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Bisignano

Coordinate:39°30′26.17″N 16°16′51.82″E39°30′26.17″N,16°16′51.82″E (Bisignano)
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Bisignano
comune
Bisignano – Stemma
Bisignano – Bandiera
Bisignano – Veduta
Bisignano – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Amministrazione
SindacoFrancesco Fucile (lista civica Bisignano futura) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate39°30′26.17″N 16°16′51.82″E39°30′26.17″N,16°16′51.82″E (Bisignano)
Altitudine350 m s.l.m.
Superficie86,44km²
Abitanti9 388[1] (31-7-2025)
Densità108,61 ab./km²
Comuni confinantiAcri,Cerzeto,Lattarico,Luzzi,Mongrassano,San Marco Argentano,Santa Sofia d'Epiro,Tarsia,Torano Castello
Altre informazioni
Cod. postale87043
Prefisso0984
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT078017
Cod. catastaleA887
TargaCS
Cl. sismicazona 1(sismicità alta)[2]
Nome abitantibisignanesi
PatronoSant'Umile da Bisignano eSan Francesco da Paola (compatrono)
Giorno festivo26 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bisignano
Bisignano
Bisignano – Mappa
Bisignano – Mappa
Posizione del comune di Bisignano all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Bisignano (Visignanu in dialetto locale[3]) è uncomune italiano di 9 388 abitanti[1] dellaprovincia di Cosenza inCalabria.

Geografia fisica

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È posta a 350 metri sul livello del mare sulle ultime propaggini collinose dellaSila greca, a dominio della valle delCrati.sede vescovile dall'VIII secolo, vanta i ruderi di un castello bizantino-normanno e la cattedrale, risalente alXIII secolo ma quasi interamente rifatta.

Nicola Leoni, nel libroDalla Magna Grecia e delle Tre Calabrie del 1845 descrive Bisignano così: «La città ha belli edifici, più parrocchie, un seminario, più monasteri, un monte di pietà. Educa un popolo di 4450 individui civili industriosi. È celebrata per le bellissime razze di cavalli. Si allontana da Cosenza a 20 miglia. La famiglia Sanseverino vi ebbe signoria. Ampio fertilissimo n'è il territorio che si distende in vallate, in aprici colli deliziosi, piantati di ulivi, di viti, di gelsi, e di tutta la numerosa famiglia dell'ubertose piante, irrigato da limpidissimi rivi. La Cattedrale col titolo dell'Assunta è di bell'architettura.»

Storia

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Origini

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Non si conoscono con esattezza quali furono gli albori della città; alcuni storici antichi, e tra questi il Barrio, raccontano che il fondatore fu un taleBescio, il quale condusseAschenez, pronipote diNoè, fino inCalabria, dandole il nome diBescia, che iGreci e iRomani cambiarono inBesidia. Altri storici, invece, fanno risalire le origini agliAusoni. Certamente nel IV secolo a.C. Bisignano era una delle principali città dellaConfederatio Bruttiorum (vediBruzi).

I numerosi ritrovamenti testimoniano comunque le antichissime e importanti origini della Città, in periodi storici che risalgono al XV e XIV secolo a.C. I siti archeologici di Bisignano nelle località di Mastro D'Alfio e di Comò custodiscono, sepolte, le vestigia della Bruzia Besidiae. In particolare, nella zona di Mastro D'Alfio, affiora, dal cumulo di terra che lo ricopre, un forno di età greca a due bocche e nella medesima zona furono ritrovate le grandi giare delIV secolo a.C. custodite nel Museo della Sibaritide. Notizie della città sono già note intorno al205 a.C., quando alleata di Annibale, nella battaglia di Campovile, sconfisse i Romani.

