Il centro fu abitato in epoca preistorica dagli Aborigeni, occupato dai Sabini, dagliEqui che furono sottomessi dai coloni romani nell'epoca repubblicana insieme aiMarsi nel vicinolago Fucino.
Nella frazione diSant'Anatolia sorgeva l’antica città di Thora (o Tiora), riportata da Dionigi di Alicarnasso, e celebre per un oracolo di Marte nel quale il vaticinio era dato da un picchio sacro[6]. Il borgo di Sant'Anatolia conserva le tracce di murature in opera poligonale pertinenti all'antico centro.
Un altro insediamento equicolo di origine molto antica sorgeva pressoCorvaro, dove è presente un oppidum fortificato con i resti della cinta muraria in opera poligonale ed inoltre il celebre tumulo funerario. Oggi questo insediamento è stato identificato con l’antica città di Lista[7], città madre degliAborigeni, che sorgeva ad appena 4,2 chilometri da Thora (nei pressi della contemporanea Sant'Anatolia) e conquistata di sorpresa da una spedizione bellica notturna dei Sabini provenienti da Amiternum[8].Molte chiese sparse nel territorio di Borgorose sorgono al di sopra di precedenti luoghi di culto equicoli, con ampi resti di murature in opera poligonale.
Il territorio fu al centro delle tragiche vicende delbrigantaggio pre e postunitario. La banda deibriganti diCartore, guidata daBerardino Viola e che fu protagonista di tragici episodi di violenza, operò contro la struttura politico-amministrativa deipiemontesi commettendo atti criminali dall'unità d'Italia e fino al 1870, anno dellapresa di Roma.
Il 13 gennaio 1915 il territorio subì gravi danni a causa delterremoto di Avezzano. Nel 1927Benito Mussolini istituì laprovincia di Rieti, distaccando il borgo dalla provincia dell’Aquila. Il paese si chiama così dal 1960. Precedentemente aveva la curiosa denominazione di Borgocollefegato, sostituito con il più eufonico Borgorose. Nei decenni successivi si è avuto lo sviluppo delcommercio e delturismo.
Il santuario di Santa Maria delle Grazie presso Collefegato ingloba un imponente basamento in opera poligonale di III maniera, con blocchi di calcare rossastro. Questo basamento, a causa dell’eccessiva altezza, venne rinforzato già in epoca romana da un contrafforte in opera quadrata. È probabile che queste mura poligonali, in quanto riutilizzate nelle fondazioni di una chiesa cristiana, siano appartenute originariamente al podio di un tempio. La continuità di culto tra fanum (il “tempio” pagano) e chiesa cristiana è infatti molto attestata nella zona.
La chiesa di San Mauro in Fano è stata ricavata in un precedente edificio romano in opera quadrata, con blocchi parallelepipedi di calcare. Il toponimo Fano indurrebbe ad interpretare la struttura come un luogo di culto equicolo (fanum). Il buono stato di conservazione della struttura si deve al suo riutilizzo nel Medioevo come chiesa benedettina.
La chiesa di San Giovanni in Leopardo riutilizza nell’abside dei grandi blocchi squadrati di calcare, pertinenti ad una precedente struttura romana probabilmente in opera quadrata. Il ritrovamento di una terracotta votiva sembra attestare la pertinenza di queste strutture ad un’area sacra. La chiesa venne eretta dai benedettini nel XII secolo, riutilizzando le strutture precedenti. È divisa in cinque navate e presenta una grande cripta.
Nella vicina Villerose sono state rinvenute due epigrafi con dedica ad Ercole, il cui culto era molto diffuso presso i mandriani ed i pastori ed al quale forse era dedicato uno di questi santuari. La località inoltre andrebbe messa in relazione ad un antico percorso di transumanza. Un'altra epigrafe rinvenuta sempre a Villerose attesta il culto di Silvano, protettore delle greggi, a testimonianza di una comunità ad economia pastorale.
