La città di Bolsena è posizionata sulla sponda settentrionale dellago di Bolsena, formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito alcollasso calderico di alcunivulcani appartenenti alla catena deimonti Volsini. Il suo territorio è tutto compreso tra le sponde del lago e le alture che costituivano l'orlo dell'antico cono vulcanico.
Bolsena, che dà il nome al lago sul quale affaccia, è posizionata sul versante nord dell'omonimo lago ed ha un clima in genere mite grazie soprattutto alla vicinanza del lago e quindi inverni non troppo freddi. La popolazione è di circa 3.700 abitanti ma in estate grazie al turismo sfiora le 10.000 unità. Rare le nevicate che sono invece più frequenti nei monti Volsini a est, che sfiorano i 700 m s.l.m.
Bolsena, dopo che i Romani ebbero distrutto la più antica cittàetrusca diVelzna (Volsinii), odiernaOrvieto, fu fondata nel264 a.C. col nome latino diVolsinii Novi (Nuova Volsinii).[5][6][7]
Il luogo visse un periodo di notevole prosperità economica, grazie alla sua collocazione sulla strategicaVia Cassia, che partiva daRoma e attraversava la città diSutri.
Durante la prima guerra mondiale caddero in battaglia 64 bolsanesi.[8]
Nel giugno 1944 il territorio fu teatro di una battaglia tra tedeschi ed inglesi, che causò la morte di 597 uomini del Commonwealth.[9]
Cappella del Miracolo (1639): costruzione in stilebarocco, ultimata nelXIX secolo. Ilmiracolo si riferisce all'ostia che nel1263-1264 fece sgorgare, secondo le cronache del tempo, una notevole quantità di sangue. Le prove del miracolo furono portate aOrvieto e consegnate alpapa Urbano IV, che dopo aver preso visione delle tracce del miracolo, istituì la festa delCorpus Domini, l'anno seguente[1]. L'interno è caratterizzato da un altare con un ciborio molto antico ed una pregevole statua in omaggio aSanta Cristina, attribuita a Buglioni.
Catacombe di Santa Cristina[12], nella chiesa omonima
Ex chiesa di San Francesco delXII-XIII secolo con affreschi e poi teatro comunale e l'adiacente San LudovicoXVI secolo, poi biblioteca.
Ex chiesa di San SalvatoreXIII secolo, situata in via Delle Piagge, nel quartiere medievale Castello, con il caratteristico campanile a cupola ricoperto da maioliche e usata durante il periodo estivo per mostre
Chiesa di San Salvatore XV secolo fuori le mura fronte rocca che fu distrutta all'interno da un incendio nel 1914
Oratorio della Madonna dei CacciatoriXV secolo a pochi passi dalla precedente in via omonima. All'interno sono presenti vari affreschi votivi di vari santi. La chiesina è privata, ma può essere visitata rivolgendosi al tabaccaio di fronte all'ingresso della rocca.
Rocca Monaldeschi della Cervara: le prime notizie risalgono al 1156 quando il papa Adriano IV fece fortificare i borghi situati sulla Cassia a difesa delle incursioni barbariche. Passò poi alla potente famiglia orvietana deiMonaldeschi. Ospita ilMuseo territoriale del Lago di Bolsena. La Rocca è situata nel centro storico di Bolsena, nella zona nord. Il quartiere si chiama Castello, ed è il quartiere più antico della Tuscia. Il Castello è ancora in stile medievale, con dei graziosi vicoletti, e con un grosso palazzo di proprietà di un principe del luogo. Il Castello è il luogo turistico più visitato dai turisti stranieri.
Palazzo Monaldeschi della Cervara: palazzo storico su tre livelli visitabile. Nei sotterranei una piccola sezione museale all'interno di una cantina storica. Al primo piano alcuni ritrovamenti del periodo villanoviano. Al terzo, ed ultimo piano, una sala conferenze, una terrazza panoramica e la teca di un relitto bellico risalente allaseconda guerra mondiale.
Palazzo del Drago: costruito su disegni degli architettiSimone Mosca eRaffaello da Montelupo intorno alla metà del XVI secolo è uno dei palazzi cinquecenteschi meglio conservati del Lazio e conserva al suo interno un ciclo di affreschi di epocamanierista, poi è proprietà dei principiDel Drago
Fontana di San Rocco: venne fatta erigere dal cardinaleGiovanni de' Medici e si trova nella pittoresca piazza di San Rocco: per i bolsenesi l'acqua che sgorga è miracolosa e ogni anno viene celebrata una messa con la benedizione delle acque (16 agosto).
