Cagiva Motor | |
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Stato | ![]() |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1950 a Varese |
Fondata da | Giovanni Castiglioni |
Chiusura | 2008 incorporato inMV Agusta |
Sede principale | Schiranna |
Settore | Casa motociclistica |
Slogan | «La moto italiana» |
Note | Inizio della produzione motociclistica con nome Cagiva nel 1978 |
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LaCagiva Motor S.p.A. è stata unacasa motociclisticaitaliana. Ha la sua sede aVarese.
Nata nel 1950 aVarese da Giovanni Castiglioni, originariamente come azienda produttrice di minuteria metallica;[1] è nel mondo delle corse dal 1978, quando i fratelliClaudio eGianfranco Castiglioni rilevano la societàAMF-Harley Davidson in liquidazione dandole il nome dell'azienda di famiglia. Il nome deriva dall'acronimo tra il nome del fondatore e la sede degli impianti, significa infattiCAstiglioniGIovanniVArese. Nel 2011 l'azienda passa al figlio di Giovanni, Claudio.
Cagiva entrò nel mercato motociclistico nel1978, dapprima con una scuderia di due moto da corsa affidate aGianfranco Bonera eMarco Lucchinelli, subito dopo aver rilevato lo stabilimento diSchiranna nel quale venivano prodotte leAMF-Harley Davidson (e prima ancora leAermacchi).
Fino al1980 la produzione, in base agli accordi, venne contrassegnata con il marchioHD-Cagiva prima di passare al solo nome della società italiana. In breve venne conosciuta sul mercato internazionale come lacasa dell'elefantino, dalla presenza dello stesso nelmarchio di fabbrica, simbolo portafortuna selezionato nel dopoguerra da Giovanni Castiglioni.[2]
Per i primi anni di attività la commercializzazione di modelli diversificati tra stradali, enduro e cross fu limitata alle piccole cilindrate, nel 1983 incominciò ad entrare nel settore media-alta cilindrata, con l'adozione di motoriDucati.
Alla ricerca di una più consistente quota di mercato, nella seconda metà deglianni ottanta, Cagiva attua un ampio piano industriale di espansione acquisendoDucati,Moto Morini eHusqvarna.
In particolare grazie alla guida di Claudio Castiglioni e aldesignerMassimo Tamburini, la casa varesina rilanciò la storica aziendabologneseDucati, da poco acquisita ed entrata a far parte del gruppo. Furono prodotti in questi anni di controllo Cagiva alcuni modelli molto noti, come laDucati 916 e laDucati Monster, nata dalla matita diMiguel Galluzzi.
Cagiva nel1992 intraprese anche un nuovo progetto industriale: rilanciare il marchioMV Agusta, ormai dimenticato, con un progetto ambizioso: creare una moto super sportiva conmotore a 4cilindri in grado di battersi con la migliore concorrenza.
La moto fu presentata al pubblico nel1997 alSalone di Milano: si chiamavaF4 750: il suo design divenne uno dei punti di riferimento per ricercatezza e pulizia delle linee, inoltre l'esclusività, la qualità della componentistica, la cura dei particolari e il rigore ciclistico fecero definire la F4 come "Ferrari" delle due ruote.
Alla fine deglianni novanta la Cagiva vendette prima Ducati (nel 1996) e poi Moto Morini (nel 1999); un decennio dopo (nel 2007) venne venduta anche laHusqvarna allaBMW.
L'11 luglio2008, dopo che il marchio Cagiva era stato incorporato nelMV-Agusta Group, il gruppo è stato acquisito dallaHarley-Davidson per circa 70 milioni di euro (109 milioni di dollari)[3][4]. Nell'ottobre 2009, tuttavia, Harley-Davidson ha deciso di rivendere MV Agusta[5], cedendola nell'agosto2010 proprio aClaudio Castiglioni, fondatore del marchio Cagiva[6], il quale è deceduto il 17 agosto 2011 lasciando l'azienda in mano al figlio Giovanni, che già conduceva l'azienda da circa un anno.[7]
In seguito tutti i modelli a marchio Cagiva sono usciti dal catalogo, in quanto tutti gli sforzi produttivi e progettuali sono stati concentrati sul marchio "premium" MV Agusta.
Il Centro Ricerche Cagiva, poi ridenominato Centro Ricerche Castiglioni[8], è stato fondato nel 1987 a San Marino ed è un centro di sviluppo motociclistico dal quale sono prodotti i modelli Cagiva e MV Agusta, oltre ai modelli da competizione.
