Con unasuperficie di 395,44 km²[1] è la terza isola in ordine di grandezza delmare Adriatico e la più grande dellaDalmazia, il suo sviluppo costiero è di180,61 km[1]. Compresa tra le punte San Giorgio[6] (rt Gomilica) e Speo[6] (rt Ražanj), a ovest, e capo delle Planche[6] (rt Laščatna) a est, misura circa40 km di lunghezza e una media di12 km di larghezza. Il monte più alto dell'isola, il monte San Vito[4][6] (Vidova Gora), che si trova a sud, con la sua altezza di 780,1 m[2] rappresenta il punto più alto nel mare Adriatico. Una sola isoletta si trova vicino alle sue coste (a ovest):Smerduglia.
L'isola ha una popolazione complessiva di circa 14 000 abitanti, divisa nei centri principaliSan Pietro di Brazza (Supetar),San Giovanni di Brazza (Sutivan) eMilnà (Milna), oltre alla località turistica diBol presso ilCorno d'Oro (in croato:Zlatni Rat).
Altri centri abitati sull'isola sono: Bobovischie[8] (Bobovišća),Dol (Dol), Losischie[8] (Ložišća),Murvizza (Murvica),Neresi (Nerežišća),Postire (Postira),Povia (Povlja), Prasnizza[8] (Praznica),Pucischie (Pučišća),Selza (Selca), Splisca[8] (Splitska),San Martino di Brazza (Sumartin),Scirpea (Škrip) fondato in epoca pre-romana, Umazzo inferiore e superiore[8] (Donji eGornji Humac), Villanova di Brazza[8] (Novo Selo).
Vista della famosa spiaggia delCorno d'Oro nella città di Bol
Ritrovamenti archeologici testimoniano l'esistenza di comunità umane sull'isola fin dalpaleolitico. Nonostante ciò, mancano tracce della presenza umana durante ilneolitico. Durante l'età del bronzo e l'età del ferro, tribùilliriche abitarono le parti più interne dell'isola, ed esistevano numerosi villaggi, sebbene nessuno di essi sia sopravvissuto.
NelIV secolo a.C. l'isola di Brazza non fu interessata dalla colonizzazione greca che si stava diffondendo in molte isole costiere dell'Adriatico; tuttavia igreci conoscevano l'isola, che utilizzavano comeemporio e che chiamavanoElaphussa, e commerciavano con le tribù locali[9]. A testimonianza di ciò, furono trovati deimanufattigreci nella baia di Vičja, vicino a Losischie. L'isola di Brazza si trova infatti al crocevia di numerose rotte commerciali, soprattutto traSalona e l'isola di Lissa.
Nel9 d.C. iromani conquistarono laDalmazia dopo lunghi combattimenti contro le tribù indigene.Salona divenne la capitale della nuovaprovincia e, probabilmente per questo motivo, sull'isola non furono fondate grandi città. Tuttavia, in tutta l'isola si possono trovare tracce del periodo romano, soprattutto sotto forma diville ecisterne e qualcheminiera. In questo periodo inoltre,Spalato divenne il porto principale per trasportarepietra daSalona al resto dellaDalmazia.
Nell'ultimo secolo la popolazione dell'isola decrebbe per due motivi. Da una parte per l'esodo degli italiani verso le altre province italiane dell'Impero austro-ungarico o direttamente inItalia, data la politica austriaca e la successiva annessione allaJugoslavia; in secondo luogo, a causa della massiccia emigrazione verso ilSud America e, nel periodo di stagnazione economica prima dello sviluppo turistico, verso i principali centri della terraferma, comeSpalato.
Oggi i residenti vivono soprattutto diturismo ma anche di agricoltura (vino eolive specialmente) e pesca.
Vista del porto di San Pietro sull'isola di Brazza
Gli Italiani dell'isola di Brazza vivevano concentrati nei centri di San Pietro della Brazza, Vallo della Brazza, Pucischie e Neresi[11]. La parte restante dell'isola era invece compattamente croata. L'opera di slavizzazione operata dai funzionari austriaci andò di pari passo ad un'intensa emigrazione dall'isola verso le due Americhe che riguardò maggiormente gli italiani. Nel1861 venne aperto un centro culturale slavo a Pucischie.Nel censimento del1910 si contavano solo 265 italiani in tutta l'isola, concentrati a San Pietro e Néresi[senza fonte]. Il numero degli italiani, del resto, continuò a decrescere, anche per le povere condizioni economiche dell'isola.Nel1927 si contavano appena 169 italiani[senza fonte]. La presenza di italiani a Curzola è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne come conseguenza dellaseconda guerra mondiale.
Una particolare produzione artigianale, sviluppatasi recentemente grazie anche al turismo, è quella di saponi e saponette aromatiche (dallalavanda locale alla polvere d'oro) di svariate fogge, misure e colori.
Brazza è servita da frequenti linee di navigazione con le altre isole e la costa e da un piccoloaeroporto internazionale nei pressi di Bol.
^ Natale Vadori,Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 403,ISBN978-88-85339293.