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Bolladello

Coordinate:45°41′11.36″N 8°50′42.61″E45°41′11.36″N,8°50′42.61″E (Bolladello)
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Bolladello
frazione
Bolladello – Veduta
Bolladello – Veduta
Il santuario della Madonna di San Calimero
simbolo di Bolladello
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Comune Cairate
Territorio
Coordinate45°41′11.36″N 8°50′42.61″E45°41′11.36″N,8°50′42.61″E (Bolladello)
Altitudine276 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale21050
Prefisso0331
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantibolladellesi
Patronosant'Ambrogio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bolladello
Bolladello
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Bolladello (Buladel indialetto varesotto) è una frazione diCairate. Fino al 1869 fu comune autonomo.

Territorio

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Il paese è sito alle pendici di colline, un tempo coltivate a vigneti e oggi coperte da boschi misti. Il nucleo antico dell'abitato ricalcherebbe l'assetto urbanistico romano ed è oggi riconoscibile nelle vie Cavour e Indipendenza (un tempo chiamate Contrada Lunga e via dei Ronchi) e le vie Pace e Magnoni. Le odierne vie Cavour e Azimonti erano attraversate, fin all'inizio del XIX secolo, da piccoli canali che convogliavano l'acqua delle sorgenti boschive.La superficie è di circa 3,69 km² e il paese è posto traCassano Magnago,Cairate,Peveranza eBergoro.

Storia

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Etimologia

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Il toponimo è citato nelXIII secolo nelLiber Notitiae Sanctorum Mediolani, attribuito aGoffredo da Bussero, in tre differenti dizioni:Bolaelo,Bollate,Bollaello.SecondoDante Olivieri il nome potrebbe derivare dalle verifiche commerciali ivi poste in essere in età antica: il terminebolla viene in questo caso inteso come un'operazione di controllo sulle merci trasportate. Altre ipotesi, invece, vogliono un'alterazione daBetullate, derivante dabetulla, albero piuttosto comune nel territorio, oppure dabolla, vocelombarda con la quale si indica un corso d'acqua sorgivo. La presenza di una sorgente ormai esaurita nei pressi del santuario della Madonna di San Calimero avvalorerebbe quest'ultima ipotesi.

Medioevo

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Abbiamo poche testimonianze riguardo all'epoca longobarda, vale tuttavia la pena di sottolineare una singolarità: nel Medioevo, su tutto il territorio bolladellese sono presenti chiese e altari con i nomi di santi orientali:Calimero,Calogero,Abdon e Sennen. Questa particolarità è forse spiegabile tramite l'ipotesi di un incontro tra missionari orientali e parte del clero cittadino che, durante le persecuzioni longobarde alcattolicesimo, si era rifugiato aGenova.Erano presenti tre chiese, delle quali solo due si sono conservate:Sant'Ambrogio, costruita sui resti di un'antica fornace romana e il santuario della Madonna di San Calimero, sito sulla collina che sovrasta il paese. Della terza chiesa, diSan Giacomo, abbiamo notizia dalLiber (Bollaello ecclesia sancti iacobi zebedei), dalCatasto Teresiano e dalla presenza nella toponomastica delXIX secolo di via S. Giacomo, oggi via Azimonti.Si ritiene che una via pedemontana medievaleNovara (Novaria) -Castelseprio -Como (Comum) attraversasse il paese, poiché l'attuale piazza Primo Maggio, era giàContrada dei Pellegrini.L'importanza strategica dell'abitato era testimoniata dalla presenza, fino a pochi anni fa, di quelli che si riteneva i resti di un edificio militare romano all'inizio di via Garibaldi, oggi scomparso.La chiesa diSan Calimero fu ristrutturata nel1470 dalla famiglia Martignoni. Questa rappresentava una stirpe presente nel territorio da diversi secoli, di antica nobiltà longobarda, che avrà un ruolo centrale nella vita del paese fino al1791 quando Andrea Azimonti, parroco della chiesa diSant'Ambrogio, ne limitò l'influenza negando loro lo juspatronato sulla chiesa di San Calimero, che i Martignoni pretendevano di aver costruito nel1470 ma che in realtà, essendo già citata nelLiber Notitia Sanctorum Mediolani, preesisteva a questa data.

