Buie città | |
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(HR) Buje (IT) Buie | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabrizio Vižintin |
Territorio | |
Coordinate | 45°24′N 13°39′E45°24′N,13°39′E (Buie) |
Altitudine | 222 m s.l.m. |
Superficie | 103,28km² |
Abitanti | 4 451[1] (2021) |
Densità | 43,1 ab./km² |
Comuni confinanti | Umago,Verteneglio,Grisignana,Pirano (SLO),Capodistria (SLO) |
Altre informazioni | |
Lingue | croato e italiano |
Cod. postale | 52460 |
Prefisso | +385 (0)52 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | PU |
Nome abitanti | buiesi |
Patrono | san Servolo |
Giorno festivo | 24 maggio |
Soprannome | Sentinella dell'Istria |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Buie (incroato,veneto,tedesco e talvolta anche in italianoBuje, giàWege), chiamata ancheBuie d'Istria, è unacittà di 4 451 abitanti dellaCroazia situata nella parte settentrionale dell'Istria, tra i fiumiQuieto eDragogna. Ai piedi del colle, sull'estremità del quale si estende il centro storico, passava lavia Flavia dell'Antica Roma.[2] Per la sua posizione strategica, nel passato veniva definita la "Sentinella dell'Istria".
Dalla città prende il nome il territorio circostante, denominato Buiese, compreso tra i fiumiQuieto eDragogna. Il Buiese è ripartito in tre città e tre comuni: le città di Buie,Umago eCittanova, e i comuni diVerteneglio,Grisignana ePortole.Il territorio comunale ha una superficie pari a 110 km². Il punto più alto è di 222m s.l.m. e si trova a14 km dal mare.[3]
Il clima è di tiposubcontinentale, caratterizzato daestati calde e soleggiate ma abbastanza ventilate edinverni complessivamente miti. I venti caratteristici sono labora, loscirocco e ilmaestrale. La bora soffia da nordest verso sudovest recando un tempo asciutto e sereno; lo scirocco è un vento caldo che tradizionalmente porta pioggia, mentre il leggero maestrale soffia d'estate dal mare verso la terraferma.[4]
Buie[5] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 6,9 | 8,3 | 11,5 | 15,4 | 20,1 | 23,7 | 26,5 | 26,1 | 22,5 | 17,9 | 12,2 | 8,7 | 8,0 | 15,7 | 25,4 | 17,5 | 16,7 |
T. min. media (°C) | 2,6 | 3,0 | 5,3 | 8,4 | 12,7 | 16,3 | 18,9 | 18,7 | 15,7 | 11,8 | 7,0 | 4,1 | 3,2 | 8,8 | 18,0 | 11,5 | 10,4 |
Precipitazioni (mm) | 78 | 72 | 74 | 91 | 83 | 90 | 70 | 93 | 111 | 101 | 121 | 91 | 241 | 248 | 253 | 333 | 1 075 |
Nel periodo romano l'insediamento veniva chiamatoBullea. Nel medioevo inveceCastrum Uvege,Bugia,Bugle,Castrum Bulge. Durante il dominio veneziano il nome fu primaBuie e poiBuje.Buje fu il nome ufficiale anche nel periodo austriaco. Nel periodo italiano il nome ufficiale fuBuie o ancheBuie d'Istria. Nel periodo jugoslavo e ora nella Repubblica Croata il nome ufficiale è bilingue:Buje in croato,Buie in italiano.[6]
Il primo insediamento urbano, in cima al colle, consisteva in uncastelliere preistorico abitato dal popolo degliHistri che lo chiamaronoBulya. In epocaprotostorica, il castelliere fu occupato daiCàtali: una delletribù celtiche che si stabilizzarono in una buona parte dell'Istria in quell'epoca. Con l'arrivo deiromani, divenneCastrum romano col nome diBullea.
Venezia controllò Buie dal1358, strappandola alPatriarcato di Aquileia, fino allasua caduta, nel1797. Risale al periodo veneziano la chiesa parrocchiale di San Servolo, con campanile separato, costruita nel XVI secolo sulle fondazioni di un tempio romano e ricostruita nel XVIII secolo in stile barocco. In quell'epoca la città fu inoltre fortificata: per la sua posizione strategica, fu soprannominata la "Sentinella dell'Istria".
