Il territorio comunale di Brunate si trova nellePrealpi lombarde, in corrispondenza del vertice sud-ovest del cosiddettoTriangolo Lariano, a un'altitudine compresa tra i 562 e i 1 027 metri (località CAO) sul livello del mare. Il paese di Brunate vero e proprio è situato a una quota di 715 metri[5], addossato al crinale del monte Tre Croci, esposto sul versante sud della montagna. Il suolo su cui è costruita Brunate è di natura calcarea, ma la presenza di depositi glaciali morenici ha reso molto fertile il sito[6].
Poco più a valle del paese è presente un piccolo altopiano (la località Piani di Brunate), collegato al centro storico da una strada carrozzabile stretta e tortuosa inaugurata il 15 giugno 1935[7].
I corsi d'acqua sono pressoché assenti, ridotti a rigagnoli che non raggiungono una grossa portata nemmeno nei periodi di pioggia. Sono invece presenti numerose sorgenti: la più nota è la fonte Pissarottino, situata in fondo all'omonima via, in prossimità di uno dei principali punti panoramici del paese[9][10].
Il clima di Brunate è quello tipico di mezza montagna[11].
D'estate il clima è fresco e ventilato, con temperature che superano raramente i 25 °C all'ombra, favorisce l'afflusso di turisti in cerca di refrigerio dalle ben più torride città (Como dista solo sette minuti di funicolare).
Gli inverni invece sono piuttosto rigidi e le nevicate sono molto frequenti (fino a 50 centimetri in paese e 1,50 metri nella località CAO); tuttavia, l'isolamento è scongiurato dalla presenza dellafunicolare Como-Brunate, sempre attiva anche in caso di nevicate.
Ai sensi delD.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, il comune di Brunate ricade nella zona climatica F, vale a dire quella in cui presenta un numero digradi giorno maggiore di 3 000[N 3]: quindi è possibile l'accensione degli impianti di riscaldamento senza limitazioni[12] e sono previste agevolazioni fiscali a proposito di tali impianti.
Le origini deltoponimo "Brunate" sono alquanto incerte[13]; vi sono, a tal proposito, almeno tre possibili ipotesi:
per alcuni, Brunate deriva daPrunear, che significa "paese nato tra i pruni";
altri lo traggono dal terminecelticoBrunear, che vuol dire "monte a oriente" (si veda anche il termine celticoBrig, che significa "altura", origine di toponimi di altre città comeBrescia oBreno oppure della località Brè posta nel comune diLugano (Svizzera): tutti questi luoghi hanno avuto origine su delle alture, proprio come Brunate);
secondo un'altra teoria, invece, Brunate deriva dal termine di originegermanicaBrunnen, cioè "fonte"; questo probabilmente per le molte sorgenti che sgorgano nel territorio comunale (tra cui la già citata fonte Pissarottino).
Ulteriori ipotesi riconducono il toponimo ai terminiprunatum ("pruna", "bragia", "carbone acceso") oprunetum ("bosco di prugni"). Non si esclude nemmeno un legame con la famiglia Burrenus, la cui presenza in loco è segnalata per tutto il Medioevo.
Da ultimo, a Brunate è stata trovata unapatera delIV secolo a.C., appartenente allaCultura di Golasecca, dove compare l'abbreviazionep-r-n. Tale abbreviazione potrebbe riguardare un nome proprioleponzio per indicare il monteBolettone, dal momento che la stessa abbreviazione si ritrova anche, con diverso esito, nella localitàAlp de Prina[N 4] pressoCaslino d'Erba.Brunate, con suffisso locativo, significherebbe quindi semplicemente "abitato presso il monte Bolettone", dove il nome del monte potrebbe essere ricondotto a una radice celtica (*brun-), dal significato di "pancia"[14].
Durante gli scavi a Brunate per la costruzione di una cantina in pieno centro storico (giugno 1895) e di una villa in via Pissarottino (3 febbraio 1909) sono stati ritrovati reperti che fanno pensare a un insediamento ditribùceltiche fin dalVI secolo a.C.[N 5] Nel centro storico furono rinvenute due fibule, due anelli a globetti, un braccialetto, un ciondolo e un pezzo di catenella; in via Pissarottino invece un'urna cineraria, ciotole e bicchieri in terracotta, una fibula in bronzo, due anelli di bronzo e una perla d'ambra forata[15]. Di fattura celtico-ligure è anche una selce riportata alla luce in località Mirandola e conservata presso il Museo civico archeologico di Como.
Con la colonizzazione della convalle comasca da parte deiRomani, Brunate cominciò a seguire le stesse sorti diComo. Nella seconda metà delXII secolo Brunate riuscì a costituirsilibero Comune,[16] ma già nel 1240 ritornò sotto la giurisdizione diComo, entrando nella circoscrizione cittadina di "Porta Sala"[17] e nellapieve di Zezio[18].
