LaBibbia (al femminile singolare, titolo in uso in italiano dalXVI secolo[1] derivato dallatino volgareBiblia che adattò dal plurale neutrogreco antico τὰ βιβλία,tà biblìa, che significa "ilibri" perantonomasia[2][Nota 1]) è una raccolta di testi religiosi considerati sacri dalCristianesimo e in parte anche dall'Ebraismo, dall'Islam, dalBahá'í e da molte altre religioni. È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione, autore e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da unatradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostraera[Nota 2].
Diversamente dalTanakh (Bibbia ebraica), ilcristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri scritti in seguito al "ministero"[Nota 3] diGesù. La Bibbia cristiana, quindi, risulta suddivisa in:Antico Testamento (oAntica Alleanza), corrispondente alla Bibbia ebraica, eNuovo Testamento (o Nuova Alleanza), che descrive l'avvento delMessia e le prime fasi della predicazione cristiana.
La parola "Testamento"[Nota 4] presa singolarmente significa "patto", un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare i patti stabiliti da Dio con gli uomini per mezzo diMosè (antico testamento) e poi per mezzo di Gesù (nuovo testamento).
Con vendite stimate di oltre 7 miliardi di unità, è il libro più venduto della storia.[3]
La critica biblica si interroga ormai da più di un secolo sulla datazione delle varie opere che compongono la Bibbia.Cristiano Grottanelli, riassumendo, fa presente che:
«Oggi un certo consenso è raggiunto, ma chiaramente in via provvisoria, su alcuni punti. Mentre la scomposizione dellaGenesi e anche di altri libri o di parti di essi, in fonti di diverse età è sempre più problematica, sembrano resistere alcuni elementi acquisiti a partire dalle ricerche di biblisti tedeschi del secolo scorso, ma non senza modifiche e ripensamenti. Fra questi spiccano: la datazione in età monarchica di alcuniSalmi e di certi libri o parti di libri profetici; l'attribuzione a età relativamente tardiva (secondo molti nettamente post-esilica) di una redazione finale del Pentateuco; la visione unitaria dei libri narrativi detti "Profeti anteriori" come opera di una personalità o scuola detta "deuteronomistica" per i suoi rapporti di impostazione ideologica con ilDeuteronomio, ultimo libro del Pentateuco; la datazione post-esilica, e certo successiva a quella deuteronomista, dei due libri delleCronache. Tuttavia, anche questi punti fermi secondo la maggioranza degli studiosi sono posti oggi in discussione da alcuni studiosi che propongono date più basse, per esempio, per ilPentateuco, e collocano ilDeuteronomio in età post-esilica con (ma in altri casi senza) un relativo abbassamento della fonte detta "deuteronomistica"»
(Cristiano Grottanelli,La religione d'Israele prima dell'Esilio, inEbraismo, a cura diGiovanni Filoramo. Bari, Laterza, 2007, pp. 6-7)
Il termine "Bibbia ebraica" è solitamente usato dai cristiani per indicare i testi sacri della religione ebraica, ma l'etimologia diBibbia ègreca e significa semplicemente, come si è visto, "libri"; tutti i libri della Bibbia ebraica sono considerati sacri anche dai cristiani - che inizialmente perlopiù erano ebrei che seguivano anche gli insegnamenti di Gesù, e che solo dopo decisioni di rabbini sono stati esclusi dall'ebraismo "classico" venendo definiti solo "cristiani" - anche se i libri vengono raggruppati in una sequenza diversamente ordinata rispetto a quella ebraica. Quindi i cristiani, a loro volta suddivisibili nelle varie partizioni originatesi successivamente (ortodossi, cattolici, protestanti, etc) riconoscono e utilizzano molti testi dell'ebraismo, ai quali aggiungono i resoconti della vita e opere di Gesù e le lettere dei suoi discepoli.
Il termine che gli ebrei utilizzano per indicare i loro libri sacri è inveceTanakh, acronimo privo di significato nella lingua ebraica e formato dalle iniziali delle tre parti, nelle quali vengono generalmente, ma non sempre, raggruppati i 39 libri:
Nebiìm (=Profeti) a loro volta divisi in profeti anteriori e posteriori (21 libri)
Ketubim (= Scritti; Agiografi =scritti sacri in greco) 13 libri
Si osservi però che il conteggio dei libri viene spesso fatto in modo diverso perché i 12 libri dei profeti minori, tutti molto brevi, sono considerati un unico libro e analogamente altre 4 coppie di libri (i due libri di Samuele, i due libri dei Re, i due libri delle Cronache e i libri di Esdra e Neemia) sono contate come 4 libri soltanto. In questo modo, preferito dagli Ebrei, la Tanakh risulta composta soltanto da 24 libri.
I libri della Bibbia ebraica sono stati scritti inebraico, anche se i libri di Esdra, Neemia e Daniele contengono parti inaramaico.
Nell'ambito dell'ebraismo antico alcune correnti, in particolare isadducei, consideravano come sacra la solaTorah; oggi isamaritani hanno mantenuto una posizione simile, considerando canonica solo la Torah e autorevole ilLibro di Giosuè.
Le antiche comunità ebraiche di lingua greca, oggi estinte, invece, seguivano un canone più ampio dell'attuale canone ebraico, il cosiddetto "Canone alessandrino", derivato dallaversione dei Settanta della Bibbia.
NelI secolo d.C. per l'ebraismo venne considerato come definitivo il "Canone palestinese", più ristretto di quello alessandrino.
La Bibbia cristiana comprende l'Antico Testamento (46 libri) ed ilNuovo Testamento (27 libri), specifico cristiano, cioè la parte relativa aGesù e alla nascente Chiesa apostolica.
Le chieseprotestanti, seppure con differenze a seconda dei periodi, escludono dall'Antico Testamento gli stessi libri esclusi dal Canone ebraico palestinese[4]. LaChiesa cattolica e quelleortodosse seguono invece laSeptuaginta (canone alessandrino, con alcune differenze), che comprende libri in origine scritti sia in ebraico che in greco. La Bibbia Protestante contiene complessivamente sette libri in meno di quella cattolica: mancanoTobia,Giuditta,Maccabei 1 e 2,Sapienza,Siracide (chiamato anche Ecclesiastico),Baruc e vengono esclusi anche 4 capitoli delLibro di Ester e 2 capitoli delLibro di Daniele.[5]
I libri che non appartengono al canone della Bibbia ebraica sono dettideuterocanonici dai cattolici, mentre sono consideratiapocrifi dai protestanti, i quali il più delle volte li inserivano come appendice a parte fra i due testamenti. Sono i libri dell'Antico Testamento scritti in lingua greca, ad eccezione del Siracide composto in ebraico[Nota 5]
In età antica anche per il Nuovo Testamento, scritto in greco (anche se forse l'evangelista Matteo compose il suolibro in ebraico o aramaico), vi erano state differenze fra le varie chiese sul numero dei libri da recepire comeispirati. In particolare erano sorti dubbi sulle epistole non attribuite aPaolo di Tarso e sull'Apocalisse. I libri controversi del Nuovo Testamento furono detti nell'antichitàantilegomena.
