Fondato il 1º settembre 1912 con il nome diMonza Foot Ball Club, è tra i più antichi club lombardi tuttora in attività.[1] Dopo varie rifondazioni e fusioni societarie nel corso del XX secolo, nel 2015 la denominazione è diventataSocietà Sportiva Dilettantistica Monza 1912, erede della precedenteAssociazione Calcio Monza Brianza 1912, estromessa dal calcio professionistico al termine della stagione2014-2015.[2] Il 1º luglio2019 la ragione sociale è stata nuovamente modificata inAssociazione Calcio Monza.[3]
Il Monza è una delle squadre italiane con più partecipazioni allaSerie B, con 40 presenze complessive; il miglior piazzamento ottenuto è il terzo posto nella stagione2020-2021, conclusa con l'eliminazione in semifinale play-off. Nella stagione2021-2022 il club si è classificato quarto, conquistando per la prima volta la promozione inSerie A al termine dei play-off contro ilPisa.[4]
Nella massima serie, la squadra ha esordito nella stagione2022-2023, chiudendo all'undicesimo posto: il miglior risultato nella storia del club in tale categoria.[5]
Il club detiene inoltre il record di vittorie nellaCoppa Italia di Serie C, con 4 successi (1973–1974, 1974–1975, 1987–1988, 1990–1991),[6] e ha partecipato allaCoppa delle Alpi 1961, torneo internazionale vinto dallaFIGC.
Dopo tre stagioni in Serie A, concluse con la retrocessione nel 2025, la società è passata sotto il controllo del fondo statunitenseBeckett Layne Ventures, che ha acquisito l'80% delle quote daFininvest; il restante 20% entro il 2026.[7] Il passaggio ha segnato la conclusione dell'era avviata daSilvio Berlusconi nel 2018, che aveva portato il club dallaSerie C alla massima divisione.[8][9]
La storia sociale iniziò il 1º settembre1912 quando la fusione di diverse società cittadine diede vita alMonza Foot Ball Club, con lo scopo di promuovere e diffondere il gioco del calcio nel territorio brianzolo.[10]
Nei primi anni, il club si iscrisse ai campionati regionali dellaFIGC, partendo dallaTerza Categoria. La società dovette affrontare notevoli difficoltà organizzative e logistiche tipiche delle squadre di provincia dell’epoca, inclusa la scarsità di strutture adeguate e la mancanza di un’organizzazione sportiva moderna.[11] Nonostante questo, il club ottenne risultati apprezzabili nelle competizioni locali, consolidando lentamente la propria identità.
Durante gli anni1920 il Monza proseguì la sua scalata nel calcio italiano, guadagnando la promozione in categorie superiori e affrontando con crescente competitività squadre più strutturate a livello nazionale.[12] La società iniziò a investire maggiormente nel settore tecnico e nella ricerca di giocatori più esperti, per competere efficacemente in campionati sempre più impegnativi.
In questo periodo il Monza si distinse anche per la forte partecipazione della cittadinanza e per un sostegno popolare crescente, che trasformò la squadra in un punto di riferimento sportivo per l’intera provincia diMonza e Brianza.[13]
Negli anni trenta, la società consolidò la propria presenza nei campionati di terza divisione, spesso denominatiSerie C dopo la riforma dei campionati nel1935, dimostrando una progressiva maturità tecnica e organizzativa. L'allenamento divenne più strutturato, mentre l’assetto tattico venne adeguato alle innovazioni del calcio italiano, che stava vivendo un periodo di forte evoluzione tecnica e strategica.[14]
Nel1939, il Monza raggiunse un traguardo storico superando i primi turni dellaCoppa Italia e giungendo fino ai quarti di finale, un risultato di rilievo considerando la sua militanza nelle divisioni inferiori. In quell’occasione la squadra affrontò ilCalcio Genova, cedendo soltanto per 2-1 in una partita combattuta e seguita con entusiasmo dalla tifoseria.[15] Tale impresa contribuì a rafforzare la reputazione del club a livello nazionale.
In quegli anni la squadra venne anche riconosciuta per la solidità difensiva e per un gioco fondato su disciplina tattica e intensità fisica, caratteristiche apprezzate nel calcio italiano dell’epoca, dominato da schemi come ilMetodo.[16]
Parallelamente, la società avviò una maggiore attenzione allo sviluppo delle strutture sportive e al miglioramento delle condizioni per i giocatori, anticipando una professionalizzazione che avrebbe caratterizzato il calcio italiano negli anni successivi.[17]
La tifoseria del Monza crebbe in dimensioni e passione, seguendo la squadra con fervore in ogni competizione e alimentando un forte senso di appartenenza cittadina che contribuì a radicare profondamente il calcio nella cultura sportiva di Monza.[18]
Questo primo ventennio di attività pose le basi per le successive fasi di crescita e sviluppo della società, che avrebbe continuato a giocare un ruolo rilevante nel calcio italiano anche nei decenni successivi.
Nel1951 il Monza raggiunse laSerie B.[19] Tale risultato rappresentò un momento di svolta per il club, che iniziò a consolidare la propria posizione tra le squadre di vertice del calcio cadetto italiano.
Durante il decennio il Monza visse una fase di relativa stabilità in Serie B, grazie all’apporto di giocatori di qualità e alla guida di allenatori capaci di costruire una squadra equilibrata. Nonostante non riuscisse a ottenere la promozione inSerie A, la società migliorò strutture, organizzazione e settore giovanile.[20]
Il settore giovanile fornì i primi talenti utili alla prima squadra, con particolare attenzione all’educazione tecnica e tattica.[21]
Negli anni1960, il Monza affrontò nuove sfide. Pur mantenendo la categoria e disputando campionati di buon livello, emersero difficoltà dovute al crescente livello competitivo della Serie B e all’aumento degli investimenti nei club più grandi.[22] La società mantenne l’attenzione sulla crescita tecnica e tattica, ma incontrò risultati altalenanti e difficoltà di continuità.
Alcune stagioni furono caratterizzate da lotte per evitare la retrocessione, mentre in altre il Monza conquistò posizioni più tranquille in classifica. La tifoseria mantenne un buon seguito e sostenne con passione la squadra anche in trasferta.[23]
Il calo culminò nella stagione 1965-1966, con la retrocessione inSerie C dopo quindici anni in Serie B.[24] Ciò segnò l’inizio di una fase di rifondazione tecnica e dirigenziale, con l’obiettivo di tornare rapidamente in categoria superiore.
