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Blues

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Blues
Origini stilistichejazz
musica afroamericana
Origini culturaliStati Uniti, fine delXIX secolo-inizio delXX secolo
Strumenti tipicivoce,chitarra elettrica,chitarra acustica,pianoforte,armonica a bocca,basso,contrabbasso,tromba,trombone,sassofono,batteria,kazoo,washboard
Popolaritàanni 1920 - 50, decaduto negli anni 60 per poi trovare la sua evoluzione definitiva nelrock, ma soprattutto nelrock and roll.
Sottogeneri
Acid Blues -Blues Drama -Blues rock -Blues shouter -Classic female blues -Country blues -Early American Blues -Electric blues -Folk blues -Gospel blues -Harmonica Blues -Jazz blues -Jump blues -Piano blues -Soul blues -Bluegrass -Slide Guitar Blues -Blues metal -Punk blues -Swamp blues -Talking blues -Boogie-woogie -Blues Revival
Generi derivati
Rhythm and blues -Rock and roll -Country -Hard rock
Generi regionali
African blues -British blues -Canadian blues -Chicago blues -Delta blues -Detroit blues -Kansas City blues -Louisiana blues -Memphis blues -New Orleans Blues -North Mississippi blues -St. Louis blues -Texas blues -Piedmont blues
Taj Mahal Blues Trio

Blues è ungenere musicale nonché un tipo dimusica vocale e strumentale caratterizzata da una struttura di dodicibattute, che vengono poi ripetute, e nella melodia dall'uso delle cosiddetteblue notes. Viene talvolta identificato come un genere musicale a sé stante.[1]Sebbeneragtime espiritual non abbiano la stessa origine né la stessa storia del blues, questi tre stili musicali afroamericani si sono fortemente influenzati tra loro.

Jazz e blues condividono l'origine geografica (Nord America) e si sono sviluppati in contemporanea.[2]

Le radici del blues sono da ricercare tra i canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degliStati Uniti d'America (la cosiddettaCotton Belt, da qui la canzonePick a bale of cotton). La strutturaantifonale (di chiamata e risposta) e l'uso delleblue note (un intervallo diquinta diminuita che l'armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo dimusica stonata) apparentano il blues alle forme musicali dell'Africa occidentale.

A partire da queste umili origini, il blues crebbe fino a diventare la forma dimusica popolare più registrata al mondo, finendo per influenzare fortemente, o addirittura a far nascere, molti degli stili della musica popolare moderna e diventando, a partire dagli anni 1960, uno dei fattori d'influenza dominanti nellamusica pop.[3] Tra i generi che furono più direttamente influenzati dal blues, ricordiamo ilrock and roll e l'hip hop.

Il significato del nome

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Blues nasce dall'espressione "to have the blue devils" (letteralmente: avere i diavoli blu) col significato di "essere triste, agitato, depresso". L'espressione, attestata nella lingua inglese a partire dal XVII secolo, si riferiva in origine allo stato allucinatorio che segue alle crisi di astinenza da alcool.[4] All'epoca "blue" era un sinonimo gergale di "ubriaco" e per questo motivo le leggi che vietavano la vendita di alcolici la domenica erano indicate come "Blue laws. Verso la fine del 1700, un ballo di coppia lento diffuso nelle taverne veniva indicato come "blues" o "slow drag".[4] Dopo laguerra di secessione americana, le espressioni "to be blue"/"to have the blues" (essere blu/avere i blu) vennero ad indicare uno stato di sofferenza, di tristezza o di malinconia, distaccato dall'originaria associazione con l'ubriachezza. L'uso dell'espressione tra la popolazione afroamericana per designare la musica associata a tale stato potrebbe essere addirittura posteriore al 1900. A quel punto i due significati (extramusicale e musicale) si fusero, e divenne comune dire il musicista blues suonava o cantava per"liberarsi dei blues". Questa associazione tra il sentimento blues ("blues feeling") e il genere musicale assunse grande importanza, e l'idea che l'espressione del sentimento blues - al di sopra del mezzo tecnico - costituisca l'essenza della musica è fortemente radicata nella comunità blues.[3]

Storia

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Le origini del blues

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Spartito di "Saint Louis Blues"

Come avviene per altre forme di musica popolare, le origini del blues, in quanto poco documentate e oscure, sono oggetto di tante discussioni.