Il numero, l'ordine ed il titolo dei vari libri varia a seconda dei diversicanoni:canone ebraico o palestinese (39 libri) seguito daebrei eprotestanti; ed ilcanone greco o alessandrino (46 libri) seguito da Cristiani Cattolici ed Ortodossi. L'indice della Bibbia cristiana cattolica e ortodossa non segue l'ordine della Bibbia ebraica e protestante, ma è divisa in quattro parti in base al contenuto: ilPentateuco (5 libri), iLibri Profetici (18 libri),Libri Storici (16 libri),Libri Sapienziali (7 libri), secondo il Canone Alessandrino. I Libri deuterocanonici non sono riconosciuti come ispirati e quindi appartenenti al canone dalle chiese protestanti e da alcune altre confessioni.[6] Essi contengono anche testi appartenenti all'epoca ellenistica e il più recente, ilLibro della Sapienza, è stato scritto "tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C.".[7][8]
Il Nuovo Testamento, facente parte della sola Bibbia cristiana, redatto originariamente ingreco con numerosisemitismi, è composto dai quattroVangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni), dagliAtti degli Apostoli (1 libro), dallelettere apostoliche (21 libri) e dall'Apocalisse (1 libro), per un totale di 27 scritti. Tra le diverse confessioni cristiane (cattolica, ortodossa, protestante) c'è un sostanziale accordo sul numero e l'ordine dei libri del Nuovo Testamento, con la sola differenza che per i luterani gli ultimi libri sono i deuterocanonici neotestamentari: Ebrei, Giacomo, Giuda e Apocalisse, separando Ebrei dal corpus paolino e Giacomo e Giuda dalle lettere cattoliche. Non è così invece per il Vecchio Testamento, dove la canonicità di alcuni libri non è riconosciuta dalle chiese protestanti e da alcune altre confessioni.
I cinque libri dellaTōrāh (oPentateuco nella Bibbia cristiana), attribuiti dalla tradizione ebraica e cristiana aMosè, furono in realtà il frutto di un processo redazionale durato alcuni secoli. In particolare, all'origine dei libri dellaGenesi, dell'Esodo e deiNumeri vi sarebbero due distinte tradizioni messe per iscritto tra ilIX e l'VIII secolo a.C. da due gruppi di autori ignoti individuati dal diverso modo di trascrivere il nome di Dio (Jahvè oElohim): unatradizione Jahvista (J) tipica delregno di Giuda e una Elohista (E) portata dagli esuli delregno d'Israele scampati alla deportazione assira nel722 a.C. Fu in quel periodo che le due tradizioni furono fuse in un unico testo (JE) da un nuovo autore anonimo, probabilmente un sacerdote deltempio di Gerusalemme. Al tempo del reGiosia (622 a.C. circa) si fa risalire invece la composizione del libro delDeuteronomio (D), sempre per mano di un autore sacerdotale, in quanto esso presenta delle differenze stilistiche e ideologiche rispetto agli altri quattro libri della Torah. L'ultima di queste redazioni sarebbe avvenuta nell'epoca successiva al ritorno degli ebrei dall'esilio babilonese (V secolo a.C.), sicuramente ad opera della casta sacerdotale delnuovo tempio, che, insieme alla scrittura del libro delLevitico, apportò aggiunte riguardanti le norme liturgiche e rituali con particolare attenzione allegenealogie e alcalendario: questa nuova redazione è detta sacerdotale (P), che servì da collante ideologico per il testo definitivo (JEDP).
All'inizio dei tempi,Dio creò ilmondo e l'Uomo a Sua immagine e somiglianza. I primi esseri umani,Adamo edEva, vennero posti da Dio in un luogo paradisiaco, ilGiardino dell'Eden, ma caddero nella tentazione del serpente (personificazione deldemonio), che li indusse a mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male vietato da Dio. Fu da qui che ebbe inizio ilpeccato e lasofferenza dell'Uomo: scacciati dal Giardino dell'Eden, Adamo ed Eva dovettero lavorare duramente per vivere e generarono i loro figli nella sofferenza. Infatti, da Adamo ed Eva, nacqueroCaino e Abele. Per invidia,Caino uccise il fratelloAbele, compiendo il primoomicidio della storia. Da Adamo ed Eva nacque un terzo figlio,Set, da cui disceseNoè, considerato da Dio un uomo giusto in mezzo a tutta l'umanità corrotta e rivolta totalmente al male. Per annientarla definitivamente, il Signore intendeva mandare undiluvio universale e perciò incaricò Noè di costruire un'arca per salvare sé stesso, la sua famiglia e una coppia di tutti gli animali esistenti. Al termine del diluvio, Dio gli fece la promessa che non avrebbe più distrutto l'umanità e, come segno del patto, inviò unarcobaleno. Ma il male incombeva ancora sul mondo rinato dopo il diluvio: gli uomini volevano innalzareuna torre fino al cielo, illudendosi di raggiungere Dio, il quale li punì facendo in modo che ognuno parlasse unalingua diversa e disperdendoli su tutta la terra.
È qui che ha inizio la storia deiPatriarchi, ossia gli antenati delpopolo ebraico, con cui Dio stabilì una nuova alleanza: dalla discendenza diSem, figlio di Noè, nacqueAbramo, che lasciòCarran, la città inMesopotamia dove si era stabilito, a seguito della promessa di Dio di dargli una discendenza, nonostante la moglieSara fossesterile, e il possesso di una terra dove la sua stirpe potrà stabilirsi, cioè il paese diCanaan. Dopo un breve periodo trascorso inEgitto (dove la moglie Sara fu fatta prigioniera dalfaraone), Abramo si separò dal nipoteLot, il quale si stabilì aSodoma, poi distrutta da Dio insieme aGomorra per gli innumerevolipeccati dei suoi abitanti. Solo Lot si salvò insieme alle sue due figlie perché treangeli di Dio lo avvisarono per tempo e, dal loro rapportoincestuoso, si originarono le stirpi degliammoniti e deimoabiti. Siccome la promessa del Signore ancora non si avverava, Abramo seguì il suggerimento di Sara di avere con la sua schiava egiziaAgar un figlio illegittimo che fu chiamatoIsmaele. Finalmente, nonostante fossero già anziani, Dio diede ad Abramo e Sara il tanto desiderato figlioIsacco ma sorsero delle gelosie con Agar, tanto che Abramo fu costretto ad allontanarla insieme ad Ismaele nel deserto, dove Dio li salvò da una morte certa. Quando Isacco era già ragazzo Dio mise nuovamente alla prova la fede di Abramo: gli chiese di sacrificare l'amato figlio ma, mentre era in procinto di effettuare ilsacrificio umano, un angelo lo fermò perché Dio aveva apprezzato la sua obbedienza. Abramo morì e il figlio Isacco sposò la cuginaRebecca che gli diede due gemelli,Giacobbe edEsaù. Con uno stratagemma ideato da Rebecca, Giacobbe ottenne dal padre labenedizione e quindi la suasuccessione. Poiché Esaù giurò vendetta, Giacobbe fuggì a Carran presso lo zioLabano. Dio gli promise di dare a lui e alla sua discendenza il possesso della terra di Canaan, mostrandogli in sogno unascala che saliva alcielo, sulla quale salivano e scendevano degli angeli. Giacobbe amava la cuginaRachele ma lo zio Labano, con l'inganno, gli fece sposare l'altra sorellaLia, che partorìRuben,Simeone,Levi,Giuda,Issachar eZabulon. Giacobbe poté sposare Rachele solo dopo aver servito lo zio per altri sette anni ma ella, essendo sterile, gli diede la sua schiavaBila, che ebbe i figliDan eNeftali. Allora anche Lia diede al marito la sua servaZilpa, che partorìGad eAser. Alla fine, Rachele riuscì a dare a Giacobbe due figli,Giuseppe eBeniamino. Alla morte del padre Isacco, Giacobbe si mise in cammino per tornare a Canaan ma presso ilfiume Iabbok si trovò a lottare contro un uomo misterioso, che si rivelò essere Dio, il quale gli diede il nuovo nome diIsraele (cioè, "colui che combatte con Dio"). Giacobbe si riappacificò con Esaù: tornò quindi ad abitare a Canaan insieme alle sue mogli e ai figli mentre Esaù si spostò in un'altra terra, dando origine al popolo degliedomiti. Dei suoi dodici figli, Giacobbe amò di più Giuseppe, che i fratelli invidiosi vendettero comeschiavo all'insaputa del padre, cui fecero credere che era stato ucciso da un animale selvaggio. Finito in Egitto come servo, Giuseppe divenne poi governatore del faraone grazie al suo prodigioso dono di interpretare isogni e decise di perdonare i fratelli, invitandoli a stabilirsi in Egitto insieme al padre Giacobbe per sfuggire allacarestia che affliggeva Canaan.