Palazzo Caposavi (poi Cozza Caposavi): di origine cinquecentesca, venne ridisegnato nel settecento sotto la direzione dell'architetto Domenici e domina la fontana medicea di San Rocco.
Secondo i dati ISTAT[20] al 31 dicembre2015 la popolazione straniera residente era di 332 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Sacra rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina
24 luglioSanta Cristina, martire. La sera del 23 luglio si svolge la Sacra rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina: alcuni quadri viventi, detti Misteri, vengono allestiti per ricordare le sofferenze della santa bambina. Laprocessione con la statua di Santa Cristina sosta davanti a ciascuna rappresentazione, percorrendo la strada dalla Basilica fino alla Chiesa del Santissimo Salvatore. I costumi e l'allestimento sono particolarmente curati e le suddivisioni dei ruoli e dei diversi allestimenti seguono una tradizione che si tramanda di padre in figlio. La mattina successiva la processione con la Santa parte dalla Chiesa del Santissimo Salvatore fino a ritornare a Santa Cristina, sostando davanti a nuove rappresentazioni che vengono allestite.
Misteri di Santa Cristina 2005 - Quadro della RuotaVista sul centro di Bolsena
La tradizione cattolica ricorda ilmiracolo eucaristico, avvenuto a Bolsena nel1263. Un prete di origineboema, durante la celebrazione dell'eucaristia sulla tomba diSanta Cristina, avrebbe avuto dei dubbi sullatransustanziazione. D'un tratto del sangue, sgorgato dall'ostia consacrata, bagnò il corporale e i lini liturgici.Papa Urbano IV, che si trovava nella vicinaOrvieto, fu informato dell'accaduto e mandò il vescovo Giacomo per controllare la situazione, con il compito di portare con sé il sacro lino insanguinato. Nel1264 il Papa promulgò la BollaTransiturus che istituiva la Festa delCorpus Domini. A Bolsena sono custodite lesacre pietre, di cui una è sempre esposta alla venerazione dei fedeli.
Anguilla alla vernaccia. Questa ricetta, pur non godendo di una tradizione popolare è stata ripresa dai locali ristoranti interpretando il passo dellaDivina Commedia (Purgatorio XXIV 20-24) che dice “...e quella faccia / di là lui più che l'altre trapunta / ebbe la Santa chiesa in le sue braccia: / dal Torso fu, e purga per digiuno / l'anguille di Bolsena e la vernaccia”.
Lasbroscia: è il piatto più caratteristico dei pescatori del lago di Bolsena;
Il centro storico di Bolsena possiede quattro rioni:Castello, Santa Cristina, Borgo San Rocco, San Giovanni.
Castello: È il rione medievale della città, con diverse architetture tipiche di quel periodo. Questo rione prende il nome dal castello di Bolsena, noto anche con il nome di "Rocca Monaldeschi della Cervara", e ospita il museo territoriale del lago di Bolsena.
Santa Cristina: È il rione più esteso e popolato della cittadina. In esso si trova l'omonima basilica e le scuole primaria e secondaria. Contiene anche la stragrande maggioranza delle seconde case turistiche e di più recente costruzione, le quali sono sorte in prossimità del lago.
Borgo: È il rione centrale del comune ed è il meno esteso e popolato. Contiene piazza Matteotti e piazza San Rocco, con la sua storica Fontana. In esso troviamo anche una delle zone più antiche del Paese, il borgo di "Sottosante", così come la sede del comune e gli uffici.
San Giovanni: È il rione che ha la presenza minore nel centro storico ed è quasi totalmente costituito dalla zona più moderna del paese. Piazza San Giovanni è il cuore del quartiere ed è dove si organizza anche la tradizionale festa rionale. In esso si trovano sia il polo sportivo che il cimitero di Bolsena.
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a temaUnità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[21]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Bolsena
381
1,63%
0,08%
838
1,41%
0,05%
382
813
400
829
Viterbo
23.371
5,13%
59.399
3,86%
23.658
59.741
24.131
61.493
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 381 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,63% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 838 addetti, l'1,41% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,2).