornata.
Per la successiva stagione in Serie C la società punta suSalvatore Sullo, che viene esonerato dopo venti giornate, con la squadra al quinto posto. Il successore,Andrea Mandorlini, guida i suoi al quinto posto finale, prima dell'eliminazione agli ottavi di finale dei play-off contro laJuventus U23.
Nella stagione2020-2021 la promozione diretta viene solo sfiorata: il Padova di Mandorlini chiude il campionato a pari merito con ilPerugia nel girone B, ma soccombendo per via della peggioredifferenza reti negli scontri diretti. Il secondo posto vale comunque ai patavini l'accesso ai play-off, dove la squadra si spinge sino all'atto conclusivo contro l'Alessandria, dopo aver eliminato in precedenza ilRenate ai quarti e l'Avellino in semifinale. Nella doppia finale contro i piemontesi, la gara di andata all'Euganeo termina 0-0; lo stesso punteggio permane dopo i tempi regolamentari esupplementari nella sfida di ritorno alMoccagatta, il che obbliga le squadre aitiri di rigore, che vedono il Padova perdente per 4-5, lasciando all'Alessandria la promozione in Serie B.
La stagione2021-2022 inizia con l'arrivo dell'allenatoreMassimo Pavanel, mister dellaFeralpisalò nella stagione precedente.[77] La squadra, allestita nuovamente con un organico di rilievo per la categoria, si propone ai vertici del girone A e va a punti più dell'anno precedente; a farle da contraltare si propone peròSüdtirol, che all'11ª giornata diventa capolista e ai due terzi di stagione riesce a staccare i biancoscudati (che perdono punti in particolare contro squadre di medio-bassa classifica) fino a un massimo di 10 lunghezze. Nel mese di febbraio la società decide di procedere a un netto rimpasto dell'organigramma, esonerando sia Pavanel che il direttore sportivoSean Sogliano, sostituiti rispettivamente daMassimo Oddo eMassimiliano Mirabelli. La mossa rivitalizza il Padova, che riesce a vincere di misura (sempre contro il Südtirol) laCoppa Italia Serie C e, complici due sconfitte e un pareggio patiti dagli altoatesini, riduce il distacco in classifica a sole due lunghezze. Il sorpasso però non si concretizza, poiché i biancoscudati pareggiano per 0-0 lo scontro diretto della penultima giornata e perdono per 1-2 l'ultimo turno contro laVirtus Verona, dovendo pertanto disputare i play-off come secondi classificati. Qui i biancoscudati eliminano in sequenzaJuventus U23 (0-1 all'andata in Piemonte; 0-1 dei bianconeri all'Euganeo che qualifica il Padova per via del miglior piazzamento nellaregular season) eCatanzaro (0-0 in Calabria; 2-1 all'Euganeo), approdando alla doppia finale contro ilPalermo, perdendo tuttavia entrambe le gare per 1-0 e rimanendo così in Serie C.
Lastagione 2022-2023 inizia con l'arrivo in pachina diBruno Caneo dopo che Oddo e il Padova decidono di comune accordo di non proseguire più assieme. Dopo un'ottima partenza sia sul piano del gioco che sul piano dei risultati la squadra subisce un'involuzione. l'11 dicembre 2022 Bruno Caneo viene esonerato e sostituito il giorno successivo daVincenzo Torrente. Sotto la guida di Torrente la squadra si classifica al quinto posto accedendo così ai playoff. Passa il primo turno battendo la Pergolettese 1-0 ma esce al secondo turno perdendo in casa contro la Virtus Verona.