Punto di svolta per il piccolo borgo di Brunate fu la fondazione del monastero diSant'Andrea nel 1340. Da questo momento, Brunate si configura come un luogo di isolamento religioso, dovuto alla difficoltà di accesso al paese. Tale difficoltà dura fino al 1817, quando viene completata una mulattiera iniziata l'anno precedente[19] che collega direttamente il paese aComo: si tratta del cosiddettoSentierone per Como, comprensivo di una scalinata di 1 630 gradini[19] passante per l'exeremo di San Donato e terminante aComo, nell'attuale via T. Grossi. Nel corso del tempo, ilSentierone diventa noto anche dapprima comesalita Paradiso, successivamente comevia delle scalette e, attualmente, comesalita San Donato (parte bassa)sentiero Alda Merini (parte alta).[20] Molto più tardi si aggiunsero le due strette e tortuose strade carrozzabili (una daComo, nel 1866,[21] e una daTavernerio) che sono tuttora usate per accedere al paese[22].
Nel XVI secolo, durante le dispute tra gli abitanti di Como e quelli diTorno, questi ultimi attaccarono il centro di Brunate, devastandolo.
Sempre inserito nella pieve di Zezio anche ai tempi delDucato di Milano, nel 1751 il territorio del comune di Brunate si estendeva anche alla "Cassina Carescione"[18].
A cavallo traOttocento eNovecento, da piccolo insediamento rurale medievale Brunate diventa una famosa meta per le famiglie benestantimilanesi, che costruirono ville con esse raggiunge il suo massimo splendore, simboleggiato dalla costruzione di uncasinò, che verrà chiuso dopo la seconda guerra mondiale cedendo la licenza aCampione d'Italia[25].
Il flusso turistico verso Brunate, nonché l'arrivo in paese dell'altaborghesia milanese, venne reso possibile anche grazie alla costruzione, da parte delleFerrovie Nord Milano, della linea ferroviariaMilano-Grandate, ultimata nel 1896. La linea si congiungeva al tratto Camerlata-Como già realizzato nel 1875. Alle ferrovie bisogna aggiungere l'apertura dellafunicolare Como-Brunate nel 1894[26] e l'inaugurazione del primo tram aComo nel 1899, in occasione del centenario dellapila di Volta[27].
Questo afflusso turistico continuò fino allaseconda guerra mondiale, quando il paese, protetto contro possibili bombardamenti dalla vicinanza allaSvizzera, divenne meta di molti sfollati. Il 1º agosto 1943, Brunate perse la sua autonomia, diventando frazione diComo; ritornò Comune nel luglio 1947[N 6], a seguito di unapetizione popolare[22][N 7].
A partire dal secondo dopoguerra Brunate cominciò a vivere una fase di declino per quanto riguardava la sua peculiarità principale, vale a dire quella di essere una rinomata località turistica; gli alberghi di Brunate hanno quasi tutti cessato l'attività. Il paese è passato da località di villeggiatura "d'élite" a luogo da turismo di massa stile "mordi e fuggi". Il visitatore tipico si limita alla visita del centro storico, del Faro Voltiano e dei panorami[28].
«Trinciato, ad una banda curvata di azzurro caricata di tre stelle d'oro (8): il primo di rosso, alsole d'oro; il secondo d'argento, a tre monti di verde, quello centrale cimato da tre croci di nero postea ventaglio, uscenti da un lago al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Esso è costituito da unoscudo sannitico, sormontato da una corona turrita e ricompreso in un serto dialloro e diquercia. È ripartito obliquamente da sinistra a destra in due parti da una banda azzurra leggermente curvata verso destra, in cui vi sono contenute tre stelle d'argento a otto punte; la prima partizione è rossa con un sole figurato d'oro di 16 raggi; quella inferiore è di colore argento e vi sono raffigurate tre montagne verdi (quella centrale è il monte Tre Croci, tra il monte Goi e il monte Sant'Eutichio) e il lago alle loro pendici.[31] La banda curvata potrebbe rappresentare l'arcobaleno, fenomeno che si osserva di frequente a Brunate, oppure la via Lattea data la presenza delle stelle.[32]
L'associazione di questo stemma al Comune di Brunate risale alla fine delXIX secolo, quando l'allorasindaco Antonio Monti trovò nell'archivio di famiglia uno stemma molto simile a quello attuale con sotto riportata la scritta "Brunate", probabilmente opera dello storico Maurizio Monti. Dai primi delNovecento esso fece la sua comparsa sui timbri, sui sigilli e sulla carta intestata del Comune, subendo negli anni piccole modifiche, fino alla sua ufficializzazione avvenuta nel 1970. A partire dal 1990 sui timbri e sulla carta intestata del Comune appare una variante dello stemma ufficiale — che rimane sempre tale — in bicromia bianco-nera e a forma di goccia rovesciata.
Ilgonfalone[29] del Comune di Brunate è stato approvato dalConsiglio comunale e concesso dalpresidente della Repubblica con i medesimi atti dello stemma[30]; è costituito da un drappo trinciato di bianco e di rosso. Al centro vi è lo stemma comunale e la scritta in argento "Comune di Brunate"[N 9].