In seguito altrattato di Campoformio (1797), Buie passò all'Impero austriaco. Nel 1803 fu occupata dalle armate francesi diNapoleone. Nel1805 entrò quindi nelRegno Italico, inserita nelDipartimento dell'Istria; in seguito, nel1809 passò nelleProvince illiriche, ricompresa prima nella Provincia di Trieste e quindi, dal 1811, nell'Intendenza d'Istria. Dopo la sconfitta di Napoleone, nel1813 ritornò sotto il dominio dell'Impero austriaco.
Buie fu un centroirredentista nell'Istria asburgica, e dopo laprima guerra mondiale la cittadinanza - in gran parte italiana - accolse di buon grado l'annessione della regione all'Italia. Buie venne inserita nellaprovincia di Pola, dove per alcuni anni (1923-1927) fu unmandamento all'interno delcircondario di Parenzo, comprendenteCittanova,Grisignana,Umago,Verteneglio e tutte le loro frazioni.[7] Nel 1932 arrivarono l'acqua, la corrente elettrica e altri servizi primari grazie all'interessamento del governo centrale diRoma. Buie, come la maggior parte dell'Istria, divenne parte delladiocesi di Parenzo e Pola.[8]
Il 2 ottobre1943, a seguito dell'armistizio di Cassibile, l'Istria fu occupata dalleforze militari tedesche sotto il comando del generale delle SSPaul Hausser, che la incorporarono nellaZona di operazioni del Litorale adriatico.
Dopo laseconda guerra mondiale la cittadina fu ricompresa nella "zona B" definita dallaLinea Morgan e quindi, dopo iltrattato di Parigi del 1947, entrò a far parte della zona B delTerritorio Libero di Trieste. Tale zona rimase soggetta fino al 1956 all'amministrazione militare jugoslava, con comandante della poliziaAnton Ukmar.[9] In seguito alMemorandum di Londra del 1956, l'amministrazione da militare divenne civile.
Le autorità jugoslave misero in atto una serie di misure che causarono il completo disarticolamento delle precedenti strutture sociali ed economiche, al fine di instaurare un regime rivoluzionario che nei primi anni s'ispirava esplicitamente al modello sovietico. Questa politica indusse gran parte degliitaliani locali a scegliere la via dell'esodo abbandonando ogni proprio bene[10][11], come in altri territori dell'Istria.
Dopo l'esodo, le case rimaste disabitate furono ripopolate da croati e sloveni e - in minor numero - da popolazioni di altre nazionalità jugoslave come serbi, bosniaci e montenegrini.[10] La questione confinaria fra Italia e Jugoslavia si risolse definitivamente colTrattato di Osimo (1975): Buie entrò quindi anchede jure nellaRepubblica Socialista Federale di Jugoslavia, ricompresa all'interno dellaRepubblica Socialista di Croazia. L’area buiese, nonostante l’esodo, mantiene tuttora una numerosa comunità italiana, il cui numero oscilla tra il 20% e il 50% della popolazione: il primo dato è quello del censimento croato e il secondo è ricostruito da voci non ufficiali delle amministrazioni locali.
Nel1991, nell'ambito del processo che portò alla dissoluzione della Jugoslavia, laCroazia dichiarò la propria indipendenza: ebbe quindi inizio il periodo delle cosiddetteguerre jugoslave, che però non coinvolsero direttamente Buie e l'Istria.[12]
Immediatamente a ridosso della dichiarazione d'indipendenza sorse un'accesa disputa traCroazia eSlovenia per il possesso di alcuni appezzamenti di terreno a sud del fiumeDragogna, oggi nel comune di Buie: fra le frazioni di Mulini e Scrile vi è la casa del politico e attivistaslovenoJoško Joras, che considera tale terreno parte dellaSlovenia. Tali dispute, assieme all'ancora irrisolto problema della definizione del confine marittimo tra i due Stati nelgolfo di Pirano e dell'accesso sloveno alleacque internazionali, rallentarono il processo di entrata nell'Unione europea dellaCroazia, finché i governi dei due Paesi non si accordarono di rimettere la questione al giudizio di unarbitrato internazionale. Il 24 giugno2011 venne accettata la candidatura della Croazia nell'Unione europea, che vi entrò a far parte il 1º luglio2013.[13]
Lo stemma di Buie è costituito da unoscudo gotico di color bianco con sopra una croceporpora orossa.
