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Bomba Zar

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Bomba Zar
La copia dellaBomba Zar esposta al Museo Atomico diSarov
Descrizione
TipoBomba all'idrogenoaeronautica
ImpiegoTest nucleare[1]
ProgettistaAndrej Sacharov (capo progettista)
CostruttoreUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Impostazione10 luglio 1961
Primo lancio30 ottobre 1961
Utilizzatore principaleUnione Sovietica (bandiera)VVS
Esemplari1
Peso e dimensioni
Peso27 000kg
Lunghezza8 m
Diametro2,1 m
Prestazioni
VettoriTupolev Tu-95
TestataUranio 238 (Primo stadio)
Idrogeno (Secondo stadio)
Piombo (Terzo stadio)
NuclearWeaponArchive.org
voci di bombe presenti su Wikipedia

LaBomba Zar conosciuta anche con icodici alfanumerici diRDS-220[2] oAN602[3], è stato il più potenteordigno all'idrogeno mai sperimentato. La bomba, il cuinome in codice eraBig Ivan[2] oVanya[4], fu progettata inUnione Sovietica da un gruppo di fisici coordinati daAndrej Sacharov tra luglio e fine ottobre del 1961. L'energia che avrebbe dovuto liberare, stando alla fase progettuale, doveva essere di 100Mt, cioè circa420 PJ, ma per il test venne utilizzata una versione depotenziata da 50 Mt (o 57 a seconda delle stime effettuate in passato, corrispondenti a 238,5 PJ).

Il test venne eseguito il 30 ottobre 1961, con effetti devastanti: fu osservato un raggio di distruzione totale di 55 km.

Caratteristiche

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Confronto tra le sfere di fuoco dei maggiori ordigni nucleari della storia, le dimensioni indicate sono riferite ai raggi

LaBomba Zar era unabomba H di tipo Teller-Ulam da 50Mt, pari a 3125 volte l'energia emanata daLittle Boy (labomba atomica sganciata dagliStati Uniti suHiroshima); o a 10 volte la potenza combinata di tutti gli esplosivi convenzionali usati nellaseconda guerra mondiale.

Una bomba ad idrogeno a tre stadi possiede il primo afissione per innescare il secondo, caratterizzato a sua volta da unafusione nucleare di atomi leggeri quali l'idrogeno. L'energia sviluppata innesca così il terzo stadio, composto da un'altra fissione nucleare.

Nel progetto iniziale dellaBomba Zar, i primi tre stadi avrebbero dovuto sviluppare un'energia pari a 100 Mt, ma ciò avrebbe provocato successivamente troppe ricadute di materiale radioattivo sulle zone circostanti, in maggioranza appartenenti al territorio sovietico.[5] Per limitare tale fenomeno, dettofallout, il terzo stadio venne modificato sostituendo lo strato diuranio 238 con delpiombo, in modo tale da rallentare i processi di fusione rapida e di conseguenza sviluppare un'energia inferiore ai 100 Mt previsti originariamente. La Bomba Zar venne quindi ridotta a 50 Mt e produsse circa il 97% dell'energia totale solamente con la fusione nucleare del secondo stadio, diventando in questo modo una delle bombe nucleari più "pulite" mai create, in quanto determinò una quantità molto bassa di ricadute rispetto al suorendimento.

Secondo lo storiografoRobert Hutchinson, la bomba fu realizzata a scopo puramente politico e propagandistico, visto che la sua importanza militare era ridotta: armi di carica inferiore erano comunque in grado di produrre danni catastrofici, benché meno estesi.[5] I progettisti dell'ordigno erano per lo più fisici rinomati dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica, qualiJulij Borisovič Chariton,Andrej Dmitrievič Sacharov,Evsej Rabinovich,Viktor Adamskii,Jurij Babaev,Jurij Smirnov eJurij Trutnev. Poco dopo il test, Sacharov incominciò la sua campagna contro le armi nucleari, che culminò con l'attribuzione delPremio Nobel per la pace nel 1975.

La progettazione e costruzione

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Il 10 luglio 1961 il premier sovieticoNikita Chruščëv diede il via al progetto nella versione a piena potenza da 100 megatoni e il 9 agosto 1961 dichiarò che l'Unione Sovietica era in grado di costruire e far esplodere una bomba da 100 megatoni. La dichiarazione scatenò forti proteste internazionali, in quanto un ordigno di tale potenza avrebbe determinato un'elevata ricaduta di materiale radioattivo. Per questo motivo la versione che fu poi fatta esplodere fu da 50 megatoni e con fallout ridotto.