I discendenti dei dodici figli di Giacobbe divennero così numerosi e potenti che il nuovofaraone, che non aveva conosciutoGiuseppe, li rese schiavi e fece assassinare tutti i lori figli maschi. L'unico bambino scampato al massacro fu affidato dalla madre alle acque delNilo e salvato dalla figlia del faraone, che lo allevò come figlio suo e lo chiamòMosè (cioè, "salvato dalle acque"). Cresciuto e scoperte le sue vere origini, Mosè uccise un sorvegliante egizio colpevole di aver colpito un ebreo e fuggì nel paese diMadian, dove Dio gli apparve sotto forma diroveto ardente e gli affidò la missione di andare dal faraone per ordinargli a Suo Nome di liberare il popolo di Israele ma il faraone non ascoltò Mosè. Perciò Dio decise di colpire l'Egitto condieci piaghe e l'ultimo flagello uccise tutti i figli primogeniti degli egizi, convincendo finalmente il faraone a lasciare liberi gli ebrei, non prima che Mosè avesse loro prescritto di celebrare laPasqua per ricordare il giorno dell'uscita dall'Egitto. Ma il faraone, pentito di averli lasciati andare, inseguì gli ebrei e Dio ordinò a Mosè di stendere la mano sulmar Rosso, che si aprì e consentì ai figli di Israele di attraversarlo, richiudendosi al passaggio degli egizi che furono travolti. Raggiunto il deserto, gliisraeliti furono nutriti da Dio, che mandò loro lequaglie e lamanna ma essi rimasero insoddisfatti. Dio si manifestò a Mosè sulmonte Sinai e lì, dopo quaranta giorni e quaranta notti, gli consegnò ilDecalogo, cioè le regole fondamentali della nuova Alleanza scolpite su tavole di pietra, prescrivendogli di conservarle in una cassa di legno rivestita d'oro, l'Arca dell'Alleanza, all'interno dellatenda del convegno, un santuario mobile che sarebbe stato la Sua Dimora dove Egli si sarebbe manifestato sotto forma dinube. Però il popolo, impaziente per la sua assenza, si costruì unvitello d'oro per adorarlo al posto di Dio ma ciò provocò le ire di Mosè che, disceso dal monte, frantumò le tavole del Decalogo, distrusse l'idolo ed ordinò alla tribù diLevi (che aveva deciso di rimanergli fedele) il massacro di coloro che si erano macchiati di questo grave peccato. Mosè implorò ed ottenne il perdono di Dio, il quale gli diede delle nuove tavole del Decalogo. Per la fedeltà dimostrata, iLeviti furono scelti da Dio come addetti esclusivi al Suo culto nella tenda del convegno: a loro è dedicato il libro delLevitico, in cui si raccolgono le ulteriori disposizioni riguardanti icerimoniali e lenorme dicomportamento che Dio impartì a Mosè. Oltre all'episodio dell'idolo d'oro, vi furono anche altre occasioni in cui il resto degli israeliti si rivelarono infedeli e disobbedienti a Dio, nonostante i prodigi che Egli compì tramite Mosè, tanto che li condannò a vagare neldeserto per quaranta anni così che la generazione ribelle al Suo volere morisse tutta. Giunto nelle vicinanze della terra promessa, sulmonte Nebo, Mosè non poté entrarvi per aver manifestato infedeltà a Dio aMeriba, neldeserto del Sinai. Perciò investìGiosuè come suo successore e morì all'età di centoventi anni.
Storia Deuteronomistica: da Giosuè ai libri dei Re
LaStoria Deuteronomistica
I libridi Giosuè, deiGiudici, i duelibri di Samuele e i duelibri dei Re si fanno risalire convenzionalmente ad un lungo lavoro di scrittura, sicuramente opera di scribi e sacerdoti, che si svolse nel periodo compreso tra il regno del reGiosia e l'esilio babilonese (VII-VI secolo a.C.) sotto l'influsso ideologico e teologico del libro delDeuteronomio, di cui tali libri sarebbero la continuazione. Perciò questo racconto è dettoStoria Deuteronomistica e prende le mosse dalla morte di Mosè, abbracciando tutta la storia d'Israele fino ad arrivare all'esilio babilonese. NellaBibbia ebraica questi libri sono chiamati "profeti anteriori" in quanto la tradizione attribuiva la loro composizione ai profeti più antichi (Giosuè per il libro che porta il suo nome,Samuele per i Giudici e i due libri che portano il suo nome eGeremia per i duelibri dei Re). Il canone cristiano pone invece questi scritti tra ilibri storici.
Giosuè condusse il popolo ebraico nella terra diCanaan oltre ilfiume Giordano e, grazie all'aiuto dei prodigi di Dio, riuscì a sconfiggere tutti i popoli lì presenti e a conquistare diverse città: le mura diGerico crollarono dopo che gli israeliti vi girarono intorno per dieci giorni portando l'Arca dell'Alleanza mentre aGabaon Giosuè ordinò alsole e allaluna di fermarsi, mettendo in fuga i nemici. Su disposizione del Signore divise il territorio conquistato tra ledodici tribù di Israele.
Dopo la morte di Giosuè seguì il periodo deiGiudici, uomini scelti da Dio per guidare le tribù e per difenderle dalle minacce dei popoli circostanti. Giudici famosi furonoGedeone, che sconfisse imadianiti, eSansone, che traeva la sua prodigiosa forza daicapelli ma, sedotto dalla filisteaDalila, accecato ed imprigionato, sacrificò sé stesso per uccidere tremilafilistei riuniti nel tempio del loro dioDagon.
Samuele, chiamato da Dio fin dall'infanzia, divenne la nuova guida politica e religiosa del popolo di Israele e quando fu vecchio gli israeliti gli chiesero di nominare unre, scelto da Dio nella persona diSaul, dellatribù di Beniamino. Saul combatté con coraggio i popoli nemici di Israele ma presto la sua fedeltà al Signore diminuì. Quindi Dio ordinò a Samuele di consacrare un nuovo re nella persona del pastorelloDavide, il quale dimostrò astuzia abbattendo con la sua fionda il gigante filisteoGolia.Gionata, figlio di Saul, divenne molto amico di Davide e Saul gli diede in sposa l'altra figliaMikal ma iniziò ad essere invidioso di lui e per questo tentò di ucciderlo. Davide riuscì a fuggire grazie a Mikal ma Saul continuò a dargli la caccia finché sisuicidò per non cadere prigioniero deifilistei nellabattaglia di Gelboe, in cui morirono anche Gionata e tutti gli altri suoi figli. Davide fu unto re e sconfisse igebusei, conquistando la loro cittàGerusalemme, dove spostò lacapitale e vi portò l'Arca dell'Alleanza. Ma Davide cadde nelpeccato agli occhi di Dio perché s'innamorò diBetsabea, moglie del generaleUria, di cui provocò la morte mandandolo in battaglia per poter così sposarne la vedova. Dio lo punì facendo morire il bambino nato dalla loro unione e Davide si pentì del suo errore. Gli ultimi anni del suo regno furono segnati da un fallito tentativo di spodestarlo da parte del figlioAssalonne.
