«Al sommo e potentissimo principe / Giacomo / per grazia di Dio / re di Gran Bretagna, Francia e Irlanda / difensore della fede, ecc.»
(Dedica dei traduttori nellaEpistola dedicatoria della Bibbia)
LaBibbia di re Giacomo (nota comeKing James Version,KJV, specie negliUSA), oVersione Autorizzata (dallo stesso re Giacomo I:Authorized (King James) Version[1], specie nelRegno Unito[2]; da cui la forma abbreviataAuthorized Version (of the Bible) [AV] ‘la versione inglese del 1611’[3]), è la traduzione dellaBibbia in inglese più in uso dai cristiani protestanti.
Di essa esiste una versione statunitense chiamataAmerican King James Version (AKJV[4]; acronimo che è improprio per la ingleseAuthorized King James Version [AV]). LaNew King James Version (NKJV[5]) è un moderno aggiornamento linguistico della versione originale – commissionata dall'editoreThomas Nelson nel 1975 – e mantiene gran parte dell'interpretazione tradizionale e della struttura delle frasi della KJV.
Commissionata dal re ingleseGiacomo I e pubblicata nel1611, essa rappresenta la versione ufficiale (o autorizzata) dellaChiesa anglicana.
La KJV, sebbene sia indubbiamente la più nota, non fu la prima traduzione della Bibbia in inglese. I primi tentativi di resa di parti dei testi biblici in inglese antico si devono allaChiesa cattolica e risalgono alVII secolo. Sono circa 450 le edizioni parziali o complete dei libri biblici anteriori all'invenzione della stampa. Tra queste, degne di nota sono le traduzioni diJohn Wycliffe, del XIV secolo, il1382[6] tradotta dallatino, dichiarata eretica in quanto propria degli ereticilollardi; diWilliam Tyndale realizzata tra1525 e1534 tradotta dalgreco, bandita dalla neonata (1534) chiesa anglicana; diMyles Coverdale nel1535 che pubblicò una versione completa; diThomas Matthew, pseudonimo diJohn Rogers, prodotta nel1537 rivista in seguito da Coverdale venne alla luce nel1539 e fu chiamata: Grande Bibbia, un unico e grande volume in caratteri gotici.
Prima della versione di re Giacomo, la traduzione anglicana ufficiale (Authorized Version) era laBibbia di Ginevra (1557-1560) pubblicata aGinevra e nel1576 stampata anche inInghilterra, mentre i cattolici inglesi facevano riferimento alla versione cattolicaBibbia di Douay-Rheims (1582 NT, 1609 intera Bibbia), strettamente legata allaVulgata.
Ritratto di Giacomo I, opera di Nicholas Hilliard
Circa la Bibbia di Ginevra, una critica particolarmente diffusa in ambito protestante era il legame ancora troppo evidente che tale versione manifestava verso la Vulgata; d'altra parte conteneva note che offendevano la sensibilità dei lettori cattolici mettendo in discussione l'operato dei papi. Inoltre, siccome la "Grande Bibbia" non incontrava ancora il favore generale, nel maggio del1601 il reGiacomo VI di Scozia indisse l'assemblea generale della Chiesa di Scozia presso la chiesa diSan Columba del villaggio diBurntisland, nella contea scozzese diFife, durante la quale propose una Bibbia riveduta in inglese scegliendo come testo di riferimento la "Grande Bibbia". L'incarico della revisione fu affidato ai vescovi dellaChiesa d'Inghilterra (Comunione anglicana), con il risultato che nel1568, si pubblicò laBibbia dei Vescovi, un corposo volume con diverse incisioni. Icalvinisti che erano contro i titoli onorifici clericali, ebbero da ridire sul termine "vescovi": quella revisione quindi non ebbe la diffusione attesa nel mondo anglofono.
Assunto anche il trono d'Inghilterra nel1603 e il nomeGiacomo I d'Inghilterra, ripropose il problema durante la conferenza ecclesiastica di Hampton Court, nel gennaio del1604, nella quale venne ampiamente accolta la richiesta avanzata da parte del movimento puritano circa una nuova versione, con la motivazione ufficiale che laBibbia di Ginevra non era adeguatamente corrispondente ai testi originali.