Oltre allo stemma comunale, un simbolo tradizionale del comune è stato ilgonfalone di San Marco, donato dal comune diVenezia e issato sulla piazza principale il 15 agosto del 1933. Fino al 1945 il leone di San Marco è stato uno dei simboli ufficiali della cittadina[14].
Il centro storico è la parte più antica della città. Al centro vi è piazza San Servolo, che ospita il duomo di San Servolo con il suo campanile staccato dalla chiesa. Alla destra del duomo si trova l'edificio che fino a pochi anni fa ospitava la scuola elementare e media con lingua d'insegnamento italiana, mentre alla sinistra vi è un edificio con una finestra in stile veneziano e le pareti dipinte di un motivo a quadretti, come è tipico delle case veneziane. La particolarità della piazza è che contiene treleoni marciani scolpiti in pietra: uno sul campanile, uno sull'edificio dell'ex scuola e uno su di un pilo portabandiera posto in mezzo alla piazza. La piazza divide il centro storico in due rioni: a sinistra la parte chiamata "Villa" e a destra quella detta "Cornio".
Il duomo di San Servolo, con campanile separato, fu costruito nel XVI secolo, nel periodo veneziano, sulle fondazioni di un tempio romano. Nel XVIII secolo la chiesa venne ricostruita in stile barocco. Conserva diverse sculture gotiche del XIV e XV secolo, e un dipinto barocco con il panorama del paese. Nella piazza bassa si erge invece la chiesa di Santa Maria, di fine XV secolo, decorata con un portone del XVI secolo in stile rinascimentale, e con otto immagini con motivi biblici del XV secolo all'interno.
Il duomo è a navata unica. Prima della ristrutturazione del XVIII secolo aveva tre navate. Sulle facciate esterne della chiesa sono incastonati gli elementi di una precedente chiesa romanica, che a sua volta venne costruita sulle fondamenta di un tempio dell'epoca romana.[15] Vi è murata sulla facciata laterale sinistra una pietra tombale del periodo medievale che reca, scolpiti in rilievo, i simboli del lavoro nei campi.
La facciata frontale risulta incompleta. L'unica parte che è stata portata a compimento rispetto al progetto iniziale è il portale, il cui arco raffigura una conchiglia. Il portale è opera del capomastro buiese F. Urizio.
L'organo del duomo, che è stato costruito nel 1791 daGaetano Callido, è stato uno dei primi organi dell'Istria a venir restaurato nel 1997 grazie ai mezzi stanziati dallaRegione Veneto nell'ambito dei programmi avviati con lalegge Beggiato. L'organo è dipinto e illustra strumenti e simboli musicali.
Gli altari sono sette. Quello principale è monumentale, in marmo, decorato con le statue del patrono san Servolo e disan Sebastiano. Sono opera dello scultore venezianoGiovanni Marchiori e sono del 1737. A destra rispetto all'altare maggiore, in una vetrinetta, un altorilievo raffigura lastrage degli innocenti: è un'opera del Settecento, attribuita a un maestro scalpellino e pittore di scuola tirolese. Sopra il bassorilievo vi è un dipinto con la raffigurazione della morte del vescovo Negri, che venne commissionato dal vescovo stesso, il quale resse ladiocesi di Cittanova dal 1732 al 1742, ed è importante perché è l'unica opera a raffigurare una veduta di Buie di quel tempo.
San Servolo è il patrono della città e si festeggia il24 maggio.
San Servolo era un giovane cristiano dell'antica Tergeste, oggiTrieste. Secondo la leggenda, all'età di dodici anni si ritirò in una grotta, dove rimase un anno e nove mesi pregando e digiunando. Al rientro a casa incontrò un enorme serpente, che si dileguò non appena egli si fece il segno della croce. Nel284, a soli quattordici anni, fu martirizzato. Alcune reliquie vennero portate a Buie, e oggi sono conservate nell'altare maggiore.