La chiesa parrocchiale di Brunate è dedicata al patronosant'Andrea Apostolo e si trova in piazza della Chiesa. Le sue prime notizie risalgono al Trecento, insieme con l'annesso monastero oggi demolito; fu ampliata da ultimo tra il 1914[N 10][33] e il 1927 (da qui la presenza di due facciate)[33]. Vi si conservano reliquie della beata[34]Maddalena Albrici[35]. Nella chiesa è conservato inoltre unorgano a canne risalente al 1827 e realizzato dalla casa organaraPrestinari diMagenta.[36].
Situata in via alle Colme,[37] la chiesa diSanta Rita venne edificata nel 1941 in località CAO (Club Alpino Operaio), su progetto di Piero Clerici.[38] La costruzione fu consacrata nel 1942 dalvescovo di Como Alessandro Macchi, che due anni dopo la elevò al rango disantuario commemorativo deglialpini caduti in guerra. Il santuario, che fu restaurato nel 1988,[38] è annoverato nell'elenco deiSantuari e templi votivi dellaDiocesi di Como[39].
La chiesetta dellaMadonna di Pompei si trova in pieno centro storico, all'incrocio tra le vie P. e M. Monti e A. Manzoni[37], in una piazzetta appena fuori dalla corte degli Ebrei.
La chiesa delSacro Cuore di Gesù[37], chiesetta immersa nel verde della località Piani di Brunate affiancata da un piccolo campanile (via ai Piani).
La chiesa diSan Maurizio[37], posta nell'omonima località (via G. Scalini). Attestata già nel 1788[40], presenta sulla facciata un affresco raffigurante ilsanto guerriero. All'interno della chiesa, oltre a una statua in legno dedicata allo stesso santo, un quadro con funzioni di pala d'altare raffigura una Madonna col Bambino tra San Maurizio e la BeataMaddalena Albrici.
Sulla costa del monte di Brunate troviamo l'eremo di San Donato eretto dai francescani nel XV secolo. Il convento esiste ancora, da cinque secoli domina la città con la sua mole severa, ma non è più luogo di preghiera poiché è sconsacrato da quando Maria Teresa d'Austria abolì i privilegi della chiesa lombarda e soppresse numerosi conventi[41].
Il centro storico di Brunate è caratterizzato da viuzze a scalinata che si arrampicano sul pendio e tagliate trasversalmente dalla via P. e M. Monti, strada principale del centro stesso.
In esso sono presenti antichi edifici, portali in pietra e diverse corti: le più importanti sono la corte del Castello[N 11], uno dei luoghi più antichi di Brunate, e la corte degli Ebrei, risalente alXIV secolo[42].
Il Faro Voltiano[43] è una torre ottagonale alta 29 metri eretta nel 1927[44] sulla vetta del Monte Tre Croci (località San Maurizio) in occasione del centenario della morte diAlessandro Volta[44]. Nella volta centrale del faro fu collocato un busto del fisico comasco, rappresentato in età avanzata, donato dai postelegrafonici. Il faro fu inaugurato l'8 settembre 1927 con l'intervento dell'allora Ministro delle Comunicazioni,Costanzo Ciano. Progettato dall'ingegnere Gabriele Giussani, ha al suo interno una scala a chiocciola di 143 gradini che permette di raggiungere due balconate circolari[44]: la prima poco sopra il portone d'ingresso, la seconda all'esterno della lanterna; da questi punti è possibile vedere panorami che spaziano sull'arco occidentale dellacatena alpina, fino alMonte Rosa[45]. Ilfaro, a partire dal tramonto e fino all'alba, emette alternativamente luce verde, bianca e rossa.
Di fronte al Faro si trovano tre croci che danno il nome alla località. Secondo la tradizione, le croci sarebbero legate alla storia di un eremita che abitava in quel luogo e che, per la recita del rosario, era solito sincronizzarsi con altri due monaci che vivevano in cima ad altrettante alture della città di Como: il Monte Goi e il Monte Sant'Eutichio.[16][46]
Nel territorio comunale sono presenti numerose ville[47] in stileeclettico eLiberty disseminate per il territorio e circondate da sontuosi parchi, non più frequentate come un tempo in estate, ma comunque nobili testimoni di un'epoca felice. Si trovano in particolare lungo le vie Pissarottino, Roma, A. Pirotta e G. Scalini.
Qui di seguito vengono riportate quelle più interessanti dal punto di vista architettonico[47].
Villa Duca (via Roma): costruita nel 1906, è caratterizzata da una torretta ottagonale; le cornici delle finestre e degli ingressi sono in stileLiberty[48].
Villa Cantoni: presenta tratti che si rifanno a una reinterpretazione del manierismo[49][50].
Villa Calderini (via Roma): edificata tra gli anni dieci e venti delXX secolo, presenta elementi stilistici dei più disparati (elementi medievali, cinquecenteschi, settecenteschi, ma anche egizi e mesopotamici)[49][51].
