| Brixia Mod. 1913 Pistola automatica mod. 1913 tipo "Regia Marina" | |
|---|---|
| Tipo | pistola semiautomatica |
| Origine | |
| Impiego | |
| Utilizzatori | |
| Conflitti | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
| Produzione | |
| Data progettazione | 1912 |
| Costruttore | Metallurgica Bresciana già Tempini (MBT) |
| Entrata in servizio | 1913 |
| Ritiro dal servizio | 1945 |
| Descrizione | |
| Peso | scarica: 950g carica: 1 000 g |
| Lunghezza | 211mm |
| Lunghezza canna | 95 mm |
| Rigatura | 6righe destrorse |
| Munizioni | 9 × 19 mm Glisenti |
| Azionamento | corto rinculo,azione singola,percussore lanciato |
| Velocità alla volata | 270m/s |
| Tiro utile | 30 - 60 m |
| Alimentazione | caricatore monofilare da 7 colpi |
| Organi di mira | tacca di mira emirino, metalliche fisse |
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LaBrixia Mod. 1913, denominata ufficialmente dallaRegia MarinaPistola automatica modello 1913 tipo "Regia Marina"[1], è una versione dellapistola semiautomaticaGlisenti Mod. 1910.
La Glisenti Mod. 1910, la prima pistola semiautomatica in dotazione alle forze armate delRegno d'Italia, ebbe il battesimo del fuoco durante laGuerra italo-turca; durante questo conflitto laRegia Marina riscontrò una certa debolezza strutturale nell'arma e questo portò alla produzione da parte della stessaMetallurgica Bresciana già Tempini di una versione irrobustita e semplificata dellaGlisenti. L'arma, adottata ufficialmente comePistola automatica modello 1913, è conosciuta comeBrixia Mod. 1913, dal nome latino della città diBrescia; altro nome non ufficiale, spesso usato in virtù dell'anno di progettazione, èBrixia Mod. 1912.
L'arma affiancò nellaRegia Marina laMauser C96 (ufficialmentePistola automatica modello 1899) per tutta la durata dellaprima guerra mondiale. La sua sostituzione iniziò con l'adozione dellaBeretta Mod. 17 prima e dellaBeretta M34 poi, ma trovò ancora impiego, come laGlisenti, durante laseconda guerra mondiale.

LaBrixia mantiene sostanzialmente l'impostazione generale ed il funzionamento meccanico dellaGlisenti Mod. 1910, mentre le modifiche riguardarono un certo irrobustimento complessivo, l'aspetto esteriore, una semplificazione dei processi produttivi ed alcuni accorgimenti sulle sicure[2].
Ilcarrello/culatta ed ilfusto sono inspessiti (e rendono ragione dell'aumento di peso complessivo dell'arma), mentre esternamente sono lisci, senza le sporgenze e rientranze dellaGlisenti. Le guancette sono inebanite, con lo stemmasabaudo più piccolo, e sono fissate da una vite ciascuna invece che ad incastro. Manca la chiavetta/cacciavite e l'aggancio per ilcorreggiolo è costituito da un anello sporgente sagomato.

L'irrobustimento riguarda soprattutto la meccanica interna: infatti il blocchetto rotante non è più imperniato sul lato destro del fusto, ma è libero di ruotare in un alloggiamentofresato nel pieno delcastello[3]. L'arma mantiene la sicura manuale a farfalla sull'otturatore, mentre manca quella nell'impugnatura agente sulgrilletto. Invece monta una sicura automatica, detta "sicura a prova di stupido", che blocca il grilletto quando ilcaricatore non è inserito; per lo "stupido" del nomignolo si intende l'operatore che maneggia l'arma come se fosse scarica per il solo fatto di aver rimosso il caricatore, non considerando l'eventuale colpo incanna. Il dispositivo è costituito da una leva fissata sulla cartella amovibile che va a bloccare il grilletto, mentre viene scostata quando si inserisce il caricatore[4].
Il funzionamento è lo stesso dellaGlisenti Mod. 1910, ideato daAbiel Bethel Revelli, ed è simile anche la procedura di smontaggio.
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