Re Giacomo impose alcune direttive generali da seguirsi in corso d'opera:
doveva essere seguita come traccia principale la Bibbia dei Vescovi, scostandosi lievemente da essa solo laddove il testo originale lo richiedesse;
le parole ecclesiastiche ormai consolidate nell'uso dovevano essere mantenute. Circa la parolachurch (chiesa), essa doveva essere preferita acongregation (congregazione);
laddove alcuni termini risultassero ambigui si doveva optare per lalezione più comunemente usata dai più eminenti studiosi, in accordo con il contesto e con l'analogia fidei;
non dovevano essere inserite note marginali se non con l'intento di spiegare il significato di alcuni termini ebraici o greci;
Il lavoro venne svolto da 47 studiosi, sebbene ne fossero stati contattati originariamente 54, che operarono suddivisi in sei commissioni: due aOxford, due aCambridge e due aWestminster. Questo l'elenco completo dei traduttori:
Seconda commissione di Oxford (Vangeli, Atti, Apocalisse): Thomas Ravis,George Abbot, Richard Eedes, Giles Tomson,Henry Savile, John Peryn, Ralph Ravens, John Harmar.
Seconda commissione di Westminster (epistole):William Barlow, John Spencer, Roger Fenton, Ralph Hutchinson, William Dakins, Michael Rabbet, Thomas Sanderson.
Qualcuno ha ipotizzato che nel lavoro di traduzione sia stato coinvolto ancheWilliam Shakespeare (1564-1616): la 'prova' consisterebbe nel fatto che, esaminando la traduzione del salmo 46, la 46ª parola dal principio è "shake", alla quale segue, dopo altre 46 parole, "spear". Inoltre, il 46º anno d'età del celebre scrittore (1610) cade all'interno del periodo di lavorazione. Contro questa interpretazione dal sapore quasi cabalistico è stato fatto notare come giocando anche sullaBibbia di Ginevra e su altre traduzioni inglesi precedenti la nascita di Shakespeare si ottiene lo stesso risultato.[7]
Nel gennaio del 1609 un comitato generale di revisione si riunì a Londra per esaminare le bozze definitive prodotte dalle 6 commissioni. Tale comitato includevaJohn Bois,Andrew Downes,John Harmer, e uno sconosciuto indicato come 'AL' (probabilmente il vescovo galleseArthur Lake).
La prima stampa della KJV fu pubblicata da Robert Barker nel 1611, e poteva essere acquistata sfusa per 10 scellini, 12 per la versione rilegata.
Nel XVII secolo la stragrande maggioranza delle versioni bibliche erano eseguite a partire dal testo latino dellaVulgata (fanno eccezione alcune bibbie, tra cui quella diTyndale eLutero). Innegabile pregio che soggiace alla realizzazione della KJV è il dichiarato intento di realizzare la traduzione a partire dai testi originali ebraico-aramaici (edizione dellaBibbia Bromberg del 1524-25) e greci (edizione comunemente chiamatatextus receptus diErasmo da Rotterdam del 1515-16).
Il ritrovamento di altri manoscritti dopo il XVI secolo, tra cui soprattutto imanoscritti del Mar Morto, e l'affinamento degli studi critico-filologici, ha portato all'elaborazione di edizioni critiche dei testi originali diverse da quelle usate per la KJV. Confrontata coi 'testi originali' della Bibbia oggi adottati dagli studiosi, pertanto, la KJV mostra alcune discrepanze. In molti altri passi dell'Antico Testamento, inoltre, sono presenti veri e propri errori di traduzione: il greco era allora ampiamente conosciuto, ma lo studio della lingua ebraica e aramaica tra i non giudei di inizio XVII secolo era poco sviluppato.Come è ragionevole, nelle revisioni successive al 1611 tali discrepanze ed errori vennero corretti.
Tuttavia, alcuni fondamentalisti cristiani[8] ritengono che il testo corretto sia proprio quello della KJV: le altrelezioni, anche se presenti su manoscritti antichi, sono corruzioni che non devono essere prese in considerazione.
La ricerca di tale aderenza con i testi originali si manifesta in particolare nel fatto che parole non presenti nei testi sorgente, ma implicati dal contesto venivano aggiunte nella traduzione ma tra parentesi quadre o in corsivo.