Davide morì e gli successe l'altro figlioSalomone, nato da Betsabea. Egli si distinse come sovrano sapiente e saggio ed avviò i lavori di costruzione deltempio di Gerusalemme dove custodire l'Arca dell'Alleanza. Ma presto Salomone si allontanò da Dio e costruì templi ad altridèi. Dopo la sua morte, il regno si spezzò come punizione divina per il suo peccato diidolatria: dieci tribù a nord formarono ilregno d'Israele conGeroboamo mentre a sud le tribù diGiuda eBeniamino rimasero fedeli alla dinastia di Davide. Ma Geroboamo e i suoi successori peccarono anche loro d'idolatria verso altri dèi e perciò attirarono sul loro regno l'ira di Dio. In particolare, un re d'Israele,Achab, raggiunse l'apice del peccato sposandoGezabele, figlia del refenicio diSidone, che introdusse il culto dei suoi dèi nel regno e fece uccidere centinaia diprofeti di Dio.Elia, uno dei pochi superstiti, si dovette nascondere e tornò a presentarsi ad Achab dopo tre anni, dimostrando con unmiracolo l'esistenza di un unico Dio di fronte al quale gli altridèipagani non ebbero alcun potere. Elia, quindi, incaricòEliseo di proseguire la sua opera e salì al cielo su uncarro difuoco. Eliseo fu un uomo santo che percorse tutto Israele compiendo miracoli. Dopo aver cercato invano di recuperare il favore di Dio, Achab si alleò con il re di GiudaGiosafat per combattere gli invasoriaramei ma morì in battaglia mentre Gezabele fu uccisa per ordine del generale usurpatoreJehu, consacrato nuovo re d'Israele da Eliseo: entrambi i loro cadaveri furono rosicati daicani come aveva predetto Elia. I peccati d'Israele furono in seguito puniti definitivamente con la sua distruzione da parte degliassiri e la deportazione di tutti i suoi abitanti verso le lontane terre d'Assiria. Ilregno di Giuda si salvò dal disastro solo al prezzo di un pesantetributo pagato dal re idolatraAcaz ma suo figlioEzechia, costretto a cedere nuovamente gliarredi e itesori deltempio di Gerusalemme come ulteriore tributo, si ribellò al re assiroSennacherib, il cui esercito fu distrutto e messo in fuga dall'angelo del Signore, come preannunciato dal profetaIsaia. A differenza del padre Acaz, Ezechia cercò di ristabilire il culto di Dio su quello degli altri dèi ma i suoi successoriManasse eAmon peccarono nuovamente d'idolatria, finché regnò un altro sovrano virtuoso agli occhi di Dio,Giosia, che, dopo aver letto il libro dellaLegge di Mosè scoperto durante i lavori di restauro del tempio di Gerusalemme, mise al bando il culto di tutti gli dèi pagani. Giosia fu però sconfitto ed ucciso dal faraone d'EgittoNecao, che impose come nuovo sovranoIoiakìm, un figlio di Giosia che, a differenza del padre, offese Dio e pretese grandi quantità dioro e argento dal popolo come tributo a Necao. Ma il successore di Ioiakìm,Ioiachìn, fu sconfitto daibabilonesi guidati dal reNabucodonosor e deportato con tutta la famiglia reale aBabilonia. Fu sostituito dallo zioSedecia che, ribellatosi a Nabucodonosor, fu da questi di nuovo sconfitto ed accecato: dopo l'assedio,Gerusalemme fu distrutta e tutti i suoi abitanti deportati a Babilonia.
Storia del Cronista: le Cronache e i libri di Esdra e Neemia
I duelibri delle Cronache e i libri diEsdra e Neemia si fanno risalire ad un unico gruppo di autori, chiamati con il nome convenzionale di Cronista, attivo nel periodo successivo al ritorno degli esuli ebrei daBabilonia (IV-III sec. a.C.). I libri delle Cronache in particolare riprendono il racconto della Storia Deuteronomistica, dalla vicenda del reDavide alla caduta diGerusalemme ad opera diNabucodonosor, arricchendola con maggiori dettagli e concentrandosi su particolari poco considerati in precedenza.
A sessant'anni dalla deportazione degli ebrei aBabilonia, il reCiro di Persia, conquistata la città, permise ai figli d'Israele di poter tornare in patria.Zorobabele, discendente del reDavide, insieme al sommo sacerdoteGiosuè guidò il primo gruppo di ebrei che lasciarono Babilonia e diede inizio alla ricostruzione deltempio di Gerusalemme. Circa sessant'anni dopo partì un secondo gruppo su autorizzazione del nuovo sovrano persianoArtaserse che era guidato daEsdra, scriba e studioso dellaLegge di Mosè, il quale insegnò agli ebrei a rispettare i precetti delleSacre Scritture. Dodici anni dopo, il coppiere ebreoNeemia ricevette da Artaserse il permesso di tornare a Gerusalemme per ricostruire lemura ed anch'egli si dedicò all'insegnamento della Legge.
Rut: al tempo deiGiudici,Rut, una vedovamoabita, decide di seguire la suoceraNoemi nella sua città d'origine,Betlemme, dove sposeràBooz e darà origine alla stirpe da cui nascerà il reDavide.
Tobia: Tobia, figlio del cieco Tobi, ebreo deportato inAssiria, compie un viaggio, conosce e sposa Sara e, al ritorno, guarisce il padre con l'aiuto dell'arcangelo Raffaele.
Giuditta:Giuditta, una bella e pia vedova, seduce ed uccideOloferne, generale del reNabucodonosor impegnato nell'assedio della città giudea di Betulia.
Ester: l'orfana ebreaEster diventa moglie del re persianoAssuero e salva il suo popolo dai complotti del malvagio consigliereAman.
Libri dei Maccabei:Giuda e i suoi fratelli, figli del sacerdoteMattatia e dettiMaccabei, si ribellano al dominio dei sovraniseleucidi, che vorrebbero imporre in Israele culti ed usanze pagani.
