Ilbiciclo[1] (inlingua inglesepenny-farthing,high wheel,high wheeler eordinary) è un tipo divelocipede, antenato dellabicicletta, che fu in voga nell'Ottocento. Questo mezzo è dotato di una grande ruota anteriore, sulla quale agiscono direttamente i pedali, e di un ruotino posteriore. È particolarmente difficile da condurre, specialmente all'avvio e all'arresto. Fu utilizzato fino alla nascita dellabicicletta di sicurezza, neglianni ottanta del XIX secolo[2]. Fu la primamacchina a essere chiamata «biciclo», da cui più tardi derivò il terminebicicletta.[3][4] La denominazione inglesepenny-farthing proveniva dalle vecchie monete britannichepenny, più grande, efarthing, più piccola, a indicare una similitudine con l'accoppiata della ruota anteriore più grande (penny) che guida la ruota piccola (farthing)[5].
In Italia fu noto come «biciclo» e sul finire dell'Ottocento il termine «ordinario» venne usato per distinguerlo dalla neonatabicicletta di sicurezza.[6][7][8]
Nel 1869 il franceseEugène Meyer inventò il biciclo.[9] Attorno al 1870, l'ingleseJames Starley insieme ad altri iniziò a produrre velocipedi basati sul modello del francese ma con la ruota anteriore più grande,[5] fino a 1,5 m: il diametro maggiore permetteva, in assenza di meccanismi di trasmissione, di raggiungere velocità più elevate.[2][5][10][11][12] Nel 1878,Albert Pope iniziò a produrre bicicli nella sua fabbricaPope Manufacturing Company di Boston.[5]
Eugène Meyer di Parigi è considerato il padre del biciclo[9] dallaConferenza internazionale sulla storia del ciclismo. Meyer brevettò laruota a raggi (inlingua francese: Roue à rayons) nel 1869.[5] In Inghilterra fu chiamata «spider».[5] Meyer produsse un biciclo durante gli anni '80.
James Starley diCoventry introdusse nel suo famoso biciclo «Ariel» iraggi tangenti nelle ruote, ed una staffa per agevolare la montata.[5] È considerato il padre dell'industria ciclistica britannica.[5]
Il biciclo è pericoloso per via della posizione piuttosto alta assunta dal ciclista, ed in particolare per la tendenza a provocarne la caduta a faccia in avanti in caso di urti della ruota anteriore contro asperità del terreno.[13][14][15][16][17][18] Alcuni modelli introdussero latrasmissione a catena o a ingranaggi, come il «Kangaroo» ed il «Crypto»;[15] un'altra misura presa fu lo spostamento verso dietro delsellino, come nel «Rational».[15][19]L'uso del biciclo rimase prevalentemente urbano e maschile[20], arrivando a costituire un esempio distatus-symbol.[21]
Il biciclo faceva uso di una ruota anteriore più grande rispetto agli altrivelocipedi, il che consentiva di raggiungere maggiori velocità in tutte le condizioni tranne che nelle salite. La ruota grande, inoltre, faceva sentire di meno le asperità del terreno: all'epoca le strade asfaltate erano poche.
La tecnica per montare in sella e scendere poteva essere imparata prima sul velocipede a ruote piccole.
Il risvolto negativo era costituito dalla maggiore altezza dal suolo, che per il guidatore poteva comportare incidenti da caduta anche mortali, in particolare per via del rischio di cadute in avanti causate da asperità del terreno o durante la frenata (i pedali erano collegati direttamente alla ruota che aveva il rocchetto fisso).
La costruzione faceva uso degli stessi materiali del velocipede a ruote piccole: telaio in ferro, ruote in gomma piena, eboccole per i pedali, sterzo amanubrio. Questo significa che i bicicli erano relativamente robusti e necessitavano di poca manutenzione: per citare un esempio, quando il ciclista britannicoThomas Stevens fece il giro del mondo negli anni '80 dell'800, nel corso di 20 000 km lamentò un unico danno meccanico, e fu quando il suo veicolo fu sequestrato dalle forze armate un paese che stava attraversando, che danneggiarono la ruota anteriore.
