Bruriah (in ebraicoברוריה?) (Israele,II secolo – ...) era una saggia donnaebrea, sposa delrabbinoTannaRabbi Meir della 4ª generazione (135 - 170e.v.).
Una delle donne citate come sagge nelTalmud, figlia di RabbiHananiah ben Teradion, che fu uno dei "Dieci Martiri".[1] Bruriah fu molto ammirata per la sua profonda conoscenza di materie relative sia allaHalakhah che all'Aggadah, e si dice che abbia imparato dai rabbini 300halakhot in un solo giorno.[2] I suoi genitori furono mandati a morte dairomani per aver insegnato laTorah, ma lei continuò il loro compito.
Bruriah era molto coinvolta nelle discussioni halakhiche del suo tempo, e sfidò persino suo padre su una questione di purezza rituale.[3] I suoi commenti sono lodati in quel caso da Rabbi Judah ben Bava. In un altro caso, il rabbino Joshua lodò il suo intervento in un dibattito tra RabbiTarfon e i saggi, e disse: "Bruriah ha parlato correttamente".[4]
Bruriah è anche rinomata per il suo spirito tagliente e le sue battute spesso caustiche. IlTalmud (TrattatoEruvin 53b) riferisce che una volta castigò RabbiJose ben Halafta, quando le chiese "Qual è la strada perLod?" sostenendo che avrebbe potuto dire la stessa cosa in tre parole, "Dov'è Lod?" invece del doppio, e quindi rispettare l'ingiunzione talmudica di non parlare alle donne inutilmente.
NelMidrash sulSalmo 118 si afferma che Bruriah insegnò a suo marito,Rabbi Meir, di pregare per il pentimento dei malvagi, piuttosto che per la loro distruzione. Secondo la storia, una volta aveva trovato il Rabbi Meir che pregava che un vicino fastidioso morisse. Sconvolta da questo fatto, gli rispose spiegandogli il versetto "Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi." (104:35[5]), e disse che il versetto in realtà affermava: "Che i peccati vengano eliminati dalla terra", aggiungendo che "più non esistano gli empi" indicava che i peccatori si erano pentiti. Un'altra interpretazione del passo, che si adatta con la vocalizzazionemasoretica, asserisce che Bruriah spiegò che il versetto non si riferisce a "coloro che peccano" (comeparticipio), ma ai "peccatori" abituali (comenomen agentis).
Bruriah è anche descritta come donna di enorme forza interiore. Il Midrash sulLibro dei Proverbi racconta che i suoi due figli morirono improvvisamente il giorno delShabbat, ma nascose il fatto al marito finché avesse potuto dirglielo in un modo che lo confortasse. In risposta, Rabbi Meir citò il versetto, "Una donna perfetta chi potrà trovarla?" (31:10[6]).
Il Talmud, nel TrattatoAvodah Zarah 18b,[7], menziona che nel mezzo della vita, Rabbi Meir scappò aBabilonia, e adduce due spiegazioni possibili. La seconda viene chiamata "l'incidente Bruriah" (מעשה דברוריא), frase che non viene spiegata, lasciando che la spieghino i commentatori classici successivi;Rashi (ad loc.) riporta la seguente storia: Bruriah non dava peso all'asserzionetalmudica che le donne sono "svanite".[8]. Per provare questa massima talmudica, Rabbi Meir mandò uno dei suoi studenti a sedurla. Sebbene Bruriah agli inizi resistesse agli approcci dello studente, alla fine cedette. Quando si rese conto di ciò che aveva fatto (כשנודע לה), si suicidò per la vergogna.[9] Rabbi Meir, a sua volta, si esiliò da Israele per la vergogna e fuggì aBabilonia.
Ma RabbiNissim Ben Jacob diQayrawan fornisce una spiegazione differente, che è più fedele al testo. Secondo lui, Rabbi Meir e Bruriah dovettero scappare aBabilonia dopo che iromani ebbero giustiziato suo padre, venduto la madre in schiavitù e sua sorella ad un bordello (sorella che poi Rabbi Meir riscattò) e stavano cercando anche Bruriah.[10] Anche altre fonti rabbiniche sono in disaccordo con il commento di Rashi, e in effetti esiste una tradizione trarabbini ortodossi di chiamare le proprie figlie "Bruriah", come affermazione della sua rettitudine.
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