Età moderna

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Come attestano i documenti delle visite pastorali avvenute tra il XV e ilXVI secolo in fondo a vicolo Magnoni vi era un monastero degliumiliati e lungo via Cavour un piccolo convento, entrambi oggi adibiti ad abitazioni private. Sultorrente Tenore era altresì presente un ponte medievale, andato oggi distrutto con la costruzione della strada provinciale che collegaGallarate al tradatese.Iregistri parrocchiali ci forniscono inoltre i battesimi e i decessi avvenuti nel paese durante questo periodo: le cause delle morti naturali non sono segnalate fino agli inizi delXIX secolo; è tuttavia ipotizzabile che i picchi nei decessi siano stati causati dalle epidemie infantili, dalle malattie infettive, come la manzonianapeste che ha flagellato il milanese intorno al1630, e alle numerose infezioni dovute alla scarsa e inadeguata alimentazione.Durante il periodo dellaLombardia austriaca, gli appezzamenti di terreno più grandi erano di proprietà di enti religiosi (la Cappella del Rosario diBrusimpiano, le monache di Santa Caterina inBrera, labasilica di Sant'Ambrogio a Milano) e di nobili (il marchese Ottavio Carnelli, Gerolamo Martignoni, Ottaviano Pusterla e Giovanni Visconti), ma non mancano neppure i piccoli proprietari terrieri con cognomi presenti ancor oggi in paese: Bossi, Carnelli, Crosti, Macchi, Magnoni e Mazzucchelli.DalCatasto Teresiano si desume che la chiesa parrocchiale era isolata e il suo sagrato era erboso; l'attuale piazza Primo Maggio era adibita a pascolo e, là dove oggi è presente il monumento ai caduti, vi era la cappella della Beata Vergine. Le case e i cortili della via Cavour e delle vie limitrofe si sono, in alcuni casi, conservati così com'erano allora.

Età contemporanea

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Le carte catastali ottocentesce non mostrano mutamenti significativi. Pochi anni prima dall'accorpamento conCairate fu costruito un municipio in piazza Primo Maggio, che in seguito fu usato come scuola e oggi ospita laPolizia locale. In età napoleonica si registra la prima, transitoria abolizione dell'autonomia comunale, a causa dell'annessione aCassano Magnago.Nella piazza è presente, accanto al vecchio edificio municipale, la cappella diSan Rocco, costruita nei primi decenni dell'Ottocento per sostituire una cappella votiva dedicata alla Madonna posta fino alla fine delXVIII secolo al centro della piazza stessa, ove ora è posizionato il monumento ai caduti.Le epidemie, dovute alle scarse condizioni igieniche e a un'alimentazione insufficiente, furono una delle principali cause di morte: nel1848 ilvaiolo colpì parte della popolazione, tra il1854 e il1855 un'epidemia dicolera spinse il "Convocato generale dei possessori estimati", assemblea pubblica dei possidenti, a istituire un fondo straordinario per l'acquisto di farmaci e per le misure di profilassi. A causa di queste epidemie (e in previsione di future) venne quasi raddoppiata l'area del cimitero, che da 263,44 m2 passa a 420 m2.Vengono inoltre posti in essere (al pari della vicinaCassano Magnago) i lavori di copertura dei corsi d'acqua che scorrono all'interno del centro abitato.Nel1896, quando l'amministrazione statale decise l'incorporamento di Bolladello aCairate i cittadini, gelosi della propria autonomia, posero sotto assedio il municipio per impedire al messo di portare a Cairate i documenti per l'incorporazione. Soltanto la notte, con il calare delle tenebre, quest'ultimo riuscì a consegnare da una finestra le carte a un proprio uomo di fiducia, che le trasportò fino al municipio di Cairate, ponendo fine al Comune di Bolladello.Nella seconda metà dell'Ottocento venne creata a Bolladello la società operaia di mutuo soccorso, avente come fine "il miglioramento materiale, morale e intellettuale delle classi lavoratrici". Nel1941 viene invece costituito il "Mutuo sodalizio per il bestiame", associazione che aveva come scopo l'assicurare i bovini di età superiore ai sei mesi posseduti dai soci.NelXX secolo, grazie alla vicinanza con i poli industriali diGallarate eCassano Magnago, il paese fu oggetto di una forte immigrazione dapprima dalVeneto, quindi dalMezzogiorno e oggi dall'estero. Per far fronte a questi cambiamenti sono stati costruiti nuove abitazioni e attività produttive, una nuova scuola elementare e un grande campo sportivo ai confini conPeveranza.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Villa di Carlo Leone Gioacchino Guglielmo II Barone Duca di Bolladello.