Sede vescovile

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Per carenza di documentazione sono altrettanto ignote sono le origini di Bisignano sede vescovile. Secondo l'arcidiocesi Cosenza-Bisignano, è attendibile l'ipotesi che stabilisce che la diocesi di Bisignano sia stata istituita a cavallo dei secoli VII e VIII, subentrando a quella di Thurii, di cui noi si hanno più notizie dal 680. Il primo vescovo che risulta da un documento ufficiale del 743 è Auderamus, il quale partecipa al sinodo convocato a Roma dapapa Zaccaria nel 745.Niceforo II Foca, imperatore bizantino, nel 963 riconquisto la Calabria scacciando iLongobardi dalla valle del Crati imponendo il rito Bizantino anche alla Diocesi di Bisignano. Ma già nel 983,papa Benedetto VII la assegna alla metropolia di Salerno, come risulta dalle bolle papali del 986 e del 1058. La posizione però è contraddittoria fino all'XI secolo in quanto per le fonti greche Bisignano dipende da Reggio Calabria, mentre per quelle latine da Salerno. Secondo l'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Bisignano era il confine tra il dominio longobardo e quello bizantino e quindi, molto probabilmente, non era soggetta a nessuna di esse.Dopo ilconcordato di Melfi, periodo normanno, la diocesi di Bisignano è ricordata nelLiber Censum della Chiesa di Roma come "Domini Papae", ovvero era soggetta direttamente alla Sede Apostolica. Notizie più precise circa i confini e i possedimenti della Diocesi si hanno dal momento in cui fu redatta, da parte del vescovo Ruffino, la Platea, dalla lettura della quale emerge la presenza in Bisignano di monasteri Basiliani e latini, chiese parrocchiali, rurali e luoghi culturali, menzionati successivamente in numerosi documenti ecclesiastici i quali dimostrano un'intensa e continua vita religiosa. Nel 1806 furono espropriate le terre ecclesiastiche in Bisignano e nel 1809 furono soppressi i Monasteri dei Domenicani, dei Cappuccini, dei Conventuali, dei Paolotti, dei Riformati e il Terz'Ordine dei Santa Maria delle Grazie.Nel 1818 la Diocesi di Bisignano è stata unita a quella di San Marco Argentano e nel 1979 è stata definitivamente unita all'arcidiocesi di Cosenza.[4]

Dominazione romana

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Dominazione longobarda

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Durante la dominazione longobarda (568774), venne nominato Anderamo vescovo di Bisignano.

Dominazione bizantina

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Il cronista Colaniello Pacca annota che nel 1026 Bisignano fu assediata, presa, profanata e saccheggiata dai Saraceni che venivano dalla vicina Sicilia.[5][6]

Dominazione normanna

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La città era Comune nel1061 guidata "dai consigli" di Pietro De Turra (fatto prigioniero daRoberto Guiscardo per ottenere la resa della città[7]).

Nel 1056 Bisignano, Cosenza e quasi tutta la Calabria Citra furono costrette a pagare un tributo e prestare servigio ai Normanni grazie ad un'astuzia di Roberto D'Altavilla, detto, dopo questo episodio, il Guiscardo. Sotto le mura di Bisignano Roberto D'Altavilla chiama a colloquio Pietro Turra, ricchissimo signore di quella città, per risolvere alcune questioni sorte tra i Bisignanesi e i Normanni che vivevano nella vicina San Marco. Mentre i due signori discorrevano sotto gli occhi dei Bisignanesi da un lato e i Normanni dall'altro, Roberto, con un movimento repentino, afferra Pietro, di forme smisurate, a metà del corpo e se lo mette in spalla correndo verso i suoi uomini. I Bisignanesi, colti di sorpresa corrono verso Roberto D'Altavilla per liberare Pietro Turra arrivando ad azzuffarsi con i Normanni, e mentre questi si azzuffano, Pietro invano si sforza, con i piedi e con le mani, di divincolarsi. Roberto lo attanaglia sempre più, ora rotolandosi sul terreno, ora spingendolo alla meglio, ora trascinandolo, riesce a farlo prigioniero. Pietro Turra ottenne la libertà solo dopo aver pagato un riscatto di 20.000 scudi.[8][9]

Dal Medioevo al XX secolo

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Mappa e dettagli del terremoto del 1887 che ebbe epicentro nel comune

Bisignano fu dominio deiNormanni e nel 1400 feudo dei Ruffo diCatanzaro.

Nel1461 con Luca Sanseverino, figlio di Antonio Duca di San Marco, ha inizio la dinastia dei Principi di Bisignano e la città diviene capoluogo del principato fino ai primi delXIX secolo oltre che protagonista delle alterne vicende legate alla fortuna militare e politica del casato deiSanseverino.