Negli anni sessanta emersero diversi giocatori che divennero punti di riferimento per la tifoseria e talvolta proseguirono la carriera in club di Serie A.[25]
Il decennio si concluse con una rinnovata volontà societaria di investire sul settore giovanile e consolidare la presenza nel calcio professionistico italiano.
Dopo essere tornato subito inSerie B,[26] il Monza aprì un ciclo di risultati e successi che segnarono una delle fasi più importanti della sua storia sportiva. La squadra divenne una delle protagoniste della Serie B, capace di mettere in difficoltà le compagini più blasonate e di conquistare un seguito sempre più numeroso tra i tifosi locali.
Il decennio iniziò con una particolare attenzione alle competizioni a eliminazione diretta: tra il 1974 e il 1976 il Monza raggiunse tre finali consecutive dellaCoppa Italia Serie C, vincendo le prime due edizioni e perdendo la terza.[27] Nel 1974 superò ilLecce con un doppio confronto equilibrato, mentre nel 1975 sconfisse ilSorrento con autorevolezza. Nel 1976, nonostante la buona prestazione, si arrese nuovamente al Lecce in finale, confermando una straordinaria continuità in questa competizione.
Nello stesso anno, il club conquistò ilTorneo Anglo-Italiano, competizione organizzata tra squadre italiane e inglesi di livello medio, vincendo in finale contro ilWimbledon FC.[28] Questo successo contribuì a far conoscere il club anche oltre i confini nazionali, consolidandone la reputazione di squadra competitiva e ambiziosa.
Nel campionatoSerie B 1976-1977, il Monza disputò una stagione di alto livello, giungendo quinto con 48 punti, a una sola lunghezza dalle squadre che disputarono gli spareggi promozione, ovvero ilPescara, ilCagliari e l’Atalanta.[29] La mancata partecipazione agli spareggi, avvenuta all’ultima giornata, lasciò l’amaro in bocca ma evidenziò il potenziale della rosa.
Nella stagione seguente, 1977-1978, il Monza chiuse al quarto posto a pari punti con laTernana, ma a due lunghezze dalla promozione diretta ottenuta dall’Avellino e dalCatanzaro. A causa del regolamento vigente, non si disputarono spareggi promozione.[30]
Nel1979, Monza ePescara ottennero entrambi 48 punti, pari merito al quarto posto, e si disputò uno spareggio promozione sul campo neutro di Bologna. Il Monza fu sconfitto per 2-0, rinviando ancora la possibilità di giocare in Serie A.[31] Questa serie di risultati consolidò la reputazione del club come squadra solida e competitiva ma ancora priva di quella spinta decisiva per il salto di categoria.
L’ultimo tentativo di promozione negli anni settanta si verificò nella stagioneSerie B 1979-1980. Il Monza rimase in corsa per buona parte del campionato, ma nelle ultime quattro giornate raccolse pochi punti, vincendo solo contro il già retrocessoParma, perdendo gli scontri diretti conBrescia eCesena e pareggiando l’ultima partita con ilVicenza.[31] Il campionato si concluse con un quinto posto a pari punti con il Vicenza, lasciando la squadra ancora a un passo dalla Serie A.
La stagione 1980-1981 segnò un passo indietro per il Monza. Il campionato fu condizionato dalle penalizzazioni per il casoTotonero di squadre comeMilan eLazio, che mantennero comunque posizioni importanti. Il Monza, invece, soffrì in attacco, segnando il minor numero di gol tra tutte le squadre, e concluse all’ultimo posto, retrocedendo inSerie C1 insieme aVicenza e alTaranto, quest’ultimo penalizzato di cinque punti.[32]
Gli anni settanta rappresentarono per il Monza un periodo di crescita e consolidamento in Serie B, con sfiorate promozioni e successi importanti nelle coppe, ma anche con la consapevolezza di dover compiere ulteriori passi per ambire a traguardi più alti nel calcio italiano.
Nel corso degli anni ottanta, il Monza si confermò presenza stabile traSerie B eSerie C1, alternando campionati di medio-alta classifica e buoni risultati sportivi. Dopo la retrocessione in terza serie al termine della stagione 1981-1982, la società si riorganizzò progressivamente, anche grazie a una dirigenza stabile e a un forte radicamento nel territorio brianzolo. L'investimento nel settore giovanile e la valorizzazione dei talenti locali permisero di mantenere una competitività costante.
Nella stagione 1987-1988 il Monza vinse il girone A di Serie C1, tornando in Serie B, e conquistò la sua secondaCoppa Italia Serie C, superando nella doppia finale ilPalermo (2-1 all’andata e 2-0 al ritorno).[33]
Negli anni successivi il club fu guidato da figure dirigenziali come il presidenteGiambattista Begnini, sotto la cui gestione si ottennero importanti risultati sportivi e si sviluppò una struttura capace di valorizzare giovani calciatori, alcuni dei quali proseguirono la carriera nei campionati superiori.
Nel 1990-1991 il Monza si aggiudicò per la terza volta la Coppa Italia Serie C, nuovamente contro ilPalermo: dopo la sconfitta per 1-0 all’andata a Palermo, ribaltò il risultato con una vittoria per 2-0 al ritorno.[34]
Durante gli anni novanta la squadra alternò stagioni di buon livello a campionati più difficili, mancando più volte la promozione in Serie B, ma mantenendo un saldo legame con la città e i tifosi, rafforzando il proprio ruolo nel panorama calcistico dellaBrianza.
Nel 1996 raggiunse nuovamente la finale della Coppa Italia Serie C, ma fu sconfitta dall’Empoli allenato daLuciano Spalletti: dopo l’1-1 dell’andata in casa, perse 2-0 al ritorno allo stadio Castellani.[35]
Nel 1997 si avviò una collaborazione con ilMilan, che trasformò il Monza in una squadra satellite dei rossoneri. Il progetto, sostenuto da Begnini con l’appoggio diAdriano Galliani, prevedeva l’inserimento di giovani promettenti del vivaio milanista, tra cuiCristian Brocchi,Gennaro Gattuso eThomas Manfredini, per garantirne crescita e continuità in un contesto competitivo come la Serie C1.[36]
Nonostante la rosa potenziata, la squadra non raggiunse i play-off per la promozione in Serie B, stabilizzandosi nella parte medio-bassa della classifica. Sul finire del decennio emersero segnali di crisi economica, causati da una gestione onerosa, riduzione degli investimenti e calo dei ricavi dai diritti televisivi.
