Si trova tra le colline dell'Oltrepò Pavese a 326 m s.l.m., nellavalle del Coppa, lungo laGhiaia di Borgoratto, ramo sorgentifero del torrenteCoppa. Viene attraversato dalla Strada Provinciale 203.
Borgoratto Mormorolo riflette nel proprio nome due antiche e distinte realtà insediative: quella del borgo, localizzato nell'attuale area del municipio, e quello di Mormorola, nome che dalXIII secolo designa la pieve, erede della ben più antica azienda agricola bobbiese diMemoriola.Dall'epoca longobarda il territorio era compreso nei possedimenti dell'abbazia di San Colombano diBobbio.[5]
La località più antica dell'attuale comune fuZébedo, citata nel 1164 nel diploma con cuiFederico I concedeva alla città di Pavia il dominio sull'Oltrepò: il nome Zébedo indica un insediamento diGepidi, in epoca longobarda (VI secolo). Nello stesso diploma era citata anche la localitàIllibardi. Successivamente la zona fu soggetta al feudo diFortunago, nel cui ambito non costituiva neppure un comune a sé fino al XVIII secolo, ma restava incluso nel comune del capoluogo. Seguì dunque le sorti di Fortunago, passando daiDal Verme aiRiario (XV secolo), aiBotta che costituirono il Marchesato di Fortunago, passato nel 1546 aiMalaspina.
Maggiore era l'importanza religiosa: lapieve diMormorola, appartenente alladiocesi di Piacenza, estendeva il suo territorio su molte parrocchie vicine.
Borgoratto divenne un comune separato da Fortunago nel XVIII secolo, dapprima con il nome diValle di Borgoratto, poiBorgoratto.
Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con delibera del consiglio comunale del 31 maggio 1983[6] e concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 dicembre dello stesso anno.[7]
«D'azzurro, alla corona marchionale d'oro, con le sei perle visibili collocate sopra altrettante punte, accompagnata in capo dalpastorale d'argento, posto in fascia e rivoltato, in punta nel canton destro dalgrappolo d'uva pampinoso di uno d'oro, e nel canton sinistro dalbue dello stesso. Ornamenti esteriori di Comune.»
La corona da marchese ricorda i Malaspina, signori del luogo, mentre il pastorale la dipendenza dal monastero di Bobbio.Il grappolo d'uva e il bue rappresentano la coltivazione della vite e l'allevamento del bestiame che sono le principali risorse economiche del paese.