Nel1508 furono gli Aloise a regnare su Bisignano dopo una battaglia contro i Sanseverino e proprio quest'ultimi vennero spodestati sia da San Marco che da Bisignano; il regno degli Aloise durò 21 anni, a capo del regno ci fu Francesco Aloise, nel1529 i Sanseverino si ripresero Bisignano e San Marco, gli Aloise riuscirono a fuggire e si recarono verso Catanzaro.

La città di Bisignano fu governata da una florida aristocrazia facente parte di un Seggio o Sedile chiuso, cioè del quale si poteva entrare a fa parte solo con il consenso unanime di tutti gli altri componenti del Seggio stesso. Tale Seggio era preesistente all'infeudamento alla Famiglia Sanseverino, poiché risalente al 4 gennaio 1339, con privilegio di Re Roberto d'Angiò confermato da Giovanna I e da Ladislao. Nell'atto di ricostituzione dei capitoli del Seggio del 2 aprile 1645 per Notaio Giovan Tommaso Oliverio (n. 215, Vol. 13, fol. 10, conservato presso l'Archivio di Stato di Cosenza) sono presenti i rappresentanti delle seguenti famiglie, alcune ancora esistenti: Acervo, Alitto, Aloise (o Loise), Caro Caruso, Catapani, Cosentini, Fasanella, Fede, Ferraro, Gaeta, Gioppa, Granata, Herrico, Laymo, Loe, Longo, Luzzi, Maldotto (o Maddotti), Pisa, Rende, Ripulo, Rodà, Rosa, Rossi, Russo, Solima, Trentacapilli, Valle, Ventre, Zazzo. Con atto del 27 aprile 1672 per Notar Muzio Verderame (n. 254, Vol. 8, fol. 7, presso l'Archivio di Stato di Cosenza), si aggiunsero le famiglie Rogliano e Boscarelli. Infine, con atto del 14 gennaio 1721 per Notar Marzio Castagnaro (n. 107, presso l'Archivio di stato di Cosenza) venne ammessa al Sedile di Nobiltà la famiglia Gallo. Il Governo da parte del Seggio dei Nobili cessò con la legge napoleonica di eversione della feudalità, il 2 agosto 1806. Delle predette famiglie risultano tuttora sicuramente esistenti le seguenti: Loise, Fasanella e di Fasanella d'Amore, Rende (anche detta Rende Altomonte) e Rende Granata, Solima, Trentacapilli, Boscarelli.

I rovinositerremoti ed in particolare quello del1887 portarono alla distruzione di gran parte del cospicuo patrimonio monumentale della città. La diocesi di Bisignano vanta tradizioni storiche millenarie: fu eretta probabilmente tra ilVII e l'VIII secolo. NelX secolo apparteneva allaprovincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Reggio Calabria e adottava ilrito bizantino. NelXIII secolo la diocesi, ben definita nei suoi confini, vantava una numerosa presenza di chiese e conventi. Nel1818 la diocesi fu unita a quella diSan Marco Argentano, mentre dal1979 è stata unita a quella di Cosenza. Il patrimonio artistico e culturale di Bisignano è particolarmente interessante ed è concentrato nel centro storico, tra i quartieri di: Piazza, Piano, Giudecca, San Simone, Santa Croce, San Zaccaria, San Pietro e Cittadella.

Invasione delle Locuste[10]

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A margine di un registro notarile, tenuto dal Notaio Pietro Paolo Mazzei, c'è scritto che il 12 luglio 1595 giunsero a Bisignano una gran quantità di locuste, le quali rovinarono, per diversi giorni, tutti gli orti e i campi coltivati, nonché i querceti, creando un notevole danno all'economia locale.

Il popolo, per risolvere il problema sopraggiunto si rovolse ai santi portando in processione per il paese, dapprima il Santissimo Sacramento, quindi la statua della Santissima Maria Addolorata. Dopo otto giorni dalle processioni, scrive il Notaio, le locuste scomparvero da Bisignano.

Alluvione[10]

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Lo stesso Notaio Pietro Paolo Mazzei, racconta, sullo stesso registro notarile, che «da domenica 3 settembre 1595, fino al giorno successivo, su Bisignano si è abbattuta una pioggia intensa e ininterrotta che provocò frane e seri danni, oltre alla morte di una persona. Il Fiume Moccone (Mucone) straripò portando alberi e carcasse di animali dalla Sila.»