Alla fine degli anni novanta, pur mantenendo la propria tradizione calcistica, il club non riuscì a ritrovare una guida dirigenziale solida né una sostenibilità finanziaria adeguata alle crescenti esigenze del calcio professionistico italiano. Le difficoltà si acuirono nei primi anni del nuovo millennio.
All’inizio degli anni duemila, dopo la retrocessione dallaSerie B al termine della stagione 2000-2001, il Monza tornò inSerie C1,[37] disputando campionati con risultati alterni. La mancanza di continuità sportiva si associò a un contesto societario instabile, caratterizzato da frequenti cambi di proprietà e dirigenza. In questo periodo la squadra si mantenne prevalentemente a metà classifica, evitando in alcune occasioni la retrocessione tramite i play-out.
Nel corso del decennio si susseguirono diversi presidenti, tra cuiGiambattista Begnini, mentre nel 2009 l’ex calciatoreClarence Seedorf avviò una collaborazione con il settore giovanile del club, senza tuttavia entrare nella gestione tecnica o amministrativa della prima squadra.[38]
Dal punto di vista sportivo, i risultati furono inferiori alle aspettative. La stagione 2009-2010 si concluse con la salvezza ai play-out, mentre l’annata successiva vide il Monza mantenere la categoria solo all’ultima giornata. Le difficoltà economiche divennero via via più evidenti, con un bilancio compromesso e un crescente indebitamento che minarono la sostenibilità della gestione.
Nel 2014-2015, nonostante la finale diCoppa Italia Serie C, poi persa contro laSalernitana,[39] la società fu coinvolta in una grave crisi finanziaria che ne causò il fallimento. Esclusa dai campionati professionistici per inadempienze amministrative, fu rifondata nell’estate 2015 con la denominazione “Monza 1912” e iscritta allaSerie D.[40]
Sotto la presidenza diNicola Colombo, il nuovo corso del club si pose l’obiettivo del ritorno tra i professionisti. Dopo una stagione di assestamento, nel campionato 2016-2017 il Monza vinse il girone B della Serie D, ottenendo la promozione inSerie C e aggiudicandosi anche laCoppa Italia di Serie D.[41]
Nel 2018 la proprietà passò allaFininvest, holding della famigliaBerlusconi, che ne acquisì il 100% delle quote con l’obiettivo di portare il Monza inSerie A.[42] Adriano Galliani fu nominato amministratore delegato, mentre nel 2019 la presidenza fu assunta daPaolo Berlusconi.
La nuova gestione avviò un processo di rafforzamento tecnico e societario, con investimenti mirati in organico e strutture. Nella stagione 2019-2020, sotto la guida dell’allenatoreCristian Brocchi, il Monza si posizionò al primo posto nel girone A della Serie C. Il campionato venne interrotto a causa dellapandemia di COVID-19 e la classifica cristallizzata assegnò la promozione inSerie B, categoria che il club tornò a disputare dopo diciannove anni di assenza.[43]
I giocatori del Monza festeggiano in città la prima storica promozione inSerie A nel2022.
Nel 2020-2021 il Monza si piazza terzo e viene eliminato dalCittadella nelle semifinali dei play-off per la promozione in massima serie.[44] Nella stagione successiva la squadra giunge quarta e, grazie alla vittoria nella doppia finale contro ilPisa, ottiene per la prima volta la promozione in Serie A.[45]
Il Monza esordì in Serie A il 13 agosto 2022, con una sconfitta interna per 2-1 contro ilTorino; il gol diDany Mota nei tempi di recupero fu il primo del Monza nella massima serie.[46] Dopo cinque sconfitte consecutive, il Monza ottenne il suo primo punto nell'1-1 contro ilLecce l'11 settembre.[47] Piazzato all'ultimo posto con un solo punto in sei partite, il Monza rimpiazzò Stroppa con l'allenatore della PrimaveraRaffaele Palladino.[48] Alla sua prima partita, Palladino guidò il Monza alla loro prima storica vittoria il 18 settembre, per 1-0 contro laJuventus in casa.[49] Il Monza finì la stagione all'undicesimo posto con 52 punti, il secondo migliore punteggio per un'esordiente in Serie A (dopo ilChievo nell'annata2001-2002 con 54 punti).[50] La seconda stagione in Serie A del Monza, con Palladino sempre alla guida, si rivela anch'essa positiva. Nonostante la morte del patron Silvio Berlusconi e la cessione di alcuni elementi rilevanti della rosa, come Carlos Augusto e Nicolò Rovella, la squadra disputa un'altra buona annata, raggiungendo un'altra salvezza tranquilla, grazie al dodicesimo posto finale, con 45 punti (7 in meno della stagione precedente).
In controtendenza rispetto agli anni precedenti, la stagione successiva si rivela particolarmente negativa per il Monza. Dopo l’addio diRaffaele Palladino, la guida tecnica viene affidata adAlessandro Nesta, reduce da un buon biennio allaReggiana. Tuttavia, nelle prime diciassette giornate il rendimento è deludente: appena 10 punti, con una sola vittoria. Dopo la sconfitta interna con laJuventus, Nesta viene esonerato e sostituito daSalvatore Bocchetti, che debutta con una vittoria contro laFiorentina, ma subisce subito una pesante sconfitta per 6-0 contro laLazio, determinando un nuovo cambio in panchina. Con il ritorno di Nesta, la squadra non riesce a recuperare terreno suEmpoli eVenezia e la retrocessione inSerie B si concretizza con una sconfitta per 4-0 contro l’Atalanta, chiudendo all’ultimo posto e ponendo fine al triennio inSerie A.
Il 1º luglio 2025 l’Associazione Calcio Monza è passata dal controllo dellaFininvest al fondo statunitenseBeckett Layne Ventures (BLV), che ha acquisito l’80% delle quote societarie, con opzione sul restante 20% entro il 2026.[8] La cessione ha segnato la fine della gestione Berlusconi, rappresentando l’avvio di una nuova fase, orientata all’espansione del marchio e all’adozione di modelli gestionali di ispirazione internazionale.[9]
All'atto della fondazione, nel 1912, il Monza F.B.C. adottò una divisa biancoceleste; la scelta non ebbe motivi simbolici, ma era legata al fatto che un commerciante di tessuti volle donare ai dirigenti un consistente quantitativo di stoffa azzurra[51].
