È sede dell'antica abbazia di San Pietro di Breme[5], che acquisì grande importanza nel929, quando vi si trasferirono i monaci dell'abbazia della Novalesa, distrutta daiSaraceni intorno al 929. Nel1542 i monaci benedettini si trasferirono nell'eremo di Sant'Alberto di Butrio e al loro posto si insediarono i monaci olivetani là presenti, in conseguenza fu soppresso il titolo di abate e i beni dell’abbazia furono uniti a quelli delmonastero di San Bartolomeo in Strada diPavia. Nel1784 il Re di SardegnaVittorio Emanuele I di Savoia decretò la soppressione dell’abbazia e l’incameramento dei suoi beni da parte dello stato. Sotto l'occupazione napoleonica venne infine abbattuta la chiesa abbaziale, già diroccata e pericolante.
Dal punto di vista civile, Breme è noto fin dalX secolo, quando apparteneva al Comitato (contea) diLomello. Nel1164 è citato tra i centri della Lomellina posti sotto il dominio di Pavia; nell'elenco delle terre pavesi del 1250 appare comeBremide. Sotto i Visconti è sede di podesteria; i Visconti lo infeudano dapprima agliAdorno, e nel 1439 a Pietro Visconti, lontano congiunto del duca di Milano. Breme resta signoria dei suoi discendenti fino alXVIII secolo, quando il feudo è acquistato dagli Arborio di Gattinara, già signori diSartirana Lomellina, che sono nominati Marchesi di Breme. Breme, posto al confine tra il ducato di Milano e ilMonferrato, fu un'importante piazzaforte di forma pentagonale: nel 1638, presa dai Francesi, fu riconquistata dagli Spagnoli dopo un lungo e sanguinoso assedio. Nel1707 entrò a far parte con la Lomellina dei domini deiSavoia.
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 settembre 2012.[6]
«D'oro, alcastello di rosso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, merlato alla guelfa, le due torri ognuna di tre, il fastigio di sei; esso castello fondato sulla campagna di azzurro, fluttuosa di argento, accompagnato a destra ed a sinistra da duepioppi di verde, uno e uno, nodriti nella campagna. Ornamenti esteriori da Comune.»
In precedenza era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 25 luglio 1942[7], uno stemma simile, d'azzurro, con il castello d'oro, e un bosco sullo sfondo, con il capo del Littorio.[8]Pietro Pavesi, nella sua operaStemmi e sigilli comunali della Provincia di Pavia del 1904, sosteneva che gli elementi dello scudo simboleggiassero la fortezza distrutta durante le scorrerie tra i francesi e gli spagnoli nel 1638, mentre il bosco doveva considerarsi l'origine della parola da cui pare abbia tratto il nome il paese.[9]
Abbazia di S. Pietro del X secolo (anno 929 d.C.), con rimaneggiamenti successivi. L'edificio attuale risale al XVI secolo. Il piano inferiore è stato trasformato in un piccolo museo. Di questo edificio, la cripta è l'unica parte rimasta dell'antica abbazia risalente al decimo secolo; presenta varie colonne che dividono le tre piccole navate. Altri ambienti visitabili sono il refettorio monastico, la cucina e la ghiacciaia. Alcuni ambienti delchiostro sono oggi utilizzati come spazi per uffici e associazioni.
Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta (secc. IX–XV), con battistero (secc. VIII-X). Distile romanico, la facciata è stata nel tempo rimaneggiata. L'antico battistero si trova immediatamente dietro alla chiesa è oggi è stato trasformato nella Cappella diSan Barnaba, patrono del paese.
Obelisco diS. Carlo Borromeo (sec. XVII), che ricorda la visita del cardinale all'abbazia di Breme.
Monumento ai Caduti
Chiesa di S. Sebastiano (sec. XVII)
Chiesa di S. Maria di Pollicino (sec. X). È un piccolo oratorio situato fuori dal paese, a nord, verso Candia Lomellina. È di proprietà privata.
Dal 1983 ogni metà di giugno si svolge la Sagra della Cipolla Rossa di Breme, riconosciuta marchioDe.C.O. e presidioSlow Food. Durante la manifestazione è possibile consumare ogni piatto a base di cipolla rossa, dall'antipasto al dolce.
^ Carletto Genovese,La provincia di Pavia. Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, 2012, pp. 178-179 citato inBreme, suaraldicacivica.it.