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Biossido di titanio

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Biossido di titanio
Modello 3D della molecola
Modello 3D della molecola
Un campione di biossido di titanio
Un campione di biossido di titanio
NomeIUPAC
diossido di titanio
Abbreviazioni
sigla: E171
Nomi alternativi
titania
anidride titanica
biossido di titanio
Caratteristiche generali
Formula bruta omolecolareTiO2
Peso formula (u)79,90
Aspettosolido cristallino bianco
Numero CAS13463-67-7
Numero EINECS236-675-5
PubChem26042
DrugBankDBDB09536
SMILES
O=[Ti]=O
Proprietà chimico-fisiche
Indice di rifrazione2,72 (rutilo)
2,5 (anatasio)
Solubilità inacquainsolubile
Temperatura di fusione2.128 (1.855 °C rutilo)
Temperatura di ebollizione~2.900 °C (~3.173 K)
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)−944,0
ΔfG0 (kJ·mol−1)−888,8
S0m(J·K−1mol−1)50,6
C0p,m(J·K−1mol−1)55,0
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine
Frasi H351-331[1]
Consigli P---
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Ilbiossido di titanio (oossido di titanio(IV) odiossido di titanio) oE171, nella codifica europea degliadditivi alimentari, noto anche cometitania se sintetico,[2][3] è uncomposto chimico che si presenta sotto forma dipolverecristallina incolore, tendente al bianco; haformula chimica TiO2.

Il TiO2 in natura è presente in cinque forme cristalline diverse: ilrutilo, l'anatasio, labrookite e i due polimorfi di altissima pressione (per impatto da meteoriti)akaogiite e TiO2II, che possono essere colorate a causa di impurità presenti nel cristallo. Il rutilo è la forma più comune: ciascunatomo dititanio è circondatoottaedricamente da sei atomi diossigeno; l'anatasio ha struttura tetragonale, più allungata rispetto a quella delrutilo, mentre labrookite ha struttura ortorombica.

Produzione

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Ci sono tre processi per ottenerlo puro. Nel processo al cloruro[4][5][6] il rutilo, TiO2, viene scaldato concloro ecarbon coke a 900 °C, con formazione ditetracloruro di titanio (TiCl4), che èvolatile e può così essere separato da ogni impurezza. La reazione che avviene è la seguente:

TiO2+2C+2Cl2TiCl4+2CO{\displaystyle {\ce {TiO2 + 2 C + 2 Cl2 -> TiCl4 + 2 CO}}}

Il TiCl4 viene riscaldato con O2 a 1.200 °C; si forma TiO2 puro e Cl2, che viene riutilizzato. La reazione che avviene è:

TiCl4+O2TiO2+2Cl2{\displaystyle {\ce {TiCl4 + O2 -> TiO2 + 2 Cl2}}}

Nel processo al solfato[4][5][6], l'ilmenite, FeTiO3, viene digerita conacido solforico concentrato: si formanosolfato ferroso,solfato ferrico (rispettivamente FeSO4 e Fe2(SO4)3) e solfato di titanile TiO · SO4. La massa è lisciviata con acqua e ogni materiale viene rimosso.
Loione ferrico (Fe3+) in soluzione viene ridotto a ferroso (Fe2+), usando limatura diferro, e quindi FeSO4 viene cristallizzato per evaporazione sotto vuoto e raffreddamento. La soluzione di TiOSO4 vieneidrolizzata mediante ebollizione e la soluzione viene seminata con cristalli dirutilo oanatasio.

Un altro metodo[senza fonte] è costituito dal trattamento del minerale ridotto in polvere concarbonato di potassio eacido fluoridrico acquoso, in modo da formare l'esafluorotitanato (IV) di potassio K2[TiF6], un sale che può essere facilmente separato dalle scorie perché solubile in acqua in opportune condizioni di temperatura. L'aggiunta diammoniaca alla soluzione determina la precipitazione di un ossido ammoniacale che, per calcinazione in un crogiolo diplatino, rigenera il diossido.

Usi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Bianco di titanio.

Il biossido di titanio per il suo altoindice di rifrazione è usato principalmente comepigmentobianco nellevernici, nellematerie plastiche e nelcemento da costruzione e come opacizzante per le vernici colorate; per tale ragione, viene anche comunemente chiamato "bianco di titanio".