Per vent'anni quindi i giocatori brianzoli vestirono questa combinazione cromatica, declinata in vari schemi (tinta unita azzurra con finiture bianche, partitura, palatura), finché l'11 settembre 1932, durante laCoppa del Ventennio, il Monza affrontò e sconfisse laFalck Sesto San Giovanni con un'inedita casacca bianca attraversata frontalmente da un "palo" centrale rosso (omaggio ai colori della bandiera civica), abbinata a pantaloncini neri. Il biancoceleste fu relegato a colore per le maglie di cortesia[51].
La classica divisa di cortesia del Monza, a tinte inverse rispetto a quella casalinga, qui nella stagione 1993-1994.
I calzoncini neri furono poi scartati in favore dei bianchi, mentre iltemplate della maglia biancorossa subì varie modifiche: nel 1938 fu adottata la palatura, nel 1947 e nel 1963 il monocromo rosso con finiture bianche, nel 1947 il bianco con una fascia trasversale rossa, nel 1967 questo'ultimo schema invertito. Nel 1951-1952, anno d'esordio inSerie B si tornò al celeste con una fascia ventrale biancorossa[51].
La soluzione più iconicamente associata al club è tuttavia quella introdotta nel 1971, che coincise con un periodo di buoni risultati sul campo: maglia rossa con singolo "palo" bianco decentrato verso sinistra e intersecante il simbolo ricamato dellacorona ferrea; la divisa esterna adottò lo stesso design ma a tinte invertite. Nel 1981 subentrò un modello rosso con maniche bianche, poi un anno dopo si tornò (su istanza dello sponsor) al monocromo rosso; per tutti gli anni 1980 si susseguirono altre soluzioni originali, tipo quella in uso nel 1988-1989, dove la parte alta del torso era solcata da righe bianche. La maglia col palo bianco fu ripristinata nel dal 1992 al 1995, poi riapparve nel 2000 e infine venne stabilmente ripristinata dal 2015: una significativa eccezione fu costituita dal 2017-2018, anno in cui il palo sulla maglia (che recava peraltro loScudetto Serie D) fu spostato in posizione centrale[51].
Il primo logo sociale conosciuto del Monza (in uso daglianni 1920 fino al1933) aveva l'aspetto di uno scudetto blu con bordo rosso, contenente il disegno dellacorona ferrea egualmente colorato di rosso. In capo era collocata una fascia bianca contenente l'epigrafeA.C. MONZA a lettere nere.[senza fonte]
Allorché nel1933 il club mutò colori sociali sostituendo il bianco al blu, lo stemma venne ridisegnato. Lo scudo diviene circolare,partito di rosso e bianco. La corona ferrea, spostata in basso, assume il colore oro; sopra di essa viene inserito ilmonogrammaACM, egualmente aureo. Nel1938 tale logo subì piccole modifiche: lo scudo divenne unancile e il monogramma venne ricolorato in bianco-rosso, rispettivamente con la tinta opposta a quella di sfondo (A metà bianca e metà rossa,C rossa eM bianca).[senza fonte]
L'identificativo sociale venne totalmente rinnovato nel1945: un rettangolo colorato internamente di bianco e rosso e contornato di rosso Nella parte bianca appariva la scritta corsivaA.C., sovrastante la scrittaMONZA disposta verticalmente; la parte inferiore ospitava invece l'anno di fondazione. La sezione rossa dello scudo conteneva invece la corona ferrea, colorata in giallo.[senza fonte]
L'approdo del Monza in Serie B comportò, nel1951, l'adozione di un nuovo stemma: unancile diviso diagonalmente in bianco e rosso, contenente il disegno giallo della corona ferrea, racchiuso tra le scritteA.C. MONZA e1912.[senza fonte]
L'avvento del connubio con il marchioSimmenthal, nel1956, fu sancito dall'adozione di un nuovo emblema: uno scudetto diviso diagonalmente in bianco e rosso e bordato in oro, contenente le due iniziali del nuovo nome societario (SM) egualmente dorate e sormontate da una miniatura della corona ferrea.[senza fonte]
Seguì nel1966 l'adozione quale simbolo della solacorona ferrea (libera da scudi e simili finiture), colorata in oro e rifinita in rosso. Il disegno assunse inoltre profondità: nel cerchio interno venne infatti inserita l'epigrafeA.C. MONZA.[senza fonte]
Il1984 vede un radicale rebranding societario: il logo ritorna alla forma rettangolare e alla foggiapartita bianco-rossa. In esso spicca unoscaglione rovesciato bianco, nei cui bracci si colloca la dicituraCALCIO MONZA. Entro lo scaglione viene collocato il disegno dellaspada diEstorre Visconti.[senza fonte]
Nel2000 lo stemma riacquista la foggia di scudetto e viene declinato sulle sole tinte bianco-rosse: nel terzo superiore appare la corona ferrea rossa su fondo bianco, mentre nei due terzi inferiori è inserita la denominazioneCALCIO MONZA 1912 a lettere bianche in campo rosso. Uno spesso bordo rosso cinge l'insieme.[senza fonte]
Nel2004 la rifondazione societaria comporta un redesign del logo: esso mantiene la forma a scudetto (arrotondata nelle linee) e privilegia il colore rosso, lasciando il bianco a scritte e dettagli. Al centro dell'emblema compaiono i disegni stilizzati della spada viscontea (doppia e incrociata) e della corona ferrea, sormontate dalla scrittaAC MONZA BRIANZA e "taglianti in due" l'anno di fondazione (inscritto nella punta dello scudo). Linee bianche parallele ai bordi dell'emblema dinamizzano l'insieme.[senza fonte]
Nel2013, a seguito dell'acquisizione del club da parte diAnthony Armstrong Emery, il logo viene ulteriormente aggiornato: la corona ferrea si sposta in capo allo scudetto (ulteriormente modificato nella forma), mentre al suo interno rimangono la denominazione societaria (scritta con un diverso carattere tipografico) e il disegno della doppia spada incrociata.[52]
Col fallimento societario e la ripartenza dell'estate 2015, entra in gioco un nuovo logo, ricalcato sull'ultimo adottato dalla fallita AC Monza Brianza 1912: le modifiche riguardano la ragione sociale, i caratteri adottati e la presenza del disegno della sola spada viscontea, in luogo delle due preesistenti. Nel 2016, a seguito del cambio di denominazione in S.S. Monza 1912, il logo viene aggiornato con la rimozione della sigla S.S.D e l'anno di fondazione 1912.