Architetture religiose

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Madonna con bambino, santuario di San Calimero

Simbolo del paese, sorge su una collina nei pressi di un'antica sorgente, oggi esaurita, formatasi a causa della particolare conformazione geologica che alterna vasti strati di terreno impermeabile e permeabile. Dalla vicinanza a questo corso d'acqua si fa derivare la dedica al Santo Calimero, nel Medioevo invocato contro la siccità, le cui acque miracolose erano, fino in epoca recente, distribuite agli ammalati diMilano nel giorno a lui dedicato. Un'altra ipotesi vuole che l'intitolazione provenga dalla "Madonnakalimera", ovvero, alla Madonna del buon giorno. Tale ipotesi troverebbe supporto nell'influenza della cultura ellenica nella vita spirituale del paese, testimoniata dall'intitolazione di diversi altari a santi orientali.L'edificio, già presente almeno fin dalXIII secolo, mostra tre epoche di costruzione: la prima, la più antica, giunge al1470 ed è opera della ristrutturazione dell'antico santuario da parte della famiglia Martignoni: all'epoca la costruzione consisteva in un angusto spazio con una semplice navata rettangolare. Nel1686 la forma dell'edificio, che nel frattempo era stato dichiarato pericolante, venne modificata dalle opere di ristrutturazione volute da Gerolamo Palazzi nelle sue disposizioni testamentarie: fu difatti ampliato con la costruzione di una nuova abside rivolta verso occidente e assunse una conformazione ovale. L'ultima fase del suo ampliamento è datata1871 quando si provvide alla costruzione di una nuova abside, della sacrestia, del campanile e al rinforzo del muro di scarpata volto a consolidare il terreno su cui la chiesa sorge. Il portale di ingresso e le vetrate hanno invece origini molto più recenti: il primo fu voluto dal parroco Ambrogio Giussani e realizzato dalla fonderia bolladellese dei fratelli Cappellari, le seconde furono realizzate, su ordine dello stesso, da una vetreria milanese.

All'interno, sopra l'altare, campeggia il quadro di una Madonna con bambino, fin da un lontano passato ritenuto miracoloso e portato in processione dalla chiesa parrocchiale al santuario ogni prima domenica di luglio. La Madonna è ritratta in posa dimessa, raffigurata assisa sui gradini di una casa, con una veste rossa e un mantello blu. Non è escluso che il dipinto in questione sia una versione della "Madonna dell'umiltà", molto diffusa in epoca medioevale in cui la stessa viene raffigurata mentre allatta Gesù seduta su un cuscino appoggiato a terra: già a metà del Settecento, nel descrivere la sua visita a San Calimero, l'arcivescovoGiuseppe Pozzobonelli riferì di un quadro sopra l'altare raffigurante una Madonna allattante. Il seno della Madonna fu in seguito coperto da un velo e solo da pochissimi anni si può rimirare il quadro in quella che doveva essere la sua versione originale.La provenienza del dipinto è legata alla leggenda che lo vuole donato da una nobildonna di passaggio, rimasta incolume dopo che la sua carrozza, in pieno inverno, ebbe un incidente nella via sottostante il santuario a causa del fondo ghiacciato. Per ringraziare la provvidenza dello scampato pericolo, volle donare alla piccola chiesetta che aveva poco prima visto passando, il pregevole quadro.All'interno del santuario nel corso delXX secolo sono stati perpetrati diversi furti, probabilmente commissionati da esperti d'arte:

  • nel1944 avvenne il furto della campana, ritrovata dopo poco abbandonata nel bosco in un vallone poco lontano;
  • nel1970 San Calimero ricevette per due volte le visite dei ladri: furono rubati, a distanza di due mesi, due statue di legno raffiguranti degli angeli e otto antichi candelabri;
  • il 17 luglio1973 viene rubato il dipinto raffigurante la Madonna di San Calimero, atto che fece cadere nello sconforto l'intera comunità di Bolladello, che si sentì oltraggiata nella propria fede e nelle proprie tradizioni. Fortunatamente, il 9 maggio1974, i carabinieri diSesto San Giovanni, nel corso di un'operazione tesa a sgominare una banda di ladri di opere d'arte, rinvennero due tele in un cascinale di Sesto. IlCorriere della Sera del giorno seguente documenta il fatto pubblicando la foto delle opere ritrovate: il parroco Molteni, riconoscendo la Madonna trafugata, ne informa le autorità: la Madonna miracolosa, dopo un anno di assenza, ritornò così nel paese, dove è gelosamente custodita (l'originale viene portato in processione una volta l'anno, nel santuario ne rimane una copia).
  • nella notte tra il 9 e il 10 giugno1980, ignoti tentano di scardinare la porta della sacrestia, non riuscendovi tornano il giorno seguente, la sfondano e rubano un armadio settecentesco contenuto in essa. Insieme a questo asportano due antiche cornici abbandonando le tele sul prato fuori dal santuario.