Come già affermato, la pericolosità intrinseca nel biciclo[22] era data dalla difficile manovrabilità e dal rischio di cadute. Due innovazioni tecnologiche comportarono la fine del vantaggio di avere una ruota anteriore grande, il che portò all'avvento dallabicicletta di sicurezza: latrasmissione a catena, che permetteva di raggiungere velocità elevate anche con una ruota più piccola, e l'invenzione deglipneumatici che consentivano una guida più confortevole anche senza la ruota grande.
Fu proprio il nipote di uno dei protagonisti dell'ascesa del biciclo a decretarne la caduta:James Starley costruì il celebre bicicloAriel[23] nel 1870, e nel 1885 il nipoteJohn Kemp Starley lanciò la bicicletta di sicurezzaRover Safety Bicycle.[5]
Nel 1888, quandoJohn Boyd Dunlop reinventò lo pneumatico, la ruota grande dei bicicli diventò obsoleta. A partire dal 1893 i bicicli non vennero più prodotti.[2]
Solo pochi costruttori ne fabbricano ancora, ad uso ricreativo.[24]
Il biciclo ha unatrasmissione diretta conpedali calettati allaruota anteriore. Per permettere una velocità maggiore si iniziò ad aumentare la ruota in diametro. Ciò non permette al pilota di toccare terra con i piedi da seduto sul mezzo.[5]
Il telaio era un singolo tubo di ferro che seguiva la circonferenza della grande e discendeva verso la piccola ruota. Unaforcella guidava la ruota anteriore. Un freno era presente sempre sulla ruota grande. Il manubrio generalmente aveva la forma dimustacchi. Ilsellino montato sul telaio stava meno di 50 cm (18 in) dietro il manubrio.
Un modello particolare dellaPope Manufacturing Company del 1886, pesava 36 lb (16 kg), con ruota anteriore di 53-inch (1,35 m) e posteriore di 20-spoke 18-inch. Ruote con gomme piene. Telaio inacciaio e ruote giranti su cuscinetti a sfere. Sellino in pelle ammortizzato con molle.[25]
Un altro modello dellaHumber and Co., Ltd., diBeeston (Nottinghamshire), pesava solo 24 lb (11 kg), e con ruote di 52- e 18-pollici. Senza freni e pedivelle per la salita, per minimizzare il peso.[26]
Un terzo modello della Pope Manufacturing Company, pesava 49 lb e con forcella in acciaio forgiato. Freno attivabile sul manubrio sulla mano destra.[27]
Salirci sopra richiede abilità. Ci si aggrappa almanubrio e si inizia spingere il veicolo per fargli prendere velocità mettendo un piede sulla staffa della ruota posteriore e poi ci si innalza sul sellino e si inizia a pedalare.[28][29][30] Per fermarsi bisogna rallentare la corsa della grande ruota mediante i pedali.[5][31] Un nuovo tipo di manubrio fu creato, ilmanubrio Whatton, che girava dietro le gambe permettendo la fermata più sicura.[14]
Il primo record dell'ora fu stabilito da Frank Dodds nel 1876 per 15,8 miglia (25,4 km) in un'ora nei dintorni diCambridge University.[32]L'ultimo record fu di 23,72 miglia (38,17 km) da parte di Frederick J. Osmond nel 1891.[33]
Nel 1884Thomas Stevens guidò un biciclo Columbia da San Francisco a Boston,[5] il primo attraversamento degli USA. Nel 1885–86, continuò verso l'Europa e l'Asia, facendo il primo giro del mondo.
Cose strane furono riportate, incluso difficoltà a passare un ponte stretto a parapetto e giù per i gradini delCampidoglio,Washington, da parte del biciclo a ruota piccola anteriore dellaAmerican Star Bicycle.[34]
L'uso del termine "wheelmen" in America è stato in uso per un secolo nellaLeague of American Wheelmen fino a quando è stata rinominata inLeague of American Bicyclists nel 1994.[35] Nel 1967 venne fondata da collezionisti e restauratori la Wheelmen,[36] organizzazione non-profit "dedicated to keeping alive the heritage of American cycling".
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