Simboli

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Gonfalone della Città di Bisignano

Lo stemma e il gonfalone di Bisignano sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 febbraio 1978.[11]

Gaetano Gallo, nel suo libro intitolatoBisignano, arte storia folklore dice che lo stemma di Bisignano rappresenta uncavallo bianco sfrenato che esce da due monti, alzando le zampe anteriori in atto di saltare sopra un campo azzurro. Aggiunge inoltre che in un disegno pubblicato da "Ughellus Fernadus", nel 1644, non vi fosse l'albero che appare, per la prima volta nella stampa cheGiovan Battista Pacichelli pubblicò nel suo libroRegno di Napoli in prospettiva.

Spiega, Gaetano Gallo, che il cavallo in esame, a prima vista, sembrerebbe alludere al pregiatissimo allevamento di tali animali durante l'epoca Aragonese, ma il carattere del cavallo, sfrenato, ovvero galoppante senza guida, allude a ben altro. Bisignano nel 1020, come Amalfi e Gaeta fu proclamata Città godendo così di una piena libertà civile, reggendosi a libero municipio con forma repubblicana, mentre intorno a lei la terra veniva contesa fra i longobardi e i normanni. Il significato di libertà è confermato dai due monti che il cavallo sforza e travolge impetuosamente. Il Gallo precisa che non bisogna tener conto dell'albero, in quanto è stato aggiunto successivamente. Riguardo ai colori: il verde nasconde due significati, il primo esprime speranza, promesse future, mentre il secondo completa il significato di libertà espresso dal cavallo che galoppa senza guida in una prateria. Il bianco del cavallo indica il comando, mentre l'azzurro esprime lustro, splendore e regalità.[12]

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Onorificenze

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Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 24 marzo1994[11]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Nella città di Bisignano sono presenti più di 15 Chiese: la chiesa concattedrale, il santuario di Sant'Umile, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Francesco, la chiesa dell'Immacolata, la chiesa di Santa Maria del Popolo, la chiesa di Santo Stefano, la chiesa dei Cappuccini, la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, la chiesa di San Pietro, la chiesa di Santa Maria de Justitieris, la chiesa di Sant'Andrea, la chiesa di San Bartolomeo, la chiesa della Pietà detta della Conicella, nonché una seconda omonima chiesa dedicata alla pietà e una recente chiesa dedicata a san Tommaso apostolo.

Santuario di Sant'Umile

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Il santuario di Sant'Umile, conosciuto come “Convento la Riforma”, è stato fondato dal beato Pietro Cathin, inviato da sanFrancesco d’Assisi. Nella metà del 1400 vi dimorarono iMinori Osservanti che lasciarono il posto, verso la fine del 1500, ai Minori Riformati (Ordine francescano). Il portale, che risale al XV secolo è sormontato dallo stemma dei Principi Sanseverino e dal monogramma cristologico di sanBernardino da Siena, conduce nella navata centrale la quale culmina nell'abside, su cui è posta la scultura lignea diGesù Crocefisso, opera di frateUmile da Petralia e risalente al 1637 (anno della morte di sant'Umile). All'interno del convento si trova una scultura marmorea raffigurante laMadonna delle Grazie, attribuita alla scuola diAntonello Gagini (1537), e un dipinto su tela raffigurante ilMartirio di sanDaniele Fasanella aCeuta, opera di un ignoto pittore napoletano della scuola diLuca Giordano. Naturalmente è possibile visitare la cella di sant'Umile da Bisignano, che oltre a custodire varie reliquie del santo, conserva un dipinto del XVIII secolo, a lui dedicato.La cappella dedicata a sant'Umile risale all'anno della sua beatificazione, 1882, anno cui è databile anche la prima statua lignea del santo. Dalla chiesa si accede al chiostro duecentesco. Su una colonnina vi è incisa la data di fondazione del convento (1222).[13]

Duomo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cattedrale di Bisignano.