In particolare non c'è una precisa data di nascita per questo genere musicale: la traccia più antica di una forma musicale simile al blues è il racconto che, nel1901, fece un archeologo delMississippi, descrivendo il canto di lavoratori neri che sembra avere affinità melodiche e liriche con il blues di oggi. Non è, dunque, possibile stabilire con esattezza una data che segni l'origine del genere, tuttavia un anno fondamentale fu il 1865, anno dell'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d'America: ottenuta la libertà, numerosi ex schiavi-musicisti iniziarono a portare la loro musica fuori dalle piantagioni e, nel giro di qualche decennio, questo genere fu noto ai più fino a giungere alle prime attestazioni che ci sono pervenute.

Uno dei più importanti antenati del blues è senz'altro lospiritual, una forma di canto devozionale nato dalle riunioni di devoti durante ilGrande risveglio[5] dei primi anni delXIX secolo. Di argomento malinconico e appassionato, rispetto al blues gli spiritual avevano accenti meno personali e rivolti alla persona del cantante, riferendosi spesso alla condizione dell'umanità in generale e al suo rapporto con Dio, e i testi erano corrispondentemente meno profani.

Altri antenati del blues vanno cercati fra lework song (canzone di lavoro) degli schiavi di colore (field hollers) e di altra provenienza (canti dei portuali ostevedore; canti dei manovali oroustabout), che risuonavano in America all'epoca dellaGuerra di secessione (e anche negli anni successivi, in cui la condizione di soggezione e povertà degli afroamericani persistette nonostante l'abolizione della schiavitù). Da questi il blues ereditò probabilmente la sua struttura dicall and response ("chiamata e risposta"), di origine africana, mutuando invece la sua struttura armonica e strumentale dalla tradizione europea.[6]

Bo Diddley in concerto aPraga nel 2005

Molte delle caratteristiche del blues, a cominciare dalla struttura antifonale e dall'uso delleblue notes, possono essere fatte risalire allamusica africana. Sylviane Diouf ha individuato molti tratti, tra cui l'uso dimelismi e la pesante intonazione nasale, che fanno pensare a parentele con la musica dell'Africa centrale e occidentale.[7] L'etnomusicologoGerhard Kubik, professore all'Università di Magonza, inGermania, e autore di uno dei più completi trattati sulle origini africane del blues (Africa and the Blues), è stato forse il primo ad attribuire certi elementi del blues alla musicaislamica dell'Africa Centrale e Occidentale:

"Gli strumenti a corda (i preferiti dagli schiavi provenienti dalle regioni islamiche) erano generalmente tollerati dai padroni che li consideravano simili agli strumenti europei come il violino. Per questo motivo gli schiavi che riuscivano a procurarsi unbanjo avevano più possibilità di suonare in pubblico. Questa musica solista degli schiavi aveva alcune caratteristiche dello stile di canzone arabo-islamica che era stata presente per secoli nell'Africa centro-occidentale".[7]

Kubik fa inoltre notare che la tecnica, tipica del Mississippi e ricordata dalbluesmanW. C. Handy nella sua autobiografia, di suonare la chitarra usando la lama di un coltello, ha corrispettivi in Africa. Anche ildiddley bow, uno strumento casalingo fatto da una singola corda tesa su un'asse di legno, che viene pizzicata modulando il suono tramite unoslide fatto di vetro e che si incontrava spesso nell'America meridionale agli inizi del Novecento, era di derivazione africana.

Si ritiene che il bluesman più anziano per nascita di cui abbiamo una registrazione discografica siaDaddy Stovepipe, nato nel 1867, "one man band" chitarrista, cantante, armonicista e suonatore di "Kazoo" e altri strumenti autocostruiti, di cui ci rimane la canzone "Sundown Blues" incisa nel 1924, ma le cui prime esibizioni con prodromi blues risalgono attorno al 1890[8].

Nel corso della sua evoluzione, il blues acquisì alcune delle sue caratteristiche dalle "arie etiopi", gli spettacoliminstrel e dalragtime. In questo periodo il blues, come testimoniato ad esempio dalle registrazioni diLeadbelly e diHenry Thomas, ha molte forme diverse, le più frequenti essendo le forme in dodici, otto o sedici battute basate sul girotonica -sottodominante -dominante descritto nel seguito. La forma del bluesstandard in dodici battute fa la sua apparizione documentata nelle comunità afroamericane nel tratto meridionale del Mississippi, sullaBeale Street diMemphis, e nelle orchestre bianche diNew Orleans.

Caratteristiche

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Struttura musicale e testi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Blues in 12 misure.

