Sito sulle colline romagnole, a pochi chilometri a monte dellaVia Emilia, fraForlì eCesena, a sud diForlimpopoli, Bertinoro, tipico borgo di origine medievale, occupa la cima delmonte Cesubeo.
Adiacente all'abitato èMonte Maggio (già Monte dei Cappuccini), conservatosi ricoperto di bosco; coi suoi 328 metri rappresenta il punto più alto. Non lontano da Bertinoro nasce il torrenteBevano, che si getta in mare nei pressi diLido di Classe, dove prende il nome di Bevanella, unica foce ancora intatta delMare Adriatico settentrionale. Nel Bevano vivono gamberi americani (Orconectes limosus),lucci eanguille. Il confine del territorio comunale con quello diForlì risulta diviso in due tratti dal territorio comunale diForlimpopoli.
Origini del nome
Il toponimo deriva da un latino medievaleBrittinorum[6], spiegabile come genitivo del nome etnico deiBritti, cioè ‘bretoni’, legato forse a un convento altomedievale di monaci provenienti dallaBretagna; ma all'origine potrebbe essere anche un nome personaleBritto,Brictus oBerto.[7][8][9]
Storia
Età antica
Tracce di un pozzo e manufatti delNeolitico e dell'età del Bronzo furono rinvenuti nel 1870 a Panighina, a circa 2,5 chilometri dal centro di Bertinoro. Si tratta di resti di ciotole e altri oggetti che testimoniano culti legati alle acque curative.[10]Altri reperti indicano una frequentazione della collina di Casticciano, a pochi chilometri dall'abitato di Bertinoro, già inetà eneolitica[11]. Il luogo acquisì importanza con la costruzione di vie di comunicazione che collegavano questa parte diRomagna conForum Livii eAriminum. Si ritiene che in epoca romana il sito dell'odierna Bertinoro non fosse ancora abitato[12].
Medioevo
Nell'Alto Medioevo le cime del monte Cesubeo e di monte Maggio, che misura328 m ed è più alto del Cesubeo, furono dotate di una fortificazione difensiva; entrambe le rocche avevano merlaturaghibellina. I torrioni e le mura erano integrati sugli speroni di roccia naturali che da soli rappresentavano già un baluardo difensivo per icastra. A quel tempo l'influenza della città diRavenna giungeva fino a queste terre. Ravenna era anche il principale alleato, nel Nord Italia, della dinastia germanica erede di Carlo Magno. Fu durante il regno diOttone III (imperatore del Sacro Romano Impero dal 996 al 1002) che l'arcivescovo di Ravenna istituì la contea bertinorese[13], ricavandone il territorio dalcomitatus diForlimpopoli. Monte Maggio era il castello vicino e rivale di Bertinoro. All'inizio dell'XI secolo il conte Ugo di Bertinoro stipulò un accordo di tipo vassallatico con l'arcivescovo Giovanni di Ravenna. Ugo mise sotto l'autorità di Giovanni e quella dei suoi successori il castello insieme ai diritti che da esso dipendevano. In cambio l'arcivescovo s'impegnò a distruggere ilcastrum di monte Maggio ed a trasferire i suoi abitanti nelCastrum Cesubeum[14].Castrum Cesubeum fu rifondato comeCastrum Brittinori. Il nuovo titolo di Conte fu assegnato presumibilmente ad un casato locale, fedele all'imperatore e legato da un rapporto vassallatico almetropolita ravennate. La dinastia comitale mantenne il titolo per oltre un secolo e mezzo, esaurendosi nel1177[15]. Successivamente la contea bertinorese fu devoluta all'imperatore. Attorno a quell'anno la rocca di Bertinoro ospitò l'imperatoreFederico I di Svevia e la sua corte.
Nel 1174 la contessa Aldruda Frangipane condusse gli abitanti di Bertinoro alla liberazione diAncona, assediata dall'arcivescovo di Magonza e dalla flotta veneziana.[16]
Nel1278 il nuovo casato imperiale, gliAsburgo, cedette alla Chiesa i diritti imperiali su Bologna e la Romagna: anche Bertinoro passò sotto la sovranità delloStato della Chiesa[17].
Nel1306 per volere diPino degli Ordelaffi, fu edificato il Palazzo Comunale nell'area della piazza centrale sottostante la rocca. Da allora divenne ininterrottamente la sede del comune. Sempre in questi anni ilcastrum venne abbellito con la Colonna degli Anelli, presente tuttora in Piazza della Libertà accanto al Palazzo Comunale, e con una serie di opere architettoniche.
Conteso da Rimini, Forlì e Cesena, nel 1318 fu assegnato da papa Giovanni XXII ad Amerigo da Castel Lucio, conte di Romagna. Passò poi agli Ordelaffi e infine (1360) al cardinale Albornoz, che vi trasferì la sede vescovile e la elevò a città.[16]
Nel1361 Bertinoro fu elevata asede vescovile, titolo trasferito dalla vicinaForlimpopoli. Nei documenti ufficiali del tempo passò dall'essere indicata comecastrum acivitas[18]. Dieci anni dopo, secondo il censimento fiscale del cardinaleAnglico de Grimoard (Descriptio provinciæ Romandiolæ), Bertinoro contava 177focularia, per una popolazione complessiva di circa 700-800 abitanti[19].
A partire dalXIV secolo è attestata la presenza di una comunitàebraica a Bertinoro. In un documento del1444 si legge che gli ebrei del contado avevano la facoltà di vendere terreni[20]. A Bertinoro nacque nel1485Obadiah Yare ben Abraham, rabbino e commentatore dellaMishnah che nel 1486 si trasferì aGerusalemme. La comunità ebraica dovette trasferirsi coattivamente aLugo oppure aCento o aFerrara per effetto della bollaHebraeorum gens diPio V del 1569.
Nel1548 Bertinoro contava 930 abitanti[21]. Nel1580 la città tornò definitivamente alla Chiesa. Successivamente fu edificata la nuovacattedrale, intitolata aSanta Caterina.
Dall'Unità d'Italia in poi
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Monumenti e luoghi d'interesse
La rocca sullo sfondo sulla collina e la piazza del paese con il palazzo comunale.
Larocca fu costruita probabilmente intorno all'anno Mille su diversi speroni di roccia. Il sistema difensivo comprendeva una robusta cerchia di mura rinforzate da quattro torrioni, un ponte levatoio ed una serie di porte fortificate. La rocca fungeva anche da prigione e da deposito di provviste alimentari ed acqua. Dopo aver ospitato Federico Barbarossa nel 1177, le sue mura accolsero personaggi legati alle famiglie Sforza e Borgia, fino a divenire sede vescovile. È sede del Museo di arte sacra[22] e del Centro universitario di Bertinoro.
Colonna dell'Ospitalità
Palazzo comunale,
Palazzo comunale, dettoPalazzo Ordelaffi, edificato nel1306 daPino I Ordelaffi, signore di Bertinoro è forse il più bel palazzo di Bertinoro e si affaccia direttamente sulla piazza della Libertà, dalle cui balaustre si gode di un vasto panorama. Il palazzo, alto 40 metri, è dotato di diverse sale visitabili. Di particolare interesse: la prima, detta "del Popolo", in quanto qui soleva riunirsi la cittadinanza per prendere le decisioni sulla cosa pubblica; la Sala Magna, decorata da preziosi quadri e la Sala del fuoco, chiamata in questo modo dato il focolare originale che ancora domina la sala. Posto più in basso rispetto alla Rocca, strappò ad essa il rango di centro del paese, tanto che la vita comunale si sviluppò più intorno al palazzo.
Colonna degli AnelliColonna degli Anelli (o "delle Anella"[23]) è il monumento principale di Bertinoro e simbolo dell'ospitalità e volontà di pace fra i Popoli. Collocata nella centrale piazza della Libertà è, oggi, una colonna di sasso bianco dotata di 12 anelli (ricostruita e inaugurata nel 1926). Originariamente serviva da abbeveratoio per i cavalli (e gli animali in genere) dei forestieri in visita al paese, cui si legavano le briglie dei cavalli.
Concattedrale, costruita nel 1500 sui resti del piccolo oratorio di Santa Caterina. In stile bramantesco conserva un notevole quadro di santa Caterina d'Alessandria ed un crocifisso ligneo del 500 al quale si lega un racconto.
Pieve di San Donato nella frazione diPolenta è una chiesa citata daGiosuè Carducci nel suo canto "La Chiesa di Polenta". Conserva ancora molte parti della costruzione originale (colonne, capitelli, cripta) della fine del secolo IX. Subì un forte restauro alla fine del Settecento che ne modificò l'aspetto originario. Un secondo restauro fu effettuato alla fine dell'Ottocento, conclusosi nel 1898 con la costruzione del campanile.
Altro
Santuario della Madonna del Lago, luogo di devozione mariana di antichissima origine. Vi è custodita un'icona mariana di scuola greco-bizantina dell'VIII secolo, considerata miracolosa[24].
Villa Norina, nella quale soggiornòAntonio Canova, proprietà delle famiglie Fabri Guarini, Toricelli Ciamponi, Canestri Trotti.
Santuario di Casticciano, edificato nel 1613 sulla sommità di un'alta collina, fu consacrato a santuario nel 1709.
Lo stabilimento termale di Fratta Terme offre una varietà di acque termali. Dalle 11 sorgenti distribuite lungo il corso del rio Salso, sgorgano infatti 7 acque con caratteristiche particolari, ricche di sali minerali, ipotermali: salse, salsobromoiodiche, sulfuree, salso-sulfuree, ferruginose, magnesiache e arsenicali. Sorgenti di acque termali sono presenti anche alla Panighina, e per bere le acque curative la località era molto frequentata fino alla metà del Novecento.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 815 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
A Bertinoro è presente una Casa della Carità dellaCongregazione mariana delle Case della Carità, in cui svolgono servizio persone consacrate (le Carmelitane Minori ed i Fratelli della Carità) e persone laiche "ausiliari"[26][27][28].
poi che gita se n’è la tua famiglia e molta gente per non esser ria?»
(Purgatorio XIV, vv. 112-114)
A Bertinoro è presente il Centro Residenziale Universitario, gestito dall'Università di Bologna, all'interno del quale si tengono, durante l'anno, numerose scuole universitarie di specializzazione. La biblioteca comunale, intitolata al letterato bertinoreseAldo Spallicci, dispone di due sedi, una nel capoluogo e una nella frazione Santa Maria Nuova.
Favorito dalla conformazione geografica e dalla qualità del terreno, il comune è un importante centro di produzione vinicola, soprattutto dialbana esangiovese, oltre che di vini più tipici e di nicchia comecagnina epagadebit. Sviluppati l'artigianato e l'industria, concentrati nella frazione Panighina, con aziende del settore degli imballi e plastici - elettrici.
Rilevante ilturismo, che può contare sulle Terme poste in località Fratta, e sul grande parco adiacente. Lo stabilimento, dopo un lungo periodo di inattività, è stato riaperto nel maggio del 2008, dopo 5 anni di lavori di ristrutturazione.
Amministrazione
Sindaci
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Storica roccaforte delPartito Comunista Italiano nel circondario forlivese, il comune di Bertinoro è sempre stato amministrato dal dopoguerra da alleanze di sinistra.In un primo periodo, dal 1946 a metà degli anni sessanta, nonostante la forza delPRI (che a sua volta trovava in questa città uno dei suoi punti di forza) si sono succedute in maniera ininterrotta una serie di coalizioni socialcomuniste.Entrata in crisi l'alleanza di sinistra a seguito della nascita delPSIUP nel 1964, la città venne sottoposta ad alcuni anni di commissariamento, come peraltro accadde in molti comuni della zona negli stessi anni.
IlPCI e ilPSI ritrovarono l'accordo nel1970 e ripresero l'amministrazione di Bertinoro in coalizione. Questa formula politica continuò sostanzialmente fino al 1995, a parte alcune esperienze di monocolori comunisti, resi possibili dai risultati del PCI che in tutte le elezioni dal 1975 al 1985 ottenne percentuali superiori al 50% dei suffragi espressi.
Con la nuovalegge del 1993 che introduceva l'elezione diretta del sindaco, l'orientamento politico di fondo del paese non ha avuto variazioni significative: sia in quell'anno che nel2001,2006,2011,2016 e2021 liste civiche di centrosinistra si sono imposte alle elezioni comunali.
^ Teresa Cappello eCarlo Tagliavini,Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 51,SBNUMC0979712.
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Giovanni Alessandrini.Nel cuore della Romagna: Bertinoro e il Santuario della Madonna del Lago, a cura della Cassa Rurale e Artigiana di Forlimpopoli, s.d.
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Comune di Bertinoro, suArchivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna, ultimo aggiornamento il 31 agosto 2021.URL consultato il 20 marzo 2024.