Si tratta di libri che raccolgonooracoli in stilepoetico pronunciati da figure carismatiche ispirate direttamente da Dio, iprofeti appunto. Le loro profezie riguardano l'ambito sociale, politico o religioso e sono poste in un contesto storico o contengono comunque notizie di carattere storico. Se ilcristianesimo divide i libri dei profeti inmaggiori eminori, l'ebraismo invece li classifica tutti come "profeti posteriori" distinguendoli dai "profeti anteriori", cioè i libri daGiosuè aiRe. I libri profetici non sono tuttavia opera dei profeti di cui portano il nome ma sono il frutto di un lungo processo redazionale iniziato nelVIII secolo a.C.[9] Ad esempio, nel sololibro di Isaia possiamo distinguere la mano di ben tre autori anonimi: un Isaia del VIII secolo a.C. (capitoli 1-39), un Deutero-Isaia (o Secondo-Isaia) che scrisse negli anni dell'esilio babilonese (capitoli 40-55) e un Trito-Isaia (o Terzo-Isaia) di epoca post-esilica (capitoli 56-66). Sarebbe perciò più corretta una classificazione dei libri in rapporto all'esilio babilonese: profeti pre-esilici (Osea,Primo-Isaia,Michea,Amos,Abacuc,Sofonia,Naum,Geremia), esilici (Ezechiele eDeutero-Isaia) e post-esilici (Trito-Isaia,Abdia,Aggeo,Zaccaria,Malachia,Gioele,Giona,Baruc). Illibro di Daniele è invece ascrivibile al filone dellaletteratura apocalittica ebraica, attestato dalII secolo a.C. in poi, ma brani e temi apocalittici sono presenti anche nel Primo-Isaia, inZaccaria e inEzechiele.
Il profeta considerato più importante èIsaia, il quale ricevette da Dio la missione di annunciare la rovina delregno di Giuda minacciato dall'invasioneassira.Geremia preannunciò invece la distruzione di Giuda e la deportazione dei suoi abitanti sotto il re babiloneseNabucodonosor, i cui sogni furono interpretati da un altro profeta,Daniele, che Dio preservò dalla gelosia degli uomini malvagi che lo circondavano. Tra i deportati aBabilonia figurava ancheEzechiele, il quale attraversovisioni eparabole esortò il suo popolo a tornare a compiere il volere di Dio. Tra iprofeti minori si distinse inveceGiona, che disubbidì alla volontà del Signore di predicare la sua Parola nella capitale assiraNinive e perciò fu inghiottito da un grossopesce, che lo tenne nel suo ventre per tre giorni e tre notti. Ottenuto il perdono divino, Giona portò a termine la sua missione e convertì gliassiri.
Iquattro Vangeli, attribuiti dalla tradizione agli evangelistiMatteo,Marco,Luca eGiovanni, raccontano la vita e il ministero diGesù, considerato dalcristianesimo ilFiglio di Dio, ilMessia (in grecoCristo, cioè il Salvatore dell'umanità) e l'incarnazione delVerbo divino. Essi furono scritti ingreco probabilmente tra ilI e ilII secolo d.C. I primi tre Vangeli sono dettisinottici perché presentano evidenti somiglianze tra di loro mentre quello di Giovanni tratta la vicenda da un punto di vista prettamente teologico.
L'arcangelo Gabriele annunciò aMaria, una vergine diNazareth, che avrebbe generato ilFiglio di Dio cui avrebbe imposto il nome diGesù. Maria era promessa sposa aGiuseppe, appartenente alla stirpe diDavide, che la ripudiò in segreto a causa di questagravidanza miracolosa ma, a seguito dell'apparizione di unangelo, la prese in moglie. Gesù nacque aBetlemme inGiudea, dove Giuseppe e Maria si erano recati a causa delcensimento ordinato dall'imperatore romanoAugusto e, poiché non trovarono un alloggio libero, il neonato fu deposto in unamangiatoia. I primi a rendere omaggio alMessia nato furono alcunipastori, avvertiti da un angelo, e iMagi, sapienti giunti appositamente dall'oriente a seguito dell'apparizione di unastella che annunciava il lieto evento. Avvisato dai Magi della nascita del Messia, il reErode ordinò l'uccisione di tutti ibambini di Betlemme ma un angelo avvertì in tempo Giuseppe, che fuggì inEgitto con Maria e il bambino e vi rimase fino alla morte di Erode, quando tornarono a Nazareth. All'età di trent'anni, Gesù iniziò il suo ministero: si recò daGiovanni il Battista, un predicatore chiamato da Dio ad aprirgli la strada, e da lui ricevette ilbattesimo nelle acque delfiume Giordano. Gesù rimase neldeserto per quaranta giorni e quaranta notti respingendo le tentazioni diSatana e presso ilmare di Galilea chiamò a seguirlo i suoi primidiscepoli, che raggiungeranno il numero di dodici. Fu da qui che iniziò la sua predicazione riguardante l'avvento delRegno di Dio sulla terra, annunciato attraverso il racconto diparabole per spiegare in modo semplice particolari concetti morali o religiosi e soprattutto tramite imiracoli: Gesù guariva i malati, resuscitava i morti e liberava gliindemoniati daidemoni. Le folle che lo seguivano diventarono sempre più numerose ma Gesù si attirò le antipatie e l'odio delle massime autorità religiose dell'epoca. L'apostoloPietro riconobbe in Lui il Figlio di Dio ma Egli impose ai discepoli il silenzio, annunciando la sua prossima morte e resurrezione. Dopo essere entrato trionfalmente a Gerusalemme ed aver scacciato i mercanti che avevano trasformato il tempio in un luogo di commercio, Gesù celebrò laPasqua con i suoi discepoli ed istituì l'Eucaristia, ossia il rito che suggella la nuova Alleanza traDio e l'Uomo. MaGiuda Iscariota, uno degli apostoli, lo tradì e lo consegnò alle autorità: comparso in giudizio dinanzi al sommo sacerdoteCaifa, dove confessò di essere il Figlio di Dio tra lo scandalo dei presenti, e poi davanti al governatore romanoPonzio Pilato, venne flagellato, umiliato ed infine condannato a morte ecrocifisso. Gesù morì dopo aver perdonato i propri carnefici e il suo corpo deposto dalla croce e sepolto nella tomba diGiuseppe d'Arimatea, un suo seguace che aveva ottenuto da Pilato il permesso di dargli una degna sepoltura. Ma dopo tre giorni la tomba fu trovata vuota e Gesù comparve alle donne che lo avevano seguito in vita e ai discepoli. Dopo aver affidato loro la missione di predicare in tutto il mondo la sua Parola, Gesùascese al cielo.
GliAtti degli Apostoli furono composti probabilmente tra il70 e il90 d.C. dall'evangelistaLuca, cui è attribuita tradizionalmente la scrittura di quest'opera a causa delle affinità con il suo Vangelo.
Sette delleLettere paoline (Romani,1-2 Corinzi,Galati,Filippesi,1 Tessalonicesi eFilemone) sono attribuite effettivamente aSan Paolo, che le avrebbe scritte tra il50 e il60 d.C. Le altre (2 Tessalonicesi,Colossesi,Efesini,1-2 Timoteo eTito) sono dette "deuteropaoline" perché si fa risalire la loro composizione non direttamente a Paolo ma ai suoi discepoli. LaLettera agli Ebrei, considerata dalla Chiesa cattolica come scritta da Paolo, è invece ritenuta dall'esegesi opera di un autore anonimo. Le altre Lettere, attribuite agli apostoli Pietro, Giovanni, Giacomo e Giuda, sonodette cattoliche perché sono indirizzate a tutta la cristianità e non ad uno specifico destinatario come le Lettere di Paolo.
Cinquanta giorni dopo laresurrezione di Gesù, loSpirito Santo discese sotto forma di fiammelle sugliapostoli, i quali avevano deciso di sostituireGiuda Iscariota, il traditore di Gesù, conMattia. Gli apostoli predicarono la Parola di Gesù e compirono moltimiracoli aGerusalemme: nacque la prima comunità cristiana che attirò molti seguaci. Uno di loro,Stefano, fu arrestato, processato con false accuse elapidato a morte.Saulo di Tarso, il principale persecutore dei cristiani e uno dei carnefici di Stefano, ebbe un'apparizione delSignore mentre stava andando aDamasco per arrestare nuovi convertiti e quindi decise di abbracciare la Fede inGesù Cristo con il nome di Paolo. Immediatamente iniziò a predicare in diverse città, compiendo vari miracoli fino al suo arresto e alla sua prigionia aCesarea. Appellatosi alla giustizia romana, Paolo fu condotto aRoma dopo un naufragio aMalta e qui s'interrompe il racconto degli Atti.