Poiché i musicisti che crearono il blues solo di rado avevano ricevuto un'educazione formale o erano in grado di leggere e scrivere gli spartiti, l'improvvisazione, orale e scritta, giocava una parte importante in questa forma musicale. Questa venne agevolata dall'esistenza di un certo numero di forme (pattern) fisse, tra le quali la più universale e riconosciuta è certamente quella in 12 battute, suddivise in 3 frasi (musicali e testuali): 4 battute sull'accordo ditonica (a volte con la settima minore aggiunta nella quarta battuta), due sull'accordo dellasottodominante e ancora due sulla tonica, e infine due accordi di settima didominante seguiti da due di tonica. Questa forma si presta ad essere eseguita in ogni tonalità: particolarmente frequentate sono la tonalità diMi (quando lo strumento principale è lachitarra) e quelle diFa eSibemolle (particolarmente comode perstrumenti traspositori quali ilsaxofono).

Esistono anche schemi su 16 o 24 misure, ottenuti generalmente introducendo, nello schema base in 12, segmenti addizionali di 4 misure con varie funzioni e strutture tematiche. Con l'affermarsi dell'industria musicale all'inizio del 1900 vennero chiamati "blues" composizioni che ne utilizzavano la struttura pur essendo dotate di uno spartito che ne fissava l'esecuzione (ad esempioNigger Blues di Le Roy "Lasses" White, 1912 eSt. Louis Blues diW.C. Handy, 1914). Il successo, anche discografico, di queste ultime fece poi sì che il termine blues venisse adoperato anche per dare il titolo a composizioni musicali di forma completamente autonoma, ad esempioLimehouse Blues (Furber-Braham, 1924).

La melodia o il canto blues hanno un impianto antifonale di chiamata-risposta, che divenne quasi fissa a partire dagli anni 1920. La forma standard è divisa in tre parti: chiamata nelle prime 4 misure, risposta nelle successive 4 (spesso consistente nella ripetizione della prima frase) e conclusione nelle ultime, ad esempio:

                            I’m troubled in mind, baby, feelin’ blue and sad.                            I’m troubled in mind, baby, feelin’ blue and sad.                            The blues ain’t nothin’ but a good man feelin’ bad.

Il numero di ritornelli non è fisso, e l'argomento trattato è sempre intensamente personale, e normalmente malinconico. Vi erano anche molti testi di argomento velatamente o esplicitamente sessuale (dirty blues), che contribuirono a dare al blues, e ai suoi interpreti, una pessima fama.

Le scale utilizzate dal cantante (o dagli strumenti solisti, se il pezzo è strumentale) sono prevalentemente la scalapentatonica minore (in Do: Do, Mib, Fa, Sol, Sib, Do) e lascala blues (in Do: Do, Mib, Fa, Solb, Sol, Sib, Do).

L'uso di scale pentatoniche e del loro adattamento alle varie scale europee produce un senso di indefinitezza tonale, comunicato dal caratteristico abbassamento del terzo e settimo grado della scala diatonica (blue notes). Si noti che questo comporta una dissonanza caratteristica tra l'armonizzazione (che nel blues maggiore, usa terze maggiori) e la melodia (le cui scale tipiche usano terze minori): questo modo dicantare in minore su maggiore rappresenta una delle ambiguità tipiche del blues.

Quantunque il blues abbia struttura, schemi musicali e sonorità affini algospel si oppone a quest'ultimo proprio per la caratteristica di empietà dissacratoria che spesso lo accompagna, e che mal si adatta ai temi sacri trattati dai gospel cantati dai predicatori nelle comunità cristiane. La semplicità stessa dei temi e della struttura permette a questo genere di essere eseguito con strumentazioni al limite dell'essenziale.

Lo strumento che fu più utilizzato dai primi musicisti neri liberati dalla schiavitù (a parte l'elastico inchiodato alla tavola) fu la cosiddetta cigar box, una specie di chitarra a due, tre o quattro corde che come corpo recava spesso una scatola di sigari, ma andavano bene anche altri contenitori in legno o metallo. Le corde abbastanza alte ne permettevano un uso agevole con lo slide (cilindro di vetro ricavato dal collo di una bottiglia), ma precludevano l'uso delle dita della mano sinistra sulla tastiera, anche per il fatto che la tastiera non recava tasti di riferimento e tutto era lasciato all'orecchio del musicista. L'uso della chitarra fu la naturale conseguenza; l'esigenza di esibirsi in locali sempre più importanti con altri musicisti ne impose l'uso. L'armonica è l'altro strumento più usato nel blues. In definitiva si può dire che quasi tutti gli strumenti esistenti sono stati usati per fare blues e che i neri d'America hanno inizialmente impiegato quelli più economici e di facile reperibilità.

Scale e accordi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Blue note.
Scala pentatonica minoreplay

Queste "stonature",o meglio deviazioni dallascala diatonica occidentale, ancora oggi sono il marchio indelebile del suono blues, e si possono classificare in diversi tipi a seconda dell'intervallo alle quali sono applicate. Di seguito verranno analizzate alcune di queste particolarità, per comprendere le quali sarà utile avere presente alcune nozioni diarmonia di base.

