Il paese di Bondone è collocato su un pianoro a mezza montagna a720m s.l.m. ed è il comune più meridionale dellaValle del Chiese, nell'estremo lembo sud-occidentale delTrentino. È composto da due frazioni: il paese di Bondone e il paese di Baitoni nella piana alle foci delfiume Chiese abitato dalla metà delXIX secolo dopo labonifica.
Lastoria di Bondone è fortemente legata alla storia del vicino comune diStoro e a quella dei contiLodron. Sebbene la denominazione "Bondone" compaia soltanto a partire dal 1301, si ritiene che questa comunità abbia radici ben più profonde.[7] Il documento più antico sulla zona a nord dellago d'Idro è dell'anno1000 e contiene l'invito ai padri benedettini di san Pietro in Monte, pressoBrescia, a fondare unmonastero. Il successivo insediamento dei monaci sulla sponda diSan Giacomo, con la conseguente bonifica dellepaludi del Pian d'Oneda, potrebbe essere il primo nucleo del paese. In un documento del1086, nell'indicare i confini dei terreni in affitto di un signore diAnfo si nomina uncastrum de summo lacu (un castello alla sommità del lago d'Idro), che porta a pensare che esistesse già un insediamento stabile nella zona di Bondone.[8]
Secondo alcune fonti, fu il castello di San Giovanni di Bondone quello che venne affidato in feudo il 24 agosto del1189 dalvescovo di TrentoCorrado II di Beseno a tredici uominide Setauro (Storo), i quali rappresentavano le sette famiglie che avevano giurato di aiutarsi vicendevolmente per l'ottenimento dei beni appartenuti aCalapino di Lodrone il precedente 4 giugno nella chiesa di San Floriano di Storo.[8]
La prima menzione ufficiale di Bondone si trova in un documento del 27 dicembre 1301, in cui gli abitanti di Bondone rivendicavano alcuni diritti sui pascoli e i boschi dell'Alpo appartenenti agli abitanti del villaggio vicino di Storo. Il 5 ottobre 1367 uno dei conti Lodron ridistribuisce i territori del monte Alpo, ma nel luglio del 1396 un altro conflitto porterà, il 20 ottobre 1399, all'attuale determinazione dei confini dei due villaggi.[8] Bondone viene citata nuovamente in altri due documenti, rispettivamente del 16 aprile 1312 e del 15 febbraio 1321, per quanto riguarda il versamento di unadecima o la cessione di unfeudo appartenente agli abitanti di Bondone nei confronti del vicino villaggio diCondino.[8]
Un'altra rivendicazione territoriale degli abitanti di Storo e di Bondone riguardava il possesso dell'ampia zona compresa tra la località di Lorina e il monte Alpo, che comprendeva anche tutto il bacino del rio Torto, appartenente almonastero di Santa Giulia di Brescia. La disputa cessò in seguito a un atto con il quale il monastero donava quei boschi e pascoli ai cittadini di Bondone e Storo. Il territorio controverso forma oggi ilComune Catastale di Bondone Storo (detto catastoda Siora), nel territorio amministrativo del comune di Bondone e composto da quattro particelle fondiarie di cui due di proprietà del comune di Storo e due del comune di Bondone.[8]
In un atto del 1312 del notaio Deladio di Bono risulta che a Bondone vivessero almeno 26 fuochi o famiglie, quindi circa 130 abitanti.[8] I primi statuti della comunità di Bondone sono datati 5 marzo 1401, furono messi su pergamena dal notaio Giovanni fu Pietro di Condino e determinati in Castel Romano da alcuni delegati del paese alla presenza diPietro Lodron, proprietario del castello e definitosovrano generale degli uomini, delle persone e della comunità di Bondone.[8]
In unapergamena del 21 aprile 1420 si parla di alcuni uomini di Bondone che compaiono a Levido (Pieve di Bono) dinanzi al notaio per nominare un loro sindaco procuratore incaricato con altri per una supplica alprincipe vescovo di Trento per una decima. Il 1º dicembre 1434 un certo Paolo fu Bonardo di Bondone, abitante allora nella villa di Zucca, riceve in dono daParide Lodron il paese e il territorio diDarzo per i servizi prestati ai conti nelle guerre del precedente quinquennio.[8]
L'insediamento di Bondone viene menzionato numerose altre volte nel corso del XV secolo: il 2 luglio 1446 nella piazza comune di Bondone l'assemblea di regola aggiorna lo statuto alla presenza di un notaio, in un atto del 26 giugno 1462 si parla di una via Camarella che corre sotto Bondone, un atto del 12 ottobre 1472 riprende l'accordo del 1399 per i monti Calva e Tignone, mentre un documento del 18 aprile 1498 menziona come nella casa di Francesco, Bernardino e Paride Lodron si riuniscano 25 capifamiglia di Bondone per decidere di vendere dei beni ai propri vicini per ottenere il denario necessario a pagare un dazio proprio ai conti Lodron.[8]
Bondone fu per secoli un paese abitato esclusivamente dacarbonai, che per otto mesi all'anno erano costretti a spargersi lungo il trentino e il bresciano a produrre il carbone, lasciando in quel periodo il villaggio quasi deserto.[7] Il mestiere del carbonaio e l'utilizzo delle cosiddettePojat è così importante per questa comunità che viene menzionato anche nell'articolo 1 dello statuto comunale, ai commi 9 e 10.[9]
In ossequio alla volontà accentratrice delfascismo con il regio decreto del 1º marzo 1928 n. 540 i comuni diDarzo,Lodrone e Bondone vennero aggregati a quello diStoro. Con la legge regionale del 24 agosto 1953, n. 10 viene ricostituito il comune di Bondone con la circoscrizione territoriale preesistente[10].
Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con D.G.P. del 22 dicembre 1988, n. 16962.[16]
Stemma
«Troncato semipartito: superiormente d'argento, al monte di verde, sorgente da un lago d'azzurro, caricati da una torre d'oro, passante sul tutto, merlata alla ghibellina di 6 pezzi, chiusa di nero, finestrata e murata dello stesso, fondata su una campagna di verde sottostante il lago; inferiormente: nel primo di rosso, al leone d'argento, posto in maestà, linguato del campo, la coda raccolta innodo d'amore; nel secondo d'argento, alla catasta cotta di una carbonaia lignea, illuminata d'oro, forata del campo. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nastro d'argento e di rosso e d'oro e di nero.[9]»
Nella parte superiore è delineato, dietro al lago d'Idro, il profilo del monte Calva unito al monte Tornione come appare visto dalla sede del municipio. La torre d'oro rappresenta il castello di San Giovanni. Il leone con la testa in maestà, in campo rosso, ricorda l'antico confine che divideva il principato vescovile dal Veneto.La catasta di legna oramai trasformata in carbone (ilpoiot) ricorda l'antico mestiere dei carbonai.
Gonfalone
«Il gonfalone ha forma di bandiera con drappo bianco rettangolare del rapporto di 5/8, bordato e frangiato d'argento, terminante al ventame in coda di rondine e al bilico in cinque merli guelfi, caricato al centro dallo Stemma comunale munito dai suoi ornamenti sovrastato dalla dicitura: "Comune di Bondone". Il bilico è unito all’asta, foderata di velluto rosso ornato da spirale d'oro, con un cordone d'argento ad analoghe nappe.[9]»
Il giorno di festa delpatrono cade l'8 settembre, quando nellaliturgia dellachiesa cattolica si festeggia laNatività della Beata Vergine Maria. A Bondone per tradizione si festeggia anche la vigilia in preparazione alla festa. È un'occasione importante per la popolazione perché in quei giorni i carbonai e le loro famiglie, dispersi sui monti dalla primavera per produrre ilcarbone di legna, tornano in paese per incontrarsi e festeggiare.
Lapeste del 1628-1630 fece molte vittime anche a Bondone: vennero risparmiate soltanto otto famiglie, che a ringraziamento fecero dipingere sulle loro case immagini sacre che ancora oggi è possibile ammirare. I sopravvissuti fecero un voto in onore della Beata Vergine effigiata a Bondone con una statua lignea che rappresenta la Madonna con il bambino in braccio (La Madono dal Bambì en bròs) stabilendo che il giorno 9 settembre di ogni anno sarebbe stato un giorno di festa durante il quale si sarebbe tenuta una solenne processione, portando la statua della Madonna fino alla località Plos ove furono seppelliti i parenti morti di peste del 1630 che non poterono trovare posto nel luogo consacrato attorno alla chiesa.[8]
Il voto si trova ufficializzato negli archivi dellaparrocchia il 9 settembre 1855 nei seguenti termini: «Dedicare e consacrare un giorno che non sia già prima vincolatafesta di precetto, per una pubblica venerazione di Maria Vergine, quale inno di solenne ringraziamento e a perenne invocazione di nuove grazie». E così a Bondone dal 7 settembre fino al 9 settembre si festeggiano le ricorrenze religiose e il ricordo del ritorno in paese per alcuni giorni dei carbonai e delle loro famiglie a ridare vita alla comunità.[7]
Baitoni è l'unica frazione del comune di Bondone. Si trova sullago d'Idro, sorge a 371metri sul livello del mare e dista 0,74 kilometri dall'abitato di Bondone. Baitoni conta 443 abitanti. Nella frazione vi è il parco Idroland[18].
Baitoni si divide in due gruppi di case: Baitoni Superiore e Inferiore. Quest'ultimo è posizionato vicino al campanile e si trova nei pressi dell'antico sentiero che lo collegava con Bondone. Il villaggio di Baitoni risulta abitato già dalla metà del XIX secolo, prima era una zona paludosa. Il nome deriva dalle baite che i bondonesi costruirono per avere un posto comodo vicino ai campi e agli allevamenti[19].
^Giovan Battista Pellegrini,Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990.
^Teresa Cappello, Carlo Tagliavini,Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
^ Carla Marcato,Bondone, inDizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 86.
^abcd Giuseppe Silvestri,Bondone, suI Borghi più Belli d'Italia, 24 luglio 2018.URL consultato il 1º novembre 2022.
^ISTAT: Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 200,ISBN 88-458-0574-3.
^(ES) José Luis Alcofar Nassaes,Los legionarios italianos en la Guerra Civil Española, 1936-1939, Barcellona, DOPESA, 1972, p. 101.
^ Giacomo Scatti Luciano Viazzi,Le aquile delle montagne nere: storia dell'occupazione e della guerra italiana in Montenegro (1941 - 1943), Mursia, 1987, p. 456.
^Un Trentennio di attività anarchica (1914-1945), Cesena, L'Antistato, 1953, p. 61.
^ Marcello Gallian,Il ventennale: gli uomini delle squadre nella rivoluzione delle Camicie Nere, Roma, Azione letteraria italiana, 1941, p. 82.
^ Giorgio Alberto Chiurco,Storia della rivoluzione fascista, Firenze, Valsecchi, 1929, pp. 159, 170.
^Approvazione dello stemma e del gonfalone del Comune di Bondone, inBollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 10, suppl. 1 del 28/02/1989, p. 11.