Villa Dolara (via A. Pirotta): ultimata nell'agosto 1896, riprende i motivi del castello medioevale[52].
Villa Giussani (via A. Pirotta): costruita tra il 1901 e il 1904, presenta elementimanieristici e dellostile floreale.
Villa Manfredini (via Pissarottino): a forma di chalet, è stata progettata nel 1913-14 dall'ingegnere milanese Achille Manfredini, che l'ha abitata per alcuni anni[49][53].
Villa Biraghi presenta uno stile con forme tipiche dello chalet alpino[49][54].
Villa Ancona-Capè (via Pissarottino): progettata negli anni 1910-1911 dall'architetto comasco Federico Frigerio, si trova al centro di uno dei più grandi giardini privati di Brunate; proprio durante gli scavi per la realizzazione di questa villa vennero ritrovati un'urna cineraria e altri oggetti di epoca celtica[N 12].
Villa Marchello (via Roma): terminata nel 1920 in stile neo-rinascimentale, con bel giardino all'italiana dello stesso stile dell'edificio, è probabilmente opera dell'ing. Giussani.
Villa Ghezzi Antonelli (via Pissarottino): del primo decennio delXX secolo, presenta una torretta-belvedere posta al centro e, nel giardino, un caratteristico finto pozzo in ferro battuto; in linea di massima si rifà allo stile rinascimentale, che arricchisce a tratti con eclettiche fioriture stilistiche[49][55].
Villa Augusta (via Pissarottino): realizzata nel 1902, è formata da due corpi che si congiungono a "L" tra di loro.
Villa Camponovo (via per Como): realizzata nel 1944, presenta due absidiole, due aggetti, una torretta e un'ampia scalinata esterna.
Villa Fornasari, dettaLa Baita (via G. Scalini): ultimata nel 1920 su progetto dell'architetto comasco Federico Frigerio, è stata realizzata riprendendo lo stile neomedioevale.
Villa Antonelli (via G. Scalini): costruita tra il 1902 e il 1906, è caratterizzata da una torretta e dal rivestimento in mattoni rossi.
Villa Montanara (via Varesello): ricostruita nel 1894 su un edificio preesistente, riprende lo stile tipico dellochalet nordico.
Castello dei Piani (via ai Piani): risalente al 1922, questa villa è così chiamata perché riprende le forme del tipico castello lombardo.
Villa Pirotta Bonacossa (via A. Pirotta): progettata nel 1902 dall'architetto comasco Federico Frigerio su commissione dell'industriale Attilio Pirotta e realizzata subito dopo, è la più maestosa villa brunatese, tanto da essere considerata come una "piccolaVersailles". Contribuirono alla realizzazione anche lo scultoreLudovico Pogliaghi, di cui si può vedere la scala d'ingresso, e il pittoreAntonio Ambrogio Alciati che ne affrescò gli interni. Oggi è abitata dai discendenti del chimicoAlberto Bonacossa. In generale, possiamo identificare il suo stile come direttamente derivato da quello di moda sotto il regno diLuigi XV[49][56].
Villa Cantaluppi Giuliani (via Roma): risalente al secondo periodo delLiberty e di proprietà della famiglia fondatrice dell'omonima casa farmaceutica, è caratterizzata da ricchi apparati ornamentali che rappresentano molto bene le caratteristiche dello stile Liberty con un ricco apparato ornamentale eseguito in cemento, ferro battuto, vetro, ceramica e dipinti distribuiti sulle facciate; oggi è sede della sezione locale dell'Associazione Nazionale Alpini e viene utilizzata per eventi di vario genere (mostre, cerimonie, ricevimenti, ecc.).
Villa Orlandi (via Pissarottino): sorta durante l'ultima stagione delLiberty, presenta decorazioni e graffiti diversi per ogni lato[57].
Villa Farneti (via G. Scalini): edificata dopo laprima guerra mondiale, presenta una torre panoramica quadrata.
Chalet Sonzogno (via Nidrino): costruzione di legno. Il villino è un prefabbricato canadese realizzato per l'Esposizione Internazionale di Torino nel 1902 e poi messo in palio come 3º premio dal giornale "Il Secolo" di Sonzogno per gli abbonati del 1904.
Brunate ospita due opere scultoree che ricordano il poetaSlavejkov, il quale trascorse gli ultimi anni della propria vita presso il locale albergo Bellavista: la prima è un busto collocato nel 2007 nel giardino della biblioteca comunale; la seconda è una lapide, installata nel 2020 all'esterno dello stesso albergo, nella quale viene ulteriormente ricordata la poetessa Mara Belcheva, compagna dello Slavejkov.[60]
Vicino alla fermata della funicolare si trova inoltre laFontana del Campari, nota anche come leTre Fontane operarazionalista con bassorilievo a grottesche progettata neglianni 1930 da Giuseppe Gronchi per pubblicizzare l'aziendaCampari. Originariamente le due colonne laterali della fontana terminavano con le teste diMussolini e diVittorio Emanuele III, eliminate dopo laguerra.
