Attraverso alcuni sentieri naturalistici vi è la possibilità di raggiungere diverse vette dell'Appennino ligure quali ilmonte Penna (1735 m), ilmonte Aiona (1701 m) e ilmonte Agugiaia (1091 m). Ai confini amministrativi tra Borzonasca eMezzanego, presso le pendici settentrionali delmonte Zatta (1.404 m), è presente un'ampia faggeta costituita da antichi esemplari.
Altre vette del territorio sono il monte Nero (1676 m), il Poggio delle Lame (1634 m), il monte delle Lame (1595 m), il monte degli Abeti (1545 m), la Rocca della Stalletta (1439 m), la Rocca dei Porcelletti (1375 m), il Bric Sassarini (1308 m), la Rocchetta (1292 m), il monte Ghiffi (1238 m), il monte Bregaceto (1172 m), il monte Gasparella (1155 m), il monte Cavallo (1092 m), il monte Bocco (1085 m), il monte Pozzale (1080 m), il monte Cucco (1051 m), la cima d'Acero (1006 m), il monte Breccalupo (937 m), il monte delle Groppe (924 m), il Bric Zolezzi (890 m), il monte Azzarino (763 m), il monte Castelletto (753 m), il monte delle Pezze (732 m), la Rocca di Borzone (715 m).
Borzonasca è un borgo appartenuto alla famiglia Borzone dopo aver combattuto e perso a roma con gli Orsini, si rifugiarono in questo posto
Nel vicinopasso del Bocco si registrò, nel 1746, la vittoria dell'esercito franco-genovese contro le truppe austriache per il controllo del territorio (facente parte del quadro storico dellaguerra di successione austriaca).
Nel 1797 con la dominazione francese diNapoleone Bonaparte il territorio di Borzonasca rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dell'Entella, con capoluogoChiavari, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 rientrò nel V cantone, come capoluogo, della giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella giurisdizione dell'Entella. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento degli Appennini.
«D'azzurro alla torre d'argento a due palchi, merlata alla guelfa e finestrata, poggiante su un prato verde attraversato da due corsi d'acqua in argento, moventi dai fianchi dello scudo e confluenti nella punta del medesimo. Sotto lo scudo una lista svolazzante azzurra con le estremità bifide riportante il motto in caratteri d'argento:Omnia Vincit Labor[6]»
I due corsi d'acqua rappresentano loSturla e il Penna, mentre il motto del comune inlingua latinaOmnia Vincit Labor è traducibile come "l'impegno supera ogni difficoltà".
Chiesa di Nostra Signora della Consolazione nel capoluogo, risalente al XV secolo. Sul portale è presente l'iscrizione con la data 1459 e un bassorilievo d'ardesia, nella parte sinistra della facciata, ritraenteDio creatore con angeli.
Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo nel capoluogo. L'antico oratorio presenta un portale risalente al 1554. Al suo interno è conservato un crocifisso ligneo che, secondo la tradizione locale, giunse dall'Oriente.
Chiesa parrocchiale di San Rocco nella frazione diAcero Arpetta. Elevata al titolo di parrocchia dal cardinaleStefano Durazzo nel 1654 distaccandola dal controllo parrocchiale di Belpiano, la sua edificazione partì nel 1649. Nel 1822 la chiesa fu ingrandita e rifabbricata. Alla metà del XX secolo gli interni furono dipinti e decorati da Cesare Donati; il presbiterio subì un rifacimento negli anni immediatamente successivi alConcilio Vaticano II, con la demolizione dell'altare maggiore che risaliva al 1770.
Abbazia di Sant'Andrea nella frazione di Borzone. Considerato uno dei monumenti architettonici e religiosi di pregio dellavalle Sturla, l'abbazia è un antico edificio religioso del XII secolo. Nei pressi vi era inoltre, in località Perlezzi, un altro monastero. Costruito in stilegotico-romanico fu fondato precedentemente nel 714 e nel 1910 dichiaratomonumento nazionale italiano.
Chiesa parrocchiale di Santa Margherita nella frazione di Brizzolara. La comunità parrocchiale, matrice della parrocchia di Borzonasca, fu costituita nel 1912 e dipese dalla diocesi bobbiese fino al 1989.
Chiesa di San Rocco nella località di Campori, risalente al XVIII secolo.
Chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio nella frazione di Caregli. La comunità parrocchiale fu costituita nel XV secolo, probabilmente matrice della parrocchia di Borzonasca, fu dipendente anch'esso dall'abbazia di San Colombano prima e dalla diocesi di Bobbio fino al 1989.
Chiesa di Sant'Andrea nella località di Gazzolo, risalente al XVIII secolo.
Chiesa-santuario del Sacro Cuore di Gesù nella località di Giaiette.
Oratorio della Madonna del Soccorso nella frazione di Levaggi, risalente al XV secolo e già antico ospizio per viandanti e pellegrini.
Cappella di Sant'Antonio delle Canate nella frazione di Levaggi. Edificio edificato al XV secolo, si trova nelle vicinanze dei resti del castello di Levaggi. Il restauro di un suo dipinto ha permesso il ritrovamento, nelle fasi di distacco dal muro, di un affresco quattrocentesco ritraente laMadonna del Latte con i santi Antonio ed Egidio.
Chiesa di San Pietro nella località di Recroso, risalente all'XI secolo.