La “Cattedrale” è intitolata a Santa Maria Assunta presenta forme architettoniche tipiche del periodo normanno. I molti terremoti hanno danneggiato la cattedrale che, prima dei rifacimenti, presentava una facciata con tre porte che immettevano nelle navate interne, sullo stesso stile dellacattedrale di Cosenza.L'interno è in tre navate terminanti con tre absidi. La navata centrale presenta decorazioni a tempera raffiguranti scene della vita della Madonna e di Cristo, eseguiti negli anni ‘30 dal pittore Emilio Iuso da Rose. Sull'abside centrale, originariamente affrescata con scene dell'Assunzione di Maria, è stato aggiunto, durante l'episcopato di monsignor Rinaldi (1956 - 1977), un mosaico raffigurante l'Immacolata Concezione.[14]

La biblioteca

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Fu costruita dalvescovoBonaventura Sculco nel1765, in cui fece confluire parte del patrimonio librario di famiglia, ammontante a circa 2.000 volumi. A ricordo della sua fondazione, fu posta una lapide realizzata da Giuseppe Galzerano di Catanzaro, attualmente posta all'ingresso dell'ex seminario diocesano di Bisignano. Conserva tuttora alcune antiche pergamene in carta pecora e numerosissimi processetti matrimoniali risalenti all'epoca in cui Bisignano era diocesi autonoma.[15]

Madonna dei Sette Veli

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Luigi Falcone, nel libroLa pietà popolare in Italia, racconta che a Bisignano la Vergine è venerata sotto i due titoli dellaMadonna dei sette veli edell'Addolorata, il cui culto è stato importato da Foggia, dal monsignor Vincenzo Ricotta, vescovo di Bisignano dal 1896 al 1909. Il primo titolo si spiega col fatto che, secondo la leggenda, dei veli avvolgevano il quadro quando fu ritrovato in un canneto, nello stesso luogo dove, poi, fu edificata Foggia. Questo quadro è la copia di quello che si conserva nellacattedrale di Foggia.

Santa Maria di Costantinopoli

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L'antica chiesetta di S. Maria di Costantinopoli, detta anche "‘A Marunnella", si chiama così perché si riteneva che la primitiva immagine venisse da Costantinopoli. Nel documento redatto dal vescovo Ruffino, la Platea, nel XIII secolo, risulta essere stataPosita intus civitatem Bisiniani, loco ubi dicitur li pignatari. Tale costruzione presenta nel registro inferiore della facciata il motivo della successione di tre arcate: quelle laterali sono cieche, mentre quella centrale è "sfondata" dall'apertura rettangolare del portone d'ingresso. Questo piano visuale principale è sormontato, nel registro superiore, dalla cornice dentellata, cui si sovrappone il timpano, sulla sommità, caratterizzato da una serie di nove arcatelle cieche, di altezza variabile digradante, che richiamano le tre arcate maggiori sottostanti. I due cantonali, ben rilevati e sagomati, trasmettono un'immagine di forza e delimitano i margini della visione frontale, nel suo complesso di estrema semplicità e linearità.[15]

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[16]

Dal1861, Bisignano è stata caratterizzata da massicci flussi migratori verso l'Euoropa e il continente americano.

Tradizioni e folclore

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Festa di San Francesco di Paola

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Nonostante la soppressione del convento dei Minimi, ad opera dei Francesi (1809), a Bisignano, il culto e la devozione a sanFrancesco di Paola si sono mantenuti vivi. Il santo è festeggiato non solo il2 aprile, ma anche il14 luglio, per ricordare la protezione accordata agli abitanti in occasione del terremoto del 1767. In caso di prolungata siccità o di poggia torrenziale, è invocato dai membri delle confraternite del Rosario e dell'Immacolata Concezione con la pia pratica deltrivulu ("lamento"). Trattasi di una pratica penitenziale, analoga a quella dei flagellanti, che dura tre giorni.[17] Durante il "trivulu" la statua diSan Francesco di Paola viene prelevata dalla chiesa di appartenenza e portata presso la cattedrale, dove viene tenuta in ostaggio finché non si ottiene la pioggia.