Il campanile è distaccato dal duomo ed è alto 48 metri. Possiede uno dei tre leoni di San Marco e vari altri fregi. Anticamente era un punto di vedetta e diede a Buie l'appellativo di "Sentinella dell'Istria". Dal momento che era un ottimo osservatorio per spiare le mosse dei vicini, nel 1414 su richiesta deipiranesi laRepubblica di Venezia ne concesse la demolizione. In seguito alle proteste dei cittadini, fu ricostruito nel 1480 sulle rovine del precedente.
La chiesa della Madonna della Misericordia è situata in piazza della Libertà (ex piazza Le Porte), che si trova all'esterno del perimetro sul quale sorgevano le mura di cinta. La leggenda narra che nel1497 al buiese Paolo Razizza apparve in sogno la Madonna. In seguito al sogno vendette tutte le sue proprietà e andò aVenezia. Qui volle comperare una statua che assomigliasse a quella del sogno. Dopo aver visitato parecchie botteghe, ne scelse una. L'acquistò ma, ritornato a Buie di notte, trovò le porte delle mura chiuse e dovette pernottare in un orto. Al mattino, appena svegliatosi, volle alzare la statua ma non riuscì a farlo neanche con l'aiuto di molti amici. Questo fu interpretato come la volontà della Madonna di rimanere in quel posto. E dunque fu lì che l'anno dopo, nel1498, si decise di costruire la cappella diventata in breve meta di pellegrinaggi. La primaria chiesetta venne ampliata diverse volte fino a raggiungere nel1587 le dimensioni attuali, come testimonia l'iscrizione sull'architrave della porta laterale sinistra della chiesa.
La chiesa diSan Martino è di tipo cimiteriale. Venne costruita nel1598 ed è di piccole dimensioni. Viene celebrata una sola messa all'anno: il giorno di San Martino. Al suo interno, dal 2010 vengono saltuariamente organizzate mostre d'arte. È situata dentro al cimitero monumentale dedicato al medesimo santo, sulla cui porta viene riportato l'anno 1770.
La torre Veneta (anche nota come torre di San Martino) è una fortificazione pentagonale che costituiva parte delle mura di cinta delcastelliere. Era usata come vedetta per il controllo della presenza di nemici nella valle circostante. Rimane la parte del muro di cinta meglio conservata.[16]
Abitanti censiti[17]
Abitanti censiti[18]
È presente una comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italofone che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole delQuarnaro e dellaDalmazia, territori che appartennero allaRepubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Buie è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne dopo la seconda guerra mondiale e che fu anche cagionato dai "massacri delle foibe".
In tutti i censimenti effettuati dalXIX secolo e fino aglianni cinquanta, la popolazione si dichiarava in assoluta maggioranza dilingua italiana. Il censimentoaustriaco del1910 registrava nel comune catastale di Buie (limitato al centro principale e alle immediate vicinanze) 3 170 abitanti, dei quali 3061italiani[19].
Buie, nonostante l'esodo, è tra le città istriane con la maggior percentuale di residenti che si dichiarano di nazionalità italiana. Secondo il censimento del2011 essi sono 1.261, pari al 24,33% della popolazione,[20] e costituiscono le localiComunità degli Italiani di Buie nella cittadina e leComunità degli Italiani di Castelvenere,Comunità degli Italiani di Crassiza eComunità degli Italiani di Momiano, nelle omonime frazioni. I sodalizi aderiscono all'Unione Italiana.Fino a pochi anni fa, quandoGrisignana faceva ancora parte del comune di Buie, l'italiano risultava il primo gruppo etnico-linguistico della cittadina, con il 51%[21].
% | Ripartizione linguistica(gruppi principali)[22] |
---|---|
1,35% | madrelingua bosniaca |
58,39% | madrelingua croata |
33,25% | madrelingua italiana |
3,78% | madrelingua slovena |
1,18% | madrelingua albanese |
Di derivazione romanza:
Di derivazione slava:
La Jugoslavia fu una delle nazioni più diversificate del mondo, dal punto di vista etnico, con 10 distinte etnie nazionali[23] che vivevano all'interno dei suoi confini. Quindi le etnie si mescolarono tra loro e molte tradizioni, usi e costumi si sono fusi tra loro ed in parte andarono persi.