Dal 1º luglio 2019, previo ritorno al nomeAC Monza, lo stemma viene aggiornato includendo la nuova ragione sociale (con diverso carattere tipografico), un colore rosso più brillante e, in seconda battuta, una bordura bianca[53].
Inno ufficiale del club è dal 2006 il branoMonza Alè, scritto e compostoad hoc dal calciatore Michele Magrin all'epoca tesserato monzese, in collaborazione con il cantautore Giò Fattoruso. La parte musicale venne eseguita dalla bandAmusia (di cui Magrin era membro cofondatore e voce solista) con Alessandro Fè alle tastiere, Carlo Cassera al basso, Fabrizio Zambuto alla chitarra e Fabio Ariano a batteria e percussioni. All'incisione presero altresì parte in veste di coristi anche altri giocatori all'epoca militanti nel club brianzolo:Vinicio Espinal, Valerio Capocchiano, Alberto Bertolini e Marco Guidone.[54].
Il primo terreno di gioco utilizzato dalF.C. Monza fu quello dei Boschetti Reali diMonza, area verde cittadina adibita a scopi ricreativi e sportivi. In quegli anni, l’area era frequentata anche da altre società locali come il Convitto Fumagalli e il Veloce Club Monzese.[55]
Nel 1911, grazie alla concessione dellaPro Victoria[56], la squadra si trasferì su un campo situato all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via Duca d’Aosta, nel quartiere Triante, attualmente occupato dalla parrocchia del Sacro Cuore e dal suo oratorio.[57] Lì fu disputato il campionato diTerza Categoria 1913–1914. Quando la Pro Victoria si trasferì in via Carlo Cattaneo[58], il Monza subentrò nel contratto d’affitto, impegnandosi formalmente a recintare l’impianto con una palizzata in legno.[59]
Il campo delle "Grazie Vecchie" (1919)
Il campo di Triante, pur disponibile, risultava logisticamente poco adatto: era distante dal centro e sprovvisto di collegamenti pubblici diretti; l’unica tranvia utile era quella di via Borgazzi, da cui si proseguiva a piedi o con carrozza.[60] Per migliorare l’accessibilità e ottenere un impianto idoneo alla partecipazione ai campionati federali, la dirigenza del club ottenne dallaDiocesi di Milano l’autorizzazione a utilizzare un terreno retrostante il santuario delle Grazie Vecchie, nei pressi delParco di Monza, oltre ilLambro.[61]
Attraverso una sottoscrizione pubblica furono raccolte 3.000 lire per l’allestimento di una piccola tribuna in legno[62]. Il campo fu inaugurato ufficialmente il 13 maggio 1915, ospitando una triangolare conMilan,Chiasso eJuventus Italia. L’evento fu riportato dallaGazzetta dello Sport del 14 maggio 1915, che ne evidenziò il valore per lo sviluppo del calcio monzese.[63]
Inaugurazione del nuovo campo di Via Ghilini (1923)
Negli anni successivi, con l’aumento dell’attività agonistica e del pubblico, l’impianto delle Grazie Vecchie risultò inadeguato. Si decise dunque di costruire un campo di proprietà in fondo a via Ghilini. Per finanziarlo fu costituita la “Società Cooperativa Campo Sportivo”, che emise azioni da 100 lire l’una.[64] L’inaugurazione avvenne il 23 febbraio 1923 con un’amichevole contro ilC.S. Gloria di Fiume. Il campo fu utilizzato fino al 1945, anche durante il periodo bellico. Nel 1944, la tribuna in legno fu smontata da ignoti per recuperare legna da ardere.[65]
Con la fine dellaseconda guerra mondiale, il club poté concretizzare un progetto già elaborato negli anni precedenti. Ottenne l’assegnazione di un’area dismessa alle spalle dellaStazione di Monza, utilizzata in passato come campo per le adunate dellaG.I.L.. Il nuovo impianto fu inaugurato il 21 ottobre 1945. Il campo, battezzato "San Gregorio", fu inizialmente dotato solo di modeste strutture, ma grazie a un accordo con il Comune – che ricevette in cambio il vecchio campo di via Ghilini – fu costruita una nuova tribuna in cemento armato.
A partire dalla stagione 1953–1954, lo stadio assunse la denominazione di "Stadio Città di Monza", pur mantenendo informalmente il nome originale. Il 3 dicembre 1965 fu ufficialmente intitolato aGino Alfonso Sada, già presidente onorario del club e figura di riferimento negli anni del rilancio calcistico brianzolo.[66]
Negli anni settanta, l’impianto non riusciva più a rispondere alla crescente affluenza e all’ambizione del club, che militava stabilmente inSerie B. Il 25 maggio 1980, la partita casalinga contro ilBari si disputò alloStadio di San Siro, per accogliere il numeroso pubblico monzese e i tifosi pugliesi residenti inLombardia.
Nel 1979 si avviò il progetto per un nuovo impianto, destinato a rispondere agli standard moderni. Il 13 novembre 1982 fu posata la prima pietra delloStadio Brianteo, ubicato nel settore nord-est della città, in viale delle Industrie. I lavori furono soggetti a diversi rallentamenti e modifiche in corso d’opera, comportando una revisione del progetto originario e una capienza finale fissata in circa 18 568 posti.
La tribuna del Brianteo dopo i lavori del 2019
Il nuovo impianto fu inaugurato ufficialmente il 28 agosto 1988, in occasione della gara diCoppa Italia tra Monza eRoma, conclusasi 2–1 per i padroni di casa con reti diCasiraghi,Giannini eMancuso.
Nei decenni successivi, il Brianteo si rivelò sovradimensionato rispetto al bacino d’utenza e alla categoria in cui militava il club. Diverse porzioni dello stadio, tra cui interi settori, furono progressivamente chiuse per motivi economici o strutturali. Progetti di riqualificazione vennero proposti più volte, senza tuttavia trovare attuazione.