Brunate è frequentata dai turisti soprattutto per ammirare i panorami che hanno contribuito a ribattezzare il paese come "il Balcone sulle Alpi". In giornate limpide è infatti possibile vedere distintamente i grattacieli di Milano, ma soprattutto l'interoarco alpino occidentale (da cui si staglia in particolare ilMonte Rosa), laPianura Padana e gliAppennini. I migliori punti panoramici sono posti in fondo alla via Pissarottino, sul Piz Belvedere (all'incrocio con via A. Pirotta), in piazza A. Bonacossa e sul Faro Voltiano.
La popolazione di Brunate ha subito un grande incremento nelsecondo dopoguerra. Sono principalmente due i fattori che hanno contribuito a un aumento di residenti così rilevante in quindici anni (+ 117,46% tra il 1936 e il 1951): innanzi tutto si è verificato un vertiginoso aumento delle nascite rispetto al periodo pre-bellico[N 13] e poi sono aumentate le immigrazioni di persone, anche provenienti dalSud Italia, alla ricerca di posti di lavoro che, a quell'epoca, a Brunate non mancavano[N 14].
Dalcensimento del 2001 la popolazione residente a Brunate, dopo una lunga fase di stallo, ha ripreso a crescere, tanto che all'ultima rilevazione statistica annuale (riferita al 31 dicembre 2013) il Comune conta 1 786 abitanti (+ 64 rispetto al citato censimento, per un totale di 777 famiglie composte in media da due componenti[63]). Un fatto decisamente insolito per un Comune montano qual è Brunate, ma che è dovuto principalmente alla sua posizione strategica rispetto aComo, città raggiungibile in soli sette minuti difunicolare: in pratica, alla pari di altri paesi della cintura comasca comeGrandate,Lipomo,Montano Lucino,Cernobbio,Maslianico eSan Fermo della Battaglia, Brunate è diventato un sobborgo delcapoluogo lariano.
L'incremento degli ultimi anni è dovuto all'immigrazione di persone provenienti dall'estero, in particolare daRomania,Turchia,El Salvador,Ucraina eMarocco, che trovano per lo più impiego presso le relativamente numerose imprese edili artigiane presenti sul territorio comunale oppure presso le ville brunatesi in qualità di domestici.
Al 1º gennaio 2013 Brunate contava 141 stranieri residenti (l'8% della popolazione), di cui 102 provenienti da Paesi non appartenenti all'Unione europea. La comunità nazionale più numerosa era quella diEl Salvador con 17 persone[64][65].
Penčo Slavejkov, poeta bulgaro nato aTrjavna nel 1866, è morto a Brunate presso l'Hotel Bellavista il 10 giugno 1912[67]. Il 24 novembre 2007, alla presenza delle autorità bulgare e italiane, è stato inaugurato un busto di bronzo del poeta, opera dello scultore bulgaro Valentin Starčev[68].
A Brunate esiste una biblioteca comunale. Dapprima la sua sede era al piano interrato del Municipio. Poi, il 28 ottobre 2006, è stata inaugurata la nuova sede, presso l'ex Albergo Volta, non lontano dalla stazione dellafunicolare[69].
La nuova biblioteca, distribuita su tre piani, ha anche un annesso auditorium da 80 posti utilizzato per concerti, conferenze e altri eventi di carattere culturale.
Dal 2002 la biblioteca di Brunate fa parte del Sistema Bibliotecario Intercomunale di Como[N 15].
Visto che la normativa italiana prevede l'obbligo scolastico per tutti i ragazzi fino ai sedici anni e siccome Brunate può garantire nelle strutture presenti sul suo territorio la frequenza solo fino allascuola primaria, l'amministrazione comunale interviene ogni anno in favore degli studenti dellescuole secondarie di primo grado e dei primi due anni dellescuole secondarie di secondo grado, pagando per ciascuno di essi la metà dell'abbonamento mensile dellafunicolare, unico mezzo di trasporto pubblico che unisce Brunate alcapoluogo lariano[N 18].
Brunate è interessata, soprattutto in estate, da diverse manifestazioni a carattere culturale (conferenze, letture, concerti, proiezioni), che si svolgono in prevalenza nell'auditorium della nuova Biblioteca Comunale. Altre manifestazioni musicali hanno luogo nei giardini delle ville presenti sul territorio e nel centro storico.
Brunate era rinomata per la "Festa del Narciso", un tempo fiore tipico dei prati brunatesi, che si teneva nel mese di maggio; organizzata per la prima volta nel 1936, divenne nel 1966 "Brunate in fiore" e dal 1967 "Armonie fiorite". L'ultima edizione si tenne nel 1973[70]. Dal 1996 al 2008 si è invece tenuta la rassegna "Appuntamenti Musicali", che consisteva in concerti eseguiti nelle ville brunatesi[71].
