Ha dato origine alla famiglia Santangelo, di cui è famosoNicola Santangelo (a cui è dedicata la piazza del paese), il più longevo Ministro dell'Interno delRegno delle Due Sicilie.
Le origini di Busso risalgono all'epocasannitica. Secondo certe ipotesi, nella località di Monte Vairano sorgeva l'antica città detta in dialetto oscoAkudunnia, mentre dai RomaniAquilonia, il che ha fatto dibattere molto gli storici sulle possibili località della battaglia delleguerre sannitiche, descritte daTito Livio; tuttavia gli storici contemporanei ritengono più probabile che Aquilonia sorgesse più a ovest, al confine con il Lazio. Il sito di Monte Vairano è circondato da mura fortificate dette "ciclopiche", in cui si aprono tre porte di accesso, a occidente, Porta Vittoria (lato orientale), e Porta Meridionale o Monteverde al lato sud. Due porte sono rivolte verso il tratturo Matese-Cortile. Centocelle, diramazione del grande tratturo Celano-Foggia, mentre l'altra si affaccia sul Biferno. Nei pressi di Porta Vittoria e Monteverde sono state trovate strutture quadrangolari, forse antiche torri di guardia, mentre a Porta Vittoria è stata rinvenuta una fornace per la cottura dei vasi. La cinta muraria di Akudunnia racchiude l'area di 50 ettari, all'interno dell'area sono riconoscibili le zone delle case civili, del tempio sacro maggiore e della piazza. Tuttavia la datazione certa del sito è attribuibile soltanto a una casa nei pressi di Porta Meridionale, edificata nel II secolo a.C., a pianta quadrata con mura a blocchi di pietra e ad argilla mista a paglia.
Akudunnia fu conquistata nell'ambito della guerra sociale nel I secolo a.C., quando i Sanniti, insieme gli altri popoli italici delSannio, della Lucania e dell'antico Lazio si riunirono nella capitaleCorfinium in Abruzzo per combattere Roma, a causa della mancata concessione della cittadinanza. Dunque la città di Akudunnia svolgeva il ruolo di fortificazione con guarnigione interna, piuttosto che quello di comune centro abitato da civili, e infatti dopo la conquista romana, il sito di Monte Vairano cadde in abbandono.
Dopo la caduta di Akudunnia, l'area di Busso venne ripopolata a partire dai Longobardi e dai Normanni, che accorparono le terre del Contado diBojano. Il toponimoBussus proverrebbe da "bosco", nell'epoca normanna del X-XI secolo, il feudo fu incluso nel Contado del Molise, menzionato nelCatalogus baronum come proprietà dai Conti Borelli, di cui si ricorda un tal Riccardo de Busso (o de Buxo). I Borrelli persero il feudo nel XIV secolo, che venne venuto a diversi altri signori, tra cui i D'Alife, i Cantelmo, i Caetani, i Caracciolo. Nel 1625 Busso andò in mano a Francesco Maria Riccardo, marchese diRipalimosani, nel 1630 il marchese alienò Busso a Giovanni Antonio Parisi, che nel 1647 lo dette al duca diRodi di Casa Cavaniglia. Questa famiglia nel 1708 vendette Busso alla famiglia Giordano, che conservò il potere sino al 1806, anno dell'eversione dal feudalesimo. Busso allora divenne municipio, nella provincia diCampobasso, sotto cui si trova tutt'oggi.
Lo stemma del comune raffigura un uomo che "bussa" a un albero, simbolo dei primi abitatori che dissodarono la campagna.[5]Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Chiesa di San Lorenzo Martire costruita probabilmente nel XV secolo e rimodellata in periodo rinascimentale. Fu ricostruita in forme barocche attorno al 1728 e restaurata dopo ilterremoto del Molise del 1805. La chiesa ha navata unica, con facciata semplice a capanna e campanile a torre neoclassica, con cuspide e lanterna superiore che fa da cesura tra pinnacolo e tetto della cella campanaria.
chiesa di Santa Maria in Valle. Posta trova presso la fontana di Sant'Onofrio. Fu restaurata nel 1870 dopo il grande terremoto, e oggi è meta di pellegrini, trovandosi ai piedi del monte Vairano. Ha navata unica ed è in stile neoclassico.
Palazzo ducale Venditti. Busso, in epoca medievale, possedeva cinta muraria e porte cittadine. Rimane l'ex castello divenuto palazzo ducale. Vi sono tracce di torri del periodo angioino. Il palazzo, della famiglia Venditti (XVIII secolo), è rettangolare con decorazioni tardobarocche.
Secondo i dati ISTAT[7] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 41 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: