Il nome del genere è unlatinismo, dallatinobetulla, a sua volta d'originegallica (cfr. *betw[2],bed-wen, "betulla"[3]), collegata conbitūmen[3]. Esiste una voce di tradizione popolarebidolla che non ha raggiunto laToscana[2]. Le piante del genere sono conosciute nei Paesi germanici con il nome diBirke (tedesco),birch (inglese) ecc., da unaradice indoeuropea *bherəg-, "splendente, bianco" (cfr.sanscritobhūrjah e latinofraxinus)[4].
Si tratta dialberi earbusti di color bianco sporco e fogliame caduco che possono raggiungere i15-30 m di altezza, foglie variamente formate e sfumate di giallo a seconda della specie o varietà. La specie più diffusa è laBetula pendula (sinonimoBetula verrucosa), da alcuni autori considerata una sottospecie o varietà diB. alba e chiamata volgarmente betulla bianca, betulla pendula o betulla d'argento, e predilige terreni acidi, poveri, sabbiosi o ciottolosi. Mentre laBetula pubescens, nota con il nome di betulla pelosa o betulla delle torbiere, dalle foglie pelose, predilige terreni paludosi o torbosi ed è di dimensioni analoghe allaB. pendula, anche se si presenta più frequentemente come alberetto o cespuglio.
Le betulle si caratterizzano per lacorteccia bianca e nera dovuta alla presenza di granuli dibetulina. Sono dotate di una notevole rusticità, sono resistenti a condizioni ambientali avverse, quali geli improvvisi e prolungati e lunghi periodi di siccità; sono diffuse nelle regioni delPicetum,Fagetum eCastanetum, ma si spingono anche nelle zone superiori e inferiori.
Come altri generi appartenenti alla famiglia, per esempio alcune specie diAlnus (ontano), le betulle sono interessate a una simbiosi radicale, realizzate daattinomiceti del genereFrankia, a funzioneazotofissatrice. Tale simbiosi fornisce un enorme vantaggio per la pianta, che quindi riesce a vivere in luoghi molto poveri di risorse.
Il genereBetula è distribuito prevalentemente nellezone temperate eboreali dell'emisfero nord. Sono pianteeliofile epioniere che rapidamente occupano aree scoperte dopo gli incendi o il taglio. Possono formare boschi puri o presentarsi in gruppi ed elementi isolati.
Nonostante sia attaccata da innumerevoli parassiti animali e vegetali subisce danni limitati, mentre subisce attacchi di una certa gravità solo in condizioni particolari.
Fin dalPaleolitico medio la pece di betulla fu largamente utilizzata dagliUomini di Neanderthal comeadesivo. Uno studio del 2019 ha dimostrato come queste prime produzioni di pece fossero realizzate attraverso una tecnica relativamente semplice, utilizzando dei focolari a cielo aperto[5].
Le betulle vengono coltivate comepiante ornamentali per l'eleganza del fogliame e il fusto dalla corteccia bianca-opaca maculata di nero, in parchi o giardini, su terreni sciolti e freschi. Insilvicoltura vengono utilizzate per consolidare frane, detriti di falda o per il rimboschimento di pascoli e cedui.
Nell'arboricoltura da legno viene coltivata afustaia con turni di 40-50 anni, o più raramente aceduo per la produzione del legname usato nell'industria del mobile. Viene anche coltivata per le proprietà officinali e medicinali.
Le pratiche descrittenon sono accettate dallamedicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte conmetodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essereinefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici:leggi le avvertenze.
Inerboristeria l'estratto idro-alcolico di betulla è dotato di potente azione diuretica, drenante linfatica, antisettica delle vie urinarie e anti-infiammatoria. Questo grazie al suo contenuto disaponine triterpeniche (fino al 3-4%), diglucosidi flavonici (iperoside, quercitrina, rutina) e dipolisaccaridi (metilpentosani), che cooperano globalmente a un effetto drenante dei liquidi in eccesso, delle scorie azotate (specieacido urico) e di abbassamento del colesterolo ematico. Per tale motivo trova impiego in preparazioni erboristiche e cosmetiche contro la cellulite.