III grado (intervallo di terza)

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Nel sistema tonale occidentale questo grado di una scala serve come discriminatore per stabilirne ilcarattere:

  • se èmaggiore (detto ancheterza maggiore comprendente 4semitoni, per esempio Do/Mi), il pezzo in genere suona più allegro e spensierato;
  • se èminore,(detta anche terza minore comprende 3 semitoni, per esempio Do/Mib) contribuisce ad un'atmosfera struggente.

Nel blues invece la terza non è così ben definita:

  • a livello "fisico" la frequenza inHertz della nota non corrisponde quasi mai né ad una terza maggiore né ad una terza minore;
  • a livello "musicale" viene utilizzata per enfatizzare i passaggi importanti di un brano, facendola avvicinare alternativamente ad una terza maggiore o minore a seconda del risultato che si vuole ottenere.

L'indeterminatezza del terzo grado (maggiore-minore) può essere vista in modo diverso: la terza minore, ad esempio, può essere interpretata come una nona aumentata.È invece sottolineata la settima minore, tipica e caratteristica del Blues.

V grado (intervallo di quinta)

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Questo grado è presente nella quasi totalità delle culture musicali per la sua particolarità: corrisponde a 3/2 della frequenza presa come tonica. I due sistemi (tonale e... resto del mondo) si assomigliano molto su questo intervallo, che viene sfruttato come "forza trainante" per tornare alla tonica, pur se con scopi e modalità leggermente diversi:

  • nella musica classica il passaggio V-I viene utilizzato come sigillo conclusivo di un passaggio musicale anche molto complicato: la cosiddettacadenza perfetta;
  • nel bluestradizionale è raro avere un vero e propriofinale, costruzione musicale introdotta infatti dai bluesman bianchi e dai musicisti di città in genere per rendere più commerciale la loro musica. Il V grado viene utilizzato per lanciare un altro giro della canzone e ricominciare tutto da capo (turnaround).

Il blues è composto da diversi movimenti circolari presenti a tutte le scale di grandezza:

  • a livello ritmico si presenta come una figura chiamatashuffle, movimento sincopato a metà strada tra le terzine e i sedicesimi, che produce una continua tensione verso il beat successivo;
  • a livello di struttura si ha una ripetizione ossessiva della stessa serie di accordi e frasi musicali, con variazioni più o meno significative e/o regolari;
  • alla fine di ogni strofa si assiste al cosiddettoturnaround, tradotto spesso in italiano comegiro di boa, concluso quasi sempre con il V grado.

Di importanza particolare è poi il V grado diminuito (dettotritono, 6 semitoni), utilizzato come nota di passaggio e capace da solo di portare una scala verso sonorità decisamentebluesy.

Sottogeneri e generi derivati

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Il blues ha prodotto una gran varietà di scene regionali, sottogeneri, ognuno con le sue caratteristiche peculiari e generi derivati come il fenomeno sviluppatosi tra i musicisti bianchi inglesi a metà degli anni sessanta, noto comeBritish Blues.

Ha avuto un impatto determinante alla formazione delrock & roll, delboogie woogie, delrhythm and blues, delrap.

Diffusione

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In Finlandia è attivo dal 1968 il magazineBlues News, interamente dedicato al blues.

Lo stesso argomento in dettaglio:Blues in Italia.

Note

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  1. ^(EN)AllMusic Genres, suallmusic.com.URL consultato il 4 giugno 2016.
  2. ^Jazz and Blues—Who Knew!, sugregtivis.com.URL consultato il 19 agosto 2018.
  3. ^abThe New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2nd edition, alla voceBlues
  4. ^ab(EN)Why Is the Blues Called the ‘Blues’?, inThe Huffington Post.
  5. ^IGreat awakenings sono detti alcuni periodi della storia angloamericana caratterizzati da grandi fermenti religiosi e spirituali. Si ebberograndi risvegli negli anni 1730-1740, 1820-1830, 1880-1900, 1960-1970.
  6. ^Morales (p. 276) attribuisce questa dichiarazione a John Storm Roberts inBlack Music of Two Worlds, che inizia con la seguente citazione di Roberts: "Non sembra che il blues abbia le stesse caratteristiche africane che si possono individuare nella musica caraibica".
  7. ^abJonathan Curiel, SFGate
  8. ^Daddy Stovepipe, suthebluestrail.com.URL consultato l'8 dicembre 2016.

Bibliografia

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Nel testo

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British Blues

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Altre letture

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