Ulteriori eventi di rilievo sono:
il torneo di calcio dei rioni (Castello, Doss, Laghetto e Nidrino), che si svolge nella prima metà di luglio presso il centro sportivo del Nidrino;
la festa diSan Maurizio, secondo patrono del Paese; è una tipica sagra paesana organizzata dalla locale sede dell'Associazione Nazionale Alpini che si tiene ogni anno alla terza domenica di settembre nell'omonima località, animata da pranzo all'aperto, giochi e gare sportive,
la festa in onore del patronoSant'Andrea Apostolo, che si svolge il 30 novembre. Il giorno precedente viene effettuata una fiaccolata che ha inizio in un paese - differente anno per anno - aventeSant'Andrea Apostolo come santo protettore e che termina alla Chiesa parrocchiale[N 19]. Sui davanzali delle case che si affacciano sulle vie interessate da questa fiaccolata vengono accesi dei lumini, che rendono ancora più suggestivo il percorso. Nel giorno di commemorazione delSanto si organizzano manifestazioni, una fiera di merci di vario genere e un'esposizione di prodotti tipici locali.
Il vero e proprio paese di Brunate si identifica con il centro storico, sviluppatosi ai piedi del vecchio monastero di Sant'Andrea, di cui oggi è rimasta la sola chiesa, pesantemente rimaneggiata esternamente nei primi anni delXX secolo[33].
Nel territorio comunale di Brunate esistono anche altri nuclei abitati:
San Maurizio, situato poco al disotto della cima del Monte Tre Croci, dove sono presenti la chiesa di San Maurizio e il Faro Voltiano;
CAO (acronimo di Club Alpino Operaio), posto al termine della strada in pavé che da San Maurizio porta al sentiero della Dorsale delTriangolo Lariano, in questa località c'è un piccolo santuario dedicato aSanta Rita;
Nidrino, centro residenziale a ovest del centro storico, sviluppatosi soprattutto negli anni 1970, in cui si trova il centro sportivo comunale;
Piani di Brunate, anch'esso costituito in prevalenza da villette edificate negli anni 1970 sull'altopiano presente al disotto del centro storico, dove ci sono la caratteristica chiesetta del Sacro Cuore di Gesù e il già citato Castello;
Carescione, piccolo nucleo di case posto tra la località Piani e il tracciato della funicolare;
Laghetto, situato nella parte orientale del territorio comunale, così chiamato per la presenza in passato di un piccolo lago, che alimentava l'antico lavatoio oggi demolito. Questo invaso venne prima coperto (1939)[7] e poi del tutto prosciugato (1975) per far spazio a un parcheggio[72]. Nei pressi c'è la stazione deiCarabinieri.
L'agricoltura e lasilvicoltura in passato hanno rivestito una grande importanza per l'economia brunatese: le coltivazioni si trovavano in localitàLaghetto ed erano disposte su terrazzamenti artificiali; venivano coltivate tutte le specie di ortaggi con l'eccezione dellepatate, che non si adattavano alla tipologia del terreno[73]. In particolare Brunate era rinomata in tutto il territorio lariano per la coltivazione dellecipolle[N 20]. A Brunate inoltre venivano coltivati icastagni da frutto[74].
A partire dagli anni dellaseconda guerra mondiale le coltivazioni di ortaggi e di castagni sono state del tutto abbandonate: in particolare, i terrazzamenti sono oggi ricoperti darobinie[75].
Tra i secoliXVII eXIX Brunate era nota per la produzione artigianale di strumenti di fisica, in particolare dibarometri etermometri. Questi artigiani, chiamatibaromèta, erano particolarmente rinomati non solo nel circondario, ma anche in tuttaEuropa, tanto che numerosibaromèta lasciarono definitivamente Brunate per stabilirsi soprattutto inFrancia, ove trovarono condizioni favorevoli per gestire i loro affari[76][77].
Inoltre, grazie alla presenza di fitti boschi, a Brunate era fiorente l'artigianato del legno: dalcastagno si ricavavano i serramenti, dalfrassino i mobili e dall'olmo (essenza oggi scomparsa dai boschi di Brunate) i ceppi per i macellai[73].
Oggi, scomparsi quasi del tutto ifalegnami, le imprese artigiane sono presenti nel settore dell'edilizia.
L'industria nel senso di esistenza di fabbriche e simili non è mai esistita a Brunate. Una modesta industria a carattere familiare è comunque vissuta a Brunate nella prima metà del XX secolo, ma se ne e quasi persa la memoria. Era una fabbrica di dentifricio e di collutorio, Pyorresan, che faceva capo al chimico croato dott. Padarco, rifugiatosi in Italia. Il laboratorio Aesculp (in italiano: Esculapio, dio della medicina) era situato nella volumetria a valle dell’Hotel Milano, a lato dell’ex garage Maria. I figli di Padarco scelsero altre strade e l’industria chiuse in silenzio. Erano poi presenti sul territorio una cava di sabbia (chiamata Cassinella), una di pietre (da cui si ricavavano i sassi per i terrazzamenti) e una d'argilla; particolarmente attiva quest'ultima, da cui si estraeva il materiale per la produzione dei coppi dei tetti delle case di Brunate. Anche questo tipo di attività è venuto a cessare negli anni dellaseconda guerra mondiale[75].