Le vernici fatte con il biossido di titanio sono eccellenti riflettenti della radiazione infrarossa e sono quindi usate estensivamente dagli astronomi. Esso ha sostituito i pigmenti usati precedentemente, quali ilbianco di piombo, ilsolfato di bario e ilsolfato di calcio. Rispetto ai composti dipiombo ha maggiore potere coprente, non è tossico e non annerisce se esposto all'acido solfidrico. È usato anche come carica nelle materie plastiche e nellagomma, come opacizzante nellacarta e nellefibre tessili e nei materiali ceramici per aumentare la resistenza agli acidi.

Il biossido di titanio inoltre è un notocatalizzatore in grado di degradare perossidazione numerosi composti organici. Sfruttando questa proprietà si possono ottenere materiali che, per mezzo dell'attivazione dalla luce solare, siano in grado di distruggere i composti organici depositati su di essi. Questa proprietà potrebbe potenzialmente portare allo sviluppo di una nuova classe di materiali dotati di proprietà autopulenti e disinquinanti. Il biossido di titanio nella forma anatasio è già in uso come degradante di sostanze tossico-inquinanti in un centro inSpagna. Esposte, infatti, alla luce le molecole del biossido di titanio catalizzano l'ossidazione di residui organici (sporcizia, depositi dell'inquinamento e microorganismi di vario genere) inacqua ediossido di carbonio. Alcune ricerche dimostrano che catalizzatori prodotti col biossido di titanio permetterebbero l'estrazione diidrogeno da unasoluzione acquosa, se sottoposta a luce solare; ne risulterebbe un metodo estremamente economico ed ecologico per una futuraeconomia all'idrogeno.

Il biossido di titanio è poi utilizzato nellacosmesi come colorante, identificato dal Color Index: CI77891, e comefiltro solare identificato dall'INCI:TITANIUM DIOXIDE.[7]In quest'ultima applicazione viene utilizzato anche in formanano, cioè con particelle o aggregati di particelle con almeno una dimensione inferiore a 100 nm. Le particelle nanometriche di biossido di titanio hanno la proprietà di filtrare la luce solare, assorbendo prevalentemente la componente UV della radiazione proveniente dal sole e risultando trasparenti alla luce visibile.

Sfruttando la superidrofilia del biossido di titanio, si stanno sperimentando alcuni vetri (e in particolari specchietti retrovisori) trattati con una "pellicola" di TiO2, che eliminerebbe il problema della rifrazione delle immagini a causa della goccia.

Per il prossimo futuro ci sono state delle sperimentazioni come allaMonash University di Melbourne in Australia per vestiti autopulenti in particolari fibre che tramite nanoparticelle in biossido di titanio, che si sono rivelate degli ottimi fotocatalizzatori pulendo gli indumenti dallo sporco e da agenti patogeni.[8]

Nanotubi di biossido di titanio (TNT)

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I nanotubi di biossido di titanio si ottengono tramite l’anodizzazione del metallo. Il processo consiste in una reazione di ossido-riduzione che trasforma lo strato superficiale del titanio in un ossido nanometrico che cresce sotto forma di nanotubi. Non viene quindi variata la composizione chimica del metallo per tanto l’anodizzazione può così essere considerata una tecnica per funzionalizzare la superficie.

Per ottenere questo tipo di struttura tubolare è fondamentale usare elettroliti a base di floruri perché questi distruggono l’ossido solo in alcuni punti permettendo la crescita altrove. Questo processo, in funzione della tensione di cella utilizzata, si autoregola nel creare un equilibrio tra la distruzione dell’ossido e la sua crescita creando nanotubi di diametro che arriva fino alle decine di nm.

I TNT trovano largo impiego nell’ambito dell’ingegneria tissutale per esempio comescaffold, come biosensori o per il drug delivery.

