Il toponimo deriverebbe da “bro” che significa terra, paese e “main, min, menn” che significa piccolo per questo si indica che il significato èpaese piccolo.[6]
Recenti studi farebbero risalire i primi insediamenti stabili all'epoca romana: tale ipotesi pare suffragata anche dall'origine etimologica del nome, derivante dal latinoBruma, ovvero freddo, caratteristica che ha sempre accompagnato il piccolo borgo. Posto all'ombra del monteResegone nella parte terminale della valle Imagna, sul confine con laValsassina, ha sempre avuto una bassa esposizione solare, situazione che non gli ha permesso di avere uno sviluppo delle colture sul proprio territorio.
Conseguentemente anche il borgo ha sempre mantenuto dimensioni molto ridotte sia come nucleo abitativo che come abitanti. Ancora oggi è uno dei comuni più piccoli della provincia di Bergamo.
Nel corso dei secoli Brumano ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con un numero limitato di abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro: le attività principali quindi sono sempre state quelle del pastore, dell'allevatore, del boscaiolo e delcarbonaio, ovvero colui che trasformava la legna incarbone vegetale.
Poche sono le notizie storiche, le prime delle quali riconducibili al periodomedievale: quando nei vicini paesi infuriavano le lotte fratricide traguelfi e ghibellini, Brumano era rifugio per le persone in fuga dagli eventi bellici.
Brumano era uno degli originali nove, poi saliti fino a venti, comuni dellaComunità Generale di Lecco, uno «staterello» di epoca medioevale. Il paese partecipava alla comunità anche coi Forensi, ossia i numerosi possessori fondiari che eranosudditi veneti e non lombardi in quanto cittadini bergamaschi. Brumano era quindi soggetto aLecco a cui era legato fin dall'epoca dei Franchi. Questo legame si andrà scogliendosi nei secoli col progressivo sfaldamento federalista della Comunità Generale di Lecco fino alla sua totale soppressione dopo la conquista da parte dell'Austria. Ma in realtà il legame non si è ancora dissolto del tutto in quanto Brumano, non più soggetta amministrativamente al capoluogo lariano, è rimasta religiosamente soggetta alprevosto diLecco facendo parte del suodecanato fino al2006, anno in cui è passata allaDiocesi di Bergamo.[7]
In seguito Brumano era posto proprio sul confine tra laRepubblica di Venezia ed ilDucato di Milano, che governò il paese, l'unico di tutta la valle, per alcuni secoli. A tal riguardo è ancora presente presso ilvalico della Passata un cippo, datato1791, indicante l'inizio dei possedimenti delloStato di Milano.
La rottura dello storico legame conLecco, ed il passaggio allaProvincia di Bergamo, risale alla ristrutturazione amministrativa delRegno Lombardo-Veneto operata dall'Austria il 12 febbraio1816:[8][9] tale atto appare del tutto atipico, essendo la politicaviennese di quel periodo improntata su rigidi criteri restauratori, e non certo riformatori. In ogni caso, ilXIX secolo non vide fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia bergamasca senza parteciparvi in modo diretto. Un evento di particolare importanza fu la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, avvenuta nel1889: dedicata aSan Bartolomeo, possiede un altare maggiore di buona fattura, nonché affreschi e dipinti eseguiti al Nuvoloni.
Nel corso dellaSeconda guerra mondiale questi territori balzarono tristemente alle cronache per via delle deportazioni che i tedeschi effettuavano nei confronti dei partigiani catturati, seguite dalla fucilazione dei prigionieri.
A partire dalXX secolo il paese cominciò a risentire di una forte emigrazione dei propri abitanti, attratti da maggiori opportunità professionali ed economiche fuori dal territorio comunale.
Lo stemma del Comune di Brumano è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 28 settembre 2007.[10]
«Partito: il primo, di azzurro, allastella alpina gambuta e fogliata, d'argento, accompagnata da due fasce ondate, dello stesso, una in capo, l'altra in punta; il secondo,palato di rosso e di argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.
La stella alpina simboleggia la posizione in quota del paese e il comprensorio montano; le fasce ondate rappresentano i torrenti che scorrono lungo i pendii della Valle Imagna. Il palato di rosso e d'argento riprende i colori delDucato di Milano di cui il comune faceva parte quando il resto del bergamasco era assoggettato allaRepubblica di Venezia.[11]
Particolari poi sono le sculture su pietra interrata realizzate dal maestroCarlo Vitari a inizio secolo distribuite in ogni angolo del paese. Una mappa, situata davanti al municipio ne permette l'individuazione.
Una delle tante sculture del maestroVitari situata sulla strada che mette alla contradaOrso
Recenti interventi alle infrastrutture hanno permesso un piccolo sviluppo del turismo. Da qui si possono anche compiere una gran quantità di escursioni, la maggior parte verso le cime del Resegone.
^Un precedente risaliva a due decenni prima, quando l'aggregazione bergamasca fu prefigurata dal breve governogiacobino della primaRepubblica Cisalpina fra il1797 e il1798, ma fu cancellata dal golpe moderato di quell'anno.
Paolo Manzoni,Valdimania de Lemenne dalle origini al XVsecolo, II, Bergamo, Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo Grafica Monti, 2024,ISBN978-88-6417-127-2.