Lettere di Paolo, Pietro, Giovanni, Giacomo e Giuda
Le Lettere attribuite aPaolo,Pietro,Giovanni,Giacomo eGiuda hanno contenuto esclusivamenteteologico e, in particolarequelle di Paolo, furono destinate alle prime comunità cristiane che stavano sorgendo mentre le altre hanno carattere universale.
L'ultimo libro, l'Apocalisse (letteralmente "rivelazione"), tratta essenzialmente lafine del mondo, che si concluderà con ilgiudizio divino sui morti resuscitati di ogni età storica e l'affermazione definitiva delRegno Celeste, dove la morte sarà annientata e dalla quale saranno esclusi i peccatori.
Generi letterari
La Bibbia contienegeneri letterari diversi fra loro. Non è casuale che la parola di origine (biblia) sia un plurale per indicare questa varietà di generi letterari. In precedenza la trasmissione degli avvenimenti era orale e rischiava di disperdersi. In particolare si intrecciano insieme due tradizioni orali, quelle del nord e del sud dellaPalestina; non è trascurabile neanche l'influenza delle culture orientali con cui vennero a contatto i primi scrittori in terrababilonese.
I generi letterari presenti all'interno dei libri biblici possono essere ricondotti, con larghe approssimazioni, ai seguenti:
genere storico: si tratta dei testi che forniscono descrizioni contestualizzate storicamente di persone o eventi. La effettiva attendibilità storica di tali narrazioni è variegata. Per esempio, i primi 11 capitoli dellaGenesi che descrivono la creazione del mondo fino adAbramo (inizio II millennio a.C.) sono dalla maggioranza degli esegeti cristiani interpretati come simbolici (racconto creazione, peccato originale, diluvio...). Anche nei romanzi ellenisti dei deuterocanoniciTobia eGiuditta oltre che per il canonicoEster la contestualizzazione storica funge solo da cornice per narrazioni con precisa finalità teologica, anche se sul libro di Ester non tutti sono concordi nell'esprimere tale giudizio[10][11]. Al contrario,i libri che presentano intenti storici veri e propri (Samuele,Re,[senza fonte]Maccabei, le narrazioni evangeliche e Atti) forniscono informazioni che, nell'insieme, raramente risultano in contrasto con le fonti del tempo extra-bibliche. Per le storie dei patriarchi (Abramo,Isacco,Giacobbe-Israele,Giuseppe) contenute inGenesi, glistorici delle religioni sono oggi unanimemente d'accordo nel ritenerle delle pure finzioni narrative prive di alcun valore storiografico[Nota 6].
genere legislativo: include i testi normativi in ambito sociale o religioso, particolarmente presenti all'interno dellaTōrāh (p.es.Levitico è un libro interamente legislativo).
genere profetico: riguarda gli oracoli profetici, vale a dire esortazioni morali pronunciate da uomini che si presentavano come inviati di Dio. Tali esortazioni sono sempre rivolte a destinatari ben definiti (re, singoli individui, determinate comunità credenti, il popolo nel suo insieme) che, con la loro condotta, si sono allontanati dalla retta via. Anche le esortazioni (oparenesi) presenti nelle epistole neotestamentarie possono essere avvicinate al genere profetico. VediProfeta (ebraismo).
genere apocalittico: include testi simbolici e razionalmente spesso incomprensibili aventi la finalità di mostrare il vittorioso e definitivo disegno di Dio sulla storia. Appaiono in periodo di forte incertezza della comunità credente, originata da persecuzioni politiche che potevano portare i fedeli a sentirsi abbandonati da Dio. I libri diDaniele eApocalisse raccolgono la quasi totalità dei testi apocalittici. Circa Apocalisse in particolare, pertanto, essa non va vista come una descrizione di ciò che sarebbe dovuto accadere in un futuro remoto, ma come la rassicurazione alla Chiesa di allora, ferocemente perseguitata dall'imperatore romanoDomiziano[senza fonte], che il Risorto avrebbe avuto l'ultima parola.
genere sapienziale: in tale ampia categoria vengono inclusi tutti i testi che non rientrano nelle precedenti. Include canti e preghiere (p.es.Salmi), poemi (p.es.Cantico dei cantici),lamentazioni (libro omonimo), proverbi sapienziali di vario genere e sulla morale (Ecclesiaste,Proverbi,Giobbe). La Bibbia costituisce anche una rappresentazione dei diversi aspetti anche delleconoscenze pratiche dei vari secoli. Espressione di una civiltà pastorale ed agricola contiene una rappresentazione della cultura agronomica dell'epoca:[12]
Messaggio teologico
Risulta impossibile una delineazione univoca del messaggio teologico dei libri biblici. Da essi, infatti, hanno avuto origine un numero elevato di confessioni religiose, ognuna delle quali fornisce una propria lettura e interpretazione del testo biblico. Cercando alcuni fondamentali concetti teologici comuni alle varie confessioni, si possono delineare tali nuclei attualmente largamente condivisi:
Nell'Antico Testamento ovvero nelle scritture ebraiche, Dio viene indicato principalmente, circa 7 000 volte,[Nota 7] col nome proprioYHWH-(probabilmente pronunciatoYahweh) oltre a essere chiamatoDio (El oElohim) e col nome comune Signore (Adonay), inoltre al Dio biblico sono applicati numerosi altri eccelsi appellativi: Altissimo, Eterno, Santo, Signore degli eserciti, Dio degli eserciti. Nell'Antico Testamento greco e nelNuovo Testamento viene indicato coi nomi comuni Dio (Theos) e Signore (Kyrios). Peculiarità delNuovo Testamento è la definizione di Dio comePadre.
Dioha creato liberamente e dal nulla l'universo e l'uomo, vertice della creazione, caratterizzati da unabontà originaria.
Dio stabilì un'alleanza conAbramo e la sua discendenza, ilpopolo d'Israele, in vista dellasalvezza dell'umanità, impegnandosi a sostenere lungo la storia il suo popolo ed esigendo ilculto dedicato a lui solo. L'intervento di Dio è particolarmente evidente in alcuni eventi: liberazione dall'Egitto (Esodo, XIII secolo a.C.); conquista della Terra Promessa (XIII-XI secolo a.C.);dispersione delle 10 tribù idolatre delnord (VIII secolo a.C.);esilio a Babilonia e ritorno (VI secolo a.C.).
Dio donò aMosè la legge, insostituibile e immodificabile, consistente di613 mitzvòt (precetti) e riassumibile neidieci comandamenti, con la promessa di ricompensare chi la rispetta e di punire i trasgressori.
Il popolo d'Israele si allontanò ripetutamente dalla legge, o l'applicò in maniera esteriore e formale, e perciò fupunito da Dio e rimproverato da uomini a ciò chiamati da Dio, iprofeti.
Dio ha promesso di inviare ilMessia per la salvezza del suo popolo.
Alla fine dei tempi, Dio risusciterà i morti, garantendo salvezza eterna o condanna eterna a seconda del comportamento avuto in vita verso Dio o verso il prossimo.