Notevoli sono i vantaggi offerti da queste nanostrutture:

  • Elevata area superficiale, maggiore rispetto ai semplici film compatti. Questo permette di sfruttare al meglio l’indice di rifrazione del materiale. Inoltre sono disponibili una maggior quantità di atomi in superficie che potenzialmente possono interagire con altre molecole dell’ambiente circostante.
  • Connessione elettrica quasi perfetta perché i nanotubi crescono perpendicolarmente al substrato. Si ha quindi un rapido trasporto di elettroni tra superficie e substrato.
  • Buona stabilità meccaniche perché la struttura nano tubolare è fortemente auto-organizzata.
  • Possibilità di veicolare sostanze o crescita cellulare. Queste funzioni si possono ottenere anche staccando i nanotubi dal substrato. La crescita cellulare avviene se è presente una certa rugosità superficiale, ottenibile tramite i parametri di processo. Una dimensione di circa 20 nm permette una buona crescita cellulare.
  • Biocompatibilità migliore rispetto ai film.
  • Buona adesione dei nanotubi al substrato perché si ottengono senza modificare la composizione del materiale.
  • Possibilità di funzionalizzazione superficiale immobilizzando biomolecole.

In base alla reazione biologica sviluppata dal tessuto nei confronti dei biomateriali, con cui i nanotubi sono in contatto, questi possono venir classificati in: biotolleranti, bioinerti e bioattivi. Questi ultimi si suddividono in osteoconduttori e osteoproduttivi.

Tnt per la rigenerazione ossea

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Il titanio è uno dei materiali maggiormente utilizzati per l’osteointegrazione nonostante abbia una bassa bioattività. Questa proprietà però può essere migliorata modificando a livello micro-nanometrico la superficie del materiale realizzando strutture eterogenee molto simili al tessuto osseo.[9][10]

Per ottenere la morfologia desiderata sul substrato di titanio si frutta l’incisione acida, realizzando una microstruttura superficiale. In questa viene fatta crescere la nanostruttura, i nanotubi di biossido di titanio ottenuti tramite ossidazione anodica, non si ha quindi una netta interfaccia tra substrato e nanotubi.

La struttura micro-nano ibrida, così ottenuta, si è dimostrata fondamentale nell’avvicinamento alle proprietà meccaniche dell’osso naturale e nell’accelerazione della formazione di apatite, permettendo quindi la proliferazione cellulare, la diffusione, l’espressione osteogenica.

Vari sono i vantaggi nell’utilizzare questa morfologia superficiale per la rigenerazione del tessuto osseo.

La superficie ottenuta dopo l’incisione al plasma e dopo l’anodizzazione presenta una struttura gerarchica formata da nanotubi di diametro circa pari a 70 nm uniformemente distribuiti sulla microstruttura della superficie. Quest’ultima è caratterizzata da fosse che vanno da 0,5-5 micron nella distanza da picco a picco e di circa 300 nm nella distanza da picco a valle[11].

Rugosità e idrofilia sono due fattori fondamentali che influenzano il comportamento degli osteoblasti. Queste proprietà vengono notevolmente migliorate rispetto ad una superficie liscia. Incisione acida e anodizzazione permettono di trasformare la superficie da liscia e idrofobica a rugosa e idrofilica. Si migliora la biocompatibilità grazie all’aumento dell’area superficiale e alla presenza di gruppi ossidrili, OH, indotti sulla superficie del titanio a seguito dell’incisione al plasma e dell’anodizzazione.

I gruppi OH migliorano la bioattività perché reagiscono con gli ioni OH- dei fluidi biologici creano in superficie un gruppo funzionale TiO-. Questo carico negativamente è attratto da ioni calcio, Ca2+, contenuti nel fluido biologico. Si crea così in superficie un composto Ti-O-Ca, carico positivamente che attrae il gruppo fosfato negativo, HPO4 2-. Si forma così la fase finale dell’apatite sulla superficie di titanio.

La struttura gerarchica superficiale in esame permette di avvicinarsi a valori di rigidità e di resistenza all’usura più simili a quelli dell’osso. Le proprietà meccaniche sono importanti sia durante l’utilizzo dell’impianto per rigenerare l’osso sia durante la fase dell’inserimento nel corpo perché sicuramente sarà sottoposto a stress. Una bassa resistenza all’usura non è gradita perché porta ad una dissoluzione del titanio compromettendo la guarigione del tessuto. I bassi coefficienti d’attrito sono dovuti all’aumento dello spessore di ossido durante l’incisione acida e l’anodizzazione, il quale agisce come lubrificante solido. L’abbassamento del modulo di Young, E, più vicino a quello dell’osso permette di risolvere i problemi di disallineamento meccanico. La rigenerazione ossea è anche resa possibile dalla struttura porosa superficiale che permette la crescita dell’osso all’interno, un miglior ancoraggio per la fissazione biologica e il trasferimento di sollecitazioni dalla struttura all’osso. Si raggiunge così una buona osteointegrazione e stabilità a lungo termine.