Lastagione 2023-2024 inizia con l'entrata in società come socio e come nuovo presidente diFrancesco Peghin, la conferma di Torrente alla guida della squadra e la compagine biancoscudata inserita nel girone A della Lega Pro.[78][79] La squadra viene ringiovanita maggiormente con alcuni innesti di esperienza. La stagione si apre con un pareggio 1-1 in casa delMantova, che si rivelerà poi la rivale in campionato.[80] Già dalla giornata successiva arriva la prima vittoria, in casa contro ilLegnago per 2-0, alla quale seguono altre quattro vittorie consecutive che portano la squadra in cima alla classifica.[81] Inizia poi un periodo di calo, con i biancoscudati che cadono in una serie di pareggi, senza mai perdere, che permette comunque di mantenere una distanza minima sul Mantova, prima in campionato, che però infligge ai patavini la prima sconfitta stagionale con un sonoro 5-0.[82] InCoppa Italia Serie C il cammino inizia con le vittorie nei Turni Preliminari contro Legnago (2-4) eGiana Erminio (3-0).[83][84] Agli ottavi di finale, viene sconfitto ilLumezzane per 2-0 e nei quarti arriva la vittoria di misura contro ilPontedera.[85][86] In semifinale, i biancoscudati riescono a ribaltare la sconfitta dell'andata contro laLucchese grazie ad un 2-0 davanti al proprio pubblico.[87] In finale arriva la vittoria in casa nella gara d'andata contro ilCatania per 2-1, ma nella gara di ritorno i siciliani ribaltano il risultato della gara d'andata vincendo per 4-2 dopo i tempi supplementari e vincendo la Coppa.[88] All'indomani del pareggio con il Lumezzane, viene sollevato dall'incarico Vincenzo Torrente a sole tre giornate dalla fine, con il ritorno sulla panchina dei biancoscudati di Massimo Oddo.[89] Il campionato si chiude con la vittoria sulla Triestina per 3-2 a quota 77 punti, soli tre in meno del Mantova campione.[90] Nei play-off, i biancoscudati affrontano i rivali delL.R. Vicenza, che però si impongono sia nella gara d'andata, per 2-0, giocata al Menti sia nella gara di ritorno per 1-0.[91][92]
Lastagione 2024-2025 inizia conMatteo Andreoletti come nuovo allenatore.[93] La squadra non viene stravolta rispetto alla scorsa stagione e la stagione si apre con la sfida diCoppa Italia persa con ilCesena per 3-1. Il campionato inizia con una serie di sei successi consecutivi.[94] All'ottava giornata i biancoscudati riescono a battere i rivali delL.R. Vicenza per 1-0, con la rete di Liguori, nello scontro per la testa della classifica.[95] Il cammino inCoppa Italia Serie C termina agli ottavi di finale, venendo sconfitti in casa dalCaldiero per 2-1.[96] Il vantaggio sulla squadra vicentina si amplia ad otto punti di vantaggio al termine del girone d'andata chiuso, dopo il recupero della sfida contro l'Union Clodiense piegata dalla doppietta di Bortolussi, con 51 punti fatti eguagliando ilCatanzaro come squadra con il record di punti fatti nel girone d'andata.[97] All'indomani della prima giornata del girone contro ilTrento vinta per 1-0, il Padova si trova con dieci punti di vantaggio sui rivali.[98] Dal mese di febbraio la squadra subisce una flessione con la prima sconfitta in campionato che arriva in casa dellaVirtus Verona che si impone di misura.[99] Il L.R. Vicenza recupera terreno e arrivati allo scontro diretto i biancoscudati riescono ad acciuffare il pareggio nei minuti di recupero grazie alla rete di Spagnoli.[100] Se in casa la squadra continua a vincere, questo non si può dire nelle successive tre trasferte che vedono il Padova uscirne sempre sconfitta controFeralpisalò (1-0),Renate (3-2) eNovara (2-1).[101] Il 30 marzo sul campo dell'Atalanta U23, i biancoscudati si fanno riprendere a due minuti dalla fine, dopo la rete di Fusi, dovendo poi abbandonare la testa della classifica a favore del L.R. Vicenza.[102] Nel momento più complicato della stagione, la squadra di mister Andreoletti inanella tre vittorie consecutive tra cui quella del 13 aprile di misura in casa dellaTriestina che riconsegna ai patavini la testa della classifica, dopo la sconfitta deilanerossi.[103] Il Padova arriva all'ultima giornata con due risultati favorevoli su tre, in virtù degli scontri diretti (1-0 per il Padova all'andata e pareggio al ritorno), e controLumezzane basta il pareggio per far partire la festa promozione, grazie anche alla sconfitta del L.R. Vicenza in casa del Trento. I biancoscudati vincono il Girone A di Serie C con 86 punti oltre al miglior attacco (a pari merito con l'Atalanta U23) e la miglior difesa (a pari merito con il L.R. Vicenza) tornando in Serie B dopo sei anni di assenza.[104][105]
| Cronistoria del Calcio Padova | ||||
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Nella storia della società padovana, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il nero e il bianco, utilizzato nelle prime partite, ed il bianco e rosso tuttora in uso. La classica maglia della formazione patavina è bianca con dettagli rossi; sul petto reca lo scudo cittadino, una croce rossa su sfondo bianco, da cui il soprannome di Biancoscudati dei suoi giocatori. Situazione inversa per la maglia da trasferta, dove è prevalente il rosso con dettagli bianchi.
