Inenigmistica ilbifronte è unoschema della famiglia delleletture inverse, che, partendo da unaparola di senso compiuto, ne ottiene un'altra leggendo la prima al contrario. Se il risultato della lettura inversa fosse lo stesso di quella diretta saremmo invece di fronte ad unpalindromo. L'enigmistica italiana ha ufficializzato la distinzione tra bifronte e palindromo nel1932, estendendola al concetto diantipodo. L'accezione, per la sua settorialità, fatica a venir accolta dai dizionari; contrariamente però a quanto si afferma di solito[1] essa non è esclusiva della lingua italiana. Il bifronte è conosciuto ad esempio infrancese con il nome dianacyclique e ininglese con quello disemordnilap (termine ottenuto rovesciando la parolapalindromes) e molti altri. Come l'antipodo e ilpalindromo, anche il bifronte può essere praticato con lefrasi, senza tenere conto deisegni di interpunzione. Si parla allora dibifronte a frase o difrase bifronte secondo i casi. Il bifronte può anche avvenire con loscarto di un estremo (cioè dellalettera iniziale o di quella finale) oppure di entrambi: si denomina allora, rispettivamente,bifronte senza capo,bifronte senza coda ebifronte senza estremi (anche detto, spiritosamente,bifronte senza capo né coda). Più infrequente è il bifronte realizzato con uncambio (bifronte a cambio di capo). Il bifronte può esseresillabico: la lettura inversa avviene in tal caso persillabe e non per lettere.