Gesù, il Messia atteso (e per questo appellato comeCristo, parola greca che ha lo stesso significato), figlio di Dioincarnato, ha portato a perfetto intendimento la legge di Mosè, che è riassumibile nell'amore a Dio e nell'amore al prossimo.
Per la sua morte erisurrezione, tutti coloro che credono in lui sono salvati e riconciliati con Dio.[Nota 9]
«Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri.»
La comprensione delsignificato della Bibbia, il modo in cui viene letta e la sua interpretazione, disciplina detta ancheermeneutica della Bibbia, è un fattoteologico, dipendente perciò dalle varie confessioni religiose. Differisce dall'esegesi in quanto questa consiste nell'estrarre il senso di una parte del testo con l'aiuto di discipline come la filologia e la storia, mentre l'ermeneutica cerca di rendere il senso più ampio che l'autore del testo ha voluto dare anche in relazione al suo pubblico. Ad esempio nelNuovo Testamento, e in particolare inPaolo di Tarso, si trova una nuova ermeneutica delle scritture sacre ebraiche.
Perciò la prima grande differenza nell'ermeneutica della Bibbia è quella fra ebrei e cristiani: sebbene ci sia una parziale affinità fra le due religioni (e certe forme di dialogo), dal momento che condividono una parte delcanone delle scritture, esse hanno sviluppato diverse tradizioni di fede e quindi diversi metodi interpretativi ed ermeneutici.
Foglio 474a delCodice di Leningrado (1008-1009), riferimento principale del testo ebraico.
Circa le fonti dell'Antico Testamento ebraico, i testimoni più antichi sono imanoscritti biblici di Qumran, ritrovati nel1947, che contengono frammenti più o meno ampi di tutti i testi dellaBibbia ebraica escluso il libro di Ester. Nel complesso risalgono a un ampio periodo che va dal 250 a.C. circa al 68 d.C.
Pagina delCodice Vaticano (IV secolo), riferimento principale del testo greco.
Circa le fonti delNuovo Testamento e dell'Antico Testamento greco, i testimoni più antichi sono alcuni papiri risalenti al II secolo d.C. Si sono poi conservati complessivamente oltre cinquemila manoscritti. Di questi, i più autorevoli sono:
Codice Vaticano (B), composto probabilmente in Egitto nel IV secolo.
Codice di Efrem (C), che è unPalinsesto così detto perché fu scritto sopra alcuni testi, prima raschiati via, del teologo sirianoEfrem. Si crede che risalga al V secolo.
Tra le migliaia di traduzioni del testo biblico in tutte le lingue del mondo, sono particolarmente degne di nota:
Pentateuco samaritano(Torah e Giosuè). Fissato nel IV secolo a.C., non si tratta propriamente di una traduzione dei 6 libri ebraici, essendo scritto anch'esso in ebraico, ma differisce notevolmente daltesto masoretico canonico. È il testo ufficiale della piccola comunità samaritana tuttora esistente inIsraele ed inCisgiordania.
Peshitta (= semplice, sottinteso 'traduzione'). In aramaico, realizzata secondo la tradizione dal vescovo della città diEdessa, Rabbula (morto nel 435), è il testo ufficiale delle varie chiese di tradizione siriaca presenti per lo più nelVicino Oriente.
Settanta (o Septuaginta, o LXX, dal numero dei traduttori originali). È la versione greca dell'Antico Testamento, più antica della fissazione dello stessoTesto masoretico, scritta adAlessandria d'Egitto tra il IV e II secolo a.C. Fu usata prima dagli ebrei di lingua greca e poi diffusa in ambito cristiano. Unitamente al testo greco del Nuovo Testamento, è la versione ufficiale delle chiese ortodosse.
Vulgata (= resa nel linguaggio del volgo, allora il latino, diffusa per il popolo).San Girolamo tradusse in latino l'intero testo biblico nel IV secolo. Per secoli ha rappresentato il testo ufficiale della Chiesa e della liturgia cattolica. Dopo ilConcilio Vaticano II, le varie chiese cattoliche nazionali hanno elaborato e adottato nel culto liturgico versioni nelle varie lingue nazionali. La Vulgata è ancora oggi il testo liturgico della messa in latino.
Nel periodo dal XIII al XV secolo, assistiamo, in Italia, alla produzione di parziali traduzioni in volgare del testo biblico, fino a che, nel1471, viene pubblicata, in italiano daNicolò Malermi, cattolico, la prima versione della Bibbia in una lingua moderna[14], destinata a rimanere per circa trecento anni l'unica "sperimentazione" linguistica concessa dalla Chiesa - per via della messa all'Indice, nel secolo XVI, di tutte le Bibbie a eccezione della Vulgata - pur rimanendo il titolo in latino: "Biblia".
Bibbia "tradotta in lingua Thoscana" da Santi Marmochino, domenicano savonaroliano, stampata in Venezia nel 1538 col titoloBibia e nel 1546 col titolo, documentato per la prima volta in italiano, diBibbia[1]
Bibbia di Skarina. Versione biblica in bielorusso diFrancysk Skaryna, la prima traduzione dell'Est europeo: Biblia Ruska (Bibbia Rutena, 1517).
Bibbia di Lutero. ("Biblia")Versione biblica tedesca per eccellenza, pur mantenendo rispettosamente il titolo in latino, ha avuto una notevole influenza sulla stessa lingua tedesca. Il riformato terminò il NT nel 1522 e l'intero testo biblico nel 1534. È la versione di riferimento, in testo originale o nelle sue traduzioni, di molte chiese protestanti.
In un periodo compreso tra il 1757 e il 1781, per opera di MonsignorAntonio Martini, viene pubblicata in 23 volumi, in italiano, la Bibbia ufficiale cattolica, dichiarata consona da Pio VI. Per acribia testuale il redattore si avvarrà anche di un rabbino e accompagnerà il testo con un notevolissimo numero di glosse. Nel frattempo la Chiesa ha tolto il divieto di leggere la Bibbia diversamente che dalla Vulgata girolamea.[15]
LaTraduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (New World Translation of the Holy Scriptures) è una traduzione realizzata dalla Congregazione Cristiana deiTestimoni di Geova. Fu tradotta in lingua inglese in vari volumi tra il 1950-60. È stata in seguito tradotta in molte lingue, tra cui l'italiano.
LaBibbia TOB (abbreviazione diTraduction Oecuménique de la Bible, ma anchebuono in ebraico), pubblicata in francese nel 1975-1976, è stata realizzata congiuntamente da esegeti cattolici e protestanti, avallata infine da studiosi ortodossi. Al pari dellaBibbia di Gerusalemme, contiene un utilissimo apparato critico, che tradotto accompagna numerose versioni in altre lingue.
Bibbia CEI (Editio Princeps 1971, revisione 1974, revisione NT 1997, revisione definitiva 2008), è il testo ufficiale della Chiesa cattolica italiana.
Secondo imusulmani, la Bibbia è originariamente ispirata da Dio, ma manipolata dall'uomo, al pari di altri testi religiosi. La Bibbia è il testo sacro anche delrastafarianesimo[Nota 10].