Con la promozione inSerie A nel 2022, l’impianto è stato parzialmente rinnovato: sono stati riaperti idistinti, ribattezzatiTribuna Est, e la capienza è stata adeguata alle normative vigenti. Nel 2024, il Brianteo – denominato per ragioni commercialiU-Power Stadium – può ospitare fino a 17 102 spettatori.[67]
Dal1992, il centro d'allenamento del Monza è situato in via Ragazzi del '99, nella zona nord della città.[68] Inizialmente denominatoCentro Sportivo Monzello, comprende 8 campi da gioco (di cui 4 regolamentari, due con tribune da 600 e 900 posti), 16 spogliatoi, 3 palestre e una sala test medico-atletici[69], oltre a un edificio polivalente. Il complesso ospita anche l’intero settore giovanile del club.
Per oltre vent’anni l’impianto non subì migliorie, soffrendo anche problemi gestionali e strutturali.[70] Dopo l’acquisizione del club da parte dellaFininvest nel 2019, partirono consistenti lavori di ristrutturazione. Fu riaperto il bar e sistemata la viabilità interna, con nuove aree verdi e punti ristoro. Entro il 2020 vennero rifatti tutti i campi, con manti naturali e sintetici d’alta qualità, nuovi impianti di illuminazione e aggiornamento delle strutture sportive.[68]
Tra il 2021 e il 2022 proseguirono i lavori architettonici: nuova portineria, nuove palestre e spogliatoi per le giovanili, oltre all’espansione su terreni adiacenti.[71]
Fino al 2022, Monzello ospitava anche la sede amministrativa del club, poi trasferita nello stadio Brianteo[72].
L’8 ottobre 2022, con l’inaugurazione della nuova palazzina d’ingresso, il complesso fu intitolato a Luigi Berlusconi, padre diSilvio e diPaolo Berlusconi[69]. Il 12 giugno 2024, in occasione del primo anniversario della morte di Silvio Berlusconi, il centro ha assunto l’attuale denominazione diCentro sportivo Silvio e Luigi Berlusconi – Monzello[73].
Il club venne fondato il 1º settembre 1912 comeassociazione con il nome "Monza Foot Ball Club", e già l’anno seguente cambiò denominazione in "Associazione Calcio Monza" a seguito della fusione con la sezione calcio della Veloce Club Monzese e alcuni calciatori dellaForti e Liberi, mantenendo la stessaragione sociale fino al 1980 (salvo il periodo 1955–1964 in cui avvenne la sponsorizzazione dell'aziendaSimmenthal con conseguente denominazione del sodalizio in "Associazione Sportiva Simmenthal-Monza"); nel 1980 il club venne rinominato "Calcio Monza", mantenendolo fino al 18 marzo 2004,[74] quando fu dichiarato fallito e il ramo d’azienda venne rilevato, il 4 giugno, da una nuovasocietà per azioni, la "Associazione Calcio Monza Brianza 1912",[75] a sua volta decretata fallita dal Tribunale di Monza nel 2015 con l’estromissione dalcampionato italiano di calcio da parte dellaFIGC; il marchio venne rilevato all’asta fallimentare da una nuovaassociazione sportiva dilettantistica, la "Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912", costituita il 22 luglio 2015[76] e affiliata il successivo 31 luglio alla FIGC. Le ultime modifiche societarie sono riferibili al passaggio dell’associazione asocietà a responsabilità limitata nel 2016 e l’ulteriore trasformazione in società per azioni del 1º luglio 2019, con il contestuale cambio di ragione sociale nell’antica "Associazione Calcio Monza".
Dal 28 settembre 2018 al 1º luglio 2025 il club è stato controllato dalla famigliaitaliana Berlusconi: tale controllo è stato esercitato tramite laholding finanziaria italianaFininvest S.p.A.[78], proprietaria del 100 % del capitale azionario in qualità di socio unico,[78] le cui azioni erano detenute integralmente dai figli diSilvio Berlusconi, in seguito alla scomparsa di quest’ultimo il 12 giugno 2023.
Nel luglio 2025 la famiglia Berlusconi, tramite Fininvest, ha venduto una partecipazione dell’80 % del pacchetto azionario dell’AC Monza a favore del fondo statunitenseBeckett Layne Ventures (BLV), valutando l’operazione a circa 45 milioni di euro, inclusi i debiti del club; il restante 20 % rimarrà in capo a Fininvest fino al completamento previsto entro giugno 2026.[79][80] Questo passaggio di proprietà segna l’uscita della famiglia Berlusconi dalla gestione diretta del club, con BLV diventato il maggior azionista fin dal luglio 2025 e la restante quota trasferita entro giugno 2026.[79]
Il club è membro del network dell'European Club Association (ECA),[81] organismo rappresentativo delle società calcistiche europee riconosciuto dall’UEFA.
Il CdA, rinnovato il 1º luglio 2019,[82] è composto da sette membri,[82] nominati dall'assemblea degli azionisti e tutti indicati dalla famiglia Berlusconi tramite la società controllante FIninvest S.p.A.; non è assegnata la carica dipresidente del consiglio di amministrazione[83] (l'ultimo è statoPaolo Berlusconi, dal 29 marzo 2019[84] all'8 luglio 2022, quando gli è stato assegnato il titolo nominale di presidente onorario del club)[85] mentreAdriano Galliani è l'amministratore delegato e vicepresidente vicario, nominato nel primo ruolo il 28 settembre 2018[86] e nel secondo con la nomina di Paolo Berlusconi a presidente onorario.[85] Lasocietà di revisione, scelta anch'essa dagli azionisti quale organo esterno di riesame dei conti, è l'aziendaDeloitte & Touche S.p.A.[77]
Il 29 settembre 2025, con il passaggio alla nuova società statunitense "Beckett Layne Ventures", viene eletta come presidente Lauren Crampsie e come amministratore delegato Mauro Baldissoni.[87]
Dal sito ufficiale della società, stagione 2025-2026:[83]
Area amministrativa
Lauren Crampsie - Presidente e Membro CDA
Mauro Baldissoni - Amministratore delegato e Membro CDA
Negli ultimi anni, con l'arrivo nella massima serie, la società ha stabilito collaborazioni con numerosi brand nazionali e internazionali, tra cui Simmenthal[89], MSC Crociere[90], Yeppon[91], Pulsee[92] e molti altri.