La capacità di rigenerare il tessuto tramite la micro-nanostruttura presa in esame viene nettamente migliorata rispetto ad una superficie liscia.

Tossicologia

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Il biossido di titanio è considerato praticamente non tossico con la LD50 ricavata nei test di tossicità acuta superiore 2000 mg/kg peso corporeo.[12] Il massivo utilizzo del biossido di titanio comepigmento,filtro solare, fotocatalizzatore e semiconduttore, in particolare anche in nuove forme dinanomateriale, ha imposto una continua revisione del suo impatto sulla salute e sull'ambiente.

Per il suo utilizzo topico, tuttora sono in corso ricerche e dibattiti circa la possibilità che le polveri del biossido di titanio possano penetrare anche attraverso la cute sana, entrando nel circolo sanguigno. Questo genere di ricerche sono state sviluppate soprattutto di recente, a seguito dell'approfondimento scientifico sulle cosiddette nanopatologie, cioè le malattie causate dall'esposizione e successiva persistenza nell'organismo animale (quindi anche umano) di particelle inorganiche tanto piccole da non poter essere eliminate, e potenzialmente in grado di provocare processi infiammatori che degenerano, talvolta, in neoplasie.

IlComitato scientifico per la sicurezza dei consumatori ha valutato questi rischi per l'ossido di titanio come ingrediente nei cosmetici, considerando sicuro il suo utilizzo in forma nano come filtro solare, introducendo però restrizioni per la forma anatasio nanodimensionale che non deve superare il 5% .[13]

Per la stessa fotoreattività che lo rende utilizzabile nella depurazione delle acque, il suo utilizzo come filtro solare nelle zone balneari è fonte di preoccupazione per i potenziali danni che può arrecare al sistema marino.[14]

L'International Agency for Research on Cancer ha classificato il biossido di titanio comecancerogeno di classe 2b per gli umani se inalato.[15]

Comeadditivo alimentare (colorante) è identificato dalla sigla E 171, e la sua «innocuità sul potenziale cancerogeno non è ancora stata stabilita».[16] Tuttavia, ladose giornaliera accettabile ufficialmente stabilita è attualmente «senza limiti» per JECFA e «non quantificabile» (in mancanza diNOEL) per SCF.[17] A maggio 2021, il gruppo di esperti dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), nel valutare la sicurezza del biossido di titanio (E171) come additivo alimentare, ha concluso che non si poteva escludere un problema di genotossicità.[18] Il 14 gennaio 2022 la Commissione Europea ha vietato l'uso del biossido di titanio (E 171) come colorante alimentare bianco.[19]

Nell'ambito dei regolamenti dell'Unione europea a fine maggio 2016 è stata ufficialmente attivata la procedura di “Proposta di classificazione ed etichettatura relativa al processo di armonizzazione” per il biossido di titanio come cancerogeno1B con frase di rischio H350i. La proposta avviata dallaAgence nationale de sécurité sanitaire de l'alimentation, de l'environnement et du travail francese nel 2014 potrebbe dopo 18 mesi di consultazione (novembre 2017) comportare l'adozione di restrizioni specifiche nell'utilizzo del biossido di titanio, specie in forma nano.[20] Dall'8 febbraio 2020 è classificato nella UE come cancerogeno classe 2, cioè sospetto cancerogeno per inalazione. La norma europea impone al biossido di titanio, in polvere contenente ≥ 1 % di particelle con diametro aerodinamico ≤ 10 µm, la frase di rischio H351 (inalazione). Impone inoltre l'obbligo di apporre l’etichetta dell’imballaggio delle miscele liquide contenenti ≥ 1 % di particelle di biossido di titanio di diametro aerodinamico pari o inferiore a 10 µm con l'indicazione:

EUH211: “Attenzione! In caso di vaporizzazione possono formarsi goccioline respirabili pericolose. Non respirare i vapori o le nebbie.”