Nonostante la crisi delsecondo dopoguerra, che ha pesantemente ridimensionato il flusso turistico, l'economia di Brunate è basata essenzialmente sulturismo, meno elitario e più di massa rispetto al passato. I grandi alberghi, oggi abbandonati, sorti all'inizio delNovecento (primo fra tutti il Grand Hotel Milano[78][79], seguito dal sottostante Grand Hotel Brunate[80][81], e dagli alberghi La Lucciola, Alla Mirandola, Miramonti e Paradiso) hanno lasciato spazio[N 21] a piccole strutture ricettive a conduzione familiare e ad attività atte ad accogliere turisti per brevi periodi di tempo[N 22].
Altra caratteristica che rende Brunate un'importante località turistica è quella di essere un punto di partenza per numerose camminate che interessano il Triangolo Lariano. In particolare si segnalano tre percorsi, molto battuti dagli appassionati ditrekking.
La "Strada Regia"[82] è un percorso inaugurato nel 2006 dopo interventi di ripristino e di messa in sicurezza; parte nei pressi del Centro Sportivo Comunale del Nidrino e permette di raggiungereBellagio camminando su sentieri a mezza costa. Tale percorso, che un tempo fungeva da mulattiera di collegamento tra i paesi della sponda orientale dellago di Como prima della realizzazione della nuova strada carrozzabile, permette di scoprire monumenti naturali come i massi erratici (in particolare, con piccole varianti dal percorso, la Pietra Nairola, il Sasso del Lupo e laPietra Pendula) e imassi avello (sepolcri di epoca barbarica scavati nei massi erratici) e paesini caratteristici
Questo percorso permette di raggiungereBellagio camminando sul sentiero che percorre la cresta delTriangolo Lariano, sfiorando i monti Boletto,Bolettone,Palanzone eSan Primo. Tale tracciato, percorribile anche inmountain bike, offre agli escursionisti spettacolari panorami sullago di Como e sulle zone circostanti
Il percorso ha inizio vicino alla fermata della funicolare. Lungo la strada si possono ammirare le sontuose ville Liberty. Proseguendo lungo via Nidrino, la strada si biforca sulla sinistra, si raggiunge il campo sportivo, s'inizia il sentiero nel bosco che, a tratti, lascia intravedere tra la ricca vegetazione, bei panorami del lago. Lungo il sentiero vi è un enorme monolito di granito ghiandone proveniente dalla Val Masino. La leggenda dice che sotto, nella caverna, viveva un lupo terribile che rapiva i bambini cattivi.
Dopo due ore circa si raggiunge l'abitato di Montepiatto con l'antica chiesetta dedicata a santa Elisabetta, in una splendida posizione panoramica, poco distante appare l'imponente pietra Pendula, un enorme fungo in precario equilibrio che si staglia nel bosco. Proseguendo verso nord si percorre una strada in discesa che conduce a Piazzaga e percorrendo una bella mulattiera acciottolata che attraversa antichi terrazzamenti coltivati si scende a Torno. Percorso facile che permette di scoprire monumenti naturali come i massi erratici (in particolare, la pietra Nairola, il sasso del Lupo) e i massi avello (sepolcri di epoca barbarica scavati nei massi erratici).
Per la particolare configurazione del luogo in cui sorge Brunate, questa è collegata agli altri centri abitati dellaprovincia da due strade carrozzabili molto strette e tortuose:
la strada comunaleComo-Brunate, che collega i due centri solcando il pendio del Monte Tre Croci passando per Garzola, frazione montana diComo;
Sempre a causa della larghezza ridotta delle strade comunali, l'ordinanzasindacale n. 1100 del 18 febbraio 2008, in vigore dal 1º marzo 2008, vieta l'accesso sul territorio comunale dalle 7:00 alle 20:00 delle autovetture più larghe di 184 centimetri e con ruote dal diametro superiore ai 730 millimetri[83].
Lafunicolare Como-Brunate ha favorito lo sviluppo del turismo, nei primi anni del XX secolo è diventata la stazione estiva più famosa della "Belle Époque" per le ricche famiglie milanesi.
La funicolare è stata inaugurata l'11 novembre 1894[26], parte daComo in piazza A. De Gasperi e arriva a Brunate in piazza A. Bonacossa.
Questo pittoresco mezzo di trasporto, che tra l'altro costituisce l'unica linea extraurbana che interessa il paese, compie il tragittoComo-Brunate in 7 minuti, superando un dislivello di circa 500 metri con pendenza massima del 55%.
Nel tragitto Como-Brunate si può godere del panorama sulla città di Como. Di fronte alla stazione d'arrivo attraverso un'ampia vetrata si può osservare l'imponente sala macchine che permette il funzionamento della funicolare stessa.