Lo stemma storico del Padova consiste in unoscudopartito: il campo sinistro è occupato da unacrocerossa su sfondobianco (mutuata dal blasone araldico cittadino), mentre il lato destro è monocromo rosso e ospita il richiamo alla denominazione societaria (variamente declinata nel corso degli anni in "Calcio Padova 1910", "A.C.P.", "Padova"), scritta a caratteri stampatelli bianchi oppure in rosso su un apposito rettangolo bianco. Significativa variante fu quella adottata dal "Biancoscudati Padova", la cui denominazione occupava anche il braccio trasversale della croce. Nelle ultime stagioni nell'utilizzo delle terze maglie, lo stemma è adattato al colore principale della maglia.
Dalla fine degli anni 1980, in coincidenza con l'inizio della presidenza diMarino Puggina, fino ai primi anni 2000, tale scudo fu sostituito da una variante di forma più squadrata: il campo sinistro manteneva la croce civica, mentre il destro riportava il disegno stilizzato delmonumento equestre al Gattamelata, con l'aggiunta di un pallone al di sotto dello zoccolo del cavallo. Con l'arrivo diAlberto Mazzocco alla presidenza il Padova indisse, mediante le pagine delMattino di Padova, unsondaggio d'opinione tra i propri tifosi circa lo stemma da adottare: il risultato fu in favore del ripristino dello scudo originario.
Nella stagione2009-2010, anno del centenario, lo scudo venne inscritto in unacorona circolare rossa recante nella parte alta le date "1910-2010" e nella parte bassa la scritta "Calcio Padova", il tutto in caratteri corsivicancellereschi. L'uso di tale soluzione è proseguito anche nell'annata successiva, giacché la società aveva deciso di adottarla in pianta stabile, eliminando soltanto il riferimento al centenario,[109] la decisione non ha tuttavia incontrato l'approvazione di parte della tifoseria,[110] che nella stagione2011-2012 ha chiesto e ottenuto la riadozione dello storico scudo bi-partito.[111][112] Dopo il fallimento del 2014, non potendo inizialmente usare la siglaA.C.P., la società subentrante Biancoscudati Padova ha modificato lo scudetto inserendovi la scritta anche sul braccio trasversale della croce.[113] Dalla stagione successiva quando la società è tornata a chiamarsi Calcio Padova, venne ripristinato il vecchio logo con la scritta "Padova".[114] Nel 2018, a seguito degli accordi coi liquidatori del vecchio club, lo stemma originario è stato ripristinato solo adottando un più spesso carattere tipografico per l'epigrafe.
La mascotte del Padova è la famosagallina padovana chiamataGiustina, che proprio come il Padova ha i coloribianco erosso.[115]

Il Padova, durante la sua storia, ha giocato le partite interne di campionato su quattro diversi campi. Il primo fu ilCampo sportivo Belzoni (oggi intitolato all'ex giocatore biancoscudatoWalter Petron) dove il 29 gennaio 1910 il Padova giocò la sua prima partita in assoluto, in amichevole contro l'Hellas. Il secondo fu l'ex stadio comunale, il più antico d'Italia,Campo Giovanni Monti intitolato al giocatoreGiovanni Monti e costruito al interno dell'omonimovelodromo, venendo inaugurato il 12 febbraio 1916 con la partita tra Padova ed Hellas terminata 4-0 per i padroni di casa. Il Padova vi giocherà fino al campionato1922-1923.