Economia

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Attività artigianali

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Fra le attività artigianali che un tempo erano svolte nella città e che in qualche modo sono sopravvissute all'evoluzione tecnologica, sono degne di nota le arti dellaliuteria, le lavorazioni delferro e quelle dellaceramica e delleterrecotte.[18][19][20] Nel settore degli strumenti musicali merita una citazione particolare la "chitarra battente", di origini antichissime, che è considerato lo strumento caratteristico calabrese.[21]

Amministrazione

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
14 giugno19996 novembre2000Carmelo Lo GiudiceIndipendenteSindacoDimissioni della maggioranza
7 novembre200012 maggio2001IndipendenteCommissario prefettizio
13 maggio200129 maggio2006Rosario D'AlessandroIndipendenteSindaco
30 maggio 200616 febbraio2007Umile BisignanoCentro-sinistraSindacoAmministrazione Bisignano I (dimissioni maggioranza)
17 febbraio 200728 maggio 2007IndipendenteCommissario prefettizio
29 maggio200719 aprile2012Umile BisignanoIndipendenteSindacoAmministrazione Bisignano II (dimissioni maggioranza)
20 aprile 201207 maggio 2012Demetrio MartinoIndipendenteCommissario prefettizio
8 maggio201211 giugno2017Umile BisignanoIndipendenteSindacoAmministrazione Bisignano III
12 giugno 201716 giugno2021Francesco Lo GiudiceIndipendenteSindacoDimissionario dal 25 maggio 2021


17 giugno 20215 ottobre 2021Antonella BardariIndipendenteCommissario prefettizio
6 ottobre 2021In caricaFrancesco FucileIndipendenteSindaco

Gemellaggi

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Sport

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Ha sede nel comune la società di calcio FCD Bisignano, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.[23] La squadra di calcio a 5 ASD Città di Bisignano Futsal, milita nel campionato di serie C1 2020-2021.[24]

Nel comune ha inoltre sede la società di pallavolo Volley Bisignano 1983, che gareggia nel campionato di serie B nazionale.Inoltre ha sede nel comune anche la asd olimpica bisignano del mister Ermanno de marco.

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV.,Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 81,ISBN 88-11-30500-4.
  4. ^Tratto dal sito dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano(archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2017).
  5. ^Tratto dal libroDalla Magna Grecia e delle Tre Calabrie di Nicola Leoni edito a Napoli presso la Tipografia di Vincenzo Priggiolba nel 1845.
  6. ^Tratto dalDizionario Geografico ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani, edito a Napoli presso Vincenzo Manfredi nel 1797.
  7. ^Bisignanoinrete.com(archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2008).
  8. ^Tratto dal libro "Storia della Compagnie di Ventura in Italia di Ercole Ricotti"
  9. ^tratto dagli Annali delle Due Sicilie, dall'origine e fondazione della monarchia fino a tutto il regno dell'augusto sovrano Carlo III Borbone di Matteo Camera
  10. ^abASCS, sezione notai, Pietro Paolo Mazzei, indice degli atti, f. 158. Notizia tratta dal sitohttps://ladridipolvere.wordpress.com.
  11. ^abBisignano, suArchivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali.URL consultato il 26 marzo 2022(archiviato dall'url originale il 26 marzo 2022).
  12. ^Dal libroBisignano arte storia folklore di Gaetano Gallo fu Carlo.
  13. ^Tratto dal sito: www.santumile.com
  14. ^Tratto dal sito internet della parrocchia Santa Maria Assunta di Bisignano.
  15. ^ab Archeoclub d'Italia sede di Bisignano,Le chiese di Bisignano (DOC), suarcheoclub.eu.URL consultato il 15 dicembre 2020(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
  16. ^Dati tratti da:
  17. ^Tratto dal libroLa pietà popolare in Italia a cura di Giuseppe Maria Viscardi e Paule Lerou, edito da Edizioni di Storia e Letteratura, Roma.
  18. ^Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  19. ^Prodotti artigianali della Calabria, suguidaconsumatore.com.URL consultato il 26 maggio 2016.
  20. ^Artisti artigiani - La Nobile Rappresentanza Calabrese, suportalecalabria.com.URL consultato il 26 maggio 2016(archiviato dall'url originale il 25 maggio 2016).
  21. ^L'artigianato calabrese, sucalabriaturistica.it.URL consultato il 26 maggio 2016(archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  22. ^Gemellaggio, subisignanoinrete.com.
  23. ^Bisignano Prima Categoria - Girone A, suTuttocampo.
  24. ^Bisignano Futsal Calcio a 5 - Serie C1 - Girone Unico, suTuttocampo.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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