Il compito del centro è la creazione di nuovi prodotti e della loro realizzazione dai bozzetti all'industrializzazione vera e propria, mentre la sede centrale di Varese si riserva la gestione dello studio e la definizione delle parti speciali.[9]
Cagiva, con il suo reparto Cagiva Corse ha avuto un importante ruolo nelle competizioni sportive internazionali: dal Motomondiale, al Motocross, alle competizioni Dakar.
Il settore dove Cagiva ha avuto il maggiore successo è stato nella Dakar e nel Motocross, con molti titoli piloti e costruttori vinti. Nel motomondiale ha avuto un percorso meno costante, riuscendo tuttavia ad aggiudicarsi alcuni gran premi.
Cagiva debutta in questo campionato nel1985 con il modelloElefant, equipaggiato da un bicilindricoDucati (marchio all'epoca parte del gruppo varesino)[10] e guidato daHubert Auriol, il quale aveva abbandonato il teamBMW, con cui aveva vinto il titolo nel 1983, per sposare il progetto italiano. La moto, inizialmente spinta da un propulsore 650 cm³,[10] è curata, progettata e assistita in gara da Roberto Azzalin e il suo staff. Dopo un inizio di alta classifica, una rottura meccanica fa concludere l'annata all'ottava posizione.
Gli anni successivi la moto cambia la livrea inLucky Explorer, senza migliorare le prestazioni per via dei ritiri dei piloti, delle squalifiche o per problemi alle coperture.
La svolta si ha nel1990, anno in cuiEdi Orioli vince la sua seconda Dakar, la prima per Cagiva. In quest'anno la moto presentava molte innovazioni, dal motore Ducati portato a 900 cm³[10] all'iniezione elettronica. Cagiva vince e porta due piloti italiani sul podio, con Alessandro De Petri terzo classificato (che riesce a conquistare cinque tappe) e il settimo posto di Arcarons (vincitore di due speciali).
L'anno successivo Cagiva conquista il quinto posto di Arcarons, mentreCyril Neveu si ritrova venticinquesimo per via di problemi elettrici. Nel1992, Cagiva riesce a piazzarsi seconda, terza e quarta rispettivamente con Laporte, Arcarons e Morales, mentre Orioli si ritrova settimo e Trolli decimo.
Nel1994, stante un cambio di regolamento che impone mezzi derivati dalla produzione al posto dei precedenti prototipi, la Elefant di serie viene elaborata da CH Racing:[11] vengono applicati i carburatori Kehin e migliori sospensioni. Con questa moto Cagiva domina il campionato, concludendo con Orioli vincitore della Dakar per la terza volta, dopo una combattuta lotta con Arcarons.
L'anno successivo, nel1995, viene introdotto ilGPS, la lotta si fa più serrata e la Cagiva conclude seconda e terza, rispettivamente con Arcarons e Orioli. Parteciperà anche alle Dakar successive, ma si piazzerà sempre tra il sesto e il settimo posto, lasciando infine la corsa dopo l'edizione del1997.
Cagiva è entrata in questo campionato nel 1979, con moto subito performanti. Le vittorie arriveranno nella classe 125, arrivando a sfiorarle in due occasioni anche nella classe 250.
Nel campionato 125 la Cagiva a partire dal1984 conCorrado Maddii si avvicina al titolo piloti, che viene perso per via di un infortunio all'ultima gara di campionato a Ettelbruck, e così si deve accontentare della seconda posizione, mentre nel1985Pekka Vehkonen enel 1986Dave Strijbos sono vincitori del titolo piloti in sella alle Cagiva WMX.
Nel1987 arriva seconda perdendo l'ultima gara, mentre la casa ottiene il titolo costruttori nel1985,1986 e1987- Con queste vittorie la Cagiva interrompe le troppe vittorie consecutive della Suzuki sia costruttori che piloti (essendo Cagiva la seconda casa ad aver vinto sia il titolo piloti che costruttori).
Nel campionato 250 Cagiva piazza il suo pilotaPekka Vehkonen al secondo posto del mondiale del1987 e1988, sempre in sella alla WMX 250.
Nonostante i buoni risultati, decide di ritirarsi dalle corse di motocross alla fine del '88.
In queste competizioni Cagiva ottiene 2 titoli Piloti, e 3 titoli costruttori, tutti nella classe 125 (MX2), inoltre ottiene 4 secondi posti nel titolo piloti, di cui due nella classe 125 e due nella classe 250, interrompendo l'egemoniaSuzuki nella classe 125.