Riferimento immediato della KJV, tuttavia, invece che laBibbia dei Vescovi (come esplicitamente richiesto da re Giacomo) o i testi originali fu laBibbia Tyndale. Per il Nuovo Testamento, almeno l'80% del testo proviene inalterato da tale versione.
In particolare, la Tyndale aveva introdotto alcune etichette teologiche che si scostavano dalla consuetudine cristiana del tempo e che verranno riprese daLutero e dalla tradizione protestante. Per esempio i termini grecipresbyteros,ekklesia,agape,baptisma, furono da Tyndale tradotti in inglese rispettivamente conelder, 'anziano' (invece dell'allora comunepriest, sacerdote);congregation, 'congregazione' (invece dell'allora comuneChurch, Chiesa);love, 'amore' (invece dell'allora comunecharity, 'carità');washing, 'lavaggio', (invece dell'allora comunebaptism, 'battesimo'). Alcuni di tali termini (washing,congregation) furono ripresi dalla KJV.
Al momento della sua uscita nel 1611, la KJV fu molto apprezzata per la qualità della prosa e della poesia che caratterizzava la traduzione.Da allora però lalingua inglese è notevolmente cambiata, come è normale che avvenga per tutte le lingue vive. Alcuni termini e strutture grammaticali pertanto possono suonare come arcaici o non immediatamente comprensibili: vedi per esempio il pronome di seconda persona singolarethou, poi soppiantato nell'uso dayou;replenish, riempire, poi soppiantato dafill;even, usato nel senso oggi inusuale di "cioè"; il pronome genitivo di terza persona singolareits (suo) non era ancora consolidato a livello letterario, per cui si legge per esempiothe blood thereof (il di lui sangue), invece diits blood.
Nella scelta di alcuni termini la KJV suscitò alcune perplessità tra i letterati del tempo, che li giudicarono eccessivamente 'schietti' e poco raffinati:piss, pisciare (1 Samuele 25,22.34[9]);teats, tette (Ezechiele 23,3[10]);menstruous woman, donna mestruata (Lamentazioni 1,17[11]). Le versioni contemporanee inglesi provvedono piamente a modificare o parafrasare tali passi.
Nella prima edizione del 1611 la KJV includeva un certo numero di varianti di lettura, vale a dire traduzioni diverse ugualmente possibili a partire da ambiguità dei termini originali. La maggior parte delle edizioni contemporanee della KJV omettono tali varianti (tra le edizioni contemporanee a stampa con varianti vedi per esempio l'americana Cornerstone UltraThin Reference Bible, pubblicata da Broadman e Holman).
Dal2011 invece, in occasione del 400º anniversario, viene prodotta la versione riveduta che ristabilisce il nome di Dio Jehovah (in italiano reso Geova) per oltre 6900 volte, come era in principio nei manoscritti originali.[19]
La stampa della prima versione della KJV, nel 1611, avvenne prima della standardizzazione della lingua inglese, realizzatasi compiutamente nel XIX secolo. Si possono pertanto notare diverse distonie con l'attuale sistema grafico:
la "v" minuscola rendeva le iniziali "u" e "v", mentre in corpo e finale di parola la "u" rendeva "u" e "v".
la "j" era presente solo dopo la "i" o come finale in una numerazione romana.
la punteggiatura era usata in maniera differente dall'attuale.
l'arcaica lettera anglosassonethorn (Þ þ, pronunciath) era a volte resa con la continentale "y", ottenendo "ye" invece del contemporaneo "the".
i fonemian oam erano resi conã, di stile stenografico, laddove si dimostrava necessario risparmiare spazio nella riga.
Nelle edizioni contemporanee tali caratteristiche vengono corrette, uniformando il testo alla grafia moderna.
La prima versione usavacaratteri gotici invece di quelli romani a noi comuni, usati anche nella precedenteBibbia di Ginevra (nel 1614 uscì però una versione della KJV col carattere romano). Il caratterecorsivo o italico indicava testo non presente nell'originale greco o ebraico ma necessario per la grammatica inglese.
