La storia del paese ha origini antichissime, risalenti alneolitico, come testimoniano numerosi ritrovamenti avvenuti sul territorio comunale. I ritrovamenti riguardano sepolture accompagnate da monili vari databili attorno all'età del ferro (V secolo a.C.), ma anche vari attrezzi inerenti al periodo in cui nella zona arrivarono iGalli Cenomani.
In seguito il territorio subì un ulteriore sviluppo inepoca romana, quando i nuovi dominatori sfruttarono la posizione strategica del paese. Posto sulle rive del fiume Brembo, che poco distante si getta nelle acque del fiumeAdda, sorgeva in una zona attualmente denominataIsola bergamasca, nella quale transitavano importanti strade di comunicazione.
Successivamente si susseguirono le dominazioni deiLongobardi prima e deiFranchi poi. È proprio a questo periodo che risale il primo documento in cui si attesta l'esistenza del borgo di Brembate: in un atto redatto nel962 si citano con il nome diBrembati inferior alcuni territori di proprietà diBerengario II e di sua moglie. Si narra che fu proprio il suddetto regnante ad avviare la costruzione di un imponente castello che assunse una notevole importanza durante ilperiodo medievale.
Il suddetto maniero fu in seguito assegnato, unitamente alle terre circostanti, dall'imperatoreFederico Barbarossa Hohenstaufen ai signori milanesi deiVisconti.
Anche in queste zone si verificarono notevoli scontri tra le opposte fazioni deiguelfi e deighibellini, che alternarono il possesso del castello di Grignano, località in cui era posta la fortificazione. Le numerose lotte segnarono gli abitanti, sottoposti successivamente ad ulteriori scontri tra le truppe delDucato di Milano e quelle dellaRepubblica di Venezia. Furono queste ultime a prevalere, annettendo nellaSerenissima il territorio comunale nel1423.
Tuttavia la pace e la tranquillità non potevano essere considerate acquisite, poiché nel1483 ilDuca di Calabria, alleato con il [Duca di Milano], attaccò il paese con il proprio esercito e lo rase completamente al suolo. Si trattò di una tremenda punizione per la popolazione, duramente provata da secoli di guerre ma anche di numerose ondate di carestie e di epidemie di peste, che avevano notevolmente ridotto il numero degli abitanti.
Successivamente la situazione si stabilizzò, con i Veneziani che comandarono fino al termine delXVIII secolo. A questi subentrarono gliaustriaci, che mantennero il possesso della zona fino all'annessione nelRegno d'Italia. AllaSpedizione dei Mille, evento che sancì l'unificazione, contribuì anche Brembate con due propri abitanti: uno morì nei pressi diNapoli nellaBattaglia del Volturno, l'altro,Vittore Tasca, fu un importante personaggio dell'epoca che ricoprì il ruolo di parlamentare per più mandati.
Gli anni successivi videro il paese trasformarsi da piccolo centro rurale ad importante centro industriale, anche a causa della vicinanza con il centroCrespi d'Adda, posto ai margini dei confini comunali.
Soltanto nel1928 il comune assunse le attuali dimensioni, quando vennero accorpati i comuni diBrembate di Sotto eGrignano nel nuovo comune di Brembate.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Brembate sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 gennaio 2003.[6][7]
«Stemmatrinciato dalla banda diminuita di rosso, caricata da tre stelle di cinque raggi, d'argento: il primo, di azzurro, alla pannocchia di granturco d'oro, con le brattee dello stesso, impugnata con due spighe di grano d'oro, una in banda, l'altra in sbarra; il secondo, d'oro, ai due pali scorciati, di altezza disuguale, con le sommità ritondate, il paloa destra più alto, essi pali fondati in punta e di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le tre stelle di cinque raggi sono un omaggio ai combattenti che hanno versato il sangue per la loro terra; la pannocchia di granturco e le spighe di grano rappresentano la coltivazione dei cereali di un territorio a vocazione agricola; nella parte inferiore, sono raffigurate in maniera alquanto stilizzata le due arcate del ponte romanico di Brembate.
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.
Notevole interesse riveste ilsantuario di San Vittore, piccola chiesetta in stile romanico risalente alX secolo al di sotto della quale vi è una grotta visitabile in cui vi è, fra l'altro una bella fontanella in pietra di epoca medievale ed un gruppo di statue rappresentanti la "deposizione" di Cristo. Il sopracitato documento risalente al962, include infatti anche la citazione dellaEcclesia sancti Victoris. Posto sulle rive del fiume Brembo, custodisce affreschi e dipinti di ottima fattura, disposti nella struttura su due piani. Inoltre ha sempre ricoperto un ruolo importante nella storia del paese, tanto che nelXVI secolo il borgo stesso veniva chiamatoBrembate San Vittore.
È presente anche la parrocchia della frazione Grignano, dedicata ai santi Pietro e Paolo.Sempre nella frazione, ai margini con il vicino comune diFilago, si trova la chiesa romanica disan Fermo e Rustico, antecedente all'anno1000. Di essa spicca la poderosa torre inglobata nell'edificio stesso, mentre la struttura è composta da una sola navata a forma rettangolare, da una piccola abside semicircolare ed una facciata composta da blocchi di pietra chiara e mattoni a vista, elementi che la rendono un ottimo esempio dell'epoca medievale.
Altro edificio degno di nota è Villa Tasca. Risalente alXIX secolo e di proprietà di Vittore Tasca, dispone di alcune opere d'arte e di un parco che fu luogo d'incontro tra i garibaldini e personaggi importanti del tempo. Il parco è stato intitolato, il 29 ottobre 2022, ad ElenaTironi per la vita dedicata a biodiversità ed ambiente.
Infine si può trovare il ponte romanico che, costruito tra ilXIV ed ilXV secolo, è dotato di una struttura a due arcate, ora affiancata da altri due ponti utilizzati nella viabilità moderna.
^ Paolo Zanin,Monza e i suoi tram. Storia dei collegamenti tranviari da Monza a Milano e alla Brianza, 2ª ed., Firenze, Phasar, 2009.ISBN 978-88-6358-028-0.