La Cagiva inizia la sua avventura nelMotomondiale nel1977 come sponsor delTeam Life, l'anno successivo invece si ha una partecipazione come team, partecipando alle classi 250, 350, 500 e 750, riprendendo anche i vecchi modelli del reparto corseAermacchi Harley-Davidson, detentrici di tre titoli nella classe 250 e uno in 350.[13]
Nel 1979 partecipa come squadra utilizzando unaSuzuki RG 500[14]
NelMotomondiale 1980 con laclasse 500 ritornata classe regina, si ha la1C2 (un ibrido su baseYamaha TZ 500), nelMotomondiale 1981 si produce la2C2, che questa volta è interamente costruita dalla Cagiva, mentre a partire dalMotomondiale 1982 con la3C2, guidata daJon Ekerold (fresco campione mondiale della classe 350 nel 1980 a bordo di unaBimota), si riesce ad ottenere il primo punto in assoluto per Cagiva, con il 10º posto adHockenheim (ultima gara della stagione).[15]
NelMotomondiale 1983 con la nuova4C3 si sperimenta un telaio particolare che verrà rivisto durante la stagione, dove il motore diventa elemento stressato, che però rende la moto inguidabile e compromette la stagione, nel1984 la moto riesce a sviluppare 132 CV, e conquista il decimo posto alGP di Jugoslavia.
NelMotomondiale 1985 laC10 adotta unmotore V4 di 90° a due alberi motore controrotanti e alimentazione a lamelle (invece dei dischi rotanti delle versioni precedenti), mentre il telaio segue lo schema Deltabox delleYamaha ufficiali; con questa moto la Cagiva riesce a prendere punti.[16]
NelMotomondiale 1987 la nuova moto, laC587, ora completamente rossa e pronta in occasione della quarta prova del mondiale, il GP delle Nazioni, si dimostra subito all'altezza della situazione; il nuovo 4 cilindri ha la V da 56°, sempre con gli alberi motore controrotanti, il telaio ha ancora una struttura di tipo Deltabox ma più piccolo del precedente. NelGP del Brasile, il belgaDidier de Radiguès conclude al quarto posto.[17]
NelMotomondiale 1988 laC588, che montapneumaticiPirelli, ha un motore più snello, un telaio rinforzato e al posteriore monta un forcellone curvo per permettere d'avere le espansioni dei cilindri anteriori allo stesso lato. Il pilotaRandy Mamola ottiene solo un settimo posto al GP d'Italia. SuccessivamenteMassimo Tamburini disegna unacarenatura più filante, di tipo sigillato (novità assoluta) che migliora la competitività della moto, la stagione continua con il terzo posto inBelgio aSpa (primo podio per Cagiva), sotto la pioggia, il quarto inJugoslavia e il sesto inFrancia alPaul Ricard.
L'88 risulta anche l'unica annata di presenza di Cagiva in125, con una monocilindrica pilotata daPier Paolo Bianchi e dal britannicoIan McConnachie. Il migliore piazzamento della moto sarà un 4º posto al "Nazioni" diImola con Bianchi, diciannovesimo nella classifica finale (McConnachie finirà 28°).[18]
NelMotomondiale 1989 è presentata laC589, più leggera e potente, ma la stagione non è positiva. Nel 1990 laC590 (pilotata, oltre che da Mamola, anche daAlex Barros eRon Haslam) cade svariate volte e la stagione non viene risollevata nemmeno dalla novità tecnica, mostrata in occasione delGP di Cecoslovacchia, di unaC590 con telaio e forcellone in fibra di carbonio.[19]
NelMotomondiale 1991 approda in squadraEddie Lawson che fa crescere la moto, conquistando il 6º posto assoluto in classifica generale e nel1992 realizza il sogno della Cagiva, con la prima vittoria nel motomondiale, inUngheria, ma il campione si ritira dalle competizioni motociclistiche l'anno stesso.
NelMotomondiale 1993 la Cagiva è sempre protagonista con laV593 e vince ilGran premio statunitense aLaguna Seca conJohn Kocinski (ingaggiato a fine stagione).
NelMotomondiale 1994 con laC594 è ancora meglio (risultando la stagione più vincente), conJohn Kocinski che sale sette volte sul podio, vince ilGran Premio d’Australia e conquista il terzo posto in classifica generale.
La Cagiva si ritirerà a fine 1994, con un'ultima presenza alGran premio d'Italia1995 (pilotaPierfrancesco Chili)[12].
Nella sua carriera nel motomondiale Cagiva ha conquistato 3 vittorie, 12 podi, 6pole position e 3 giri più veloci in gara.
Anno | Vincitore | Motocicletta |
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1990 | ![]() | Cagiva Elefant |
1994 | ![]() | Cagiva Elefant |
Anno | Categoria | Vincitore |
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1990 | Open | ![]() |
1991 | Open | ![]() |
1992 | Open | ![]() |
1994 | Supermono | ![]() |
Anno | Vincitore | Motocicletta |
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1985 | ![]() | Cagiva WMX |
1986 | ![]() | Cagiva WMX |
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