Il 19 ottobre 1924 venne inaugurato loStadio Silvio Appiani con la partita Padova-Andrea Doria (6-1).[116] Lo stadio, dedicato all'attaccante biancoscudatoSilvio Appiani morto durante laPrima guerra mondiale durante un bombardamento, venne costruito adiacente al vecchio campo da gioco e la capienza, inizialmente prevista di 9 800 spettatori, fu aumentata nel corso degli anni fino a 24 000 spettatori in piedi.[117] Per via della vicinanza delle tribune al campo e alla posizione geografica dello stadio, posto nel centro della città, era conosciuto anche comeFossa dei Leoni.[118] Lo stadio ospitò le partite casalinghe del Padova dal 1924 fino al 1994 con l'ultima partita che si giocò il 29 maggio 1994 tra Padova ePalermo (0-0). Oggi giorno, lo stadio ha subito varie ristrutturazione e viene usato dalle squadre giovanili del Padova e in alcune occasioni è teatro degli allenamenti della prima squadra, specialmente in vista di big match.[119]

Il 19 giugno 1994 infine venne inaugurato, con un amichevole tra Padova e vecchie glorie biancoscudate, il quarto ed al momento ultimo stadio diPadova: loStadio Euganeo. Iniziata la costruzione nel 1989, al momento dell'inaugurazione la costruzione non era ancora stata ultimata, con il progetto finale che si completò nel 1999 con la costruzione della Curva Sud, destinata ai tifosi biancoscudati, portando la capienza totale a 32 420 posti totali. La prima partita ufficiale disputata nel nuovo stadio fu la gara diCoppa Italia tra Padova eInter, terminata 3-0 per gli ospiti. Tale impianto, concepito per uso polisportivo, ha fin da subito suscitato critiche da parte della tifoseria e degli addetti ai lavori per la sua dispersiva sovrabbondanza strutturale e la scarsa funzionalità, con particolare riguardo per la notevole distanza delle tribune dal terreno di gioco, la scomodità degli spalti e la difficile accessibilità dal centro cittadino. L'Euganeo è stato peraltro teatro della repentina retrocessione del club, nell'arco di cinque anni, dallaSerie A allaSerie C2.[120]
L'attuale omologazione è di 8 000 posti a sedere e nel gennaio 2021 sono iniziati i lavori volti a eliminare la pista diatletica e a costruire la nuova Curva Sud, inagibile da molti anni, al cui interno troverà posto anche un'area polifunzionale comprendente due palazzetti dello sport.[121] Il cantiere fu poi messo sotto sequestro nel novembre 2022.[122] I lavori sono ripresi nell'aprile del 2025.[123]
Dal 1991 fino al 2014 il Padova, comprese le squadre giovanili, hanno disputato i loro allenamenti settimanali alCentro Sportivo Euganeo situato nella frazione di Bresseo del comune diTeolo, ai piedi deiColli Euganei. Dal 2014 fino ad oggi, la prima squadra biancoscudata svolge i suoi allenamenti alCentro Sportivo Memo Geremia nella quartiereGuizza diPadova e alcune volte, specie in vista di un incontro importante, la squadra svolge la rifinitura del giorno prima della gara alloStadio Silvio Appiani.
Dal sito web ufficiale della società.[124]
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Elenco delle sponsorizzazioni attive nel sito ufficiale societario. La società biancoscudata si dimostra in grado di attirare sponsor locali, nazionali e internazionali approfittando del nutrito numero di tifosi e del blasone societario.[128]
Il Padova in collaborazione con lo sponsor della Scuola CalcioBernardinello Engineering, sostiene il progetto "Stanza dei Sogni", promosso dallaFondazione Salus Pueri che sostiene la Pediatria diPadova.[129] Oltre a questo, nel settembre 2023 la società ha firmato anche un gemellaggio con laFondazione Città della Speranza.[130]

Il settore giovanile del Padova è composto da dieci squadre maschili che competono a livello nazionale nei vari tornei di categoria. Il responsabile del settore giovanile èCarlo Sabatini, già allenatore di squadre giovanili negli anni '90 e successivamente anche della prima squadra.[131] La squadra Primavera milita nelCampionato Primavera 2 2024-2025 sotto la guida diLuca Rossettini, ex giocatore biancoscudato cresciuto nelle giovanili. Le due squadre di Allievi militano rispettivamente nelCampionato Nazionale Under-17 e nelCampionato Nazionale Under-16 di Serie C. Anche la squadra di Giovanissimi disputano ilCampionato Nazionale Under-15 di Serie C. Tra i vari allenatori spunta anche il nome diDamiano Longhi, ex capitano biancoscudato, alla guida della formazione Under-13.