Abbreviazioni bibliche
Segue un elenco delle abbreviazioni comunemente usate per indicare i libri della Bibbia[16][17]
Ab, aba: Abacuc
Abd: Abdia
Ag: Aggeo
Am: Amos
Ap: Apocalisse
At: Atti degli Apostoli
Bar: Baruc
Col, cl, co: Colossesi
1Cor: 1 Corinzi
2Cor: 2 Corinzi
1Cr: 1 Cronache
2Cr: 2 Cronache
Ct, Ca: Cantico dei Cantici
Dn, Da: Daniele
Dt, De: Deuteronomio
Eb: Ebrei
Ef: Efesini
Es: Esodo
Esd, Ed: Esdra
Est, Et: Ester
Ez: Ezechiele
Fil, Fl: Filippesi
Fm, File: Filemone
Gal, Ga: Galati
Gb, Giob: Giobbe
Giac, Gia, Gc: Giacomo
Gd: Giuda
Gdc, Gc: Giudici
Gdt: Giuditta
Ger, Gr: Geremia
Gio, Gion: Giona
Gioe, Gl: Gioele
Gen, Gn: Genesi
Gios, Gs: Giosuè
Giov, Gv: Giovanni
1Gv: 1 Giovanni
2Gv: 2 Giovanni
3Gv: 3 Giovanni
Is: Isaia
La, Lam: Lamentazioni
Lc, Lu: Luca
Le, Lv: Levitico
1Mac: 1 Maccabei
2Mac: 2 Maccabei
Mar, Mc, Mr: Marco
Mic, Mi: Michea
Mal, Ml: Malachia
Mat, Mt: Matteo
Na: Naum
Ne: Neemia
Nu, Nm: Numeri
Os: Osea
Prov, Prv: Proverbi
1Pt: 1 Pietro
2Pt: 2 Pietro
Qo, Q, Ec: Qoelet (Ecclesiaste)
1Re: 1 Libro dei Re
2Re: 2 Libro dei Re
Ro, Rm: Romani
Ru, Rt: Rut
Sal, Sl: Salmi
1Sam: 1 Samuele
2Sam: 2 Samuele
Sap: Sapienza
Sir, Si: Siracide
So, Sof: Sofonia
Tob, Tb, To: Tobia
1Tm, 1Ti: 1 Timoteo
2Tm, 2Ti: 2 Timoteo
1Ts, 1Te: 1 Tessalonicesi
2Ts, 2Te: 2 Tessalonicesi
Tt, Ti, Tit: Tito
Zc: Zaccaria
Note
^A sua volta questo termine greco consisterebbe nel diminutivo con cui gli stessi greci indicavano i "papiri" egiziani importati daByblos, nome dato sempre dai greci all'antica città fenicia di Gebhal (Biblo − successivamente inaraboJubayl − inLibano).
^Cristiano Grottanelli,La religione d'Israele prima dell'Esilio, inGiovanni Filoramo (a cura di),Ebraismo, Bari, Laterza, 2007, p. 3. Grottanelli indica che una forma 'embrionale' di tale canone si può far risalire al III secolo a.C.
^Termine che nella religione cristiana indica un'attività missionaria, o redentrice, assunta per vocazione.
^Dal latinoTestamentum che rende ilgreco antico Διαθήκη (Diatēkē) a sua volta per rendere l'ebraico מִילָה (Běrīt) con il significato di "patto", "accordo" ma anche "promessa".
^Nota a parte, le principali risorse per la Bibbia interlineare dal greco e dall'ebraico (biblegateway, biblestudytools, biblehub) riportano le traduzioni in lingua moderna, ma non il testo greco dei libri deuterocanonici.
«The quest for the historical Moses is a futile exercise. He now belongs only to legend»
(John Van Seters.Moses inEncyclopedia of Religions vol.9. New York, MacMillan, 2005, pag.6199)
«I tre periodi più antichi, invece, dall'età detta dei Patriarchi (da Abramo, il più antico antenato, a Giuseppe) all'età "mosaica" alla Conquista e poi al tempo dei Giudici, sono certamente finzioni bibliche.»
«Alla storicità delle figure dei Patriarchi, e dei relativi racconti che troviamo nellaGenesi, nemmeno gli studiosi più tradizionalisti credono più; l'Esodo dall'Egitto, la marcia attraverso il deserto e la conquista della Palestina (la "terra di Canaan") sono oggi negati da alcuni studiosi, mentre coloro che accettano una qualche credibilità storica non sono d'accordo fra loro quanto alla datazione, alla portata e al contesto degli eventi che propongono di collegare al racconto biblico dell'Esodo e dei libri connessi e del libro deiGiudici»
«Nel corso degli ultimi due secoli la critica biblica ha dapprima smantellato la storicità della creazione e del diluvio, poi quella dei Patriarchi, (poi sempre seguendo l'ordine cronologico) quella dell'Esodo e della conquista, di Mosè e di Giosuè, del periodo dei Giudici e della "Lega delle 12 tribù" arrestandosi per al regno unito di Davide e Salomone considerato sostanzialmente storico [...] La più recente critica al concetto stesso di regno unito ha messo in crisi totale il racconto biblico.»
(Mario Liverani.Oltre la Bibbia, Bari, Laterza, 2009, pag.VII-VIII)
«The historical root of the movement in Jamaica— the Order of Nyahbinghi—is arguably the most traditionally "religious" (including its populous offshoot, the Bobo Dreads of the Ethiopia Africa Black International Congress). These are the most churchical groups, the houses (or denominations) of Rastafari that are the most biblically based (especially attending to the Hebrew Scriptures), the most fervently black nationalist in orientation, as well as the most tightly structured around ceremonial worship. Although there is no universally recognized Rastafari orthodoxy at this point, Carol D. Yawney and John P. Homiak (2001) have pointed to an important trend within the House of Nyahbinghi to assume responsibility for upholding traditional Rastafari doctrine, especially in its overseas missions. At the other extreme, those who enter the movement via its broad cultural appeal and who may not belong to any particular house tend to be more open to other dimensions of spirituality and may not relate significantly to the Bible, worship with any special congregation, or even have any commitment to relocate to the continent of Africa. There are also clusters of Rastas who link with more directly political organizations, like the Rastafari Centralization Organization in Jamaica, which attempts to coordinate the different houses and focus them on political issues (for example, challenging the ganja [marijuana] laws or setting up a practical program for relocation to Africa)»
(Richard C. Salter e Ikael Tafari.Encyclopedia of Religion, vol.11. NY, MAcmillan, 2005, pag.7623)
^Fonte: La Bibbia Ed. san Paolo, 2009 - Pag. 1374.
^Il libro della Sapienza dovrebbe essere successivo alla conquista romana dell'Egitto (30 a.C.) e potrebbe essere stato scritto nel 40 d.C. se il suo cap. XII è interpretato come una allusione all'imperatoreCaligola. Cfr. Giuseppe Scarpati,Rivista Biblica, nº15,1967, pp.170-189.
BibbiaEDU, subibbiaedu.it. della Conferenza Episcopale Italiana - CEI 2008, CEI 1974, Interconfessionale, AT ebraico, AT greco, NT greco, Nova Vulgata.
Bibbia.net. - La Sacra Bibbia nelle versioni italiane: CEI 1974, nuova versione CEI 2008 e Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente.
(HE, EL, EN)Biblehub.com. - Permette la visualizzazione di moltissime versioni in varie lingue. Aperto a contributi esterni, è però protetto dacopyright. Bibbia greca ed ebraica interlineare. Il sito biblos.christianbook.com ha una policy d'uso molto più restrittiva (che potrebbe essere estesa anche a biblehub, che appartiene a tale gruppo). Non riporta i libri della Septuaginta non comuni con la Bibbia ebraica, come il Libro di Baruch.