Ibivalvi (BivalviaLinnaeus, 1758), detti anchelamellibranchi opelecipodi, sono unaclasse delphylum deiMollusca, e comprende 13 000specie generalmente marine ma ne esistono anche di acqua dolce come la specieAnodonta anatina: tra i più noti ci sono levongole e imitili.
Anatomia tipica di un bivalve (Margaritifera margaritifera). 1,2=adduttori, 3,4=branchie, 5-6=sifoni, 7=piede, 8=denti, 9=cerniera, 10=mantello, 11=umbone
Presentano un guscio (conchiglia) dicalcite oaragonite (due forme dicarbonato di calcio),[1] composto da due apparati distinti dettivalve, generalmente simmetriche, unite da una cerniera mobile. Ciascuna valva ha un punto più elevato, dettoumbone.
Le valve si chiudono per azione di uno o duemuscoliadduttori, formati da fasci muscolari lisci e striati in grado di chiudere le valve velocemente e permettere a queste di rimanere serrate per lungo tempo senza grande dispendio energetico. Insieme alla cerniera è presente unlegamento interno che, contrariamente agli adduttori, tende ad aprire le valve.
Gli adulti hanno mobilità molto limitata e presentano adattamenti alla vita sedentariabentonica: infatti hanno unpiede non adatto alla locomozione che nelle specie che vivono semisepolte nelsedimento viene usato per scavare. La morfologia del piede, la muscolatura e la pressione dell'emolinfa coadiuvano l'inserimento dell'animale nella sabbia.
Alcuni bivalvi sono in grado di muoversi: per esempio i pettini (Pecten jacobaeus) aprendo e chiudendo le due valve della conchiglia producono flussi d'acqua che li fanno muovere a balzi.
Sono animali filtratori, in cui il capo non è differenziato ed ilsistema nervoso è notevolmente semplificato. Manca un vero e propriocervello, ma sono presenti diversigangli.
I bivalvi posseggonochemiorecettori emeccanorecettori. Alcuni bivalvi, in particolare quelli di acque profonde, sono interamente privi diocchi; altri hanno occhi molto semplificati, in grado di percepire solo le variazioni di luce; altri infine hanno piccoli occhi anche molto complessi,[2] ma la mancanza di un'adeguata struttura cerebrale rende improbabile che possano elaborare vere immagini.[3]
La cavità delmantello corrisponde allo spazio tra le due parti dell'animale aderenti alle valve. Essa è attraversata da un flusso d'acqua che permette larespirazione e lanutrizione. Infatti le particelle alimentari sono trattenute da particolaribranchie a forma di pettine, dettectenidi, presenti in molti gruppi di molluschi. Nei bivalvi gli ctenidi sono sempre due; l'acqua viene incanalata ad essi tramite duesifoni, uno d'ingresso e l'altro d'uscita, che in alcuni casi (come per iThraciidae) possono essere fusi alla base.
Molti molluschi hanno conchiglie composte di un unico pezzo: in modo evidente, per esempio, iGasteropodi (tra cui le comunichiocciole), gliScafopodi, iMonoplacofori; in modo meno evidente iCefalopodi, nei quali la conchiglia può essere molto ridotta o anche assente. Più complesso il caso deichitoni, nei quali la conchiglia è composta da un certo numero di piastre.
Tra i molluschi, però, solo nei bivalvi e nel gruppo estinto deiRostroconchi la conchiglia è formata da due valve distinte e incernierate tra loro. I Rostroconchi, che un tempo furono considerati parte dei bivalvi, vengono oggi considerati una classe parallela, antenati forse degli Scafopodi.
Al di fuori dei Molluschi, esiste un altro gruppo di animali che possiede conchiglie formate di due valve incernierate. Sono iBrachiopodi, che formano addirittura un tipo (phylum) a sé stante. Le differenze tra i brachiopodi (oggi poco comuni) e i bivalvi sono numerose.. Nei brachiopodi invece il piano di simmetria è perpendicolare al piano di unione delle valve, si riconoscono infatti due valve diverse : quella più grande detta ventrale, e quella più piccola della dorsale. Inoltre, le conchiglie dei brachiopodi contengono anche fosfato di calcio (oltre al carbonato di calcio che è comune ai due gruppi). Altre differenze riguardano la morfologia interna.