A circa due chilometri da Corvaro, sorge la chiesa di San Francesco Vecchio che, secondo la tradizione, sarebbe l'ottavo convento fondato da San Francesco d'Assisi, che soggiornò proprio a Corvaro. La chiesa sarebbe stata edificata intorno al XIII secolo dalla prima congregazione diTerziari Francescani e sull'altare è conservata una pala lignea che rappresenta Cristo in croce. Il convento, ormai abbandonato, sorge attaccato al muro di fondo della chiesa ed è circondato da un terreno che un tempo veniva utilizzato dai monaci come cimitero. La struttura venne abbandonata dopo il 1250 con la costruzione del nuovo convento, andato perduto, e della nuova chiesa di San Francesco Nuovo.
La chiesa di San Francesco Nuovo, che dal 1250 sostituiva la preesistente chiesa di San Francesco Vecchio, è stata ricostruita dopo il disastrosoterremoto del 1915, che colpì la vicina Marsica, con un'opera di restauro risalente al 1927-28. Negli anni cinquanta furono affrescate una serie di pitture parietali che raffigurano la vita diSan Francesco; inoltre, all'interno della chiesa, è conservata la reliquia del cappuccio dello stesso Santo, donato, secondo la tradizione, alla popolazione locale.
Nel 2016 è stato inaugurato il MAC,Museo Archeologico Cicolano situato nella frazione diCorvaro. L'area museale si compone di dieci sale in cui sono esposti i reperti emersi durante gli scavi effettuati nelle aree archeologiche del territorio dellavalle del Salto[11].
Viene inaugurato, nel 2018, ilMuseo della Riserva Naturale Montagne della Duchessa, anch'esso situato a Corvaro. All'interno dello stesso, sono raccolti vari esemplari tassedermizzati di animali presenti all'interno dellaRiserva, tra cui un esemplare diorso marsicano, con annesse descrizioni degli esemplari.[12]
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a temaUnità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[13]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Borgorose
193
1,98%
0,04%
421
1,84%
0,03%
208
477
209
554
Rieti
9.765
2,14%
22.908
1,49%
10.044
23.834
10.407
25.272
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 193 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,98% del totale provinciale (9.765 imprese attive), hanno occupato 421 addetti, l'1,84% del dato provinciale (22.908 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,18).
Borgorose è uno dei pochi comuni dellaprovincia di Rieti serviti da uno svincolo autostradale: il territorio comunale è infatti attraversato dall'autostrada A24 (che collega Borgorose da un lato aRoma e dall'altro all'Aquila), dalla quale in localitàTorano si dirama l'autostrada A25 (che conduce adAvezzano ePescara); il casello a servizio del comune è denominato "Valle del Salto".
^Dionigi di Alicarnasso, Storia di Roma arcaica (Le antichità romane), I, 14: “Dopo trecento stadi da Vazia (53 km) si trova Tiora, detta Matiene. In questa città si dice che esistesse un oracolo di Marte (Ares) molto antico … Si dice infatti che nell’oracolo degli Aborigeni vaticinasse un uccello, inviato dalla divinità, che loro chiamano pico e che si manifesta su una colonna lignea”
^Christian Mauri, La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale, Aracne editrice 2018, pagg. 106-111
^“A ventiquattro stadi (4,2 km) da questa città (Tiora) si trovava la città che ha il nome di Lista, la madre patria degli Aborigeni, città che in tempi più antichi fu conquistata di sorpresa dai Sabini, mediante una spedizione bellica notturna, proveniente dalla città di Amiterno. Coloro che sopravvissero all’assalto della città furono accolti dai Reatini e cercarono poi, a più riprese, di riprendersi la loro patria, ma, verificata l’inutilità degli sforzi, dedicarono questa terra agli dei come se fosse ancora di loro appartenenza”. Dionigi di Alicarnasso, Storia di Roma arcaica (Le antichità romane), I, 14
^ A. L. Antinori,Annali degli Abruzzi, Vol. IV, Bologna, Forni Editore, 1971, p. sub a. 725.