L’etichetta dell’imballaggio delle miscele solide contenenti ≥ 1 % di particelle di biossido di titanio deve recare la seguente indicazione:

EUH212: “Attenzione! In caso di utilizzo possono formarsi polveri respirabili pericolose. Non respirare le polveri.”

Inoltre, l’etichetta dell’imballaggio delle miscele liquide e solide non destinate alla vendita al pubblico e non classificate come pericolose che sono etichettate con l’indicazione EUH211 o EUH212 deve recare l’indicazione EUH210.»[21]

Al 2025 la presenza del biossido di titanio è stata rivelata come ubiquitaria e rilevata nel latte animale, nel latte materno e in quello di produzione industriale.[22][23]

Saggi di riconoscimento

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È possibile riconoscere il diossido di titanio col metodo dellafusione alcalina. Si prende un campione di TiO2 in polvere e lo si mescola in rapporto 1:1 conbisolfato di potassio in forma solida; si fa quindi riscaldare la miscela solida su fiamma con l'ausilio di un coccio termoresistente fino a fusione (le due sostanze hanno un punto di fusione molto differente; con l'ausilio di una spatola da laboratorio si mescola la fase solida di TiO2 altofondente con la fase liquida di KHSO4 bassofondente per velocizzare ed ottimizzare il processo). Una volta fatta raffreddare la miscela si riprende conHCl diluito e si filtra il tutto. Il saggio va eseguito sul filtrato a cui si aggiungono poche gocce diH2O2; se compare una colorazione giallo-arancione il test è positivo. È inoltre termocromico come l'ossido di zinco, assumendo una colorazione gialla per calore che scompare per raffreddamento.