Chiesa di San Pietro nella località diStibiveri, risalente al XVI secolo.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione diTemossi. La sua parrocchia fu costituita nel XIII secolo e assoggettata alle dipendenze della comunità parrocchiale di Borzone. Fu nominata a prevostura il 29 agosto del 1882.
Villa Jensy nella frazione diBertigaro. La villa, trasformata a metà del XX secolo in albergo e oggigiorno di nuovo residenza privata, ma molto rimaneggiata, venne costruita dal generale austriaco Jensy alla fine dell'Ottocento come base per battute di caccia. Ricevette la visita, pochi anni dopo, dellaRegina Margherita di Savoia; l'evento è tramandato oralmente nel villaggio anche per il picnic offerto dalla famiglia Cella sui prati intorno alla vicina Prorè.
ABertigaro la "cascata del fantasma". Lacascata si forma solamente nel periodo invernale, quando le temperature sono rigide, per un salto di circa 60 metri[7].
L'incisione è situata presso la frazione di Borzone a metà strada tra lalocale abbazia e il paese di Borzonasca. Considerata una delle incisioni e sculture rupestri più grandi d'Italia edEuropa potrebbe essere risalente alpaleolitico. Una leggenda locale afferma che una volta all'anno i monaci della vicina abbazia si recassero davanti alla scultura per venerarla.
Nei pressi tra Case Dorbora e il monte Pezze è stato recentemente rinvenuto un antico insediamento che si sviluppò, secondo gli studi, tra il XV e il XVIII secolo. Le abitazioni sono a pianta rettangolare su un solo piano e per i principali materiali di costruzione fu utilizzata pietra locale di medie e grosse dimensioni. Nelle pavimentazioni dei tre edifici scavati rinvenuti, in acciottolato, sono state trovate tracce di focolari facendo presupporre un uso del fuoco per il riscaldamento o per la panificazione. Un altro edificio presenta invece un pavimento di terra battuta e altri stili richiamante il possibile uso come stalla o ricovero per il bestiame.
All'interno sono stati rinvenuti oggetti in ceramica, un rosario femminile in perline di pasta vitrea e osso, e una piccola cornice; proprio la datazione delle ceramiche ha permesso di valutare l'abbandono dell'insediamento nella prima metà del Settecento.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Borzonasca sono 154[9], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[10]:
Nel territorio di Borzonasca viene prodotto un caratteristico biscotto di pasta frolla, simile alcanestrello, chiamato "rotella" (roëtta nel dialetto locale) per la sua forma dentellata e simile ad una piccola ruota. La preparazione e il suo confezionamento si sono mantenute costanti nel tempo dal 1870.
Di particolare importanza è la produzione di farina di castagna nella frazione di Montemoggio con la presenza di alcuni castagneti con certificazione biologica. Questo prodotto è principalmente utilizzato per la preparazione di frittelle,castagnaccio, polenta, pasta e gnocchi.
Inoltre è famosa la baciocca una torta di patate tagliate a fette con lardo, olio cipolla e sfoglia sotto e sul bordo.
Il 27 luglio del 2008, grazie alla collaborazione di tre panifici del territorio, Borzonasca ha stabilito ilrecord mondiale gastronomico dellafocaccia genovese più lunga del mondo[11]. I vari pezzi di focaccia sono stati tra di loro incollati con un'apposita colla per cucina, così come prefiggeva il regolamento, e dislocati su teglie lungo il centro storico del paese. La misurazione, effettuata con opportuni strumenti da esperti, è risultata essere di 807 m di focaccia anziché i 813 m calcolati dagli organizzatori dell'evento. Per la preparazione sono stati utilizzati 300 kg di farina e 150 l d'acqua.
Il territorio comunale è formato dalle frazioni diAcero, Brizzolara, Belpiano, Borzone, Caregli, Levaggi, Montemoggio, Sopralacroce eTemossi[12], per un totale di 80,51 km2, il terzo per estensione del territorio metropolitano dopo il capoluogo ligure e Rezzoaglio. Inoltre fanno parte le seguenti località diBarca di Gazzolo, Belvedere,Bertigaro, Bevena, Campori, Campori Basso, Caroso, Castagnello, Gazzolo, Giaiette, Montemozzo, Perlezzi, Recroso,Stibiveri, Prorè, Vallepiana, Zanoni e Zolezzi.
Il territorio di Borzonasca è anche attraversato dalla strada provinciale 26 bis di Valmogliana per raggiungere le frazioni di Montemoggio e Gaiette; la strada provinciale 49 di Sopralacroce che a Borzonasca si ricollega con la SS 586; la strada provinciale 27 di Cassego.
DaChiavari un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Borzonasca e per le altre località del territorio comunale.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
Albino e Gianandrea Zanone,Luci e ombre a Sopralacroce. Storia e testi tra Settecento e primo Novecento, Internòs, Chiavari, 2014.
Albino Zanone,La miseria del 1700 e i "Battibirba" di Prato Sopralacroce in "Prato Sopralacroce e la triste emigrazione in Corsica nel 1714" Borzonasca, Chiavari, 2003.
Monica Roscetti,fondazione in Corsica di una nuova comunità agricola in "Prato Sopralacroce e la triste emigrazione in Corsica nel 1714" Borzonasca, Chiavari, 2003.
Rosaria Arena,Borzonasca e la valle Sturla, 1987, Genova, Erga edizioni.
Rosaria Arena,Calvario di Borzonasca: settembre 1944, 1984, Genova, don Orione.
Eugenio Ghilarducci,l'altra metà del cuore., Genova, 1990.