In aggiunta, il Padova ha anche una scuola calcio chiamata Padova Academy composta da sedici squadre a partire dai Piccoli Amici fino ad arrivare agli Allievi.[132]
Nel1965-1966 la squadra Primavera, il cuicampionato all'epoca si disputava diviso tra squadre di Serie A e squadre di Serie B, vinse il massimo trofeo nazionale.[133]
Il Padova, assieme alMonza, è stato protagonista del primoanticipo televisivo in assoluto nella storia delcalcio italiano, disputato il 28 agosto 1993 alle 20:30 e valevole per la prima giornata del campionato diSerie B.[134]



| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 1º | Prima Categoria | 3 | 1914-1915 | 1920-1921 | 27 |
| Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | ||
| Divisione Nazionale | 3 | 1926-1927 | 1928-1929 | ||
| Serie A | 16 | 1929-1930 | 1995-1996 | ||
| 2º | Serie B | 39 | 1930-1931 | 2025-2026 | 40 |
| Serie B-C Alta Italia | 1 | 1945-1946 | |||
| 3º | Serie C | 19 | 1935-1936 | 2024-2025 | 33 |
| Serie C1 | 14 | 1978-1979 | 2008-2009 | ||
| 4º | Serie C2 | 4 | 1979-1980 | 2000-2001 | 5 |
| Serie D | 1 | 2014-2015 | |||
Il Padova ha partecipato a104 campionati nazionali dellaFIGC a partire dal debutto dopo la conclusione dellaprima guerra mondiale. In precedenza ha disputato sei tornei del Comitato Regionale Veneto.

Di seguito le statistiche e i principali record relativi ai campionati diSerie A disputati dai patavini:
Inoltre, il Padove detiene il record per il maggior numero di punti assoluti di sempre nel campionato diSerie C, con la formula a 3 gironi, al termine del girone di andata: 51 (2024-2025), a pari merito con il record della stagione2022-2023 delCatanzaro.[136]
Record di presenze |
Il primo club ufficiale al seguito del Padova, "La Rumorosa", nacque nel 1930 presso il bar Missaglia, in centro città. Al 1979 risale invece la fondazione del primo gruppo di ultras, il "Magico Padova", per opera di Francesco Zambolin (a tutti i tifosi padovani noto come "Sivori").[137] Tale club, nel frattempo progressivamente strutturatosi, nel 1981 venne ribattezzato i "Leoni della Nord".[137] In seguito vennero fondati gli "ACP 1910 - Ultras Padova", la "Juventude PD" ed il "Fronte Opposto", questi ultimi schierati politicamente ad estrema destra.
In passato sono esistiti molti altri gruppi, tra i quali lo storico gruppo degli "HAG - Hell's Angels Ghetto", che per vari motivi oggi non esistono più o si sono fusi dando vita ad altri gruppi.
Il Padova ha potuto vantare al seguito un gruppo composto esclusivamente da militanti donne, le "Galline Padovane".[138]

I primi esempi di amicizia si hanno tra il 1977 e il 1979 con ilVicenza, all'epoca militante inSerie A:[137] alcuni supporter del Padova (non ancora però effettivamente legati a qualche gruppo organizzato) erano soliti recarsi allostadio Romeo Menti per assistere alle partite della massima serie in compagnia dei tifosi delLanerossi, con i quali avevano instaurato dei buoni rapporti.[137] Tuttavia il 6 maggio 1979, in occasione della sfida che opponeva i padroni di casa Berici allaJuventus, alcuni sostenitori patavini si unirono in curva ospiti altifo bianconero;[137] i tifosi vicentini, per ripicca, la stagione successiva si presentarono allostadio Silvio Appiani a fianco dei supporter delVenezia,[137] sicché da qui in avanti l'amicizia si trasformò in un'aspra rivalità che, nel corso degli anni, vide anche reciproci furti di striscioni.[139]
Il 17 gennaio 1982 nacque il sodalizio tra i"Leoni della Nord" e i tifosi delModena.[137] Questo rapporto, tuttavia, non resistette a lungo, poiché nel 1984 il Padova si gemellò con ilBologna, acerrimo rivale dei canarini. In risposta i modenesi si schierarono con i veneziani.[137]