Come laGrande Bibbia e laBibbia dei Vescovi, ma diversamente dalla Bibbia di Ginevra, l'ampio formato del volume era pensato per un uso pubblico e liturgico.
la prima è la "Lettera dedicatoria", vale a dire una dedica al "più alto e potente principe"re Giacomo[20]. Molte versioni britanniche della KJV riportano tale dedica, mentre è sovente assente in edizioni americane economiche o di piccolo formato.
la seconda e più interessante prefazione è il saggio "I traduttori al lettore"[21], una lunga e dotta trattazione che difende la qualità del lavoro traduttivo. Poche edizioni contemporanee includono tale prefazione.
La prima edizione conteneva inoltre alcune appendici, tra cui una tabella per la lettura dei Salmi alla liturgia mattutina o serale, un calendario, un almanacco, una tavola per le festività e le ricorrenze sacre. La maggior parte di tale materiale divenne obsoleta nel 1752, con l'adozione nel Regno Unito e colonie delcalendario gregoriano. Le edizioni moderne omettono tali appendici.
L'edizione del 1611 della versione di Re Giacomo includeva i libriapocrifi, noti nella tradizione cattolica con la dicituralibri deuterocanonici.
Si tratta di alcuni libri interi, e di brani di altri libri, contenuti nelVecchio Testamento, assenti nel canone ebraico ma presenti nellaSettanta prima e nellaVulgata poi:
Secondo i39 articoli, la confessione dottrinaria dellaChiesa anglicana stabilita nel 1563, questi libri erano consideratinon-canonici, ma dovevano essere «letti come esempio di vita e apprendimento di buone usanze».[22]
Nell'edizione del 1661 i testi apocrifi erano inclusi in una sezione apposita della KJV, tra la fine dell'Antico Testamento e l'inizio delNuovo Testamento. A partire dal 1827 molte edizioni omisero tale sezione. Le edizioni contemporanee li includono raramente.
La KJV ha subito moltissime revisioni ed edizioni: 1613, 1629, 1638, 1762, 1769. L'edizione del 1769 in particolare costituisce la base delle edizioni contemporanee. Fu stampata presso l'Università di Oxford a cura di Benjamin Blayney. Il testo in essa contenuto è sostanzialmente lo stesso della prima edizione del 1611 con alcune modifiche: è ampliato l'uso di evidenziare in corsivo le parole originariamente assenti; vengono corretti alcuni errori di punteggiatura; ortografia e grammatica vengono aggiornate secondo gli standard del XVIII secolo.
Anche in epoca contemporanea ha subito molte revisioni, complice l'ampio mercato disponibile:
Nel 2005 l'università di Cambridge ha pubblicato laNew Cambridge Paragraph Bible, a cura di David Norton, che modernizza il testo della KJV secondo l'ortografia e grammatica.
La Bibbia di re Giacomo e le traduzioni della Bibbia pubblicate dal XVIII secolo differiscono per una lista (non esaustiva) di almeno 16 passi che sono del tutto omessi o riportati nelle note in calce al testo, a causa di dubbi sollevati riguardo alla loro autenticità. Gli studiosi dellaRevised Version del 1881, dell'American Standard Version del 1901[24], dellaRevised Standard Version (1947)[25], dellaToday's English Version (the Good News Version) del 1966[26], hanno ritenuto che si fosse trattato di aggiunte successive ai manoscritti originali. Il prospetto seguente sintetizza la relazione fra le traduzioni e i versi legenda sono indica:
O = omesso nel corpo del testo.
B = racchiuso fra parentesi nel testo principale. –Il gruppo di traduttori e la maggior parte dei biblisti odierni[senza fonte] ritengono che tali sezioni non appartengano al testo originale.
Ciononostante, la traduzione NASB e la Holman CSB le riportano indicate fra parentesi[27]
F = omissione descritta nelle note in calce al testo.
Queste omissioni furono aspramente criticate dalKing James Only Movement[39][40], corrente delle Chiese evangeliche e battiste che ritiene la Bibbia di re Giacomo la migliore traduzione della Bibbia mai realizzata, ritiene che essa debba fondarsi sul corpo di manoscritti ditipo testuale bizantino denominatoTextus Receptus, rinunciando ad affidarsi alla famiglia di manoscritti intipo testuale alessandrino sui quali si basarono la critica testuale diWestcott-Hort nel 1881, del teologo tedescoKurt Aland e successivamente la maggior parte delle traduzioni pubblicate nel XIX e nel XX secolo.
Nella maggior parte del mondo la KJV è liberamente riprodotta in quanto esente da diritti di copyright. Questo non succede nelRegno Unito, dove i diritti sono detenuti dallaCorona Britannica. In tale paese pertanto gli editori sono autorizzati a riprodurre la KJV solo dietro esplicito consenso del sovrano che delega tale funzione allaCambridge University Press. Nel caso della solaScozia, l'autorizzazione è rilasciata dallaScottish Bible Board.
La KJV sostituì laBibbia dei Vescovi nella liturgia anglicana con molta lentezza, complice anche il fatto che il re Giacomo non emanò una direttiva a proposito. Anche laBibbia di Ginevra, sebbene non usata ufficialmente nel culto, continuò a godere di notevole diffusione e popolarità.Solo a partire dal 1660, dopo laguerra civile inglese, le precedenti traduzioni cominciarono a perdere decisamente terreno e consenso a favore della KJV.
Al pari della versione di Lutero per il tedesco, ha avuto un impatto notevole sull'intera lingua e letteratura inglese.
Il lavoro di autori inglesi comeJohn Bunyan,John Milton,Herman Melville,John Dryden, eWilliam Wordsworth risente notevolmente della KJV. Lo studiosoJohn Hayes Gardiner (1863-1913) dellaHarvard University disse che "nello studio della letteratura inglese, se c'è un assioma che può essere accettato senza discussione è che lo stile della prosa inglese è stabilito dalla King James Version". La statunitenseCompton's Encyclopedia sostiene che la KJV "è stata un modello di scrittura per generazioni di anglofoni"[3].
Il predicatore ingleseCharles Spurgeon (1834-1892) dichiarò dello scrittore protestante John Bunyan (1628-1688): "leggi quello che vuoi di lui e vedrai che è quasi come leggere la Bibbia stessa". Il racconto allegorico di Bunyan "Il cammino del pellegrino" ha rappresentato una pietra miliare della letteratura protestante: sovente è stato il secondo lavoro letterario tradotto dai missionari, quando il primo era ovviamente la KJV.
The Bible and the Anglo-Saxon People asserisce: «Fu allora che divenne la 'Versione autorizzata', sebbene l'unica autorizzazione derivasse della sua pregevolezza». Un altro giudizio positivo sulla Bibbia di Re Giacomo è quello delThe Cambridge History of the Bible: «Il suo testo ha acquisito una santità legittimamente ascrivibile solo alla voce diretta di Dio; a moltitudini di cristiani di lingua inglese alterare le parole della 'Bibbia del re Giacomo' sembra quasi blasfemo».
Lo scrittoreJohn Milton (1608-1674), autore tra l'altro del poemaParadiso perduto, è stato pesantemente influenzato dalla KJV (ogni mattina leggeva qualche pagina della Bibbia).
La Bibbia di Re Giacomo inoltre è stata usata come testo di riferimento per la traduzione della Bibbia in altre lingue, infatti molti che traducevano la Bibbia nella loro lingue locali non conoscendo l'ebraico ed il greco, hanno usato la Bibbia di Re Giacomo come fonte primaria per le traduzioni nelle lingue locali.
Secondo ilBritish Library la Bibbia di re Giacomo è «il testo inglese più diffuso al mondo», si calcola infatti che sono state pubblicate, ad oggi, più di un miliardo di copie.
^Si veda l'introduzione alla Holman Christian Standard Bible 2005 – omessa dall'edizione del 2009 – Questi versi non furono censurati a motivo della loro "innegabile origine antica e per la rilevanza nella tradizione ecclesiastica e nella storia interpretativa del Nuovo Testamento
Bobrick, Benson (2001).The Making of The English Bible. Simon & Schuster.ISBN 0-297-60772-3
McGrath, Alister (2002).In the Beginning: The Story of the King James Bible and How it Changed a Nation, a Language, and a Culture. Anchor/Doubleday.ISBN 0-385-72216-8
Daniel, David (2003).The Bible in English: Its History and Influence. Yale.ISBN 0-300-09930-4.
Nicolson, Adam (2003)God's Secretaries: The Making of the King James BibleISBN 0-06-018516-3
Farstad, Arthur (2003).The New King James Version: In The Great Tradition. Nelson Reference.ISBN 0-7852-5175-8.