Nei censimenti croati è possibile dichiarare non solo la propria madrelingua, ma anche l'appartenenza etnica. Queste sono le autodichiarazioni di appartenenza etnica rilevate nel censimento del 2011:[24]
| ||||
---|---|---|---|---|
Cristianesimo cattolico | | 76% | ||
Atei | | 9% | ||
Musulmani | | 3% | ||
Ortodossi | | 3% | ||
Non credenti | | 5% |
Sul territorio comunale vi sono numerosi istituti scolastici. Nonostante il basso numero di abitanti, vi sono tre istituti scolastici superiori che servono un più ampio comprensorio esteso ai territori comunali diUmago,Cittanova,Verteneglio,Grisignana,Portole e in parte anche diParenzo. Tra gli istituti vi è anche lascuola media superiore italiana "Leonardo Da Vinci".
L'Università Popolare Aperta di Buie fu fondata col nome di "Università Popolare" nel1951, allo scopo di fornire un percorso di studi per gli adulti del buiese: dall'alfabetizzazione primaria - necessaria soprattutto per il contado recentemente inurbatosi a seguito dell'esodo - fino ai livelli massimi d'istruzione.
Oggi essa oltre allo studio offre ai suoi studenti varie attività, tra cui il teatro semiprofessionistico e le attività cinematografiche, affiancandosi alle varie associazioni e ai gruppi che operano sul territorio.[25]
È presente una biblioteca comunale situata all'interno dell'Università Popolare Aperta di Buie. La struttura possiede più di 20 000 libri.[26]
Un'altra biblioteca è gestita dalla Comunità degli Italiani di Buie. Questa si trova al primo piano del palazzo della comunità in piazza Tito 13.
Il museo etnografico è sito nell'odierna piazza Libertà (ex piazza Le Porte), e rappresenta nel suo complesso una tipica casa istriana. All'entrata principale vi è una zona diurna con il focolare (fogoler) e tutti gli attrezzi necessari sia per alimentare il fuoco sia per cucinare. Nel piano superiore è situato il letto, con una zona per tessere con la presenza di untelaio autentico. Nel secondo piano, invece, vi è un vano che attualmente è utilizzato per l'allestimento di mostre d'arte. La cantina contiene, in una stanza, una riproduzione fedele di unfrantoio (torcio) per le olive, nonché uno per l'uva, mentre nell'altra stanza il focolare da fabbro, con ilmantice e tutti gli oggetti per la lavorazione del ferro.
A Buie si trovano giornali croati e italiani, compreso il quotidiano in lingua italiana di FiumeLa Voce del popolo.
Esiste un club calcistico facente parte dellaFederazione Calcistica Croata: il Nogometni Klub Buje-Club Calcistico Buie. Dal colore della maglia del club (verde) deriva l'inno della squadra:La maglia verde (cantato in dialetto veneto).[27]
I rioni cittadini sono:
Ilcomune di Buie è diviso in ventuno insediamenti:
Pos. | Paese | Abitanti |
---|---|---|
1 | ![]() | 2 624 |
2 | 653 | |
3 | Momiano | 283 |
4 | ![]() | 248 |
5 | Crassiza | 173 |
In base ai dati della Camera di commercio diPola, più della metà dei posti di lavoro durante il 2006 a Buie è legata all'industria, segue il commercio e l'edilizia.[28]
Buie per il territorio e per il clima è ideale per la coltivazione di olive e viti, infatti il borgo è noto per la produzione diolio extravergine di oliva evino. A Buie ci sono 1 300 ettari di vigneti, 1 000 ettari di uliveti e frutteti, 160 ettari di ortaggi e 730 ettari di colture erbacee.[29]
Buie, pur non essendo politicamente in territorio italiano, fa parte dell'italianaAssociazione città del vino, la quale riunisce tutti i comuni italiani che producono vino di buona qualità.[30][31]
Ci sono industrie che operano nel campo dell'elettronica, dei prodotti chimici, delle telecomunicazioni e della lavorazione del legno. Zone imprenditoriali minori si trovano aPlovania eCaldania.[28]
Il sindaco, eletto a giugno 2019 con il 56,69% dei voti, è Fabrizio Vižintin.
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