All'inizio di ottobre, Sacharov giunse aMosca per discutere i calcoli teorici effettuati per la bomba da 100 megatoni, ma dopo il suo ritorno adArzamas-16 (lacittà chiusa sede del programma nucleare militare sovietico, oggiSarov), nacquero seri dubbi circa la progettazione, nonostante il dispositivo fosse quasi pronto per la spedizione. Secondo lo stesso Sacharov la bomba avrebbe avuto delle caratteristiche rischiose, mentre Evsej Rabinovich si convinse che l'ordigno non avrebbe funzionato. Nacque un dibattito fra Sacharov e Rabinovich, che infine diede ragione a quest'ultimo. Tuttavia, entrambe le parti utilizzarono calcoli statistici e approssimazioni per avvalorare le proprie tesi, e fu quindi difficile determinare con certezza quale argomentazione fosse quella corretta.[6]

A partire da quel giorno il progetto venne completamente rivisto, finché il 24 ottobre (solo 6 giorni prima della prova vera e propria) la relazione finale venne completata e le specifiche vennero inviate ai costruttori della bomba. All'interno del rapporto era presente la seguente dichiarazione:[7]

«Un risultato positivo del test apre la possibilità di creare un dispositivo di potenza praticamente illimitata.»

Dopo il completamento della bomba, l'officina venne smantellata ed il pianale su cui era stata costruita venne camuffato come un normale treno merci.[6] Successivamente l'ordigno venne portato fino all'aeroporto dove venne caricato su unTupolev Tu-95 pilotato dalmaggiore Andrej E. Durnovcev: l'aereo fu opportunamente modificato poiché la bomba era così grande e pesante (27 tonnellate racchiuse in 8 m di lunghezza e 2,1 m di diametro) che fu necessario rimuovere i portelloni del vano bombe e i serbatoi secondari della fusoliera, inoltre quasi tutta la superficie esterna fu rivestita con una speciale vernice riflettente per evitare il surriscaldamento del velivolo a detonazione avvenuta. Durante il volo, il Tu-95 venne accompagnato da unTupolev Tu-16 dotato di strumenti scientifici e di videocamere per l'analisi del test. L'ordigno, invece, venne equipaggiato con un grande paracadute in modo tale da rallentare la discesa e permettere la fuga del bombardiere dal luogo di detonazione.

Il test e gli effetti

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Mappa di localizzazione: Federazione Russa
Novaja Zemlja
Novaja Zemlja
La posizione di detonazione della Bomba Zar

Nikita Chruščëv,segretario generale del PCUS, annunciò il test di una bomba da 50 Megatoni nel suo rapporto di apertura alXXII Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica il 17 ottobre1961. Prima dell'annuncio ufficiale, in una conversazione casuale, raccontò della bomba ad un politico americano, e questa informazione fu pubblicata l'8 settembre 1961 nelThe New York Times.

La bomba fu sganciata il 30 ottobre 1961 alle ore 11:32 (secondo ilfuso orario di Mosca) nella baiaMitjušicha, sull'arcipelago diNovaja Zemlja, a nord delcircolo polare artico.

L'aereoTupolev Tu-95V n. 5800302, carico della bomba, decollò dallabase aerea Olenja nellapenisola di Kola e volò al sito di test statale n.6 del Ministero della Difesa situato la baiaMitjušicha, sull'arcipelago diNovaja Zemlja a circa1000 km dalla base con un equipaggio di nove persone:

  • Pilota collaudatore – MaggioreAndrej Egorovič Durnovcev
  • Navigatore principale dei test – Maggiore Ivan Nikiforovič Klešč
  • Secondo pilota – Capitano Michail Konstantinovič Kondratenko
  • Navigatore-operatore del radar – Tenente Anatolij Sergeevič Bobikov
  • Operatore radar – Capitano Aleksandr Filippovič Prokopenko
  • Ingegnere di volo – Capitano Grigorij Michajlovič Ėvtušenko
  • Operatore radio – Tenente Michail Petrovič Maškin
  • Operatore radio-artigliere – Capitano Vjačeslav Michajlovič Snetkov
  • Operatore radio-artigliere – Caporale Vasilij Jakovlevič Bolotov

Al test ha partecipato anche l'aereo da laboratorioTupolev Tu-16, n. 3709, attrezzato per il monitoraggio delle prove e del suo equipaggio:

  • Capo pilota collaudatore: tenente colonnello Vladimir Fëdorovič Martynenko
  • Secondo pilota: il tenente senior Vladimir Ivanovič Muchanov
  • Navigatore principale – Maggiore Semën Artem'evič Grigorjuk
  • Navigatore-operatore del radar – Maggiore Vasilij Timofeevič Muzlanov
  • Operatore radio-artigliere – Sergente maggiore Michail Emel'janovič Šumilov

Entrambi gli aerei sono stati verniciati con una speciale vernice riflettente per ridurre al minimo i danni dovuti al calore. Nonostante ciò, Durnovcev e il suo equipaggio avevano solo il 50% di possibilità di sopravvivere al test. Fu fatta esplodere a 4 000 metri dal suolo (4.200 dal mare) e, dopo un lampo molto intenso di luce, si generò una palla di fuoco che si espanse fino a un diametro di quasi 8 chilometri: si avvicinò al suolo per poi risalire e raggiungere l'altitudine alla quale ilTu-95 si era trovato al momento del rilascio dell'ordigno. Nel frattempo incominciò a sollevarsi ilfungo, mentre l'onda d'urto cominciò a propagarsi circolarmente.

La pressione dello scoppio raggiunse un picco di circa 21bar (300psi), sei volte quella di Hiroshima, e il "fungo" causato raggiunse l'altezza di 64 chilometri. Nonostante il cielo fosse nuvoloso, il lampo venne visto a 1 000 chilometri di distanza. Uno dei testimoni riferì di aver percepito l'abbagliamento (anche attraverso gli occhiali protettivi) e il surriscaldamento della pelle alla distanza di 270 km.[2]

L'onda d'urto venne registrata nell'insediamento diDikson a 700 km, mentre vennero danneggiate le imposte in legno delle case sino a 900 km dall'ipocentro fino inFinlandia. Tutti gli edifici presenti sull'isola Severnyj, realizzati con mattoni e legno, situati a 55 km di distanza dall'impatto vennero completamente distrutti. In alcuni distretti posti a centinaia di chilometri, le case in legno vennero rase al suolo, mentre quelle in pietra persero il tetto, le finestre e le porte.[2]In alcuni casi, l'irregolare propagazione dell'onda d'urto in esplosioni atmosferiche di eccezionale potenza può provocare danni sino e oltre 1000 chilometri di distanza.[2]

Le radiazioni prodotte ionizzarono l'aria e interruppero le comunicazioni radio per quasi un'ora. Il pilota del Tupolev diede immediatamente al comando situato nellapenisola di Kola l'informazione che l'esplosione era avvenuta, ma per i successivi 40 minuti i progettisti non poterono sapere alcuna informazione sull'esito del test. Solo quando il contatto radio con la base diNovaja Zemlja venne ristabilito i fisici poterono chiedere informazioni sulla quota della nube e capire che tutto era andato come previsto.[2]Andrej Durnovcev fu promosso al grado ditenente colonnello e insignito del titolo diEroe dell'Unione Sovietica per il suo comportamento durante la missione.[5] L'onda sismica generata dall'esplosione fece tre volte il giro della Terra. Nonostante l'esplosione fosse stata innescata nell'atmosfera, l'U.S. Geological Survey misurò unamagnitudo sismica compresa tra 5,0 e 5,25 con un'onda d'urto propagata e percepita in tutto il mondo. Se fosse stato lasciato il terzo stadio in uranio per ulteriori 50 Mt, la bomba avrebbe da sola aumentato del 25% il totale dei residui fissili rilasciati nell'atmosfera dal 1945.[2]

Da parte dellaRosatom State Atomic Energy Corporation venne realizzato un documentario sulla bomba Zar e sul suo test tramite registrazioni dirette delle varie fasi. Il documento rimase secretato fino al 20 agosto 2020.[8]

Dibattito sull'energia liberata

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Simulazione della zona di distruzione totale della Bomba Zar su una mappa diRoma

Poco dopo il test del 30 ottobre, gli Stati Uniti misurarono l'energia liberata come circa 57 megatoni, cioè 240 PJ. Questo valore circolò per 30 anni come il dato effettivo del dispositivo, citato da fonti occidentali e dallo stesso governo sovietico. Tuttavia, a partire dal 1991 è stato possibile verificare i documenti dell'URSS, tra i quali lista ufficiale sovietica di tutti i test nucleari,[9] il registro dei progetti realizzati dal laboratorio Arzamas-16 (al tempo diretto da Julij Chariton)[10] e i racconti personali dei fisici che progettarono la bomba, qualiViktor Adamskij e Jurij Smirnov.[7] In tutti i documenti compare sempre la cifra di 50 megatoni, cioè 210 PJ, e non 57 Megatoni - 240 PJ.

