
Ilburnus oaselham (parolaberbera earaba maghrebina) è l'ampiomantello con cappuccio di lana, perlopiù bianco, che costituisce l'elemento più tipico dell'abbigliamento maschile delMaghreb.
Un'ipotesi è che il nome derivi dallatinobyrrus (obirrus), che designava appunto un ampio mantello da portare sopra gli abiti. Altre teorie sostengono invece che il nome derivi direttamente dalla radice berberaBRNS (parola berberaabernus). Oltre al berbero.abernus e all'arabobernus, diffusi soprattutto inAlgeria e inMarocco, altrove sono usati anche altri termini, tra i qualiabidi,aselham,aheddun,azennar,axnif,axidus, eccetera. In alcuni dialetti italiani èsberna,sbernia,bernusse, in spagnoloalbornoz ebérnia e in francese èburnous eberne.
Caratteristica del burnus, oltre al cappuccio (aqelmum,agelmus), che può essere anche molto grande e a volte terminare con un pompon (acrur,tawtat,tawckint), è la corta cucitura che lo chiude sulla parte alta del davanti, il che permette di indossarlo infilandolo sopra la testa, senza necessità di fibbie o spille per fissarlo. Esistono diversi modi di indossarlo. Solo in caso di freddo e maltempo ci si avviluppa in esso tirandosi il cappuccio sulla testa. Spesso esso viene semplicemente portato sulle spalle, a volte appoggiandolo senza neanche infilare la testa nell'apertura anteriore; a volte viene indossato in modo asimmetrico, con il cappuccio su di un lato che può essere usato come sacca in cui riporre oggetti. Capita anche che venga gettato di traverso su di una spalla, acquisendo così solo un valore simbolico e non più di semplice capo di abbigliamento. Il burnus non costituisce solo un indumento, ma rappresenta anche un elemento di dignità della persona, in modo analogo allatoga virile deiRomani. Molte espressioni berbere ricordano questo valore del burnus. Isanti "protettori" sono spesso detti "dal burnus", e se si fa un augurio a qualcuno si augura che il tal santo lo protegga con i lembi del suo burnus.
Il burnus è un indumento molto antico in Nordafrica. Esso viene raffigurato già in incisioni rupestri di epoca punica aSigus (a sud diCostantina), dove si osserva un'immagine con postura molto simile a quella odierna, col braccio destro che solleva un lembo mentre la mano sinistra tiene ferma la stoffa (si veda qui accanto il gesto del contadino cabilo in piedi). Anche all'epoca diSant'Agostino esso era un capo di abbigliamento associato alla dignità di chi lo indossava:
(Agostino d'IpponaSermo 256, 13.)
Gli storici arabi del medioevo affermavano che tra i berberi del Nordafrica si dovevano distinguere gli agricoltori sedentari, dettiBaranes (cioè: "quelli delburnus") dagli allevatori nomadi, detti inveceButr (cioè, a quanto sembra, "Quelli dal vestito senza appendice", senza cappuccio). È un dato di fatto che ituareg, popolazione tipicamente nomade, non sono soliti usare il burnus, ma un altro tipo di abbigliamento.
Abito simile è laQashabiya che si differenzia dal burnous per la presenza di maniche e di una chiusura.
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