La società brianzola può vantarsi del fatto di aver sfornato numerosi talenti, che negli anni si sono fatti valere sia inSerie A che in nazionale. Particolarmente attiva è stata la scuola dei portieri: in ordine cronologico possiamo notareLuciano Castellini,Giuliano Terraneo,Francesco Antonioli,Luca Castellazzi eChristian Abbiati. Il settore giovanile monzese organizza infatti corsi specifici per l'allenamento dei portieri e per formare nuovi istruttori, come testimoniano articoli e news del club e della stampa locale.[93][94]
Sabato 8 ottobre1955 alle ore 15:00 venne trasmesso il primo anticipo del campionato italiano di calcio in diretta dallaRai.[97] In base ad un accordo siglato tra laLega Nazionale ed ente di Stato, le telecamere della televisione pubblica potevano riprendere un incontro a scelta tra i campionati di Serie A, Serie B e Serie C. La partita scelta per questa prima trasmissione fu l'incontro di Serie B tra la Simmenthal Monza e ilVerona. Questo evento rappresentò una novità assoluta, inaugurando l'era del calcio in televisione in Italia. La squadra brianzola incassò per l'occasione la somma di 700.000 lire.[98] La partita fu commentata daNicolò Carosio, storico telecronista sportivo, davanti a un pubblico allo stadio di circa 1.500 spettatori. Tale numero, nonostante fosse basso per una partita di campionato, fu giustificato dalla presenza di numerose persone radunate nei bar della città, attratte dalla novità della trasmissione televisiva.[99]
Il periodo d'oro della squadra brianzola coincise con l'epoca di maggiore interesse nei confronti dei colori biancorossi. Negli anni settanta, grazie ai successi ottenuti nella neonataCoppa Italia Semiprofessionisti e alle stagioni da protagonista nella categoria cadetta, il Monza venne soprannominato "ilBorussia di Brianza" o anche "ilChelsea di Milano", proprio in riferimento alle due compagini europee che in quegli anni stavano ottenendo risultati importanti nei rispettivi campionati.[100]
Ezio Luzzi, storico commentatore della Serie B per la trasmissione radiofonicaTutto il calcio minuto per minuto, era spesso collegato dalloStadio Gino Alfonso Sada per raccontare il match più importante della giornata di Serie B. Nel 1977 incise unLP intitolatoMonza - un documentario sonoro sulle vicende romantiche e sportive dei 65 anni del Monza Calcio, dedicato proprio agli anni d'oro della squadra brianzola.[101]
Nel filmAgenzia Riccardo Finzi... praticamente detective (1976),Renato Pozzetto interpreta l'investigatore privato Riccardo Finzi, appassionato tifoso del Monza Calcio, che in una battuta dice: «Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in Serie A». Questa frase riflette da un lato la rivalità campanilistica con le squadre limitrofe (essendo Finzi originario delLago Maggiore, quindi più vicino a Varese), e dall'altro lato la percezione diffusa – almeno all'epoca – di una sorta di "impossibilità naturale" per il Monza di raggiungere il massimo campionato italiano.[102]
Il Monza1987-88, vincitore della Coppa Italia Serie C e promosso in Serie BI giocatori del Monza alzano laCoppa Nexus per aver vinto i play-off diSerie B 2021-2022.
Il Monza si affiliò per la prima volta ad una lega calcistica nazionale della FIGC nel 1922. Nei due anni precedenti, dal1920 al1922, aveva disputato due edizioni della Prima Categoria del Comitato Regionale Lombardo.
Secondo un’indagine realizzata da StageUp eIpsos, pubblicata nel 2024 e relativa alla distribuzione del tifo calcistico in Italia, il Monza contava circa 140 000 sostenitori a livello nazionale[119], in lieve calo rispetto alla rilevazione dell’anno precedente[120].
Durante le gare interne della stagione 2023-2024, la percentuale di riempimento dellostadio Brianteo (rinominato U-Power Stadium) è stata del 69,25%, un dato che colloca il club nella fascia intermedia dellaSerie A.[121] La media spettatori più elevata in campionato è stata registrata nella stagione2022-2023, con 12 413 presenze a partita, annata che ha segnato l'esordio assoluto della società nellaSerie A.[122]In quella stessa stagione, i tifosi brianzoli hanno stabilito anche il record storico di abbonamenti per il club, sottoscrivendo 6 381 tessere.[123]
«Il nostro Calcio Monza è in C1 e non andremo mai in Serie A ma io non mollerò, questa è la mia mentalità segui anche tu la squadra della tua città»
(Coro della Curva Davide Pieri)
Il tifo organizzato a Monza si sviluppò negli anni '70, seguendo un’evoluzione analoga a quella delle grandi città del nord Italia. Il primo gruppo ultras documentato fu quello deiCommandos, fondato nel1971 e situato nella gradinata centrale dellostadio Sada. Nel1977 nacquero leBrigate Biancorosse, che guidarono la curva per diversi anni, affiancate da gruppi minori comePrima Linea eFossa Arditi.
Durante gli anni '80, le principali frange del tifo si unirono sotto la siglaLegione d'Assalto. A essa si affiancarono gliEagles Monza, che negli anni successivi divennero il gruppo dominante, distinguendosi per numero e continuità. Nello stesso periodo, all'interno di una curva Lambro sempre più vivace, operarono anche gruppi comeVedano Erotika,Wild Kaos,Libertà Korps,Gruppo Avvinazzato,Inferno Biancorosso eIndians.
Coreografia degli ultras biancorossi nella curva sud "Davide Pieri" dello stadio Brianteo, in occasione della partita Monza-Renate del 2019
Dopo lo scioglimento degliEagles nel1992, emerse laGioventù Brianzola, fondata nel1993, che ne raccolse in parte l’eredità anche nel simbolo, rappresentato da un’aquila. Nel1994 nacquero iS.A.B. (Sempre Al Bar), inizialmente gruppo goliardico e più orientato alle trasferte, nato da una scissione interna.
Negli anni successivi, iS.A.B. divennero il gruppo principale della curva, in particolare dopo lo scioglimento dellaGioventù Brianzola nel2001. A partire dal 1999, la curva sud dello stadio Brianteo fu ufficialmente intitolata alla memoria di Davide Pieri, giovane tifoso scomparso prematuramente nel dicembre1998.[124]
Altri gruppi nati nel periodo furono ilGraziosa Group (1999), ilC.U.B. (Commando Ultras Brianza) nel 2006, il1912 (dal 2009 e ancora attivo) e gliN.D.O. (Noi Della Ovest, nati nel 2017), questi ultimi originari della tribuna ovest.
In anni più recenti sono emersi diversi gruppi nella curva sud:Libertà,Ultras Cederna (dal quartiere omonimo),Monaci,Disagiati,Maltrainsema,Barella Brugherio,Lissone,Ronco eAlta Brianza. In parallelo si è registrato un rinnovato attivismo dei club di tifosi ufficiali, con la rifondazione di numerosi "Monza Club" in città, nella provincia diMonza e Brianza e anche esteri.
Uno striscione del 2022 che celebra il gemellaggio tra gli ultras del Monza e quelli delloSporting Gijón.
Nel corso della sua storia, la tifoseria del Monza ha stretto e sciolto vari legami con altri gruppi di tifosi. Alla fine degli anni '70, si registrarono rapporti amichevoli con le tifoserie diPisa eMilan, mentre le rivalità principali coinvolgevano Como,Pistoiese,Sampdoria eGenoa.
Un legame storico e ancora attivo è quello con i tifosi dellaTriestina, risalente agli anni '80, a cui si affiancano rapporti d’amicizia con esponenti delle tifoserie diFoggia eLecco. A livello internazionale, si segnala un gemellaggio con i supporter delloSporting Gijón (Spagna). Un’amicizia con ilChievo è invece cessata nel 2001.[125]
La rivalità più sentita è quella con ilComo, accentuata da motivi storici, territoriali e sportivi. Il derby lariano è stato spesso accompagnato da tensioni fuori e dentro gli stadi, in particolare tra gli anni '70 e '80, e più recentemente con scontri documentati.[126]
Una rivalità consolidata si è sviluppata anche con ilPisa, dopo la finale play-off del 2007 vinta dai toscani, seguita da disordini e proteste.[127]
^Sport: Foot-Ball, inil Cittadino (Rivista di Monza e del Circondario), 26 settembre 1912, p. 3.URL consultato il 14 gennaio 2022.
«Si è costituita a Monza, dal primo settembre, una nuova società per l'incremento del gioco del calcio, sotto il nome di Monza F.B.C. La nuova società ha fissato la sua sede presso il Caffè-passticceria Roma, sulla piazza omonima.»
^ Giuseppe Rizzi,Monza e il calcio: dalle origini al dopoguerra, Bellavite, 2012, p. 11.
^Comune di Monza, Archivio Comunale di Via Annoni angolo Via Santuario delle Grazie Vecchie, cartella delle società sportive 1910–1930 – Capitolato di affitto del campo di Triante e di via Sempione, datato 11 agosto 1911, firmato dal presidente della Pro Victoria Giuseppe Vismara.
^La Pro Victoria compie 90 anni. Piccola ma grande società sportiva 1909–1996, 1996, p. 37.
^Comune di Monza, Archivio Comunale – Capitolato di affitto del campo di Triante firmato dal presidente Mario Tagliabue, 10 ottobre 1914. Canone: 50 lire annue.
^ Giorgio Ronchi,Il calcio a Monza. 100 anni di passione, Vita Brianzola Edizioni, 2002, p. 17.
^Mario Tagliabue è nominato quale Presidente del Monza F.B.C. presente alla fusione del 1913 fra Monza F.B.C. e Juventus (ex sezione calcio del Veloce Club Monzese) presso la Trattoria "Cappello Vecchio" sull'articolo pubblicato in occasione dei festeggiamenti del "trentennale" dal settimanale "Il Popolo di Monza" a titolo "Trent'anni di attività dell'Associazione Calcio Monza" sul n. 18 del 6 maggio1943 (Biblioteca Comunale di Monza).
^Dal 1916 al 1918, non c'è la certezza assoluta perché il Monza rimase attivo durante tutta la grande guerra (citato solo da Rocca-Vegetti).
^Dalla "Gazzetta dello Sport" del 31 agosto 1919 con titoloAll'A.C. Monza Giuseppe Daffieno è citato solo quale "Presidente Onorario" perché quello effettivo è il ragionier C. Tagliabue.
^Non c'è la certezza perché il Monza rimase attivo anche durante il "Torneo delle Società Minori" organizzato dal Direttorio II Zona Lombardia (1944-45). È necessario per questo motivo consultare il giornale "Brianza Repubblicana" conservato dallaBiblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Opac Sbn.URL consultato il 4 gennaio 2013(archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).).
^Sotto la presidenza Sada, la società fondendosi con l'A.S. Simmenthal cambia nome in A.S.Simmenthal - Monza
^A causa della scomparsa del presidente Sada, Filippo Amico, Aurelio Cazzaniga, Ambrogio Ferrazzi, Marco Fumagalli, Amerigo Gatti, Luigi Pavia, Enzo Redaelli, Giulio Rodino e Gian Marco Tagliabue formano un "Comitato di Reggenza".
^Curatori fallimentari. Il 18 marzo2004 dichiarato il fallimento la gestione passa sotto l'egida del giudice Roberto Fontana e dei curatori Maurizio Oggioni e Pino Sorrentino.
^Vincendo l'asta fallimentare, rimane in carica dal 3 giugno2004 al 7 luglio2009.
AA.VV.,Articolo celebrativo del 50º di fondazione del Simmenthal-Monza nella rivista "Calcio",Lega Nazionale Professionisti, 1962 (stagione 1961-62), p. 5.
Lino Rocca, Giorgio Vegetti,Bianco su rosso la storia del Calcio Monza, Monza, Supplemento a "Il fedelissimo" stampato da Officina Grafica Brasca, 1977.
AA.VV.,Calcio Monza 1984/85, Monza, Corriere di Monza e Brianza (supplemento a uscita del giornale), 1984.
Massimo Dutto e Giorgio Vegetti,80 anni di Monza, Monza, supplemento al periodico quindicinale "Brianteo", 1992.
Delbue, Fontanelli, Peduzzi,E non andremo mai in Serie A... 100 anni di MONZA almanacco biancorosso 1912-2012, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., 2012.
Il Popolo di Monza, organo del Fascio di Monza - giornale microfilmato consultabile presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano e Biblioteca Civica di Monza (microfilmato) e consultabile online.