Gli Stati Uniti poterono misurare con buona precisione gli effetti della bomba in quanto, grazie all'annuncio del test da parte di Chruščёv, venne rapidamente organizzata l'operazioneSpeedlight con a capoHebert Scoville (presidente della Joint Atomic Energy Intelligence Committee) e Gerald Johnson (assistente delsegretario della difesa per l'energia nucleare). UnKC-135 Stratotanker venne modificato per trasportare equipaggiamenti elettromagnetici a banda larga e speciali sistemi ottici, tra i quali unfotometro. Le modifiche vennero effettuate da una speciale unità alWright-Patterson Air Force Base e completate il 27 ottobre. Il giorno del test, volando sopra l'Artico,Speedlight poté avvicinarsi abbastanza al punto di detonazione dell'ordigno.[11]

Il profilo di emissione della luce raccolto dal fotometro sarebbe stato utilizzato per calcolare l'energia emessa, mentre gli apparecchi di monitoraggio elettromagnetico avrebbero captato i segnali emessi da ogni differente fase della bomba, permettendo la misurazione dei singoli interstadi.

La differenza tra 50 e 57megatoni non è una deviazione così insolita tra energia liberata nominale e misurata. Per esempio, i calcoli effettuati sulla bomba di Hiroshima diedero risultati variabili tra i 12 kt (50 TJ) e i 16 kt (65 TJ).

Note

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  1. ^Con lo scopo non ufficiale di intimidire gliStati Uniti.
  2. ^abcdefgThe Soviet Weapons Program - The Tsar Bomba, sunuclearweaponarchive.org.URL consultato il 14 giugno 2025.
  3. ^(RU)Смотрины «Кузькиной матери». Как СССР сделал и взорвал «Царь-бомбу», suaif.ru.
  4. ^(EN)Tsar Bomba - Nuclear Museum, suAtomic Heritage Foundation.URL consultato il 27 ottobre 2025.
  5. ^abcHutchinson 2003, p. 121.
  6. ^abAndrei Sacharov 1990, p. 219, 220.
  7. ^abViktor Adamskii e Yuri Smirnov, 1994, p. 3, 19-21.
  8. ^Russia released secret footage of history's largest man-made explosion — a nuclear blast thousands of times stronger than Hiroshima, subusinessinsider.com.
  9. ^Russian Federal Nuclear Center-VNIIEF 1996.
  10. ^Yuli Khariton 1993, pp. 20-31.
  11. ^Jeffrey T. Richelson, p. 103, 133-135.

Bibliografia

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  • Viktor Adamskii e Yuri Smirnov,Moscow's Biggest Bomb: the 50-Megaton Test of October 1961, Cold War International History Project Bulletin, 1994, ISBN non esistente.
  • Paolo Cacace,L'atomica europea, Fazi Editore, 2004,ISBN 88-8112-526-9.
  • Robert Hutchinson,Le armi di distruzione di massa, Newton & Compton, 2003,ISBN 88-8289-895-4.
  • Yuli Khariton,"The Khariton version", in "The Bulletin of the Atomic Scientists, May 1993", Educational Foundation for Nuclear Science Inc., 1993, ISBN non esistente.
  • Maurizio Orlandi,"La società - Forze armate e difesa - Bombe", in "Il Guinnes dei primati 1994", Arnoldo Mondadori Editore, 1993,ISBN 88-04-37412-8.
  • Pavel L. Podvig (a cura di),Russian Strategic Nuclear Forces, Cambridge Massachusetts: The MIT Press, 2004,ISBN 0-262-66181-0.
  • Jeffrey T. Richelson,Spying on the Bomb, New York: W.W. Norton & Company, 2006, ISBN non esistente.
  • Russian Federal Nuclear Center-VNIIEF,USSR Nuclear Weapons Tests and Peaceful Nuclear Explosions: 1949 through 1990, Ministero della Federazione Russa per l'Energia Nucleare, 1996,ISBN 5-85165-062-1.
  • Andrei Sacharov,Il mio paese e il mondo, Bompiani, 1984,ISBN 88-452-1089-8.
  • Andrei Sacharov,Memorie, SugarCo, 1990,ISBN 88-7198-035-2.
  • Ivanov Sergey,Russia's Arms and Technologies. The XXI Century Encyclopedia: Volume I, Strategic Nuclear Forces, Moscow: Oruzhie i tekhnologii, 2000,ISBN 5-93799-001-3.

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