A causa del luogo isolato ove sorge e dei tesori che ancora contiene, il santuario è aperto solo per le funzioni religiose ed è posto sotto sorveglianza di un sistema a circuito chiuso di telecamere.

Società

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Tradizioni e folclore

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  • Si narra che in epoca longobarda la reginaTeodolinda, colpita dall'estrema povertà delle campagne delSeprio, abbia voluto donare alla parrocchia diSan Giulio, sita aCassano Magnago, alcuni terreni di proprietà della corona. L'unione tra il toponimo geografico "pozzolo", indicante un pozzo o una fonte d'acqua il cui utilizzo era riservato agliArimanni e di "allodola", derivazione diallodiale, è un'altra valida ipotesi per giustificare la denominazione del paese.
  • Bolladello, come la vicinaCairate, ha numerose leggende legate alla figura diFederico Barbarossa: la tradizione tramandata oralmente nei secoli racconta infatti che l'imperatore del Sacro Romano Impero si sia rifugiato nella cascina del Noel, sita ancor oggi su una collina poco distante dal centro del paese, dopo la disfatta del suo esercito nellabattaglia di Legnano. Dello stesso Barbarossa si narra abbia seppellito un fantomatico tesoro nei boschi presso il santuario diSan Calimero.
  • I monaci del monastero degliumiliati, alcuni secoli fa, avrebbero scavato un lungo tunnel di collegamento tra il loro ricovero e il richiamato santuario, la cui entrata sarebbe celata tutt'oggi nelle cantine del palazzo di vicolo Magnoni.
  • Due cortili dell'odierna via Cavour hanno nomi che si riferiscono a leggende pseudo-storiche. Il cortile che un tempo doveva effettivamente essere occupato da un piccolo monastero femminile, viene chiamato "Della Regina": leggenda vuole che intorno all'anno mille qui si fosse stabilita una nobile proveniente da un non meglio precisato Nord con il proprio seguito di dame di corte. Fuggite dalla propria patria a causa di un intrigo ed entrate in incognito, travestite da pellegrine, all'interno del centro abitato, chiesero asilo e si stabilirono in tale loco, prendendo i voti e fondando un convento. Un secondo cortile, sempre presente nella stessa via, viene dettola cort di stròlig ("il cortile deglizingari)". Tale nome, deriverebbe da un antico sposalizio tra uno degli abitanti della corte e una bellissima zingara che, per amore, aveva deciso di abbandonare la vita nomade e insediarsi a Bolladello.

Culture

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Eventi

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La sera della prima domenica di luglio si svolge la rituale processione della Madonna di San Calimero in cui il quadro raffigurante la Madonna con bambino viene trasportato per le vie del paese, dalla parrocchiale di Sant'Ambrogio fino al santuario.

Galleria d'immagini

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  • Chiesa di Sant'Ambrogio
    Chiesa di Sant'Ambrogio
  • Il paese visto dalla collina di San Calimero
    Il paese visto dalla collina di San Calimero
  • Via Indipendenza, già via dei Ronchi
    Via Indipendenza, già via dei Ronchi
  • Via Cavour, già Contrada Lunga
    Via Cavour, già Contrada Lunga
  • Vicolo Magnoni con, sullo sfondo, l'ex monastero
    Vicolo Magnoni con, sullo sfondo, l'ex monastero
  • Ex monastero degli Umiliati visto da San Calimero
    Ex monastero degliUmiliati visto da San Calimero
  • Cascine ottocentesche in un cortile di via Cavour
    Cascine ottocentesche in un cortile di via Cavour
  • Sentiero che si inoltra nel bosco nei pressi della Cascina Noel
    Sentiero che si inoltra nel bosco nei pressi della Cascina Noel
  • Santuario della Madonna di San Calimero
    Santuario della Madonna di San Calimero
  • San Calimero vista da un cortile di via Cavour
    San Calimero vista da un cortile di via Cavour
  • Particolare portale d'ingresso del santuario
    Particolare portale d'ingresso del santuario
  • Particolare della facciata
    Particolare della facciata
  • San Calimero innevato (1985)
    San Calimero innevato (1985)

Bibliografia

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  • Ernesto Restelli,Bolladello, storia, cronache e ricordi di una comunità.
  • Gianpaolo Cisotto,Il monastero longobardo di Cairate, itinerari artistici in Cairate, Bolladello e Peveranza
  • Antonio Innocenti,Bolladello... per non dimenticare

Altri progetti

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