In quegli stessi anni poi, alcuni ultras biancoscudati si recarono varie volte allostadio Marcantonio Bentegodi diVerona per assistere alle partite diSerie A dell'Hellas.[137] Ne nacque presto un'amicizia (tuttavia mai trasformatasi in gemellaggio ufficiale) favorita dall'odio sportivo verso la squadra vicentina e anche dal comune sentire politico di molti esponenti delle due curve, vicino a posizioni di estrema destra.[137] Il 31 dicembre 1984 tuttavia, in seguito ad un'amichevole giocatasi all'Appiani che vide i biancoscudati prevalere sugli scaligeri per 5-0, scoppiò una grossa rissa tra le due tifoserie, originata dai cori di scherno rivolti dai supporters biancoscudati ai tifosi veronesi.[137]

Nel 1984, in nome della comune rivalità con ilLanerossi, i tifosi del Padova si gemellarono con la tifoseria delBologna.[137] Sul finire degli anni 1980, però, in entrambe le curve avvenne un notevole cambio generazionale.[137] Per questi motivi l'amicizia iniziò a scricchiolare sempre di più sino alla stagione1991-1992, quando il sodalizio di comune accordo non venne più rinnovato.[137]
I tifosi delPalermo sono gli unici gemellati con quelli del Padova; questo gemellaggio nasce nella stagione1983-1984 ed ha resistito a tutti i ricambi generazionali delle due tifoserie.[140]
Tutto nacque nei primi anni 1980, quando cinque tifosi della curva nord dell'Appiani si recarono in vacanza al mare, inSicilia, dove conobbero alcuni ultras della squadra rosanero, membri dei"Commandos Aquile".[137] Memori di questo incontro estivo, in occasione di Padova-Palermo il 20 novembre 1983, le due tifoserie strinsero un'amicizia che venne “ripescata” dai giovani di Piazza Cavour nella stagione1991-1992, quando le due squadre tornarono ad affrontarsi dopo sette stagioni, durante le quali il rapporto si era un po' affievolito.[137] In quell'anno però, complice il ritorno del Palermo inSerie B, i tifosi biancoscudati ricominciarono a coltivare l'amicizia con i rosanero: l'8 dicembre1991 nasce dunque ufficialmente il secondo e vero gemellaggio della storia patavina.[137]
Altri rapporti di amicizia non ufficiali ci sono poi con le tifoserie dellaTorres, delVarese e delPiacenza. In passato ha avuto rapporti di amicizia con le tifoserie dellaCivitanovese, negli anni 1970, e delCampobasso, negli anni 1980.[140]
Rosa aggiornata al 2 settembre 2025.[141]
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Dal sito web ufficiale della società.[142]

Nel1930Ferruccio Hellmann, presidente dell'Associazione Calcio Padova, cambia denominazione sociale inAssociazione Fascista Calcio Padova. Proprio in questo periodo, il Padova divenne unasocietà polisportiva, con squadre iscritte ai campionati nazionali di calcio,rugby a 15 eatletica. Allenatore della sezione rugby fuRenzo Maffioli mentre il responsabile della sezione fuAlessandro Pacchioni. La formazione di rugby vince laCoppa Federale nel1933. Nella stagione1933-1934 milita in massima serie. Con l'abbandono di Hellmann, la sezione rugby del Calcio Padova tramonta definitivamente nel1935 dopo una seconda stagione in massima serie chiusa mestamente a 0 punti.[143]
Negli anni settanta ed ottante venne fondata laGamma 3 Padova divenuta poiUnione Calcio Femminile Padova che nei suoi primi due anni di storia ha visto la vittoria di dueCampionati Italiani nel1972 e nel1973 e la vittoria dellaCoppa Italia nel1974. Nel 1976 cambia la denominazione inAssociazione Calcio Femminile Padova e dopo un anno di inattività, nel 1980 cede la propria attività iscrivendosi poi nel 1982 alla Serie C Triveneto dopo essersi affiliate al G.S. Castagnara. Nel 1984 vince il campionato e l'anno successivo bissa il successo vincendo anche laSerie B. Nel 1989 cessa definitivamente l'attività.
Successivamente, nell'estate del 2015 viene ufficializzata la nascita delCalcio Padova Femminile, grazie alla collaborazione con lo Ženský-Padova Femminile.[144]
Il 3 giugno 2015 viene annunciata la collaborazione tra il Calcio Padova e la S.S.D Vertigo nell'ambito del calcio a 5 e vedendo la nascita dellaS.S.D. Calcio Padova C5.[145] Successivamente nasce anche ilCalcio Padova C5 Femminile. Il 4 luglio 2024 viene comunicata la nascita di un progetto femminile con oltre settanta atlete coinvolte incluso il settore giovanile.[146]
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