L'unico mezzo di trasporto urbano di Brunate è l'autobus Brunate-CAO. Esso collega la stazione dellafunicolare stessa, sita in piazza A. Bonacossa, con il parcheggio della località CAO, punto di partenza del sentiero dellaDorsale del Triangolo Lariano. Il servizio su questa linea è giornaliero durante i mesi estivi, solo festivo durante il resto dell'anno[84].
Il nome di Brunate è tornato alla ribalta nazionale con l'emissione, da parte delSindaco, di un'ordinanza entrata in vigore il 1º marzo 2008[85] che vietava l'accesso sul territorio comunale dalle 7 alle 20 delle autovetture più larghe di 184 cm e con ruote dal diametro superiore ai 730 millimetri. Questa ordinanza, contestata da commercianti, albergatori e possessori difuoristrada emonovolume, mirava a escludere l'accesso a Brunate ai mezzi troppo ingombranti, a causa della larghezza ridotta delle strade brunatesi. Per questo oggi, data anche la scarsità di parcheggi, il mezzo di trasporto più consigliato per accedere al "Balcone sulle Alpi" è ancora senza dubbio lafunicolare[83].
Il centro sportivo comunale del Nidrino[N 23] comprende un campo di calcio a 11, una palestra, un campo da tennis e una struttura coperta polivalente[88].
La locale squadra di calcio, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Brunatese, partecipa ai campionati giovanili organizzati dalla F.I.G.C. e ai tornei amatoriali organizzati dalC.S.I.[89]
Pietro Berra,Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como, Lomazzo, New Press Edizioni, 2023.
^Per ildialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturaleFamiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
«Su questo monte ebbe ospitale ricovero contro l'ira ingiusta del maritoSanta Guglielma. Qui visse e fece transito al Cielo la B. Maddalena Albrici. Ci dimorarono il B. Antonio da S. Germano eS. Bernardino da Siena. L'umile Brunate fu detto Terra di Santi.»
(Lapide posta sulla facciata nord della chiesa di Sant'Andrea Apostolo)
^Per Brunate i gradi-giorno sono 3 085; fonte:ENEA.
^Da qui la possibile origine celtica del toponimo "Brunate"; si veda a tal proposito la sezione "Toponimo".
^L'ultimo atto di Stato Civile di Brunate come Comune autonomo fu un atto di nascita datato 12 agosto 1943, mentre il primo atto dopo la ricostituzione del Comune fu un atto di morte del 26 novembre 1947; fonte: Ufficio dello Stato Civile.
^Testo e firme della petizione popolare sono conservate nell'archivio comunale.
^Copia di tale decreto è conservato negli archivi comunali.
^Il decreto di concessione lo descrive come: "Drappo trinciato di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Brunate. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta a nastri tricolorati da colori nazionali frangiati d'argento".
^La prima pietra fu posata il 30 aprile 1914 alla presenza delvescovo di Como Alfonso Archi.
^Il termine "Castello" è qui utilizzato non nel senso di "castello medievale", ma dicastrum, cioè di edificio recintato e quindi resistente agli assalti.
^Si è passati da una media di 10 nascite negli anni trenta a una media di 22 nell'immediato dopoguerra; fonte: Ufficio dello Stato Civile.
^Analizzando gli archivi anagrafici comunali, si può vedere come le persone immigrate a Brunate erano per lo più camerieri, cuochi e muratori: ciò a testimonianza della vocazione turistica del Comune, che cercava di risollevarsi economicamente con lo sviluppo delle strutture ricettive e con la costruzione di nuove case per vacanze.
^La relativa convenzione è stata approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 42 del 28 novembre 2001.
^Il servizio micronido è stato reso operativo con deliberazioni del Consiglio Comunale n. 36 del 4 agosto 2003 e n. 46 del 2 ottobre 2003.
^La prima convenzione è stata approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 25 novembre 1995.
^Tale intervento economico viene deliberato dal Consiglio Comunale nell'ambito del "Piano per il diritto allo studio", di regola nel corso dei Consigli Comunali che si tengono alla fine di settembre di ciascun anno; fonte: archivio comunale.
^Nel 2011 la fiaccolata è partita dalla chiesa di Sant'Andrea diCasanova di Lenno; fonte: programma della manifestazione "Festa di Sant'Andrea 2011".
^Da qui l'appellativoscigulatt ("venditori di cipolle" nel dialetto locale) dato agli abitanti di Brunate;Appellativi dialettali degli abitanti del Lecchese e della Brianza, p. 10
^Nel 1958 a Brunate si contavano 15 tra alberghi e pensioni (Casnati 1994, p. 46); oggi ci sono 4 alberghi e 2 bed & breakfast.
^Il nuovo centro sportivo è stato presentato il 13 dicembre 2008;Foglio Comune - Notizie dall'Amministrazione Comunale di Brunate del 20 novembre 2008, p. 1.
^Deliberazioni della Giunta Comunale nn. 31, 32 e 33 del 29 marzo2006;Foglio Comune - Notizie dall'Amministrazione Comunale di Brunate del 20 luglio2006, pp. 1-2