Note

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  1. ^Classifications - CL Inventory, suecha.europa.eu.URL consultato il 14 aprile 2021.
  2. ^(EN) Gang Liu, Lianzhou Wang e Hua Gui Yang,Titania-based photocatalysts—crystal growth, doping and heterostructuring, inJ. Mater. Chem., vol. 20, n. 5, 2010, pp. 831-843,DOI:10.1039/B909930A.URL consultato il 13 aprile 2021.
  3. ^(EN) Ana Primo, Avelino Corma e Hermenegildo García,Titania supported gold nanoparticles as photocatalyst, inPhysical Chemistry Chemical Physics, vol. 13, n. 3, 22 dicembre 2010, pp. 886-910,DOI:10.1039/C0CP00917B.URL consultato il 13 aprile 2021.
  4. ^ab Wilhelm, Johann.,Architectura civilis : oder Beschreibung und Vorreissung vieler vornehmer Dachwerck, als hoher Helmen, Kreutzdächer, Wiederkehrungen ..., Unveränd. Nachdr. der Ausg. Nürnberg 1668, Vincentz, 1977, pp. 32-37,ISBN 3878701489,OCLC 631097464.URL consultato il 16 marzo 2019.
  5. ^ab Tyrell, John A.,Fundamentals of industrial chemistry : pharmaceuticals, polymers, and business, p. 11,ISBN 9781118617564,OCLC 867769896.URL consultato il 16 marzo 2019.
  6. ^ab Tyrell, John A.,Fundamentals of industrial chemistry : pharmaceuticals, polymers, and business, pp. 111-113,ISBN 9781118617564,OCLC 867769896.URL consultato il 16 marzo 2019.
  7. ^Regolamento Europeo sui cosmetici in vigore da Luglio 2013.
  8. ^www.giornaletecnologico.it - 19 marzo 2008 - In arrivo i vestiti autopulentiArchiviato il 24 aprile 2009 inInternet Archive..
  9. ^ Maryam Tamaddon, Sorousheh Samizadeh e Ling Wang,Intrinsic Osteoinductivity of Porous Titanium Scaffold for Bone Tissue Engineering, inInternational Journal of Biomaterials, vol. 2017, 2017, p. 5093063,DOI:10.1155/2017/5093063.URL consultato il 3 febbraio 2022.
  10. ^(EN) Young-Taeg Sul,The significance of the surface properties of oxidized titanium to the bone response: special emphasis on potential biochemical bonding of oxidized titanium implant, inBiomaterials, vol. 24, n. 22, 1º ottobre 2003, pp. 3893-3907,DOI:10.1016/S0142-9612(03)00261-8.URL consultato il 3 febbraio 2022.
  11. ^ Jingzu Hao, Ying Li e Baoe Li,Biological and Mechanical Effects of Micro-Nanostructured Titanium Surface on an Osteoblastic Cell Line In vitro and Osteointegration In vivo, inApplied Biochemistry and Biotechnology, vol. 183, n. 1, 20 marzo 2017, pp. 280-292,DOI:10.1007/s12010-017-2444-1.URL consultato il 20 dicembre 2021.
  12. ^Titanium dioxide - Brief Profile - ECHA, suecha.europa.eu.URL consultato il 14 aprile 2021.
  13. ^SCCS Opinione sul biossido di Titanio in forma nano, 22 aprile 2014 (PDF), suec.europa.eu.
  14. ^David Sánchez-Quiles, Antonio Tovar-Sánchez, Sunscreens as a Source of Hydrogen Peroxide Production in Coastal Waters. Environmental Science & Technology, 2014.
  15. ^Monografia IARC sul Biossido di titanio.
  16. ^(EN)Titanium dioxide, suAnses - Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail, 30 aprile 2019.URL consultato il 29 luglio 2024.
  17. ^Cécile Voss,Veleni in tavola? Utilità e rischi degli additivi alimentari, Editoriale Altro Consumo, 2002 (ISBN 88-87171-30-0): l'autrice lo considera un additivo da evitare.
  18. ^(EN)Safety assessment of titanium dioxide (E171) as a food additive | EFSA, suwww.efsa.europa.eu, 6 maggio 2021.URL consultato il 29 luglio 2024.
  19. ^(EN)Commission Regulation (EU) 2022/63 of 14 January 2022 amending Annexes II and III to Regulation (EC) No 1333/2008 of the European Parliament and of the Council as regards the food additive titanium dioxide (E 171) (Text with EEA relevance), 14 gennaio 2022.URL consultato il 29 luglio 2024.
  20. ^ECHA: Submitted CLH proposals, suecha.europa.eu.URL consultato il 9 giugno 2016(archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  21. ^L_2020044IT.01000101.xml, sueur-lex.europa.eu.URL consultato il 14 aprile 2021.
  22. ^ Camille Rivard, Nouzha Djebrani-Oussedik e Romane Cloix,Detection of titanium dioxide particles in human, animal and infant formula milk, inScience of The Total Environment, 23 luglio 2025, pp. 180040,DOI:10.1016/j.scitotenv.2025.180040.URL consultato il 2 agosto 2025.
  23. ^ Agnese Codignola,Biossido di titanio: un cancerogeno vietato, ma ubiquitario, suIl Fatto Alimentare, 30 luglio 2025.URL consultato il 2 agosto 2025.

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Br2O3
Br2O5
Kr
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NbO2
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Mo2O3
Tc2O7Ru2O3 ·RuO2
RuO3 ·RuO4
Rh2O3
RhO2
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SnO2
Sb2O3TeO
TeO2
TeO3
I2O4 · I2O5
I2O6 ·I4O9
XeO3
Cs2O3BaO *HfO2Ta2O5W2O3 ·WO2
WO3 ·W2O5
ReO2
ReO3
Re2O7
OsO2
OsO4
IrO2
IrO4
PtO2Au2O3Hg2O
HgO
Tl2O
Tl2O3
PbO
PbO2
Pb3O4
Bi2O3
BiO2
Bi2O5
PoO
PoO2
PoO3
AtRn
FrRa **RfDbSgBhHsMtDsRgCnNhFlMcLvTsOg
 
 
 *La2O3Ce2O3
Ce3O4
CeO2
Pr2O3
PrO2
Pr6O11
Nd2O3Pm2O3Sm2O3Eu2O3Gd2O3Tb2O3
Tb4O7
TbO2
Dy2O3Ho2O3Er2O3Tm2O3Yb2O3Lu2O3
 **Ac2O3ThO
ThO2
PaO2
Pa2O5
UO2 ·U2O5
U3O8 ·UO3
UO4 ·UO6
NpO2PuO2Am2O3
AmO2
Cm2O3
CmO2
Bk2O3Cf2O3
CfO2
EsFmMdNoLr
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